8 marzo 2012: Oggi più che mai

09 Marzo 2012

8 marzo 2012

manifesto 8 marzo 2012 oggi più che mai

Oggi più che mai

Care COMPAGNE

oggi più che mai c’è bisogno non solo di dire con rabbia che l’Italia non è un paese per donne, che l’idea di lavoro attorno alla quale i governi provano a orientare le scelte politiche è contro le donne, che la riduzione dei sistema di welfare è anche riduzione di spazi e libertà femminili, che le controriforme recenti sul lavoro pubblico sono state misogine e dispari. C’è bisogno di cambiare e di farlo subito.

Oggi più che mai c’è bisogno di abbandonare quella sensazione di resa , che qualcuno vorrebbe ascrivere ad un freddo senso della realtà e di riprendere in mano la nostra iniziativa.

E’ l’indagine Istat, sono le nostre condizioni materiali, è la precarietà, la disoccupazione, le distanze, le differenze straordinarie fra generi che ce lo impongono:

– 800.000 donne che dichiarano di essere state licenziate per la loro scelta di maternità
– 7 milioni di donne che non hanno un lavoro retribuito
– il tasso di occupazione femminile che non raggiunge nemmeno il 46% contro una media europea del 58% (penultimo posto in Europa)
– una donna su quattro, fra i 15 e i 29 anni, è inattiva ed il ricorso a forme precarie di lavoro per le donne è il doppio di quello che si registra per gli uomini
– oltre un milione di collaboratrici domestiche, solo 700.000 quelle regolarizzate

Oggi più che mai c’è bisogno :

 
  • di nuove politiche di welfare, inclusive, universalistiche, di sostegno, di rientro dai processi di espulsione, di aiuto alla maternità, di conciliazione dei tempi di vita
  • di riaprire la discussione sulla riforma dei sistemi previdenziali a partire dal riconoscimento del lavoro di cura e dalle caratteristiche usuranti di molti lavori femminili.
  • di una nuova legislazione per il lavoro femminile che, a partire dal ripristino della legge 188 sulle dimissioni in bianco, affronti e risolva le sempre più ampie differenze salariali, quelle relative alle opportunità professionali, quelle relative agli incarichi di responsabilità
  • di cancellare le norme discriminatorie delle leggi Brunetta intervenute su part-time, legge 104, malattie, congedi parentali e di azzerare i suoi inaccettabili sistemi di valutazione
  • del rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro
  • del ripristino di organismi di orientamento e controllo sulle pari opportunità e sul mobbing.
 

Oggi più che mai c’è bisogno di mobilitazione, di determinazione e coerenza .
Oggi più che mai.

Rossana Dettori

 
 

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