A TUTTO IL PERSONALE
Roma, 13.12.2016
Oggetto: Incontro su
tematiche legate all’istituzione dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro.
Nella mattinata di ieri le
scriventi OO.SS. a seguito di richiesta unitaria hanno incontrato
l’Amministrazione in relazione alla prossima istituzione dell’Ispettorato
Nazionale del Lavoro con particolare riferimento alla nota relativa al rilascio
di un tesserino unico per la vigilanza.
Il dr. Cariola, Direttore
Centrale Rapporto Assicurativo, ha illustrato il quadro normativo nel quale si
trova a operare attualmente la vigilanza ispettiva, rammentando che sulla base
dei decreti attuativi successivi al D. lgs. n°149/2015, l’unica Amministrazione
competente ad assumere iniziative sulla materia (almeno nelle regioni a statuto
ordinario) è l’Ispettorato Nazionale del
Lavoro, benché gli ispettori INAIL e
INPS , inseriti in un ruolo ad esaurimento, rimangano incardinati nei loro
rispettivi Enti con garanzia del trattamento economico e giuridico previsto dal
contratto.
In questa logica, dando rilievo
alle evidenti specificità, si è previsto che sebbene i verbali dovranno recare
l’intestazione “Ispettorato Nazionale del Lavoro”, quelli attinenti al rapporto
assicurativo INAIL verranno trattati in una sezione autonoma e specifica e
quindi non costituiranno verbale unico. Peraltro, la liquidazione dei verbali
elaborati dagli ispettori Inail continuerà ad essere effettuata dalle strutture
territoriali di riferimento.
D’altronde, come riaffermato
dall’Amministrazione su richiesta delle organizzazioni sindacali, la materia
delle tariffe (classificazione, premi, contenzioso…) rimarrà di competenza
esclusiva dell’Istituto.
La previsione di un tesserino
unico nasce in questo quadro di insieme, nel rispetto delle diverse funzioni, e
in considerazione del fatto che anche agli ispettori INAIL e INPS sono
riconosciuti dalla norma i poteri di polizia giudiziaria.
Gli incarichi ispettivi saranno
prerogativa in termini formali dell’Ispettorato, ma permanendo l’attuale
organizzazione Inail, di fatto e concretamente, sarà il nostro Ente a gestire
gli incarichi per mezzo delle procedure informatiche in essere.
Peraltro, una procedura comune
di gestione degli incarichi non esiste e saranno intuitivamente necessari tempi
lunghi per attivarla.
Per quanto riguarda
l’organizzazione INAIL è stata confermata la validità di quella in essere,
imperniata su un accentramento degli ispettori a livello regionale con
delocalizzazione degli interessati sulle strutture territoriali e con un ruolo
di coordinamento regionale affidato ad un referente che si interfaccerà con i
responsabili regionali dell’Ispettorato.
Al riguardo, in modo più
specifico, l’Amministrazione ha rimarcato come siano destituite di ogni
fondamento le voci fatte circolare in alcuni territori secondo cui agli
ispettori Inail e Inps verrà imposto uno spostamento logistico verso le
strutture dell’INL.
L’INAIL continuerà a svolgere
una sua programmazione delle attività di vigilanza in accordo con l’Ispettorato
sulla base delle strategie delineate. Le direzioni regionali e le sedi
territoriali Inail continueranno a elaborare le liste da cui attingere per gli
incarichi secondo le linee strategiche delineate dall’Ente.
L’Amministrazione ha inoltre
comunicato che l’Ispettorato affiancherà con circa 200 ispettori del lavoro i
colleghi INAIL allo scopo di garantire loro l’acquisizione delle competenze
necessarie sul versante assicurativo per dare supporto all’azione del nostro
Istituto, soprattutto nei territori carenti.
Sul tema aperto delle missioni,
l’Amministrazione ha riferito che verosimilmente da gennaio la gestione sarà di
competenza dell’Ispettorato, fermo restando che nei prossimi giorni si
decideranno più nel dettaglio tempi e modi, con la disponibilità dichiarata da
INAIL di riconoscere al proprio personale degli adeguati acconti.
Le scriventi hanno chiesto
all’Amministrazione di garantire sempre ai funzionari ispettivi INAIL un
continuo supporto nella loro azione, facendo leva sulla circostanza che ai
sensi del decreto legislativo citato, i nostri ispettori sono sì collocati in
una dipendenza funzionale dall’Ispettorato ma pur sempre mediata dall’Ente di
origine e, quindi, indiretta.
Tale supporto è rinvenibile
anche nella sottolineata necessità di prestare un’adeguata formazione sia a chi
porterà la propria esperienza acquisita in Inail a beneficio del buon
funzionamento dell’Ispettorato, sia a chi si approccerà per la prima volta alla
specifica attività di vigilanza prevista dal Testo Unico 1124/65.
In questo senso, abbiamo
rilevato che le attività formative connesse all’attribuzione dei poteri di
polizia giudiziaria sono ancora insufficienti e dovranno essere intensificate.
In generale sul versante
organizzativo ed in tema di missioni, le scriventi hanno altresì sostenuto che
il raccordo con l’Ispettorato dovrà avvenire in modo tale da garantire
condizioni di efficienza per l’azione ispettiva, evitando rigidità e
adempimenti inutili che potrebbero condurre a ricadute negative anche sulle
entrate finanziarie del nostro Istituto.
Le scriventi hanno chiesto ed
ottenuto che in questa delicata fase di istituzione dell’Ispettorato vi sia
l’attivazione di un tavolo permanente di confronto con le rappresentanze dei
lavoratori.
In relazione, infine, alle
domande di cambio di profilo presentate entro il 24 Ottobre 2015, che costituiranno
oggetto di apposita determina entro la fine di dicembre, è stato chiesto di
prendere in considerazione positivamente le revoche intervenute e in corso di
presentazione, inoltre, in tema di rilascio del tesserino unico, si è espresso
il comune convincimento della necessità di porre la massima attenzione affinché
non venga dato spazio ad interpretazioni distorte che possano mettere in
discussione il pieno rispetto del decreto legislativo 149/2015 e gli ulteriori
riferimenti normativi.
FP CGIL
Morelli |
CISL FP
Molinari |
UIL PA
Di Cristo |
FLEPAR
Cignarelli |
13.12.2016 – Sassari – Richiesta chiarimenti urgenti sull’invio del personale specialista al sisma.
Il Dirigente ha deciso con due provvedimenti distinti di inviare da prima un CSQ Nautico come autista di un Funzionario Tecnico, e successivamente un VF Sommozzatore come Autista di Colonna Mobile e un VF Nautico come componente della stessa Colonna Mobile.
Le OO.SS. ritengono incomprensibile ( a dire il vero una idea Noi c’è l’avremo pure..ed è la stessa che si sono fatti tutti i lavoratori del Comando) come pur avendo oltre 250 adesioni volontarie tra il personale Generico si invii personale specialista al Sisma, quando il Dipartimento, come evidenziato negli art 46/47 del regolamento di servizio, specifica che il loro impiego deve essere opportunamente motivato ed autorizzato dallo stesso.
Centinaia di VF autisti accumulano ore su ore di straordinari ingiustamente non retribuite a causa delle decine di rimpiazzi obbligatori per garantire l’organico minimo delle squadre di soccorso sul territorio , ed a questi viene preferito uno Specialista Sommozzatore, che ordinariamente non svolge la mansione di Autista di partenza o di Colonna Mobile, oppure uno Specialista Nautico che, in qualche occasione, vengono impiegati per completare le squadre a terra.
13.12.2016 – Verona – Vigili del Fuoco e attacchi malavitosi.
Il personale operativo è stato più volte impegnato nell’estinzione di incendi che la stampa locale ha catalogato come incendi “dolosi”.
È, questo, un problema che si ripete ormai da tempo. Sempre più spesso, infatti, attraverso la stampa locale, si sente parlare di incendi dolosi provocati, probabilmente, da soggetti affiliati a cosche mafiose. Gli stessi giornali citano una accurata relazione della commissione antimafia che identificherebbe l’origine del problema.
Risulterà evidente a tutti che, se fosse vero quanto dichiarato dalla stampa, siamo di fronte ad un vero e proprio attacco malavitoso che obbliga tutte le istituzioni ad affrontare tale problematica con tutte le accortezze del caso, onde evitare di ampliare la retorica delle “vittime del dovere”.
In fin dei conti siamo di fronte ad una sfida, il bene contro il male.
Ovviamente, tutti lavoreremo perché chi rappresenta il bene, cioè i Vigili del Fuoco, non cada vittima del male.
13.12.2016 – Relazione incontro tavolo tecnico Formazione.
In allegato la relazione predisposta dalla delegazione FP CGIL VVF, relativa all’incontro tenuto nella giornata di ieri.
Attraverso la lettura dei contenuti del nostro
comunicato del 6 Dicembre u.s. certo
rammenterete che, oltre a ribadire la continuità
dell’azione legale intrapresa con la
definizione e l’esecuzione dei numerosi ricorsi
pervenuti – parte dei quali, grazie al
prezioso, qualificato e sollecito lavoro promosso dai
legali della Fp Cgil, Emanuela
Mazzola, e della Cgil, Vittorio Angiolini, sono già
stati raccolti nel 1° ricorso contro la
soppressione del Corpo e assorbimento nell’Arma dei
carabinieri che è stato
notificato e iscritto a ruolo con il n. RG
13726/2016, e subito assegnato alla Sezione
II^ ter del TAR del Lazio – comunicavamo la volontà di procedere all’avvio
dell’organizzazione di un presidio previsto per il
prossimo 16 Dicembre sotto palazzo
Vidoni a Roma, tuttora sede della Ministra della
Funzione Pubblica, On. Madia.
Una iniziativa pubblica realizzata per supportare
politicamente la scelta ragionata e
argomentata della Fp Cgil nazionale di rivolgere –
con la nota del 2 Dicembre – al
Presidente del Consiglio dei Ministri uscente e alla
Ministra Madia l’invito a considerare
l’idea di decretare un rinvio di almeno sei mesi dei
termini fissati dal D.lgs. 177/2016,
disponendo contestualmente l’apertura di un tavolo di
confronto tra le parti incaricato di
provare a individuare, e se del caso concordare,
soluzioni più efficaci e funzionali alla
riorganizzazione delle funzioni di polizia ambientale
stabilite dalla legge per il CfS,
piuttosto che alla sua soppressione e accorpamento
all’Arma dei carabinieri.
Oggi, però, ferma restando l’importanza delle
argomentazioni di cui sopra, a cui non
intendiamo affatto derogare, ma nel quadro di una
valutazione più generale compiuta su
una serie di nuovi elementi oggettivi e, soprattutto,
su una rinnovata disponibilità al dialogo
fatta conoscere da parte di talune altre OO.SS. del
Corpo forestale dello Stato, la Fp Cgil
nazionale insieme ai rappresentanti e ai delegati del
coordinamento nazionale del CfS ha
deciso di raccogliere la richiesta di riunificazione
in un unica data delle iniziative già
proclamate in date diverse ma nello stesso luogo,
concordando di mantenere il presidio
unitario a piazza Vidoni in Roma, dalle ore 10.00
alle ore 14.00 del prossimo 19
Dicembre, ovviamente
preceduto dalla conferenza stampa unitaria indetta per domani, 13
Dicembre, presso la Sala Conferenze di Montecitorio.
Premesso quanto sopra, e al fine di rendere più
visibile e apprezzabile possibile
l’iniziativa della Fp Cgil alla cittadinanza e ai
media, che saranno ovviamente informati e
invitati all’iniziativa, abbiamo però bisogno della
partecipazione numerosa delle compagne
e dei compagni del CfS e della categoria, soprattutto
del Lazio, a cui come invero spesso
accade, si chiede di agevolare al massimo la
partecipazione richiesta. Ai territori si chiede
cortesemente di agevolare la massima partecipazione
delle compagne e dei compagni che
manifestano la volontà di intervenire
all’appuntamento, fornendo loro il materiale
necessario (bandiere, fischietti, cappelletti, e
anche alcuni striscioni a tema che, però,
dovranno essere preventivamente concordati con questo
centro nazionale.
Il Segretario Nazionale Fp Cgil
Salvatore Chiaramonte
Mancato riconoscimento dei permessi retribuiti conseguenti ad attività prestata dai dipendenti presso i seggi elettorali oltre le ore 24.00.
Leggi il documento scaricando il pdf allegato…
Roma,
7 Dicembre 2016
A
tutti i lavoratori del Corpo Forestale dello Stato
Non
è nostra abitudine doverci “giustificare” per aver indetto
l’ennesima sacrosanta iniziativa sindacale a favore della vertenza
contro la chiusura del Corpo Forestale dello Stato e la
militarizzazione dei lavoratori CFS, ma riteniamo che in questo caso
sia necessario un chiarimento politico per non ingenerare confusione
tra i colleghi e togliere ogni argomento a chi, invece di combattere
contro i nemici comuni per il bene del Paese e dei forestali, è più
intento a coltivare il proprio orticello e a boicottare le iniziative
sindacali altrui.
Il
5 dicembre scorso, dopo una campagna referendaria che ci ha visti
protagonisti determinanti per la vittoria del NO alla riforma
costituzionale, abbiamo deciso di organizzare per il giorno 16
dicembre 2016,
un presidio degli iscritti del CFS, con la presenza anche dei nostri
compagni dei VVF, della PolPen, del Mipaaf e del SILP CGIL, nella
piazza Vidoni a Roma, davanti al Dipartimento della Funzione Pubblica
e agli uffici del Ministro Marianna Madia.
Gli
obiettivi politici della manifestazione sono quelli di pubblicizzare
l’avvenuto deposito dei mille ricorsi raccolti in questi ultimi
due mesi, di ribadire che anche a pochi giorni dalla militarizzazione
forzata i lavoratori del Corpo Forestale dello Stato e la FP CGIL non
si sono ancora arresi e continueranno a lottare contro questo folle
progetto, di ribadire la
nostra richiesta di rinvio dell’entrata in vigore del D.l.gs
177/16, del congelamento delle raffazzonate e frettolose procedure di
mobilità
e di chiedere che una nostra delegazione sia ricevuta dal Ministro o
chi per lui per discutere tali richieste de visu.
Riteniamo
che tale iniziativa sia più che legittima e scevra da qualsivoglia
intento polemico. Inoltre, come era evidente anche dal comunicato che
annunciava il presidio e come tutte le manifestazioni indette dalla
CGIL, l’iniziativa risultava aperta a tutti ed anzi avremmo gradito
se colleghi o dirigenti di altri sindacati avessero partecipato al
presidio e avremmo garantito loro anche un intervento se lo avessero
ritenuto.
Invece
i Dirigenti ed i sindacati autonomi in indirizzo, ritenendo
evidentemente che il sindacato più grande d’Italia e d’Europa
debba chiedere il loro consenso anche per indire un semplice presidio
dei propri iscritti, ha, nella giornata di ieri, annunciato di fretta
e furia un presidio “alternativo” per il giorno precedente. La
circostanza ci sembra paradossale. Stiamo parlando di piccole
organizzazioni ma molto attive e rappresentative nell’ambito del
Corpo Forestale, con apparati dirigenti e distacchi sindacali
relativamente piuttosto numerosi e disponibilità economiche
importanti. Possibile che tali organizzazioni, che non avevano
pensato fino a ieri ad organizzare nessuna iniziativa pubblica prima
del 31 dicembre 2016, improvvisamente abbiano deciso d fare un
presidio proprio il giorno prima di quello indetto dalla CGIL? Ed è
un caso che questa decisione arrivi dopo una campagna che dura ormai
da settimane (basti guardare il comunicato 26/2016 sul sito Ugl
Forestale) inspiegabilmente volta a boicottare le iniziative CGIL e a
convincere i colleghi a non fare ricorso con noi con argomenti
davvero fantasiosi ed accuse ingiuriose?
Forse
per qualcuno il vero nemico dei forestali non è il Capo del Corpo e
la Dirigenza che ci ha svenduto, ma il gruppo di colleghi che,
esponendosi ed impegnandosi al massimo, pur tra le mille difficoltà
e senza tornaconto personale, ha reso possibile con l proprio duro
lavoro raccogliere mille ricorsi in poche settimane.
Forse per altri
il nemico non è il Governo e i Ministri che, senza ascoltare
nessuno, hanno ottusamente portato avanti questa riforma oscurantista
e retrograda, ma la CGIL e la FP CGIL, che in questi mesi si sono
prodigate, purtroppo ancora senza successo, nel fermare il D.L.124/15
e che ora stanno investendo risorse e denaro per difendere i diritti
dei forestali con i ricorsi e con una rete di informazione che aiuti
il personale in questo difficile passaggio.
Beh,
la coerenza ci contraddistingue e quindi non cadremo nell’errore di
alimentare un’assurda polemica, né di dividere il fronte dei
lavoratori in un momento come questo per logiche sindacali
autoreferenziali che altri stanno mettendo in campo. Anzi, come
abbiamo sempre fatto lealmente e correttamente in passato, pur nelle
differenza politiche, continueremo a essere disponibili a collaborare
con tutte le OO.SS del Corpo Forestale per perseguire gli obiettivi
comuni. In questi giorni infatti stiamo invitando i colleghi
“ritardatari” che ci hanno chiesto fuori tempo massimo di
partecipare ai nostri ricorsi di rivolgersi allo studio legale
ingaggiato dagli altri sindacati, pur di presentare più ricorsi
possibile.
E ci auguriamo che le eventuali iniziative pubbliche che
Sapaf, Ugl e Dirfor decideranno di intraprendere avranno successo,
perché ogni forma di protesta contro questa riforma è un gesto di
democrazia e partecipazione importante. Ma chiediamo fin da subito di
abbassare i toni, di evitare polemiche inutili e di spostare
l’iniziativa annunciata che potrebbe sovrapporsi a quella indetta
dalla FP CGIL con diversi giorni di anticipo.
Nel
frattempo invitiamo tutti i cittadini e colleghi a partecipare
numerosi a quella che potrebbe essere l’ultima possibilità di
manifestare e protestare legittimamente, per i forestali, prima del
31 dicembre 2016.
Saluti
Il
Coordinatore Nazionale
Fp Cgil
Comparto
Sicurezza
Francesco Quinti
Comunicato stampa Fp Cgil – Uilpa Polizia Penitenziaria
Carcere: Fp Cgil e Uilpa, oggi manifestazione polizia penitenziaria, incontro con Buffa
In tanti per rivendicare migliori condizioni di lavoro,
servono investimenti urgenti
Roma,
29 novembre – Manifestazione oggi a Roma delle lavoratrici e dei
lavoratori del Corpo di polizia penitenziaria per rivendicare un cambio
di marcia della gestione amministrativa e migliori condizioni di lavoro
all’interno e all’esterno degli istituti penitenziari. “Siamo in tanti
oggi – si legge in una nota della Fp Cgil e Uilpa Polizia Penitenziaria –
davanti alla sede del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria
(Dap) per chiedere a gran voce investimenti urgenti per garantire agli
agenti di lavorare in sicurezza”.
Nello
specifico, durante l’incontro con i vertici del Dap, Fp Cgil e Uilpa
hanno chiesto “misure urgenti per rinforzare l’organico del Corpo, per
definire le dotazioni organiche delle sedi amministrative e il recupero
del personale in esubero negli stessi uffici dell’amministrazione, ma
ancora in carico agli istituti penitenziari, determinando una grave
carenza all’interno delle carceri”. Inoltre, continuano le sigle
sindacali, “abbiamo rivendicato con forza un accordo che definisca
regole di trasparenza per la mobilità del personale, insieme a un cambio
di passo sul riordino e sul riallineamento delle carriere e a un
intervento adeguato per contrastare il fenomeno delle aggressioni,
subite dalle lavoratrici e dai lavoratori della polizia penitenziaria, e
dello stress correlato al lavoro”.
A
conclusione dell’incontro con il Dott. Pietro Buffa, Fp Cgil e Uilpa
riferiscono che “oggi l’amministrazione penitenziaria ha assunto con noi
degli impegni importanti come l’assunzione di oltre 800 agenti, anche
attraverso lo scorrimento delle graduatorie dei concorsi già effettuati,
il recupero di un consistente numero di poliziotti dalle sedi
amministrative e un cambio di marcia nelle relazioni sindacali per
arrivare alla definizione di un testo unico su tutto la mobilità del
personale”. Ora, concludono le categorie di Cgil e Uil, “attendiamo
l’amministrazione alla prova dei fatti, mantenendo alto lo stato di
agitazione”.
Roma, 2 dicembre – Rinviare i termini previsti per
le procedure di mobilità del personale del Corpo forestale dello Stato
di almeno sei mesi, “evitando così il rischio connesso, in termini di
alterazione della qualità e della efficacia dei servizi prestati dal
corpo” che potrebbe determinarsi con questa “operazione di
militarizzazione forzata dei circa 7.500 donne e uomini del corpo e il
loro ‘intruppamento’ nell’Arma dei carabinieri e nella Guardia di
finanza”. A chiederlo è la Fp Cgil in una lettera inviata al presidente
del Consiglio, Matteo Renzi, e alla ministra della Pa, Marianna Madia.
La
lettera, firmata dal segretario nazionale della Funzione Pubblica Cgil,
Salvatore Chiaramonte, fa riferimento al decreto della Presidenza del
consiglio del 22 novembre scorso con il quale si sono formalmente
avviate le procedure di mobilità del personale del Corpo Forestale dello
Stato. La Fp Cgil mette in fila tutte le criticità legate a questo
processo, ribadendo la contrarietà all’intero impianto di un
provvedimento che smantella la forestale.
Da qui la richiesta al
governo della Fp Cgil di “considerare l’idea di decretare un rinvio di
almeno sei mesi dei termini previsti dal D.lgs. 177/2016. Una siffatta
dilazione, cui magari accompagnare l’apertura di un apposito tavolo di
confronto, permetterebbe al governo di elaborare soluzioni diverse e più
efficaci per la riorganizzazione delle funzioni di polizia previste dal
decreto legislativo”. Laddove fosse ritenuta condivisibile e sensata la
proposta avanzata, insieme alla disponibilità ad aprire in quest’arco
temporale un tavolo di discussione, la Fp Cgil fa sapere che “si
renderebbe certamente disponibile a sospendere temporaneamente le
procedure avviate per la presentazione dei mille e più ricorsi raccolti
fino ad oggi tra il personale suo malgrado coinvolto dalla decisione,
per subordinarne la presentazione all’esito del confronto”, conclude
Chiaramonte.
Ufficio stampa Fp Cgil
Non certe e sottratte a rinnovo contratti pubblici, Fiano chiarisca
Roma,
29 novembre – “Un’operazione che divide i lavoratori pubblici e che
distoglie risorse al rinnovo dei contratti pubblici. Le parole
dell’onorevole Fiano sulle risorse a disposizione per la sicurezza nella
legge di Bilancio, infatti, rendono palese l’operazione di sottrazione
per il rinnovo complessivo dei contratti pubblici, creando così una
divisione intollerabile tra gli stessi lavoratori pubblici”. Ad
affermarlo è il segretario nazionale della Fp Cgil, Salvatore
Chiaramonte, in merito a quanto affermato dal responsabile Sicurezza del
Pd, Emanuele Fiano
Nel dettaglio poi, prosegue il dirigente
sindacale, “quanto affermato dall’onorevole Fiano, non ci risulta essere
presente nel testo della legge di Bilancio approvata. A questo punto ci
dica Fiano da dove trae queste notizie, specie per quanto riguarda le
risorse sul rinnovo dei contratti del comparto sicurezza, così come sul
riordino delle carriere e sulla stabilizzazione degli 80 euro. Dal testo
approvato alla Camera, infatti, non ci risulta quanto dal lui affermato
e pare piuttosto essere un goffo tentativo, improvvido alla vigilia del
confronto col governo sui contratti e a pochi giorni dal voto
referendario”.
Per Chiaramonte “il governo, e in primis lo
stesso Fiano, deve assolutamente chiarire. Non servono mance, per altro
aleatorie da quanto ci risulta, così come non serve creare spaccature e
distinzioni nel mondo pubblico. Il tema è mettere in campo risorse
reali, certe e adeguate per tutti i contratti, che siano pubblici o che
riguardino l’intero comparto sicurezza”, conclude.
Ferma restando
l’attività legale e i ricorsi già definiti e in corso di esecuzione proprio in
questi giorni, e anche a seguito di quanto sta accadendo con l’irrazionale ed
esasperata abbreviazione imposta ai tempi di attuazione della fase esecutiva
delle procedure di mobilità del personale del Corpo forestale dello Stato, la Fp
Cgil nazionale lo scorso 2 Dicembre ha ritenuto opportuno rivolgere al
Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro Madia, un invito a
considerare l’idea di decretare un rinvio di almeno sei mesi dei termini
previsti dal D.lgs 177/2016.
Una
proposta concepita – oltre che per garantire al personale suo malgrado
coinvolto e alle proprie famiglie il tempo ritenuto necessario a elaborare una
decisione tutt’altro che facile da assumere – per spingere il Governo a
riconsiderare le decisioni assunte in tema di soppressione del CFS e di sua forzata militarizzazione, a rinviare
con apposita decretazione i termini imposti dal predetto decreto legislativo e
aprire, finalmente, un tavolo di confronto tra le parti, con l’idea di provare
a individuare, e se del caso concordare, soluzioni diverse, ritenute più
efficaci alla riorganizzazione delle funzioni di polizia stabilite dalla legge.
A tal proposito, anche tenendo in
debita considerazione la nuova situazione politica e la crisi di governo
determinata dall’esito del referendum costituzionale di domenica scorsa, la Fp
Cgil Nazionale ha deciso di supportare politicamente quella richiesta con un
presidio organizzato per il prossimo 16 Dicembre a piazza Vidoni in Roma,
proprio sotto il palazzo ove espleta la sua funzione di Ministro per la
Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, l’On.le Marianna Madia, a cui ci
siamo contestualmente rivolti con la menzionata lettera nei giorni scorsi,
rimasta tuttora senza riscontro.
Roma, 6 dicembre 2016
Il
Segretario Nazionale Fp Cgil
Salvatore Chiaramonte