Riunione con il Sottosegretario On.le Rosato: segnali interessati, ma ora attendiamo la concretezza dei fatti!

Ieri, 6 giugno, il Sottosegretario di Stato, On.le Ettore Rosato, ha incontrato le OO.SS. maggiormente rappresentative dei Vigili del Fuoco.
Questo primo momento di confronto con il nuovo vertice politico del Ministero dell’Interno è andato ben oltre un approccio formalmente istituzionale ed è stato caratterizzato, a differenza del recente passato, quanto meno dalla capacità di ascolto e, soprattutto, di assoluto rispetto nei confronti delle parti sindacali.
In generale, tutti hanno stigmatizzato l’inadeguatezza delle politiche e delle risorse finanziarie messe in campo dal precedente Governo, con particolare riguardo al mancato potenziamento degli organici ed alla sostanziale assenza di una reale valorizzazione economica e professionale del personale.
Con una certa sorpresa, inoltre, il decreto 217/05 è stato criticato anche da coloro che, è bene rammentare, soltanto alcuni mesi or sono avevano manifestato la loro soddisfazione per la sua definitiva approvazione e ora, improvvisamente, ne vorrebbero la “sostanziale modifica”: bene, ma come riescano a sostenere ancora la bontà della legge 252 – lo strumento legislativo che lo ha prodotto e lo alimenta – è un mistero in perfetto stile… sindacalese!!!
La FP-CGILVVF, a differenza di altri, è arrivata a questo primo incontro forte della rottura delle relazioni sindacali con il vertice del Dipartimento, quale elemento di estrema contrarietà all’applicazione unilaterale di taluni provvedimenti attuativi del famigerato decreto, pertanto, al Sottosegretario è stata innanzitutto rappresentata la necessità di riattivare un sistema di relazioni sindacali coerente con il modello contrattuale precedente, tale da consentire al Sindacato, non solo la possibilità di tutelare adeguatamente i propri associati, ma anche di fornire un prezioso contributo nella definizione del modello organizzativo più funzionale ai bisogni del paese e dei cittadini.
Ebbene, in tal senso, appare assolutamente evidente come i comportamenti censurabili dell’Amministrazione, accentuatisi negli ultimi mesi, siano frutto di un decreto scritto con la volontà di manipolare a proprio vantaggio i rapporti di forza con le Parti Sociali ed a rendere meno esigibili i diritti dei lavoratori, ma è altrettanto evidente che ciò è stato possibile grazie alle pesanti manchevolezze di una legge profondamente sbagliata ed inadeguata, peraltro, come ampiamente dimostrato dai primi deleteri effetti della stessa; a maggior ragione, pertanto, la favola per cui l’opposizione della CGIL è solo politicamente strumentale fa solo torto all’intelligenza delle persone ed abbiamo riaffermato, con ancora più convinzione, la necessità di congelare l’applicazione del decreto e superare tutti gli elementi negativi introdotti dalla legge.
Una riflessione a parte ha meritato, invece, l’attuale situazione degli organici, la cui drammaticità ne fa la vera priorità del Corpo e che – secondo il punto di vista della CGIL – trova equamente responsabili, sia il Dipartimento, che il Governo: il primo con la frettolosa e schizofrenica costituzione di nuove ed esclusive professionalità emergenti – pensiamo ai SAF 2B, agli NBCR, ma non solo – tutte distolte dall’attività operativa ordinaria, senza la minima previsione di nuove assunzioni finalizzate a rimpiazzare le carenze createsi nel settore operativo; il secondo, perché, nonostante tutti i proclami – a partire dal progetto Italia in 20 minuti e la promessa di un Corpo da 52.000 unità permanenti – oltre a non consentire il recupero di tutto il turn over, in cinque anni ha fatto assumere la miseria di 1200 unità .
Per far fronte al servizio si è fatto ricorso ad un vero e proprio esercito di vigili discontinui, ovvero, si è trasformato un istituto, quello dei richiami, pensato per fronteggiare situazioni straordinarie ed emergenziali, in una forma intollerabile di precariato, senza diritti e senza prospettive.
La FP-CGILVVF, quale primo tangibile segnale di attenzione sul problema, ha chiesto al Sottosegretario di valutare il costo complessivo di questi richiami e di riconvertire le risorse utilizzate, attraverso un primo potenziamento degli organici, in posti di lavoro stabilizzati.
Si tratta di una misura attuabile nell’immediato e senza nessun ulteriore sforzo finanziario da parte del Governo; contemporaneamente, però, abbiamo chiesto un impegno dell’Esecutivo affinché, nell’arco della legislatura, la dotazione organica dei Vigili del Fuoco si attesti sugli standard europei – 1 vigile ogni 1500 abitanti – e si consolidi attorno alle 45.000 unità operative: da un lato, per presidiare più capillarmente il territorio e fornire un servizio adeguato alla comunità, dall’altro, per dare concrete speranze alle aspettative di coloro che sono in graduatoria nei concorsi tuttora aperti, ma anche a tutti quei precari che non hanno avuto la possibilità di partecipare ai concorsi del 1998 e del 2001 e che sono in attesa di un nuovo concorso per avere l’opportunità di una assunzione stabile.
A fronte delle tante sollecitazioni abbiamo registrato la volontà del Sottosegretario di affrontare le varie questioni, nel pieno rispetto dei ruoli e delle posizioni, senza forzature o imposizioni, ma con la ricerca della più ampia condivisone possibile, tanto è vero che una delle priorità sarà la ripresa immediata del confronto sul decreto 217.
L’intenzione, sempre da parte del Sottosegretario, di procedere ad una proroga dei termini della discussione – un anno dall’emanazione del decreto – a nostro avviso, è un chiaro segnale di cambiamento delle modalità di relazione adottate dal precedente Governo e dall’Amministrazione, tra l’altro, in sintonia con quanto la CGIL ha chiesto in tutti questi mesi di dura opposizione: apprezziamo l’apertura, ma nel contempo intendiamo ribadire al nuovo Governo ed al nuovo vertice politico del Ministero, che la necessità di operare profondi cambiamenti al decreto in parola renderà inevitabile rimettere in discussione l’impianto stesso della legge nella sua complessità.
Abbiamo particolarmente apprezzato anche la volontà di dare maggiore rilevanza ed autonomia ai Comandi ed alle Direzioni Regionali, per favorire opportune sinergie con le istituzioni territoriali e consolidare la stima ed il rispetto che i cittadini hanno nei confronti del Corpo, così come l’intenzione di stimolare l’integrazione con i vari soggetti, con particolare attenzione al volontariato, che fanno parte del sistema di protezione civile, a partire da una solida collaborazione con il Dipartimento della Protezione Civile.
In conclusione, se da questo primo incontro interlocutorio possiamo trarre un’impressione sostanzialmente positiva, i problemi, comunque, incombono e sono stati ben rappresentati: contiamo di poter acquisire decisi segnali di discontinuità con le scelte del precedente Governo, peraltro zelantemente applicate dall’attuale vertice del Dipartimento, tali da restituire un minimo di fiducia e prospettive alle lavoratrici ed ai lavoratori del Corpo, ma anche un servizio più aderente alle reali esigenze del Paese.

Roma, 7 giugno 2007

Il Coordinatore Nazionale FPCGIL VVF
Adriano Forgione

Articolo di Panorama sul servizio erogato dagli aereosoccorritori VVF in Liguria e Sardegna – Replica della FP CGIL

14.11.2006 – ROMA – Sull’edizione di PANORAMA del giorno 9 novembre u.s. è comparso un articolo a firma Francesca Folda, “Duelli nei cieli. I Pompieri incendiano l’elisoccorso.”, nel quale abbiamo colto una serie di affermazioni, relative al servizio erogato dagli aerosoccorittori VVF in Liguria ed in Sardegna, che abbiamo trovato inesatte, avventate e meritevoli di una puntuale replica della FPCGIL VVF.

Prova orale del concorso straordinario per 20 vice direttori antincendi

Decreto 217 – Prosegue il confronto tra le parti al tavolo Tecnico per le modifiche


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Area Dirigenza e Direttivi: attribuzione e conferme incarichi dirigenziali CNVVF

22.01.2008 – Allegate di seguito neo attribuzioni e conferme – dall’11 febbraio 2008, al 31 luglio 2009, degli incarichi dirigenziali del CNVVF.

 


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Numero unico di emergenza europeo 112

31.03.2008 – Abbiamo ricevuto, dal compagno e collega Paolo Gori, in servizio presso il Comando di Pistoia, un interessante contributo sull’argomento in parola: ne condividiamo il merito e volentieri, di seguito, lo pubblichiamo.


 

Numero Unico Emergenza 112: si parte (con calma)

 

Questa volta dovremmo esserci.

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 59 del 10-3-2008 – Suppl. Ordinario n.55 – è stato pubblicato il decreto per l’attivazione del NUE 112 italiano.

 

Indubbiamente “Italiano” è stato, ancora una volta, il procedere frettoloso ed arruffato, il rendere sfumate anche vicende positive, occasioni da cogliere, come avrebbe potuto essere quella di istituire un numero unico del soccorso su tutto il territorio nazionale.

Difatti è utile dire che il Decreto segue la procedura di infrazione avviata dalla Commissione Europea (2006/2114) a causa dell’inadempienza dell’Italia riguardo al mancato funzionamento del NUE 112, sistema originato da una direttiva comunitaria del 1991.

L’avventura italiana del NUE inizia quindi con l’affanno tipico di chi rincorre, più che con le motivazioni di chi concorre a raggiungere un risultato importante.
 
Togliamoci subito dalla testa centrali integrate, in grado di ricevere e di coordinare unitariamente gli interventi, magari da usare anche in protezione civile.
 
La separazione tra i diversi operatori del soccorso, distanza fisica e, soprattutto, culturale, viene puntualmente “garantita” dal progetto illustrato dal decreto del 10 Marzo.
 
E’ triste sottolineare che l’attuale Governo ha dato una ulteriore prova d’insensibilità rispetto alla necessità di modernizzare il soccorso e la protezione civile non solo conservando le riforme della destra ma, addirittura, dimostrandosi ancora più conservatore, se si pensa che il precedente esecutivo Berlusconi aveva previsto la sperimentazione di centrali integrate per la gestione del NUE 112.

Il sistema, articolatissimo, prevede che le chiamate effettuate a 112 e 113 vengano “consegnate” a punti d’interconnessione che le instradano, in base alla localizzazione (l’intero territorio nazionale sarà diviso in microcelle più piccole in area urbana e più grandi nelle zone extraurbane) alla centrale più idonea: è questa centrale, par di capire anche della Polizia e non solo dei Carabinieri, che procede all’individuazione del chiamante, attraverso il CED interforze del Ministero dell’Interno, e gestisce la risposta di soccorso.
 
Fin qui la parte tecnica (anche se molto approssimata) con la quale l’Italia spera, forse, di sottrarsi alle conseguenze dell’infrazione mossagli dalla CE, dato che la funzione principale del NUE è assolta: la localizzazione del chiamante, sia da fisso che da mobile.
Appare chiaro che il sistema è fortemente sbilanciato sulle esigenze delle forze di polizia e, forse, riuscirà a migliorare il coordinamento di quest’ultime rispetto ai loro compiti.
 
E gli atri tipi di emergenze ?
 
Il NUE 112 sarà pubblicizzato come numero unico del soccorso e quindi potrebbe, anzi sicuramente lo sarà, essere chiamato a gestire interventi di soccorso tecnico o sanitario e, in futuro, dovrà portare al definitivo superamento dei vari numeri telefonici di soccorso.
 
Come arriveranno le chiamate ai vigili del fuoco o alle centrali delle AA.SS.LL.?
 
Da uno schema che compare nell’allegato tecnico della G.U. si vedono due frecce che dal riquadro riservato alle centrali 112 e 113 (Public Safety Answering Point) si direzionano verso 115 e 118.
 
Con quale criterio avviene il passaggio delle richieste di soccorso? Non è indicato, anche se il termine answering farebbe pensare ad una sorta di questionario sul modello dell’ 9-1-1 americano.

Risulta quindi troppo ottimista la sintesi che appare sul sito del Corpo Nazionale dove la notizia dell’attivazione viene così ripresa “…: in caso di incendi, fughe di gas, o altre emergenze, si dovrà chiamare questo numero.
 
Il sistema convoglia al 112 le chiamate dirette ai numeri di emergenza già esistenti (112, 113, 115, 116, 117, 118, 1515 e 1530)”.

Cosa fare per cercare di non essere scavalcati dagli eventi?

Il NUE 112 parte zoppo ma dobbiamo cogliere gli elementi positivi che sono insiti, più che nel progetto tecnico, nella sua applicazione pratica.
 
Appare realistico pensare che le varie province, di volta in volta, coinvolte dovranno organizzare una risposta che non potrà prescindere da un accordo preventivo tra i vari attori del soccorso e da cui discenderanno le direttive agli operatori telefonici.
 
Questo dovrebbe mettere al riparo da interpretazioni personali degli operatori dei vari sistemi che oggi, soprattutto in alcuni scenari, decidono autonomamente se attivare o meno la risorsa VV.F. .

Serve quindi, fin da adesso, una sensibilizzazione dei nostri Dirigenti rispetto alle tematiche che dovranno affrontare, nell’arco di due anni, tutti i Comandi provinciali nonché una capillare informazione a tutti i colleghi per una attenta e critica valutazione del servizio nei vari territori, valutazione che potrebbe essere determinante in fase di revisione, prima di una completa messa a regime del sistema che comporterà il definitivo superamento del 115.
 
Paolo GORI


 

TEMPISTICHE DI ATTIVAZIONE DEL SERVIZIO 112 NUE INDICATI NELLA G.U.

 

Salerno – Entro 120 gg.

Imperia, Sassari, Perugia, Padova, Como, Torino, Crotone, Matera – Entro 150 gg.

Caltanissetta, Caserta, Nuoro, Reggio Emilia, Varese – Entro 180 gg.

Tutte le altre province – 8 al mese fino ad esaurimento


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Concorsi Capisquadra (quota 40%): il Sindacato incassa l'urgente convocazione di una specifica riunione

16.05.2008 – Solo poche ore fa avevamo riconfermato, con specifica nota, la nostra contrarietà alle modalità del concorso per capisquadra (40%), confidando in “precisi segnali di disponibilità al confronto, in mancanza dei quali adotteremo adeguate iniziative di parte.”
 
Ebbene, è con estrema soddisfazione che dopo una lunga ed appassionata giornata di pressioni della CGIL VVF – ma non solo – nei confronti del vertice del Dipartimento,  ci è stato comunicato che il prossimo 19 maggio, lunedì, alle ore 17.30 – presso la Sala riunioni del Dipartimento – si terrà un incontro, presieduto dal Capo Dipartimento, concernente le emerse problematiche sulle procedure concorsuali per capo squadra e capo reparto.
 
Non possiamo che registrare con favore la disponibilità del Capo Dipartimento, del Capo del Corpo e dei loro collaboratori a rivedere le note problematiche inerenti i concorsi in parola; con la medesima disponibilità al confronto parteciperemo alla riunione senza alcun pregiudizio, ribadiremo i nostri orientamenti ed ascolteremo le controproposte dell’Amministrazione, ma con l’obiettivo inderogabile di sbloccare la situazione e di garantire a tutti i concorrenti regole trasparenti ed oggettive.
 
Terremo tempestivamente informati di ogni ulteriore sviluppo.
 
Adriano FORGIONE 


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Concorso CS (quota 40%) 2007. Circolare prove scritte, elenco convocati

07.10.2008 – Continuano le procedure relative ai bandi di concorso per titoli ed esame scritto a contenuto tecnico-pratico e successivo corso di formazione, per la copertura del 40% dei posti disponibili nella qualifica di capo squadra. 
 
In particolare, quella relativa alla qualifica di CS (40%) decorrenza 2006 è tuttora in corso, mentre per quella relativa alla qualifica di CS (40%) decorrenza 2007, ci è stata inviata – e di seguito la alleghiamo – la documentazione relativa alle prove scritte, nonchè l’elenco dei convocati e la data in cui gli stessi sosterranno l’esame.  

 


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Incarichi docenza corsi P.I.: l'Amministrazione ha risposto alla CGIL.

06.02.2009 – Con nota del 13 gennaio u.s. la FPCGIL Vigili del Fuoco aveva contestato l’esclusione dalle docenze nei corsi esterni di Prevenzione Incendi, del personale tecnico-operativo del Corpo non in possesso di laurea specialistica.

A conferma delle nostre obiezioni, di seguito, pubblichiamo  la risposta del Capo del Corpo.  

 


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Richiesta d'incontro al Ministro dell'Interno

Roma 21 settembre 2009

On.le Roberto MARONI
Ministro dell’Interno
Palazzo del Viminale
ROMA

 
 

Oggetto: richiesta di incontro

Egregio Signor Ministro,

con l’approssimarsi delle presentazione il Parlamento della prossima Legge Finanziaria 2010 per la sua relativa approvazione, siamo nuovamente a rappresentarLe le ben note problematiche dei lavoratori del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.

Come certamente saprà, i lavoratori VVF, non solo sono ancora in attesa degli interventi promessi dal Governo sul fronte degli organici e delle risorse in bilancio per l’attività prestata nell’emergenza Abruzzo, ma sono in attesa anche del rinnovo del contratto nazionale di lavoro relativo agli anni 2008/2009, per il quale sarà necessario reperire le adeguate risorse finanziarie utili a riconoscere l’alta professionalità degli operatori VVF nonché a consentire l’auspicata revisione dell’ordinamento professionale del personale, impegno questo, peraltro, già assunto pubblicamente dal Suo Dicastero.

Inoltre, sempre in tema di valorizzazione economica del personale, Le rammentiamo che la manovra economica suaccennata dovrà prevedere risorse economiche adeguate anche al rinnovo del contratto nazionale di lavoro relativo alla successiva tornata .

Per quanto si qui esposto, pertanto, Le chiediamo un urgente incontro per conoscere i Suoi intendimenti e fare il punto della situazione.

In attesa di un Suo positivo riscontro, porgiamo distinti saluti.

         F.P. CGIL NAZIONALE VVF           FED. NAZ. SICUREZZA CISL            UIL NAZ. VVF
            Michele D’Ambrogio                   Pompeo Mannone               Alessandro Lupo


 


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Pubblicazione DM Promozioni a Ruolo Aperto

23.04.2010 – Pubblichiamo in allegato il D.M. n. 1849 del 19 aprile 2010 concernente le promozioni a ruolo aperto al 31/12/2009 e il relativo avviso.


 

Vigili del Fuoco, sottoscritto unitariamente Contratto nazionale – Comunicato Stampa di Adriano Sgrò, Segretario Nazionale Fp-Cgil e Michele D'Ambrogio, Coordinatore Nazionale Vvf

Questa mattina è stato sottoscritto il CCNL vigili del fuoco per il biennio economico 2008/09.

Il contratto prevede aumenti contrattuali tabellari del 3,9 %, mediamente oltre i 150 euro, e la rivalutazione delle indennità di rischio e di amministrazione. Con la sottoscrizione si destina una parte considerevole delle risorse messe a disposizione sulle quote fisse del salario, potendo quindi garantire aumenti salariali anche per tutto il personale amministrativo e giornaliero e il relativo pagamento integrale di tutti gli arretrati maturati in questi anni.

Esprimiamo quindi soddisfazione per la sottoscrizione di un contratto che si attendeva da oltre 30 mesi di vacanza contrattuale e sottoscritto da tutte le organizzazioni sindacali.

Roma, 26 ottobre 2010
 

 

 
 
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