22 Aprile 2021

Al Ministro della Giustizia
Prof.ssa Marta CARTABIA
gabinetto.ministro@giustiziacert.it

Sig.ra Ministra,
Abbiamo più volte sollecitato un incontro con la S.V. per rappresentare le problematiche che affliggono il Ministero della Giustizia e che coinvolgono in particolare il personale del Comparto Funzioni Centrali.
Questi lavoratori operano da tempo in condizioni di estrema difficoltà.
Proprio perché la Giustizia è una attività strategica per lo Stato, contemplata come tale dalla stessa Carta Costituzionale, ed in conseguenza del gravissimo ritardo accumulato nella digitalizzazione delle procedure, nonostante gli ingenti investimenti in tecnologie, i nostri colleghi, malgrado la pandemia, hanno dovuto e debbono espletare la propria prestazione lavorativa quasi esclusivamente in presenza, soprattutto nell’organizzazione giudiziaria e nell’amministrazione Penitenziaria, e sopportano carichi di lavoro cresciuti a dismisura in conseguenza delle gravissime scoperture di organico. Purtroppo questo ha comportato una ridotta applicazione delle misure di sicurezza previste per la prevenzione della pandemia esponendo i lavoratori a maggiori rischi e pesanti conseguenze nei livelli di diffusione del contagio.
A questa situazione, obbiettivamente grave, si aggiunge la pessima gestione del personale e delle relazioni sindacali Per quel che riguarda l’amministrazione giudiziaria: la mancata attuazione dell’accordo del 26.04.2017 ha negato ai lavoratori degli uffici giudiziari le progressioni giuridiche tra le aree (transito degli ausiliari in area seconda, passaggio dei contabili, degli assistenti informatici e linguistici in area terza nonché lo scorrimento integrale delle graduatorie formate ex art. 21 quater L. 132/15 per funzionari giudiziari e per funzionari NEP) e nelle aree (cambio di profilo: da conducente di automezzi ad operatore giudiziario; da operatore giudiziario ad assistente giudiziario; da assistente giudiziario a cancelliere esperto; da funzionario giudiziario a direttore); la mancata attuazione dell’accordo di mobilità, sottoscritto dopo mesi di trattative nello scorso mese di luglio, ha privato i medesimi della possibilità di trasferirsi nelle sedi più ambite, nel frattempo assegnate ai neo assunti; la mancata attuazione dell’art. 492 bis cpc (ricerca telematica dei beni da pignorare) ha privato i cittadini della possibilità di fruire di un servizio di recupero crediti veramente efficiente. A ciò si aggiunge la gravissima situazione degli altri settori della Giustizia (amministrazione penitenziaria, giustizia minorile e di comunità, archivi notarili), settori in cui le
progressioni economiche sono oggettivamente marginali, le procedure previste dall’articolo 21 quater L 135/15 hanno escluso il personale che poteva essere interessato con una evidente discriminazione rispetto agli altri dipartimenti, gli accordi sulla mobilità faticano ad essere attuati in tutti i dipartimenti, l’aumento dei carichi di lavoro costringe il personale a prestazioni di lavoro insostenibili che nel penitenziario le amministrazioni continuano a pretendere in presenza, osteggiando l’utilizzo del lavoro agile, come precedentemente descritto, per un pregiudizio ideologico neanche tanto celato. Settori nei quali, tra l’altro, in conseguenza dei massicci pensionamenti al conclamato sottodimensionamento degli organici, si aggiunge la gravissima carenza di personale.
Incomprensibile e fortemente lesivo dei diritti dei lavoratori è l’inerzia del Ministero in merito al FRD 2019 ossia al salario accessorio dei lavoratori per le prestazioni rese nell’anno 2019. Circa dieci mesi fa, e comunque già in grave ritardo, è stata sottoscritta la ipotesi di accordo per il pagamento delle relative somme e per l’attuazione di una ulteriore procedura di progressione economica. Ebbene da allora nulla è stato fatto, neppure per ovviare ai rilievi che pare siano stati mossi sul contenuto del documento sottoscritto da parte degli organi di controllo. Ancora più grave è la vicenda del salario accessorio per prestazioni rese nell’anno 2018 che non risulta pagato negli Archivi Notarili ed ai lavoratori di via Arenula. Presso quest’ultima sede si è ancora in attesa della convocazione del tavolo negoziale per la definizione dei criteri di pagamento delle somme. Nulla si sa ancora del FRD relativo al salario accessorio per l’anno 2020 e per il corrente anno. Nulla si sa in merito ad eventuali ulteriori progressioni economiche. A tale noncuranza del Ministero si aggiunge la esiguità dei salario accessorio dei lavoratori della Giustizia il quale, nonostante l’incremento disposto dall’ultima legge di bilancio (che però non ha riguardato gli archivi notarili), è ridotto ai minimi termini ed è comunque di molto inferiore a quello medio pagato ai lavoratori delle altre pubbliche amministrazioni.
La situazione sopra descritta richiede che la Ministra della Giustizia incontri senza ulteriori ritardi le rappresentanze sindacali anche dei lavoratori delle funzioni centrali così come già avvenuto per le OO. SS. del Corpo di Polizia Penitenziaria e della Dirigenza Penitenziaria. Per tale motivo Le chiediamo di calendarizzare nel più breve tempo possibile un incontro con le OO. SS. del Comparto Funzioni Centrali per la definizione delle tante, troppe problematiche che, unitamente alla pandemia, gravano sulle già troppo provate spalle dei lavoratori.
Distinti saluti

Roma, 21 aprile 2021

FP CGIL    CISL FP     UIL PA
Oliverio    Marinelli    Bordini

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