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Fondo perequativo ex art. 8/11 bis DL 78/2010.

Vi informiamo che abbiamo appreso in via informale che le risorse del Fondo perequativo in oggetto stanno per essere
accreditate dal Ministero Economia e Finanze alle amministrazioni statali del Comparto Sicurezza, e che ciò avverrà entro la prima decade del mese di marzo p.v.
A breve dovrebbe essere diramata una specifica circolare applicativa del DAP sull’argomento – che chiarirà anche a chi saranno destinati i fondi ottenuti e per quali periodi maturati -, mentre il successivo pagamento della quota individuale ai colleghi che rientrano nelle disposizioni contenute nella normativa in oggetto dovrebbe avvenire al più tardi entro il mese di maggio p.v.
Tanto per necessaria informativa, considerate le richieste di info pervenute che – certamente rammenterete – ci hanno indotto a chiedere notizie al DAP per iscritto giusto qualche giorno fa, nota rintracciabile sul presente sito.

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DGM riscontra nota Fp Cgil.

 
 

IL NUOVO ENTE PREVIDENZIALE

    
 
L’iniziativa “Dai diritti ai diritti – dal lavoro pubblico ai cittadini” del 22 febbraio che abbiamo organizzato unitamente alla segreteria della FP CGIL Lazio presso la direzione generale INPDAP e che ha visto la  partecipazione della Segretaria Generale Rossana Dettori, di Morena Piccinini presidente dell’INCA CGIL, dello SPI CGIL e della Segretaria confederale Vera Lamonica ,  ha costituito un momento importante  per riaffermare il significato e l’importanza dell’elezione delle RSU nei nostri posti di lavoro, per fare il punto sulla scelta governativa di sopprimere Inpdap ed Enpals, unificare la gestione dei servizi previdenziali, e per discutere delle problematiche conseguenti alla emanazione dell’art. 21 del Decreto cosiddetto “salva-Italia”.
 
L’analisi politica di contesto ha trovato tutti concordi nel ritenere che l’attuale governo tecnico non sta semplicemente attuando politiche di cassa per far fronte all’emergenza finanziaria e dei conti pubblici del Paese, ma sta realizzando vere e proprie riforme strutturali che ridisegnano il tessuto economico e sociale del Paese.
 
E proprio in quest’ottica va inquadrata la soppressione dell’Inpdap e dell’Enpals e l’istituzione di un nuovo Ente  che, al di la degli obiettivi economici dichiarati, rischia di portare alla riduzione del welfare pubblico, realizzando per questa via una vera e piu’ radicale controriforma previdenziale.
 
Gli stessi primi atti compiuti dal Presidente “plenipotenziario” dell’Inps, compiuti al di fuori e al di sopra di ogni processo decisionale, disegnano sin d’ora una organizzazione del nuovo Ente e una articolazione delle sue attività che – se non modificate – spingeranno proprio in direzione di un ridimensionamento del carattere pubblico della previdenza del Paese.
Tutto ciò rende più convinta la Cgil nella  volontà di difendere con ogni mezzo e strumento la funzione pubblica del welfare, a garanzia del lavoro e dei diritti dei cittadini.
Solo se affidati alla gestione pubblica, infatti, i servizi del welfare possono mirare alla effettiva risoluzione dei problemi della cittadinanza, rispettando quel rapporto di equità che deve sempre esistere tra onere sociale e prestazioni all’utenza.

CGIL e Funzione Pubblica hanno, insieme a Cisl e Uil, sollecitato un confronto sia al ministro Fornero sia al Presidente Mastrapasqua, per verificare concretamente la possibilità di intervenire sulle criticità contenute nella norma, che rappresentano veri vizi d’origine che vanno corretti al più presto. Fra questi vanno evidenziati:
–  l’assenza di indicazioni sugli obiettivi e indirizzi per la riorganizzazione, il provvedimento appare  privo di strategia;
–  la determinazione assolutamente arbitraria (quasi casuale) dei risparmi da realizzare, manca un piano industriale.
–  la concentrazione di poteri e funzioni in testa ad una sola persona, senza alcuna idea di governance, senza nemmeno abbozzare un sistema di pesi e contrappesi, indispensabile ad una idea democratica di governo dell’Inps;
–  e, soprattutto, l’approccio alla questione dei lavoratori, tutta incentrata sul taglio secco di 700 posti di lavoro, dei cosiddetti soprannumerari.
 
Consideriamo quindi urgente l’apertura di un confronto con tutti gli attori della riorganizzazione.
Tale confronto, a giudizio della Cgil non potrà prescindere:
· dalla rimozione di qualunque ipoteca sull’occupazione, a partire dalla cancellazione dell’imposizione della messa in eccedenza dei lavoratori soprannumerari;
· dal superamento del blocco alle risorse destinate alla contrattazione decentrata nei posti di lavoro, per il riconoscimento delle professionalità esistenti, per i processi di formazione e riqualificazione e per gli istituti incentivanti, rimuovendo i limiti e le esclusioni disposte dal Dlgs. 150
· dal rafforzamento delle procedure di concertazione e contrattazione, nazionali e territoriali;
· da una maggiore responsabilità e consapevolezza del ruolo manageriale della dirigenza;
· dalla realizzazione di un piano industriale che chiarisca gli obiettivi del nuovo Ente per un effettivo coinvolgimento del lavoro e dell’utenza;
· dalla definizione di un nuovo sistema di governo dell’Ente, in grado di ricostruire equilibri democratici e di riaffermare la separazione netta delle funzioni, di indirizzo, di vigilanza e controllo e di gestione;
· dalla garanzia di una gestione trasparente e accessibile della banca dati e del casellario delle prestazioni sociali che rischia, altrimenti, di diventare un enorme strumento di arbitrario e opaco potere politico.
 
Questi sono gli obiettivi e il programma della CGIL che non intende relegare ad un ruolo marginale e secondario le RSU aziendali, ma che, al contrario, vede proprio nella prossima elezione la grande opportunità che hanno le lavoratrici ed i lavoratori di partecipare, come attori principali, agli obiettivi e alla realizzazione del programma della Cgil per il welfare italiano.
La RSU misurerà la rappresentatività del Sindacato e lo spazio decisionale che questo avrà per i 34 mila lavoratori che faranno parte del nuovo Ente, e determinerà l’effettivo ruolo dell’Ente nella società, sviluppando la qualità del lavoro e del servizio.
Tutt’altro che inutile e privo di indirizzi, come addirittura qualche altro sindacato afferma, sarà la RSU a dare voce, nei singoli posti di lavoro, alla volontà delle lavoratrici e dei lavoratori di difendere insieme alla natura pubblica dei servizi e del welfare, la qualità e i diritti del  lavoro. 
 
Questi gli impegni e questi gli obiettivi che saranno posti al centro del programma della Fp Cgil per l’elezione delle Rappresentanze Sindacali Unitarie dell’Inps, dell’Inpdap e dell’Enpals. Insieme per i diritti.
 
Roma 23 febbraio
 

Per la Segreteria Nazionale FP CGIL
Salvatore Chiaramonte
                                                                                          

 
 
 
 

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Cgil: 10% di precari tra i medici ospedalieri veneti

 

Condanna per comportamento antisindacale del Sindaco di Castellammare di Stabia

Pubblichiamo in allegato il provvedimento di condanna per comportamento antisindacale del Sindaco di Castellammare di Stabia Luigi Bobbio, reso dal Giudice dott. Rocco del Tribunale di Torre Annunziata, sez. lavoro, in data 21.09.2011.
Il provvedimento giudiziale, promosso dalla FP Napoli, si ricollega alla applicabilità per i contratti in corso del cd. “decreto Brunetta”.


 

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Cgil, anche in Lombardia pronto soccorso in bilico

Milano, 27 feb. (Adnkronos Salute) – Anche il Lombardia i pronto soccorso sono in sofferenza. A denunciarlo è la Cgil regionale che parla di un “servizio in bilico” e di “situazione in aggravamento” per via di alcuni fenomeni in atto nel sistema sanitario regionale. Il sindacato dipinge l’emergenza urgenza lombarda come un sistema in affanno: “I pronto soccorso – si legge in una nota – sono sovraffollati, gravati da numerosissimi pazienti barellati nei corridoi. E i ritmi di lavoro del personale rendono anche la sola comunicazione coi parenti degli assistiti un’utopia oltre a favorire errori e comportamenti sub-ottimali da parte di personale numericamente insufficiente e stressato. Gli stazionamenti dei pazienti sono prolungati oltre il tempo considerato necessario per inquadrare un paziente, determinando ritardi nell’erogazione delle cure più appropriate e un ulteriore onere per gli operatori, che provvedono a realizzare iter diagnostici e terapeutici anche complessi, in passato erogati solo in regime di ricovero”.
Questo il quadro tratteggiato da Cgil Lombardia e dalle regionali Fp Cgil e Fp Cgil medici. “Anche nelle divisioni di Area medica la situazione è diventata critica: a fronte di una riduzione di posti letto, e conseguentemente di organico medico, spesso vengono gestiti 10-15 posti letto in appoggio in altre unità operative, unità operative che possono anche essere di area chirurgica e quindi dotate di personale con competenze diverse”.
Una situazione che rischia di peggiorare: “Nelle aziende ospedaliere – segnala la sigla sindacale – l’obiettivo primario delle direzioni, su mandato della Regione Lombardia, è il contenimento dei costi, operato soprattutto con i tagli del personale che, contrariamente a quanto accadeva negli anni scorsi, sta colpendo anche i settori dell’emergenza: i pensionamenti non vengono integrati, le maternità o lunghe malattie non sono sostituite e si propongono draconiane riduzioni dei medici in guardia in pronto soccorso, indipendentemente da un’analisi dei flussi dei pazienti. Ne conseguono organici inadeguati e spesso composti da personale precario”.
Fino ad ora, riflette la Cgil lombarda, “in regione l’ampia disponibilità di posti letto, offerta dai numerosi ospedali pubblici e privati accreditati, ha consentito di tamponare le emergenze ma con le ‘politiche di riorganizzazione’ degli enti ospedalieri certe soluzioni non sono più possibili. Le stesse Regole 2012, emanate dalla Regione, hanno formulato fumose indicazioni sulla gestione dell’urgenza, che demandano alle aziende ospedaliere il governo della domanda di prestazioni non a carattere d’urgenza che, non trovando risposta nel territorio, si incanalano nei pronto soccorso”.
“Negli ultimi 2 anni – incalza il sindacato – abbiamo assistito a una progressiva riduzione dei posti letto di area medica a indirizzo internistico, senza una contestuale implementazione dei servizi territoriali”. La conseguenza è “un’estrema difficoltà a garantire il flusso dei pazienti che non riescono ad accedere alla degenza ospedaliera, e rimangono bloccati in pronto soccorso, perché i ricoveri in medicina risultano prolungati dall’impossibilità di trasferire i pazienti in altre strutture. La soluzione di creare posti letto per sub acuti è parziale, sia per il tipo di paziente che accoglie sia per l’entità numerica insufficiente”. Finora questi posti letto sono stati ricavati, denuncia la Cgil, “nella quasi totalità dei casi, a scapito dei posti letto di area medica”.
Secondo il sindacato “è urgente che si proceda anche in Lombardia, come in altre regioni, a un riordino dell’assistenza primaria, che preveda anche la creazione di strutture territoriali di riferimento (Case della salute, le Utap, eccetera)”. La riorganizzazione dell’emergenza urgenza ospedaliera invece, continua la Cgil, “andrebbe potenziata e rivista con l’introduzione di figure professionali con competenze miste mediche e chirurgiche. Vanno poi date indicazioni precise agli operatori su dove destinare i malati in tempi ragionevoli e non scaricare sui sanitari il frutto di omissioni e inadempienze di lunga data, generate ai livelli più alti delle organizzazioni sanitarie (ospedaliere, aziendali e regionali) sulla base di scelte miopi di contenimento”.

Fannulloni: per la prima volta diamo ragione a Renato Brunetta, solo noi ci siamo opposti – la sua una controriforma nel segno dell'ingerenza della politica, altro che merito – Comunicato stampa Fp-Cgil Nazionale

“L’ex Ministro Brunetta dice per una volta la verità: solo la Cgil si è opposta alla sua controriforma, mentre troppo spesso da altre organizzazioni si è registrato una sorta silenzio-assenso. Sbaglia quando dice che i nostri 4 scioperi erano solo contro la ‘sua’ riforma, perché oltre a questo elemento abbiamo sempre contrastato i tagli indiscriminati, il licenziamento del personale precario e svelata, molto prima che fosse sancita da norme, la volontà di non rinnovare il contratto dei dipendenti pubblici. Per quasi un anno Brunetta lo ha promesso salvo poi essere smentito dal suo ex collega Tremonti”, con queste parole Rossana Dettori, Segretaria Generale dell’Fp-Cgil Nazionale, commenta l’intervista dell’Ex Ministro pubblicata oggi dal Corriere della Sera, a margine dell’iniziativa sul super ente previdenziale “Dai diritti ai diritti, dal lavoro pubblico ai cittadini”, in corso in queste ore presso l’Auditorium Inpdap di Via Ballarin a Roma, ospiti tra gli altri Carla Cantone, Segretaria Generale Spi-Cgil, Vera Lamonica, Segretaria Confederale Cgil, e Morena Piccinini, Presidente Inca Cgil.

“Le parole di Emma Marcegaglia sono troppo offensive per meritare menzione. Vanno liquidate come un tentativo, forse accentuato dalla contesa interna a Confindustria per il rinnovo della presidenza, di alzare polveroni inutili. Mentre ha ragione Brunetta quando dice che siamo stati i soli a contrastare una riforma che ha appesantito il ruolo oppressivo della politica nella pubblica amministrazione, disincentivato il merito e l’efficienza, mortificato la democrazia sindacale. Quanto a Cisl e Uil, però, ci tocca smentire l’ex Ministro della Funzione Pubblica. Dopo anni di sostegno più o meno tacito, anche Cisl e Uil adesso contestano la sua riforma, pur se in leggero ritardo sui tempi tecnici di approvazione. Anche in questo caso – conclude Dettori – l’impressione è che la virata non sia casuale e arrivi troppo a ridosso della tornata elettorale per il rinnovo delle Rsu nel lavoro pubblico, che si terrà il 5, 6 e 7 Marzo. Meglio tardi che mai”.

Roma, 22 Febbraio 2012

 
 

Assemblea 28 febbraio – RSU – Il Ministero non mette a disposizione locali per l'assemblea

  Roma, 27 febbraio 2012
 
                                                                Alla Ministra della Giustizia
                                                                Avv. Prof. Paola Severino
 
                                                       p.c.    Al Capo di Gabinetto
                                                                dell’On. Ministro
                                                                Pres. Filippo Grisolia

                                                        p.c.   Al Capo Dipartimento del 
                                                                Dog – Pres. Luigi Birritteri
 

 
Sig.ra Ministra,

le scriviamo per segnalarle l’ennesima violazione delle libertà sindacali perpetratesi nel suo Ministero.

Come lei sa siamo ad un importante appuntamento, quello delle elezioni rsu, fortemente voluto dalla FPCGIL che si è opposta all’azione dell’ex Ministro Brunetta responsabile di averne ritardato il rinnovo.

Ebbene a ridosso di questo importante appuntamento alla sede centrale del Ministero, in violazione degli accordi contrattuali,  nonostante l’assemblea debba tenersi domani 28 febbraio, non è stato messo a disposizione un ‘idoneo locale’ limitando il diritto dei lavoratori. Ciò è già avvenuto negli scorsi anni ed è ancora più grave in un momento come questo in cui finalmente i lavoratori possono andare a votare per i propri rappresentanti; certo è sintomo del danneggiato clima di relazioni sindacali e di disprezzo dei diritti dei lavoratori che ha caratterizzato gli ultimi anni.

Siamo certi che, tra i tanti impegni importanti del suo ministero, vorrà porre attenzione alla questione e far sì che presso il Ministero venga ristabilito  al più presto un corretto clima di relazioni sindacali. 

Certi del suo personale impegno le inviamo cordiali saluti,
 

                                                      Per Funzioni Centrali FPCGIL
                                                                Nicoletta Grieco

 
 
 
 

 
 

 
Roma, 27 febbraio 2012
 
                                              Al Sig. Ministro per i Beni e le Attività  Culturali
                                              Prof. Lorenzo Ornaghi

                               E, p.c.      Al Segretario Generale Mibac 
                                              Arch. Pasqua Antonia Recchia

                                              Al Direttore generale OAGIP
                                              Dr. Mario Guarany
 

Oggetto: nomine Dirigenti.

Sig. Ministro,

questa nostra per esprimere tutta la preoccupazione per il modo con cui l’Amministrazione sta gestendo la vicenda della nuove nomine dei Dirigenti. E ci riferiamo in particolare a quanto sta avvenendo nella nomina dei Dirigenti Architetti, vicenda che denota una mancanza di trasparenza ed un sostanziale non rispetto dei criteri previsti dal D.M. 16 maggio 2007. Chiariamo:
Il D.M. in questione indica chiaramente i criteri di attribuzione della nomina dei nuovi dirigenti e, all’art. 2, lettere a) e b) dispone esplicitamente i riferimenti a cui occorrerebbe uniformarsi, in particolare rispettando la graduatoria di merito, derivante dall’esito concorsuale e dalla valutazione dei titoli relativa. Un criterio che evidentemente non si è ritenuto di adottare, preferendo una sorta di triangolazione incrociata nella quale non si comprende bene quale debba essere il ruolo dei Dirigenti Centrali, apparentemente defilati, e quale quello dei Direttori Regionali, ai quali sembra del tutto affidato l’onere (e gli onori) della scelta.  Tutto questo con una interpretazione piuttosto singolare dei passaggi procedurali previsti dal citato D.M., all’art.8, comma 2, anche con riferimento alle competenze spettanti all’Organo di Governo definite dall’art.4, D. Lgs. 165/01 e succ. mod. e int..
Poiché noi, contrariamente a quanto previsto dall’art. 6, comma 4, lettera b) del CCNL Dirigenza, non abbiamo ricevuto alcuna informazione dovuta circa i criteri di scelta, riteniamo di doverle sottolineare che certamente non ci pare che si stiano adottando i famosi principi meritocratici per i quali, con pedissequa insistenza, si spendono soldi e risorse su piani di performance che, sull’onda della nouvelle vague brunettiana, ormai contraddistinguono in modo pervasivo l’attività degli organi di controllo interni ed esterni all’Amministrazione. 

Ancora: da circa una settimana risulta insediato il nuovo Soprintendente ai Beni Architettonici e Paesaggistici del Lazio, con tanto di passaggio di consegne avvenute, notifiche al personale tramite mail, mentre sul sito Mibac, ancora oggi, quella Soprintendenza risulta non assegnata.
Insomma a noi pare di trovarci nel più classico spoil system all’italiana, e lo dichiariamo con un certo dispiacere, poiché pensavamo e speravamo di non dover indirizzare questo tipo di critiche all’operato di questo Governo.

Sig. Ministro, le questioni che avvolgono il MIBAC, come lei ben sa, hanno ben altro spessore di gravità e questo Ministero non si può più permettere pratiche bizantine e assenza di trasparenza.

Le chiediamo pertanto un intervento volto alla chiarificazione, nella speranza che vengano ripristinate modalità rispettose delle regole che le abbiamo sopra riportato.
 
Restiamo sempre in attesa di un incontro con lei, purtroppo ancora non avvenuto a distanza di 100 giorni dal suo insediamento, e, nelle more, le porgiamo distinti saluti.
                                                                
                                       Il Coordinatore Nazionale FPCGIL
                                                     Claudio Meloni 
                                                                                                
 

         
 

 

 
 
 
 

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Nota Fp Cgil al Ministro della Giustizia su mancato pagamento indennità accessorie e fesi.

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ISSPe: richiesta di personale in possesso di patente D.

Convocazione incontro – Servizio di Elisoccorso.

27.02.2012 – In allegato convocazione incontro

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