Contratto Funzioni Centrali, il punto sulla trattativa del 6 dicembre

06 Dicembre 2021

Nuovo confronto in Aran, il nostro punto insieme al resoconto nel comunicato unitario

Si è tenuto nel pomeriggio del 6 dicembre il ventiduesimo incontro per il rinnovo contrattuale del Comparto delle Funzioni Centrali per la vigenza 2019/2021.
I tecnici dell’Aran hanno illustrato il nuovo testo proposto presentando gli ulteriori aggiustamenti finalizzati a “venire incontro alle richieste sindacali”.

Come abbiamo condiviso nel comunicato unitario diramato con i colleghi di CISL FP e UIL PA, ulteriori passi avanti sono stati fatti sia sul sistema di relazioni sindacali sia sulla parte normativa, come su lavoro a distanza, nuovo sistema di classificazione e trattamento economico.

Ma, per quanto ci riguarda, per poter dichiarare conclusa la trattativa bisogna inevitabilmente attendere risposte certe sulle risorse effettivamente disponibili, a seguito della approvazione della legge di Bilancio in discussione in Parlamento e per la quale è stato proclamato lo sciopero generale dei lavoratori pubblici e privati, da parte di CGIL e UIL, per il prossimo giovedì 16 dicembre.

Per questo, continuiamo a svolgere il nostro ruolo negoziale fino all’ultimo, cercando di migliorare i testi che l’Aran ci propone in ogni parte, rimarcando l’obiettivo di dare alle lavoratrici e ai lavoratori del comparto un contratto collettivo nazionale di lavoro rinnovato e innovativo; capace di risolvere i problemi che lo stesso Ccnl 2016/2018 aveva risolto solo parzialmente; che definisca, attraverso l’ordinamento, il tratto di amministrazioni riconoscenti verso chi vi lavora e attraenti per chi ambisce ad entrarvi.

Con questo approccio nell’incontro abbiamo apprezzato gli ulteriori passi di avanzamento che abbiamo puntualmente elencato nel comunicato unitario allegato alla presente nota. Ma abbiamo anche chiesto chiarimenti e sollecitato risposte sui temi che ancora non trovano accoglimento da parte di Aran.

Sul sistema di relazioni sindacali, in particolare, abbiamo chiesto di definire un sistema pienamente esigibile di controllo sugli atti unilaterali delle amministrazioni su materie per le quali è prevista la contrattazione; il rafforzamento delle competenze dell’Organismo paritetico per l’innovazione anche sul lavoro agile e da remoto; il rafforzamento della contrattazione in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

Sulla parte normativa c’è ancora spazio per rendere più certi nell’applicazione alcuni istituti come i permessi personali, le ferie e la malattia.

Sulla parte economica e del nuovo ordinamento professionale vanno scritte nel contratto norme puntuali e nette per evitare applicazioni disomogenee tra le amministrazioni. È il caso, ad esempio, del mantenimento delle quote retributive già maturate ed eccedenti il nuovo stipendio in caso di passaggio tra le aree; la conferma dei valori economici superiori già oggi esistenti in alcune amministrazioni per indennità di responsabilità e di posizioni organizzative; la restituzione al Fondo Risorse Decentrate dei risparmi relativi a straordinari e altre indennità.

In conclusione dell’incontro il presidente dell’Aran, nel convocare le parti per il prossimo lunedì 13 dicembre, ha ribadito la propria volontà di realizzare l’intesa a breve.

Dare finalmente il nuovo contratto a lavoratrici e lavoratori è anche il nostro obiettivo, ma per farlo occorre che governo e parlamento diano certezza alle risorse complessivamente disponibili, sia per finanziare gli effetti del nuovo ordinamento sia per rilanciare la contrattazione integrativa e decentrata.
Anche per questo scioperiamo giovedì 16 dicembre.

Il Segretario nazionale
Florindo Oliverio

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