Brindisi: Problematiche sala mensa.

 

COORDINAMENTO PROVINCIALE VIGILI DEL FUOCO BRINDISI

 
 
 
 
Brindisi, 23/08/2011
 
Al Dirigente Provinciale Comando di Brindisi

Ing. Carlo FEDERICO   
 

 
 Oggetto: Sala mensa
           
            Egregio Dirigente,
notiamo la continua ed ingiustificata movimentazione dei tavoli della sala mensa.
 
La vasta zona dove viene servito il vitto ai dipendenti rende possibile una migliore sistemazione dei tavoli. L’attuale sistemazione da Lei fortemente voluta per scopi di socialità, come Lei sostiene, risulta poco agevole ed al limite della igienicità.
 
La sistemazione dei tavoli infatti non consente un facile accesso alle sedute mobile poiché la vicinanza obbliga a chi e già seduto di doversi alzare per consentire al collega di poter accedere al proprio posto.
 
Inoltre la intima vicinanza dei tavoli crea disagio nella consumazione dei pasti. Ora non si comprende la pervicace insistenza dalla S.V. nel voler a tutti i costi una simile sistemazione dei tavoli, una inspiegabile determinazione nel raggiungere tale obiettivo tanto da assecondare altre questioni più impellenti che pure necessitano essere affrontate.
           
Non comprensibile risulta altresì la giustificazione che spesso Lei dichiara e cioè di rendere quanto più possibile ed integrato il personale operativo con quello amministrativo atteso che le due file parallele dei tavoli, come da Lei disposto, vedono puntualmente il personale operativo consumare i pasti seduto lungo una di esse mentre quello amministrativo lungo l’altra vanificando di fatto lo spirito che sottende la sua volontà, tra l’altro, la  differenzazione dell’orario della mensa per le due categorie di personale, operativo ed amministrativo, così come disposto da precedente ordine del giorno, vanifica ancor di più il Suo convincimento atteso che il personale in teoria non permarrebbe contemporaneamente nella sala mensa.
           
 Per quanto sopra si chiede, per una maggiore ed ottimale condizione logistica dei dipendenti di disporre la dislocazione dei tavoli utilizzando l’intera superficie della sala mensa.
           
 Infine la scrivente non può non evidenziare come delle tante questioni discusse direttamente con Lei, nessuna di esse ha visto, al momento, la luce anzi quelle poche segnalazioni avanzate ( vedi la recente questione dei mezzi nuovi ancora non inseriti nel dispositivo di soccorso) vedono il diretto responsabile del servizio risentito registrando un difetto di comunicazione tra Lei ed i suoi diretti collaboratori.
 

            Si resta in attesa di riscontro

 

 Il Coordinatore Provinciale
  FP CGIL Vigili del Fuoco
        Mino TASSO

 

Brindisi: Gestione dei parcheggi.

 

COORDINAMENTO PROVINCIALE VIGILI DEL FUOCO BRINDISI

 
 
 
 
Brindisi, 23/08/2011
 
Al Dirigente Provinciale Comando di Brindisi

Ing. Carlo FEDERICO   
 

 
  Oggetto: Ods n. 505 del 22/08/2011
           
            Egregio Dirigente,
da tempo e sin dall’adozione dell’ods. n. 423/2010, la scrivente ha sollevato la questione della inidoneità degli stalli disegnati nel piazzale antistante la parte principale del Comando.
 
L’attuale configurazione risulta infatti ridimensionata rispetto alla normale dimensione che uno spazio auto dovrebbe avere. Questo, come è ovvio, determina la non corretta collocazione delle auto dei dipendenti negli spazi destinati al parcheggio poiché costretti a parcheggiare le proprie auto in zone diverse da quelle indicate anche a garanzia di eventuali d’annegamenti ( già accaduti) che le stesse subiscono durante le manovre di parcamento oltre che disagio ai dipendenti per la ristrettezza degli spazi.

Inoltre le zone assegnate alle categorie dei dipendenti ( amministrativi ed operativi) non vengono rispettate. Infatti spesso sin dall’orario di ingresso gli spazi destinati agli amministrativi risultano occupati da auto di altri dipendenti, per la gran maggior parte  appartenenti a personale operativo.         Conseguentemente si è costretti a lasciar le auto fuori posto per diverso tempo per poi successivamente, quando già si è nei propri uffici in piena attività, ritornare nel parcheggio per liberare la zona e consentire, ai dipendenti smontanti, di uscire dagli stalli.
           
Inoltre si segnala l’insufficienza degli spazi disponibili in considerazione del fatto che hanno accesso all’interno del Comando anche il personale discontinuo che periodicamente presta servizio, oltreché alla necessità di un corretto e puntuale controllo degli ingressi, il quale consente attualmente il facile accesso a diverse auto di privati non dipendenti.
           
Per quanto sopra, condividendo la necessità di una corretta gestione dei parcheggi e di un corretto controllo degli ingressi, si è dell’avviso che la piena efficacia del provvedimento in questione, per cui al momento si chiede una certa tolleranza per evitare inutili e farraginosi contenziosi disciplinari, debba necessariamente e preliminarmente prevedere una nuova configurazione geometrica degli stalli ridisegnando le fasce limitatrici dei parcheggi ed inoltre prevedere ulteriori zone e/o aree da destinare alle auto dei dipendenti essendo le zone attualmente individuate insufficienti.
           
Realizzato quanto qui suggerito, si potrà in questo caso pretendere, quanto giustamente disposto con l’ods n. 505/2011 non sussistendo ulteriori elementi ostativi alla sua piena applicazione.
 

            Si resta in attesa di riscontro
 

 Il Coordinatore Provinciale
  FP CGIL Vigili del Fuoco
        Mino TASSO

 

NEWS

Manovra: CGIL, al via petizione per salvare feste civili

La norma va cancellata per preservare memoria e identità paese. Le Feste della liberazione, del Lavoro e della Repubblica stanno bene dove sono. Nessuno cambi data a giornate che parlano all’identità ed ai valori laici del nostro Paese. La proposta del Governo, contenuta nel Decreto Legge 138, è sbagliata e discriminatoria. Firma e fai firmare la nostra Petizione.
 

L'evasione d'AGOSTO…fiscale – Comunicato stampa di Antonio Crispi, Segretario Nazionale Fp Cgil

Il Ministro Tremonti e il Governo da circa tre anni scoprono nel mese di agosto l’esistenza dell’evasione fiscale.

Si minaccia, come al solito, una calda estate per gli evasori, definiti in uno spot “parassiti che vivono delle sostanze altrui”.

Udite, udite, si minacciano controlli a tappeto per scoprire i proprietari di mega yacht, di case di lusso estive e SUV. La realtà purtroppo è molto diversa. I dati ufficiali forniti dalla stessa Agenzia affermano il contrario.

Il piano aziendale dell’Agenzia delle Entrate, a fronte di 10 miliardi recuperati nel 2010 dalla lotta all’evasione, si propone per il 2011 di incassare 8 miliardi cioé 2 miliardi in meno, 3 rispetto allo spot.

Gli accertamenti ai fini delle Imposte Dirette e dell’IVA, passano da 167.000 consuntivati nel 2010 ai 130.000 programmati per il 2011 cioè meno controlli su professionisti ed imprese minori.

Di fronte ad una evasione complessiva di 160 miliardi di euro il Governo ritiene di propagandare come fatto eccezionale il recupero di 11 miliardi!!

Va ricordato che nel 2010 l’evasione al di là di ogni propaganda è aumentata di 30 miliardi.

La lotta all’evasione fiscale non si fa con spot o proclami, deve essere un impegno quotidiano, si devono inasprire le sanzioni, bisogna introdurre norme specifiche che rendano più difficile evadere le tasse e potenziare la macchina fiscale.

Ricordiamo infine, che l’art 7 del recente decreto sviluppo, oltre ad aver  reso obbligatorio il coordinamento delle attività di tutti gli Enti che svolgono attività ispettive, aumentando la burocrazia, ha limitato la possibilità di più controlli sullo stesso soggetto nell’arco di sei mesi.
Semplificazione Amministrativa, o incentivazione all’evasione?
 

Roma, 10 agosto 2011 

 

 
 
Comunicato
 

 … E C’E’ PURE CHI E’ SODDISFATTO!

 

 

Ho letto oggi nelle “rassegne stampa” dei giorni scorsi qualche dichiarazione di OOSS che fanno “pelosi” distinguo per non attaccare frontalmente questa maledetta manovra.
E’ agosto, me ne rendo conto, molti colleghi sono in ferie, ciò nonostante moltissimi  mi scrivono che sono  indignati ed increduli su quanto sta accadendo ,in Italia in generale e a noi “statali” in particolare.
Sono indignato e incredulo quanto loro, ma essendo responsabile sindacale non può bastarmi questo. Il compito del sindacato è di analizzare a fondo questi provvedimenti e fare proposte.
La Cgil ha detto a chiare lettere che “c`era uno sforzo comune per provare a costruire un quadro differente e soprattutto offrire una prospettiva al paese”. E invece, per quel che finora si è potuto capire data la scarsezza delle informazioni da parte del governo, questa manovra “parla” solo a chi le tasse le paga già. Dall`altra parte i tagli agli enti locali mettono in discussione le prestazioni ai cittadini e, come sempre, in particolare ai più deboli. Colpire il lavoro pubblico è diventato uno sport nazionale, ma ora si fa con modalità mai viste. Ora la retribuzione stessa di un impiegato pubblico (la tredicesima non è altro
che una parte della retribuzione) dipende dal comportamento del suo dirigente o addirittura da quello dello stesso ministro. Ma ci rendiamo conto? Davvero, è come se il governo, o qualche suo ministro, anziché porsi il problema di come tirare fuori dai guai il Paese, approfittasse della situazione per esercitare una sorta di vendetta nei confronti di chi l’ha contrastato».
E che dire della misura “a dir poco umoristica” che per incrementare la produttività, le feste laiche nazionali si celebreranno sempre di domenica?
Dicono che così fanno anche gli altri Paesi. Quali? Forse la
Francia, la Germania o la Gran Bretagna e gli Stati Uniti rinunciano a festeggiare le loro ricorrenze nazionali? E il primo maggio è dappertutto la festa del lavoro.
La verità, ed oggi ne parlano tutti i giornali,  e che si colpiscono i più deboli e chi paga le tasse, ma non si colpisce chi evade e specula. Secondo Bankitalia c’è  una evasione di oltre 120 miliardi ( basterebbero per fare 3 finanziarie come l’attuale) ed invece questo governo riesce soltanto a scovarne 20; e non basta gli stessi che hanno avuto il condono per riportare i capitali dall’estero in Italia (ricorderete pagando solo il 5%) stanno di nuovo riportando i capitali all’estero.
Allora cosa fare?  

La CGIL CHIEDE DI TASSARE I CAPITALI” SCUDATI” DI SMETTERLA DI METTERE L’UNO CONTRO L’ALTRO I LAVORATORI PUBBLICI E QUELLI PRIVATI E PROVERA’ A FAR CAMBIARE, CON LE FORZE DEMOCRATICHE DEL PAESE, QUESTA INIQUA MANOVRA.
SE NON CI RIESCE CON IL DIALOGO È PRONTA A CHIAMARE I LAVORATORI ALLA LOTTA COMPRESO LO SCIOPERO GENERALE.
LAVORATORI CI STANNO  DENIGRANDO E TARTASSANDO, REAGIAMO DIAMO FORZA ALLE INIZIATIVE DI CHI SOSTIENE LE GIUSTE RIVENDICAZIONI DIAMO FORZA ALLE LOTTE DELLA CGIL.


MICHELE PIETRAFESA
CORTE DEI CONTI
 

Comunicato Comitato degli Iscritti FVG

22.08.2011 – Pubblichiamo di seguito il comunicato del Comitato degli iscritti del Friuli Venezia Giulia.


 

Brindisi: Nuova assegnazione mezzi di soccorso.

 

COORDINAMENTO PROVINCIALE VIGILI DEL FUOCO BRINDISI

 
 
 
 
Brindisi, 20/08/2011
 
Al Dirigente Provinciale Comando di Brindisi

Ing. Carlo FEDERICO   
 

 
 Oggetto: Nuova assegnazione mezzi di soccorso.

        

 
Egregio Dirigente,
non possiamo che rimanere ancora una volta stupefatti dell’andazzo del nostro Comando. O con i suoi stretti collaboratori non c’è “comunicazione”, o ancora peggio, se Lei è a conoscenza e li ascolta senza adottare nessun provvedimento.

Forse peccheremo di ingenuità, ma ancora una volta non riusciamo a comprendere come mai siamo costretti ad uscire per interventi di soccorso con vecchi mezzi, o tutt’al più macchine notoriamente inadeguate per un intervento classico, quando nei garage  rimangono mezzi nuovi  assegnati, così come in tutti i comandi d’Italia, acquistati   con soldi dei cittadini (scusate la retorica) e ancora non entrati in servizio.

Ci appare alquanto strano che ce ne siamo accorti solo noi, e la segnalazione, oltre che come rappresentanti sindacali è una denuncia soprattutto come semplici cittadini.
In periodi di ristrettezze economiche come le nostre è veramente assurdo lasciare marcire mezzi nuovi e continuare ad utilizzare mezzi antiquati e poco sicuri.

Non crediamo neanche che sia proponibile l’eventuale giustificazione che manchino le coperture economiche per acquistare attrezzatura di caricamento. Volere è potere. Tamponare come si è fatto in altre occasioni, con attrezzatura di altri mezzi fuori servizio, ci sembra una soluzione fin troppo ovvia per risolvere problemi sia per la sicurezza degli operatori VVF che per i cittadini.

Qualora ci fossero reconditi motivi  Le chiediamo gentilmente ma con eguale fermezza di esserne messi a conoscenza.
 
Si resta in attesa di riscontro


 

 Il Coordinatore Provinciale
  FP CGIL Vigili del Fuoco
        Mino TASSO

 

Parma: riclassificazione Sede Centrale del Comando Provinciale VVF

 

 
22.08.2011 – Di seguito, in allegato, la nota delle segreterie provinciali sulla riclassificazione della Sede Centrale del Comando Provinciale Vigili del Fuoco Parma a S3B e sulla rideterminazione della tipologia del Distaccamento di Langhirano, da misto a permanente.

 

 

Ultime dal Miur

28 luglio 2011

ASSENZE E VISITE FISCALI

Abbiamo letto sul sito Intranet del Ministero la Circolare del 21 luglio a firma del Capo Dipartimento in cui l’Amministrazione fornisce istruzioni per l’applicazione delle nuove norme in materia disciplinare previste dal D.L.vo 27 ottobre 2009, n.150.
Approfondiremo i contenuti, intanto, ci sembra necessario fare subito una precisazione sulle assenze per malattia dei dipendenti e la obbligatorietà delle visite fiscali, laddove nella circolare si dice ” visite mediche di controllo anche nel caso di un solo giorno di assenza”.
La Legge 15 luglio 2011, n.11 (ultima manovra economica) modifica il comma 5 dell’articolo 55 septies del D.Lvo 150 cui fa riferimento la circolare del Capo Dipartimento.

Riportiamo integralmente quanto dice la nuova norma all’art. 16:
9. Il comma 5 dell’articolo 55-septies del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.
165, è sostituito dai seguenti:

5. Le pubbliche amministrazioni dispongono per il controllo sulle assenze per malattia dei dipendenti valutando la condotta complessiva del dipendente e gli oneri connessi all’effettuazione della visita, tenendo conto dell’esigenza di contrastare e prevenire l’assenteismo. Il controllo è in ogni caso richiesto sin dal primo giorno quando l’assenza si verifica nelle giornate precedenti o successive a quelle non lavorative.

5-bis. Le fasce orarie di reperibilità entro le quali devono essere effettuate le visite di controllo e il regime delle esenzioni dalla reperibilità sono stabiliti con decreto del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione. Qualora il dipendente debba allontanarsi dall’indirizzo comunicato durante le fasce di reperibilità per effettuare visite mediche, prestazioni o accertamenti specialistici o per altri giustificati motivi, che devono essere, a richiesta, documentati, è tenuto a darne preventiva comunicazione all’amministrazione.

5-ter. Nel caso in cui l’assenza per malattia abbia luogo per l’espletamento di visite, terapie, prestazioni specialistiche od esami diagnostici l’assenza è giustificata mediante la presentazione di attestazione rilasciata dal medico o dalla struttura, anche privati, che hanno svolto la visita o la prestazione.”

QUINDI NON E’ PIU’ PREVISTO PER LEGGE L’OBBLIGO DELLA VISITA FISCALE IN OGNI CASO (anche per un solo giorno di assenza).
La visita fiscale è obbligatoria solo se l’assenza riguarda un giorno prima o dopo giornate non lavorative; negli altri casi, anche per un solo giorno di assenza e come è sempre stato prima della 150, torna ad essere discrezionale e a carico del dirigente dell’ufficio.
Il Dirigente, nel disporla, non solo dovrà considerare se il dipendente si assenta di frequente oppure no, ma dovrà anche effettuare una valutazione sugli oneri connessi.
In sostanza, nell’ambito del contenimento della spesa pubblica, l’Amministrazione deve valutare se, a fronte del costo della visita, l’assenza sia di breve durata e quindi il costo non compensi il beneficio.
Inoltre, una volta per tutte si chiarisce che le assenze relative a visite, terapie, prestazioni specialistiche o esami diagnostici sono da considerarsi assenze per malattia e questo non ci pare sia detto nella circolare.
Che la 150 fosse inapplicabile e sostanzialmente dannosa per i dipendenti e il servizio pubblico lo sosteniamo da sempre. Ciò è dimostrato anche da tutte le modifiche e interpretazioni cui è soggetta.

PROGRESSIONI ECONOMICHE

Nell’incontro di oggi, l’Amministrazione ha convenuto sulla necessità, attraverso apposito protocollo d’intesa, di attivare una procedura per coprire i posti rimasti vacanti nelle posizioni economiche di cui sono state recentemente pubblicate le graduatorie definitive del 2009 (da A2/F1 a A2/F2 – da A2/F2 a A2/F3 – da A2/F3 a A2/F4 – da A3/F1 a A3/F2 – da A3/F2 a A3/F3 – da A3/F4 a A3/F5).
Potranno presentare domanda solo coloro che erano in servizio all’1.1.2009 (con almeno due anni di permanenza nella fascia di partenza a tale data), che non hanno presentato la domanda per le progressioni 2009.
Il protocollo d’intesa sarà sottoscritto nei primi giorni di settembre, una volta verificati numeri di posti e risorse economiche.
Con questa intesa si recuperano coloro che in posizione utile nelle graduatorie provvisorie del 2008 non avevano fatto domanda per il 2009 e poi nelle graduatorie definitive non erano rientrati tra i vincitori.
l’Amministrazione ci ha infine comunicato che entro la prima decade di settembre saranno pubblicate le due graduatorie provvisorie mancanti (da A2/F4 a A2/F5 e da A3/F3 a A3/F4) e la definitiva da A3/F5 a A3/F6, relativamente al 2009.

MOBILITA'

A settembre apriremo formalmente il tavolo per il contratto sulla mobilità (di Ministero, compartimentale ed intercompartimentale).
Abbiamo ricordato all’Amministrazione l’impegno assunto a concludere prima della sottoscrizione del nuovo contratto i trasferimenti, previsti dall’accordo del 2005, che riguardano la Lombardia e che oggi vedono diversi colleghi ancora in attesa.

ASSUNZIONI

L’Amministrazione ci ha confermato che non appena pubblicato in G.U. il dpcm di autorizzazione procederà con i passaggi di area di tutti i vincitori del corso concorso e con le assunzioni di 122 vincitori del concorso esterno per C1 (seguendo l’ordine regionale di conclusione delle procedure concorsuali).

Fp Cgil Miur – Angelo Boccuni

 
 

Emilia Romagna: stato di agitazione del personale

 

 
Al Capo del Dipartimento dei Vigili del Fuoco
del soccorso pubblico e della difesa civile
Pref. Francesco Paolo Tronca
 
Al Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco
Ing. Alfio Pini
 
Al Direttore Regionale Emilia Romagna CNVVF
Ing. Giovanni Nanni

All’Ufficio relazioni sindacali presso il Viminale
Dott. Giuseppe Cerrone
 
Alla Commissione di Garanzia
per l’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali
 
e.p.c. Alle OO.SS Nazionali
 

 
Oggetto: Indennità Missione, lavoro straordinario per conduzione mezzi e lavoro straordinario per prestare servizio presso sede abituale. Proclamazione stato di agitazione del personale CNVVF Emilia Romagna.
 

Le interpretazioni che il Direttore Regionale dell’Emilia Romagna ha emanato, relativamente alle voci di cui all’oggetto, con direttive ai Comandanti Provinciali datate 29.03.2011, 23.06.2011 ed infine 27.07.2011 che si allegano alla presente, a parere delle scriventi OO.SS contravvengono quanto sancito nelle ultime circolari esplicative in materia.

Per quanto sopra viene proclamato lo stato di agitazione Regionale del Personale del CNVVF e viene richiesta l’attivazione, nei termini di legge, della preventiva procedura di raffreddamento e conciliazione di cui alla Legge 146/90 e successive modifiche ed integrazioni.
 
Tale procedura non potrà che avvenire ad un livello adeguato a garantire un confronto effettivo in merito alle contestazioni sollevate. 

 
Bologna, 22/8/2011

  
                      CGIL                                             USB          
Gianni Paoletti – Roberto Franca           Ciro Bartolomei

 

 
 
Risposta del DAP alla nota della FPCGIL riguardo le problematiche UEPE
 

 Roma, 12 luglio 2011
 

Al Capo del DAP
Pres. F. Ionta 

Al Vice Capo del DAP
Dott. E. di Somma
 
Al Direttore Generale
del  Personale e della Formazione
Dott. R. Turrini Vita
 
Al Direttore Generale
dell’Esecuzione Penale Esterna
D.ssa L. Culla 
 
e, per conoscenza

All’Ufficio per le Relazioni Sindacali
Dssa P Conte
 

Oggetto: problematiche  del sistema dell’esecuzione penale esterna – UEPE
 

Che il sistema penitenziario sia precipitato in una crisi culturale, politica ed istituzionale senza precedenti è oramai un dato di fatto.
Così come è un dato di fatto che il sistema dell’esecuzione penale  trova la sua  immediata e maggiore rappresentazione   nella drammatica ed inumana condizione delle carceri, contenitore di gravi problematicità  gestite malamente, con pressapochismo da un apparato istituzionale  miope e/o incapace tanto da  dover oggi fare i conti con una vera e propria crisi umanitaria determinata dal sovraffollamento incontrollabile degli istituti penitenziari per la maggior parte angusti e fatiscenti  e da una grave carenza di risorse umane ed economiche  che porta a vanificare i principi della carta costituzionale cui si riferisce il mandato istituzionale.
Il sistema dell’esecuzione penale, però, non si caratterizza  esclusivamente per la detenzione intramuraria. Allo stesso appartiene, quale parte  integrante del sistema penitenziario, il settore degli UEPE (uffici per l’esecuzione penale esterna) cui sono demandati per Legge gli interventi di osservazione e di trattamento in ambiente esterno per l’applicazione e l’esecuzione delle misure alternative, delle sanzioni sostitutive e delle misure di sicurezza, nonchè gli interventi per l’osservazione e il trattamento dei soggetti ristretti negli istituti ed il coordinamento delle attività di competenza nell’ambito dell’esecuzione penale con quella delle istituzioni e dei servizi sociali che operano sul territorio.
Un settore complesso ed importante, dunque, le cui competenze sfuggono  non solo all’immaginario collettivo ma, purtroppo, anche agli addetti ai lavori soprattutto se ne sono i massimi responsabili istituzionali.
Le gravissime problematiche che interessano gli UEPE e tutti gli operatori del settore sono state più volte rappresentate da questa O.S. ai vertici dell’amministrazione e, dalla periferia numerose a tutt’oggi sono le mobilitazioni avviate sui territori che denunciano il  grave disagio operativo e professionale delle lavoratrici ed i lavoratori divenuto intollerabile e fortemente  insostenibile
Gravissima è la carenza di risorse umane notevolmente inadeguate ai carichi di lavoro sempre più gravosi.
Alcuni dati: a fronte di un organico previsto di 55 dirigenti di esecuzione penale attualmente ne sono in servizio solo 38, numero assolutamente insufficiente a coprire i 57 uffici dei quali 37 dirigenziali e di questi 11 sono gli UEPE senza dirigente. Gli assistenti sociali risultano essere in organico 1077 unità a fronte delle 1507 con una carenza di 430 unità.
Una situazione evidentemente drammatica  che, con i previsti tagli degli organici e delle risorse economiche, con il  blocco del turn over e delle assunzioni (l’ultimo concorso risale a più di dieci anni fa), a breve comporterà  la paralisi totale del sistema.
Se a ciò aggiungiamo la gravissima carenza di risorse economiche e strumentali tali da compromettere l’espletamento del compito istituzionale demandato agli UEPE, possiamo senz’altro affermare che il blocco del sistema è già in corso.
 Lascia basiti l’atteggiamento dell’amministrazione che, invece di avanzare un progetto organico mirato ad arginare con urgenza l’imminente devastante deriva che investe tutto il sistema dell’esecuzione penale, interviene con disposizioni inique e vessatorie (vedi circolare sull’orario di lavoro o la disposizione discriminante relativa al part-time) le quali, oltre a non tener conto dello status quo, gravano in maniera persecutoria sul già esiguo numero di lavoratori e sul loro disagio operativo, mortificandone i bisogni personali e familiari e gli aspetti professionali.
Alle numerose denunce di malessere del settore  da tempo rappresentate  ai vertici dell’amministrazione, all’oramai acclamato stato di agitazione del personale, indetto dalla nostra OS e non solo, che a macchia d’olio si sta estendendo alle varie sedi territoriali,  ha fatto seguito solo qualche timido intendimento che però non trova nell’immediato alcuna incisiva e seria soluzione .
Crediamo sia venuto il momento di dire basta, basta ai falsi annunci e alle false aspettative (vedi ad es. il progetto Master finanziato dalla cassa per le ammende, ecc. )  è ora di interventi concreti e urgenti  a tutto campo che non possono essere procrastinati ulteriormente.
 A tal proposito sarebbe interessante conoscere se i gruppi di lavoro la cui istituzione è stata annunciata nel documento programmatico presentato nel corso dell’incontro con le OO.SS. del dello scorso aprile, abbiano avviato i lavori su specifiche tematiche tra le quali”la riforma della disciplina delle misure alternative”e le cui risultanze dovrebbero contribuire alla formulazione di proposte per il miglioramento del sistema dell’esecuzione penale.
Sarebbe oltremodo interessante conoscere i tempi che necessari per la formulazione di un eventuale progetto .
Ebbene Presidente, il personale penitenziario, la popolazione detenuta, la società civile, non possono più attendere.
La CGIL FP chiede, pertanto, che venga avviato a breve un tavolo di confronto sulla questione degli UEPE, sulla loro specificità istituzionale e sui lavoratori agli stessi afferenti, e comunica sin d’ora che ulteriori differimenti riguardo la sua definizione, ci vedrà costretti ad intraprendere tutte le iniziative di  prerogativa sindacale necessarie per  tutelare i lavoratori e per sostenere il diritto all’esercizio del loro mandato istituzionale.
In attesa di  sollecito riscontro si porgono cordiali saluti.
 

                                                                           La Coordinatrice Nazionale DAP
                                                                                                           Lina   Lamonica 
 

        

 

 
 
Comunicato
 

  
          Si è svolta ieri l’ennesima riunione relativa al fua 2010: l’Amministrazione di fatto ha ripresentato una ipotesi di accordo simile a quella firmata con la solita minoranza delle OO.SS lo scorso dicembre, che era stata rimandata indietro con i rilievi dalla Funzione Pubblica; i rilievi non sono stati superati e a detta dell’Amministrazione non ci sono assicurazioni che la bozza firmata ieri passi tuttavia l’Amministrazione e le OO.SS  firmatarie hanno ritenuto di firmarla ugualmente accollandosi la eventuale responsabilità di ulteriori ritardi nel pagamento del Fua 2010.
Per quanto ci riguarda abbiamo ribadito le motivazioni per cui non abbiamo firmato a dicembre, ovvero il mancato rispetto del CCNL 2006/09 relativamente alla valutazione dell’apporto individuale e della produttività collettiva, viste le conseguenze negative che ci sono state lo scorso anno a causa di valutazioni unilaterali da parte della dirigenza e non effettuate in base a criteri oggettivi,  l’inserimento di alcune indennità destinate non a tutte le figure professionali, l’aumento della quota dello straordinario che deve essere corrisposta in base a un diverso capitolo di spesa e non con i soldi dei lavoratori.
Abbiamo inoltre segnalato in relazione alle ulteriori progressioni da svolgersi nel corrente anno al dap ed alla dgm (circa un centinaio per dipartimento), che sono state oggetto dei rilievi da parte della funzione pubblica perché in contrasto con il dl 78/10, che non si intende (qualora la Funzione Pubblica dovesse cambiare idea e renderle ammissibili) perché non siano state programmate anche per gli Archivi Notarili.
Abbiamo inoltre chiesto conto all’Amministrazione dell’impegno (Intesa tra il Ministero della Giustizia e le Organizzazioni Sindacali per la valorizzazione del lavoro nell’Amministrazione della giustizia e per il rifinanziamento del fondo unico di Amministrazione, sottoscritta  il 15 dicembre 2009) preso contestualmente alla firma del C.I. insieme alle organizzazioni sindacali firmatarie a ‘sviluppare un’azione politica diretta a rendere possibile (…) la progressione fra le aree che assicuri la ricomposizione dei profili professionali che il CI del 2000 ha collocato su più aree nell’area superiore”  e a ‘sviluppare un’azione politica diretta a rendere possibile entro l’anno 2010 l’emanazione dei necessari provvedimenti normativi  per destinare allo stesso una congrua parte del Fondo Unico di Giustizia o, comunque, a rifinanziarlo anche secondo le previsioni del dpef (2010/13)’.
         Tale impegno risulta ad oggi disatteso.
Non ci si può fidare di chi non mantiene la parola data.
         Roma, 4 agosto 2011
                                                                                                                                                           
        

   Per Funzioni Centrali FPCGIL
                                                                                     Nicoletta Grieco

 
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