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Lombardia – La FPCGIL VVF scrive al Direttore Regionale

12.02.2008 – Allegata di seguito la nota della FPCGIL VVF della Lombardia con la quale vengono riproposti al Direttore tutti gli elementi di criticità rispetto all’attuale situazione regionale ed alle prospettive.

 


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Brescia – Rinnovati Coordinatore e Coordinamento Provinciale FPCGIL VVF

15.05.2008 – Il Segretario Generale FPCGIL VVF di Brescia, Luciano PEDRAZZANI, ha comunicato l’avvenuta nomina del Coordinatore Provinciale e del Coordinamento Provinciale CGIL VVF, che risultano così essere:
 
Fabrizio GIARDINA (Coordinatore), Maria Daniela CATALANO, Flavio MARINI e Alfonso POLLONIO (Componenti).
 
– A nome del Coordinamento Nazionale FPCGIL VVF un ringraziamento ai compagni succitati per la loro preziosa disponibilità, nonchè il sincero augurio di buon lavoro, ricco di risultati e soddisfazioni.
 
Adriano FORGIONE


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Piacenza – Nota del Coordinatore FPCGIL ai parlamentari piacentini

20.10.2008 – Egregi onorevoli, questa Organizzazione Sindacale, con il presente documento, vuole far conoscere alcuni dei problemi che affliggono da anni il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
 
Anni di sordità totale da parte della componente politica, dei vari governi succedutisi nel tempo, di una categoria dirigenziale disastrosa, ma soprattutto anni di continue promesse, mai mantenute.
 
La classe politica è abituata a sentire le continue polemiche dei sindacati e dei lavoratori, ma con il presente documento, questa O.S. fa un’analisi del disastro che si è compiuto fino ad oggi e ripropone le soluzioni che fino ad ora non sono mai state recepite perché non si ha voglia di capire il disagio sociale e lavorativo dei Vigili del Fuoco e li si liquida con la solita frase: “siete belli, simpatici, bravi ed anche sottopagati considerando i rischi che correte, ma non ci sono risorse economiche per voi”.
 
Fatta questa doverosa, ed anche polemica, premessa, il primo problema da risolvere è la sostanziale modifica del decreto L.ivo 217/05 che di fatto avrebbe dovuto riformare l’intero Corpo Nazionale.
 
Tale decreto è l’esecuzione della legge 252/04, votata in Parlamento: chi ha votato questa legge e soprattutto il decreto 217 l’ha fatto senza sapere assolutamente nulla di come funzionano, o meglio, di come dovrebbero funzionare i Vigili del Fuoco.
 
Il Corpo Nazionale deve essere una struttura snella, autonoma e soprattutto operativa, mentre con la legge di riforma è stato tutto ingessato, complicato e rallentato; si sono moltiplicate esponenzialmente le poltrone dirigenziali, mentre gli organici prettamente operativi (personale che sale sull’autopompa e va a spegnere l’incendio o a soccorrere delle persone) sono al collasso.
 
Mancano figure professionali come quelle dei capi partenza e per tutta risposta, grazie al D.L.ivo 217, ci sono voluti tre anni per iniziare un corso per capi squadra, poiché lo stesso decreto ha modificato il sistema dei passaggi ma non ha tenuto conto dell’impossibilità della sua applicazione, poiché va in conflitto con l’organizzazione del soccorso. 

Sostanzialmente, la legge di riforma è stata voluta anche da alcune sigle sindacali, non la CGIL, solo con lo scopo di aumentare lo stipendio dei VV.F., perché gli stessi, malgrado non devono fare in nessun caso ordine pubblico, devono essere inquadrati come i Corpi di Polizia per beneficiare del miglior trattamento salariale. 
 
Per fare un esempio, un maresciallo dei Carabinieri con 30 anni di servizio percepisce uno stipendio medio di circa 2.200 euro netti mensili, mentre un capo reparto dei Vigili del Fuoco sempre con 30 anni di servizio, quindi a parità di grado ed anzianità, percepisce uno stipendio medio netto mensile di 1.500 – 1.600 euro.

I Governi precedenti sostenevano che, per avere una retribuzione più adeguata, i Vigili del Fuoco dovevano essere inquadrati nel comparto sicurezza, ma, di fatto, con la legge 252 il Corpo ci è praticamente entrato, ma di aumenti o equiparazione salariale non se ne parla: noi della CGIL lo sapevamo già che non poteva essere così facile, altrimenti avremmo chiesto di andare nel comparto dei piloti di aerei, che prendono uno stipendio ancora maggiore.
 
Una domanda retorica che questa O.S. fa sempre: secondo Voi è giusto che un lavoratore turnista per 365 giorni all’anno, 24 ore su 24, costretto ad affrontare qualsiasi tipo di situazione di pericolo per se e per gli altri e che, quasi sempre, si trova a dover lavorare in condizioni disagiate, se non altamente proibitive, dovendo dimostrare sempre alta professionalità, percepisca uno stipendio medio netto mensile di 1350 euro? È mai possibile che lo stesso personale preposto al soccorso sia costretto ad addestrarsi di turno libero, a recupero ore, perché non ci sono soldi per pagare lo straordinario e la formazione? Com’è possibile che nel 2008 un’ora di straordinario di soccorso, dopo averne già lavorate 12 di continuo, venga pagata 7 euro nette?
 
I Vigili del Fuoco in caso di interventi rilevanti o Calamità lavorano ininterrottamente anche 24, od addirittura 36 ore, in quanto la scarsità degli organici non è una bugia come sostiene il Ministro Brunetta.
 
In Europa la media è di 1 Vigile del fuoco ogni 1500 abitanti, mentre in Italia la media è di 1 ogni 2250 abitanti.
 
Com’è possibile che un Vigile del Fuoco affetto da una malattia professionale debba andare in una struttura dell’esercito per farsi riconoscere la causa di servizio, dovendosi pagare di tasca propria il medico legale, se vuole almeno un minimo di assistenza, visto che le CC.MM.OO non trattano le stesse patologie in egual modo: ad esempio, un vigile con una patologia x se viene valutato dalla CMO di Milano viene giudicato non più idoneo al servizio di soccorso, mentre se lo stesso viene valutato a Firenze passa l’idoneità, oppure se fosse andato alla CMO di Bologna avrebbe avuto un giudizio di idoneità parziale.

Questi sono i fannulloni dello Stato secondo il ministro Brunetta.
 
Tutte le finanziarie tagliano indiscriminatamente i fondi senza guardare effettivamente dove sono gli sprechi: non ci sono soldi per il gasolio, per gli automezzi, non ci sono soldi per le riparazioni degli stessi che hanno una vita media superiore a 10 anni.
 
Ma le finanziarie non dicono che, ad esempio, solo la regione Liguria utilizza gli elicotteri VV.F come elisoccorso, mentre tutte le altre regioni, compresa l’Emilia Romagna, buttano milioni di euro finanziando privati per avere un servizio di elicotteri che potrebbe essere svolto da elicotteri dello Stato. che nel frattempo volano lo stesso, ma vuoti.

Le finanziarie non dicono che il D.L.ivo 217 ha obbligato l’Amministrazione dei Vigili del Fuoco ad inviare 7000 vigili permanenti, per tre volte consecutive a Roma, a spese dello stato, per poter sostenere il concorso a capo squadra (il concorso consiste nel rispondere a 60 quiz a risposta multipla.
 
Questo concorso all’Amministrazione sta costando non meno di 3 milioni di euro.
 
Fino a qui alcuni problemi di carattere nazionale, ma occupandosi del solo Comando di Piacenza le cose non vanno meglio.
 
Abbiamo una carenza di personale abbondantemente superiore alla media nazionale, la pianta organica del Comando di Piacenza non viene aggiornata da oltre 25 anni se non per un piccolo incremento di 10 unità dopo l’apertura del distaccamento misto di Bobbio.
 
Basti pensare che per tutta la provincia di piacenza dovrebbero esserci 131 operativi, già pochi in teoria, ed effettivamente pochissimi, se si pensa che ad oggi gli operativi sono solo 110.
 
Un esempio molto attuale: giusto di recente, per spegnere un grosso incendio sono intervenuti circa 65 vigili, ovviamente arrivati in parte dalle altre provincie, con la più vicina che è a 30 km di distanza.
 
Il poco interesse politico di cui godono i Vigili del Fuoco, anche piacentini, lo si denota dal fatto che la costruzione della nuova sede, di fatto è in essere dal 2000, anno della posa della prima pietra, non sta proseguendo.
 
Inoltre è stato fatto presente da questa O.S. già anni fa che la sede che si andava a realizzare era sottodimensionata, infatti la superficie dell’autorimessa è esattamente la metà di quella attuale, peraltro già insufficiente.
 
Su pressione di questa O.S., 2 anni fa era stato fatto un tavolo di lavoro in Prefettura, con la partecipazione di tutte le autorità piacentine, degli Enti Locali e dell’allora Sottosegretario Rosato, per cercare di risolvere la questione della dimensione della nuova sede e per la carenza d’organico.
 
Tante promesse che nessuno dei presenti a quel tavolo ha mai mantenuto.
 
L’onorevole Rosato aveva promesso di classificare il distaccamento di Bobbio come permanente, invece che misto, questo avrebbe portato ad un potenziamento almeno teorico della pianta organica.
 
Nel frattempo Enti Locali e Provincia promettevano di reperire i fondi necessari al pagamento dello straordinario per il personale operativo, per permettere un servizio continuativo del distaccamento in questione.
 
Nulla di questo si è mai visto.
 
Ad onor del vero, le disgrazie dei Vigili del Fuoco non dipendono certo dalle finanze della Provincia di Piacenza, ma dalla scellerata indifferenza della classe politica.
 
Infatti il distaccamento di Bobbio è aperto con un servizio a singhiozzo ed in sede centrale si riesce a garantire una sola squadra di soccorso che copre, oltre alla città, comuni come Castelsangiovanni, Pianello, Piozzano, Farini e tutta la pianura.

Questa situazione è impossibile da sostenere senza gravi ripercussioni sui cittadini e sulla sicurezza dei lavoratori stessi.
 
Lo Stato spende miliardi di euro nella protezione civile e allo stesso tempo distrugge la sua spina dorsale, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco: un esempio lampante, a Piacenza la Provincia ha la possibilità di spendere 200.000 euro l’anno per l’affitto del magazzino della protezione civile, mentre il Ministero dell’interno non trova 100.000 euro per lo straordinario VV.F. che consentirebbe la continuità d’apertura del distaccamento di Bobbio.

È indispensabile che tutti i politici non facciano solo demagogia, ma si devono sedere ad un tavolo di lavoro congiunto dove si parli seriamente di razionalizzare le forze, evitando gli sprechi e, soprattutto, riformando una volta per tutte l’intero Corpo Nazionale VV.F., sia a livello di competenze, di organici, di mezzi e non per ultimo di salario adeguato.
 
Visto che lo Stato da solo privilegi ai dipendenti fannulloni, i Vigili del Fuoco sono gli unici a cui non è stata riconosciuta l’esposizione all’amianto (respirato da tutti i VV.F. durante gli incendi di tetti, discariche ecc..), sono anche gli unici lavoratori che per istituzione devono intervenire in caso di incidente nucleare, ma per la legge non sono operatori professionalmente esposti e viene loro negata la condizione di lavori usuranti.
Tra i Vigili del Fuoco il coro è unanime, ma chi ce lo fa fare?
 
Infine, la richiesta che questa O.S. vi rivolge è pacata, ma perentoria: non promettete più di occuparvi delle problematiche dei Vigili del Fuoco facendo isolate ed alquanto sterili interpellanze parlamentari.
 
I problemi che affliggono il Corpo Nazionale VV.F. non hanno colore politico, ma gridano allo scandalo e chiedono soluzioni!
 
Questo documento non è stato scritto solo da un dirigente sindacale o da uno scribacchino, ma da un Vigile del Fuoco che questi problemi li vive tutti i giorni sulla propria pelle ed è stufo di essere preso in giro così gratuitamente.

 

Per il Coordinamento FPCGIL VVF
Giovanni MOLINAROLI


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Prato: la FP CGIL VVF dichiara lo stato di agitazione

Al Capo Dipartimento VVFSPDC
Prefetto Dott. Paolo Tronca

Al Capo del Corpo Nazionale VVF
Vicario del Capo Dipartimento
Dott. ing. Antonio Gambardella

Al Direttore Regionale Reggente dei Vigili del Fuoco della Toscana
Dott. ing. Antonio Monaco

Al Prefetto di Prato
Dott.Eleonora Maffei

Al Comandante dei Vigili del Fuoco di Prato
Dott.ing.Achille Cipriani

Al Vice Prefetto
Dott.sa Iolanda Rolli
Ufficio garanzia diritti sindacali

Alla O.S. CGIL VVF NAZIONALE 

Coordinamento FP CGIL VVF TOSCANA

 
 

Oggetto: Stato di agitazione del personale del Comando VVF di Prato

La scrivente O.S. a seguito del comportamento del Dirigente Provinciale Dott. Ing. Achille Cipriani che non mantiene quanto convenuto nelle contrattazioni e nelle disposizioni di servizio che lui stesso ha emanato a seguito degli incontri negoziali dichiara lo stato di agitazione del personale del Comando di Prato.
Nostro malgrado siamo arrivati a dover ricorrere a questa determinazione in conseguenza delle decisioni assunte in maniera unilaterale dal Comandante di Prato e più precisamente:

1) Riduzione del personale impiegato nel soccorso ordinario all’interno della provincia, e più precisamente gli autisti di automezzi di appoggio e automezzi speciali con le decisioni assunte dal dirigente si vedono costretti ad uscire per intervento guidando in soccorso da soli, nonostante le problematiche che la guida in soccorso comporta, dovendo prestare maggiore attenzione rispetto ad una guida ordinaria, dovendo leggere l’itinerario e parlare alla radio veicolare con la sede centrale, avendo difficoltà ad effettuare eventuali manovre.

2) Dopo che da mesi viene fatto notare al dirigente una non corretta applicazione della Circolare del Capo del Corpo ing. Gambardella dello scorso dicembre, riferita all’utilizzazione del personale operativo a servizio giornaliero per sopperire alle carenze organiche e ai modi con cui i turni richiamavano il personale da libero per garantire il soccorso, la scrivente O.S. ha chiesto una rendicontazione del lavoro straordinario svolto a vario titolo per il soccorso stesso, come peraltro chiesto con circolare n. prot. 1769 del 10/06/09 dal Vice Capo Dipartimento. A questo punto invece di intervenire, o meglio ancora, di vigilare sin dall’inizio su come veniva gestito il tutto, in completa autogestione all’interno del Comando, ha deciso la cosa più semplice ma secondo la scrivente O.S. non la più giusta, e cioè, una riduzione del personale in servizio, e una riduzione del livello di sicurezza degli operatori.

3) Non vi è al Comando un responsabile del personale (solitamente in ogni comando questo incarico lo ricopre il vicario del Comandante) o meglio vi è l’ufficio del personale ormai chiuso da mesi a causa della mancanza del funzionario amministrativo che seguiva il settore. Quindi siamo arrivati ai problemi che un’autogestione comporta in generale, ancor di più in un momento particolare come questo con una calamità in atto con un impegno lavorativo in tutti i settori maggiore del solito. Forse bastava essere un attimo più attenti e anticipare i problemi non cercarne la soluzione in maniera unilaterale a discapito del servizio, del personale e della loro sicurezza.

Si allega alla presente anche la nota inviata al Comandante Cipriani il giorno 16 giugno dove si capisce chiaramente che era intenzione della scrivente O.S. evidenziare le anomalie e trovarne le giuste soluzioni, ma non nei modi trovate dal Dirigente Provinciale.

In considerazione di quanto fin qui esposto siamo arrivati alla “dichiarazione dello stato di agitazione”; si chiede l’attivazione della procedura di conciliazione per i conflitti sindacali come previsto dal vigente contratto di categoria e la presente è da considerarsi anche come preavviso in base a quanto previsto dalla legge 146/90 s.m.i.

Prato, 19 giugno 2009

CGIL VVF PRATO


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Interrogazione parlamentare sul Corpo dei VVF al Ministro dell'Interno

22.09.2009 – Di seguito pubblichiamo la copia dell’interrogazione parlamentare, ricevuta dal compagno Giuseppe Li Causi del coordinamento FP CGIL VVF di Pavia, che verrà presentata dall’Onorevole Zucchi del PD alla Camera dei Deputati e sostenuta da Pierluigi Bersani ed altri parlamentari del PD pavese.


 


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Puglia – Riconoscimento pagamento boschivo 2009

Comunicato

 

…E’ vero!!! in Puglia quest’anno e per la prima volta nella storia pagano il Boschivo in tempi GIUSTI !

Quando qualche giorno fa -22 ottobre- la Direzione Regionale pugliese inviava un informativa alle OO.SS. in merito all’importo relativo alla liquidazione del compenso lavoro straordinario effettuato dal personale in occasione dell’ AIB 2009 e prospettava che sarebbe stato liquidato a breve, sicuramente lavoratori pronti a crederci non c’erano.

Ma ora il sogno è diventato realtà, i soldi sono in banca sul conto di chi ha effettuato il servizio in parola a dimostrazione che quando il Sindacato quello con la S maiuscola si impegna e tutti insieme, i risultati arrivano.

Un merito naturalmente va dato a chi ha lavorato giorno per giorno affinchè ciò potesse accadere a tutti i livelli in maggior modo alla nostra Direzione Regionale.

Carmelo Pesola
Coordinatore Regionale VVF
FP CGIL Puglia


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Catanzaro – Riapertura stato agitazione

Al Capo Dipartimento VV.F.
Prefetto Francesco Paolo TRONCA
ROMA

Al Capo Corpo Nazionale VV.F
Ing. Antonio GAMBARDELLA
ROMA

On . Francesco Nitto Palma
Sottosegretario di Stato all’ Interno
ROMA

Al Direttore Regionale VV.F.
Ing . Guido PARISI
CATANZARO – CALABRIA-

Al Sig Prefetto di CATANZARO
Dott.ssa Giiuseppina La Rosa

Al Comandante Provinciale VV.F.
CATANZARO

Alle Segreterie OO.SS. Nazionali

 
 

L’Organizzazione Sindacale C.G.I.L., denuncia il mancato rispetto da parte del Comandante Provinciale degli accordi sottoscritti nella riunione per il tentativo di raffreddamento del conflitto, a seguito della proclamazione di una prima giornata di sciopero, tenutosi il 18/11/2009 presso la Direzione Regionale Vigili del Fuoco Calabria.
In quell’occasione avevamo annunciato una sospensione dello stato di agitazione a seguito degli impegni sottoscritti dal Direttore Regionale, delegato dell’Amministrazione, dal Comandante e dai rappresentanti della nostra O.S.

Oggi nostro malgrado constatiamo che, seppur da quella data i nostri rappresentanti si sono spesi a salvaguardia dell’unita’ sindacale offrendo disponibilità di partecipare alla costruzione di un progetto il piu’ vicino possibile alle aspettative ed alle esigenze dei lavoratori oltre che alla necessità di non abbassare il livello operativo del comando, il comandante non ha mai desistito dal provocare malcontenti tra il personale con atti discriminatori, spesso calpestando la dignita’ delle persone e dei rappresentanti delle OO.SS. con l’unico ormai chiaro intento di perseguire un progetto di destabilizzazione, che passa inevitabilmente attraverso l’arte di mettere le persone una contro l’altra e nel caos generale raccogliere i momentanei frutti.

Purtroppo queste azioni di basso rango, messe in atto in un territorio dove si da alto valore alla dignità delle persone, all’onestà intellettuale ed alla coerenza nella parola data, portano irrimediabilmente ad una insofferenza che rischia giorno dopo giorno di degenerare, per cui a salvaguardia sentiamo l’obbligo di denunciare una ormai insostenibile incompatibilità ambientale di questo dirigente.

L’epilogo si compie nella riunione di giorno 05/02/2010, dove a seguito di ulteriori 2 stati d’agitazione e note di denuncia da parte di tutte le OO.SS. per l’ennesimo tentativo di sopruso nei confronti di una parte di lavoratori, viene rigettato l’o.d.g. n° 54 e dopo una riunione fiume che come di consueto rasenta le 10 ore senza alcuna pausa vengono ridefiniti ancora una volta i parametri per una, inutile mobilità, viene quindi prodotto un verbale che come al solito rasenta l’attendibile e, come sovente, non ritroviamo riportata sullo stesso una parte della discussione che ha per noi valore di enorme importanza, cosa questa che ci ha costretto a firmare con riserva.

A seguito di ciò abbiamo inviato ulteriori 3 note, due prima e una successiva all’emanazione degli o.d.g. n° 88 – 91 – 95 dell’1122010 senza essere riusciti a far desistere il comandante dal provocare l’ennesimo danno, come al solito a distanza di poche ore nella stessa giornata, ancora disposizioni che si rincorrono e si smentiscono progressivamente a vicenda, che ancora delineano la sua ormai nota incoerenza ed insicurezza nell’applicare leggi, regolamenti ed accordi sindacali, provocando nel personale coinvolto sempre maggiore esasperazione e smarrimento.

Ne è seguita una ulteriore riunione giorno 23/02/2010 dove oltre a non dimostrare alcuna disponibilità per risanare ogni cosa, vedi ultimi 4 trasferimenti d’ufficio, sbagliati sia nell’individuazione delle persone che nella dislocazione nelle sedi, si evidenzia ancora uno scorretto comportamento antisindacale nei confronti della nostra O.S. e dei nostri iscritti che a questo punto diventano oggetto di ritorsione, ripropone l’ennesima ingiustizia annunciando un trasferimento da sede a sede per motivi che non trovano giustificazione in alcuna normativa, per incarico di coordinatore magazzino SAF, che se non fermato in tempo comporterà ancora che un lavoratore più anziano sarà trasferito d’ufficio ad altra sede.

A questo punto ci chiediamo cosa spinge il comandante a voler insistere nell’aprire un nuovo fronte di discussione e divisione tra le OO.SS. e tra il personale, su dei provvedimenti palesemente illegittimi specie in un momento cosi’ delicato con un’emergenza in corso ed il personale abbondantemente stremato? deve forse soddisfare qualche accordo avvenuto sotto banco? Perche’ tanta paura? Cosa nasconde in realtà?

A fronte di quanto sopra, anche considerato che l’ulteriore nota sull’argomento datata 2522010 non è stata neanche presa in considerazione sottolineando ulteriore disprezzo delle nostre segnalazioni, della ormai palese conferma che il suo solo obiettivo e’ distruggere il settore operativo lasciando il resto del personale allo sbando e tralasciando di affrontare, anche se più volte sollecitato, i mille gravi problemi in cui versa il comando ed a causa del mancato rispetto dei contenuti il verbale di conciliazione del 18/11/2009 e di corrette relazioni sindacali, la nostra O.S. si vede costretta a

Riaprire lo stato di agitazione

e ad assumere una forte e decisa azione sindacale, compreso il ricorso allo sciopero, si richiamano inoltre i contenuti delle note che hanno via via portato allo stato di agitazione, nelle stesse sono segnalati fatti che riteniamo gravi e che per senso di responsabilità avevamo evitato di porre come pregiudiziale all’espletamento del tentativo di conciliazione, ma che non essendo state ancora risolte, anzi nel tempo intercorso si sono accentuate ed aggravate, costituiscono ulteriore disagio per il personale:
Riservata del 03/09/2009 ; Verbali Commissione O.N.A con allegate note componente C.G.I.L. ; Lettera C.G.I.l. prot. 26.x.09 del 26/10/2009 ; Lettera C.G.I.L. prot. 31.x.09 del 31/10/2009, note prot. VIII/ II del 07.02.2010 – X/II del 10.02.2010 – XII/II del 12.02.2010 – XXVII2010 ecc. ecc…

La presente va intesa anche come attivazione della procedura di conciliazione preventiva prevista dalla legge 146/90 e successive modifiche .

Catanzaro li 01/03/2010

     Alfredo Iorno             Antonio Meliti             Luciano Mauro             Antonio De Sando
 Segretario Generale      Segretario Generale     Coordinatore Regionale    Coordinatore Provinciale.
   FP CGIL Calabria          FP CGIL Catanzaro       FP CGIL VV.F. Calabria     FP CGIL VV.F. Catanzaro

 


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Milano: Reintegro del personale nella propria sede di servizio.

 

FPCGIL COORDINAMENTO PROVINCIALE
VIGILI DEL FUOCO MILANO
Via Messina 35 20154 Milano

 

All’attenzione del

Comandante di Milano
Ing. Silvano Barberi

Dirigente Addetto
Ing. Eugenio Barisano

 

Oggetto: disposizione di Servizio 323 e 324 del 15.07.2010 – Rientro personale in Missione per emergenza Campania

 
La CGIL chiede alla SV. la modifica delle disposizioni in oggetto con il reintegro nella loro sede e proprio turno di servizio dei Vigili Permanenti Francesco Rabbito turno B – Rho – e Marco Cantagallo turno D – Cuoco -, inviati temporaneamente in missione in Campania per emergenza rifiuti e rientrati il 9 Luglio c.m, come la Normativa prevede del mantenimento del posto nella sede e turno di servizio al momento del rientro dalla missione del personale inviato temporaneamente per motivi di servizio in altro Comando.

Milano 19.07.10

Il coordinatore prov.le FPCGIL VVF MILANO
Motta Renato


 

NEWS

Lucca: Incontro con il Capo Dipartimento.

 
12.10.2010 – Di seguito, in allegato, pubblichiamo la nota del Coordinazionamento Regionale FP CGIL VVF Toscana sull’incontro in oggetto.
 


Rieti: corsi di formazione e ricadute sul dispositivo di soccorso tecnico urgente

23.11.2010 – Di seguito, in allegato, pubblichiamo la lettera unitaria trasmessa al Comandante dei VVF di Rieti, relativa ai corsi di formazione e le ricadute sul dispositivo di soccorso tecnico urgente.


Brindisi : Mancato adeguamento di qualifica ABI 2010.

 
COORDINAMENTO PROVINCIALE
VIGILI DEL FUOCO 
BRINDISI

 

 
Al Dirigente Provinciale
Dott.Ing. Carlo FEDERICO
Sede

 

Oggetto : Richiesta chiarimento mancata corresponsione adeguamento di qualifica ABI 2010.

Egr. Dirigente,

da tempo questa O.S. ha segnalato la necessità dell’adeguamento economico degli oneri accessori del personale a seguito dell’entrata in vigore del D.L.vo 217.
Tale adeguamento è quindi stato svolto: oggi ogni dipendente viene a percepire gli oneri accessori in relazione alla propria qualifica sia esso qualificato che vigile.

Da confronti svolti con il personale si è accertato invece che per quanto riguarda la corresponsione delle competenze relative alla campagna ABI 2010 le tariffe calcolate non hanno tenuto conto delle nuove qualifiche.

Si chiede pertanto alla S.V. di voler accertare tale situazione ed eventualmente trovare una soluzione se ancora possibile atteso che la campagna ABI è terminata da tempo ed i fondi sono stati già utilizzati.

Cordiali saluti

 
Il Coordinamento Provinciale
FP CGIL Vigili del Fuoco
Mino Tasso

Sassari – Proclamazione dello stato di agitazione

 
03.10.2006 – SASSARI – Le organizzazioni sindacali CGIL, CISL, UIL, RDB, e la RSU, dopo aver sospeso la vertenza durante il periodo estivo a seguito della emergenza incendi boschivi, riprendono dichiarando nuovamente lo stato di agitazione di tutto il personale, in considerazione del fatto che comunque durante detto periodo non hanno ricevuto alcun segnale per la risoluzione delle problematiche esposte. ( MD)

 

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