“Manifestazione nazionale ieri a Roma al Ministero della Giustizia, promossa a Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa, per rivendicare la stabilizzazione di tutti gli operatori giudiziari assunti con contratto a tempo determinato. Nel corso della manifestazione, che ha visto la partecipazione di decine e decine di operatori provenienti da tutta Italia, è intervenuto il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove, che ha fatto sapere essere volontà del Ministero stabilizzare tutti gli operatori giudiziari a tempo determinato, nessuno escluso”. È quanto affermano Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa in merito alla vertenza decennale dei precari della giustizia, ora inseriti in una procedura di stabilizzazione che per i requisiti, ovvero aver maturato i 36 mesi entro il 31 dicembre di quest’anno, ne esclude circa 200 mentre 1.200 verranno stabilizzati a partire dal prossimo gennaio.
Il sottosegretario, su richiesta delle lavoratrici e dei lavoratori, fanno sapere i sindacati, “ha affermato che è necessario concludere la procedura di inserimento dei titoli posseduti nel portale, prevista per il prossimo 2 dicembre, al fine di stabilire con certezza quanti siano gli operatori che hanno i requisiti per la stabilizzazione e quanti viceversa non raggiungono tali requisiti. Il sottosegretario ha poi affermato che, una volta accertato tale dato, integrato con il numero degli operatori giudiziari ex militari (i quali allo stato non possono inserire alcun titolo sulla piattaforma), si potranno definire, anche coinvolgendo le organizzazioni sindacali, i provvedimenti normativi da adottare in quanto è volontà del Ministero stabilizzare tutti gli operatori giudiziari a tempo determinato, nessuno escluso”, concludono.
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“Un piano straordinario di assunzioni di dipendenti civili, pari a 9.000 unità, capace di ripianare la perdita di professionalità, in particolare nell’area tecnico/operativa e industriale”. Sono le richieste che i coordinatori nazionali Ministero della Difesa di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa, Francesco Quinti, Roberto De Cesaris, Massimo Ferri, Franco Volpi e Carmela Cilento, avanzano al Ministro della Difesa, Guido Crosetto, nel ribadire “l’esigenza di incontrare quanto prima il ministro”.
“Nonostante la riduzione a 20.000 unità da conseguire entro il 2024, alla fine dell’anno i dipendenti civili saranno appena 14.000 rendendo non rinviabile le iniziative di ripianamento dell’organico, unitamente al differimento degli effetti della legge 244/12 al 2030, come già approvato per il personale militare”, specificano, proseguendo: “Come è poi noto l’anno scorso, dopo 4 anni di assegnazione e promesse di stabilizzazione, sono state sottratte al personale civile risorse pari a 21 milioni di euro, finanziate dal bilancio della Difesa, per il parere del Mef contrario nonostante queste risorse siano necessarie a garantire la continuità delle attività rese a supporto dello strumento militare”.
“La Legge di Bilancio offre ora la possibilità di restituire al Ministero della Difesa i 21 milioni di euro sottratti al personale civile. La medesima urgenza è da attribuirsi al provvedimento che vuole determinare, dopo 20 anni, l’autonomia gestionale negli stipendi dell’Agenzia Industria Difesa: anche in questo caso è palese il rischio di compromettere attività preziose, attribuendo all’AID compiti inizialmente non previsti e in assenza delle necessarie risorse umane che neppure l’assegnazione improvvisa di personale militare delle ultime ore, potrà ripianare”, concludono i coordinatori.
Si è tenuto in data 21 novembre 2022 l’incontro per il rinnovo Ccnl Fabbricerie 2021-2023. Come OO.SS., unitariamente, abbiamo presentato una ipotesi che, partendo dalla proposta fatta dalla controparte nell’incontro scorso, prevedeva una somma di 817,97 euro con riferimento al livello CF1 per gli anni 2021 e 2022 di cui: 550 come welfare aziendale uguale per tutti i livelli; il resto come una tantum parametrata.
Avevamo inoltre fatto presente la nostra scelta per la destinazione delle risorse finalizzate alla previdenza al Fondo previdenza cooperativa. Avevamo poi accettato la proposta di destinare un ulteriore 1% su trattamento accessorio in sede aziendale.
Dopo serrata discussione Fabbricerie non ha potuto accogliere la nostra proposta per la mancanza di un mandato ad hoc da parte dell’assemblea dei presidenti ribadendo comunque la bontà della propria proposta.
Abbiamo allora provato in alternativa una proposta costruita sull’arretrato contrattuale chiedendo un aumento della massa salariale disponibile oltre la proposta del 4,2% in 3 anni presentata dalla controparte. Quest’ultima non ha ritenuto di poter accordare quanto richiesto riservandosi di fare ulteriori verifiche.
Per quanto ci riguarda come OO.SS. siamo convinti che in questa fase difficile dal punto di vista economico è necessario dispiegare ogni sforzo al fine di tutelare il potere di acquisto degli stipendi. La riunione si è conclusa con l’auspicio di rivedersi celermente al fine di arrivare alla firma di un accordo contrattuale nel più breve tempo possibile.
p.la FP CGIL Nazionale
Alessandro Purificato
Paolo Camardella
“Stabilizzare i precari della giustizia, nessuno escluso”. Questa la rivendicazione alla base manifestazione promossa da Fp Cgil, Cisl Fp e Uilpa in programma mercoledì 23 novembre a Roma in piazza Cairoli, nei pressi del Ministero della Giustizia, a partire dalle ore 14.
Una manifestazione che ha alla base una precisa richiesta: “Prorogare i contratti in scadenza dei precari della Giustizia – rivendicano i sindacati – e, allo stesso tempo, lavorare per allargare la platea dei beneficiari della procedura di stabilizzazione al fine di ricomprendere tutti gli Operatori Giudiziari con rapporto a tempo determinato attualmente in servizio”.
Da anni, fanno sapere Fp Cgil, Cisl Fp e Uilpa, “gli uffici giudiziari si avvalgono della collaborazione di lavoratori precari, di recente assunti con contratto di lavoro a tempo determinato e inquadrati nella figura professionale dell’operatore giudiziario. Dopo una lotta decennale che ci ha visto protagonisti siamo riusciti ad avere una norma che li stabilizza: la procedura individuata col passato governo, ovvero aver maturato i 36 mesi entro il 31 dicembre di quest’anno, ne esclude però circa 200 mentre 1.200 verranno stabilizzati a partire da gennaio del prossimo anno. Chiedono la proroga del contratto affinché anche questi lavoratori possano essere stabilizzati”. Da qui la manifestazione in programma mercoledì nei pressi del dicastero di via Arenula a partire dalle ore 14.
“Un contratto importante che dà risposte, sul fronte dei diritti e del salario, ad oltre 430 mila lavoratrici e lavoratori impegnati negli enti locali”. Così Cgil e Fp Cgil in merito alla firma sul rinnovo del contratto delle Funzioni Locali, aggiungendo che: “Con la firma definitiva di oggi si avvia il tanto atteso percorso di riqualificazione e valorizzazione del personale, un nuovo sistema di ordinamento che deve rispondere al complesso sistema delle professioni negli enti”.
Delegazione, da sinistra: Alessandro Purificato, Tatiana Cazzaniga, Federico Bozzanca e Antonio Santomassimo
Per Cgil e Funzione Pubblica Cgil, “tra gli elementi qualificanti il contratto delle Funzioni Locali, relativo al triennio 2019-2021: il festivo infrasettimanale, la valorizzazione delle indennità, il miglioramento del patrocinio legale, gli sviluppi di carriera, una nuova disciplina del lavoro a distanza e delle nuove sezioni contrattuali: Educativo scolastico, Servizi sanitari e socio-sanitari, personale iscritto ad Ordini ed Albi che si aggiungono alla sezione della Polizia locale, rinnovata nei contenuti.
Un contratto, infine, “arrivato in un contesto economico molto difficile, conquistato grazie alla mobilitazione, che offre risposte salariali alle lavoratrici e ai lavoratori del comparto. Il nostro impegno ora continua guardando al prossimo contratto, relativo al triennio 2021-2024”, concludono Cgil e Fp Cgil.
Pa: Cgil-Fp, contratto Enti Locali importante, risposte su salario e diritti