MINISTERO DELL’INTERNO
COORDINAMENTO NAZIONALE
LAVORATORI A TEMPO DETERMINATO IMPIEGATI PRESSO GLI SPORTELLI UNICI PER L’IMMIGRAZIONE E GLI UFFICI IMMIGRAZIONE
In relazione alla vicenda che riguarda i lavoratori a tempo determinato del Ministero dell’interno impiegati nei servizi all’immigrazione, i cui contratti di proroga scadono il prossimo 31 dicembre, la FP–CGIL sta valutando in queste ore, insieme ai legali della struttura nazionale, la possibilità di eventuali azioni legali.
Nei prossimi giorni, acquisiti gli elementi giuridici, provvederà a dare comunicazione ai lavoratori interessati per la convocazione del coordinamento dei precari della FP–CGIL del Ministero dell’interno per la valutazione delle decisioni da intraprendere.
Comunque, aldilà dell’eventuale azione legale, la FP–CGIL ed il coordinamento dei precari valuteranno anche quali iniziative di lotta dovranno essere messe in campo ai fini della permanenza in servizio dei lavoratori.
Roma, 15 settembre 2011
Il coordinatore nazionale FP–CGIL
Ministero interno
Fabrizio Spinetti
Dopo la pausa feriale, nel pomeriggio di ieri 13 settembre, presso il Ministero per l’Innovazione e la P.A. ( Pal. Vidoni) si è svolto il secondo incontro fra la Parte Pubblica e le OO.SS. nell’ambito della trattativa per la sottoscrizione del primo accordo negoziale della carriera dirigenziale penitenziaria relativo al quadriennio 2006 / 2009.
In apertura della riunione all’ attenzione della discussione è stato ancora una volta portato il critico momento che vive l’Amministrazione penitenziaria a causa dei tre fattori che incidono in maniera drammatica sulla sua operatività: a) l’alto numero di detenuti; b) la gravissima carenza di risorse finanziarie c) il progressivo depauperamento delle risorse umane e della Polizia penitenziaria in particolare.
Tuttavia, anche se è stata proposta una pausa dei lavori in attesa di assicurazioni da parte dei vertici politici circa la praticabilità concreta del contratto che si andrà a definire, ed in generale circa il futuro della categoria, la maggioranza delle OO.SS. presenti ha optato per la continuazione dei lavori. La consapevolezza che si sarebbe trattato di una negoziazione difficile, sorta in un momento in cui l’Amministrazione attraversa senza ombra di dubbio il momento più difficile della sua storia, era ben presente nei rappresentanti sindacali fin da quando hanno posto la vertenza alla attenzione delle Amministrazioni interessate e della opinione pubblica. E comunque per un verso le criticità in cui versa il mondo penitenziario non possono essere risolte dal tavolo contrattuale dei dirigenti; per l’altro l’interruzione delle trattative, appena avviate, non aiuterebbe in alcun modo la risoluzione del coacervo di problematiche che ben conoscono i dirigenti penitenziari.
Per quanto concerne la praticabilità finanziaria del contratto che si andrà a definire, da parte nostra è stato sottolineato come già nel corso della prima riunione, del 28 luglio, da parte dei tecnici presenti del MEF, chiamati direttamente in causa, sia stata fornita l’assicurazione che non c’era alcuna “preclusione” ad affrontare le questioni di ordine finanziario che deriveranno dalla conclusione delle trattative.
Circa gli ambiti di riferimento, che possono fare da guida nel corso della negoziazione, da parte della P.P. è stato proposto che essi vadano ricercati nei paradigmi negoziali che presiedono per un verso agli istituti contrattuali del Comparto Ministeri – Area 1 e per l’altro al DPR 105 /2008, relativo alla Carriera prefettizia.
Abbiamo ribadito che l’accettazione di modelli di orientamento non può impedire la propensione e lo sforzo per la costruzione di un modello contrattuale che possa recepire nella misura massima i tratti ed i contenuti di una carriera dirigenziale penitenziaria con le sue peculiarità e specificità.
Il prossimo incontro è previsto per il 27 settembre.
Roma, 14 settembre 2011
Per FP CGIL Funzioni Centrali
Francesca De Rugeriis
“Come spesso accade, i preziosi dati forniti dall’Istat rischiano di essere fuorvianti, se non letti con la dovuta attenzione. Sostenere che le retribuzioni lorde nel settore privato siano inferiori dell’11,6% rispetto al settore pubblico, senza suddividere queste retribuzioni per classi di addetti, e quindi senza tenere conto dell’alta scolarizzazione del lavoro pubblico e dei differenti profili professionali presenti, contribuisce soltanto ad alimentare falsi miti e non certo a fare chiarezza. Il fatto che questo report non tenga conto della Pubblica Amministrazione ma solo di Sanità, Scuola e Università, lo rende di fatto inutile.
Per sapere che medici, dirigenti e professori universitari in media guadagnano più degli operai, non credo ci sia bisogno di scomodare l’Istat”. Con queste parole Fabrizio Fratini, Segretario Nazionale dell’Fp-Cgil, commenta i dati del report “la struttura del costo del lavoro in Italia 2008” diffuso dall’Istat.
“Da almeno sette anni continuiamo a ripetere che i report dell’Istat utilizzano una metodologia di calcolo impropria, non tengono conto dell’articolazione delle retribuzioni, ad esempio escludendo il salario accessorio dal computo, e delle differenze tra i comparti. Sembra – aggiunge Fratini – di aver a che fare con i polli di Trilussa”.
“Una rilevazione di questo tipo – conclude il sindacalista – non contribuisce a fare chiarezza su un tema spesso oggetto di scontro e di strumentalizzazioni politiche, ma soprattutto non fa bene al lavoro pubblico”.
Roma, 8 settembre 2011
ANAAO ASSOMED – CIMO-ASMD – AAROI-EMAC – FP CGIL MEDICI – FVM – FASSID – CISL MEDICI – FESMED – ANPO-ASCOTI-FIALS MEDICI – UIL FPL FEDERAZIONE MEDICI – SDS SNABI – AUPI – FP CGIL SPTA – SINAFO – FEDIR SANITA’ – SIDIRSS – FIMMG – SUMAI – SNAMI – INTESA SINDACALE – SMI – FIMP – CIMOP
I Medici dipendenti, convenzionati con il Ssn e della ospedalità privata, i veterinari, i dirigenti sanitari, amministrativi, professionali e tecnici, bocciano la manovra economica approvata ieri dal Senato e danno vita ad una mobilitazione in difesa dei diritti delle categorie e delle condizioni di lavoro dei professionisti della sanità aperta da una manifestazione a Roma il 13 ottobre.
Questa la risposta unitaria delle categorie professionali alla manovra economica approvata ieri con il voto di fiducia al Senato.
Le categorie professionali della sanità sono state colpite con le ultime manovre economiche sia come pubblici dipendenti attraverso il congelamento del contratto e delle convenzioni per 5 anni, con una consistente perdita economica aggravata, per i medici convenzionati, dal mancato riconoscimento delle spese di produzione, sia come dirigenti, sottoposti ad un prelievo forzoso sui redditi superiori a 90.000 euro, bollato come folle e prontamente eliminato per il settore autonomo e privato, sia, infine, come professionisti, con incarichi di lavoro sempre più precarizzati e discrezionali, a prescindere da competenze, meriti e risultati, ed esposti alla invadenza pervasiva della politica.
Siamo alle leggi speciali! Per loro infatti sono anche previsti:
* il congelamento del TFR per 2 anni, una appropriazione indebita di salario differito largamente autofinanziato;
* una mobilità selvaggia,senza regole, discrezionale fino all’arbitrio;
* pensionamento a 65 anni per le donne, malgrado esse siano sottoposte a stressanti turni notturni e festivi, che si aggiungono ai compiti di cura.
Si tratta di inique discriminazioni contro il pubblico impiego, di cui fanno parte i Dirigenti Medici e i dirigenti del SSN, all’interno di una politica recessiva per la sanità italiana, definanziata ed impoverita dal punto di vista economico e di risorse professionali, destinata ad un ruolo povero per i poveri.
Anche dopo l’approvazione della manovra economica le organizzazioni sindacali mantengono lo stato di agitazione a sostegno di una piattaforma di obiettivi a difesa della dignità e del valore delle professioni quali:
la discussione sul loro ruolo e la loro collocazione all’interno del sistema; nuove modalità di definizione dei rapporti convenzionali; la definizione dei livelli essenziali organizzativi; la lotta all’abuso di contratti precari; le azioni per contrastare l’incremento del contenzioso con i pazienti.
A sostegno di tale piattaforma che si farà anche carico di proposte sul finanziamento e l’organizzazione del sistema sanitario, le organizzazioni sindacali destinano un pacchetto di iniziative che non escludono azioni di sciopero.
I Medici dipendenti, convenzionati con il Ssn e della ospedalità privata, i veterinari, i dirigenti sanitari, amministrativi, professionali e tecnici vogliono tornare ad essere protagonisti della sanità italiana al servizio della tutela della salute del cittadino e per contrastare gli sprechi, il malaffare e le lottizzazioni che la stanno distruggendo.
Se non ora, quando?
“La mobilitazione dell’Anci ci sembra la risposta giusta a una finanziaria che, nonostante i troppi aggiustamenti, rimane fortemente iniqua e mette in pericolo la tenuta dei nostri enti locali. Dopo mesi di tira e molla adesso è stata imposta con il voto di fiducia, sottraendo per l’ennesima volta al parlamento il proprio ruolo. Un segnale di grande debolezza, ma anche dell’incapacità da parte del Governo di capire quanto sia divenuta critica la situazione, quali siano i problemi che ogni giorno affrontano le nostre autonomie.
E’ evidente la mancanza di consapevolezza, o peggio ancora il totale disinteresse, sulla pesante ricaduta sociale di questa manovra”. Così il Segretario Nazionale Daniele Giordano dichiara il sostegno dell’Fp-Cgil alla mobilitazione indetta dall’Anci per il 15 settembre.
“Giusto quindi che i Sindaci tengano consigli comunali aperti ai cittadini. Un segnale di vicinanza e di rispetto nei confronti delle persone che rappresentano, a cui è importante spiegare le proprie ragioni, informandoli dei peggiori contenuti della manovra. Come è giusto rimettere, anche se simbolicamente, le nuove deleghe ottenute dal Governo, deleghe che oggi appaiono come uno sberleffo.
La nostra organizzazione – continua Giordano – sarà presente, perché crediamo che i Sindaci, oltre a dover difendere il sistema delle autonomie, debbano garantire i diritti dei lavoratori che offrono servizi essenziali.
Daremo il nostro sostegno, come molti Sindaci sono stati vicini ai lavoratori martedì al nostro sciopero generale”.
Roma, 8 settembre 2011
Corte dei Conti
LIBERTA’ E’ PARTECIPAZIONE
Care/i colleghe/i
La straordinaria partecipazione allo sciopero del personale della Corte dei conti, che è triplicata rispetto agli ultimi scioperi indetti,ci rafforza nella convinzione che le motivazioni della piattaforma dello sciopero generale del 6 settembre (i gravi tagli ai servizi sociali, il blocco per due anni del tfs,l’aumento dei tikets sanitari il blocco dei contratti nazionali e della contrattazione decentrata e specialmente il famoso articolo 8 della finanziaria che apre la porta alla libertà di licenziamento e viola lo statuto dei lavoratori) sono molto sentite dai lavoratori.
Ieri abbiamo appreso che l’ennesima modifica alla manovra (l’aumento dell’iva) l’ha ulteriormente peggiorata; pagheranno sempre e di più i cittadini meno abbienti.
La lotta quindi prosegue.
Ringraziamo tutti i colleghi che con la loro adesione allo sciopero hanno dato forza alle nostre rivendicazioni.
Per la Fp Cgil
Corte dei conti
Michele Pietrafesa
14.09.2011 – Come è noto la circolare relativa all’accordo sull’orario di lavoro del personale del Dipartimento VVFSPDC fissa il termine del 15 settembre, per precisare la tipologia di orario in cui verrà erogata la prestazione lavorativa, del 1° ottobre, quale inizio della sperimentazione semestrale dell’intesa in parola.
La FP–CGIL VVF, con nota del 7 settembre u.s., ha sottolineato la necessità di un chiarimento preventivo della questione relativa all’attribuzione del buono pasto, o di misure sostitutive del servizio mensa, in mancanza del quale il personale interessato non sarebbe stato in grado di esprimere la tipologia di orario per la quale intende optare, ovvero, la FP–CGIL ha chiesto la proroga del termine di presentazione delle domande – 15 settembre p.v. – nonché l’urgente convocazione di uno specifico incontro.
Ebbene – con buona pace di tutti coloro che in questi giorni, per interessi di parte tutt’altro che nobili, hanno tentato di condizionare la libera scelta del personale – alleghiamo la nota dell’Amministrazione con la quale, nel riconoscere, anche se indirettamente, le ragioni della CGIL, non solo si conferma la volontà di trovare una soluzione positiva al problema, ma una volta chiarita tutta la questione, quale ulteriore segnale di disponibilità, si consentirà al personale di modificare il proprio orario di lavoro anche in deroga al previsto termine dei tre mesi.
Questo è quanto, informeremo puntualmente di ogni ulteriore sviluppo.
Mario MOZZETTA – Adriano FORGIONE
14.09.2011 – L’incontro fissato per il giorno 15 p.v., finalizzato alla programmazione delle attività di confronto sindacale, è stato rinviato al 28 settembre p.v., medesimo O.d.G., come di seguito rammentato:
– Convenzioni AIB;
– Distaccamenti non attivati;
– Italia in 20 minuti;
– Isole minori;
– Sedi disagiate;
– Chiarimenti circa l’applicazione delle norme in materia di trasferimenti ex lege 104;
– Mobilità Capisquadra.
Facciamo seguito alla nota del 13 settembre 2010 ed al successivo invio di scheda tecnica: in considerazione del fatto che stanno proliferando proposte di ricorso da parte di molte oo.ss. ribadiamo che la FPCGIL sta sostenendo un ricorso avverso l’ordinamento professionale di cui al C.I. 2010 poiché ritiene necessario garantire tutela a tutti quei lavoratori che sono stati danneggiati nella loro professionalità da questo nuovo ordinamento. Il sostegno a questo ricorso deve considerarsi parte integrante dell’azione politica che abbiamo messo in campo contro il Contratto Integrativo.
Torniamo ad inviarvi a tal fine la scheda tecnica redatta con i nostri legali con alcune indicazioni sulla presentazione del ricorso che in alcune città si sta depositando in questi giorni.
Resta ferma la possibilità di mettere a disposizione i nostri uffici legali su richiesta dei lavoratori anche su diverse questioni.
Restiamo a disposizione per eventuali chiarimenti.
Roma, 13 luglio 2011
Il Segretario Nazionale FPCGIL
Antonio Crispi
Al Capo Dipartimento dell’Organizzazione
Giudiziaria
Pres. Luigi Birritteri
Al Direttore Generale del Personale e della
Formazione
Dr. Calogero Roberto Piscitello
OGGETTO: Congedo straordinario per portatori di handicap e legge 104.
Si fa seguito alla nostra nota dello scorso 15 luglio sulla questione in oggetto che alleghiamo ad ogni buon fine.
Da allora non abbiamo ricevuto alcuna convocazione e ci risulta che l’Amministrazione continui a non applicare le norme correttamente e dunque a limitare il diritto dei lavoratori a fruire di questi istituti.
Per evitare inutili contenziosi vi sollecitiamo a dare immediate disposizioni in merito e a convocarci con la massima urgenza per discutere sulla questione.
L’Amministrazione della Giustizia dovrebbe dimostrare una maggiore sensibilità a garantire il rispetto delle regole, soprattutto quando si tratta di temi così delicati per la vita delle persone.
Cogliamo l’occasione inoltre per rammentarvi le altre innumerevoli questioni per le quali da tempo attendiamo invano una convocazione.
Restiamo in attesa di una sollecita risposta,
Roma, 14 settembre 2011
Per Funzioni Centrali FPCGIL
Nicoletta Grieco
Roma, 15 luglio 2011
Al Capo Dipartimento dell’Organizzazione
Giudiziaria
Pres. Luigi Birritteri
Al Direttore Generale del Personale e della
Formazione
Dr. Calogero Roberto Piscitello
OGGETTO: Congedo straordinario per portatori di handicap e legge 104.
Si fa seguito alla nostra richiesta di incontro sulla materia annunciata durante la scorsa trattativa: risulta a questa O.S. che in applicazione della circolare 13/2010 della Funzione Pubblica non vengono concessi i permessi mensili ex 104 ai lavoratori se nell’arco del mese si è usufruito di giorni di congedo straordinario per portatori di handicap (legge 151/2001).
Tale interpretazione della circolare non ha alcun fondamento ed è del tutto smentita dallo schema di decreto legislativo attuativo dell’articolo 23 della legge 183/10 recante delega al Governo per il riordino della normativa in materia di congedi, aspettative e permessi” nonché dall’interpretazione dell’Inps e da una sentenza del Tribunale di Roma.
Nello schema di decreto all’art. 4, comma 5-bis si evince che i giorni di permesso di cui all’art. 33 della legge 104 ed il congedo spettano ad entrambi i genitori che ne possono fruire ‘alternativamente‘; l’avverbio in questione spiega che ‘negli stessi giorni l‘altro genitore non può fruire dei benefici di cui all’articolo 33, commi 2 e 3 legge 104 e comma 1 del presente decreto’. Ovvero se uno dei due genitori usufruisce di un beneficio, l’altro non può usufruire di uno dei suddetti benefici ‘negli stessi giorni’.
E’ dunque sbagliata l’interpretazione che stabilisce che nell’arco dello stesso mese un lavoratore non possa usufruire dei suddetti congedi in via frazionata, ciò che si vuole evitare è i due genitori non si sovrappongano.
Va da sé che se l’assistenza è in capo ad un solo genitore o parente di portatore di handicap nell’arco dello stesso mese nulla osta alla fruizione di entrambi i benefici.
Tanto statuisce inoltre l’Inps in una sua circolare ed il Tribunale di Roma Sez. Lavoro con sentenza del 18-08-2010.
Inoltre all’art. 6 lo schema di decreto stabilisce la possibilità entro un certo grado di parentela di assistenza a più portatori di handicap, cosa che invece viene costantemente negata da codesta amministrazione.
Registriamo inoltre rigidità da parte dell’Amministrazione nella concessione del congedo straordinario a figli lavoratori quando nel nucleo familiare è presente il coniuge, seppur ultrasessantacinquenne; a tal fine vi segnaliamo che l’art. 6 dello stesso decreto nel concedere la possibilità di fruire dei permessi di cui all’art. 33 ex 104 per assistenza a più portatori di handicap pur limitando la platea dei beneficiari per grado di parentela ne statuisce il diritto “qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i 65 anni di età oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti”, sottintendendo la norma che il compimento dei 65 anni di età e le patologie invalidanti siano equiparabili. A nostro avviso dunque quando l’art. 4 relativamente al diritto al congedo recita “in caso di decesso, mancanza o in presenza di patologie invalidanti del padre e della madre, anche adottivi, ha diritto a fruire del congedo uno dei figli conviventi ” si intende come patologia invalidante anche l’età avanzata che comporta ovviamente ridotte capacità motorie e cognitive e che non permette la dovuta assistenza al portatore di handicap.
In relazione a quanto suesposto vi chiediamo di rettificare la più presto le vostre posizioni e di convocare un tavolo di discussione sulle questioni inerenti benefici così delicati come la 104 ed il congedo straordinario per assistenza a portatori di handicap.
Torniamo a rammentarvi che una recente sentenza del Consiglio di Stato ha portato innovazioni per i trasferimenti ex 104 che codesta Amministrazione non concede anche in vacanza del posto in organico, mentre ci risulta che conceda distacchi semplici, anche non supportati da legislazioni a favore, con una certa disinvoltura.
Distinti saluti,
Per Funzioni Centrali FPCGIL
Nicoletta Grieco
Roma, 14 settembre 2011
Al Direttore Generale
del Personale e della Formazione
dott. Riccardo Turrini Vita
e, per conoscenza,
Al Capo del Dipartimento A.P.
Pres. Franco Ionta
Al vice Capo vicario del Dipartimento A.P.
Dott. Emilio di Somma
All’Ufficio del Capo del Dipartimento
Ufficio per le Relazioni Sindacali
dott.ssa Pierina Conte
All’Ufficio legale Mazzola
Via Giovanni Pierluigi da Palestrina, n.63
ROMA
Alle Segreterie regionali e territoriali FP
Ai Delegati e Iscritti Fp Cgil Polizia Penitenziaria
OGGETTO: Agenti 161° corso di formazione professionale – Mancato pagamento servizio di missione anno 2010.
Egregio Direttore,
certo rammenterà i contenuti della lettera dipartimentale a Sua firma inviata l’anno scorso alle Scuole di formazione e aggiornamento di Aversa, Monastir, Parma con la quale, nelle more della loro assegnazione definitiva, ebbe a disporre l’invio in missione in taluni istituti penitenziari del Paese, nel periodo luglio/settembre 2010, dei neo agenti di Polizia Penitenziaria che avevano appena terminato il 161° corso di formazione professionale e prestato giuramento.
Ora, mentre la direzione della Scuola di Parma ha in parte provveduto tempestivamente a liquidare – fino all’esaurimento dei fondi disponibili – i servizi di missione di sua competenza (allo stato non sono stati ancora liquidati circa 15 agenti), risulta che le Scuole di Aversa e Monastir, seppure in possesso dei relativi fogli di marcia, da allora non abbiano ancora provveduto a corrispondere le somme spettanti al suddetto personale.
In proposito, siccome è ormai trascorso più di un anno e, soprattutto, non si hanno notizie su come e quando questi colleghi saranno pagati da codesta amministrazione, considerato che ne hanno pieno titolo e diritto, La invitiamo a disporre l’immediata corresponsione di quanto dovuto ai predetti agenti, compresi ovviamente quelli non pagati dalla Scuola di Parma.
In difetto, le preannunciamo che sarà nostra cura trasmettere la pratica al nostro ufficio legale che legge per conoscenza per l’avvio delle procedure ritenute necessarie a soddisfare quel diritto.
Cordiali saluti.
Il Coordinatore Nazionale
FP CGIL Polizia Penitenziaria
Francesco Quinti