Scadenza proroghe D .Lgs. 81/2008 e DPI dipartimentali
Roma, 25 marzo 2011
Al Segretario Generale
Presidenza Consiglio Ministri
Dott. Manlio Strano
Piazza Colonna 370
Roma
Al Dipartimento delle Politiche delle Risorse Umane
Consigliere Giuseppina Perozzi
Via della Mercede 96
Roma
Al Ministero per la Pubblica Amministrazione e Innovazione
Cons. Eugenio Gallozzi
(ad interim)
Al MEF – Ministero dell’Economia e delle Finanze
Ispettorato Generale per gli ordinamenti del personale e l’analisi dei costi del lavoro pubblico
– I.G.O.P. –
Ispettore Generale Capo: Dott.ssa Ines RUSSO
Via XX Settembre, 97 00187 Roma
Al Capo Dipartimento Protezione Civile
dott. Franco Gabrielli
Via Ulpiano, 11
Roma
Oggetto: ordinanza 3704 del 2008
Come è noto la legge 26 febbraio, n. 26 «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 195, recante disposizioni urgenti per la cessazione dello stato di emergenza in materia di rifiuti nella regione Campania, per l’avvio della fase post emergenziale nel territorio della regione Abruzzo ed altre disposizioni urgenti relative alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed alla protezione civilepubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 48 del 27 febbraio 2010 – Supplemento ordinario n. 39», conferiva al Dipartimento della protezione civile (DPC) della Presidenza del Consiglio dei Ministri (PCM) l’immissione in ruolo di n.13 unità dirigenziali con modalità speciali.
Con DPCM emanato il 13 maggio 2010 «Attuazione dell’articolo 14 comma 1 e 2 del decreto legge 30 dicembre 2009, n. 195, convertito, con modificazione, dalla legge 26 febbraio 2010, n. 26», la PCM procedeva allo svolgimento della prova.
Il 25 agosto del 2010, con proprio decreto, registrato all’Ufficio di Bilancio e Ragioneria PCM il 7 settembre 2010 al n. 2946, il Segretario Generale emanava la formulazione della graduatoria di merito e l’individuazione dei vincitori della procedura straordinaria per l’immissione nel ruolo speciale tecnico amministrativo dirigenziale del DPC.
La predetta graduatoria individuava otto candidati idonei e cinque non idonei come si evince dal supplemento n. 39 PCM DiPRU 0000039 P-2.67.3.2.11 che conferiva solo a otto, degli iniziali tredici candidati, l’incarico di dirigente di seconda fascia presso il DPC.
Tutto ciò premesso, la scrivente O.S. chiede alle SS.LL. se la PCM, su indicazione del DPC, stia procedendo alla conferma degli incarichi dirigenziali per i funzionari risultati non idonei alla selezione concorsuale, attraverso legislazione di emergenza.
Qualora fosse questa la volontà finale dell’Amministrazione si chiede se trattasi di OPCM emanate per emergenze attuali e di diretto coinvolgimento del DPC, o si tratti di emergenze chiuse e/o gestite dalle Regioni o da altri Commissari.
Su entrambe le fattispecie si rileverebbe, comunque, una incoerenza procedurale che ci induce a chiedere:
1. come sia possibile, alla luce delle disposizioni del «Decreto mille proroghe» che tale legislazione possa trovare ancora attuazione;
2. su quali fondi gravino gli oneri finanziari di tali conferimenti di incarichi dirigenziali, dal momento che come dispone il decreto succitato, risultano essere a carico delle Regioni i costi delle emergenze e “attualizzare” emergenze chiuse per far fronte a oneri finanziari “attuali”.
il Segretario Nazionale Fp CGIL
Antonio Crispi
SCIOPERO GENERALE 6 MAGGIO 2011
– CONTRO GLI ACCORDI SEPARATI
– PER IL RINNOVO DEI CONTRATTI
– PER L’AUMENTO DEI SALARI
– PER LA STABILIZZAZIONE DEI PRECARI
Roma, 19.4. 2011
Al Segretario Generale Presidenza Consiglio Ministri
Dott. Manlio Strano
Piazza Colonna 370 Roma
Fax:06 67793958
e-mail: m.strano@governo.it
Al Dipartimento delle Politiche delle Risorse Umane
Consigliere Giuseppina Perozzi
Via della Mercede 96 Roma
Fax: 06 67795465
mail: g.perozzi@governo.it
Al Capo Dipartimento Protezione Civile
dott. Franco Gabrielli
Via Ulpiano, 11 Roma
Fax: 06 68204602
mail: franco.gabrielli@protezionecivile.it
Oggetto: profili professionali al DPC
Facendo seguito a quanto già evidenziato in recenti note di altre OO.SS., la scrivente chiede di conoscere:
a) sotto quale profilo la Fp CGIL debba inquadrare l’azione amministrativa posta in essere, pensiamo autonomamente dal DPC, in una materia, quale quella dell’inquadramento del personale, che si ritiene essere esclusiva della PCM;
b) perché l’istituzione di un gruppo di lavoro (GdL) sui profili professionali solo DPC, esistendone già uno alla PCM.
Si rappresenta che l’iniziativa di redigere nuovi profili professionali dei lavoratori del DPC sconnesso da quello della PCM, ha rafforzato, presso molti, il timore che si stia progettando la “fuoriuscita” del DPC dalla Presidenza del Consiglio con tutto quello che questo comporterebbe sul piano economico-professionale difficilmente recuperabile viste le nefaste previsioni per i prossimi anni in materia finanziaria e contrattuale. Tale iniziativa, dunque, ci allarma e non ne approviamo né il metodo, né la sostanza e nemmeno l’intento poco trasparente:
nel metodo
perché il DPC è parte integrante della PCM ed essa, in applicazione delle norme, ha già formulato un riesame dei profili, che contempla a sufficienza le attività svolte al DPC, salvo qualche piccola necessaria integrazione per formulare le quali non si ravvede la necessità di un GdL di 20 persone;
il DPC, ancora una volta, si è dimostrato poco sensibile al confronto con le parti sociali ma anche con i lavoratori visto che il succitato GdL è composta da soli dirigenti generali e di seconda fascia o considerati tali;
nella sostanza
insistere nel rivendicare “una peculiarità” della PC è controproducente in quanto rafforza le posizioni di coloro i quali vogliono il DPC fuori dal suo naturale e necessario centro di coordinamento (cioè la PCM – vedi la recente evoluzione della vicenda dei profughi/immigrati affidata, in primis, ad altri soggetti istituzionali).
il GdL (peraltro costituito da 20 componenti per redigere i profili di 700 persone, mentre quello della PCM coinvolge 4 funzionari per fare quelli di 1500 persone), ha formulato un questionario da far compilare ai funzionari del DPC per chiedere informazioni già note all’Amministrazione; nulla viene invece richiesto in merito alle attività di PC che il lavoratore realmente svolge, da correlare alle esigenze organiche del DPC che, forse, doveva/dovrebbe essere l’obiettivo primario di un GdL istituito per rifare i profili.
Si ravvisano, in questa ed in altre recenti iniziative (p.e sul parcheggio), automatismi derivanti da backgrounds di tipo autoritario che tendono ad escludere il personale e le sue rappresentanze da decisioni rilevanti per la vita e l’aspettativa dei lavoratori; iniziative che distolgono l’attenzione da ben altre concrete attività come, ad esempio, l’utilizzo delle ordinanze per promuovere funzionari al ruolo di dirigenti o voci, artatamente messe in giro, che vogliono la CGIL pronta all'”inciucio” in cambio di una presunto scambio con il DPC. La verità, in merito, è ben altra: trasferimenti coatti, ma accorti, per alcuni nostri dirigenti che chiedono trasparenza, seguiti da atti di pura intimidazione verso altri.
In sintesi, vorremmo che le decisioni che riguardano, tutti i lavoratori, come questa dei profili, vengano sviluppate in linea con i valori espressi dal Capo Dipartimento all’inizio del suo mandato: dialogo, orizzontalità, trasparenza, esempio, lealtà e “basta con le nomine ad personam nel DPC” a mezzo ordinanza, per esempio.
Beatificazione: senza i giochi di prestigio risparmiati 7 milioni di euro
La manifestazione sindacale del 1° maggio e la beatificazione di Giovanni Paolo II, hanno avuto l’effetto di convogliare su Roma oltre un milione e mezzo di persone. Un numero ragguardevole di persone hanno partecipato a due eventi di natura disomogenea che si svolgevano contemporaneamente sullo stesso territorio.
Ora, senza nessuna dichiarazione di “stato di emergenza” e con il massiccio intervento della P.civile territoriale (regione, provincia, comune e prefettura) senza il “coordinamento” del Dipartimento della Presidenza (DPC), qualcuno ha “scoperto” che gli eventi in questione si sono svolti nella massima tranquillità ed efficienza, fatti salvi piccoli problemi di natura “fisiologica” connessi a un così grande afflusso di persone. Tutto è andato bene grazie alla grande professionalità dei lavoratori e dei volontari intervenuti. In altri tempi dichiarando questo evento “calamità pubblica” avremmo speso circa 7 milioni di euro in più. I funerali del Papa nel 2005, infatti, costarono 13 milioni di euro mentre la cerimonia di beatificazione ha avuto un costo di circa 6 mln di euro fornendo gli stessi livelli prestazionali.
Ora non sappiamo se il clamore e le indagini della Magistratura intorno ai Grandi Eventi (ancora in vigore) e non solo abbiano consigliato al Vaticano di non “chiedere” lo stato di calamità come in passato e nemmeno sappiamo se tutto quello che è successo sia stata l’origine o concausa dei provvedimenti presi con il “Milleproroghe”, nel quale vengono contemplate alcune norme che limitano fortemente il potere di ordinanza, fondamentale per risolvere le emergenze “vere” e non quelle fasulle dei “Grandi Eventi”, producendo diversi effetti negativi: sottratto l’agibilità al DPC, immobbilizzandolo e che a pagare, in caso di calamità, saranno sempre i cittadini più deboli e non coloro che dai “Grandi Eventi” hanno tratto vantaggi non giustificati, arricchimenti illegittimi e quant’altro indebolendo nel Paese una delicata Istituzione cambiandone addirittura la missione e imponendo una classe dirigente “a chiamata diretta” che ancora ha, pericolosamente, in mano il timone del DPC.
La Fp CGIL, dinanzi ai provvedimenti del Milleproroghe, non può non vedere in essi l’assenza di una seppur minima strategia politica per un settore come la P.civile di fondamentale importanza per la salvaguardia della popolazione; dimostrando, piuttosto, di reagire in modo istintivo, irrazionale e per vendette trasversali interne alla maggioranza. Non nascondiamo che un severo, severissimo controllo delle spese del DPC “a valle” va previsto. Severo e inflessibile. Un’altra cosa, invece, è introdurre un odiosa e discriminante tassa sulla calamità vessando i cittadini costretti a pagare già il “federalismo” nella misura del 16% in più di tasse regionali. E bene hanno fatto le regioni a ricorrere alla Corte Costituzionale per cambiare l’odiosa norma delle Milleproroghe che riguarda le calamità.
Un severo e inflessibile controllo, sulle attività di PC, che deve essere restituito anche al Parlamento per evitare pericolose devianze che avevano incanalato il DPC dei “grandi eventi e delle attività circensi” verso un percorso poco democratico e molto pericoloso (Protezione Civile SpA).
La Fp CGIL ringrazia, dunque, tutti i lavoratori che hanno partecipato con abnegazione e professionalità a gestire i due eventi del Primo di maggio e chiede, ancora una volta, di espungere i Grandi Eventi dai compiti del DPC.
Roma, 5 maggio 2011
Il Segretario Nazionale
Antonio Crispi
VERGOGNA! OLTRE AI GRANDI EVENTI ORA E’ LA VOLTA DELLA GRANDE VERGOGNA, IL GIORNO DEL DISPREZZO PER LE DIVERSITA’. E SI PERMETTONO DI FARE DIRIGENTI CON ORDINANZE.
DISABILITÀ. PROTEZIONE CIVILE, CHIUDE L’UNITÀ DISABILI
SI INTERROMPE COSI’ IL PROGETTO “ABILI A PROTEGGERE”
(DIRE – Notiziario Sanita’) Roma, 30 mag. – Domani sara’ l’ultimo giorno di lavoro per i nove ragazzi disabili che lavorano presso l’ufficio stampa della Protezione Civile italiana. Il servizio di rassegna stampa, che svolgono dal 2004, e’ stato esternalizzato. La Protezione civile interrompe cosi’ un rapporto che negli anni si e’ sviluppato oltre la rassegna stampa, con il monitoraggio dei media e la partecipazione a tutte le emergenze, dallo tsunami in Sri-Lanka al terremoto dell’Aquila. Nel tempo,i ragazzi “Abili a proteggere” hanno iniziato a tracciare il percorso per la creazione di un vero ufficio, interno al Dipartimento, che si occupasse in maniera specifica di disabilita’ e protezione civile.
“Dal primo giugno – spiega il presidente della cooperativa Europe Consulting Alessandro Radicchi, di cui i ragazzi sono soci – sara’ l’agenzia Telpress a occuparsi della rassegna stampa. I nostri ragazzi sono stati estromessi dal servizio che hanno svolto dal 2004 e il loro progetto disabilita’, cioe’ quello di un ufficio per i disabili gestito da disabili, e’ stato ridotto a un problema burocratico”. Ora, prosegue Radicchi, “noi non possiamo fare finta di niente, e chiediamo che ci sia una gara per assegnare il progetto dell’Unita’ disabilita’ ai ragazzi attraverso lo strumento della clausola sociale. I ragazzi hanno diritto alla ricollocazione”.”Stamattina – prosegue il presidente -i ragazzi hanno avuto un incontro con il capo dipartimento Gabrielli, il quale ha promesso che ci fara’ sapere se l’avvocatura dello Stato dira’ si” alla gara con la clausola sociale. Ci vorra’ un mese di tempo, vedremo cosa succede. La cooperativa e’ pronta a farsi carico dei ragazzi, in ogni caso le cose non dovevano andare cosi'”.
“Perche’ si arriva oggi a dire che non ci sono i soldi?”, si chiede Radicchi. “L’attuale capo dipartimento ci ha detto che lui non risponde del progetto di cui si e’ occupato Bertolaso, e ha aggiunto che e’ stato bloccato da Palazzo Chigi, perche’ non ci sono i presupposti per assegnarlo alla Europe Consulting”.
“Quando sette anni fa, il gruppo ‘Abili a proteggere’ e’ entrato per la prima volta a Via Ulpiano a Roma, negli uffici della protezione Civile, non esistevano neanche i bagni accessibili per persone disabili. Oggi si era finalmente creato da quell’esperienza un nuovo servizio per il nostro paese che avrebbe colmato una mancanza sostanziale di quell’ufficio ma avrebbe anche abbattuto barriere ben piu’ profondamente radicate nella ‘non cultura’ di cui l’Italia non ha piu’ bisogno”.
Tutto questo pero’, “il 1 giugno 2011 si interrompera’ per non ben chiare motivazioni burocratiche o di bilancio. Dopo avere donato se stessi nelle situazioni piu’ disperate – terremoti, catastrofi, inondazioni, superando con tenacia e dedizioni ogni loro disabilita’ che in quell’occasione si trasformava invece in una risorsa, in una abilita’ da mettere a disposizione del prossimo, la loro storia si interrompe. I nove ragazzi e ragazze disabili dovranno andare via dal Dipartimento Protezione Civile, lasciandosi alle spalle solo i resti delle le barriere fisiche che sono riusciti ad abbattere ma fermati da barriere burocratiche ed evidentemente culturali che neanche la loro abilita’ e la loro professionalita’ riescono a superare. E’ come se mentre stiamo leggendo un libro appassionante, quando ormai siamo alla fine in procinto di leggere l’epilogo, voltiamo pagina e… Nulla. Un foglio bianco. Possiamo permettere che questo accada?”, conclude Radicchi.
La questione e’ stata sottoposta dalla cooperativa anche al sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri Gianni Letta con una lettera: “Nonostante i molti sforzi in questo senso, pare che insormontabili difficolta’ amministrative si oppongano alla fattibilita’ di questo progetto e alla prosecuzione del rapporto con lacooperativa sociale della quale i disabili in attivita’ presso il Dipartimento sono soci, facendo sfumare l’opportunita’ di un’azione concreta di grande valore civile e politico verso il mondo delle persone disabili e ponendo dieci persone, che per anni hanno vestito con orgoglio la maglia della protezione civile, nella condizione di non sentirsi piu’ “abili a proteggere”.Nel portare alla sua attenzione la questione, ci auguriamo che sia ancora possibile riconoscere la validita’ di questa iniziativa congiunta tra Stato, cooperazione sociale e mondo della disabilita’, che ha dato lustro al Dipartimento della Protezione Civile e ai lavoratori disabili la consapevolezza di essere a pieno titolo cittadini di questo Paese”. (ab) Vai al portale: http://www.abiliaproteggere.net/ “Abili a proteggere”
NON LASCEREMO SOLI QUESTI LAVORATORI. CHIEDIAMO A TUTTE LE ALTRE OOSS E AI LAVORATORI DEL DPC DI ADERIRE IL GIORNO 1 GIUGNO AL SIT IN CHE I COLLEGHI DELL’UNITA’ DISABILE TERRANNO A VIA ULPIANO ALLE 10.30.
NOI CI SAREMO VIENI PURE TU!
La Presidenza del Consiglio dei Ministri (PCM) mette sulla strada dieci lavoratori disabili che da sette anni collaborano con il Dipartimento della Protezione Civile (DPC) e lo fa con un secco comunicato di cessazione della Convenzione inviato alla cooperativa Europe Consulting di cui i lavoratori disabili sono soci.
Buttati in mezzo alla strada perché la Presidenza del Consiglio dei Ministri, luogo di abbondanti assunzioni di figli di dirigenti e non sempre necessari contratti fatti agli amici, ai parenti, agli amici degli amici, agli affiliati, non riesce a trovare la favolosa cifra di circa 125.000 euro, quando il salario annuale di un dirigente a contratto (contratto di cui sopra), è di circa 145.000 di euro.
Apprezziamo quanto il Capo del DPC ha inteso fare fin qui rispetto a questa situazione dei lavoratori disabili, e al quale chiediamo un incontro urgente per risolvere il problema e dare una risposta certa a questi meravigliosi lavoratori utilizzando, magari, le stesse procedure straordinarie che sono state altrove utilizzate e per motivi non certo uguali a questi e di pari gravità come la difesa del posto di lavoro. Un provvedimento urgente (si fa per altri…) che, nelle more di attivare la convenzione “abili a proteggere” promossa dallo stesso Dipartimento e promessa ai lavoratori disabili, consenta a questi ultimi di non essere licenziati.
Allo stesso Capo Dipartimento che ha ribadito, giustamente di attenersi e applicare le leggi, chiediamo come mai, la legge 68/99, risulta essere – quella e proprio quella- disapplicata presso il Dipartimento della Protezione Civile.
Stiamo parlando di lavoratori disabili che sono necessari al DPC sia per la buona continuità del servizio che hanno svolto fin qui, sia perché si occupano di un attività particolarmente sentita e apprezzata dal Dipartimento stesso e da tutto il mondo della Protezione Civile: occuparsi di supplire alle mancanze della società per aiutare cittadini diversamente abili coinvolti nei terremoti, alluvioni e altre calamità. Un lavoro indispensabile, un servizio che lo Stato deve offrire a questa categoria di cittadini più volta aggredita e umiliata dal Governo attuale ormai moribondo.
In tutto questo non sfugge alla CGIL che recentemente il DPC è sotto attacco da parte di chi per lunghi dieci anni ha scelto il silenzio complice e ora limita eccessivamente (e forse pretestuosamente) la necessaria operatività del Dipartimento con l’emanazione del mille proroghe oppure critica il Capo Dipartimento quando sostiene cose giuste sia quando le dice sbagliate (e le dice). Così come non sfugge che la Presidenza del Consiglio dei Ministri si scopre improvvisamente “legalista” e impedisce la permanenza presso il DPC di qualificati lavoratori disabili. Messi insieme tutti questi tasselli sembrano corrispondere ad un preciso disegno politico: liquidare il DPC cominciando dalla categorie più deboli, proteggendo invece i soliti noti. Grave, in tutti questi casi, è la responsabilità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, forse il vero mandante!
Roma 31 maggio 2011
DICHIARAZIONE STATO DI AGITAZIONE
PRESIDIO DI TUTTO IL PERSONALE LUNEDI’ 30 NOVEMBRE 2009 DALLE ORE 9:30
Oggi, si è svolta presso la sala Emercom del Dipartimento della protezione civile nazionale, una riunione del personale del DPC che ha visto la partecipazione di colleghi di via Ulpiano, Via Vitorchiano e via Affile, in cui sono stati esposti lo stato di avanzamento del percorso del decreto di privatizzazione della protezione civile, e si è dibattuto sull’ultima versione del decreto stesso già inviato via mail come comunicato sindacale. Chiarito che il provvedimento è in itinere e probabilmente potrebbe essere discusso al Consiglio dei Ministri di domani, si è deciso, considerata la gravità della situazione sia per quanto riguarda la condizione di incertezza estrema per il personale e considerata la portata distruttiva dell’operazione in atto riferita alla protezione civile come servizio dello stato, tutto il personale intervenuto ha deciso di proclamare lo STATO DI AGITAZIONE e mettere in campo tutte le possibili iniziative di lotta democratica. Come primo atto è proclamato per lunedì 30 novembre p.v., un presidio davanti alla sede di Via Ulpiano, a partire dalle ore 9.30, la cui partecipazione sarà agevolata per il personale dpc, attraverso la partecipazione ad un’assemblea esterna. E’ stato per altro istituito un comitato di lotta democratica per la gestione dell’intera iniziativa. Inoltre si è rinnovato l’invito a tutte le OO.SS. di sostenere le iniziative decise dai lavoratori. E’ stato deciso inoltre di svolgere un’assemblea a L’Aquila con i lavoratori del DPC unitamente ad altri enti, componenti e strutture del Servizio Nazionale della protezione civile. Sarà cura di informare i lavoratori della data di detta assemblea.
FP GCIL
Claudio MELONI – Gianni MASSIMIANI
RdB/CUB P.I.
Fabio MORABITO – Bruno STRAMACCIONI
STATO DI AGITAZIONE
In allegato schema di decreto del 3.12.09 ultima versione redatta.
Siamo comunque a conoscenza che in serata davanti ad un ulteriore bocciatura del decreto stesso il DPC, pervicaciemente, continua a elaborare nuove versioni.
Con quella di oggi siamo alla quinta bocciatura. “Inisuale” l’insistenza.
Fp CGIL PCM RdB PCM
GIOVEDI 10 DICEMBRE 2009 ORE 10-30-13.00 PRESSO LA SEDE DI VIA VITORCHIANO
ASSEMBLEA GENERALE
ODG
-STATO DELLA VERTENZA
– ULTERIORI INIZIATIVE DI LOTTA
Fp CGIL PCM RdB PCM
Come da mandato assembleare è convocato un presidio esterno davanti la sede di via Ulpiano
per il giorno 3 dicembre 2009 dalle ore 9.30 alle ore 13.00
– CONTRO IL DECRETO DI PRIVATIZZAZIONE DELLA PROTEZIONE CIVILE
– PER LA SALVAGUARDIA DI TUTTO IL PERSONALE CONSIDERANDO CHE NELL’ULTIMA STESURA DEL PROVVEDIMENTO NON SONO PREVISTE TUTELE PER I DIPENDENTI
Ricordiamo che il presidio è autorizzato dalla Questura di Roma e per partecipare si deve uscire digitando il codice 36
VISTA LA GRAVITA’ E L’IMPORTANZA DI QUANTO STA ACCADENDO INVITIAMO I COLLEGHI ALLA MASSIMA PARTECIPAZIONE
RdB/CUB Pubblico Impiego – PCM FP CGIL–PCM
Presidenza del Consiglio dei Ministri
BERTOLASO CONTRO LA CGIL
Come Coordinamento Nazionale della FP–CGIL/PCM vogliamo esprimere tutto il nostro appoggio e la nostra solidarietà al compagno Giovanni Ciancio.
Riteniamo gravissimo l’atteggiamento intimidatorio, del capo del Dipartimento della Protezione Civile, nonché sottosegretario e futuro Ministro dott. Bertolaso, nei confronti di un Dirigente sindacale della FP–CGIL.
Evidentemente non è piaciuta al dr Bertolaso, la partecipazione ad una trasmissione di YouDem, del nostro rappresentante sindacale, che esprimeva tutte le perplessità di questa O.S. in merito al Decreto legislativo 195.
L’intervista ha scatenato un inopportuno tentativo di rappresaglia, da parte del Capo Dipartimento, che ha proposto per il dr Ciancio un provvedimento disciplinare del tutto infondato.
In un Paese dove, ancora valgono le regole democratiche, con un atteggiamento palesemente nervoso e schizofrenico, si tenta di cancellare anche un legittimo diritto di critica, sull’operazione Protezione Civile SpA, che sta suscitando, dopo le denunce della CGIL, più di qualche dubbio nell’opinione pubblica.
Pertanto, rigettiamo con forza l’atteggiamento intimidatorio fin qui messo in atto, e invitiamo l’Amministrazione a tornare sui suoi passi, magari prendendo attenta visione della legge 300/70.
Infatti il compagno Ciancio sta operando nell’interesse delle lavoratrici e lavoratori del Dipartimento di Protezione Civile e nel pieno rispetto del ruolo che ricopre all’interno di questa Organizzazione.
Roma, 2 febbraio 2010
p. Coord. Naz. FP–CGIL/PCM
Gianni Massimiani
La FP–CGIL, smentisce nel modo più assoluto e categorico, le illazioni circolate nella PCM, circa una risoluzione e una condivisione con l’Amministrazione, della vicenda legata al provvedimento disciplinare del compagno Giovanni Ciancio, Dirigente sindacale in servizio presso il Dipartimento della Protezione Civile.
Al di là delle dovute cortesie istituzionali, che sono proprie di questa sigla sindacale, nelle riunioni ufficiali e non, si ribadisce con fermezza, l’assoluta bontà e giustezza delle linea e delle decisioni assunte dalla CGIL, nell’audizione del compagno Ciancio davanti al Consiglio di Disciplina.
A tale riferimento, auspichiamo, al più presto, il ripristino di più corrette relazioni sindacali in tutti i Dipartimenti della PCM.
Roma, 4 marzo 2010
p. FP–CGIL
Gianni Massimiani