Polizia locale

13 Gennaio 2021

L’impegno della Fp Cgil a favore delle tutele e della valorizzazione della professionalità dei lavoratori delle Polizie Locali comincia a registrare alcuni primi, seppur minimi, risultati con la manovra

Prime risposte, seppure ancora non risolutive, per la Polizia Locale nella manovra. L’impegno della Fp Cgil a favore delle tutele e della valorizzazione della professionalità dei lavoratori delle Polizie Locali comincia infatti a registrare alcuni primi, seppur minimi, risultati con le norme recepite nella legge di Bilancio 2021: dal salario all’occupazione, passando per la necessaria legge di riforma. È Antonio Santomassimo, coordinatore nazionale Polizia Locale della Fp Cgil, a spiegarci cosa ci sia in manovra. “Visto l’impagabile impegno svolto dalle lavoratrici e dai lavoratori nel corso della pandemia – spiega -, la manovra offre, anche alla luce delle nostre rivendicazioni, delle prime risposte”.

Andando per gradi, si autorizza ad esempio il pagamento delle indennità di ordine pubblico al personale delle forze di polizia e degli altri oneri connessi all’impiego del personale delle polizie locali per far fronte alle attività di controllo sul territorio legate all’emergenza pandemica con un finanziamento di oltre 40 milioni di euro. Così come il lavoro straordinario, finanziato per il personale direttamente impegnato nella gestione della fase di contenimento dell’esigenza pandemica, sarà in deroga al tetto del salario accessorio vigente presso i singoli enti. Sul fronte assunzioni, invece, la manovra offre agli enti la possibilità di assumere personale a tempo determinato. “Ma si tratta – osserva Santomassimo – di una risposta ancora parziale e non ancora idonea a risolvere i problemi degli organici della polizia locale che non ha bisogno di lavoratori precari ma di risposte strutturali”.

Infine, per quanto riguarda la attesa legge di riforma della Polizia Locale, viene istituito nello stato di previsione del Ministero dell’interno un fondo, con una dotazione di 20 milioni ma a decorrere dal prossimo anno, per la definizione degli interventi necessari a dare attuazione alla riforma della polizia locale e disposti con appositi provvedimenti normativi da parte del ministero competente. Per Santomassimo, “si tratta di un primo segnale di inversione di tendenza. Va chiarito che la somma stanziata appare assolutamente inadeguata, specie per fornire le risposte attese dai lavoratori in merito alle nostre rivendicazioni di estensione delle tutele assicurative, infortunistiche e previdenziali nonché dell’aggiornamento della indennità di vigilanza, ma resta il dato che mai era stato aperto un canale di finanziamento diretto per sostenere la legge di riforma. Finanziare la riforma, rispetto al passato, potrebbe essere un primo passo verso l’effettiva approvazione della legge entro l’anno, dopo oltre trenta anni di attesa”.

Insomma, luci e ombre per la Polizia Locale. “Ci sono risposte, qualche segnale, ma non è ancora sufficiente. Anche perché, nello scenario in cui siamo, bisogna sottolineare che la Polizia Locale è stata e continua ad essere al servizio dei cittadini e del territorio. L’emergenza pandemica li espone a funzioni, attività e compiti di ordine e sicurezza pubblica al pari di tutte le altre forze dell’ordine e con tutti i rischi connessi ma continuano ad essere i soli senza tutele e per questo non possono più aspettare: bisogna dare al più presto le giuste risposte. Continueremo la nostra battaglia per garantire alle lavoratrici e lavoratori della Polizia Locale i necessari diritti e le dovute tutele”.

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