Igiene Ambientale: a Foggia altra morte sul lavoro, la quinta in cinque mesi nel settore. Venerdì 30 settembre 50 minuti di sciopero nazionale. Comunicato Congiunto Fp-Cgil, Fit-Cisl, Uil Trasporti, Fiadel

 
La scorsa notte è deceduto Antonio Di Gennaro, 47enne, coinvolto in un incidente mentre era al lavoro nell’impianto di biostabilizzazione di Passo Breccioso, in agro di Foggia. Alla sua famiglia va la nostra vicinanza e il nostro cordoglio per questa perdita, sulle cui cause chiediamo si faccia chiarezza in tempi celeri.

Le morti sul lavoro non vanno mai strumentalizzate e il rispetto per Antonio Di Gennaro e per i suoi cari ci impongono di non farlo. Ma non è possibile tacere sull’escalation che si registra nel settore dell’Igiene Ambientale, colpito negli ultimi cinque mesi da ben cinque episodi in cui dei lavoratori hanno trovato la morte mentre prestavano servizio.

Crediamo sia opportuno trovare i modi per affrontare il tema della sicurezza sul lavoro in tutto il ciclo industriale dei rifiuti, potenziare il lavoro degli organi preposti al controllo e imporre alle aziende l’adozione di tutte le norme di sicurezza e a tal fine chiediamo al Ministro Sacconi di poter affrontare con urgenza la questione in un tavolo tra le parti sociali.

Il rischio a cui ogni giorno sono esposti gli operatori dell’igiene ambientale è troppo alto.

Va data una risposta forte e che coinvolga tutti. Noi siamo pronti a dare il nostro contributo e riteniamo di doverlo a tutti quei lavoratori che ogni giorno forniscono alla collettività un servizio preziosissimo, troppo spesso in condizioni di pericolo per la propria incolumità. Come già accaduto in precedenza, venerdì 30 settembre tutto il comparto igiene ambientale effettuerà 50 minuti di sciopero nazionale per richiedere maggiore sicurezza sui luoghi di lavoro.

Le Segreterie Nazionali

FP CGIL                     FIT CISL                UILTRASPORTI               FIADEL
Sgrò/Cenciotti        Paniccia/ Curcio             Tarlazzi/Modi             Verzicco/D’albero
 
Roma, 27 Settembre 2011

 

Comitato Pari opportunità

 
 

Vi allego l’informazione ricevuta dal gabinetto del Ministro relativa alla costituzione nell’ambito del Ministero della Difesa del “Comitato Unico di garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora contro le discriminazioni”, in applicazione della legge 183/2010la richiesta al Gabinetto del Ministro relativa al verbale della riunione informativa del 01.12.2010.

Roma, 01 Aprile 2011

FPCGIL DIFESA
Noemi Manca
 

 

Comunicato

 

Si allegano LE BOZZE di documentazione ricevute dallo SME e dalla Direzione Generale per il Personale Civile, aventi ad oggetto:
* INFORMATIVA S.M.E.
1. riorganizzazione del Comando Militare della Capitale;
2. riorganizzazione dei Comandi Regione Militare Nord e Sud;
3. riorganizzazione del Comando Militare Autonomo “Sardegna”;
4. riorganizzazione dei Comandi Militari Esercito “Toscana” e “Veneto”;
5. soppressione dei Centri Documentali (CEDOC) che insistono nelle stesse infrastrutture dei sovraordinati CME e contestuale riconfigurazione in Uffici Documentali presso gli Stati Maggiori degli stessi Enti (sedi di TN, PD, PG, NA, PZ, BA e CZ);
6. riorganizzazione degli Organismi di Protezione Sociale (OPS).

* PERSOCIV:
Mobilità del personale civile della Difesa.

A seguito della richiesta di incontro formalizzata dalla FPCGIL Difesa al Gabinetto del Ministro, in data 16 marzo 2011, lo SME ha ritenuto di fornire le informazioni richieste, la riunione fissata per il 7 aprile è stata rinviata al 19 aprile 2011.
La FPCGIL Difesa, oltre ad esprimere perplessità sui diversi progetti di riorganizzazione dello SME,a seguito delle notizie che pervengono dai territori, circa presunte modifiche alle dotazioni organiche con attribuzioni di incarichi diversi al personale civile, soprattutto personale appartenente alla III Area, precisa:
l’applicazione del Nuovo Sistema di Classificazione del Personale ai sensi di quanto concordato con l’Amministrazione Difesa il Nuovo Sistema di Classificazione entrerà in vigore a seguito delle progressioni economiche.
Alla data attuale, le commissioni incaricate di valutare le domande del personale per le progressioni economiche, non hanno terminato il loro lavoro di verifica titoli, per la pubblicazione della graduatoria finale.
Pertanto, fino alla pubblicazione della graduatoria finale, il sistema di classificazione del personale è in itinere.
Tutto il lavoro preparatorio, che i diversi Stati Maggiori di Forza Armata e Persociv stanno effettuando deve essere portato a conoscenza delle R.S.U. e delle OO.SS. Territoriali di competenza.
Pertanto, si ricorda ai delegati FPCGIL Difesa, di richiedere incontri con l’Amministrazione, laddove si riscontrasse un’applicazione diversa da quanto concordato nel CCNI Difesa.
Si allegano LE BOZZE di quanto pervenuto dallo SME e da Persociv, precisando che tali bozze, potrebbero essere del tutto modificate a seguito degli incontri con i Rappresentanti Nazionali delle OO.SS.
Si prega di voler dare massima diffusione del comunicato ai delegati della Difesa.
Roma, 6 aprile 2011
 

FPCGIL DIFESA
Noemi Manca

 

Scheda informativa recante le principali tematiche trattate nel corso della sessione informativa presso lo SME in data 6 e 7 aprile 2011 

 
 

Roma, 16 marzo 2011

GABINETTO DEL MINISTRO
c.a. Capo di Gabinetto

STATO MAGGIORE DELL’ESERCITO
REPARTO PIANIFICAZIONE GENERALE E FINANZIARIA
Via XX settembre, 123 / A – 00187 Roma
Indirizzo telegrafico: STATESERCITO Organizzazione Forze ROMA

Al Direttore dell’Agenzia Industria Difesa
On.le Marco AIRAGHI
Via XX settembre 123/a – 00187 Roma

e, per conoscenza, a:

On.le Giuseppe Cossiga
Sottosegretario di Stato alla Difesa

Oggetto: richiesta incontro urgente progetto di digitalizzazione degli archivi del Ministero della Difesa.

Si richiede a codesto Gabinetto del Ministro, un incontro al fine di ricevere informazioni sulla studio di fattibilità affidato all’A.I.D. per la realizzazione di un centro unico presso lo Stabilimento di Gaeta.
Tanto si rappresenta al fine di fornire ai lavoratori civili della Difesa operanti presso i CEDOC dislocati su tutto il territorio nazionale le modalità dell’attuazione o meno di tale progetto.
Si richiede in particolare per il CEDOC di Roma (ubicato presso la caserma “Manara”), individuato come progetto pilota per la digitalizzazione dell’intero archivio dei Cedoc, quale sia lo stato di attuazione del progetto.
Tale progetto, risulta debba rientrare in aderenza a quanto stabilito dall’articolo 14 bis del d.l.112/2008 (convertito nella legge n.133/2008) ad una valorizzazione e/o riutilizzo delle infrastrutture.
A tal proposito si richiede quale utilizzo intenda effettuare il Ministero della Difesa da tali valorizzazioni e se il progetto di digitalizzazione degli archivi dei Cedoc si risolva in una prossima riorganizzazione/soppressione di Enti della Difesa, per la necessità espressa dal Ministro della Difesa in una audizione congiunta delle Commissioni Difesa di Camera e Senato “… di una ulteriore razionalizzazione dell’Area territoriale dell’Esercito”.
Si resta in attesa di un cortese sollecito riscontro.

FPCGIL DIFESA
Noemi Manca

 
 

Comunicato

                                     CHE FINE FAREMO (6)?
 

Un’altra settimana è passata e il vertice politico/amministrativo continua “ufficialmente” a tacere.
Il vertice politico/amministrativo non può rimanere in silenzio nei confronti di tutti i quesiti che stiamo ponendo. 

 
Quale modello organizzativo verrà applicato: quello del DPR o quello del DM  “poli integrati del welfare”?

Su quale modello organizzativo sarà attivato Il “bellissimo” sistema di valutazione predisposto dall’OIV?

In base alla manovra economica predisposta dal Governo saranno soppresse con legge costituzionale tutte le province: è “lecito” conoscere il futuro dei nostri uffici operanti nelle suddette province? E il futuro dei lavoratori e dei dirigenti? E il futuro dell’attività di vigilanza sul territorio?
 
Quanti sono i consulenti del Ministro Sen. M. Sacconi e del suo Gabinetto? Quanto costano alla collettività?
Come mai il Dr. F. Verbaro è “uscito dalla porta” come ex Segretario Generale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ed è “rientrato dalla finestra” come consulente? Quanto ci costa questo “giochino” considerato che ha molteplici incarichi in altre amministrazioni? 
 
Quanti e quali sono i tagli previsti nel nostro Ministero, su quali capitoli e su quali centri di costo?
In particolare qual è il “contributo” sui tagli del centro di costo del Gabinetto del Ministro?  
A quanto ci risulta i tornelli da installare nella sede del Gabinetto del Ministro (via Veneto) sono stati acquistati; come mai dopo tanto tempo non sono stati installati?

Come mai nonostante la pubblicazione del decreto “taglia auto blu” il parco macchine del nostro Ministero sembra essere in piena attività?
 
Perché fino ad oggi il vertice politico/amministrativo non ha mai voluto prendere in considerazione l’apertura della contrattazione al fine di garantire la copertura assicurativa per la responsabilità civile del personale interessato del Ministero?
 
La FP CGIL ritiene vergognose ed odiose le scelte del Governo di cui fa parte anche il Sen. M. Sacconi. 
 
La FP CGIL, chiede, in buona sostanza, di sapere quale futuro ha questo Ministero, ma soprattutto gradirebbero saperlo i lavoratori.
 
Diamo appuntamento al prossimo lunedì per le nuove domande.
 
Roma, 26 settembre 2011 

 

                                         Il Coordinatore nazionale FP CGIL    
                                   Ministero del lavoro e delle politiche sociali 
                                                   Giuseppe Palumbo

 
 

 
 
 

 
 

Comunicato

 

LE POSIZIONI ORGANIZZATIVE

Per la Cgil, la proposta dell’Amministrazione sulle posizioni organizzative da attribuire nelle sedi, in attuazione della Circolare 5, è INACCETTABILE:

1) RIDUCE LE POSIZIONI ORGANIZZATIVE NELLE SEDI E LASCIA INVARIATO IL NUMERO DI QUELLE AL CENTRO. Al di là di una evidente disparità di trattamento del lavoratori, tale comportamento dell’Amministrazione rende, ancora una volta, poco organica e rigida un’organizzazione che, invece, dovrebbe interessare globalmente centro e territorio, per garantire fluidità ai processi e più efficienza ai servizi.

2) PREVEDE POSIZIONI ORGANIZZATIVE NUOVE O DIVERSAMENTE REMUNERATE,sempre a scapito delle Sedi, disponendo arbitrariamente di soldi che, invece, sono del fondo di Ente e, quindi, dei lavoratori e appannaggio della contrattazione con i sindacati.

3) RIPROPONE UNA DIVISIONE DELLE SEDI IN FASCE che non tiene in alcun conto le diverse difficoltà e criticità delle sedi. Il calcolo elementare che è stato fatto dall’Amministrazione è sempre quello, solito, dei bacini d’utenza.
Peccato che non si siano accorti che oltre al bacino d’utenza bisogna rapportare le posizioni organizzative al numero dei lavoratori nelle sedi e alla distribuzione di questi lavoratori nelle varie aree funzionali.
Se l’Amministrazione avesse fatto questo si sarebbe accorta che nelle sedi più piccole, e principalmente al nord, ci sono più posizioni organizzative che lavoratori in area C; e la percentuale di posizioni organizzative rispetto ai lavoratori diminuisce vertiginosamente nelle sedi grandi dove ci sono, infatti, più problemi legati alla produttività e all’organizzazione.

4) SU 1401 lavoratori in Direzione Generale le posizioni organizzative sono, in proporzione, circa il doppio di quelle utilizzate sul territorio.

Su queste basi nessun accordo che riguardi le Posizioni Organizzative può essere sottoscritto dalla CGIL che, invece, è convinta:
a) Sia necessario un riequilibrio delle posizioni tra centro e territorio. Non è possibile puntare la credibilità dell’Ente sulle attività istituzionali, sulla produzione, e poi, continuare a fare esclusivamente politiche anacronistiche e clientelari;
b) Sia necessario rivedere le fasce delle sedi e l’attribuzione delle posizioni organizzative rispetto al nuovo ordine ,che tenga conto di fattori più complessi del solo bacino d’utenza per differenziare i posti di lavoro su tutto il territorio nazionale;
c) Sia necessario un aumento e non una diminuzione delle posizioni organizzative sul territorio, ma non vada riconosciuta alcuna figura di integratore funzionale e men che meno l’attribuzione a questi di una maggiore indennità rispetto agli altri responsabili di processo.
d) Sia necessario individuare nuovi e più oggettivi criteri di professionalità utili per l’attribuzione delle responsabilità di processo e, quindi, delle posizioni organizzative ad esse connesse, che fino ad oggi sono state lasciate al genio artistico dirigenziale.

SENZA UN NUOVO ACCORDO SULLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE NESSUNA POSIZIONE PUO’ ESSERE CONFERITA. Questo è evidente, essendo l’argomento oggetto di CONTRATTAZIONE con le OO.SS.
La CGIL diffida, pertanto, la dirigenza dall’attribuzione di artificiose posizioni e responsabilità non RICONOSCIUTE da accordo sindacale.
Non potranno esserci Ordini di Servizio con Responsabili del Welfare in Direzione Regionale, né potranno esistere altre figure per cui non è stata prevista alcuna indennità, a meno che non si voglia incorrere nel contenzioso ex art. 28 L. 300/70 per condotta antisindacale.

Roma 18/4/2011
 

Il Coordinatore Nazionale
FPCGIL Inpdap
Marinella Perrini

 
 
 

 
 

Circolare "part-time"

 

 
 
Riteniamo grave quanto disciplinato dalle circolare “part-time” del 3 maggio del Dr. Migliorini.
 
Vi alleghiamo la circolare ed il comunicato, invitandovi a partecipare allo sciopero del 6 maggio.
 

FP CGIL NAZIONALE  
Alessandra Allegrucci 

 
 
 
 

 
 

Circolari Persociv

 
 

 
 
 

 
 

Circolari Persociv

                
Si comunica che sul sito di Persociv sono state pubblicate le seguenti circolari:

                  26 settembre 2011
Buoni Pasto Enti Periferici. Rimodulazione 2. Anno 2011.
                  
                  22 settembre 2011
Variazione sistema GEDAP. Migrazione verso il portale PERLA PA.
 

Vi pregherei di dare la massima diffusione ai lavoratori e ai delegati FPCGIL Difesa sui posti di lavoro.
Roma, li 27.09. 2011

FPCGIL DIFESA
                    

 
 

 
 
 

Portieri e pulitori Enasarco: contratto bocciato. Comunicato stampa congiunto Fp-Cgil, Usb e Cisal-Fenasalc

 
Stamane davanti alla sede dell’Enasarco si è tenuta la consultazione referendaria dei portieri e pulitori in merito all’ipotesi di accordo sottoscritta il 13 settembre da alcune organizzazioni sindacali, accordo che trasforma i contratti in tempi determinati, non dando alcuna garanzia occupazionale né per questi lavoratori a tempo indeterminato né tanto meno per quelli precari. Il referendum si è svolto in strada, vista l’incomprensibile indisponibilità dell’Enasarco a fornire i locali della Fondazione per il suo svolgimento.

Fp-Cgil, Usb e Cisal-Fenasalc hanno chiamato i lavoratori ad esprimere il proprio voto. Dei circa 300 lavoratori hanno votato 119, oltre quattro volte la rappresentatività delle organizzazioni sindacali promotrici, esprimendo tutti voto negativo. Un alto momento di democrazia, il cui risultato legittima la posizione dei sindacati che hanno indetto la consultazione. Chiediamo ad Enasarco la riapertura del tavolo di trattativa e continueremo a dare sostegno ai lavoratori nella
loro mobilitazione, fino al raggiungimento di concreti obbiettivi migliorativi dell’accordo nell’interesse dell’intera categoria.

Roma, 27 settembre 2011

 

news

Nuove deleghe ai Vice Capi Dipartimento.

Il Provvedimento del Capo Dipartimento recante il conferimento delle nuove competenze delegate ai Vice Capi Dipartimento, nonché altre funzioni ad essi attribuite.

news

Incontro col Ministro della Giustizia del 26 settembre 2011.

Resoconto di Francesco Quinti sulle tematiche affrontate all’esito dell’incontro tenutosi col Ministro della Giustizia.

NEWS

Incontro per riordino cure primarie: profonda delusione per la proposta Fazio. Il testo commentato

Comunicazione stampa di
Nicola Preiti, coordinatore nazionale FP CGIL Medici medicina generale 
 

La proposta del Ministro Fazio sul riordino delle cure primarie, discussa ieri pomeriggio al Ministero della Salute, è del tutto inadeguata. Non adatta la vigente normativa sanitaria (Dgls 502/92 e successive modifiche) alle novità introdotte con la riforma del Titolo V della Costituzione, non ricalibra il sistema sulla base delle moderne necessità e possibilità assistenziali. Scardina un sistema senza crearne uno nuovo. Insomma: confusione e incertezza.
Si vendono per novità misure già presenti, come “il garantire l’assistenza per l’intero arco della giornata e per tutti i giorni della settimana”. Oppure misure già previste, senza successo, nelle convenzioni nazionali, come l’obbligo per i medici di essere inseriti in Aggregazioni Territoriali Funzionali o nelle Unità Complesse di Cure Primarie. Vincoli per i soli medici, senza alcuna chiarezza sul nuovo assetto assistenziale. Una cambiale in bianco senza contrattazione. Si vorrebbe introdurre una modulazione regionale del limite massimo di assistiti. Ma innumerevoli sentenze e segnalazioni dell’Antitrust hanno sancito che più assistiti per medico significa peggioramento della libera scelta del cittadino e dell’assistenza, alterazione della concorrenza, protezionismo e privilegi.  Si vogliono far lavorare di più i medici per compensare la riduzione della retribuzione. Ma non si può privare del diritto di accesso alla professione un’intera generazione. Si destruttura la retribuzione introducendo una seria ipoteca ai compensi aggiuntivi, rendendo aleatoria la quota capitaria. Si vuole introdurre un’oscura forma di finanziamento a budget che stravolgerebbe le attuali dinamiche gestionali ed assistenziali.
Invece dell’accesso unico alle cure primarie e dell’istituzione di un’unica figura professionale, si ripristina la vecchia graduatoria unica già nella discrezionalità delle regioni. In questo modo la guardia medica rimane nel limbo dell’assistenza territoriale. Uno spreco di risorse senza speranza e senza futuro.
Per i medici del 118, a 20 anni dalla 502 e nonostante l’esistenza di una specifica specializzazione, non si supera la transitorietà del doppio contratto convenzione/dipendenza. Si continuerebbe a fare  lo stesso lavoro con contratti diversi nonostante il passaggio alla dipendenza dell’intera area sia stato universalmente auspicato.
Bisogna rivedere profondamente questa proposta a partire dalla distinzione tra ciò che deve essere regolato per legge e quello che deve essere lasciato alla contrattazione. Le previsioni normative devono indicare una vera  riforma delle cure primarie per la sanità del futuro. Senza una vision si producono solo danni, ed è meglio astenersi. Primum non nocere.
 

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