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CR IS ARENAS: risposta Capo DAP a Fp Cgil su risorse carburanti e automezzi.

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Scuola MONASTIR: positva risposta del Capo DAP su proposta e osservazioni Fp Cgil su mantenimento e nuovo utilizzo Scuola.

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CC GELA: Interpelli straordinari per apertura istituto.

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Traduzioni e piantonamenti: D.M. 4 agosto 2011 – nuovo modello organizzativo del servizio.

La crisi greca

Note dei sindacati ADEDY e GSEE

Nel corso della riunione del Comitato Esecutivo tenutosi a Bruxelles lo scorso 19 e 20 ottobre, i Sindacati greci sono intervenuti nel merito delle misure di austerità che colpiscono la Grecia e dell’esasperazione e la rabbia dei cittadini e lavoratori greci che sentono crescere un sentimento di ingiustizia sociale per misure il cui peso grava soprattutto sulle loro spalle. La CES ha riaffermato il suo sostegno alle azioni portate avanti dai Sindacati greci, ultima delle quali lo sciopero generale di 48 ore del 19 e 20 ottobre., alla vigilia del Vertice europeo cruciale per le sorti del Paese. In una nota Bernadette Ségol, Segretaria Generale della CES, ha dichiarato: “La CES è preoccupata dall’attacco diretto agli accordi collettivi. Attraverso questa azione, sono i sindacati ad essere sotto attacco. La gestione della crisi solo attraverso l’austerità non è la risposta. Ciò costituisce un pericoloso precedente anche per gli altri Paesi che si trovano in difficoltà”.

Allegate, tradotte in italiano, una nota inviata alle organizzazioni sindacali membre della CES da parte di Zoe Lanara, Segretario Confederale per le Relazioni Internazionali del GSEE e una nota di ulteriore aggiornamento, in preparazione dell’ultimo sciopero generale da parte del GSEE e di ADEDY.

Nicola Nicolosi – Giulia Barbucci, CGIL

 
 

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Istituto Superiore di Studi Penitenziari: Decreto Consiglio di Direzione.

 
 

Palese violazione del Contratto Nazionale

 

 Al Capo Dipartimento dell’O.G.
                                                                           Presidente Luigi Birritteri
 

                                                                           Al Direttore Generale della                                                                                  D.G.SIA
                                                                           Dr. Stefano Aprile
 

  Risulta a questa O.S. Che il direttore generale della DGSIA con una nota dello scorso 15 luglio al Capo Dipartimento avrebbe comunicato l’intenzione di distribuire il fua 2009, da noi non firmato, per un 60% con i criteri di cui all’accordo e per un 40% in base a criteri del tutto unilaterali e dunque in palese violazione del Contratto Nazionale. 
  Di fatto il Direttore propone un accordo nell’accordo con diverse fasce di attribuzione e individuando alcune attività specifiche della figura professionale dell’informatico. Ci sfugge qualcosa o forse questo nuovo accordo l’ha contrattato con qualche sindacato senza che la FPCGIL ne fosse al corrente?
  Vi rammentiamo che non è possibile contrattualmente distribuire le somme in maniera diversa da quella stabilita dagli accordi in sede nazionale, a meno che non si utilizzi la somma destinata alla contrattazione decentrata e si trovi un accordo con le OO.SS tramite la contrattazione su ogni singolo territorio, cosa che non ci risulta al momento.  Vi rammentiamo inoltre che nel giugno 2009  proponemmo una indennità da individuare nel fua relativa a chi svolgeva funzioni di ADSI a prescindere dalla sede e dal profilo professionale, tuttavia non ci risulta sia stata compresa tra le indennità del personale della giustizia né nel C.I. né nell’accordo del fua 2009 alcuna indennità per gli informatici, a meno che non l’abbiate fatto in un incontro segreto come in uso recentemente.
  Inoltre la questione della certificazione delle indennità è piuttosto discutibile e anche questa non discussa né concordata con alcun accordo.
  Vi rammentiamo che sempre nel giugno 2009 abbiamo proposto la valorizzazione delle figure informatiche interne in un documento inviato a codesta amministrazione, in cui si chiedeva la retribuzione degli incarichi di: progettazione, direzione lavori, collaudi, redazione della documentazione, ai sensi del D.L.vo n. 163 del 2006, quindi con fondi ad hoc,  ma come sempre avete preferito ascoltare altre campane.
  Vi rammentiamo che sempre in quell’incontro chiedemmo che i Dirigenti CISIA venissero abilitati alla contrattazione decentrata, e quindi che gli Informatici potessero eleggere le proprie RSU, cosa che torniamo a chiedervi.
  Vi richiamiamo al rispetto delle regole e chiediamo formalmente che venga ritirata la nota del luglio scorso e si proceda alla distribuzione del fua secondo le vigenti regole. Qualora ciò non avvenga valuteremo le iniziative da mettere in campo a tutela delle eventuali violazioni nonché eventuali danni contabili che si potrebbero verificare con una distribuzione del fua non concordata e dunque fuori dalle regole contrattuali.
  Restiamo in attesa di un sollecito riscontro, 
 
Roma, 27 ottobre 2011

                                     Per funzioni centrali FPCGIL
                                                Nicoletta Grieco
 

 

 
 
 

Giustizia: "Far West negli appalti, il Ministro Palma non si occupa del rispetto dei contratti e della sicurezza delle trascrizioni degli atti processuali". Comunicato stampa Fp-Cgil, Fiom-Cgil e Filcams-Cgil

 
Da anni il Parlamento discute di intercettazioni e l’attuale maggioranza blatera di fughe di notizie. In tutto questo sembra che nessuno conosca davvero il funzionamento del sistema di trascrizione e fonoregistrazione degli atti giudiziari, gestito dal Ministero della Giustizia con appalti al massimo ribasso e senza garanzie sulle condizioni di lavoro di centinaia di operatori impegnati in questa attività.

Dopo numerose sollecitazioni e una nota congiunta inviata al Ministro Francesco Nitto Palma da Fp-Cgil, Fiom-Cgil e Filcams-Cgil, con l’intento di ottenere clausola sociale e rispetto dei Contratti collettivi nazionali di lavoro nel prossimo bando di appalto, la scorsa settimana il Ministro ha fatto sapere, tramite il suo staff, che non ci sarebbe stato alcun incontro e che a quei lavoratori l’amministrazione non è interessata in quanto non rientrano nel suo organico.

Parliamo di una galassia di appalti che il Ministero non controlla e che rappresenta un’enorme zona grigia. Aziende che licenziano liberamente, non pagano per mesi gli stipendi, non applicano i contratti e utilizzano centinaia di lavoratrici e lavoratori che spesso operano da remoto, ovvero dalle proprie abitazioni, con contratti parasubordinati e in condizioni di precarietà che agevolano il dumping contrattuale e mal si conciliano con la sensibilità dei dati trattati.

Non verificando le condizioni di lavoro di chi offre un servizio così delicato per il sistema giustizia e non pretendendo dalle società appaltanti il rispetto di leggi e contratti, il Ministro Nitto Palma non solo viene meno agli obblighi di legge che sono in capo al suo Dicastero in qualità di stazione appaltante ma, allo stesso tempo, dimostra di non essere per nulla preoccupato dei rischi che questo sistema dissestato comporta per la sicurezza dei dati degli uffici giudiziari.

Da un lato, con le ultime manovre economiche varate dal Governo, si tagliano quasi 300 milioni di euro al sistema giustizia. Dall’altro, una massa enorme di informazioni sensibili viene gestita da società che sfruttano il lavoro dei propri dipendenti e, in questo modo, non garantiscono che questi dati vengano trattati con la dovuta accortezza.

Sorge una domanda: non c’è forse una contraddizione tra i proclami relativi al disegno di legge sulle intercettazioni e la poca attenzione del Ministro della Giustizia sul tema della sicurezza dei dati relativi agli atti giudiziari?

Roma, 25 ottobre 2011

 

Ddl Stabilità: raschia il fondo del barile e impedisce riorganizzazione e mobilità colpisce pesantemente Ministeri e sanità, promette fondi ai Vvf ma taglia i discontinui. Comunicato Stampa di Rossana Dettori, Segretaria Generale Fp-Cgil Nazionale

“Il Governo persevera nella sua campagna punitiva contro lavoro pubblico e amministrazioni dello Stato, con tagli lineari insostenibili e privi di una logica di razionalizzazione della spesa. Aspettiamo di leggere il testo e le tabelle che arriveranno in Senato, ma non ci aspettiamo nulla di nuovo”. Con queste parole Rossana Dettori, Segretaria Generale della Fp-Cgil, fa una prima analisi dei provvedimenti contenuti nel Ddl Stabilità licenziato venerdì dal Consiglio dei Ministri.

“Tremonti continua a fare il gioco delle tre carte. Al comparto sicurezza e al soccorso pubblico promette risorse incerte da finanziare con la vendita delle frequenze – aggiunge Dettori – mentre taglia nel biennio 2012-2013 87,5 milioni di euro dei circa 130 destinati nel 2011 al fondo per i discontinui, i cosiddetti Vigili del Fuoco ‘precari’, che fino ad oggi sono serviti per coprire i buchi di organico del Corpo e in questo modo vengono quasi cancellati, vincitori di concorso compresi, mentre non si prevede alcun intervento sul personale. Ai discontinui vengono persino negati i rimborsi per le spese mediche sostenute per ottenere l’idoneità”.

“Il miliardo mancante per l’edilizia sanitaria – sostiene la sindacalista – si tradurrà in un aggravamento delle condizioni di lavoro per gli operatori e di sicurezza per i cittadini, in una crisi nella crisi per il settore dell’edilizia, aumentando la distanza del mezzogiorno, con una sanità già in gravi difficoltà e colpita dai piani di rientro delle Regioni, dal resto del Paese”.

“Si elimina il rimborso per i lavoratori sottoposti a mobilità coatta – continua Dettori – cancellando la norma che lo prevedeva e sopprimendo le analoghe disposizioni nei contratti nazionali, intervenendo impropriamente su un tema oggetto di contrattazione e ostacolando di fatto la riorganizzazione degli enti”.

“Quanto ai tagli ai Ministeri, alcuni dei quali vengono svuotati di ogni funzione a causa della mancanza di risorse, hanno finito di raschiare il fondo. Una beffa, se si pensa alla nomina si altri due viceministri e due sottosegretari. I tagli aumentano persino rispetto a quelli pesantissimi della ultime due manovre. Su Ambiente e Sviluppo Economico si rinuncia alle funzioni di tutela del territorio e di sostegno alle attività produttive, mentre si assiste a un generale indebolimento dello Stato. Un disastro – conclude la Segretaria Generale – un atto di irresponsabilità politica nei confronti del Paese”.

Roma, 18 ottobre 2011

 

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Richiesta unitaria al Senato per la modifica delle norme elettorali degli Ordini

 
 

Osservazioni Schema di Regolamento Sicurezza

 

 
Roma, 27 ottobre 2011
 
                                                                           Al Sottosegretario di Stato
                                                                           Senatore Giacomo Caliendo
 
                                                                           Al Direttore del Visag
                                                                           Dr. Sebastiano Bongiorno
                                                                  
OGGETTO: Osservazioni allo schema di regolamento recante norme per l’applicazione, nell’ambito dell’Amministrazione della giustizia, delle disposizioni in materia di sicurezza e di salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro.
 

Facciamo seguito alla riunione dello scorso 14 ottobre, durante la quale il Sottosegretario ha accolto le richieste della FPCGIL mostrando disponibilità a modificare il regolamento ed esaminare le osservazioni delle parti sindacali, nonché a riconvocare una riunione per discutere delle modifiche.
 Come premessa riteniamo che il regolamento debba essere  più asciutto e scarno e intervenire solo in caso in cui sia imprescindibile ‘tenere conto delle effettive, particolari esigenze connesse al servizio espletato o alle peculiarità organizzative‘ degli istituti e uffici giudiziari, in modo da rendere possibile la più ampia applicazione del testo Unico sulla Sicurezza, che rimane il riferimento principale  per garantire la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro.
 Già la premessa di cui all’art. 1 si trova in forte contraddizione con quanto sostenuto all’art. 2, punto 1 ove il mandato istituzionale di garanzia ‘dell’ordine e della sicurezza nell’ambito dell’attività giudiziaria e penitenziaria‘ sembrerebbe prevalere  e confondersi con la sicurezza e salute sui posti di lavoro, cosa ben diversa dalla premessa in cui parla solo di ‘tenere conto delle particolari esigenze connesse ai particolari servizi istituzionali espletati‘. E’ chiaro che lo spirito di stilare un simile regolamento non significa stilare un elaborato che sostituisca il testo unico, cosa che va oltre l’art. 3 comma 2 del testo Unico, creando dunque un pericoloso alibi all’Amministrazione per non applicare il testo Unico, ma intervenire solo nei casi strettamente necessari in cui il testo Unico risulti applicabile compatibilmente con le attività espletate negli uffici giudiziari e penitenziari.
 Inoltre rileviamo che questo schema di regolamento tenda a fare una certa confusione sulle competenze riguardante la sicurezza dei lavoratori e le competenze della polizia penitenziaria in base al regolamento di cui al D.PR. Del 15.02.1999, n82.
  Per entrare nello specifico rileviamo corpose incongruenze nei seguenti articoli:
 
Art 2)
lettera a) Non va confusa la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro con la gestione e la vigilanza negli Istituti Penitenziari  visto che la stessa è in capo, tenuto conto dal regolamento della Polizia Penitenziaria in base agli art. 21, 23, 34, al comandante dell’istituto e ai coordinatori di reparto.
Ciò rimane valido anche per i punti 3. lettere a) e b) dello stesso articolo.
Per quanto concerne la lettera c) nulla ha a che fare con un regolamento sulla sicurezza e salute nei luoghi di lavoro.
Lettera d) Va espunta: a nostro avviso né i laboratori di analisi né le palestre possono essere sottratte alla normativa di cui al Testo Unico.
Per quanto concerne il n. 5 dello stesso articolo va assolutamente espunto, si tratta di una interpretazione arbitraria e non conferente al regolamento in questione: i detenuti lavoratori hanno diritto ad eleggere un proprio rls.
Per quanto concerne il punto n. 6  la  salvaguardia delle  ‘peculiarità organizzative e funzionali‘ non può superare le misure che salvaguardano la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro. Riteniamo di modificare l’intero punto come segue ‘Le misure di sicurezza relative agli accessi, ai controlli ed ai piani di evacuazione vengono individuate tenendo conto della sicurezza e della salute dei lavoratori e garantendo l’innocuità dei sistemi di controllo’
 

Art.3)
num. 1) Va espunto e va applicato il testo Unico, può infatti avvenire che in mancanza di personale tecnico competente nella complessa materia della sicurezza nei luoghi di lavoro, venga attribuito a consulenti esterni, come peraltro lo stesso art. 32 citato consente. Se l’art. Rimane così in alcuni casi il servizio non potrà essere espletato.
 
num. 2) Non risulta chiaro a chi dovrebbero essere attribuite le responsabilità e le le funzioni di coordinamento di  un ‘ unico servizio di prevenzione e protezione’.
 

Art. 4)
n. 1) Va espunta l’ultima frase sul ‘rappresentante unico’; si tratta di una riduzione ingiustificata del testo unico sulla sicurezza che nulla ha a che fare con le particolari esigenze degli uffici. (in teoria si può espungere l’intero punto, in quanto si applica il testo Unico).
n.2.) I rappresentanti sono ‘eletti’, va espunta la parola ‘designati’, si tratta di una ingerenza nel testo Unico che nulla ha a che fare con le particolari esigenze degli uffici. (in teoria si può espungere l’intero punto, in quanto si applica il testo Unico)
n.3) Anche qui va espunta la parola ‘designazione’.
 

Art. 5)       
Questo punto va totalmente espunto in quanto non pertinente al regolamento. Va elaborato a tal fine un documento unico di valutazione dei rischi da interferenza  delle attività svolte  dalle imprese appaltatrici nel rispetto delle normative vigenti che non può essere subordinato a nessun regolamento. A tal fine si richiama la recente circolare Sacconi n.5 del febbraio 2011 in cui  si parla del DUVRI (Documento Unico  di Valutazione dei rischi interferenziali). Si rammenta a tal fine che secondo la stessa circolare il documento va elaborato a cura del committente e del datore di lavoro. A tal fine richiamiamo le numerose lettere scritte con la Fiom-CGIL e la Filcams-CGIL in relazione agli appalti al massimo ribasso nelle quali si esplicitano numerose violazioni del Testo Unico. Rammentiamo che secondo la circolare nel contratto di appalto ‘vanno identificati anche i costi relativi  alla realizzazione  delle misure necessarie per eliminare e o ridurre al minimo  i rischi derivanti  dalle interferenze delle lavorazioni, a pena di nullità del contratto stesso. Ai dati relativi ai costi sulla sicurezza hanno accesso i Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza  /RLS) e gli organismi locali delle organizzazioni sindacali dei lavoratori comparativamente più rappresentative a livello nazionale.’
Dunque quanto su riportato risulta in netto contrasto con i punti  2 lettera a) e b) nonché con il punto 3.
 

Art. 6)
In relazione all’articolo in questione è totalmente sbagliato il presupposto. Poiché la sanità è in capo alle strutture sanitarie e e non al Ministero della Giustizia si rammenta che i locali sono in suo alle ASL e dunque non si possono sottrarre alla normativa generale, così come il controllo delle cartelle cliniche nonché il medico competente che non deve sottostare a nessun tipo di regolamento in quanto non dipendente del Ministero della Giustizia.
Vanno dunque riformulati  in tal senso il punto 1) ed il punto 2) lettera a).
 

Restiamo in attesa di una convocazione, come da impegno del Sottosegretario Caliendo, per discutere ulteriormente del documento. 
 

FP CGIL Nazionale
 

 
 
 

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CR Civitavecchia: intitolazione all'Appuntato AA.CC. Giuseppe Passerini.

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