In allegato il documento sul nuovo assetto organizzativo consegnatoci durante l’incontro di ieri 18 ottobre con i Vertici dell’Ente, le considerazioni in merito da parte delle scriventi OO.SS. dell’Aci trasmesse al Consiglio Generale, per il tramite del Presidente e la richiesta di concertazione e contrattazione sull’assetto organizzativo proposto.
P.S. Il giorno 19 ottobre,data prevista per la riunione del Consiglio Generale, il Presidente ha ritenuto di non sottoporre a votazione il documento sull’Assetto organizzativo anche perchè, trattandosi di un atto impegnativo per il futuro non è sembrato corretto che a deliberare fossero Organi prossimi alla scadenza del mandato. Le elezioni del Presidente e del Consiglio Generale si terranno i primi di Dicembre.
Roma, 19 ottobre 2011
FP CGIL ACI
Derna Figliuolo
MINISTERO ISTRUZIONE UNIVERSITA’ E RICERCA
PARALISI AL MIUR
Continuano le assemblee nei posti di lavoro a sostegno dello stato di agitazione del personale del MIUR; dopo l’ Amministrazione centrale è stata la volta di Napoli e Roma (Direzione Regionale e UST) e di Massa Carrara e Pesaro Urbino.
Le assemblee stanno chiaramente evidenziando il disagio, le preoccupazioni per il futuro e soprattutto il clima di “smobilitazione” e di paralisi che si respira da tempo negli Uffici.
Non solo i provvedimenti del Governo che si accaniscono sul Pubblico Impiego (blocco dei contratti, blocco delle progressioni economiche, tagli degli organici, mobilità obbligatoria, ulteriore riforma pensionistica, applicazione della legge “Brunetta”), ma, anche, le iniziative di questo Ministro che ricadono sui lavoratori del MIUR e su cui si continua a non voler assolutamente aprire un confronto con le Organizzazioni Sindacali (accorpamenti e chiusure degli uffici periferici, applicazione della Brunetta al FUA 2011 senza neanche i requisiti previsti dalla legge stessa, immissione in ruolo del personale della scuola inidoneo all’insegnamento senza alcuna verifica delle disponibilità organiche).
Eppure le richieste della FP CGIL e delle altre sigle che hanno aderito allo stato di agitazione sono chiare e vanno :
Avviare un percorso che rilanci il servizio pubblico all’istruzione e riconosca l’impegno e la professionalità dei dipendenti del MIUR attraverso un serio confronto sulle competenze e le condizioni dei nostri Uffici; Salvaguardare l’esistenza degli UST e bloccare i comportamenti antisindacali che in alcune Direzioni Regionali si stanno assumendo sul territorio;Fare i contratti di Ministero sul FUA 2011, sulla mobilità e sulla formazione che le Organizzazioni Sindacali sollecitano da mesi; Recuperare risorse per il personale attraverso il taglio, questo si necessario, alle consulenze esterne (dirette e non), all’utilizzo di personale della scuola nei nostri uffici, alle esternalizzazioni di servizi, alle spese di affitto, a quelle per abbonamenti a giornali, riviste ed altro che si “mangiano” larga parte delle disponibilità economiche per la formazione.
Il Ministro e la parte politica non ci danno risposte ma intanto:
– il Direttore del Friuli minaccia le RSU della Direzione Regionale di eventuali denunce per il mancato pagamento del FUA 2010 perché non hanno accolto la proposta dell’Amministrazione di una ripartizione basata sul D. L.vo 150 e non sul Contratto Nazionale di comparto e sull’Integrativo di Ministero certificato da MEF e Funzione Pubblica.
– il Direttore della Lombardia annuncia anticipazioni delle modifiche al Titolo V della Costituzione sulle ripartizione delle competenze tra Stato e Regioni in materia di istruzione e propone per gli UST la trasformazione in presidii ospitati presso le province (ma non dovevano essere abolite???).
A novembre inoltrato ancora non sono state destinate le risorse per la formazione del personale che se non impegnate concretamente rischiano di andare perdute.
Da un comunicato AGI News on del 6 novembre leggiamo che il Ministro Gelmini, con riferimento alla probabile crisi di Governo avrebbe dichiarato tra l’altro “Se va a casa Berlusconi noi andremo a casa con lui e la parola tornerà agli italiani”.
A QUESTO PUNTO CHE IL GOVERNO “VADA A CASA” E CON ESSO IL MINISTRO GELMINI È AUSPICABILE.
Prima di tutto per evitare l’aggravarsi della crisi e rompere l’immobilismo e la forte iniquità con cui è governato questo Paese, ma anche per tutelare il diritto di cittadinanza alla istruzione pubblica ormai allo sbando e migliorare le condizioni di lavoro di tutti coloro che, con sempre maggior disagio, cercano di garantirlo.
Alleghiamo la nota che abbiamo predisposto con la UIL PA sulla grave situazione determinatasi in Friuli e gli ultimi o.d.g. delle assemblee pervenutici.
Roma, 8 novembre 2011
FP CGIL MIUR
Angelo Boccuni
Nella giornata di lunedì 7 novembre 2011 si è svolto un incontro tra le OO.SS. e la Delegazione trattante dell’Istituto per la definizione degli obiettivi premianti e progetti speciali per l’anno 2011.
Nell’accordo si prende atto che gli obiettivi per l’anno 2011 sono quelli riportati nella Determina del Presidente del 31 gennaio scorso in linea con il Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance, definito dall’OIV, nonché un documento relativo ai Progetti speciali, sempre per l’anno in corso.
In tale ultimo documento si prevede, tra l’altro, l’eliminazione della differenzazione dei compensi tra Strutture Centrali e Territoriali, precedentemente definite rispettivamente al 100% e 120%.
Su questo accordo abbiamo manifestato la nostra contrarietà ribadendo, con coerenza, che la FP CGIL Inail non è disponibile a sottoscrivere alcun accordo che escluda la possibilità di esercitare il diritto alla contrattazione e si muova nell’ambito dei vincoli previsti dal decreto legislativo 150/2009.
Seguirà comunicato
IL COORDINATORE NAZIONALE
FP CGIL INAIL
Roberto Morelli
Di seguito il comunicato relativo al summenzionato DPR (pubblicato su gazzetta ufficiale), relativo a parziali modifiche recate all’attuale regolamento organizzativo il vigore presso il MEF (DPR 43).
Il giorno 28 ottobre 2011, su Gazzetta ufficiale, è stato pubblicato il DPR 173 che reca alcune modifiche al regolamento di riorganizzazione del MEF (DPR 43/2008).
Rispetto al DPR 43, l’attuale reca una laconica modifica relativa alle Ragionerie territoriali dello Stato che, nel DPR 43, erano previste in un “numero complessivo di 63”, mentre nell’attuale DPR 173 “nel numero complessivo non inferiore a 63”.
Vorremmo in proposito affermare, semmai fosse necessario, la nostra netta contrarietà comunque ad ulteriori riduzioni, sia per il settore Economia che per quello Finanze, degli uffici oggi presenti sul territorio, se non per qualche razionalizzazione provinciale.
Nel già citato DPR 173, vista anche la soppressione delle ex DTEF, indicata dal DPR 43, ed attuata in concomitanza del trasferimento volontario di una parte dei lavoratori delle suddette Direzioni territoriali verso i Monopoli di Stato, sono stati ridotti gli organici della dirigenza di seconda fascia, portata da 945 a 789 unità.
E’ stupefacente, ma in assoluta linea con l’incoerenza che oggi anima la politica dell’attuale Governo nei confronti del pubblico impiego, il fatto che non solo non si dica nulla sugli organici del personale delle aree, ma che in tema di riorganizzazione sia delle funzioni sia del riassetto degli uffici, l’attuale norma preveda genericamente la “definizione di specifiche modalità operative per le Ragionerie territoriali delle Stato, da adottare, nelle materie di competenza della Direzione, d’intesa con il Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato”.
Per noi, traducendo in vulgata i contenuti della legge, tutto ciò vuol dire che la riorganizzazione delle funzioni dei nostri uffici è destinata ancora a non avere risposte rapide ed esaustive. Tra l’altro il DPR 173 attende una sua attuazione con un DM da emanarsi entro 60 gg dalla pubblicazione del DPR appena menzionato.
In ogni caso quel che a noi come FP CGIL sembra naturale debba accadere non è evidentemente di facile attuazione.
Pensavamo e continuiamo a ritenere che una volta accorpati i lavoratori del Ministero (ex DTEF e RGS) in un unico ufficio, nell’attesa di un formale ridisegno organizzativo, dal “centro” partisse qualche sintetica istruzione operativa e comunque l’input di procedere all’osmosi delle funzioni tra il Personale, oggi complessivamente presente sul territorio.
Noi continueremo a chiedere all’Amministrazione l’esplicitazione di compiute misure organizzative in tal senso, accompagnate da chiarezze su temi che continuiamo a ritenere pienamente contrattualizzati, quali il salario accessorio (FUA 2011, “comma 165” etc.).
Auspichiamo che la controparte non continui ad operare “burocraticamente”, propalando ipotesi e dispositivi collegati a pretese riforme della pubblica amministrazione ormai evidentemente fallite, realisticamente a evidente danno dei lavoratori e dei servizi pubblici.
Roma, 9 novembre 2011
p. la FP CGIL nazionale MEF
Daniele Nola
Il Governo va a casa e restano le macerie della sistematica opera di demolizione dell’Amministrazione Pubblica.
Forse la distruzione della PA è stata una lucida strategia, forse solo un danno collaterale di politiche incerte e dissennate: della PA si è prima distrutta l’immagine e poi la stessa credibilità.
Tra le scelte dissennate denunciamo l’incredibile caso della nomina del Direttore Generale della Direzione per la Tutela del Territorio e delle risorse idriche. Nomina prima bocciata dalla Corte dei Conti per mancanza dei requisiti previsti dalla legge Brunetta, il ministro della valutazione e del merito, ma nonostante questo frettolosamente registrata ad agosto eppoi nuovamente bocciata dal Tribunale di Roma lo scorso 2 novembre, con una sentenza che dichiara illegittima la nomina e condanna il Ministero a rinnovare le procedura di interpello necessaria per una nuova nomina.
Di fatto, ad oggi, grazie alla pervicacia nel voler procedere ad una nomina che fa strame di norme e requisiti stabiliti dalla legge, al Ministero dell’Ambiente non c’è il Direttore responsabile di un settore che dovrebbe essere in prima linea nella lotta al dissesto idrogeologico e che, oggi come non mai, dovrebbe garantire certezza amministrativa e capacità organizzativa.
Il governo taglia i fondi per la tutela ambientale e il dissesto idrogeologico, ma se anche ci fossero ci chiediamo chi potrebbe legittimamente spenderli?
Roma, 9 novembre 2011
Il MIBAC nella tormenta la CGIL propone
In questo momento di crisi finanziaria e istituzionale, avanzare una riflessione sulla ragione d’essere del Mibac e sulla tenuta del patrimonio culturale del Paese, è atto ineludibile.
E’ diventato ormai un luogo comune parlare dei beni culturali come risorsa per il Paese; e, subito dopo, dimenticarne l’importanza, non compiendo scelte politiche univoche su pianificazione territoriale, investimenti, reclutamento e formazione del personale.
Qualcuno ha affermato che Con la cultura non si mangia. Può essere ma, sicuramente, con la cultura si cresce individualmente e, alla fine, si arricchisce il Paese.
In questo clima, non sono comunque venute meno le esigenze di conservazione poste dagli oggetti dell’arte e della storia, che ci hanno reso Nazione. Una politica di tutela è tuttora praticabile. Con quali, possibili strumenti, La Cgil, insieme agli intervenuti, cerca di indicarlo in questo incontro.
Presiede Claudio Meloni (Coordinatore nazionale Fp-Cgil del Mibac)
Comunicazioni di:
Libero Rossi (Cgil Consiglio superiore Beni culturali)
Leonardo Corbo (Prefetto già DG della Protezione civile e dei servizi antincendio)
Lorenzo Casini (Docente Università La Sapienza)
Giuseppe Proietti (AD società Ales)
Ettore Pietrabissa (DG società ARCUS)
Roberto Cecchi (Segretario Generale Mibac)
Claudio Torrisi (Direttore Archivio di stato di Palermo)
Simonetta Buttò (Direttore Biblioteca storia moderna e contemporanea)
Mario Ciaccia (Intesa San Paolo: DG Banca infrastrutture Innovazione e sviluppo)
Marino Sinibaldi (Direttore RAI3)
Antonio Crispi (Segretario Nazionale Fp-Cgil per il settore dello Stato)
Conclusioni di Rossana Dettori (Segretario Generale Fp-Cgil)
IL DUO DI BASTONI
(QUANDO REGNA COPPE!)
Il CCIE 2011, con l’utilizzo delle risorse del Fondo di Ente, è stato siglato solo dall’Amministrazione e dalla CISL, a differenza del contratto integrativo 2010 che ha visto la firma di tutte le OO.SS. rappresentative.
Un contratto deputato a gestire il rapporto di lavoro ed il salario accessorio di tutte le lavoratrici ed i lavoratori di questo Istituto non dovrebbe essere firmato solo dal datore di lavoro e da chi rappresenta appena la minoranza dei lavoratori destinatari.
Questa firma non tiene conto della maggioranza dei lavoratori che non solo è costretta a lavorare tra mille difficoltà e pesanti carichi di lavoro, ma deve subire la valutazione e la riforma Brunetta a cui questo contratto apre le porte.
E’ ancora più antidemocratico un atteggiamento del genere se si considera che il secondo acconto sarebbe stato erogato comunque, a detta della stessa Amministrazione, che intendeva procedere “indipendentemente dalla firma del CCIE”, come, del resto, è già successo all’INAIL.
Nelle altre realtà della P.A. nessuna O.S. è pronta a siglare a condizioni così onerose per i propri lavoratori e molte Amministrazioni stanno adeguando le loro proposte a questa volontà unanime, consapevoli delle difficoltà economiche che, per la crisi, questo Governo sta facendo pagare ai dipendenti pubblici.
CGIL, CISAL, USB, che questo CCIE non l’hanno siglato, e le lavoratrici ed i lavoratori dell’INPDAP che per l’80% non sono rappresentati da questa firma, denunciano la gravità degli effetti che si ripercuoteranno su tutti i lavoratori INPDAP e sulla qualità del loro lavoro negli anni a venire.
Roma, 8 novembre 2011
FP CGIL CISAL USB
M. Perrini P. Re M. Briguori
AGENZIA DEL DEMANIO
RIUNIONE DEL 3 NOVEMBRE:
-ULTERIORE STOP AL RINNOVO DEL CCNL.
-MODIFICHE ALL’ACCORDO PDR 2011
Si è concluso con un nulla di fatto l’ennesimo incontro del 3 novembre per il rinnovo del secondo biennio economico del CCNL.
La CGIL FP ribadisce l’interesse per l’apertura da parte dell’Amministrazione ai permessi studio per la formazione universitaria e post universitaria e condivide, considerata la drammatica situazione economica e politica italiana, l’indisponibilità datoriale alla trasformazione triennale dell’intero contratto collettivo.
Il rischio concreto è di veder ulteriormente ridotto il potere d’acquisto delle retribuzioni e di non poter aprire un confronto serio e produttivo su alcuni istituti normativi – come la flessibilità oraria e i permessi studio- prima del gennaio 2015; perdendo così, oltre agli aggiornamenti stipendiali anche la possibilità di aggiornamenti normativi.
La posizione della CGIL FP su questo punto è cristallina e ribadita nei precedenti comunicati oltrechè nella piattaforma rivendicativa per il rinnovo. Riteniamo necessario:
– l’introduzione dei permessi studio per la formazione universitaria,
– una nuova flessibilità oraria e la rivisitazione di alcuni istituti tipici della contrattazione di genere.
Tutti interventi normativi che hanno sostanziale “costo zero” per l’Agenzia e che garantiscono un ritorno in termini di benessere aziendale a favore dei dipendenti.
Da mesi la discussione politica se applicare o no il nuovo modello contrattuale previsto dall’accordo del 2009, portato avanti dalle altre sigle, impedisce la discussione su questi temi.
La riunione è stata aggiornata al tardo pomeriggio del 10 novembre. Sarà, probabilmente, l’ultima occasione prima di una lunga ” pausa di riflessione” per riportare al centro del dibattito i reali interessi dei lavoratori dell’Agenzia.
In coda alla contrattazione è stato modificato l’accordo relativo al PDR 2011 eliminando l’obiettivo relativo al c.d. “conduttore unico” ripartendone il peso sul tasso di riscossione e sul tasso di regolarità.
Questa operazione, unita alla decisione di abbassare la soglia minima di riconoscimento degli obiettivi svolti permetterà un maggior apprezzamento del lavoro svolto dal personale nel corso del 2011.
Roma, 8 novembre 2011
CGIL FP NAZIONALE CGIL FP NAZIONALE
delegazione Trattante Agenzia del Demanio
Daniele Gamberini Luciano Boldorini
07.11.2011 – Questa mattina, le OO.SS. rappresentative del CNVVF sono state convocate per discutere sull’organizzazione dell’emergenza alluvione tuttora in corso.
Il Direttore Centrale per l’Emergenza ha descritto lo svolgersi delle attività di soccorso durante la prima fase che sarà chiusa domani, qualora le condizioni meteo non dovessero peggiorare.
Pertanto, dalle ore 20 del 9 novembre p.v. si passerà in seconda fase, mentre sarà cura dei Direttori Regionali mantenere operative le sezioni ritenute necessarie per garantire un dispositivo di soccorso adeguato alle esigenze della popolazione.
La delegazione FP CGIL VVF ha evidenziato tutte le criticità rilevate nella gestione di questa emergenza che derivano, a nostro modo di vedere, come peraltro già accaduto nelle ultime calamità verificatesi nel nostro Paese, da una riorganizzazione incompleta delle CC.MM.RR., ovvero quel meccanismo collaudato nel tempo, previsto sia da norme contrattuali che da circolari esplicative, sul quale era stata aperta una discussione con l’Amministrazione per definirne tutti gli aspetti tecnici.
Malgrado le nostre richieste inviate ai Vertici del Corpo, siamo ancora in attesa di essere convocati per chiudere il tavolo tecnico e rivisitare complessivamente la circolare 28/91, tuttavia ci è stato illustrato lo stato di avanzamento del progetto relativo alla logistica delle sezioni mobilitate nelle fasi iniziali delle emergenze.
In allegato la circolare n. EM-01/2011 del 12.04.11 della Direzione Centrale per l’Emergenza ed il Soccorso Tecnico concernente l’oggetto, nonchè il progetto di “MODULO LOGISTICO STANDARD” di cui si intende dotare ciascuna Direzione Regionale per il personale di Colonna Mobile inviato in zona d’operazioni nella prima fase dell’emergenza.
08.11.2011 – Allegata, di seguito, la nota della FP–CGIL VVF al Comando, affinchè si attivi, nell’immediato, con tutte le forme che si riterranno opportune, al fine di garantire la piena efficienza degli automezzi e delle attrezzature di soccorso effettuando le necessarie manutenzioni e controlli in materia di sicurezza, ed anche in piena ottemperanza a quanto stabilito dal DL 81/2008 in materia di tutela e sicurezza nei luoghi di lavoro.