Giustizia – Organizzazione Giudiziaria: un piccolo passo avanti nella contrattazione

03 Aprile 2024

Care colleghe, cari colleghi,

dopo 8 anni, qualche giorno fa è stato disposto lo scorrimento integrale della graduatoria degli ufficiali giudiziari che finalmente hanno la possibilità di passare in area terza, oggi area Funzionari.

Un passo avanti ma non sufficiente: bisogna portare a termine in ogni sua parte l’accordo siglato tra le parti il 26 aprile 2017. Attendono il passaggio in ex terza area l’altro personale interessato dal provvedimento, i Contabili, gli Informatici, i Bibliotecari e gli Esperti Linguistici.

Bisogna che l’Amministrazione ci convochi al più presto per concordare i passaggi per tutte queste figure. Per poter dare risposte alla maggioranza delle lavoratrici e lavoratori di questo Ministero è assolutamente necessario portare a termine tutte le procedure in atto, a partire dall’accordo, e fino al Contratto Integrativo e ai nuovi passaggi economici con i differenziali stipendiali.

Pertanto, chiediamo all’Amministrazione di fissare nel più breve tempo possibile un calendario serrato di incontri, per definire al più presto le famiglie professionali e continuare con l’accordo per i passaggi di area, di cui all’art.18 CCNL 2019/21.

Art. 18

Norme di prima applicazione

1. Al fine di consentire alle amministrazioni di procedere agli adempimenti necessari all’attuazione delle norme di cui al presente Titolo, lo stesso entra in vigore il giorno 1 del mese successivo ad un periodo dilatorio pari a cinque mesi dalla sottoscrizione definitiva del presente CCNL.

2. Dall’entrata in vigore del presente CCNL ed entro il termine di cui al comma 1, l’amministrazione, in sede di contrattazione integrativa di cui all’art. 7 (Contrattazione collettiva integrativa: soggetti, livelli e materie), comma 6, lett. z), definisce le famiglie professionali del nuovo ordinamento professionale all’interno delle quali confluiscono, nel rispetto della tabella 2 di trasposizione automatica nel sistema di classificazione, i profili professionali definiti sulla base del precedente sistema ordinamentale.

3. Il personale in servizio alla data di entrata in vigore del presente Titolo è inquadrato nel nuovo sistema di classificazione con effetto automatico dalla stessa data secondo la tabella 2 di trasposizione automatica nel sistema di classificazione.

4. Le procedure per l’attribuzione di progressioni economiche definite dai contratti integrativi già sottoscritti alla data di entrata in vigore del nuovo ordinamento professionale sono portate a termine e concluse sulla base della previgente disciplina.

Analogamente si procede nel caso in cui alla data di entrata in vigore del nuovo ordinamento professionale sia stata firmata solo l’Ipotesi di contratto integrativo.

5. Fermo restando il potere di autotutela dell’amministrazione, le procedure concorsuali di accesso alle aree o posizioni di inquadramento giuridico del precedente ordinamento professionale, ivi incluse quelle riservate al personale già in servizio presso l’amministrazione, già bandite prima dell’entrata in vigore del nuovo ordinamento, sono portate a termine e concluse sulla base del precedente ordinamento professionale. Il personale vincitore delle stesse viene inquadrato nel nuovo sistema di classificazione applicando la disciplina di cui al presente Titolo.

6. In applicazione dell’art. 52, comma 1-bis, penultimo periodo, del d.lgs. n. 165/2001, al fine di tener conto dell’esperienza e professionalità maturate ed effettivamente utilizzate dall’amministrazione di appartenenza, in fase di prima applicazione del nuovo ordinamento professionale e comunque entro il termine del 31 dicembre 2024, la progressione tra le aree ha luogo con procedure valutative cui sono ammessi i dipendenti in servizio in possesso dei requisiti indicati nella allegata tabella 3 di corrispondenza.

7. Le amministrazioni definiscono, in relazione alle caratteristiche proprie della famiglia professionale di destinazione e previo confronto di cui all’art. 5 (Confronto), i criteri per l’effettuazione delle procedure di cui al comma 6, sulla base dei seguenti elementi di valutazione a ciascuno dei quali deve essere attribuito un peso percentuale non inferiore al 25%:

a) esperienza maturata nell’area di provenienza;

b) titolo di studio;

c) competenze professionali quali, a titolo esemplificativo, le competenze acquisite attraverso percorsi formativi, le competenze certificate (es. competenze informatiche o linguistiche), le competenze acquisite nei contesti lavorativi, le abilitazioni professionali.

8. Le progressioni di cui al comma 6 sono finanziate anche mediante l’utilizzo delle risorse determinate ai sensi dell’art.1 comma 612 della legge n. 234 del 30 dicembre 2021 (Legge di bilancio 2022) in misura non superiore allo 0,55% del monte salari dell’anno 2018 relativo al personale destinatario del presente CCNL”.

Il CCNL delle Funzioni Centrali ha previsto i finanziamenti per i passaggi di area che, per il Ministero della Giustizia, ammontano complessivamente a 9.505,000 euro e per il Dog a quasi 8 milioni. Ma se non dovessero essere spesi andranno restituiti al MEF.

Aggiunte al residuo dell’accordo del 2017, le risorse a disposizione per effettuare i passaggi di area in DEROGA NON SONO POCHE.

La FP CGIL è impegnata a non far perdere l’ennesimo contratto e l’occasione, per tante lavoratrici e lavoratori di questo Ministero, del passaggio di area, ovvero del legittimo riconoscimento di carriera.

Le progressioni rappresentano anche un ulteriore miglioramento economico in sede di rinnovo contrattuale, perché, come ben sapete, la media dell’importo da corrispondere ai dipendenti si calcola nell’area più densamente popolata. Nel Ministero Giustizia l’area con più personale è l’ex area seconda, oggi area Assistenti, ecco perché l’aumento contrattuale dei dipendenti dei Ministeri e in particolare nel nostro, è purtroppo inferiore a quello, ad esempio, dell’INPS o di altri enti che hanno in terza area almeno il 70% del personale e pertanto la media lì si calcola su retribuzioni più alte.

Per cambiare e avvicinarsi agli altri Ministeri ed enti del comparto, dobbiamo necessariamente invertire la situazione, ovvero dobbiamo far passare il più alto numero possibile di lavoratrici e lavoratori nell’area Funzionari.

Inoltre, il Ministero deve prevedere ulteriori risorse nel Fondo Risorse Decentrate, per attivare le Posizioni Organizzative e un sistema indennitario da assegnare alle lavoratrici e lavoratori a cui sono attribuiti incarichi e responsabilità nell’area Assistenti e Funzionari.

Per quanto riguarda la quarta Area “EP”, si accede alla stessa per concorso, quindi l’amministrazione deve decidere il contingente e indire la selezione pubblica, previa autorizzazione all’assunzione e le relative risorse. Per FP CGIL il 50% dei posti a concorso vanno riservati al personale dell’area Funzionari. Inoltre, va riservato al personale dei Funzionari anche il 50% dei posti del concorso di prossima pubblicazione per Dirigenti.

Il Contratto e i progetti PNRR rappresentano per il Ministero l’occasione giusta per cambiare, per modernizzarsi, informatizzarsi e adottare un nuovo modello organizzativo. L’Ufficio per il Processo rappresenta la chiave di svolta: solo attraverso una nuova efficace organizzazione si può e si deve valorizzare tutto il personale oggi presente NEGLI UFFICI GIUDIZIARI.

Bisogna stabilizzare, dal 1° luglio 2026, tutto il personale precario, pertanto va pianificata sin da ora la rimodulazione del fabbisogno d’organico e l’assetto organizzativo.

È un programma impegnativo ma assolutamente necessario per fare quel salto di qualità che i dipendenti, i magistrati e i cittadini attendono da anni. Per diminuire i tempi del processo occorre il personale amministrativo e di magistratura, occorrono più informatica e innovazione per celebrare più processi anche da remoto. Solo così si potrà dare una risposta efficiente ed efficace alle cittadine e ai cittadini che si rivolgono allo Stato per avere giustizia.

Non è sufficiente abbattere l’arretrato, l’obiettivo deve essere non crearne altro, per cui occorre stabilizzare le lavoratrici e i lavoratori oggi impegnati nei progetti PNRR e strutturare il cosiddetto Ufficio per il Processo come un nuovo e più efficace modello organizzativo, che deve coinvolgere tutto il personale presente.

Più volte abbiamo denunciato l’endemica carenza di personale, in particolare al Nord e nelle sedi delle città capoluogo di regione. Visto il costo della vita in generale e delle case in particolare, abbiamo chiesto al Ministro della Giustizia di attivarsi per risolvere il problema.

Nonostante lo scorrimento di tante graduatorie degli idonei, vedi per ultima quella del concorso RIPAM, pochissimi candidati hanno scelto il Ministero della Giustizia, ormai poco attrattivo per:

1) Poche prospettive di carriera

2) Assenza di salario accessorio

3) Niente PO

L’incremento del Fondo Risorse Decentrate non è più rinviabile, dobbiamo allinearci agli altri Ministeri ed Enti del comparto Funzioni Centrali per garantire un salario accessorio dignitoso al personale.

Infatti, nonostante gli interventi del decreto legge che limita, o meglio nega, qualsiasi forma di mobilità, i dipendenti attraverso i concorsi stanno scegliendo di transitare in altri enti che garantiscono condizioni lavorative migliori, ad esempio con il ricorso al lavoro agile e un salario accessorio degno di questo nome.

Per quanto sopra esposto, vi chiediamo di sostenerci e garantirci, attraverso la rappresentanza, la forza necessaria per tradurre in fatti concreti quanto previsto dal CCNL, in particolare con il nuovo Ordinamento Professionale.

RINGRAZIAMO IL CAPO DIPARTIMENTO E LA DIRETTRICE GENERALE CHE HANNO MOSTRATO, SIN DAL LORO INSEDIAMENTO, UNA PARTICOLARE ATTENZIONE VERSO LE PROBLEMATICHE DEGLI UFFICI NEP E DI TUTTI COLORO CHE VI OPERANO. CI ATTENDIAMO ORA PARI IMPEGNO PER ARRIVARE ALLA DEFINIZIONE DELL’ACCORDO SULLE FAMIGLIE PROFESSIONALI E IL CONTRATTO INTEGRATIVO, PER DARE FINALMENTE A TUTTO IL PERSONALE DELLA GIUSTIZIA IL GIUSTO RICONOSCIMENTO E VALORIZZAZIONE DEL PROPRIO LAVORO.

FP CGIL

Felicia Russo

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