Rinnovo contratti pubblici: Comunicato stampa di Carlo Podda Segretario Generale Fp Cgil

Il Ministro dell’Economia sostiene esserci una drammatizzazione ingiustificata sul pubblico impiego e dice di poter essere del tutto rassicurante sulla questione.

Ebbene, noi non drammatizziamo proprio nulla, semplicemente a fronte dell’assenza di risorse per i rinnovi contrattuali abbiamo dichiarato uno sciopero.

L’unico modo che c’è per rassicurarci è quello di trovare le risorse necessarie e metterle in finanziaria, le parole non ci bastano: scripta manent, verba volant.

Roma, 4 ottobre 2007

Precari PA: intervista di Liberazione a Carlo Podda Segretario generale Fp Cgil

Pubblichiamo il testo dell’intervista rilasciata oggi, 16 novembre, da Carlo Podda, Segretario generale Fp Cgil, a Fabio Sebastiani, giornalista di Liberazione
 
 
Carlo Podda: “Sui precari incassiamo ma il nodo c’è sempre e il governo lo sa”
di Fabio Sebastiani

Tra il 19 e il 22 novembre si terranno nel pubblico impiego le elezioni per il rinnovo delle rappresentanze sindacali. Un appuntamento importante che quest’anno cade in un momento di forti tensioni.

Il contratto nazionale di lavoro è scaduto ormai da quasi un anno. E la vicenda dei precari nella pubblica amministrazione si sta rilevando un nodo complicato. Soltanto pochi giorni fa dal Senato, che con un emendamento ha approvato una sorta di “minisanatoria”, è arrivato un piccolo segnale di incoraggiamento. Per i Cobas, che hanno caratterizzato i loro slogan elettorali Su difesa del potere di acquisto dei salari e allargamento del potere di contrattazione, questa tornata elettorale per le Rsu ha la grave pecca di escludere i precari. «Il nostro obiettivo – spiega Federico Giusti dei Cobas del Pubblico Impiego – è quello di dar vita a coordinamenti di precari, di lavoratori fantasma, e di esternalizzati con due obiettivi: allargamento dei diritti, e difesa del potere di acquisto peri il rilancio di un lavoro a tempo indeterminato. Sulla scadenza
del rinnovo delle rappresentanze sindacali (i primi risultati si avranno il 23 novembre), Liberazione ha intervistato Carlo Podda, segretario generale della Fp-Cgil.

Cosa ne pensi di questo timidissimo avvio della stabilizzazione dei precari nella pubblica amministrazione?
Si tratta comunque di un passo in avanti rispetto alla stesura originale che negava la possibilità di assumere. In realtà si riprende il cammino tracciato nel memorandum firmato un anno fa. Certo, non risolve il problema dei trecentomila precari. Incassiamo, ma ripartiamo da qui. Il governo si è impegnato per la scomparsa del precariato. Scherzandoci su,
non penso che intendessero  l’eliminazione fisica di chi non  ha un contratto a tempo indeterminato. E’ grave, piuttosto, che gli articoli della Finanziaria sul contratto siano rimasti sostanzialmente inalterati. Senza copertura per il rinnovo si presenta un quadro fosco.

Se la situazione non si sblocca che farete?
Intanto, visto che il 70 dei lavoratori è senza contratto c’è  bisogno di una iniziativa generale. Se continuiamo a rimanere in questo stato è una decisione ineludibile.
Non si capisce nemmeno come si potrebbe aprire una discussione sul modello contrattuale in questa situazione. Meno che mai ha voce in capitolo il governo che per primo non ottempera alle sue responsabilità.

E quindi le urla di Confindustria…
Le urla di Confindustria sono del tutto fuori luogo. Il governo a quel tavolo ci deve stare e sarà bene che risolva il problema dei contratti pubblici, come ha detto Epifàni. E mi auguro che nella maggioranza di governo ci siano orecchie sensibili. Non vogliamo più assistere a performance come quelle dell’onorevole Dini, che giudichiamo il peggiore esempio della politica politicante.

Queste elezioni cadono in un periodo molto carico.
Certo, il clima è carico. E quindi mi aspetto una grande risposta in termini di partecipazione al voto. Una conferma dell’affezione dei lavoratori a questo strumento di partecipazione democratica. Il risultato rappresenterà anche un mandato alla Cgil a sostenere la conclusione del contratto. E di avere nel frattempo il margine di autonomia che ci consente di attuare il conflitto quando il conflitto è necessario.

Qual è il profilo del dipendente pubblico oggi, magari che viene volentieri a votare per il rinnovo delle rappresentanze sindacali?
E’ cresciuta la coscienza sindacale e per certi aspetti anche quella politica. Nella campagna della raccolta delle firme sull’acqua oltre un quarto è venuta tra i lavoratori del pubblico impiego. Si tratta di battaglie che non parlano della condizione del lavoro ma della centralità del servizio pubblico nei confronti dei cittadini. Del resto, lo stesso nostro slogan elettorale lo dice meglio di tante parole: “Per noi e per gli altri”, volendo indicare la reciprocità, e la riqualificazione del lavoro parallela al miglioramento del servizio. Da un sondaggio che abbiamo svolto esce fuori un quadro di maggiore consapevolezza che potrebbe tradursi in una maggiore presenza alle votazioni. I lavoratori hanno compreso l’importanza della posta in gioco. Se queste elezioni dessero uno scarso grado di rappresentanza, visto che la volta precedente si è attestata tra il 75el’80, tutti cominceranno a parlare di declino del sindacato.

Perché a queste elezioni parteciperanno solo una piccola parte di precari?
Non tutti quelli che noi avremmo voluto. C’è stata una impuntatura del governo, dell’Aran e di molte amministrazioni
regionali. Dal mio punto di vista, credo che nascondesse la volontà per mantenere questi lavoratori e queste lavoratrici  
ai margini. Sono lavoratori che devono avere gli stessi diritti degli altri.  

16 novembre 2007

Riforma modello contrattuale: le osservazioni del Comitato Direttivo Fp Cgil Nazionale al documento di Confindustria

Comunicato stampa della FP CGIL Nazionale   

Il Comitato Direttivo Nazionale della Funzione Pubblica CGIL, riunito a Roma il 17 settembre, dopo aver valutato il documento consegnato il 12 u.s. da Confindustria alle segreterie confederali nazionali in merito alla riforma del modello contrattuale, ritiene tale testo una proposta ideologica laddove offre una lettura delle esigenze del lavoro tutta subalterna alla visione d’impresa, arretrata e profondamente insufficiente. Rileva inoltre come tale documento, per essere presentato solo dalla controparte dell’industria privata, non risolve la necessità di un modello contrattuale a carattere universale. Resta immutata la necessità di pervenire a tale risultato.

Solo un tavolo generale, con la presenza del Governo, può dare risposte contestuali alle richieste avanzate, con la piattaforma unitaria, in materia di politiche fiscali (restituzione fiscal drag, aumento delle detrazioni, verifica sulla fiscalità generale, ecc.), temi completamente assenti dal documento di Confindustria.

Nel merito della proposta, si ravvisa un progetto che non corrisponde alla piattaforma presentata unitariamente da CGILCISLUIL in più punti: non si affronta adeguatamente la necessità di semplificare e ridurre il numero dei CCNL, non vengono date risposte al problema delle regole sulla rappresentanza, che non possono essere definite in un secondo tempo. Viene riproposta l’indennità di vacanza contrattuale laddove la piattaforma mirava a superare gli intervalli tra un rinnovo e l’altro, elemento non marginale della perdita di efficacia del modello del 1993.

Sul contenuto della proposta avanzata da Confindustria, si esprimono le seguenti prime osservazioni:

  • Il CCNL assume la sola veste del recupero, peraltro insufficiente, del potere d’acquisto delle retribuzioni. Potendo inoltre essere derogato ai livelli inferiori per ragioni assai generiche, si configura un assetto dove la stessa tenuta del CCNL come strumento di tutela unitario nazionale è a rischio.
  • Il secondo livello sembra avere solo la funzione di erogare elementi economici variabili, senza alcun legame con l’intervento sull’organizzazione del lavoro e la prestazione lavorativa.
  • Le procedure deputate al rispetto delle regole si configurano come un imbrigliamento inaccettabile delle strutture nazionali, territoriali e delle RSU, ad opera di un ruolo esorbitante delle confederazioni sindacali e datoriali, volto a reprimere i comportamenti ritenuti scorretti, messi in atto dalle organizzazioni sindacali, mentre l’impresa può in ogni momento riprendere la sua libertà d’azione.
  • Non sfugge lo spazio abnorme dedicato alla bilateralità, che assume, sulla falsariga della recente legislazione, una funzione cui la Cgil non ha mai dato il suo assenso.

 
Il complesso delle misure previste in ordine alle relazioni sindacali e alla bilateralità disegnano un nuovo modello di sindacato. Discussione mai affrontata nella nostra Organizzazione, che non può più essere rinviata. Il Comitato Direttivo ritiene di dare un contributo in questa direzione, attraverso la convocazione dell’assemblea nazionale annuale dei Quadri e Delegati e dà mandato alla Segreteria per la sua convocazione.

Il Comitato Direttivo Nazionale della Funzione Pubblica CGIL ritiene, in coerenza con le osservazioni che precedono, che il confronto non possa proseguire con Confindustria, ma debba vedere, da subito, il pieno coinvolgimento del Governo e di tutte le controparti, pubbliche e private, e che il merito della trattativa debba assumere con maggior rigore tutti i contenuti della piattaforma unitaria, assicurando una puntuale e capillare informazione alle strutture e alle RSU, e sostenendo la vertenza, qualora necessario, con tutte le forme di mobilitazione richiamando CISL e UIL al rispetto della piattaforma unitaria che non può essere considerata superata senza che se ne discuta esplicitamente negli organismi e con le lavoratrici ed i lavoratori.

Roma, 17 settembre 2008

Lo Sciopero generale nel Sud e l'annuncio di un nuovo Sciopero generale del Pubblico Impiego – dichiarazioni di Carlo Podda, segretario generale Fp Cgil, all'ANSA

(ANSA) – ROMA, 14 NOV – Oggi è in corso il terzo e ultimo sciopero regionale della Fp-Cgil che interessa il sud e le isole
(nei giorni scorsi la protesta ha interessato il nord e il centro). Secondo la Fp-Cgil, nei capoluoghi di provincia, dove
si sono svolte le manifestazioni, c’é stata una grande partecipazione: a Palermo (dove ha tenuto il comizio Podda) sono
scesi in piazza in 50 mila; a Napoli in 30 mila; a Bari in oltre 10 mila.

Il sindacalista ha puntato l’indice anche contro “il fenomeno piuttosto esteso nelle città del meridione, tra le altre Palermo e Potenza, che ha portato all’autorizzazione con preavviso a volte di 24 ore, di assemblee del personale indette
dalla Cisl, con una durata che va da un minimo di 4 ore all’intero turno di lavoro. Un fatto che se confermato sarebbe gravissimo: oltre a chiamare in causa l’assoluta mancanza di correttezza delle organizzazioni sindacali che hanno indetto le assemblee, implicherebbe una grave responsabilità di quei dirigenti che le hanno autorizzate in barba a tutte le norme che regolano l’esercizio del diritto allo sciopero nei servizi pubblici e in dispregio a una giurisprudenza consolidata dalla Commissione di Garanzia. Si configurerebbe – ha aggiunto – come una riduzione dei servizi minimi, fino a comportare, in qualche caso l’interruzione dei servizi stessi”. Da qui la richiesta “ai prefetti e a chi ha la responsabilità politica delle amministrazioni di prendere immediatamente provvedimenti”.

Nei prossimi giorni, la Fp denuncerà, quindi, l’accaduto alla Commissione di Garanzia sul diritto di sciopero chiedendo
che “vengano perseguite le responsabilità di chi ha commesso queste violazioni al solo scopo di indebolire lo sciopero della Cgil, rendendosi complici di scelte e comportamenti di organizzazioni Sindacali che rischiano di smorzare e far
dimenticare le loro gloriose tradizioni, con un presente che li qualifica sempre più come imbonitori di televendite, piuttosto che come rappresentanti dei lavoratori”. (ANSA).

STATALI:FPCGIL,NUOVO SCIOPERO GENERALE TRA GENNAIO-FEBBRAIO

(ANSA) – ROMA, 14 NOV – Un nuovo sciopero generale, con manifestazione nazionale a Roma, da collocare tra gennaio e febbraio dei lavoratori statali, che parteciperanno anche allo stop di tutto il mondo del lavoro deciso dalla Cgil per il 12
dicembre (secondo le modalità che saranno stabilite dalla confederazione). Lo ha annunciato oggi il numero uno della Fp-Cgil, Carlo Podda, insieme alla raccolta di 700 mila firme, da qui a fine anno, per chiedere che si tenga un  referendum tra i dipendenti pubblici sul protocollo d’intesa sul rinnovo del contratto sottoscritto a palazzo Chigi da Cisl, Uil, Ugl e Confsal.

La proposta dello sciopero sarà fatta da Podda nei primi giorni della prossima settimana alla direzione e al direttivo della Fp. (ANSA).

 

I pubblici dipendenti non possono tutelare la loro salute: Comunicato Stampa di Carlo Podda Segr. Gen. FP CGIL

 
Carlo Podda, Segretario Generale della Funzione Pubblica CGIL e Domenico Pantaleo Segretario Generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL, hanno predisposto un appello per sensibilizzare l’opinione pubblica contro la grave discriminazione operata dalla legge 133/08 nei confronti dei dipendenti pubblici che non possono esercitare il diritto alla salute costituzionalmente garantito per tutti i cittadini.

Roma, 21 novembre 2008

Il testo dell’Appello FP CGIL e FLC CGIL

Brunetta taccia su Alitalia: Comunicato stampa di Carlo Podda Segretario generale FP CGIL Nazionale

Siamo costretti per l’ennesima volta a invitare il Ministro Brunetta a tacere ed a concentrarsi sulle questioni attinenti al suo dicastero.

Non possiamo non vedere la gravità di quanto accaduto in questi giorni: tre hostess del personale Alitalia suicidatesi nel silenzio generale, l’ennesimo silenzio assordante.

Comprendiamo le ragioni degli utenti ed il loro disagio, ma le parole sprezzanti utilizzate dal Ministro destano in noi sgomento.

Invitiamo il Ministro a meditare, in riferimento alla crisi della compagnia di bandiera, sulle colpe della classe politica di cui lui stesso fa parte, e sul fallimento di quella classe imprenditoriale che la politica ha creato e ben nutrito, e ad evitare di lanciarsi sempre e comunque in campagne d’odio contro chi, come nel caso dei lavoratori Alitalia, vive un dramma profondo e lacerante.

Ci domandiamo se questo atteggiamento sia dettato da una miope strategia politica o dal solo intento di guadagnare qualche titolo in più sui giornali.

Roma, 24 Dicembre 2008

Brunetta passa dalla megalomania alla paranoia -Comunicato Stampa di Carlo Podda Segretario Generale FP CGIL Nazionale

 
Il ministro Brunetta ha lanciato da Roccaraso, ospite della festa “Neveazzurra”, l’ennesimo stucchevole anatema.

Brunetta è passato dalla megalomania alla paranoia, resosi conto che ormai l’opinione pubblica ha smesso di abboccare agli annunci di miracolosi risparmi e recuperi di efficienza nei servizi pubblici.

In netto calo di popolarità, svuotatasi la bolla mediatica dell’attacco ai “fannulloni”, il ministro ha deciso di individuare “il nemico” da additare a pubblica vergogna: neanche a dirlo, il nemico e’ chiunque osi avere un parere diverso dal suo.

La Fp-Cgil rivendica per sé, da primo sindacato dei lavoratori pubblici quale è, la capacità di indicare una strada autentica per le riforme e per la difesa dei lavoratori, ad iniziare dagli oltre 60.000 precari che a partire da giugno il Ministro licenzierà (crediamo di poterli annoverare tra coloro i quali stanno pagando la crisi, anche se Brunetta sembra ignorarlo).

Anche per questo venerdì 13 febbraio la Fp-Cgil ha indetto il più grande sciopero e la più grande manifestazione nazionale del lavoro pubblico.

Roma, 11 Gennaio 2009

 

Innalzamento età pensionabile – Comunicato Stampa di Carlo Podda Segretario Generale FP CGIL Nazionale

Apprendiamo dai giornali dell’avvenuta risposta del Governo italiano sull’età pensionabile nel pubblico impiego in relazione alla sentenza dell’Alta Corte di Giustizia del Lussemburgo. Come spesso accade con questo governo, tutto è avvenuto senza che le parti sociali prendessero parte alla discussione.

Il Governo si impegna a trovare soluzioni tecniche al problema con modalità e tempi imprecisati, senza specificare in alcun modo l’indirizzo dell’eventuale provvedimento e quali siano le modalità con cui si giungerà alla sua redazione.

Tutto quello che ci è noto, ad esempio l’esistenza di una commissione di esperti che dovrebbe stilare una serie di alternative possibili, lo abbiamo appreso dalla stampa, a conferma del ruolo che questo governo riconosce ai sindacati. Di questa lettera abbiamo appena potuto leggere qualche stralcio sulla carta stampata.

Il nostro ruolo ci imporrebbe di pronunciarci su una questione così rilevante, ma al momento non abbiamo a disposizione alcuno strumento conoscitivo per farlo, ad esclusioni di ipotesi giornalistiche o provenienti da esponenti del Pdl, ipotesi che non prendiamo in considerazione perché informali e quindi prive di credibilità.

Resta del tutto ignota la proposta del Ministro Brunetta, le cui posizioni in questo mese hanno subito un’oscillazione tale da non essere più comprensibili. Ci domandiamo se e quando il Ministro intenda convocare i sindacati.
 
Affinché il sindacato possa coscientemente dire dei si o dei no (sempre ammesso che la dialettica e la diversità di opinioni si possano ridurre a questo), dovrebbe quantomeno conoscere i dettagli del tema in oggetto. Questo se a confrontarsi sono degli interlocutori che si rispettano e si riconoscono a vicenda, non certo dei “nemici”. Non vorremmo dover subire un’ennesima scelta dirigista.

Se così fosse, la risposta della Fp-Cgil verrà data in piazza, con la mobilitazione dei dipendenti pubblici del 13 febbraio.

Roma, 13 Gennaio 2009

Esplode la rabbia dei lavoratori per la firma dell'accordo sul modello contrattuale – Comunicato Stampa di Carlo Podda Segretario Generale FP CGIL Nazionale

L’accordo di Palazzo Chigi sulla riforma del modello contrattuale colpisce fortemente il lavoro pubblico e rappresenta una diminuzione programmata della retribuzione e del potere contrattuale dei lavoratori.

Il fatto è talmente evidente che stamane in tutta Italia i lavoratori danno vita ad estemporanee e spontanee proteste, che proseguiranno per tutta la giornata. Dall’ospedale Spallanzani di Roma, a Palazzo delle Aquile a Palermo, dall’Inps di Milano al San Paolo ed al Cardarelli di Napoli, passando per la Regione Lombardia, il Comune di Bologna, le Asl di Pavia e Como, i lavoratori vivono un disagio palpabile, in alcuni casi incontenibile.

Di fatto, questo accordo estingue il Contratto Nazionale Collettivo di Lavoro. Le dinamiche retributive saranno vincolate alla finanziaria, eventuali miglioramenti, frutto della contrattazione integrativa, saranno detratti dalla quota di recupero tra inflazione programmata ed inflazione reale, e di fatto conguagliate. Inoltre, mentre per i lavoratori privati il recupero del differenziale tra inflazione programmata ed inflazione reale avverrà a fine triennio, per i pubblici dipendenti questo avverrà nel corso del triennio successivo.

L’accordo prevede inoltre la limitazione del diritto di sciopero, che ricordiamo essere una libertà delle persone costituzionalmente garantita, ed il sostanziale mutamento del modello di rappresentanza e del ruolo stesso dei sindacati.

Ai lavoratori che in queste ore manifestano la proprio rabbia ed il proprio comprensibile malessere chiediamo di garantire comunque i diritti dei cittadini ed assicuriamo loro che la Fp-Cgil saprà dare voce e rappresentanza adeguata alle loro proteste ed alle loro proposte.

L’appuntamento è per tutti i lavoratori pubblici, insieme con quelli del settore metalmeccanico per 13 febbraio 2009 a Roma, in piazza San Giovanni, per quella che sarà la più grande manifestazione del lavoro pubblico mai fatta in questo paese.

Roma, 23 Gennaio 2009

 

Precari: Brunetta ha iniziato a studiare, ma è comunque bocciato – Comunicato Stampa di Carlo Podda Segretario Generale FP CGIL Nazionale

A quanto pare il Ministro Brunetta ha iniziato a studiare il Conto Annuale della Ragioneria Generale dello Stato, come suggerivamo da settimane. Ma, evidentemente, non è riuscito a finirlo.

Le 112 mila unità di cui lui parla, sono esclusivamente i lavoratori a tempo determinato a cui, per completare la platea dei precari nella Pubblica Amministrazione, andrebbero aggiunti i lavoratori in formazione lavoro, gli interinali ed i lavoratori socialmente utili. Sommati, fanno 388.218 escluse le collaborazioni. Queste ultime raggiungono quote non certo irrilevanti: 62.311 con rapporto di monocommittenza (con rapporto esclusivo con la Pubblica Amministrazione) e 27.234 con rapporto di committenza non esclusiva (impegnati anche nella Pubblica Amministrazione).

L’unico dato reale fornito dal Ministro, quello sulle stabilizzazioni già effettuate, è un dato che non riguarda l’operato del suo Governo, ma del precedente.

Il Ministro sostiene di non essere un “ammazza precari” e di non voler licenziare nessuno. Resta il fatto che, stando così le cose, dal 1 Luglio verranno mandati a casa quasi 60.000 lavoratori.

Visti i metodi di analisi utilizzati a Palazzo Vidoni, non ci aspettiamo nulla di positivo da questa indagine. Se questi sono i presupposti su cui si basa questa poderosa “operazione verità”…

Roma 10 Marzo 2009

Comunicato Stampa di Carlo Podda Segretario Generale FP CGIL Nazionale: vedremo se Tosi mi smentirà con i fatti. Dormo sonni tranquilli.

 
Sarei contento qualora il Sindaco Tosi smentisse con i fatti l’allarme da me lanciato sull’esternalizzazione dei servizi dell’Area Cultura e dell’Area Istruzione nel Comune di Verona.

Credo sia comunque molto triste un paese nel quale alla polemica politica si sostituisce lo spauracchio giudiziario. Sarebbe opportuno che il Sindaco Tosi rispondesse nel merito delle questioni, piuttosto di minacciare denunce per diffamazione.

Al Sindaco Tosi rispondo che, qualora un giudice volesse impiegare il proprio prezioso tempo e dar corso alla sua denuncia per diffamazione, sarò pronto a rispondere con ampia facoltà di prova. Continuerò comunque a dormire sonni tranquilli.

Roma 11 Marzo 2009

Evidenti gli errori su Portici, ma la riforma non cambia nulla: comunicato stampa di Carlo Podda Segretario Generale FP CGIL Nazionale

 
Non occorre essere uno scienziato o un professore per rendersi conto che quanto accaduto a Portici sull’assenteismo, con 36 arresti di pubblici dipendenti, rappresenta il fallimento della politica locale, dei dirigenti nominati dalla politica locale, ed è un segno degli errori del sindacato, anche se occorre sottolineare che, a differenza dell’amministrazione, per ciò che riguarda la Cgil, nessun dirigente del nostro sindacato allo stato attuale risulta coinvolto nella vicenda. Del resto è ben nota la specifica posizione che la Funzione Pubblica della Cgil ha assunto fin dalla sua fondazione, voluta proprio da Luciano Lama per affrontare il tema del risanamento e della riforma della pubblica amministrazione.

Ma questi avvenimenti sono anche il segno di una complessità del problema, non risolvibile e fino ad oggi non risolto con le politiche di riforma in atto, con i proclama, le campagne urlate. Considero comunque positivo che il Ministro Brunetta si interroghi sull’efficacia di una politica apparentemente solo persecutoria.

Roma, 17 Marzo 2009

« Pagina precedentePagina successiva »
X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto