PSI: nasce la rete globale degli enti locali

PSI LRG

Bruxelles, 19 settembre 2016

Si è svolta a Bruxelles, il 19 settembre 2016, la prima riunione della rete globale PSI (Public Services International) delle lavoratrici e dei lavoratori degli enti locali.

L’incontro ha esaminato e valutato gli sviluppi globali di PSI nel settore delle amministrazioni locali e regionali (LRG); identificato le sfide comuni e le priorità di lavoro in chiave globale e settoriale, così come  le buone pratiche da condividere e diffondere ed ha avviato la costituzione di una rete globale di PSI per gli enti locali.

Per la FP CGIL hanno partecipato Alessandro Purificato, capo area del comparto degli enti locali e Massimo Cenciotti, capo area del comparto igiene ambientale. 

 
 
PSI
 

 

Forestale: Sindacati, no a soppressione corpo, lunedì 19 dicembre in piazza

Manifestazione unitaria a Roma a palazzo Vidoni, governo sospenda decreto

Roma,
16 dicembre – Sospendere per almeno sei mesi i tempi previsti del
decreto che dal primo gennaio cancellerà e accorperà la Forestale con
l’Arma dei carabinieri, insieme all’avvio di un confronto. Questa la
ragione della manifestazione promossa dai sindacati del Corpo forestale
in programma lunedì 19 dicembre a Roma in piazza Vidoni, nei pressi del
Ministero della Pubblica amministrazione, a partire dalle ore 10.

“Il
nuovo governo – affermano Sapaf, Ugl-Cfs, SNF, Fns-Cisl, Fp Cgil-Cfs e
Dirfor – deve immediatamente affrontare la questione della riforma
dell’apparato della sicurezza che alla fine si è tradotta, speriamo solo
sulla carta, nella cancellazione dei Forestali. I nostri principali
interlocutori saranno sempre il ministro Martina e il ministro Madia. Ci
auguriamo maggiore disponibilità al dialogo”. L’allarme alla base della
manifestazione di lunedì è che, fanno sapere, “con la soppressione e la
militarizzazione forzata del Corpo forestale si ridurrà fortissimamente
la capacità dello Stato di impedire i reati ambientali, di contrastare
le ecomafie, di tutelare il nostro prezioso settore agroalimentare”.

I
sindacati, intanto, con il varo del decreto che impone la soppressione
del corpo e una sua forzata militarizzazione, hanno raccolto diversi
ricorsi legali, oltre 2.500 presentati da altrettanti singoli componenti
del Corpo forestale dello Stato, contro il processo di imposta
militarizzazione della Forestale e dei suoi operatori perché ritenuto
essere “illegittimo e da bloccare, sia sul piano sindacale che su quello
legale”. Un’azione che, annunciano, “resta in piedi, insieme ad altre
iniziative eclatanti che stiamo valutando”. La richiesta al governo è
quindi di sospendere per almeno 6 mesi questa ‘controriforma’, tutelare
le domande di mobilità del personale che ha chiesto di passare ad altre
amministrazioni come previsto dalle norme e aprire subito un tavolo di
confronto. “Solo a queste condizioni può partire una reale trattativa”,
concludono.

 
 

Dialogo sociale in Europa

Mezzadri

Dibattito al Comité National della CFdT Santé Sociaux

(26 giugno 2015) Dal 16 al 18 giugno 2015, nella splendida cornice della Saline Royale di Arc et Senans (France -Comté), si è tenuto il Comité National Federal della CFdT Santé Sociaux sul tema del dialogo sociale.
Nell’ambito della tavola rotonda sul dialogo sociale in Europa, la FP CGIL Nazionale è stata invitata a presentare una relazione sulla situazione italiana per confrontarla con quella francese, tedesca e svedese.
Il nostro rapporto, elaborato e presentato da Gianluca Mezzadri, ha fatto una analisi storica della concertazione e del dialogo sociale in Italia negli ultimi 30 anni, ha messo in luce le difficoltà palesatesi negli ultimi 10 anni ed ha stigmatizzato l’attuale assenza di rapporti costruttivi con la politica che ha scientemente scelto di ignorare i sindacati, implementando una strategia di forte delegittimazione (nonostante i numeri assolutamente rilevanti in termini di aderenti ai sindacati confederali in tutti i settori, assolutamente superiori a quelli di tutti i partiti ed i movimenti politici), nelle discussioni in materia economica e di politiche del lavoro.
In Francia, che condivide con noi la sventura del blocco dei contratti pubblici (anche se da minor tempo) il dialogo sociale tra il governo, le organizzazioni datoriali e quelle sindacali è la prassi e continua a produrre risultati apprezzabili in tutti i settori.
In Svezia e in Germania, vista l’alta rappresentatività dei sindacati e la grande attenzione dei governi, il dialogo sociale è la regola ed è attentamente disciplinato anche in termini di modalità organizzative ed operative.
Si è convenuto di proseguire l’azione sindacale, a livello europeo e nei singoli stati, per implementare ed affinare il metodo del dialogo sociale per difendere, consolidare e migliorare i servizi pubblici, specialmente in questa fase di interminabile austerità.
Al margine della discussione, ci si è confrontati anche sulle strategie per consolidare e implementare l’adesione al sindacato (già a buoni livelli in Italia, Germania e Svezia) che, di questi tempi, non possono prescindere dal ricorso sempre più strutturato alle nuove tecnologie, senza però sacrificare gli aspetti della formazione dei nuovi quadri (anche a partire dalle rappresentanze studentesche, con collegamenti strutturati al successivo accesso al mondo del lavoro), della comunicazione e della presa incarico delle problematiche dei lavoratori e dei cittadini 

 
 


 

 
Tavola rotonda

Riunione plenaria dialogo sociale europeo sanità

Bruxelles 10 dicembre 2015

Il 10 dicembre 2015 si è svolta a Bruxelles la riunione di dialogo sociale settoriale europeo della Sanità. La riunione che vedeva 5 punti all’ordine del giorno ha visto un’ampia partecipazione sia della parte sindacale (EPSU) che di quella datoriale (HOSPEEM).

L’Italia era rappresentata dalla FP CGIL (Francesca De Rugeriis, Gianluca Mezzadri) e da Aran (Marta Branca).

E’ stata adottata, in seduta plenaria,  la versione finale del rapporto sul reclutamento.

E’ stato presentato uno studio scientifico finanziato dalla Commissione per fare una fotografia, tra tutti i paesi membri, di quale formazione si richiede per la figura dell’assistente sanitario ( in Italia la figura dell’ OSS ) e valutare in prospettiva una formazione che unifichi le figure anche per bisogni di mobilità.
In tutti gli interventi, sia di parte sindacale che datoriale, sono emerse delle criticità su come si sta portando avanti questo studio e soprattutto sul mancato coinvolgimento di Epsu e dei sindacati nei rispettivi Paesi. Non è ben chiaro quale sia il vero obiettivo del progetto e il Comitato ha chiesto di essere coinvolto maggiormente sia nel percorso di analisi che poi nei passaggi futuri. Il relatore ha tenuto a precisare che si tratta di uno studio di fattibilità e che anche il sindacato sarà più coinvolto in futuro.

E’ stato presentato il report della conferenza di Parigi sui problemi muscoloscheletrici degli operatori della sanità. Nel gruppo direttivo del prossimo 3 marzo  verranno prese decisioni su come utilizzare il progetto all’interno della Commissione.

E’ stato presentato uno studio fatto su Paesi Bassi, Regno Unito, Ungheria e Serbia che mette in risalto come la realtà sanitaria sia ancora molto diversa tra paesi occidentali e orientali.  Obiettivo comune deve essere quello di fornire assistenza sanitaria a tutti e in tutti i Paesi. Anche il dialogo sociale va rafforzato e migliorato per arrivare a risultati minimi comuni a tutti i paesi membri. E’ necessario investire sulle condizioni di lavoro e sull’organizzazione del lavoro per alzare i livelli di qualità dei servizi.

Si è discusso del documento di formazione continua e sviluppo professionale per i lavoratori in sanità. Il tema della formazione continua in sanità è al centro delle discussioni poiché proprio nel settore della salute i cambiamenti sono continui e l’aggiornamento è determinante per la qualità delle prestazioni. Anche in tema di formazione e crescita professionale è stato sollevato il tema dell’invecchiamento dei lavoratori, comune a molti paesi e che va riconosciuto come valore e non solo come problema. E’ necessario riconoscere il valore dell’esperienza che va messa a disposizione delle nuove generazioni. Questo documento verrà tradotto nelle lingue ufficiali della commissione e nel gruppo di lavoro previsto per il prossimo 2 marzo 2016  si potranno fare tutti gli approfondimenti necessari.

La riunione è terminata alle ore 16 e il prossimo appuntamento per il dialogo sociale del settore è previsto per il 2 marzo 2016.

Francesca De Rugeriis – Gianluca Mezzadri

Roma, 18 dicembre

 
 

Relazione incontro con il Ministro Minniti.

 
 

19.12.2016 – Relazione incontro con il Ministro Minniti.

Nel pomeriggio del 16 dicembre si è tenuto l’incontro con il nuovo Ministro dell’Interno On. Marco Minniti.

Al Sig. Ministro abbiamo rappresentato quello che, a nostro avviso, sono le priorità che debbono essere affrontate.

Partendo dal discorso relativo al rapporto di lavoro e quella sconsiderata scelta fatta nel 2004 di ripubblicizzazione dello stesso.

Abbiamo fatto notare l’assoluto immobilismo che tale scelta ha prodotto in questi 10 lunghi anni e la necessità di porre rimedio.

Anche l’Amministrazione ha finalmente preso atto dei danni prodotti e, pertanto, dobbiamo procedere ad una completa revisione dell’attuale ordinamento.

È assolutamente improcrastinabile l’avvio del confronto sul rinnovo del contratto di lavoro e l’accesso alla previdenza complementare.

Non è più rinviabile l’apertura della discussione sulla copertura INAIL, così come un percorso che trovi risorse per la salute e sicurezza dei Vigili del Fuoco.

Investimenti economici a tutela delle assunzioni attraverso l’adeguamento della dotazione organica reale a quella teorica con lo scorrimento delle graduatorie ancora aperte.

Abbiamo sollecitato, ancora una volta, le nomine dei Dirigenti Generali perché non è più tollerabile che ci siano 4 Direzioni regionali con la reggenza, che a fine anno diventeranno 5 e a fine gennaio addirittura 6.

Non possiamo perdere l’occasione fornita dalla legge delega  (Braga) sulla riorganizzazione del sistema di Protezione Civile, per inserire, finalmente, il Corpo Nazionale in quel sistema integrato che ci dia pieno titolo prima, durante e dopo l’evento, attraverso una sinergia con gli enti locali e tutto il mondo del volontariato, per gestire, formare e coordinare quel vasto settore. A partire dai piani di emergenza per finire con la ricostruzione. 

Abbiamo, infine, in splendida solitudine, rivendicato l’unificazione del vertice del Dipartimento. 

Il Ministro si è  impegnato ad incontrarci almeno una volta al mese per affrontare tutte le tematiche relative al Corpo. 

Per quanto riguarda le nomine, ha compreso l’estrema urgenza e si è impegnato a proporre la questione al primo Consiglio dei Ministri. 

Per la nomina del sottosegretario, che dovrebbe avvenire martedì prossimo, ha palesato la possibilità di una continuità con l’On. Bocci, ma, ovviamente, la questione è anche di equilibri interni al Ministero ed al Governo. 

Ci siamo lasciati con il suo impegno per una convocazione entro il 16 gennaio prossimo.

Ovviamente, vi terremo informati sugli sviluppi delle questioni.

Danilo Zuliani – Mauro Giulianella.

 

 

Comunicato sulla riunione al DAP sull'accordo sul FESI 2017

Coordinamento
Nazionale Polizia Penitenziaria

Nella mattinata di ieri
l’amministrazione penitenziaria ha presentato una nuova bozza di accordo sul
F.E.S.I. relativa all’anno 2017.
Nel suo intervento la FP CGIL, pur apprezzando
la volontà della parte pubblica di chiudere l’accordo sul 2017 entro il
31.12.2016, come chiesto più volte dalla nostra organizzazione sindacale, ha
evidenziato un problema di metodo rispetto all’informazione preventiva, in
quanto la bozza di accordo è stata inviata alle organizzazioni sindacali con un
certo ritardo e non vi è stato modo di effettuare un adeguato confronto sul
territorio con i lavoratori. Entrando nel merito, abbiamo poi evidenziato come
l’ipotesi di accordo recepisca alcune delle richieste fatte dalla FP CGIL, ma
necessiti di ulteriori modifiche.
Prima di tutto abbiamo chiesto di abrogare il
comma 1 dell’articolo 3, con cui si lega l’elargizione del compenso al rapporto
informativo, spesso usato come mezzo di ritorsione nei confronti del personale.
Abbiamo evidenziato come non sia ancora chiaro quali impieghi del personale
garantiscano l’attribuzione dell’incentivo previsto alla lettera A1 e quali
quello alla lettera A2. A tal proposito abbiamo proposto all’amministrazione di
fare un elenco preciso per evitare diverse interpretazioni sul territorio.
Sempre rispetto a quanto previsto all’articolo 3 abbiamo espresso perplessità
sulla proposta di retribuire l’incentivo basandosi su un calcolo annuale delle
presenze e abbiamo proposto di riportarlo ad un calcolo mensile.
Per quanto
riguarda il compenso previsto per i comandanti di reparto, abbiamo apprezzato
l’intenzione di subordinarlo a determinati obiettivi, ma abbiamo chiesto di
aggiungere tra essi anche il rispetto di quanto previsto dal CCNL e dall’ANQ in
materia di programmazione dei turni di servizio del personale.
Abbiamo infine
ricordato la necessità di stabilire le competenze sulle controversie relative
all’accordo sul FESI anche per la parte concordata a livello centrale e non
solo per quella a livello decentrato. Preso atto delle osservazioni ricevute la
parte pubblica ha deciso di ritirare la proposta e di aggiornare la riunione al
20 dicembre 2016.

Roma, 13 dicembre 2016

 

Il Coordinatore Nazionale FP CGIL 
Polizia Penitenziaria
Massimiliano Prestini 

 

Comunicato Unitario

INCONTRO CON IL MINISTRO
DELL’INTERNO

Si è tenuto oggi l’incontro
con il Ministro Minniti, al quale abbiamo rappresentato le problematiche che
vertono sull’amministrazione dell’interno.

In primo luogo abbiamo
sottolineato la necessità di avviare una politica assunzionale alla luce delle
competenze e delle materie, anche nuove, che il Ministero ha assunto, per
implementare e rinnovare la dotazione organica del personale.

Sotto questo aspetto abbiamo
anche ribadito che venga posta l’adeguata attenzione da parte del Governo per
la gestione dei processi migratori che sono in capo al Ministero e stanno
mettendo in rilievo una serie di disfunzioni sui territori che
l’amministrazione manifesta.

Abbiamo chiesto, a tale
proposito, al Ministro di impegnarsi per dare una soluzione alla vicenda dei
tempi determinati che operano presso gli Sportelli unici per l’immigrazione.

Il lavoro che il personale
dell’Amministrazione civile mette nello svolgere le proprie funzioni però,
abbiamo sottolineato, non è altrettanto valorizzato professionalmente dal punto
di vista delle risorse destinate ad incentivare e premiare il personale stesso.

Abbiamo proposto di riprendere
in considerazione quanto individuato nella gestione precedente per il recupero
di risorse economiche dalle attività di contenzioso da destinarsi all’incremento
del Fua.

Altro punto che abbiamo
rappresentato è quello ormai storico dell’applicazione dell’art. 36 della legge
121/81, facendo riferimento alla legge di stabilità dello scorso anno nella
quale era prevista una disposizione per il monitoraggio del personale di P.S.
impiegato negli Uffici.

Abbiamo segnalato
l’incongruenza dei risultati dello studio che si è basato su una non reale base
di calcolo perché non individuava tutti gli uffici dove vi è compresenza di
personale civile e operatori di P.S.

Da ultimo abbiamo chiesto al
Ministro, alla luce degli ultimi avvenimenti di carattere politico, di
conoscere come e se la riorganizzazione del Ministero e dello Stato sul
territorio avrà un seguito, ribadendo la necessità di mantenere un presidio di
prossimità ai cittadini come sono le Prefetture.

Il Ministro Minniti ha
raccolto le dichiarazioni delle OO.SS. e ha manifestato un’ampia disponibilità
al confronto e alla interlocuzione con le rappresentanze dei lavoratori,
proponendo una procedura di lavoro che prevederà incontri mensili alla sua
presenza, nei quali verranno affrontate le materie segnalate.

L’impegno in prima persona del
Ministro e il metodo proposto incontra il nostro assoluto favore.

Roma, 16 dicembre 2016  

FP CGIL
Fabrizio Spinetti 
CISL FP
Paolo Bonomo
UIL PA
Vincenzo Candalino

 

Continua il viaggio di StopOPG per chiudere e superare gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari

StopOPG segnala:
                 

17 novembre
Parma stopOPG interviene: al convegno  “Legge
81/2014 quali nuove prassi”
leggi tutto

                 

 “I volti
dell’alienazione”: i disegni di Roberto
Sambonet
a Bologna
dal 5 al 15 novembre … leggi tutto
                 

La chiusura degli
OPG è vicina, quella delle REMS? di Pietro
Pellegrini …leggi
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Nuovi percorsi e
soluzioni abitative per persone con disagio mentale – Comunità di
Sant’Egidio
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28
novembre tappa in Veneto a
Nogara (Verona)
… Info
sottoscrizione e i report delle tappe

            

Report della tappa a Pergine Valsugana
(Trento)
… leggi tutto  

                 

12 dicembre “E tu slegalo subito” incontro a
Firenze dei promotori della
campagna per l’abolizione della contenzione …leggi
     

13 dicembre a Trieste inaugurazione della mostra “I volti dell’ alienazione”, disegni di Roberto Sambonet 

23 dicembre stopOPG in Ospedale Psichiatrico Giudiziario a Montelupo Fiorentino           

Dopo l’OPG: legge 81/2014 e ordinamento
penitenziario. di Pietro Pellegrini 
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Le condanne per la morte di Francesco
Mastrogiovanni, legato al letto per 87 ore. di Giovanna Del
Giudice, Stefano Cecconi, Denise Amerini, Vito D’Anza 
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Forestale, il 19 dicembre in piazza a Roma: no alla soppressione

Roma,
13 dicembre 2016 
“Chiediamo la sospensione di almeno 6 mesi dei
termini di attuazione del decreto legislativo 177/2016 che dal primo
gennaio prossimo cancellerà e accorperà con l’Arma dei carabinieri il
Corpo forestale dello Stato. Chiediamo un tavolo di confronto che fino
ad oggi non c’è mai stato e annunciamo una manifestazione unitaria per
il 19 dicembre davanti al ministero della funzione pubblica”.
Lo
hanno chiesto stamani, nel corso di una conferenza stampa congiunta
svoltasi a  Montecitorio, i sindacati del Corpo forestale dello Stato
Sapaf, Ugl-Cfs, SNF, Fns-Cisl, Cgil-Cfs e Dirfor.
“Il
nuovo governo – hanno spiegato i rappresentanti sindacali – deve
immediatamente affrontare la questione della riforma dell’apparato della
sicurezza che alla fine si è tradotta, speriamo solo sulla carta, nella
cancellazione dei Forestali. I nostri principali interlocutori saranno
sempre il ministro Martina e il ministro Madia. Ci auguriamo maggiore
disponibilità al dialogo”.
“La
nostra mobilitazione – hanno detto le organizzazioni dei Forestali – si
tradurrà in un crescendo di iniziative da qui a fine anno. Il 19
dicembre saremo tutti assieme davanti a Palazzo Vidoni, sede del
dicastero della pubblica amministrazione, per spiegare ai cittadini che
con la soppressione e la militarizzazione forzata del Corpo forestale si
ridurrà fortissimamente la capacità dello Stato di impedire i reati
ambientali, di contrastare le ecomafie, di tutelare il nostro prezioso
settore agroalimentare”.
“Resta
poi in piedi – hanno concluso i sindacati – la strada dei ricorsi
giurisdizionali (che sono oltre 2.500) e altre iniziative anche
eclatanti che stiamo valutando”.
Intanto, ribadiamo, il governo sospenda
per almeno 6 mesi questa ‘controriforma’, tuteli le domande di mobilità
del personale che ha chiesto di passare ad altre amministrazioni come
previsto dalle norme e apra subito un tavolo di confronto. Solo a queste
condizioni può partire una reale trattativa.

 
 

Comunicato su pasticcio progressioni e idonei

IL GRAN PASTICCIO DELLE
PROGRESSIONI ECONOMICHE

IL GRAN PASTICCIO DEI
PROCESSI ASSUNZIONALI

 

 

Come era ampiamente prevedibile la vicenda delle
progressioni economiche sta rivelando tutti i limiti di un accordo sbagliato.
Dalla marea di segnalazioni che ci stanno pervenendo in questi giorni emergono
tutte le debolezze che noi avevamo puntualmente denunciato e che adesso
riverberano sui lavoratori gli effetti. In particolare per quello che riguarda
le media delle cosiddette valutazioni individuali e per la valutazione degli
incarichi, un campo vasto di cui sono stati arati solo alcuni pezzetti,
lasciando fuori una marea di incarichi legittimi e validi proprio ai sensi di
quanto previsto dall’accordo, che si limitava genericamente a definire
rivendicabili gli incarichi previsti da leggi e regolamenti, con la sola
esplicita esclusione di quelli connessi alla sorveglianza nei concorsi. Per cui
nella maggior parte dei casi sono stati ricompresi nei punteggi solo gli
incarichi esplicitamente indicati nella domanda, non prendendo in
considerazione l’indicazione “altro”. Oppure in alcuni casi si
registrano pure difformità con incarichi della stessa natura in alcuni casi
riconosciuti in altri no. Nell’elenco degli incarichi fatto
dall’Amministrazione ci risulta peraltro che almeno alcuni degli stessi sono
avvalorati da disposizioni organizzative interne e non direttamente da leggi e
regolamenti. Quindi i titoli rivendicabili sono stati definiti con assoluta
discrezionalità dell’Amministrazione a cui si aggiungono le discrezionalità
operate in sede di loro valutazione. Per non parlare delle medie di valutazione,
sperequate in base ai range definiti in sede di contrattazione regionale e le
penalizzazioni subite da coloro che per vari motivi le valutazioni non le hanno
avute. Infine si registrano persino dei disallineamenti tra i punteggi
acquisiti e quelli dichiarati senza alcuna apparente motivazione.

Insomma un bel pasticcio, causato da un accordo
improvvido prodotto da una vera e propria imposizione di criteri al tavolo
negoziale: ricordiamo sempre l’aut aut determinato da una supposta pretesa
degli organi di controllo, per cui ci veniva detto che in assenza del pseudo
sistema di valutazione, del tutto estraneo anche agli stessi principi normativi
a cui si riferisce, l’accordo non avrebbe avuto certificazione mentre in altri
ministeri sono stati tranquillamente certificati accordi che non contengono
queste clausole.

In questo contesto i lavoratori penalizzati
devono comprendere quali sono le loro possibilità:

non è possibile ridiscutere questo processo per
via negoziale: l’accordo è stato perfezionato a seguito dell’adesione della
parte maggioritaria del tavolo sindacale ed è stato certificato dagli organi di
controllo.

Questo non significa certo che noi, non avendo
sottoscritto l’accordo, ci sottraiamo alle nostre responsabilità verso i
lavoratori, significa semplicemente che non possiamo modificare un accordo
perfezionato. Cosa si può fare allora? L’unica strada percorribile è quella del
ricorso individuale al giudice ordinario e il ricorso non può essere collettivo
per evidenti ragioni normative. Il reclamo presentato già vale come
interruzione dei termini di prescrizione, occorre dopo attivare una consulenza
con un legale per verificare a livello individuale la propria situazione e la
percorribilità di una eventuale vertenza. Da questo punto di vista abbiamo già
segnalato il problema nell’ultimo comunicato e ribadiamo: i nostri Uffici
legali territoriali sono a disposizione dei nostri iscritti per consulenze
gratuite sulla percorribilità delle vertenze. E ovviamente sono aperte a tutti
i lavoratori che se ne vogliano servire: valuteremo territorio per territorio
il numero di richieste anche per favorire un trattamento il più possibile meno
oneroso in caso di attivazione di vertenza.

Per cui vi invitiamo a segnalare anche a noi
queste necessità sui singoli territori: avremo cura di coinvolgere le nostre
strutture territoriali al fine di garantire adeguata tutela ai lavoratori.

Sempre su questo tema ci è apparso francamente
discutibile l’appello che i colleghi della UIL hanno fatto ai lavoratori: il
diritto alla tutela della propria posizione è un diritto primario e non sarà
certo l’esercizio di questo diritto a condizionare i tempi di conclusione del
processo entro il 31 dicembre prossimo. Casomai lo sono i pasticci combinati
dall’Amministrazione. Quanto alle eventuali prossime progressioni noi, in
questo momento, possiamo solo scrivere che sul Fua, parte fissa, è rimasto 1
milione di euro, che potrebbe coprire a malapena 300/400 progressioni. Se i
colleghi della UIL hanno notizie migliori saremo lieti di condividerle, anche
perché  noi, malgrado le numerose note
inviate, non abbiamo notizie dell’Amministrazione. Tant’è che stavamo persino
valutando di intraprendere vie legali e, se per il momento sospendiamo, è solo
per il cambio del vertice politico che ci auguriamo denoti anche un cambio di
passo dal punto di vista dell’attenzione alla drammatica situazione dei
lavoratori amministrativi ed alle relazioni sindacali. Valuteremo pertanto dopo
l’auspicabile incontro con il Ministro Fedeli, a cui non mancheremo di rappresentare
il profondo scadimento delle relazioni sindacali e l’atteggiamento unilaterale
e irrispettoso che riteniamo si stia consolidando verso i lavoratori e le loro
rappresentanze democratiche.

 

 

Sempre in ordine ai silenzi ed ai pasticci
dell’Amministrazione registriamo quello vistoso sui  processi occupazionali, possibili oggi  in base alla norma. Ricordiamolo e non
mancheremo certo di segnalarlo al nuovo Ministro: la dotazione organica si
avvia a grandi passi al superamento 
della quota fatidica del 50% di carenza rispetto al fabbisogno teorico.
Un dato che da solo rende l’idea di una situazione organizzativa ormai implosa,
per la quale registriamo una sostanziale inattività dell’Amministrazione che
già oggi può procedere almeno allo scorrimento delle graduatorie esterne, la
cui validità è stata peraltro sensatamente prorogata fino al 31 dicembre 2017.
C’è un Decreto del Ministero della Funzione Pubblica che già autorizza gli
scorrimenti, nell’ambito delle ordinarie facoltà assunzionali, per alcune Amministrazioni
e lascia la porta aperta ad altre. Abbiamo assistito invece all’ennesimo
tentativo velleitario di inserire il solito emendamento in stabilità per fare
nuovi concorsi, regolarmente bocciato e oggi abbiamo un Decreto del Ministero
della Giustizia  che dichiara di voler
attingere a graduatorie di idonei ai concorsi MIUR, attendendo, entro il 21
dicembre prossimo, l’assenso di questa Amministrazione. Noi sappiamo cosa
significa cercare un lavoro e pertanto auguriamo a questi cittadini di trovare presto
collocazione in questa od altra amministrazione: ci pare però del tutto
singolare che il MIUR, nella situazione sopra descritta, rinunci all’unica
possibilità occupazionale che al momento ha e ceda le proprie graduatorie ad
altri ministeri. Sappiamo che, oltre alle facoltà assunzionali ordinarie,
esiste un finanziamento in legge di stabilità per circa 10mila nuove assunzioni
tramite nuovi concorsi in tutti gli Enti centrali. Ma il MIUR non si può certo
permettere di attendere i tempi di espletamento dei nuovi concorsi e sarebbe
del tutto opportuno che invece operasse da subito per assorbire le graduatorie
esistenti. Non risolveranno molto, ma certo sarebbe un segnale assai
apprezzabile che peraltro ci consentirebbe di sostenere con vigore le ragioni di
questo Ministero in sede di assegnazione delle nuove possibilità occupazionali
previste dalla legge di stabilità per il 2017.

Questo tema, unitamente alla denuncia della
gravissima situazione organizzativa, sarà centrale  nella richiesta, auspicabilmente
unitaria,  di incontro urgente al nuovo
Ministro.

Vi terremo tempestivamente informati  sugli eventuali sviluppi.

 

Roma,  16 dicembre 2016 

Claudio Meloni

FP CGIL Nazionale

Agenzia delle Dogane e dei Monopoli: Comunicato riunione 15 dicembre 2016

C.G.I.L. INFORMA   

In data 15/12/2016
si è tenuta la riunione avente per oggetto i passaggi di
fascia 2016 Area Dogane.
 

In tale sede è
stato rimodulato l’accordo sottoscritto il 28.11.2016 che
ha permesso di utilizzare i Fondi residui della procedura
precedente permettendo così un ampliamento dei posti di
ulteriori 650 unità.
 
Le graduatorie
della procedura 2015 saranno pubblicate entro la prossima
settimana.
 

 Sono inoltre stati
recuperati per l’Area Dogane quasi 10 milioni di euro
dagli avanzi dei Fondi 2006/2013 non distribuiti che
saranno erogati nel mese di febbraio/marzo in proporzione
alle presenze di ogni annualità di riferimento (l’importo
per chi è ancora attualmente in servizio dal 2006 sarà di
circa 1000 € lordi medi cadauno).
 

 L’amministrazione
ha inoltre informato che la Determina sullo scorrimento
della graduatoria dei passaggi dalla 2^ alla 3^ area
Dogane è stata firmata ieri e i contratti saranno firmati
all’inizio dell’anno prossimo, inoltre per quanto riguarda
il superamento delle Sezioni ha annunciato la Determina
sarà firmata in data 28 dicembre 2016.
 

 Riteniamo molto
postivi i risultati ottenuti che portano a compimento
tutte le questioni che in questo anno sono state poste
all’Amministrazione.
 

 Si allega copia del
comunicato congiunto e copia dell’accordo passaggi di
fascia 2016 Area Dogane.
 

16 dicembre 2016
 
 

Il Coord.re Naz.le FP CGIL Dogane/Monopoli
                        Florindo Iervolino

 

CONTRATTAZIONE DEL 14 DICEMBRE: TURNAZIONI E POSIZIONI ORGANIZZATIVE AVVIATO IL TAVOLO TECNICO SULLA RIFORMA

Ieri il tavolo nazionale ha prodotto il pre accordo sulle turnazioni, che vi alleghiamo, e nessun accordo sulle posizioni organizzative.

TURNAZIONI

Per quanto riguarda le turnazioni, dietro sollecitazione dei colleghi della FLP, si è deciso di diminuire, al momento la cifra dei 27 milioni di euro, portata a 25 milioni di euro, salvo conguaglio nel corso del 2017. Al riguardo preme segnalare che la somma eventualmente risparmiabile sul budget per le turnazioni non è un elemento che può concorrere alla determinazione del budget da utilizzare per le prossime progressioni economiche, sia perché ancora non siamo in grado di determinare l’effettivo risparmio in sede di programmazione che per la modestia della cifra che coprirebbe solo una minima parte delle risorse necessarie. In ogni caso abbiamo chiesto ed ottenuto l’inserimento delle clausole che leggerete nel pre accordo, una finalizzata ad un monitoraggio dei criteri di distribuzione di queste risorse in rapporto alle tipologie di orario adottate negli Uffici, un’altra finalizzata a mettere a sistema la modalità periodica di pagamento che anche quest’anno ha visto in molti casi ritardi ingiustificabili nei pagamenti già possibili  a partire dal mese di febbraio 2017, causati esclusivamente da lungaggini registrate in sede locale, in particolare nell’espletamento delle procedure relative al cedolino unico. Per tale motivo vi invitiamo ancora una volta a vigilare affinché l’importante risultato raggiunto rispetto ai tempi di stanziamento delle risorse da parte del MEF non venga vanificato poi  dai soliti ritardi registrati in sede periferica all’atto della  liquidazione di queste competenze.

POSIZIONI ORGANIZZATIVE

Sulle posizioni organizzative abbiamo invece registrato una singolare proposta di ribadire con un altro accordo quanto già  scritto nell’art.23 del Contratto Integrativo. Un accordo quasi fotocopia la cui ratio era quella di “ammansire” le Ragionerie Territoriali, a seguito di alcuni rilievi mossi, non si sa bene in base a quale motivo, in sede di pagamento di queste competenze. Noi saremmo molto curiosi di comprendere il motivo per il quale  queste Ragionerie Territoriali non pagano competenze derivanti da quella che in gergo ragionieristico si chiama “obbligazione giuridicamente perfezionata” e certo non siamo disponibili a mettere in discussione accordi regolarmente sottoscritti e certificati. L’altro aspetto che ha destato in noi grandi perplessità è il fatto che, se non si modificano i criteri inseriti nell’art.23 del CCIM, molti funzionari direttori dei musei resteranno all’asciutto in quanto gli attuali criteri prevedono la corresponsione graduata di questa indennità solo a partire dai musei che hanno più di 100 mila visitatori. Noi abbiamo già chiesto da tempo di modificare questi criteri, che peraltro dovranno riguardare, nel 2017, anche le funzioni di capo area inserite nelle nuove SABAP.
Abbiamo ricordato che quest’anno abbiamo integrato lo stanziamento del FUA portandolo a 1.750 mila euro e che già da quest’anno l’Amministrazione ha il dovere di corrispondere ai lavoratori interessati quanto dovuto. Pertanto abbiamo chiesto all’Amministrazione di formulare una proposta di modifica dell’art.23 da portare al tavolo entro la fine dell’anno. Vedremo.

IN ARRIVO LE GRADUATORIE SULLE PROGRESSIONI ECONOMICHE

Nella riunione ci hanno informato che entro circa una settimana saranno pubblicate le graduatorie relative alle progressioni economiche.

TAVOLO TECNICO SULLA RIFORMA

In mattinata si è svolto il primo incontro del tavolo tecnico di monitoraggio sull’attuazione della riforma. Il confronto si è incentrato prevalentemente sul metodo con cui portare avanti i lavori e nell’individuazione dei temi oggetto dello stesso.

Il metodo scelto è stato quello di focalizzare gli incontri sulle tematiche individuate  dall’Amministrazione e da  noi e che adesso vi elenchiamo per sommi capi:

.  analisi delle criticità organizzative. Su questo punto si è deciso di procedere per analisi sui singoli territori, coinvolgendo i Segretari regionali al fine di verificare capillarmente le situazioni organizzative e le profonde criticità che stiamo registrando su tutto il territorio nazionale.
.  logistica. Abbiamo rappresentato noi la necessità che la verifica dei processi di riallocazione logistica delle strutture sia parte integrante del lavoro della Commissione, poiché spesso intreccia con i processi di riorganizzazione in atto sia per l’individuazione delle nuove sedi per gli Uffici neo costituiti che per la verifica sul mantenimento sul territorio di strutture funzionali al lavoro di tutela del patrimonio;
.  governance della riforma. Abbiamo chiesto che venga verificato il funzionamento della linea decisionale alla luce delle difformità comportamentali a cui stiamo assistendo che in molti casi assumono aspetti paradossali di disposizioni fatte in pieno contrasto con le indicazioni che provengono dal centro o addirittura assumendo posizioni illegittime palesemente, come ad esempio la pretesa del Direttore “manager” del Museo Nazionale Archeologico di Napoli di modificare il profilo di inquadramento giuridico di alcuni lavoratori. Questo anche in considerazione di come spesso è stata gestita la fase  ransitoria, con assegnazioni di personale fatte fuori da ogni accordo e indicazione arrivata dal tavolo nazionale;
. governance delle esternalizzazioni. Abbiamo evidenziato che esiste una assoluta necessità di verifica delle modalità con cui vengono poste in atto le procedure di esternalizzazione dei  servizi, tramite utilizzi indiscriminati di lavoratori assoggettati alle più fantasiose modalità di rapporto di lavoro (dai falsi volontari ai co.co.cò, passando per l’applicazione di vari CCNL). In questo ambito abbiamo chiesto una riflessione ed una valutazione sul ruolo di ALES, alla luce delle recenti modifiche statutarie ed alla sempre maggiore pervasività nell’utilizzo della società in house. Un punto che ha registrato una naturale ritrosia della controparte, che evidentemente non aveva mandato a trattare questa materia sul tavolo, ma che per noi è un punto fondamentale di valutazione delle politiche sul fabbisogno professionale operate dall’Amministrazione. Noi vogliamo che su questa delicata materia vengano fissati paletti e regole, sia nelle modalità di ricorso alle esternalizzazioni, che nella definizione delle modalità di trattamento economico e normativo del personale esterno, che devono essere uniformi e garantire a questi lavoratori il giusto riconoscimento di forme e diritti contrattuali;
.  verifica sulla distribuzione degli organici. Anche questo è un punto estremamente delicato sia perché, per molti versi è il punto di arrivo del lavoro della Commissione, che potrà produrre proposte di modifiche al decreto di settembre scorso, sia perché evidenzierà, numeri alla mano, il trend di uscita per cessazioni che si sta verificando da rapportare ai possibili processi occupazionali, sia quelli in atto sia quelli, auspicabili, per il futuro.

Come potete notare il lavoro di questa Commissione sarà molto importante e per molti aspetti fondamentale almeno per dare un quadro esaustivo della realtà effettuale della condizione organizzativa del Ministero. Un lavoro per il quale per noi sarà fondamentale il lavoro di analisi che verrà dai territori e pertanto vi chiederemo contributi rispetto alle varie tematiche sopra evidenziate. La Commissione produrrà un documento speriamo condiviso che sarà poi oggetto di valutazione da parte del tavolo nazionale.

Infine abbiamo ancora una volta chiesto lumi sull’esito delle proposte avanzate dal Ministero in sede di legge di stabilità, in particolare il pacchetto assunzionale che prevede sia il raddoppio delle assunzioni previste dall’esterno che lo scorrimento delle graduatorie interne e un aumento della disponibilità di risorse del FUA.  Su questo la risposta è stata quella che già conoscevamo e abbiamo illustrato in precedenti comunicati, ovvero che queste misure sono state avanzate e la scelta che si è fatta al momento di legiferare è stata quella di non specificare nella legge approvata le singole misure ma di ricomprenderle in un DPCM da emanarsi entro 90 giorni. Quindi, come già avevamo ampiamente annunciato, la storia non finisce con la legge di stabilità e adesso il Ministro dovrà avviare una contrattazione con il nuovo Presidente del Consiglio per chiedere che le misure presentate siano parte integrante di quel DPCM per quel che riguarda le assunzioni e ci sia l’integrazione delle  isorse nel FUA. Conoscendo l’operare del Ministro siamo sicuri che saprà far valere, se vorrà, tutte le sue doti di moral suasion, visto che alcune misure che lui ha fortemente voluto sono passate senza colpo ferire. Vedremo.

Claudio Meloni

FP CGIL NAZIONALE MIBACT

 

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