Nato a Palermo il 29 novembre 1940, allievo e successore di Pietro Cignolini, eminente radiologo noto in tutto il mondo, famoso scienziato e sperimentatore.
Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1965 e specializzato in Radiologia nel 1967.
Direttore dell’Istituto di Radiologia “Pietro Cignolini” dell’Università di Palermo e della Scuola di Specializzazione di Radiologia Medica e Radioterapia Oncologica, dal 1992 al 2001.
Professore Ordinario di Radiologia presso l’Università di Palermo. Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Palermo dal marzo 2001.
Dal 2008 è vice-presidente dell’Istituto Superiore di Sanità ed è presidente della commissione regionale Sanitaria per il rischio clinico in Sicilia. Dal 2009 presiede il Cerisdi.(Centro Ricerche e Studi Direzionali) di Palermo.
Oggi è stato nominato sottosegretario alla salute nel Governo Monti.
Osservazioni FpCgil su provvedimenti del Capo del Dipartimento del 14.11.2011 – direttivi G.S. Fiamme Azzurre e A.S.D. Astrea.
Prot. CM139/2011 Roma, 28 novembre 2011
Al Capo del DAP
Pres. F. Ionta
Al Vice Capo del DAP
Dott.ssa S. Matone
Al Direttore Generale
del Personale e della Formazione
Dott. R. Turrini Vita
e, per conoscenza
All’Ufficio per le Relazioni Sindacali
Dssa P. Conte
Alle Segreterie Regionali e Provinciali FpCGIL
Ai Delegati ed eletti RSU FpCGIL nei posti di lavoro
OGGETTO: art. 42 bis del D.lgs.151 /2001 in materia di tutela della famiglia e della genitorialità–
Mobilità temporanea
Egr. Presidente
In materia di tutela a sostegno della maternità e paternità, l’art. 42 bis del D.Lgs.n.151 del 26 marzo 2001, così come inserito dal comma 105 dell’art. 3 della legge 24 dicembre 2003 n. 350, recependo le direttive comunitarie dirette a tutelare l’istituto della famiglia e nel pieno rispetto del dettato costituzionale (art.31 ), prevede “il riavvicinamento familiare” e cioè “l’assegnazione temporanea dei lavoratori dipendenti dalle Amministrazioni Pubbliche ad una sede di servizio ubicata nella stessa provincia o regione nella quale l’altro genitore esercita la propria attività lavorativa”.
Una novità di rilievo in tema di mobilità che tende a favorire la presenza dei genitori nella fase iniziale della vita del proprio figlio.
Il 25 febbraio 2005 codesta amministrazione e le OO.SS., in virtù della citata normativa sottoscrissero uno specifico accordo che, concordati i criteri di applicazione previsti dalla norma, ne disciplina i requisiti per l’accoglimento delle domande di mobilità e la modalità di assegnazione.
Da qualche anno evidenziamo che la predetta normativa ed il conseguente citato accordo non trovano presso il DAP la loro giusta attenzione e soprattutto applicazione, un vulnus che sta determinando un significativo disagio alle lavoratrici ed ai lavoratori e alla loro funzione genitoriale.
Risulta, infatti, che le istanze di richiesta di mobilità avanzate dal personale dipendente ai sensi dell’art.42 bis del D. Lgs. 151/2001, vengono puntualmente respinte con motivazioni, a nostro parere, insufficienti in espresso contrasto con la ratio della richiamata normativa in tema di tutela genitoriale dei lavoratori.
A tal proposito evidenziamo un’altra opportuna considerazione che riguarda, appunto,”la portata della motivazione del provvedimento amministrativo con il quale l’amministrazione esprime il proprio dissenso in merito alla richiesta di assegnazione temporanea”(c.5 dell’accordo).
Citiamo, a sostegno, due sentenze del TAR del Friuli Venezia Giulia (sentenza 706/2004 e 240/2005) nelle quali il giudice amministrativo , facendo riferimento all’art.31 della costituzione ha evidenziato come …”l’ amministrazione, nell’utilizzo del suo potere discrezionale di valutare la domanda del richiedente, deve analizzare con particolare attenzione la situazione dell’ufficio di provenienza onde verificare, dandone specificatamente conto in motivazione, se ed in che termini l’accoglimento della domanda del richiedente porterebbe all’ufficio di appartenenza un concreto, effettivo ed irrimediabile disagio, tale da indurre a ritenere che le esigenze di servizio debbano avere priorità rispetto alla tutela della maternità costituzionalmente sancita”.
Contrariamente, infatti, l’istituto de quo finirebbe per avere una valenza residuale con conseguente applicazione solo in “rari”casi . Siffatta limitazione si appalesa in aperto contrasto non solo con la ratio della norma stessa, ma anche con quanto previsto dall’art. 31 della Costituzione laddove, riguardo alla tutela della maternità, dell’infanzia e della gioventù, recita testualmente: “…favorendo gli istituti necessari a tale scopo”.
La FpCgil , pertanto, chiede un intervento urgente finalizzato alla corretta applicazione della norma in esame ed al rispetto del relativo accordo sindacale al fine di evitare dispendiosi quanto superflui ricorsi da parte dei lavoratori che richiedono, con un provvedimento che sia pure temporaneo, il rispetto di un legittimo diritto, quale quello di agevolare la famiglia nel periodo più delicato della vita dei figli.
In attesa di riscontro si porgono cordiali saluti.
La coordinatrice nazionale DAP
Lina Lamonica
Documento assemblea DP di Mantova del 23.11.2011
Documenti assembleari di tutte le DD.PP. della Campania
Segreterie Nazionali Agenzie Fiscali
Al Direttore del Personale della Agenzia del Territorio
Dr. Massimo Pietrangeli
Oggetto: Salario accessorio 2010 – Problematiche del Personale – Richiesta incontro.
In questo difficile momento politico ed economico, la cui delicatezza è a tutti nota, le Agenzie Fiscali sono e saranno chiamate ad impegni sempre più pressanti a salvaguardia dei conti pubblici. In questo quadro appare importante non tralasciare alcun elemento che possa produrre effetti positivi sulla efficienza operativa dell’Agenzia del Territorio garantendo, nel contempo, le aspettative del personale.
Per quanto sopra, in ragione degli impegni lavorativi già posti in essere e di quelli che devono essere esercitati nell’immediato futuro, preso atto della definizione del Decreto Ministeriale sul cosiddetto “comma 165”, le scriventi OO.SS. chiedono alla S.V. un incontro urgente per la ripartizione e la liquidazione del salario accessorio 2010, nonché per la definizione delle seguenti strategiche questioni:
· incarichi di responsabilità e posizioni organizzative;
· emanazione bandi di concorso di cui alle autorizzazione del 19/12/2010 e del 28/10/2011;
· progressioni economiche all’interno della area di cui al bando del 30/12/2010 e problematiche connesse;
· ordinamento professionale.
L’incontro sarà inoltre utile per approfondire e valutare il grado di raggiungimento degli obiettivi strategici e l’attuazione, più volte annunciata, del riordino delle strutture centrali e regionali della Agenzia.
Certi dell’attenzione che la problematica richiede, si resta in attesa di riscontro.
Roma, 28 novembre 2011
FP CGIL
Di Leo |
CISL FP
Silveri |
UIL PA
Macilenti |
CONFSAL-SALFi
Sparacino |
FLP
Patricelli |
Di seguito alleghiamo per opportuna conoscenza il testo della circolare 479/2011 e dell’allegato, inerente il decreto di riparto della somme residue su varie voci delle competenze accessorie. Il decreto è stato registrato dall’Ufficio Centrale di Bilancio e comporta l’erogazione delle quote di salario accessorio maturate e ancora non liquidate, così come elencate nella Circolare e contabilizzate nell’allegato in formato excel.
Roma, 28 novembre 2011
FP CGIL MIBAC
Claudio Meloni
COMUNICATO
Chi ha siglato il ccie 2011 continua a sostenere ragioni a tutela dei lavoratori con una ipocrisia che merita di essere smascherata, se non altro proprio a dimostrazione del fatto che le lavoratrici e i lavoratori di questo Istituto non sono disposti a bersi qualunque cosa.
Prima di tutto bisogna sgombrare il campo dai dubbi circa la riduzione del Fondo di Ente e, di conseguenza, del nostro salario accessorio.
Non è possibile continuare a sostenere che i soldi a nostra disposizione aumentano nonostante leggi e norme continuano a tagliare risorse del fondo di Ente!
Solo con tanta ingenuità è possibile credere che tutto crolla intorno a noi, che l’Italia è in una situazione di emergenza molto grave, che i più vessati dal programma di risanamento dei conti sono i dipendenti pubblici, che- ancora- i tagli dei fondi di Ente continuano a mordere senza lasciare la presa, MA, il salario accessorio dei lavoratori dell’Inpdap non è messo in discussione, non subisce riduzioni e viene aumentato grazie alle grandiose capacità gestionali dell’Amministrazione e di qualche Organizzazione compiacente.
Per smentire queste assurde affermazioni basta farsi due conti in tasca:
– i residui che ogni anno venivano accreditati a settembre (mille Euro e più) non sono stati distribuiti e non lo saranno più. Le buste paga parlano molto più chiaramente di qualunque bufala propagandistica….
– i 600 Euro che erano riconosciuti all’area B nelle sedi e che costituivano una risposta, seppure parziale, al riconoscimento delle mansioni superiori e un principio di valorizzazione delle professionalità impegnate nella produzione sul territorio non ci sono più nonostante è al territorio che si chiedono gli sforzi prevalenti per il raggiungimento degli obiettivi di produzione e nonostante lo sforzo che si chiede sia ogni anno più grande!
– I soldi percepiti da tutti sugli obiettivi di qualità con la busta paga di maggio 2010 ( fino a 707,60 EURO) si trasformano quest’anno in 460 Euro di produttività individuale per giunta condizionata dalla valutazione. A una cifra certa per tutti e generalmente più alta se ne sostituisce un’altra più bassa e neppure certa. Anche questo è facilmente verificabile con il confronto del contratto attuale con quelli degli anni precedenti.
– Dal confronto dei ccie (reperibili anche sul sito intranet dell’istituto) il peggioramento economico è evidente anche nelle piccole cose come, per esempio, i 300 euro che l’anno scorso sono stati distribuiti a fronte di un risparmio dei costi per i passaggi economici, che comunque mancano quest’anno e non sono sostituiti con nessun altra risorsa.
Se queste osservazioni non bastassero a dimostrare a chi sbandiera vittorie che i lavoratori di questo Ente sono capaci di farsi un’opinione loro autonoma sulle conseguenze economiche prodotte da questo ccie, ce ne sono altre da fare sulle favole non scritte che tra i lavoratori, sopratutto sul territorio, si raccontano.
– i 4,5 milioni di cui tanto si parla non incrementano assolutamente né la nostra produttività collettiva (oggi performance organizzativa), né quella individuale. Non si tratta di risorse già reperite che addirittura servono a dare 460 Euro in più a tutti, ma di eventuali ( e solo eventuali visto che all’epoca della firma neppure si sapeva dove stavano!) soldi su cui – secondo quanto stabilito nell’accordo separato del 4 febbraio tra Cisl , Uil e Governo Berlusconi, bisognerà applicare il famoso 25/50/25 della riforma Brunetta. I 460 EURO individuati per la performance individuale sono (con 330 Euro in meno!) le risorse che l’anno scorso erano produttività collettiva legata al raggiungimento degli obiettivi di qualità.
– Il secondo acconto sarebbe stato erogato comunque anche senza la firma del contratto da parte della CISL. Basta leggersi il verbale della seduta del tavolo nazionale mandato a tutti gli utenti dalla stessa Direzione Centrale Risorse umane per rendersi conto che il Direttore Generale si era già esposto dichiarando che avrebbe pagato pure senza accordo.
– La firma di questo ccie non porta solo conseguenze economiche e non si limita alla riduzione solo del 3% del salario accessorio come affermato da qualche ottimista benpensante. Le conseguenze pericolose sono anche e soprattutto giuridiche: la valutazione inciderà sui percorsi di qualificazione, sui percorsi di carriera, sulla formazione.
Ce ne siamo accorti tutti che questo contratto è un vero e proprio cavallo di troia con cui si introducono in Inpdap condizioni pesanti che si sentiranno anche dopo il 2011. Le chiacchiere sono a zero!
Roma, 28 novembre 2011
Il Coordinatore Nazionale FPCGIL INPDAP
Marinella Perrini
Vi informiamo che Previambiente, anche sulla base delle indicazioni dei rappresentanti sindacali all’interno degli organi di amministrazione, ha deciso di organizzare dei convegni seminariali rivolti ai quadri e ai delegati sindacali e ai rappresentanti delle aziende delle Fonti Istitutive.
La necessità di questi momenti di analisi e di confronto scaturisce dal perdurare della crisi economica/finanziaria e dai possibili scenari futuri e, conseguentemente, sulla necessità di dare la massima trasparenza delle scelte che la previdenza complementare in generale e nello specifico il Fondo Previambiente dovranno effettuare.
A tal proposito i seminari previsti sono due: uno per le regioni del Centro/Nord e l’altro per le regioni del Sud. Il seminario che si svolgerà a Milano è per lunedì 5 dicembre 2011 presso la sede della società Fineco in Piazza Durante, 11 (l’ingresso è in via Marco d’Aviano 5), con inizio alle ore 10.00 per finire alle ore 13.30.
Al seminario interverranno esperti finanziari ed il rappresentante della Autorità di Vigilanza (CO.VI.P.) come da programma allegato. Il seminario delle regioni del Sud è previsto per il mese di gennaio e, conseguentemente, luogo e la data verranno indicate successivamente.
Vista l’importanza dell’iniziativa è necessaria la partecipazione di tutti i territori.
Le Segreterie Nazionali
FP CGIL Sgrò/Cenciotti
FIT CISL Paniccia/Curcio
UILTRASPORTI Tarlazzi/Modi
FIADEL Verzicco/D’albero
Roma lì, 28 novembre 2011
Roma, 28 novembre 2011
Al Capo Dipartimento
dell’Organizzazione Giudiziaria
Presidente Luigi Birritteri
Al Direttore Generale
del Personale e della Formazione
Dr. Calogero Luigi Piscitello
Come è a voi noto la scorsa settimana la provincia del Messinese è stata gravemente colpita da un’alluvione che ha creato un vero e proprio disastro umano ed ambientale. Barcellona di Pozzo di Gotto è stata una delle zone più colpite ed alcuni lavoratori del Tribunale hanno avuto gravi conseguenze sulle proprie abitazioni.
Risulta a questa O.S. che vi sia stata una certa rigidità da parte della Presidenza del Tribunale e della Dirigenza nell’affrontare la situazione; i lavoratori che si sono assentati per l’alluvione a seguito della notizia di chiusura degli uffici pubblici diramata dalla stampa sono stati infatti richiamati a giustificarla con l’istituto contrattuale dell’art. 18 del quale, vista la vicinanza alla fine dell’anno, la maggioranza è sprovvista.
Crediamo che questo non sia un comportamento da adottare in tali situazioni di disperazione e morte che hanno colpito recentemente troppe volte il nostro paese, e per questo la nostra struttura provinciale ha sollecitato i vertici degli uffici giudiziari a cambiare atteggiamento.
Data la gravità della situazione, nell’allegarvi la nota della FPCGIL Messina, chiediamo un vostro intervento affinché i lavoratori possano serenamente affrontare la tragedia che li ha colpiti nella propria terra.
Certi di un pronto riscontro da parte vostra inviamo distinti saluti,
per Funzioni Centrali FPCGIL
Nicoletta Grieco
Roma 25 Novembre 2011
AL MINISTRO DELL’INTERNO
Prefetto Anna Maria Cancellieri
Sig. Ministro,
vogliamo esprimere a lei i nostri auguri per l’incarico ricevuto di dirigere un Dicastero fondamentale come quello del Ministero dell’interno in una fase nella quale le condizioni politiche e sociali pongono fortemente il problema di una seria e reale riforma condivisa ed utile al Paese delle Pubbliche Amministrazioni.
Il Ministero da lei guidato, allo stato attuale, potrebbe essere interessato nella ridefinizione delle sue articolazioni territoriali alla luce delle riforme costituzionali che prevedono il superamento del sistema delle province, investendo quelle materie che sono oggetto delle missioni istituzionali del Ministero dell’interno.
Il tema della legalità e della sicurezza non può e non deve essere, a nostro avviso, argomento di politiche esclusivamente di ordine pubblico ma affrontato anche come sistema di regole certe e trasparenti che garantiscano i diritti di cittadinanza nel nostro Paese.
Un rapporto con il territorio più snello ed efficace che permetta la costruzione di una rete diffusa delle diverse competenze dello Stato centrale in relazione alle esigenze dei cittadini.
La questione immigrazione che deve vedere attuate non solo iniziative di contenimento dei processi immigratori ma, in rapporto con altre istituzioni centrali e locali, anche politiche di integrazione e di status dei nuovi cittadini anche attraverso una innovazione della legislazione in materia di cittadinanza.
Per adempiere a tali fondamentali compiti occorrono forti segnali di discontinuità con il passato che devono vedere necessariamente un forte investimento nel settore pubblico e nel lavoro pubblico in termini di risorse umane e finanziarie attraverso percorsi di ingresso nella Pubblica Amministrazione e di recupero del potere di acquisto dei salari.
Ed è in tale prospettiva che riteniamo utile rappresentarle alcune questioni che riguardano il personale dell’Amministrazione civile dell’interno.
Nella manovra di luglio/agosto proprio in relazione al progetto di riforma costituzionale di abolizione delle province, sono state previste norme attinenti la mobilità del personale interessato dalla riorganizzazione delle funzioni centrali sul territorio.
E’ stato previsto, infatti, che alla soppressione di taluni uffici di altre Amministrazioni sarebbe seguita una mobilità forzata di personale su base regionale e, solo per il Ministero dell’interno, la mobilità avrebbe interessato l’intero territorio nazionale sulla base di esigenze individuate discrezionalmente dalla dirigenza senza alcuna possibilità di contrattazione.
Come può ben immaginare tali norme non possono essere condivise dalla Scrivente O.S., in quanto tali disposizioni investono non solo aspetti organizzativi e gestionali degli Uffici ma anche le condizioni materiali di lavoro e di vita di lavoratori che si vedono sempre più spesso ridurre il potere di acquisto delle proprie retribuzioni, sono sottoposti a procedimenti di valutazione che non hanno alcuna attinenza con le attività lavorative svolte e che incidono sulla costruzione del salario e che potrebbero diventare oggetto di processi di mobilità rispondenti a criteri non controllabili.
A nostro avviso è necessario che le norme in questione vengano rimosse e la riorganizzazione delle dotazioni organiche degli Uffici venga affrontato con progetti condivisi tutelando le esigenze dei lavoratori e quelle dell’Amministrazione.
L’efficienza dei servizi pubblici è argomento che questa O.S. ritene elemento fondamentale per la riorganizzazione di qualsiasi Ufficio, ed è per questo che, per quanto ci riguarda, assume rilevanza la situazione in cui verseranno gli Sportelli Unici per l’Immigrazione e gli Uffici Immigrazione delle Questure dal 1 gennaio 2012.
Come è noto tali Uffici sono stati istituti per la regolarizzazione delle posizioni dei cittadini extracomunitari presenti sul territorio italiano e presso i quali sono impiegati 650 lavoratori a tempo determinato assunti con concorso pubblico nel 2008 e la cui scadenza del contratto è stabilita al 31 dicembre 2011.
Dal 1 gennaio prossimo si presenterà il problema di garantire servizi che fino ad oggi sono stati resi, con professionalità, da questi lavoratori verso i cittadini extracomunitari ed i cittadini italiani che sul lavoro degli immigrati fanno affidamento nonchè quello della perdita del posto di lavoro di 650 persone che da otto anni svolgono questa attività.
Fino ad oggi la regolarizzazione del fenomeno immigrazione è stata affrontata con la “decretazione emergenziale” delle ordinanze di protezione civile ricorrendo sempre più al lavoro precario.
Riteniamo questa scelta inaccettabile ed, invece, indispensabile la strutturazione degli Uffici con dotazioni organiche certe al fine di assicurare un servizio di qualità e per questo è necessario che i 650 lavoratori a tempo determinato vengano confermati nei loro contratti, avviando, altresì, il superamento delle norme che attualmente impediscono processi di stabilizzazione.
Alla luce delle tematiche sopra esposte, le chiediamo, pertanto, l’apertura di un confronto che permetta di affrontare le questioni poste e ricercare le possibili soluzioni.
Nel restare in attesa di un riscontro, si porgono distinti saluti.
La Segretaria Generale FP–CGIL
Rossana Dettori