Marco Togna di Rassegna Sindacale Intervista Rossana Dettori Segretaria generale Fp CGIL
La presentazione di un manifesto per un “nuovo modello di lavoro pubblico”, da sottoporre alle forse dell’opposizione (soprattutto della sinistra). E una grande manifestazione, prevista a Roma per fine ottobre assieme ai lavoratori della conoscenza, per contrastare le politiche economiche e sociali del governo. Inizierà alla riprese dal periodo estivo la campagna della Fp Cgil per la difesa del lavoro pubblico e i diritti di cittadinanza.
Una mobilitazione provocata dai continui attacchi del centro-destra al welfare e al ruolo dell’attore pubblico nell’organizzazione dei servizi, che ha trovato nell’ultima finanziaria la sua migliore rappresentazione. “Una manovra sbagliata – spiega Rossana Dettori, segretario generale della Fp Cgil – che opera una vera riduzione dei diritti dei cittadini, colpendo contemporaneamente anche chi questi diritti li produce e li rende esigibili, appunto i lavoratori dei servizi pubblici.
Prendiamo la sanità: la finanziaria introduce i super-ticket, restringe i livelli essenziali di assistenza, spinge verso la privatizzazione a causa della minore concorrenzialità del sistema pubblico, opera tagli per otto miliardi di euro”.
Il lavoro pubblico, poi, paga due volte: “Da un lato con il blocco della contrattazione, con perdite mensili che vanno dai 237 ai 315 euro, per una perdita complessiva che va dai 6.300 agli 8.700 euro in cinque anni; dall’altro con la riduzione delle detrazioni, che colpisce tutti, dipendenti pubblici compresi”.
Il primo appuntamento è per il 14 settembre a Roma, dove in un seminario (organizzato assieme alla Fondazione Luoghi Comuni) di riflessione “interna” verranno precisate le proposte di carattere istituzionale e contrattuale su cui la Funzione Pubblica sta già lavorando. Proposte che verranno ufficializzate pochi giorni dopo al Mugello, nel corso della Festa Nazionale della Fp Cgil (dal 21 al 24 settembre) in cui verrà presentato il manifesto “Per un nuovo modello di lavoro pubblico”. Un ventaglio di idee e innovazioni che spazierà dagli enti territoriali al welfare, dalle amministrazioni centrali al sistema pensionistico. ” Nel corso della tre giorni – aggiunge Dettori – incontreremo amministratori locali e dirigenti di primissimo piano di Pd e Sel.
Una scelta di campo precisa, quella di cercare e di costruire un dialogo con i partiti della sinistra. Per noi è fondamentale sapere se le forse che ci auguriamo possano costituire il prossimo governo intendono veramente cambiare le politiche realizzate finora.
Cosa pensa la sinistra dei lavoratori pubblici? Come vuole risolvere la questione della garanzia universalistica dei diritti? Quali sono le idee in campo sulla sanità, sull’istruzione, sui servizi degli enti locali? Le risposte per noi non saranno indifferenti, non ci servono né un Brunetta di sinistra né un Sacconi in veste nuova”.
Un imponente lavoro di analisi ed elaborazione che troverà a fine ottobre, nella manifestazione nazionale a Roma organizzata con la Flc Cgil e con la Confederazione (i cui dettagli si conosceranno nelle prossime settimane), il momento pubblico di denuncia e mobilitazione. “Un grande corteo – aggiunge la segretaria generale Fp – per contrapporci alle politiche del governo, ma soprattutto per indicare un’altra via per dire all’Italia che ‘cambiare si può’. E da lì, nei mesi a venire, costruire una capillare alleanza con i cittadini, creando in ogni città luoghi di relazione tra sindacato, forze politiche, associazioni e comitati territoriali, che pongano al centro la comune battaglia per la difesa dei diritti”. Il sistema di protezione pubblico, ad esempio, è un importante terreno di confronto tra idee del tutto diverse: “Il nostro obiettivo – concude Dettori – è la costruzione di una società fondata su un welfare solidale e universalistico, per il centro-destra l’Italia è invece destinata a un welfare caritatevole.
Ma bisogna dire chiaramente ai cittadini che l’esito non sono le strutture private ma direttamente le assicurazioni, cioè mettere la salute nelle mani delle banche e dei potentati economici”.
Roma, 4 agosto 2011
Dopo 1 anno 3 mesi e 20 giorni dal 5 maggio 2010, data della consultazione con le OO.SS., il DPR è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 25 agosto 2011 n. 197 (vedi allegato).
Dopo le sollecitazioni della FP CGIL (vedi comunicato del 29 luglio 2011), prendiamo atto che finalmente è stato pubblicato.
A questo punto ci sono alcune domande fondamentali che devono avere ancora risposta.
Il vertice politico/amministrativo non può rimanere in silenzio nei confronti delle altre domande poste nel comunicato sopra citato.
Quale modello organizzativo verrà applicato: quello del DPR o quello del DM “poli integrati del welfare?
Su quale modello organizzativo sarà attivato Il “bellissimo” sistema di valutazione predisposto dall’OIV?
Inoltre, a cominciare da oggi, ogni lunedì, e finché non avremo risposte serie, riproporremo le stesse domande, aggiungendone ogni settimana di nuove visto che gli argomenti non mancano.
In base alla manovra economica predisposta dal Governo saranno soppresse alcune province: è “lecito” conoscere il futuro dei nostri uffici operanti nelle suddette province? E il futuro dei lavoratori e dei dirigenti? E il futuro dell’attività di vigilanza sul territorio?
Oltre a ciò, vista l’ennesima pesantissima “manovra economica” del governo, ancora in corso che riguarda (tanto per cambiare) anche il lavoro pubblico, come FP CGIL del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, vogliamo porre una ulteriore domanda: se il “nostro” vertice politico/amministrativo non applica la riduzione dei “costi” la “colpa” sarà da attribuire ai lavoratori ai quali verrebbero differite le tredicesime? A questo punto ci sorge un atroce dilemma: meglio bloccare l’attività ispettiva, visto che già oggi le risorse sul capitolo delle missioni sono esaurite, ed avere puntualmente la tredicesima oppure chiedere risorse aggiuntive per garantire la vigilanza sul territorio ed avere la tredicesima differita?
Al Ministro l’ardua sentenza
La FP CGIL ritiene vergognosa ed odiosa questa scelta del Governo di cui fa parte anche il Sen. M. Sacconi perché, oltretutto, mette in contrapposizione gli interessi dei lavoratori.
La FP CGIL, chiede, in buona sostanza, di sapere quale futuro ha questo Ministero, ma soprattutto gradirebbero saperlo i lavoratori.
Diamo appuntamento al prossimo lunedì per le nuove domande.
Il Coordinatore nazionale FP CGIL
Ministero del lavoro e delle politiche sociali
Giuseppe Palumbo
Roma, 29 agosto 2011
Al Ministro della Giustizia
Sen. Francesco Nitto Palma
Oggetto: Richiesta incontro urgente
Signor Ministro,
in considerazione delle gravissime condizioni in cui versano gli uffici giudiziari e le carceri le chiediamo un incontro urgente per discutere di possibili soluzioni visti anche gli ulteriori tagli predisposti in finanziaria che rischiano di portare al collasso una situazione già gravemente compromessa.
Abbiamo inoltre letto alcune sue dichiarazioni sulla revisione delle circoscrizioni giudiziarie, argomento contenuto anche nel Patto per la giustizia e per i cittadini, da noi firmato insieme ad ANM, Avvocatura e altre organizzazioni sindacali e riteniamo pertanto necessario aprire un confronto con tutti gli operatori della giustizia per affrontare la questione approfonditamente.
Distinti Saluti.
Il Segretario Nazionale FPCGIL
Antonio Crispi
Care compagne, cari compagni,
il Governo, il 27 luglio u.s., ha adottato il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che recepisce definitivamente l’Accordo Stato Regioni, repertorio atti n. 17 CSR del 10 febbraio 2011, per il riconoscimento dell’equivalenza dei titoli pregressi ai diplomi universitari delle professioni sanitarie, prevista dall’articolo 4, comma 2, della Legge 42/1999.
Il testo del Decreto, pubblicato sulla G.U. 191 del 18/08/2011, non apporta variazioni ai contenuti dell’Accordo che vi avevamo già trasmesso nel mese di febbraio, in allegato alla precedente informativa.
Finalmente, con questo ultimo atto, dopo oltre 12 anni di attesa dopo l’emanazione della Legge 42/99 che li prevedeva, i percorsi di riconoscimento dell’equivalenza potranno partire nelle regioni e nei territori, con i criteri e le modalità individuati e definiti dal testo del richiamato Accordo Stato Regioni.
Alleghiamo, di seguito, il testo del provvedimento.
Vi preghiamo di diffondere l’informativa a tutti i lavoratori interessati e di monitorare l’avvio dei percorsi.
COORDINAMENTO PROVINCIALE VIGILI DEL FUOCO BRINDISI
Torino, 27 agosto 2011
Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile
Direttore Regionale per il Piemonte
Dott. Ing. Bruno NICOLELLA
Oggetto: impiego personale del C.N.VV.F. in Val di Susa – richiesta ritiro.
Egregio Direttore,
con il passare delle settimane e visti gli ultimi fatti accaduti in Val di Susa, facilmente reperibili attraverso i siti internet, si rafforza sempre di più in noi l’idea che il servizio che stiamo espletando esuli totalmente da quelli che sono i nostri compiti istituzionali.
Ci si interroga, infatti, su quale sia il vero motivo che ci porta a presenziare i luoghi della protesta dal momento che sfugge ai nostri occhi ove sia il soccorso tecnico urgente o la difesa civile.
Abbiamo già espresso, in un precedente incontro sindacale, la volontà di rafforzare il distaccamento di Susa, prossimo ai cantieri, con personale aggiuntivo, nel caso in cui si tema veramente che dalla protesta scaturiscano disordini capaci di alimentare incendi di una qualche natura.
Non siamo invece disposti a fornire un servizio di assistenza alle forze dell’ordine per mantenere l’ordine pubblico, cosa che non rientra per nulla nei nostri doveri e che riguarda esclusivamente i loro compiti.
Non intendiamo svendere la nostra professionalità e il sentimento di benevolenza della popolazione che più volte ci è stato manifestato, per dover intervenire in una vicenda che ci porta ad essere attori protagonisti pur senza volerlo.
Ci riteniamo in balia delle richieste della questura che pare oramai essere diventata la nostra prima dirigente.
Ribadiamo quindi di non voler continuare a svolgere compiti di ordine pubblico presso i cantieri della T.A.V. e le chiediamo che il personale appartenente al corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, operante in quei luoghi, venga immediatamente ritirato.
Distinti saluti.
FP CGIL VVF REGIONALE
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FED. Reg. SICUREZZA CISL
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GIANNI NIGRO
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ANTONIO MAZZITELLI
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Si pubblica il testo dell’Intesa Stato Regioni sul federalismo sanitario.
Si pubblica la nota INCA del 5 gennaio 2011, a cura di Stefano Perini e Giuliano Ferranti, esplicativa della Circolare Inpdap n. 17/10 – Interventi in materia di trattamento di fine servizio e di trattamento di fine rapporto (Legge n. 122/10 art. 12, commi 7-10).
(ANSA) – ROMA, 8 APR – “Invieremo una copia del codice
deontologico al sottosegretario Eugenia Roccella anche in
previsione della prossima votazione del ddl Calabrò sul
testamento biologico”. Lo annuncia Massimo Cozza, segretario
Fp-Cgil Medici, commentando le dichiarazioni di Roccella che, a
proposito della sentenza della Cassazione sullo stop agli
interventi chirurgici quando non ci sono speranze di guarigione,
ha affermato “che il medico non si deve limitare ad eseguire ciò
che il paziente chiede, dal momento che non dispone degli
strumenti per una valutazione corretta”. “Il Codice deontologico
– precisa Cozza – dice esattamente il contrario. Prima il medico
deve proporre le appropriate alternative
diagnostico-terapeutiche, fornendo la più idonea informazione
anche sulle prevedibili conseguenze delle scelte operate, e solo
dopo deve rispettare la scelta finale del paziente”. Secondo
Cozza, “il principio dell’alleanza terapeutica non può che
basarsi sul consenso o sul dissenso informato, oppure si torna
al vecchio paternalismo medico dove il paziente solo oggetto
delle decisioni del medico”. (ANSA).
(Sole24Ore.it) Per i medici specializzati si è prescritto nel 2009. Per gli altri si vedrà. La Corte di cassazione, con la sentenza n. 10813 della Terza sezione civile, depositata ieri, fa chiarezza sui termini di prescrizione dell’azione per il risarcimento del danno da mancato o parziale recepimento di una direttiva comunitaria. Il “casus belli” è rappresentato da una vicenda ormai risalente nel tempo e cioè il diritto alla retribuzione del periodo di formazione e, in particolare, della specializzazione dei medici.
Un diritto riconosciuto in ambito comunitario da specifiche direttive non self executing che in Italia vennero parzialmente recepite nel 1991 e in maniera specifica per i medici solo nel 1999.
documentiCassazione – Sentenza n. 10813/2011
Nell’aprile 2009 una sentenza delle Sezioni unite della Cassazione (la n. 9147) aveva già determinato in dieci anni il termine di prescrizione che deve essere applicato alla richiesta di risarcimento per la lesione patrimoniale subìta dai medici che si erano specializzati, ma aveva lasciato nell’incertezza sul cosidetto dies a quo, il giorno cioè da cui iniziare a contare i dieci anni.
Ora la pronuncia depositata ieri (nata da una causa innescata tra gli altri da Antonio Quaglio, si veda l’intervista) mette alcuni punti fermi sull’inadempimento di direttive comunitarie non immediatamente tradotte nel nostro ordinamento con diritti quindi immediatamente azionabili senza la necessità di un atto di recepimento.
Una pronuncia, quindi, che ha una portata che va oltre il caso dei medici specializzati. Innanzitutto i giudici osservano che nel caso l’inadempimento dell’Italia sia totale e riguardi un atto comunitario sufficientemente specifico nell’attribuire diritti ai singoli si produce un obbligo di risarcimento a vantaggio degli interessati che non si prescrive mai «perché la condotta di inadempimento statuale cagiona l’obbligo risarcitorio de die in die».
Se l’adempimento è solo successivo, ma riguarda tutti i soggetti interessati, è il caso dei medici specializzati, il termine di prescrizione (sempre decennale) inizia a decorrere dal giorno in cui è entrata in vigore la normativa italiana di recepimento. Per i medici, il riconoscimento pieno della retribuzione della formazione è arrivato solo nel 1999 e quindi la possibilità di richiedere un risarcimento è stata concreta fino al 2009 (per la precisione fino al 27 ottobre 2009). Se infine l’adempimento è stato parziale perché, per esempio, ha disposto solo per il futuro o ha riguardato solo alcuni soggetti, la prescrizione decennale inizia a decorrere solo per gli interessati compresi, mentre per tutti gli altri non ci sarà termine di prescrizione applicabile.
La partita, però, potrebbe non essere ancora chiusa. Domani, infatti, sarà la Corte di giustizia dell’Unione europea a pronunciarsi sul computo della prescrizione nelle azioni di risarcimento dei danni da parte degli specializzandi medici (causa C-452/09) e, in pratica, sul rapporto tra effettività dei diritti e prescrizione. La Corte accerterà se sia compatibile con il diritto Ue e con l’obbligo per lo Stato di garantire la sua effettiva applicazione, la possibilità per lo Stato italiano di eccepire la prescrizione ordinaria per la fase antecedente la prima legge attuativa italiana o se ogni eccezione di prescrizione sia preclusa fino alla corretta trasposizione della direttiva.
La pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 122 del 6/6/2011 della Circolare n. 1/2011 sulle ulteriori indicazioni sulla trasmissione per via telematica dei certificati di malattia è il risultato di una lunga battaglia portata avanti in primo luogo dalla FPCGIL Medici fin dal novembre 2009 per contrastare le prime norme di Brunetta che criminalizzavano i medici.
Adesso il medico, in sostanza può essere sanzionato solo se si rifiuta di compilare il certificato on line pur potendo fare senza disagi e comunque la materia è rinviata alle Regioni che devono sentire le rappresentanze dei medici.
Di seguito alcuni punti salienti estratti dalla Circolare di seguito pubblicata nella sua interezza.
“…affinche’ si configuri un’ipotesi di illecito disciplinare devono ricorrere sia l’elemento oggettivo dell’inosservanza dell’obbligo di trasmissione per via telematica sia l’elemento soggettivo del dolo o della colpa. Quest’ultimo, in particolare, e’ escluso nei casi di malfunzionamento del sistema generale, guasti o malfunzionamenti del sistema… ”
“Sara’, comunque, cura delle Regioni,…anche sentendo le rappresentanze dei medici, adottare gli opportuni provvedimenti per la regolamentazione degli aspetti procedurali e di dettaglio legati ai procedimenti disciplinari…”
“Per quanto riguarda la trasmissione telematica della certificazione di malattia dalle strutture di pronto soccorso, le strutture ospedaliere individuano le soluzioni tecniche e organizzative piu’ idonee a garantirne l’applicabilita’…, in modo che il certificato di malattia possa essere predisposto e inviato da parte del medico contestualmente alla compilazione del verbale di pronto soccorso. ”
Ferme restando le nostre valutazioni negative sui vari provvedimenti che sino ad oggi hanno modificato l’istituto del part-time, questi chiarimenti sono frutto della lotta portata avanti dalla FPCGIL e permettono quantomeno di avere una interpretazione univoca della normativa. Di seguito il testo della circolare a firma di Brunetta, Carfagna e Giovanardi, attualmente in attesa di registrazione presso la Corte dei Conti.