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Manovra, camici bianchi in rivolta. La FPCGIL Medici su Repubblica.it

A FORTE RISCHIO IL PAGAMENTO FUA 2010

 Nell’incontro che si è svolto ieri, 3 novembre, tra OO.SS. e Amministrazione è emerso chiaramente che il pagamento entro l’anno del FUA 2010 è a forte rischio.
Difatti il decreto di ripartizione del FUA firmato dal Ministro Sacconi è stato mandato alla firma del Ministro Tremonti da oltre un mese  ed “inspiegabilmente” ad oggi non è stato ancora firmato e se ciò non avverrà entro pochissimi giorni non ci saranno più i tempi tecnici per il pagamento (se invece di andare alla festa della zucca passasse qualche volta dalle parti del suo ministero sarebbe meglio: “fannullone!”).
“Inspiegabilmente” dopo oltre un mese che il suddetto decreto non è ancora rientrato firmato nessuno del vertice politico/amministrativo – Ministro, Capo di Gabinetto – si è preoccupato di indirizzare un energico sollecito al Ministro dell’Economia e Finanze (forse sono troppo impegnati a nominare nuovi Direttori Generali?)
I lavoratori, dopo aver subito il blocco del CCNL, la riduzione del salario accessorio, l’introduzione della “controriforma Brunetta” ecc. ecc., esigono il pagamento di soldi loro dovuti per attività già rese nel corso del 2010.
 

La FP CGIL invita i lavoratori, le RSU, le strutture territoriali della nostra organizzazione a mettere in  atto tutte le iniziative possibili presso le proprie sedi dirette a sollecitare l’intervento dell’Amministrazione al fine di giungere al  più presto al pagamento di quanto dovuto al personale del Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali.
 

                                                                   Il Coordinatore nazionale FP CGIL   
                                                            Ministero del lavoro e delle politiche sociali
                                                                                Giuseppe Palumbo
 

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La FPCGIL Medici a difesa dei medici ex specializzandi 83-91 su Il Sole 24 Ore, Ansa.it, ADN Kronos e Asca

 
 
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Concorso CS, decorrenza 1.1.2008, quota 40% – Scelta sede

 

04.11.2011 – Dando seguito alla circolare n. 4610 del 18 ottobre 2011 concernente l’oggetto, ci sono stati trasmessi gli elenchi del personale convocato per la scelta della sede che avrà luogo il 7 novembre p.v., in ordine di graduatoria e per Uffici di appartenenza (Direzioni Centrali, Direzioni Regionali, Comandi provinciali ed Uffici).


Catania: Assegnazione 70° corso.

 

04.11.2011 – In allegato, la nota inerente le carenze del personale qualificato del Comando e la richiesta di trattenere i nuovi assunti fino al termine della mobilità vigili permanenti.

 

 
 

Approvato l'accordo sulle progressioni economiche

 

    
In data odierna ci è stato comunicato che, dopo le note traversie, gli Organi di controllo hanno proceduto all’approvazione definitiva dell’Accordo sulle progressioni economiche, facendo salva la decorrenza del 2010. Un risultato raggiunto grazie alla fermezza delle posizioni che abbiamo espresso rispetto ai tentativi di incursioni normativr estranee allo spirito ed ai criteri dell’Accordo stesso. Restiamo in attesa di  convocazione per poter avviare in tempi brevissimi le procedure applicative.
 
Di seguito vi alleghiamo le note dell’Amministrazione, del Dipartimento della Funzione Pubblica e della RGS IGOP che comunicano la registrazione.
 
Roma, 28 ottobre 2011 
 

                         Fp Cgil Mibac
                        Claudio Meloni

 
 
 

 
 

Comunicato

 

A chi giova?

  
Il tempo non resta mai fermo,  si muove a volte in modo più lento e a volte in modo più veloce determinando le nostre relazioni.
Il tempo ultimamente corre veloce per quel che riguarda la nostra storia di cittadini, di dipendenti pubblici e di dipendenti INPS.
Quello che conoscevamo fino a tre anni fa ora non esiste più e il panorama muta velocemente.
 
Le ultime manovre e anche la famosa lettera d’intenti all’Europa continuano ad accanirsi contro il lavoro, sia esso  pubblico che privato.

Le manovre governative continuano a ridurre risorse e diritti mettendo sempre più a rischio il nostro lavoro e il servizio che quotidianamente cerchiamo di dare a una cittadinanza sempre più in difficoltà.

E’ il momento di  rispondere velocemente con una nuova stagione  che ricompatti organizzazioni sindacali e amministrazione con l’obiettivo di difendere l’istituto e lo stato sociale di questo paese attraverso un unico principio ispiratore: L’INPS appartiene ai cittadini

Se questo è sentimento comune allora non dovrebbero esserci problemi a iniziare una nuova stagione all’interno dell’Istituto, una stagione fatta di confronti e accordi, anche aldilà del CCNI, che coinvolgano Dirigenza e Lavoratori nella difesa del ruolo dell’Inps.
 
Non si possono escludere i lavoratori dalle scelte fatte dall’Amministrazione, sono loro che quotidianamente affrontano le varie difficoltà e sono loro, con la loro esperienza la loro professionalità, che possono dare il contributo migliore affinché le risposte ai cittadini siano le più efficaci ed efficienti,  e a loro va riconosciuto il diritto ad avere parola rispetto alla loro vita professionale e al loro essere dipendenti INPS.
 
L’Amministrazione non può, come nel caso dello scorrimento delle graduatorie per i passaggi tra le aree o per l’attribuzione delle elevate professionalità in D.G., nascondersi dietro il d. lgs 150 per evitare il confronto.
Il confronto è sempre stato una ricchezza per l’INPS, attraverso il confronto e la condivisione il nostro Ente, negli anni, è diventato la punta di diamante della pubblica amministrazione.
Nessuno vieta  all’Amministrazione di scegliere la via degli accordi anziché la burocratica sottomissione ai voleri di un Governo che ha nel mirino l’annientamento dello stato sociale.
 
Ci vuole solo un po’ di coraggio e voglia di fare!!!
 
La Cgil è pronta a sedersi ad ogni tavolo di confronto per discutere e dare il proprio contributo, purché sia un tavolo di negoziazione vero e fattivo.

La mancanza di confronto sta determinando uno scollamento sempre più evidente tra la Direzione Generale e il territorio. Le elevate professionalità e la scelta di non confrontarsi sui nuovi criteri utilizzati per lo scorrimento tra le aree, sono gli ultimi esempi di una serie infinita.
Si da la sensazione, che mentre la nave rischia di affondare chi è vicino al comandante può utilizzare le scialuppe di salvataggio mentre se gli altri annegano pazienza.

Un buon comandante dovrebbe  preoccuparsi di tutto l’equipaggio, e se, come nel caso dello scorrimento delle graduatorie tra le aree,  dovessimo scoprire che il cambiare i criteri rispetto ai precedenti scorrimenti, ha di fatto favorito il passaggio, in DG, di alcuni nomi illustri, allora la scelta di non attivare il confronto, cosi come richiesto, potrebbe nascondere vera e propria malafede o peggio ancora il pagamento di una “cambiale” rispetto a chi gli accordi li firma a prescindere e che si è ben guardato dal richiedere il confronto su tale materia.
 
Tutto ciò non fa né il bene dell’Amministrazione né delle organizzazioni sindacali tutte, occorre, tutti insieme, ridare fiducia ai lavoratori attraverso il massimo della trasparenza e della condivisione su ogni argomento che determini la vita del nostro Ente.

Riorganizzazione, modalità di erogazione dei servizi, reinternalizzazioni, crescita professionale e mantenimento del livello retributivo di tutto il personale,  nuovi criteri di attribuzione delle posizioni organizzative e valutazione delle stesse, criteri trasparenti per la crescita professionale della dirigenza relativamente agli affidamenti degli incarichi, ripristino delle commissioni ai vari livelli (che fine ha fatto quella sulla vigilanza? Intanto continuano a uscire circolari ..vedi la 136)…e molto altro ancora.

A chi giova non discuterne?
             
Roma, 2 novembre 2011       
 
                               p.   Coordinamento Nazionale FP CGIL INPS
                                                   Oreste Ciarrocchi
 

 
 
 

MIPAAF – FUA 2011 del personale del ruolo agricoltura: quello che non vi hanno detto

 
Di seguito, in allegato, il comunicato nel quale spieghiamo perché l’Accordo FUA 2011, già firmato da Cisl, Uil, FLP ed Intesa-Ugl non doveva essere sottoscritto.

Le ragioni saranno evidenti a tutti, per gli effetti che esso potrà produrre e le disparità che genererà.

L’Accordo definisce i criteri per il personale del ruolo agricoltura, ma alcune previsioni, quali quelle sulla “valutazione della prestazione individuale”, saranno quasi certamente applicate anche al personale dell’ICQRF, che non è stato avvertito da nessuno delle scelte adottate, palesemente condivise dai firmatari dell’Accordo.

Non ci stupiamo della firma apposta da alcune organizzazioni sindacali, logica conseguenza di alcune scelte sindacali di livello confederale, nelle quali hanno condiviso con il governo l’impostazione della legge Brunetta, ci stupisce che l’abbia sottoscritto anche l’Intesa-Ugl, che ha sempre detto di non condividere l’impostazione dell’Accordo stesso.

Ma se non la condivideva, perché poi l’ha firmato?

Noi crediamo invece che la valutazione della produttività del nostro lavoro sia dovuta e sacrosanta, ma crediamo anche che l’applicazione della Brunetta produca effetti opposti e mortificanti e, quindi, che ne debba essere contrastata l’applicazione in ogni modo!

A febbraio 2012 si terranno finalmente le elezioni delle nuove RSU e, in quel momento, starà a voi decidere chi vi dovrà rappresentare e noi vi invitiamo, sin da ora, a votare CGIL!

Roma, 21 giugno 2011 

                                                     p. la FP CGIL Mipaaf 
                                                           Savino Cicoria

 


 

Comunicato

 
I SOLDI NON CI SONO!
MA NON PER TUTTI…PAGANO I SOLITI NOTI

 

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Ddl Governo Clinico, un testo inadeguato e dannoso. Le nuove norme.

ANAAO ASSOMED – CIMO-ASMD – AAROI-EMAC – FP CGIL MEDICI – FVM – FASSID –
CISL MEDICI – FESMED – ANPO-ASCOTI-FIALS MEDICI – UIL FPL FEDERAZIONE MEDICI –
SDS SNABI – AUPI – FP CGIL STPA – SINAFO – FEDIR SANITA’ – SIDIRSS 
 

“Dopo il via libera delle Regioni, che continuano ad oscillare tra opposizione, in difesa della sanità pubblica, alle politiche  governative e collaborazione contro i medici, i veterinari ed i dirigenti del Ssn, il ddl cosiddetto sul ‘governo clinico’, riemerge dai cassetti. L’approvazione da parte delle Regioni non può, però, nascondere che i contenuti appaiono, quando non peggiorativi, insufficienti rispetto alla gravità e complessità del disagio che i medici, i veterinari e i dirigenti oggi vivono all’in “Dopo il via libera delle Regioni, che continuano ad oscillare tra opposizione, in difesa della sanità pubblica, alle politiche  governative e collaborazione contro i medici, i veterinari ed i dirigenti del Ssn, il ddl cosiddetto sul ‘governo clinico’, riemerge dai cassetti. L’approvazione da parte delle Regioni non può, però, nascondere che i contenuti appaiono, quando non peggiorativi, insufficienti rispetto alla gravità e complessità del disagio che i medici, i veterinari e i dirigenti oggi vivono all’interno del sistema sanitario”. 
E’ questo il commento delle organizzazioni sindacali della dirigenza medica, veterinaria, sanitaria, tecnica, professionale ed amministrativa al nuovo testo del ddl in discussione presso la Commissione Affari Sociali della Camera.
Parlamento e Regioni intendono così trovare la quadra sulla negazione del ruolo centrale ed esclusivo della professione medica nelle sue funzioni di duplice garanzia del cittadino e dello Stato, e della valorizzazione dei professionisti del SSN, necessaria per la sostenibilità, non solo economica, del sistema sanitario. Preferiscono, evidentemente, il dilagare di una cultura aziendalista che tende a marginalizzarne ruolo e funzioni, tutto sacrificando sull’altare del bilancio e della invadenza pervasiva della politica.
Invece che porsi come strumento di un sostanziale cambiamento di rotta il testo in esame si limita a ribadire norme di funzionalità delle aziende sanitarie, sfiorando soltanto il nocciolo dei problemi che pure,a detta dei promotori, l’avrebbero originato, e sottraendo ulteriore materia allo spazio contrattuale per affidarla in modo unilaterale alle Regioni.
Ancora una volta si modifica l’età di quiescenza contribuendo, dopo avere rifiutato di anticipare l’età di ingresso nel sistema, all’invecchiamento della categoria. Aumenta la discrezionalità politico-amministrativa nelle procedure di selezione e verifica delle carriere, a dispetto di titoli e esperienza professionale. Si lasciano inalterati ingiustificati privilegi dell’Università nella governance delle Aziende integrate. Le organizzazioni sindacali chiedono una rivisitazione del testo in linea con le attuali esigenze delle categorie professionali. Altrimenti meglio farne a meno.
 

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DAP Ente Assistenza: attività per la Festività dell'Epifania 2012.

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Ddl Stabilità, sopprimere il comma taglia ricorsi degli ex specializzandi

 
La Fp-Cgil Medici ha inviato questa mattina al Presidente e ai componenti della Commissione Sanità del Senato la richiesta di soppressione del comma 51 dell’articolo 4 del DDL Stabilità al fine di ristabilire la possibilità per migliaia di medici che hanno frequentato le scuole di specializzazione tra il 1983 e il 1991 di poter essere risarciti per la mancata retribuzione, come previsto dalle direttive comunitarie.

Diverse sentenze della Cassazione, e in particolare la più recente (17350/11), hanno infatti fissato, a partire dal 27 ottobre 1999, in dieci anni i tempi di prescrizione, ma con il Ddl Stabilità il diritto al risarcimento viene dimezzato con la prescrizione a 5 anni.

“Si tratterebbe dell’ennesima norma contra medicum di questo Governo – dichiara Massimo Cozza, Segretario Nazionale dell’Fp-Cgil Medici – che riguarda sempre gli stessi professionisti già colpiti dai tagli e che adesso si vorrebbero privare anche del risarcimento, in media di oltre 40mila euro, nonostante venti anni fa abbiano frequentato le scuole di specializzazione senza alcuna retribuzione”
 

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