Protezione Civile: solidarietà e tutela di un nostro dirigente sindacale. Comunicato di Antonio Crispi Segretario Nazionale FP CGIL

Domani 16 febbraio 2007 un nostro dirigente sindacale sarà formalmente messo sotto accusa per aver contribuito nell’ambito della FP/CGIL a sollevare la questione relativa alla Protezione civile spa, denunciato quello che già allora appariva, e che oggi è più chiaro, e cioè un sistema in odore di malaffare, un attacco alla costituzione, oltre ad essere una umiliazione dei lavoratori del Dipartimento nazionale.

A seguito di ciò, insieme alla CGIL e ad altre OO.SS. sindacali, il Paese, il Parlamento e tutta l’opinione pubblica ormai, è a conoscenza del disegno anticostituzionale della cosiddetta Protezione Civile SpA.

Per testimoniare la solidarietà al dirigente sindacale Giovanni Ciancio la FP/CGIL ha organizzato un presidio presso Via della Mercede, per le ore 11 e chiederà che una propria delegazione sia presente durante il contraddittorio.

Alla luce dei fatti, è quindi sconfitto chi ha carpito il know-how dei lavoratori del DPC svendendolo e mettendolo a disposizione di ditte private, dando un colpo allo Stato ed uno alla Costituzione, unitamente al tentativo di esautorare gli enti locali, le regioni e tutte le altre istituzioni preposte.

Roma, 15 febbraio 2010 

Comunicato unitario

RdB/USB P.I. SIPRE UGLPCM UIL PCM FPCGIL

 
In riferimento al decreto legge sulla manovra finanziaria – approvato dal Consiglio dei ministri – si informano i colleghi che la RDB, SIPRE, UGL, UIL E CGIL stanno esercitarcitando un continuo monitoraggio sul testo del decreto, il quale muta di ora in ora.

Stiamo impegnando tutte le nostre energie e le nostre strutture, per ostacolare operazioni e manovre ai danni della Presidenza del Consiglio.

Vi comunicheremo appena possibile, il testo definitivo della manovra finanziaria con particolare attenzione, ovviamente, a ciò che riguarda la PCM.

Non esiteremo, se necessario, a mobilitare i dipendenti della presidenza, sicuri che i colleghi sapranno rispondere uniti e numerosi come già avvenuto martedì 25 maggio.

Si informa inoltre che le federazioni delle scriventi organizzazioni sindacali hanno già proclamato e, da diversi giorni, lo stato di agitazione in tutto il Pubblico Impiego.

RdB/USB P.I. SIPRE UGLPCM UIL PCM FPCGIL

 
 
 

 

Comunicato

Oggi pomeriggio all’Aran abbiamo sottoscritto in via definitiva il CCNL relativo al quadriennio normativo 2006/2009, biennio economico 2006/2007 e biennio economico2008/2009 dell’Area VIII Dirigenza PCM.

La firma di questo Contratto è, in questa fase politica ed economica, un atto importante nei confronti di lavoratori che da più di cinque anni non vedevano rinnovato il CCNL.

La FP CGIL continua la battaglia di contrasto alla politica del Governo Berlusconi e alla legge finanziaria che prevede tagli ai servizi pubblici e il blocco dei Contratti Nazionali di lavoro per i prossimi tre anni.

In allegato il testo definitivo del Contratto.

Roma, 4 agosto 2010
 

FP CGIL Funzioni Centrali
la Coordinatrice Nazionale
Francesca De Rugeriis

 
 
 

Il Coordinamento Fp Cgil scrive al Capo dipartimento e…

 
Lettera su esternalizzazioni e servizi integrati
 

 
 

 

Il veto!

 

 

Giovedì 15.01.2009 si è svolto un cordialissimo incontro tra il coordinatore della Fp CGIL della PCM e il dott. Flavio Siniscalchi Capo del Personale del DPC.

L’incontro era stato richiesto da questa OS per trovare una soluzione indolore e condivisa sul destino di due lavoratori, sottoposti, dal 23 ottobre 2007, a una vera e propria vessazione, a un attacco alla loro professionalità, un aggressione alla loro vita privata e creato grave nocumento esistenziale.

Nonostante la cortesia e i buoni propositi del dott. Siniscalchi, che ha riconosciuto le qualità e l’alta professionalità dei lavoratori in questione, l’incontro è finito con un nulla di fatto per l’assoluta indisponibilità – secondo quanto ha riferito il Capo del Personale DPC – del Capo Dipartimento, nonché Sottosegretario di Stato Guido Bertolaso ad affrontare e risolvere il problema.

L’evidente atteggiamento punitivo che il Sottosegretario ha inteso assumere verso questi due lavoratori è discutibile. Dell’attuale stato di cose, si conosce solo la data d’inizio, ottobre del 2007, ma restano sconosciuti i motivi, che a quanto sembra, alimentarono e alimentano, tutt’oggi, tale esecrabile comportamento del Sig. Sottosegretario.

Appare singolare, infatti, che il Sig. Sottosegretario, uno degli uomini politici italiani attualmente in auge, utilizzi la propria delicata duplice funzione per risolvere conflitti privati, la cui natura, appare oscura e indecifrabile. Al di là delle valutazioni di merito della vicenda, per la quale, la Fp CGIL è e sarà impegnata fino in fondo per la dovuta tutela dei lavoratori coinvolti in quella che definimmo “una triste vicenda”, va rilevato, come tale stile gestionale e di leadership, riguardi l’insieme dei lavoratori che operano all’interno del Dipartimento della Protezione Civile.

Vorremmo ricordare al Sig. Sottosegretario, così come abbiamo fatto altre volte, che esiste un sistema di regole codificato al quale tutti coloro che svolgono funzioni di pubblico interesse, sono chiamati al più rigoroso rispetto, poiché il rispetto delle regole è a nostro parere la vera essenza della vita democratica.
E’ per il ripristino di un corretto sistema di regole e di relazioni relative che la CGIL si batterà a tutela di tutti i lavoratori del DPC.

Il Suo veto, poi, Sig. Sottosegretario Bertolaso, di qualsiasi natura esso sia, è inaudito e insopportabile oltre che di pessimo e cattivo gusto.

Roma, 20.01.2009
 
Coordinatore Nazionale Fp-CGIL PCM
Gianni Massimiani

 
 

 

Circolare Ministeriale

 

 
Il Ministero convoca le OO.SS. per il 17 febbraio 2009
 

 
 

 

12 domande a Bertolaso sul futuro della Protezione Civile. Comunicato stampa di Antonio Crispi Segretario Nazionale Fp CGIL

Il sottosegretario Bertolaso rilascia dichiarazioni dubbiose e poco rassicuranti circa il futuro del Dipartimento della Protezione Civile e dei lavoratori addetti a questo delicato settore e servizio dello Stato preposto alla pubblica e privata incolumità.

Quest’ultima l’unica cosa privata oggi contemplata nella Protezione Civile.

Noi richiediamo al Sottosegretario e contemporaneamente Capo Dipartimento PC ispiratore dello schema del decreto legge in parola il sempre più auspicato incontro, anticipando alcuni semplici quesiti:

1. se è comprensibile la decretazione d’urgenza per il sisma, Messina e i rifiuti, quale è la necessità di riorganizzare il Dipartimento della PC con lo stesso eccezionale strumento?

2. quali saranno le ricadute sui lavoratori? Saranno trasferiti in modo forzoso nella Spa e quale tipo di contratto avranno? E come avverrà il passaggio da un contratto all’altro?

3. si abolirà o meno il ruolo speciale di protezione civile? Se no perché? Se sì perché?

4. è vero che il persistere della istituzione del ruolo speciale serve ad assumere nuovo personale a chiamata diretta che altrimenti non potrebbe essere assunto in assenza di tale prerogativa?

5. quale garanzie avranno nella nuova SPA gli attuali precari che auspichiamo presto assunti?

6. se il personale del DPC “potrà essere utilizzato dalla SPA” quelli che non saranno chiamati in SPA perché non possono restare in Presidenza al pari dignità degli altri lavoratori? Chi è che non li vuole?

7. Lei sente la necessità, non condivisa, di creare due strutture una pubblica (per quanto?) e una privata per la PC; quale sarà l’interoperabilità tra queste due strutture? E tra queste e il resto delle componenti del servizio di PC del Paese?

8. in caso di calamità i cittadini dovranno pagare i soccorsi cosiddetti “strumentali” di questa SPA?

9. in un Paese dove i pompieri non hanno la benzina per i loro mezzi chi finanzierà questa SPA? I soldi del terremoto dell’Abruzzo come affermano i media?

10. Lei dice di voler lasciare al Paese due PC, perché invece non ci lascia in eredità la sola pianificazione d’emergenza degli ultimi sette anni? Per esempio quella inerente l’Arco Calabro, il Gargano, il Matese, solo per riferirci al rischio sismico? E poi una volta per tutte ma che c’entra quest’Ufficio aeronautico, così configurato, con la PC?

11. come si coniuga il suo progetto con il titolo V della Costituzione?

12. perché non sottopone tutto il suo progetto che riguarda il personale a contrattazione sindacale?

Ecco, dott. Bertolaso, risponda a noi, ai dipendenti del DPC e al Paese. Lo faccia pubblicamente magari incontrandoci. A noi, ai lavoratori, questo silenzio non piace e ci creda pensiamo che il Paese non avverta tutta questa necessità di una protezione civile privatizzata, seppur sapientemente camuffata.

Roma 27 novembre 2009

Smantellata con Decreto Legge la Protezione Civile: Comunicato stampa di Antonio Crispi, Segretario Nazionale FP CGIL

Ieri alla riunione del preconsiglio dei ministri è stato approvato il decreto legge che smantellerà il servizio di protezione civile indispensabile alla salvaguardia della pubblica e privata incolumità trasformandola in una SPA e mortificando la professionalità e la dedizione di centinaia di lavoratori ai quali, in virtù di tale arbitraria trasformazione, vengono precluse tutte le dovute garanzie circa la stabilità del posto di lavoro, condanna i co.co.co ad una vita di precari, mantiene in vita il ruolo speciale di protezione civile solo per consentire assunzioni e promozioni a dirigente di natura marcatamente clientelare, affida ad una SPA tutte le competenze della protezione civile con un sibillino richiamo a generici “servizi strumentali” per garantire una fantomatica “economicità e tempestività degli interventi”, quando l’Abruzzo sta lì a dimostrare che si sono spesi molto più soldi allorquando si è deciso di abolire la fase dei prefrabbricati/casette di legno.

A parte l’aspetto emergenza rifiuti pur contenuto nel decreto in via di approvazione, non si riesce a comprendere tutta questa urgenza per “riformare” il Dipartimento escludendo il Parlamento, gli Enti Locali, le Regioni dalla discussione. E poi siamo ancora in attesa di avere una risposta a quanto è stato riportato su alcuni organi di stampa qualche giorno fa: “le risorse per finanziare tutta questa operazione sono quelle destinate all’Abruzzo”?

Roma, 2 dicembre 2009

Relazione di opposizione presentata in commissione 1 Affari Costituzionali del Senato dal gruppo parlamentare del Partito Democratico

  

Il Senato,

Premesso che:

con riguardo ai profili di cui all’articolo 77 della Costituzione, si rileva:

in relazione al contenuto al prevalentemente ordinamentale delle disposizioni in esame, la manifesta insussistenza dei requisiti di necessità ed urgenza, implicitamente confermata dal dispositivo del decreto stesso che fa riferimento in premessa al “superamento della fase di prima emergenza” con riguardo agli eventi sismici del 6 aprile 2009, al “rientro nel regime ordinario” per l’emergenza rifiuti in Campania e a non qualificati ulteriori “numerosi eventi calamitosi in atto”;

sono inoltre violati dal decreto legge i requisiti di omogeneità e specificità delle norme introdotte con la decretazione d’urgenza, richiesti dall’art. 15, comma 3, della legge 400/1988, il cui valore ordinamentale e super-primario è stato più volte affermato dalla Consulta e richiamato finanche dal Capo dello Stato nel messaggio inviato alle Camere il 29 marzo 2002, ove si asserisce che tale legge, pur avendo natura ordinaria “ha valore ordinamentale in quanto è preposta all’ordinato impiego della decretazione d’urgenza e deve quindi essere, del pari, rigorosamente osservata”. Tale legge prevede in particolare che i decreti-legge indichino nel preambolo le «circostanze straordinarie di necessità e di urgenza che ne giustificano l’adozione», laddove il provvedimento in esame, nel preambolo, si limita ad asserire tautologicamente la sussistenza una supposta straordinaria necessità ed urgenza, in assenza di alcuna precisazione in ordine ai presupposti fattuali dai quali possano evincersi tali ragioni;

l’assenza dei requisiti di cui all’art. 77 Cost. viola altresì le prescrizioni richieste da una ormai consolidata giurisprudenza costituzionale. La Consulta infatti – da ultimo con le sentenze nn-. 171/2007 e 128/2008 – ha statuito che l’esistenza dei presupposti di costituzionalità di cui all’art. 77 della Carta fondamentale non possa evincersi “dall’apodittica enunciazione dell’esistenza delle ragioni di necessità e urgenza, né può esaurirsi nella constatazione della ragionevolezza della disciplina introdotta”, sottolineando che la valutazione della sussistenza dei presupposti di costituzionalità non può essere meramente soggettiva (riferita cioè all’urgenza delle norme ai fini dell’attuazione del programma di Governo o alla loro mera necessità) ma deve invece fondarsi su riscontri oggettivi, secondo un giudizio che non può ridursi alla valutazione in ordine alla mera ragionevolezza od opportunità delle norme introdotte;

Nel merito delle disposizioni in esame si rileva che:

la disposizione di cui all’articolo 3, comma 5, relativo alla costituzione di Unità stralcio per la chiusura della gestione commissariale in Campania, configura una violazione dell’articolo 113 della Costituzione, limitando la tutela giurisdizionale contro gli atti di una pubblica amministrazione;

il procedimento di cui all’articolo 6 in materia di determinazione del valore di acquisto del termovalorizzatore di Acerra, ad opera dell’Unità stralcio di cui all’articolo 3, appare privo dei connotati di pubblicità e trasparenza che devono informare l’azione amministrativa;

appare altresì censurabile, sotto il medesimo profilo, la disposizione di cui all’articolo 7 che autorizza il trasferimento dell’impianto di Acerra a soggetti pubblici o privati senza apparente rinvio a procedure di evidenza pubblica;

con riferimento alle disposizioni di cui all’articolo 11, che trasferiscono la titolarità della Tarsu alle Province, incidendo sui poteri ordinatori dei sindaci in materia di gestione integrata dei rifiuti, e con ciò sottraendo agli stessi comuni la capacità impositiva, si censura il ricorso alla decretazione d’urgenza in materia tributaria, nonché la mancata consultazione e partecipazione della Conferenza Unificata;

con riferimento all’articolo 15, che insedia presso la Presidenza del Consiglio un Sottosegretario di Stato incaricato del coordinamento degli interventi di prevenzione in ambito europeo ed internazionale rispetto ad eventi di interesse di protezione civile, anche in deroga alle previsioni della normativa in vigore relativamente al mantenimento dell’incarico di capo del Dipartimento della Protezione civile, consentendo ad un funzionario dello Stato una carica politica;

con riguardo alle disposizioni di cui all’articolo 16, che istituiscono una società in house a totale partecipazione pubblica per lo svolgimento di funzioni ordinarie di carattere strumentale afferenti al Dipartimento di Protezione civile, si segnala il contrasto con le disposizioni in materia di organizzazione dei pubblici uffici di cui all’articolo 97 della Costituzione, con particolare riguardo alla sostanziale elusione della disciplina in materia di reclutamento del personale pubblico attraverso pubblico concorso;

tutto ciò considerato,

esprime parere contrario.

 
 

 
 

Comunicato stampa PCM

Contratti e roof garden 

Se vengono confermate le indiscrezioni, ancora una volta il Governo Berlusconi, con una manovra economica che definisce “lacrime e sangue”, colpisce i più deboli, c’è la crisi economica da far pagare ai lavoratori dipendenti e ai pensionati, da tempo abituati a pagare per i più abbienti.

Si accanisce, come al solito, contro i lavoratori pubblici, con il blocco totale del turn- over, il blocco degli aumenti contrattuali, l’azzeramento del salario accessorio, i tagli agli enti locali, lo slittamento delle liquidazioni delle pensioni e per finire il taglio alla sanità.

In tutto questo scempio dobbiamo subire anche la presa in giro del ministro Calderoni, che propone il taglio del 5% dello stipendio di Ministri e parlamentari.
Sig. ministro, perché non propone il taglio del 50%? Tanto con quello che vi resta vivrete sempre meglio di un dipendente pubblico!

“Una mannaia per dipendenti e pensionati” definisce la manovra la neo-Segretaria Generale della FPCGIL, Rossana Dettori, che minaccia forti mobilitazioni a difesa del salario e dei Diritti dei lavoratori e pensionati.

In tutto questo è singolare il destino dei dipendenti e dirigenti della PCM, che ancora sono in attesa del rinnovo del biennio economico 2007/09 ( stucchevole la trattativa all’Aran ), ma che vedono l’Amministrazione, assumere con una manovra di palazzo e della politica, in deroga al blocco del turn – over, parenti, amici e amici degli amici in Protezione Civile, e scialacquare denaro pubblico per aprire al quinto piano di Largo Chigi, un roof-garden, un “giardino terrazza” con bar e bistecchiera, gazebo, il tutto con una splendida vista che guarda su piazza Colonna.

E’ il primo bar all’aperto della PCM, ma chi potrà frequentarlo? Non certo i dipendenti della PCM, che per usufruire della mensa ( quella del popolo ), debbono attenersi ad improbabili tempi di percorrenza e tornelli per accedervi.
Chissà se il solerte Brunetta avrà previsto un simile trattamento per gli avventori del piano alto della Galleria Sordi, oppure politicanti, accompagnatrici, mestieranti e affini, sono esonerati da simili imposizioni ?

Roma, 18 maggio ’10
 

FPCGIL Nazionale  
Gianni Massimiani

 
 

 

Testo OPCM

 
Vi alleghiamo il testo dell’OPCM del 13 maggio 2010 che fino ad adesso era introvabile, noi invece lo abbiamo trovato e come sempre ci sembra giusto diffonderlo.

Sull’argomento teniamo ad informarvi che insieme alla maggioranza delle sigle sindacali non solo della PCM, abbiamo già interessato sul tema i rami del parlamento con i rispettivi presidenti.

Come avevamo già detto troviamo assolutamente illegittima, prepotente e irricevibile la norma che concerne la stabilizzazione di 13 dirigenti che non hanno alcun titolo esclusivo a partecipare e per finanziare i quali è stato necessario decurtare di 53 unità la stabilizzazione di personale cosiddetto “precario”.

A tutela di tutti gli altri aventi diritto almeno al pari dei 13 “nominati” peraltro già penalizzati in questi ultimi anni con un allantanamento dalle attività, percorreremo ogni utilile iniziativa affinchè venga tutelata la certezza del diritto e ripristinato il Dlgs 165/01 il cui derogare è diventato lo sport nazionale praticato dai vertici del Dipartimento di Protezione Civile.

FP CGIL NAZIONALE
Gianni Massimiani

 
 
 

 

Lettera sindacale

 

Al Dipartimento per le politiche di gestione e di sviluppo delle risorse umane
Servizio relazioni sindacali

SEDE

Banca delle ore. Artt. 84 e 86 del CCNL 2002/2005.

I citati articoli del contratto di lavoro hanno previsto l’istituzione della banca delle ore per consentire, al lavoratore, la fruizione delle prestazioni di lavoro straordinario in modo retribuito o come permessi compensativi.
Nell’ambito delle ore autorizzate mensilmente, il lavoratore può chiedere, che le stesse, confluiscano nel conto individuale della banca delle ore.
Il citato contratto, come anche l’art. 12 del CCNI 2006/2009, non pone alcun limite alla scelta del lavoratore. Tale scelta, tra l’altro, si traduce in un risparmio per l’Amministrazione in quanto il lavoro straordinario non viene retribuito.
Alla luce di ciò appaiono inspiegabili le circolari del Dipartimento per le risorse strumentali RAG/240/2010 del 24/06/2010 e RAG/245/2010 del 06/07/2010 (entrambe allegate), con le quali si stabilisce, in maniera unilaterale e arbitraria che le ore che possono confluire mensilmente nel conto individuale non possono essere superiori a 4 (quattro)!!. Tale disposizione arbitraria, tra l’altro, sembra trovare applicazione anche in altri Dipartimenti o Uffici.
Sembra, inoltre, che tali circolari non siano state trasmesse, come doveroso, a codesto Servizio né alle OO.SS.
Si rammenta che l’istituzione della banca delle ore ha avuto ed avrà il solo scopo di far risparmiare le Pubbliche Amministrazioni, che si vedranno sollevate dall’onere del pagamento dello straordinario per volontà esplicita del lavoratore.
Sembra invece che la volontà di alcuni Capi Dipartimenti od Uffici, vada in senso contrario e che,pare, preferiscano che la Presidenza del Consiglio continui a pagare in toto il lavoro straordinario.
Ciò premesso si chiede a codesto Servizio, nell’ambito delle proprie competenze istituzionali e nel rispetto delle prerogative delle OO.SS., di voler intervenire affinché trovino corretta applicazione le norme contrattuali sottoscritte.

Roma, 1 settembre 2010

p. FPCGIL/PCM
Gianni Massimiani

 
 
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