Ieri si è svolto l’incontro sindacale riguardante la costituzione del fondo 2012. L’Amministrazione ci ha fornito i dati relativi alle somme certe, variabili, della quota incentivante e del comma 165 relative alle due Agenzie.
Dalle singole voci emerge in applicazione del D.L. 78/2010, il quale prevede il blocco degli aumenti salariali compreso il salario accessorio al 31 dicembre 2010, una riduzione del fondo pari a circa 20 milioni per l’Agenzia delle Entrate e 13 milioni per quella del Territorio.
La CGIL ha espresso tutta la propria contrarietà a questo provvedimento evidenziando che da un lato vengono erogate somme aggiuntive con il comma 165 e dall’altro vengono restituite al Ministero circa 50% della somma per l’Agenzia del Territorio ed il 30% per quella delle Entrate. Abbiamo chiesto che le somme già impegnate in modo fisso e ricorrente (adeguamento dell’indennità d’agenzia, passaggi economici) siano escluse dalla composizione del fondo in quanto rientrano nel capitolo del salario fisso dei dipendenti e di conseguenza il recupero delle somme tagliate.
L’Amministrazione ha chiesto l’aggiornamento della riunione per verificare la fattibilità della richiesta delle OO.SS..
Inoltre abbiamo firmato l’acconto sul compenso accessorio per l’impegno prestato nel raggiungimento degli obiettivi della Convenzione per l’anno 2013: gli importi sono gli stessi degli anni precedenti pari a € 1.370 per la terza area; € 1.223 per la seconda e € 774 per la prima. L’erogazione delle somme avverrà, appena il Ministero delle Finanze erogherà le somme, presumibilmente il prossimo mese di maggio o giugno.
In chiusura della riunione, visto che dal 2014 si uniformeranno i criteri (tra Agenzia delle Entrate e quella del Territorio) per il calcolo della produttività d’ufficio, abbiamo chiesto la calendarizzazione di una riunione per contrattare i coefficienti di erogazione del salario accessorio.
Roma, 8 marzo 2014
Il coordinatore Nazionale Il coordinatore Nazionale
Agenzia Entrate-Territorio Agenzie Fiscali
Carmine Di Leo Luciano Boldorini
Ieri si è svolto, presso l’Agenzia delle Entrate, l’incontro tra l’Amministrazione e le OO. SS riguardante il pagamento dell’acconto per l’anno 2012.
L’Amministrazione, accogliendo la nostra precedente richiesta, ci ha proposto l’erogazione del compenso accessorio per l’impegno prestato nel raggiungimento degli obiettivi della convenzione. A tal fine abbiamo sottoscritto l’accordo con gli stessi parametri utilizzati per l’Agenzia delle Entrate e precisamente:
1. Area III parametro 177 € 1.370,00;
2. Area II parametro 158 € 1.223,00;
3. Area I parametro 100 € 774,00.
Per quanto riguarda la continuazione della riunione sul fondo 2011 è stata confermata la data di martedì 23 aprile.
Roma, 19 aprile 2012
Il coordinatore Nazionale Il coordinatore Nazionale
Agenzie Entrate – Territorio Agenzie Fiscali
Carmine Di Leo Luciano Boldorini
mercoledì 12 febbraio 2014 si è svolto il coordinamento nazionale dell’Agenzia delle Entrate. I punti all’ordine del giorno erano: l’accorpamento delle agenzie; le posizioni ex art. 17 e 18 CCNI; delega fiscale.
Preliminarmente si è ritenuto sottolineare la necessità dell’abrogazione della legge 150 (legge Brunetta) che ha sottratto molte materie alla contrattazione sindacale, ha portato l’Agenzia a firmare accordi con OO.SS. (senza raggiungere la maggioranza delle rappresentanze sindacali) ed ad emettere atti unilaterali escludendo le OO.SS..
Il coordinamento ha espresso la propria perplessità sia sull’accorpamento che sui metodi adottati dall’Agenzia in merito.
Già in fase di emanazione del D.L. avevamo espresso la nostra contrarietà all’accorpamento tra due Agenzie che hanno compiti assolutamente diversi: l’Agenzia delle Entrate ha come attività di core la riscossione mentre quella del Territorio la costituzione della base imponibile su cui riscuotere le imposte e tasse. Ma soprattutto abbiamo denunciato che questo accorpamento avrebbe portato ad un sostanziale blocco della lotta all’evasione fiscale. Inoltre, a distanza di un anno assistiamo ad un accorpamento che non ha portato alcun risparmio; abbiamo assistito alla creazione della figura del Vice Direttore (assegnata alla Dott.ssa Alemanno); alla creazione del Direttore Centrale del personale aggiunto (Dott. Pietrangeli) ed oggi con la soppressione delle Direzioni Regionali del Territorio l’accorpamento delle funzioni indirette ed il mantenimento dei Direttori Regionali del Territorio (altra duplicazione di incarichi). Quindi da un lato si chiudono gli uffici territoriali delle Entrate, in quanto improduttivi e costosi, e dall’altro il mantenimento di tutti i costi della struttura dirigenziale.
Con riferimento al Fondo di Produttività e Sviluppo, visto che dal 1 gennaio 2013, lo stesso è unico si ritiene fondamentale uniformare la ripartizione dello stesso.
In primo luogo per quanto riguarda le posizioni di responsabilità ed organizzative si chiede di conoscere l’organizzazione futura dell’Agenzia e solo dopo la creazione delle stesse. Riteniamo inaccettabili la creazioni di posizioni che decadono al 31 dicembre 2015 (data di ultimazione dell’accorpamento degli uffici provinciali); inoltre ci sembra assurdo la creazione di posizioni per i responsabili di Staff quando lo stesso è stato accorpato all’Agenzia delle Entrate e da ultimo la non presenza di posizioni negli uffici di 1° e 2° fascia.
Con riferimento al sistema indennitario è opportuno accorpare le indennità di front–office del territorio con quello delle entrate e di conseguenza uniformare il sistema indennitario. Non è accettabile che alcune professionalità siano riconosciute in una agenzia rispetto all’altra.
In ultimo si ritiene indispensabile contrattare i nuovi criteri per il pagamento della produttività d’ufficio.
Riteniamo necessario aprire un tavolo sul futuro dell’Agenzia, sull’accorpamento dei servizi e sugli obiettivi che sono sempre maggiori e sfidanti da un lato mentre dall’altro c’è un blocco dei salari e una diminuzione di quello accessorio.
Con riferimento al conferimento degli incarichi ex art. 17 e 18 del CCNI si denuncia l’arroganza dell’Amministrazione che con atti unilaterali ha emanato linee guide per l’assegnazione degli stessi senza alcuna informazione e contrattazione con le OO.SS.
Inoltre non è pensabile ed accettabile che i curriculum dei dipendenti sono stati azzerati (si tiene conto solo degli ultimi tre anni). Questo apre le porte ai nuovi assunti a discapito dell’esperienza acquisita negli anni dai lavoratori.
Quindi si chiede una convocazione urgente per ricontrattare le posizioni sia per quanto riguarda il numero delle stesse sia per quanto riguarda la somma da destinare. Non è pensabile che queste siano dei dati acquisiti non soggetti a rivisitazioni e modifiche; inoltre chiediamo il rispetto delle regole contrattuali che prevedono un massimo di 2.500 euro per ogni posizione a carico del fondo ed il limite temporale della durata di due anni e non tre per le posizioni.
L’applicazione della legge anticorruzione (rotazione degli incarichi) anche per i dirigenti visto che ci sono dirigenti che ricoprono incarichi da oltre dieci anni.
Per quanto riguarda la delega fiscale esprimiamo forte preoccupazione in quanto rileviamo una forte confusione sul tema fiscale in generale (ad un anno dall’accorpamento si prevede una riforma organizzativa delle Agenzie fiscali), per i riferimenti al decentramento catastale e per i ritardi nell’applicazione della riforma del catasto.
Con riferimento alla riforma della Pubblica Amministrazione stiamo assistendo ad una logica del risparmio con tagli lineari a scapito dei servizi erogati. Infatti la chiusura degli uffici territoriali, dettata da questa logica, porta ad un disservizio per i cittadini, disagi ai lavoratori ma soprattutto un allentamento della lotta all’evasione fiscale eliminando la presenza dello Stato sul territorio.
Per quanto riguarda i rapporti sindacali è da contrastare con tutti i mezzi la scelta dell’Amministrazione di procedere con atti unilaterali e senza alcuna informativa preventiva alle OO.SS. su materie regolamentate dal CCNL. costringendo il sindacato ad intraprendere azioni legali a tutela dei propri iscritti; inoltre stiamo assistendo a discriminazioni sindacali (vedi Emilia Romagna) ed attacchi alla nostra O.S.. Su questo ultimo punto registriamo un attacco personale al coordinatore regionale delle Marche in servizio presso la Direzione Provinciale di Macerata.
Si ritiene necessario la costituzione della delegazione trattante unitaria, richiedere un incontro con l’amministrazione al fine di contrattare le posizioni ex art. 17 e 18, per l’intera Agenzia, il sistema indennitario ed i criteri della produttività d’ufficio.
Il coordinatore Nazionale Il coordinatore Nazionale
Agenzia Entrate-Territorio Agenzie Fiscali
Carmine Di Leo Luciano Boldorini
Roma, 12 settembre 2016
Al Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli
Dott. G. Peleggi
OGGETTO: Richiesta di incontro
Egregio Direttore,
le scriventi OO.SS., preso atto
positivamente della certificazione dell’Accordo sui passaggi economici del
25/08/2016, chiedono di convocare quanto prima un incontro per definire i
seguenti argomenti:
– definizione criteri per i passaggi
economici anno 2016 (come già previsto dalla pre-intesa del 25/07/2016)
– tempistiche superamento delle Sezioni
Dogane/Monopoli
– tempistiche scorrimento delle
graduatorie dalla 2^ alla 3^ Area Dogane
– definizione dei criteri per la Mobilità
volontaria nazionale.
Certi
della Sua sensibilità al riguardo, in attesa di riscontro, si porgono cordiali
saluti.
FPCGIL CISLFP UIL
PA SALFI
Iervolino Fanfani Procopio Fici
Con riferimento ai bandi di cui all’oggetto, abbiamo
constatato che i partecipanti alla procedura debbono inviare la domanda alla
Direzione centrale Coordinamento Uffici dei Monopoli, o alla DCPO in via
Carucci per i dipendenti di Piazza
Mastai, per raccomandata o via PEC.
La cosa che poi ci preoccupa è che nello stesso bando,
qualora la posta non recapiti la domanda, la responsabilità della mancata
consegna ricade sui lavoratori.
La scrivente O. S., ritenendo molto penalizzante questa
procedura nei confronti dei lavoratori dei Monopoli, chiede che vengano
previste modalità di consegna delle domande di partecipazione alle procedure
che individuino nell’ufficio di appartenenza del richiedente, l’ente deputato
alla ricezione ed al successivo inoltro alla DCPO delle domande stesse. Ciò in
analogia con quanto Dogane già accaduto nelle precedenti procedure, relativi
alla sola Agenzia delle.
Appare inoltre necessario, a nostro avviso, tenendo conto
che per la sezione Monopoli si tratta della prima procedura dopo
l’incorporazione, un chiarimento riguardo i titoli valutabili da indicare nelle
domande in questione. Questo consentirebbe di evitare diversità di valutazioni
tra Uffici e di snellire le attività di
verifica della correttezza della documentazione presentata a supporto delle
istanze, garantendo un più celere iter all’operazione in corso.
p. la FP CGIL
Florindo Iervolino
Roberto
Lollobrigida
le
scriventi OO.SS., preso atto dell’informativa relativa alla rideterminazione
delle dotazioni organiche dell’Agenzia che consentirà di procedere al
superamento della Sezione Monopoli ed al definitivo scorrimento della
graduatoria degli idonei al concorso per l’accesso alla III Area Dogane, Le
sollecitano la convocazione di un incontro per definire i seguenti argomenti
tutt’ora non risolti:
· passaggi
economici anno 2016 (come già previsto dalla pre-intesa del 25/07/2016)
· definizione
dei criteri per la Mobilità nazionale
Le scriventi chiedono inoltre di
inserire all’o.d.g. dell’incontro che si
sollecita, la definizione degli accordi “stralcio” del Fondo relativo agli anni
2015 e 2016.
Le
scriventi, certe della Sua sensibilità al riguardo, in attesa di riscontro,
porgono cordiali saluti.
Roma, 7 novembre 2016
FP CGIL
Iervolino |
FP CISL
Fanfani |
UIL PA
Procopio |
SALFI
Fici Toscano |
Venerdì 7 novembre abbiamo sottoscritto l’accordo definitivo sulla costituzione e ripartizione del FPSRUP del 2012 sia dell’Agenzia delle Entrate che dell’ex Territorio.
L’erogazione dello stesso avverrà nel prossimo mese di dicembre per la produttività d’ufficio dell’ex Agenzia del Territorio e per gli accordi già sottoscritti a livello territoriale per entrambe le Agenzie.
Alla riunione ha partecipato il Direttore Dott.ssa Orlandi che ha illustrato il nuovo indirizzo dell’Agenzia riguardante la convenzione da sottoscrivere con il Ministero. Convenzione sfidante per l’Agenzia non legata solo al sistema della riscossione ma evidenziando ed introducendo le attività ad oggi non valorizzate dal sistema convenzionale.
In primo luogo modificare il concetto di accertamento, intensificare la lotta agli evasori fiscali e allentare il controllo sui cittadini onesti. Tutto ciò con le dichiarazioni precompilate che eviteranno controlli su dati già conosciuti e concentrare l’attività di accertamento contro gli evasori. Tutto ciò presuppone un piano di formazione e comunicazione sul nuovo modello di accertamento.
Per quanto riguarda il settore della frode, lo stesso va rafforzano con un aumento del personale, inoltre intensificare l’attività della antifrode significa far emersione e combattere la corruzione.
Sugli accertamenti (ricavi omessi, scontrini, fatture false, dichiarazioni false o omesse) far cambiare il comportamento dell’evasore comunicando l’accertamento e chiedere la regolarizzazione attraverso il ravvedimento operoso. Ma allo stesso tempo l’agenzia continua la propria azione nel caso di mancata regolarizzazione.
Lavorare con la Comunità Europea per i rapporti internazionali per attaccare i paradisi fiscali e le evasioni internazionali.
Questo presuppone un cambio dell’attività lavorativa e di conseguenza un lavoro più professionale.
La CGIL ha espresso apprezzamento per il nuovo indirizzo dell’Agenzia e le nuove idee ma allo stesso tempo chiede qual sia il futuro delle Agenzie Fiscali visto che si continuano a chiudere gli uffici territoriali e i team delocalizzati. L’accorpamento delle Agenzie Fiscali ha dato un segnale di debolezza del sistema agenziale e dal punto di vista organizzativo gli uffici e i lavoratori non hanno ancora capito da che parte si stia andando. Chiediamo maggiore trasparenza e coinvolgimento delle OO.SS. sull’accorpamento degli uffici al fine di salvaguardare sia l’organizzazione del lavoro che la professionalità dei lavoratori.
Abbiamo chiesto una convocazione immediata sulla mobilità del personale, sulla legge 104, sul 42bis e sui distacchi.
Ci auguriamo che finalmente inizi una vera lotta all’evasione fiscale.
Sul sistema convenzionale concordiamo con la modifica degli obiettivi, anche se non è un problema tecnico ma politico, ma allo stesso tempo va cambiato il sistema incentivante fermo al 2001; diventa fondamentale accorpare il comma 165 con la quota incentivante e rendere esigibile le somme in tempi certi. Ovviamente questa operazione è assolutamente inutile se non si investe sul personale e lo si rende protagonista dell’attività dell’Agenzia.
Con riferimento all’accorpamento dell’ex Territorio, il Direttore ha detto che l’organizzazione e la fusione deve essere totale, solo per le attività tecniche non è possibile una integrazione completa per la specificità delle attività.
In tempi brevi sarà avviata la riforma del catasto e l’Amministrazione ha chiesto l’autorizzazione, all’autorità politica, per l’assunzione di circa 1000 tecnici.
Inoltre, l’Agenzia ha chiesto e ottenuto, dall’autorità politica, la presentazione di una norma per la chiusura delle casse.
Sulla mobilità ha dato mandato di aprire un tavolo tecnico per un accordo quadro che riguardi tutte le tipologie di mobilità in essere.
Con riferimento al pensionamento del personale che ha raggiunto i requisiti contributivi, ma non l’età pensionabile, l’Amministrazione darà parere favorevole; ciò permetterà l’assunzione di nuovo personale in deroga alle norme vigenti sul turn-over.
Per quanto riguarda la vertenza in atto presso la DP di Perugia, vertenza che dura ormai da diversi mesi, l’Amministrazione ha confermato che il distacco del personale dell’ufficio di Foligno presso quello di Perugia, terminerà il 31 dicembre, ribadendo comunque la volontà di non voler ripristinare il soppresso team delocalizzato. Per tutelare tutto il personale coinvolto in questa mobilità coatta è necessario che alcune attività attualmente svolte a Perugia siano trasferite presso l’ufficio territoriale di Foligno. Su questo punto l’Amministrazione ha preso l’impegno di verificarne la concreta possibilità. Sarà compito nostro vigilare e pressare l’Amministrazione su questo argomento.
Il coordinatore Nazionale Il coordinatore Nazionale
Agenzia Entrate Agenzie Fiscali
Carmine Di Leo Luciano Boldorini
AGENZIA DELLE ENTRATE
Dopo la firma
degli accordi del 17 settembre 2015 abbiamo assistito ad una serie di documenti
redatti da varie sigle sindacali, non firmatarie, che attaccavano le OO.SS che
hanno firmato i suddetti accordi; non ultimo il documento della UILPA che
criticava ed evidenziava una serie di criticità sulla ripartizione del Fondo
Unico per l’ex Agenzia del Territorio.
Non è nostra
intenzione polemizzare con le altre sigle sindacali, ma corre l’obbligo di
precisare alcuni punti al fine di far chiarezza sugli accordi sottoscritti.
Preliminarmente
ci preme evidenziare che l’accordo sottoscritto riguarda l’anno 2013 (anno di
accorpamento dell’Agenzia delle Entrate con quella del Territorio) e di conseguenza
ci sembra normale cominciare a parlare dell’accorpamento
delle due agenzie iniziando dal Fondo Unico; inoltre essendo il primo accordo
che riguarda le due ex agenzie lo stesso è stato sottoscritto in via sperimentale è sarà oggetto di revisione di
eventuali criticità che emergeranno.
Con riferimento
ai fondi assegnati per quanto riguarda la produttività individuale c’è
stato un aumento di circa 600.000 euro. I criteri di ripartizione
agli uffici è esattamente quello del 2012 (allegato B) e precisamente il 60%
sul raggiungimento degli obiettivi di convenzione, il 15% sul barometro della
qualità e il 25% sull’indicatore sintetico di produttività. L’applicazione di
questi criteri non ha snaturato la mission degli uffici, per l’anno 2013, e i
fondi sono stati ripartiti in base agli obiettivi assegnati.
Questo spiega il
perché la ripartizione tra l’ex entrate e l’ex territorio è diversa,
semplicemente perché gli obiettivi e le mission erano diverse. Per i prossimi
anni che gli obiettivi sono identici e di conseguenza anche la ripartizione
sarà uguale.
La novità
dell’accordo riguarda la ripartizione ai singoli lavoratori che non avviene più
a pioggia su tutto l’ufficio, ma in base ai coefficienti di valutazione dei
diversi tipi di attività (valutazione del processo e non del
lavoratore); come avviene da anni all’agenzia delle entrate
(richiesta che da anni veniva fatta da tutte le OO.SS.).
Sostenere che
l’applicazione di questi nuovi criteri è penalizzante per i lavoratori, ci
porta a chiedere: perché fino all’anno scorso l’hanno firmati per l’erogazione
della produttività dell’agenzia delle entrate? Sono diventati penalizzanti
perché si applicano all’ex Territorio?
Ci sembra una
polemica strumentale al solo fine di dividere i lavoratori.
Per quanto
riguarda il front–office e il budget d’ufficio le somme assegnate sono
all’incirca le stesse (c’è una differenza di 120.000 euro bilanciati da una
aumento della produttività che va su tutti i lavoratori).
La vera novità è
che sono state stralciate le somme del front–office dal budget d’ufficio;
questo porta a due elementi di novità sostanziali:
1) nel budget d’ufficio il
front–office assorbiva la maggior parte
dei fondi portando ad un taglio per quanto riguarda le posizioni di
responsabilità;
2) lo stralcio dei fondi del front–office ci permette di
uniformare i processi tra le due agenzie e di conseguenza erogare gli acconti
per l’anno di competenza.
Quindi con il
budget d’ufficio avremo più disponibilità per retribuire le posizioni di
responsabilità ed inoltre abbiamo introdotto delle figure che all’ex territorio
non erano retribuite: il gestore del sistema ed il responsabile alla sicurezza.
Con riferimento
a retribuzione diversa per figure simili, il riferimento è al personale che
rappresenta l’Amministrazione in giudizio. Anche qui facciamo presente che si è
fatto un passo avanti verso la parificazione delle stesse passando dalle
vecchie 7,50 Euro a 10,00 Euro. Sappiamo che c’è una differenza di 3 euro e la
stessa sarà oggetto di verifica con l’Amministrazione con riferimento alla
disponibilità del fondo visto che abbiamo inserito nuove figure (evidenziate in
precedenza).
Per ultimo non
ci siamo dimenticati delle posizioni organizzative e di responsabilità. Anche
su questo la CGIL, che non ha firmato l’accordo all’ex Agenzia delle Entrate,
ha espresso la volontà ad una revisione del sistema. Chiedendo un maggior
impegno economico all’Amministrazione ma soprattutto di estendere l’istituto
all’ex Agenzia del Territorio. Riteniamo fondamentale aprire una discussione
sull’organizzazione dei futuri uffici territoriali e di conseguenza individuare
anche le posizioni organizzative e di responsabilità per i processi catastali e
di pubblicità immobiliare.
Tutto ciò non è un
contentino ai lavoratori ma è un impegno serio alla equiparazione dei
lavoratori che lavorano per la stessa Agenzia.
Roma, 24 settembre 2015
Il coordinatore Nazionale Il
coordinatore Nazionale
Agenzia Entrate Agenzie Fiscali
Carmine Di Leo Luciano Boldorini
Con riferimento al protocollo d’intesa
sull’incentivazione del personale delle Direzioni
Provinciali addetto all’erogazione
dei servizi nei confronti dell’utenza per l’anno 2016, sottoscritto in
data 17 marzo 2016, sono state
avviate e in alcuni casi concluse, le trattative locali per
l’individuazione dei criteri per la
ripartizione delle indennità.
Ci giungono notizie contrastanti
rispetto al protocollo sottoscritto. In particolare, con
riferimento ad alcune proposte, da
parte dell’Amministrazione, che tengono conto di direttive
nazionali o regionali; direttive che
danno una interpretazione unilaterale del protocollo sottoscritto il
17 marzo 2016.
Nello specifico si invitano le
strutture territoriali ad utilizzare la procedura Argo, per
controllare i tempi di lavorazione
delle attività, ed inoltre prevedere la parametrazione delle ore
lavorate allo sportello in base alla
specificità professionale dell’attività svolta o in base ad indicatori
di carattere locale.
Ricordiamo all’Amministrazione che i
suddetti criteri non sono stati concordati a livello
nazionale e che le attività
parametrate, inserite nell’accordo, hanno il solo scopo di individuare la
quantità di fondi da attribuire alle
strutture territoriali.
Questo episodio costituisce l’ennesimo
atto unilaterale, da parte dell’Amministrazione, in
violazione degli accordi
sottoscritti.
Chiediamo, pertanto, di fornire
indicazioni alle strutture affinché siano rimossi tutti i vincoli
alla contrattazione stabiliti dalle
suddette direttive, al fine di consentire il corretto e libero
svolgimento delle trattative.
Il coordinatore Nazionale Il
coordinatore Nazionale
Agenzie Entrate Agenzie Fiscali
Carmine Di
Leo Luciano Boldorini
‘Invertire declino per difendere lavoro e servizi ai cittadini’
Roma, 7 gennaio – Avvolte dal silenzio, domani (domenica 8 gennaio) si terranno le elezioni per il rinnovo di 38 consigli provinciali.
Non solo: altre cinque province andranno al voto tra il 9 e l’11
gennaio, l’ultima il 29 gennaio. Così, con le 27 province che hanno
votato tra settembre e dicembre e le cinque che lo hanno fatto lo scorso
anno, saranno rinnovati gli organi di 76 delle nuove Province delle
Regioni a Statuto ordinario con elezioni di secondo livello. Eppure,
osserva la Fp Cgil Nazionale, “il silenzio che si registra è metro di
misura del baratro nel quale sono precipitate le Province e Città
metropolitane, a due anni e mezzo dall’approvazione della legge Delrio e
nella indeterminatezza generata dall’esito del referendum
costituzionale del 4 dicembre scorso”.
Ma soprattutto, rileva la
Funzione Pubblica Cgil, “le Province sono in una situazione di collasso
economico, impossibilitate come sono a predisporre i bilanci per
quest’anno a causa dei ripetuti tagli a cui sono state sottoposte”. Una
vera e propria emergenza con effetti pesanti sui lavoratori e sui
servizi offerti ai cittadini. Se con il decreto Milleproroghe – ricorda
il sindacato – si è, a pochi giorni dalla scadenza, garantita la proroga
per i contratti precari in scadenza a fine anno, per la categoria dei
servizi pubblici della Cgil “le condizioni in un cui versano i
dipendenti rimangono complesse, specie per coloro che subiscono
decurtazioni al salario in ragione dello sforamento del patto di
stabilità”. Insomma, seppur al voto, province nel baratro e con
prospettive al momento nere.
Riallocate le funzioni non fondamentali, con il varo di specifiche leggi regionali, alle Province resta il perimetro delle funzioni fondamentali: viabilità, edilizia scolastica e ambiente.
Su questi tre aspetti la Fp Cgil Nazionale ha raccolto dati dai quali
emerge una situazione “profondamente compromessa”. Sulla viabilità,
su di una rete di oltre 13 mila chilometri delle Città Metropolitane,
il numero di addetti alla manutenzione è passato da 1.095 nel 2008 a 708
nel 2016, per una riduzione di oltre il 35%; la spesa per la
manutenzione ordinaria è scesa del 68% passando da 56 milioni a 18
milioni, quella per la manutenzione straordinaria crollata da 148
milioni nel 2008 a 23,5 milioni nel 2016, per una riduzione dell’84%. I
mezzi disponibili sono scesi da 885 nel 2008 a 632 nel 2016 e la stima
sui tempi di rinnovo delle pavimentazioni passa da una forchetta di 5-10
anni medi del 2008 a 10-60 anni del 2016.
Per quanto riguarda l’edilizia scolastica,
invece, le Province gestiscono una mole di istituti scolastici di
scuola secondaria ripartiti in 5.389 edifici, pari al 13% del totale
degli edifici scolastici italiani. Scuole che accolgono oltre 2 milioni e
mezzo di alunni, di cui 60 mila con disabilità. Il numero di edifici
sottoposti alla manutenzione è passato, nel corso degli ultimi dieci
anni, da circa 4 mila a circa 5 mila e 400. Eppure la spesa, secondo una
stima della Fp Cgil, su questo capitolo continua a calare, di circa il
20% tra il 2013 e il 2015. Infine, sull’ambiente, il personale di
Polizia provinciale, impegnato in questo segmento, è passato dal 2008
al 2016 da 2.700 dipendenti a 709, calo che ha interessato l’intero
personale addetto alla tutela ambientale, sceso nello stesso periodo di
riferimento di oltre il 17%.
Dati che dimostrano come si renda
“sempre più difficile garantire un servizio adeguato”. Per queste
ragioni la Fp Cgil chiede “l’azzeramento dell’ulteriore taglio di un
miliardo, al quale sono sottoposti questi enti, previsto per il 2017,
così come di restituire alle province e città metropolitane le stesse
capacità assunzionali riconosciute al sistema delle autonomie locali e,
infine, procedere alla stabilizzazione di tutto il personale precario,
con particolare riferimento a quello impegnato sui centri per
l’impiego”. Ma se queste sono azioni immediate, per la Fp Cgil è
necessario in prospettiva “integrare le funzioni fondamentali con altre
che per loro natura ormai non possono non essere amministrate se non in
forma sovra comunale, rendere obbligatorio ai comuni il ricorso a
Province e Aree metropolitane come ente di supporto per la gestione
amministrativa del personale, per gli acquisti centralizzati, e le
selezioni concorsuali e, infine, rivedere il sistema di elezione della
governance”. Un modo, conclude la Funzione Pubblica Cgil, “per invertire
il declino al quale pare siano condannate queste istituzioni,
un’esigenza non solo dei lavoratori coinvolti ma anche per quel
complesso di diritti e di servizi alle comunità che rappresentano”.
In tre anni meno 3 mila, a rischio tenuta servizi nei comuni
Roma, 5 gennaio – Allarme Polizia Locale, crolla di anno in anno il numero degli addetti.
Mentre continua il presidio del territorio da parte degli appartenenti
ai corpi di polizia locale, specie in questi intensi giorni di festività
natalizie, “continuano gli effetti nefasti del blocco del turn over che
si è abbattuto, e tutt’ora si abbatte, come una scure sulla Pubblica
amministrazione, generando peggioramenti nella tenuta dei servizi
offerti ai cittadini e riducendo progressivamente lo spazio pubblico”. È
quanto risulta da una indagine della Fp Cgil Nazionale sulla polizia
locale e i riflessi del blocco delle assunzioni, condotta su dati del
Ministero dell’Interno, e dalla quale emerge come la flessione
registrata dall’intero bacino degli appartenenti ai corpi di polizia
locale nel corso degli ultimi tre anni è del 5%, per complessivi circa
tremila addetti in meno, “alterando (e peggiorando) per questa via il rapporto tra addetti e popolazione residente”.
Secondo l’elaborazione della Funzione Pubblica Cgil si rileva infatti che nel
triennio 2012-2015, ultimi dati disponibili, si è passati da 61.106
addetti a 58.183, con una riduzione quindi del 5%, pari a meno 2.923
lavoratori. La gran parte di questi afferiscono ai Comuni che
segnano un trend in diminuzione ancor peggior: la riduzione nei Comuni
del personale della polizia locale è del 6%, passando da 56.864 a
53.577. Una flessione che coinvolge quasi tutte le regioni d’Italia,
generando una media nazionale pari a un addetto per ogni 1.043 abitanti, “ben lontano rispetto al rapporto definito dalle legislazioni regionali”. Si va così dal caso limite delle Marche
dove il rapporto addetti e popolazione residente è pari a 1 su 3.667
(mentre era 1 su 1.257 nel 2012) al solo irrisorio dato positivo, nel
triennio, che riguarda l’Umbria con un rapporto 1 su 1.121 (era
di 1 su 1.126 nel 2012). Il rapporto ‘migliore’ tra addetti e
popolazione residente appartiene invece al Lazio con uno su 704, seguita da Liguria (1/766) e Val d’Aosta (1/767).
Classifica rapporto addetti polizia locale e popolazione residente per regioni
– Questa classifica ‘negativa’, data dal rapporto addetti per
popolazione residente, vede quindi al vertice le Marche 1/3.667 (1/1.257
nel 2012) seguita da il Trentino Alto Adige 1/2.010 (1/1.989 nel 2012),
il Veneto 1/1.566 (1/1.299 nel 2012), la Calabria 1/1.315 (1/1.242 nel
2012), il Friuli Venezia Giulia 1/1291 (1/1.231 nel 2012), la Puglia
1/1261 (1/1.090 nel 2012), il Molise 1/1.233 (1/1186 nel 2012),
l’Abruzzo 1/1.213 (1/1.162 nel 2012), la Lombardia 1/1.190 (1/1.111 nel
2012), l’Emilia Romagna 1/1.176 (1/1.018 nel 2012), l’Umbria 1/1.121
(1/1.126 nel 2012), la Sardegna 1/1.110 (1/1.028 nel 2012), la Sicilia
1/1.024 (1/934 nel 2012), la Basilicata 1/1.080 (1/1.042 nel 2012), il
Piemonte 1/1.000 (1/957 nel 2012), la Toscana 1/950 (1/924 nel 2012), la
Campania 1/944 (1/889 nel 2012), la Val d’Aosta 1/767 (1/762 nel 2012)
la Liguria 1/766 (1/725 nel 2012) e, infine, il Lazio 1/704 (1/616 nel
2012).
Il quadro che emerge dal report della Fp Cgil Nazionale
delinea “una situazione drammatica”, commenta il segretario nazionale
della categoria, Federico Bozzanca che aggiunge: “Mentre aumentano i
servizi richiesti, mentre lo stesso ministro dell’Interno Minniti
recentemente avanzava ulteriori richieste connesse al contrasto al
terrorismo, il blocco del turn over – prosegue – sta letteralmente
decimando la polizia locale su tutto il territorio nazionale”. Il tutto
mentre, osserva ancora Bozzanca, “aumenta l’età media, che supera i 50
anni, producendo un cortocircuito tale che mette in seria discussione la
tenuta stessa dei corpi di polizia nei comuni”. Da qui le
rivendicazioni della Fp Cgil, suffragate dai dati del report: “Serve
urgentemente un intervento normativo che per un verso riconosca alla
polizia locale pari tutele rispetto agli altri corpi di polizia,
valorizzando per questa via ruolo e professionalità, così come serve –
conclude Bozzanca – l’immediato sblocco del turn over senza il quale
servizi fondamentali rischiano di essere compromessi”.