Per la campagna d’informazione, ancora in atto, in merito all’attuale confronto con il Governo sia sui temi contrattuali che sul futuro degli Enti Locali e dei servizi, pubblichiamo di seguito alcuni documenti che credo vi possano essere utili, soprattutto nell’informazione rivolta ai cittadini.
I documenti sono costituiti da:
– Volantino di carattere generale. “Bloccate i prezzi”
– notazioni specifiche del dipartimento Enti Locali riguardanti: Lettera aperta alle famiglie sul tema della scuola dell’infanzia;
– ruolo e funzione della Polizia Locale;
– Piano casa.
Roma, 14 luglio 2008
FP CGIL NAZIONALE
Antonio Crispi
(ANSA) – ROMA, 30 Ottobre 2008
Il Segretario Generale della Fp-Cgil Carlo Podda, lancia un appello a Cisl e Uil a poche ore dall’incontro a Palazzo Chigi sul rinnovo contrattuale degli statali.
“Prima di firmare un accordo separato – dice – proviamo ancora a parlare”. “Questa straordinaria piazza unitaria dei lavoratori della scuola – afferma ancora Podda che partecipa alla manifestazione – chiede a Cgil, Cisl e Uil di continuare a rappresentarla.
E’ la stessa lotta dei lavoratori pubblici. Rivolgo, quindi, un appello ai segretari generali e di categoria del pubblico impiego di Cisl e Uil: “Siete ancora in tempo a fermarvi, non fate accordi separati “.
Fino alla sua ultima conferenza stampa il Ministro Brunetta, a dispetto di ogni plausibile previsione, ha pervicacemente sostenuto che l’indennità di vacanza contrattuale da corrispondere ai lavoratori del pubblico impiego si sarebbe attestata su un valore medio di 165 euro (tra arretrati e indennità corrente). Tale cifra veniva data come indiscutibile, in quanto stimata dai validi collaboratori del Ministro.
Il tempo della propaganda è scaduto. Oggi, buste paga alla mano (vedi busta anonima in allegato), possiamo affermare che, come avevamo previsto, il Ministro faceva propaganda o, a voler essere clementi, sbagliava. L’indennità, come da esempio (che riguarda peraltro un lavoratore delle agenzie fiscali che, come è noto, ha una retribuzione media più alta del comparto degli statali), supera di poco i 90 euro lordi (siamo naturalmente in grado di produrre un buon numero di buste paga).
Volendo utilizzare un paragone calcistico, come è piaciuto fare al Ministro Brunetta nei nostri confronti, potremmo dire che lui ci ricorda un famoso allenatore che negli anni ’60, tra l’ilarità e l’incredulità generale, sostenne di aver già vinto lo scudetto, mentre la squadra capitolina da lui allenata giaceva a metà classifica.
Più seriamente, chiediamo al Ministro, alfiere della meritocrazia e vigile del rendimento, quali provvedimenti intenda prendere nei confronti dei suoi collaboratori, visto l’errore macroscopico commesso, ed in considerazione del fatto che lui stesso ha sempre dichiarato di attenersi, a proposito di queste cifre, alle loro valutazioni.
Inoltre chiediamo se intenda offrire ai lavoratori, nella prossima busta paga, la cifra mancante per raggiungere l’indennità promessa.
Roma, 10 Dicembre 2008
Durante la conferenza stampa tenutasi oggi pomeriggio a Palazzo Chigi, il Ministro Brunetta ha celebrato il proprio operato insieme al Presidente del Consiglio. Brunetta sostiene che la nostra Pubblica Amministrazione costa troppo, e che punta a ridurne il costo del 25%. Si dimentica di dire che effettua tagli indiscriminati che colpiscono solo in parte gli sprechi (la maggior prte dei quali permangono), tagliando costi di funzionamento e pregiudicando fortemente la qualità dei servizi.
Il Ministro sostiene che finalmente da febbraio tutti i dipendenti pubblici di sua competenza riceveranno gli aumenti in busta paga. Ricordiamo al ministro che non tutti i dipendenti pubblici hanno visto il loro contratto rinnovato. La direttiva relativa al contratto degli enti locali è stata bloccata dal Governo, e nutriamo seri dubbi sui tempi con cui verrà conclusa la trattativa, viste le condizioni poste, condizioni fortemente limitative per l’autonomia stessa degli enti. Inoltre ricordiamo come su uno dei contratti “chiusi”, quello degli enti pubblici non economici, penda un ricorso (prima udienza prevista per il 16 febbraio) e che quindi sarebbe opportuno aspettare l’evolversi del procedimento presso le sedi giudiziarie prima di cantar vittoria.
Ci ha colpito molto una battuta del Ministro Brunetta, attribuita al Ministro Tremonti: “Mi guarda male: “li stai trattando bene i tuoi dipendenti”. Si lì tratto bene perché solo così si può’ chiedere più’ produttività”. Chiaramente frequentiamo uffici diversi. Siamo certi che i “suoi” dipendenti non si ritengano trattati poi così bene, viste le oltre 250.000 firme che la nostra campagna “Diritto di parola”, che richiede il referendum sui contratti, ha già ottenuto. Di sicuro non lo ritengono aprendo le buste paga e capendo di essere stati, per l’ennesima volta, presi in giro. Vedremo con il risultato espresso in voti, che noi riteniamo di gran lunga più significativi dei sondaggi, cosa pensano veramente del Ministro i lavoratori.
Roma, 21 Gennaio 2009
Ritengo sorprendenti le dichiarazioni dell’Istat riguardanti l’aumento delle retribuzioni, e quantomeno curiosa la coincidenza tra i dati forniti dall’istituto e le dichiarazioni del Governo.
A tutti coloro, primi tra tutti i lavoratori dipendenti, che non troveranno corrispondenza tra gli aumenti annunciati e le loro effettive retribuzioni, consigliamo di richiedere via e-mail all’Istat se gli aumenti dichiarati dall’ente possano essere considerati spendibili per l’acquisto di beni o servizi.
Sono sicuro che l’Istat risponderà che le loro sono dichiarazioni formalmente ineccepibili, ma non posso non notare come siano stati fatti passi indietro rispetto alla correttezza con cui venivano effettuate le dichiarazioni precedenti, con l’abolizione della distinzione tra cassa e competenza. È chiaro come l’importo della vacanza contrattuale corrisposta a dicembre, ai fini puramente statistici, per i lavoratori pubblici andrebbe spalmato su tutti i mesi precedenti, fino al mese di
aprile. Ne verrebbe fuori un aumento mensile assai meno rilevante e ben al di sotto dell’inflazione.
Infine, il fatto che in una rilevazione statistica si dia per certo l’aumento delle retribuzioni dei dipendenti pubblici per il mese di gennaio, aumento non corrisposto, come dichiarato dallo stesso Ministro Brunetta, pone seri dubbi sulla capacità dell’ente di effettuare rilevazioni credibili, e sulla sua volontà di fornire un’informazione oggettiva e che non si presti ad essere scambiata per un atto di propaganda.
Roma, 2 Febbraio 2009
In seguito alle tante polemiche suscitate dal monitoraggio del precariato nel pubblico impiego effettuato dal Ministero per la pubblica amministrazione e l’innovazione, il Ministro Brunetta deve aver pensato di eliminare il problema alla radice. Dal sito del Ministero sono infatti scomparsi i dettagli della rilevazione, con le risposte dei singoli enti. Un fatto quantomeno ironico, se si pensa che il Ministro Brunetta ha fatto della trasparenza il suo marchio di fabbrica.
Bene, il suo monitoraggio è talmente trasparente, che non lo si vede più. Dovremmo accontentarci degli aggregati. Ma non ci accontentiamo, e crediamo di aver buone ragioni per farlo.
Renderemo presto noti sul nostro sito i dati della nostra rilevazione, con risultati ben diversi da quelli presenti nel fantasioso monitoraggio proposto dai collaboratori del Ministro Brunetta.
Il paradosso in questa vicenda è che il monitoraggio sia stato costruito sull’assunto che l’AS 1167, fortemente voluto dal Ministro Brunetta, ma mai approvato, sarebbe diventato effettivo, inducendo gli enti a rispondere basandosi su una platea di aventi diritto molto ridotta rispetto a quella prevista dagli attuali meccanismi.
Il monitoraggio si basa su un presupposto che non sussiste, una presunzione del Ministro.
Ad oggi sul tema del precariato regna la più totale incertezza e, se escludiamo le stizzite repliche di Brunetta, nessuno si è occupato di fare chiarezza, lasciando il personale precario in una situazione pendente, nella quale i fatti hanno una concretezza ben più drammatica dei tanti annunci ad effetto.
Roma, 29 Maggio 2009
Ieri, in occasione dell’assemblea di Bankitalia, il Governatore Mario Draghi ha quantificato in 2 milioni i precari in scadenza che rischiano il posto di lavoro. Tra questi ci sono pure i precari della pubblica amministrazione, anche se a Palazzo Vidoni nessuno sembra preoccuparsene.
A questa crisi si dovrebbe rispondere con un’azione più incisiva di intervento sulla spesa pubblica. Il Ministro Brunetta invece ritiene utile un’operazione di cassa fatta sulla pelle dei lavoratori, e di riflesso a discapito dei servizi ai cittadini. D’altronde le sue parole delle scorse settimane sulla crisi, evidentemente sottostimata e banalizzata, fanno intendere una scarsa percezione, o peggio ancora una volontaria sottovalutazione del dramma sociale in atto.
Chissà se Brunetta, con la pacatezza e la moderazione che lo hanno contraddistinto nei confronti delle organizzazioni sindacali, ritiene anche il Governatore di Bankitalia un “mitizzatore di precari” o uno “studente zuccone”.
Roma, 30 Maggio 2009
Leggiamo con piacere le dichiarazioni di Sergio Casartelli, presidente dell’Avis Milano, e ci uniamo al suo appello al Ministro Brunetta, affinché si elimini la norma odiosa che taglia la retribuzione per i lavoratori che effettuano donazione di sangue.
Come spesso ci capita di notare, in questo paese ci si ccorge di star seduti sui binari quando il treno è in dirittura d’arrivo. Anche in questo caso, la denuncia dell’Avis arriva tardiva, dopo un’attesa di intervento da parte del Ministro a nostro avviso troppo lunga.
Ma arriva, e non possiamo che concordare con Casartelli sulla pericolosità del provvedimento, che non solo comporta un vero e proprio ostacolo alla donazione, quasi un impedimento, ma nasconde costi sociali incalcolabili.
Chi provvederà al fabbisogno del nostro sistema sanitario a seguito della diminuzione delle donazioni? Con quali fondi? I risparmi dovuti ai tagli alle buste paga compenseranno questi costi?
Speriamo che Brunetta lo capisca, magari sensibilizzato dalla Giornata Mondiale del donatore di sangue, che in Italia sarebbe utile diventasse (mi permetto di dare agli amici dell’Avis questo spassionato consiglio) la giornata per il diritto alla donazione, nonostante io avverta quanto una cosa del genere possa risultare paradossale.
Roma, 9 Giugno 2009
Il Segretario Generale della Funzione Pubblica Cgil, Carlo Podda, è oggi intervenuto al seminario “Modello contrattuale e accordi separati. Cambiamo strada”, tenutosi al Centro Congressi Frentani, in Roma, e promosso dalla Fisac Cgil. Il tema in discussione è il nuovo modello contrattuale venuto fuori dall’accordo separato del 22 Gennaio. Un accordo che Podda definisce di “indebolimento del sindacato italiano”, che punta a dividere le confederazioni, programmando di fatto una moderazione salariale di sistema. “Il primo risultato di questo accordo – secondo il Segretario Generale della Funzione Pubblica – è stata una stagione di piattaforme separate, fatto inedito, mai accaduto nemmeno in fasi ben più conflittuali di quella che viviamo oggi”.
“Non è sufficiente riunificare i contratti. Non basta. È necessario puntare ad una riunificazione dei diritti, partendo dal ridefinire i comparti di riferimento dei contratti nazionali. Parlo delle 3 macroaree, dei 3 comparti di settore di cui discutiamo da tempo, servizi, pubblico impiego ed industria, che caratterizzano la gran parte dei sistemi sindacali in Europa”. Partire dalla ristrutturazione dei comparti, quindi, aprendo anche un tema di confronto unitario, con Cisl e Uil, sugli spazi di contrattazione decentrata che questo modello potrebbe aprire. “La Cgil ha difeso strenuamente il contratto nazionale. Ma non basta. Dobbiamo iniziare a puntare sulla contrattazione integrativa, ed a riflettere su come l’eventuale costituzione di 3 grandi comparti possa favorirla.”
Poi Carlo Podda punta la sua attenzione sulla crisi in atto. “Crisi di bassi salari, dalla quale si esce redistribuendo, invertendo cioè la costante perdita di reddito del lavoro a favore della rendita. Una redistribuzione che non può essere lasciata alla fiscalità, ma va operata a monte, laddove il reddito si crea”.
“Il mercato del lavoro è spaccato in due: da una parte 10 milioni di lavoratori che noi rappresentiamo e tuteliamo, ed altri 10 milioni che non hanno nulla, l’esercito di riserva del mercato, che le tutele ed i diritti non li vedranno mai”. Podda chiede che si affronti questo nodo, senza preconcetti, senza contrapposizioni, in uno sforzo di elaborazione che coinvolga tutti e che non sposi proposte altrui. “Credo che la Cgil abbia le competenze, l’esperienza e le capacità per esprimere una propria autonoma proposta”.
Chiude il suo intervento, il Segretario Generale della Fp-Cgil, affrontando un altro spartiacque del dibattito economico-sindacale: la bilateralità. “Non tutta la bilateralità è cattiva. Ma oggi viviamo un paradosso: negli Stati Uniti Obama punta sul sistema sanitario pubblico, per rilanciare sul campo dei diritti e puntare alla ripresa. Noi, che un sistema sanitario pubblico già lo abbiamo, invertiamo la rotta e puntiamo a istituire enti che forniscono prestazioni di natura sostitutiva”. Un tema con il quale la Cgil non può che fare i conti.
Tutti temi, questi, che saranno oggetto del prossimo congresso della Cgil, e che Podda auspica vengano affrontati in maniera incisiva e risolutiva, ma soprattutto all’interno di un dibattito franco e libero da condizionamenti e preconcetti.
Roma, 9 Luglio 2009
Esprimiamo grande soddisfazione per il risultato raggiunto dalla nostra categoria nel tesseramento 2008. La Funzione Pubblica Cgil si riconferma prima categoria degli attivi della Confederazione, mantenendo un trend di crescita costante che perdura da oltre 5 anni, testimonianza del radicamento della federazione e dell’ottimo lavoro, in termini di iniziativa politica e vertenzialità, che la nostra organizzazione, in tutte le sue articolazioni, ha saputo mettere in campo.
Dopo gli enormi risultati di adesione ottenuti negli anni scorsi, l’Fp-Cgil cresce anche nel 2008, attestandosi, con 407.671 tesserati (2974 in più dell’anno 2007), al primo posto tra le organizzazioni di categoria degli attivi della Cgil.
L’Fp-Cgil in questi anni è riuscita ad interpretare i cambiamenti intervenuti nei rapporti di lavoro, nei diversi settori, pubblici e privati, rappresentando i molteplici bisogni di tutela sindacale e contribuendo in modo decisivo a far crescere quella cultura di confederalità e quel bisogno di riunificazione del mondo del lavoro indispensabili per tutelare i diritti di tutti. In questo percorso, la capacità di rappresentare i lavoratori precari, solitamente tagliati fuori dal sistema di rappresentanza sindacale, ha giocato un ruolo importante nella percezione della nostra organizzazione come portatrice di interessi generali.
Migliaia di militanti e dirigenti sindacali della Categoria, vedono riconosciuti nei dati, gli enormi sforzi politici ed organizzativi prodotti.
Roma, 13 Luglio 2009
“La Cgil partecipa convintamente a questa manifestazione promossa dell’Fnsi, perché nella degenerazione del nostro sistema di informazione, il lavoro è stato travolto, caduto nell’oblio”, queste le parole del Segretario Generale della Funzione Pubblica Cgil, Carlo Podda, giunto a Piazza del Popolo dopo essersi unito al corteo dei precari della scuola partiti da Piazza della Repubblica. “Gli attacchi alla libera informazione ed al lavoro – conclude Podda – rappresentano minacce alla stabilità e direi persino ai presupposti democratici nel nostro paese, perché come il lavoro e l’istruzione pubblica sono elementi irrinunciabili di ogni stato di diritto, così la libera informazione è un presupposto di un sistema compiutamente democratico”.
Roma, 3 Ottobre 2009
Oggi il Consiglio dei Ministri si appresta a varare un provvedimento che innalzerà l’età pensionabile per le donne del pubblico impiego a 65 anni.
Per questa via verrà ulteriormente peggiorata la manovra del Governo che, nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici, mostra un particolare accanimento.
Le ragioni per fare della manifestazione del 12 Giugno un grande momento di mobilitazione si rafforzano.
Il Governo deve sapere che non ci fermeremo e ci batteremo per riconquistare il diritto al rinnovo del Contratto Nazionale e alla contrattazione integrativa sui posti di lavoro (unico strumento per migliorare lavoro e servizi), per sboccare il turn over, per ripristinare gli scatti in tutti i settori della conoscenza, perché non siano licenziati i precari.
Solo per questa via si possono tenere aperti i servizi e garantire i diritti ai cittadini e valorizzare il lavoro pubblico.
Infine, chiediamo con forza, che in autunno si svolgano regolarmente le elezioni per le Rsu, perché il voto dei lavoratori e delle lavoratrici è un elemento di democrazia irrinunciabile.
Roma 10 Giugno 2010