Roma,15 luglio 2010
Al Ministro della Giustizia
On.le Avv. Angelino Alfano
e, per conoscenza
Al Capo del D. A.P.
Ai Vice Capo D. A.P.
Al Direttore Generale
Esecuzione Penale Esterna
Al Direttore Generale
del Personale e della Formazione
All’ Ufficio per le Relazioni Sindacali
R O M A
Prot.n.CM129/2010
Oggetto: Regolamento di organizzazione degli Uffici di Esecuzione Penale Esterna
Eg. Ministro,
Siamo venuti a conoscenza, che il giorno 11 giugno u.s. è stato firmato il Regolamento di organizzazione degli Uffici di Esecuzione Penale Esterna ai sensi dell’art. 3 della legge 154/2005 e dell’art.72 c.1 della Legge 25 luglio 1975 n.354 .
Si è inteso così definire, con una modalità ed un metodo poco ortodossi riguardo il rispetto delle normali relazioni sindacali, una questione importante e piuttosto delicata e complessa per la quale avevamo chiesto il 20 febbraio 2009, nota n. 45, al Capo del DAP Presidente F. Ionta ed all’allora Direttore Generale EPE, Dott. R. Turrini Vita, un confronto per esaminare alcuni aspetti dell’articolato nel cui contenuto avevamo ravvisato criticità che richiedevano, a nostro parere, un adeguato ed opportuno approfondimento.
Non solo il confronto non è mai avvenuto ma non vi è stato neppure il benché minimo convenevole accenno di riscontro. Prassi, quest’ultima, consolidata e frequentemente reiterata dall’amministrazione.
Ebbene, Sig. Ministro, non possiamo esimerci dal rappresentare il nostro disappunto riguardo la questione in oggetto in quanto riteniamo siano stati disattesi, dall’amministrazione penitenziaria in primis, quei principi stabiliti dalla norma che regolano e definiscono le relazioni sindacali e le materie contrattuali oggetto di informativa e di confronto tra le parti. Una di queste è proprio l’organizzazione degli uffici , specificità che caratterizza il Regolamento in questione.
La Fp Cgil, pertanto, chiede di conoscere il contenuto finale dell’articolato e chiede urgentemente un incontro sulla materia evidenziata.
In attesa di sollecito riscontro si porgono cordiali saluti
La Coordinatrice Nazionale FpCgil
Penitenziari – Ministeri
Lina Lamonica
Per la Fp Cgil Dirigenza Penitenziaria
Massimo Di Rienzo
Lettera di saluto Dr. De Pascalis e sua relazione sul lavoro svolto al personale.
Lettera Fp Cgil Piemonte al Ministro Alfano.
CARCERI
SOVRAFFOLLAMENTO: CHE FARE?
La FPCGIL insieme a A buon diritto, ACLI, Antigone, ARCI, Associazione nazionale Giuristi Democratici, Beati i Costruttori di Pace, Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia, Forum droghe, Magistratura Democratica, Ristretti Orizzonti, Unione Camere Penali Italiane ha presentato oggi 13 luglio durante una conferenza stampa il documento”Sovraffollamento: che fare?”.
Il documento, oltre a denunciare le disumane condizioni in cui versano gli istituti penitenziari italiani, presenta proposte concrete per fronteggiare una situazione emergenziale destinata al peggioramento.
13, luglio 2011
Roma, 30 maggio 2007
Ai delegati ed eletti Fp Cgil RSU settore Pen.
(con preghiera di consegnare copia ai dirigenti
penitenziari)
Oggetto: assemblea nazionale – dirigenti penitenziari –
Roma Via L. Serra 31 -07/06/2007 – ore 10.30 –
Care/i compagne/i,
nell’allegarvi il documento indirizzato al Ministro della Giustizia Sen. Mastella sulla complessiva questione della dirigenza penitenziaria, vi informiamo che è convocato, per il giorno 7 Giugno 2007, ore 10,30, sala Filcams, piano terra, di Via Leopoldo Serra 31 Roma, l’assemblea nazionale dei dirigenti penitenziari della Fp Cgil.
La riunione avrà il seguente ordine del giorno:
* Decreto di individuazione dei livelli di funzione dirigenziale del DAP
* Contratto collettivo nazionale di lavoro
* Problematiche varie
Nel raccomandarvi la massima partecipazione vi inviamo fraterni saluti.
p. la Fp Cgil Nazionale
Fabrizio Rossetti
Roma 30 maggio 2007
Al Ministro della Giustizia
Sen. Clemente Mastella
Al Sottosegretario di Stato alla Giustizia
Prof. Luigi Manconi
Al Capo del DAP
Pres. Ettore Ferrara
Al Direttore Generale del Personale
Dr. Massimo De Pascalis
Egregi,
è trascorso oramai più di un anno dall’approvazione del Decreto Legislativo n. 63/2006 che, adempiendo la delega contenuta nella Legge Meduri, ha provveduto a completare il quadro normativo in materia di dirigenza penitenziaria.
Gli avvicendamenti nel frattempo intervenuti ai vertici del Dicastero della Giustizia e dello stesso Dipartimento, unitamente all’approvazione dei provvedimenti legislativi citati, hanno indotto i dirigenti penitenziari a confidare in un profondo rinnovamento del DAP, che sappia finalmente coniugare il recupero dell’efficienza dell’azione amministrativa con la certezza delle regole e il puntuale rispetto dei diritti dei lavoratori.
Dobbiamo tuttavia constatare, nostro malgrado, le difficoltà che continuano a contraddistinguere la gestione del personale tutto ed, in particolare, dei dirigenti.
Non è forse irrilevante, a tale proposito, sottolineare come, a tutt’oggi, non sia stata intrapresa alcuna iniziativa finalizzata alla apertura della trattativa per la sottoscrizione del primo contratto collettivo di lavoro della dirigenza penitenziaria.
Nel frattempo (e nonostante le ripetute sollecitazioni pervenute da singoli lavoratori, organizzazioni sindacali e dalle stesse strutture periferiche dell’Amministrazione), nessun chiarimento è stato fornito dal Dipartimento circa il concreto trattamento giuridico applicabile ai dirigenti, che si vedono così privati del più fondamentale (ed elementare) dei diritti: la conoscenza del proprio status.
E’ noto come la scelta del ministro dell’epoca, con il D.M. del 30 settembre 2005, di equiparare il trattamento giuridico ed economico dei dirigenti meduristi, al corrispondente personale della Polizia di Stato fosse un opzione riduttiva, in qualche modo al ribasso rispetto alle possibilità che la stessa legge prevedeva. Eppure si deve evidenziare come – nella concretezza – anche quel trattamento giuridico venga spesso negato, sia esplicitamente, sia con l’assordante silenzio che costituisce l’unica risposta alle istanze dei lavoratori.
Così accade per il congedo straordinario, per la diaria (e il rimborso forfetario delle spese) di missione, per gli orari di lavoro; e l’elenco potrebbe continuare ancora a lungo.
Nel frattempo, si susseguono le bozze di decreti ministeriali di attribuzione delle sedi dirigenziali che circolano nell’amministrazione e su cui non si è – finora – ritenuto di acquisire alcun parere da parte delle Organizzazioni sindacali.
Nel frattempo, si registra l’emissione di alcuni decreti provvisori di attribuzione di funzioni dirigenziali a taluni dirigenti e provvedimenti di trasferimento tutti, all’apparenza, decontestualizzati.
Noi continuiamo a sperare nell’apertura di una stagione di diritti e di opportunità per tutti i lavoratori, che sappia disegnare un’amministrazione moderna, capace di compiere le proprie scelte sulla base di valutazioni serie ed oggettive dell’operato dei propri dirigenti e dell’efficienza delle strutture che essi sono chiamati a dirigere. Noi continuiamo ostinatamente a confidare in una Pubblica Amministrazione capace di fornire servizi e di adempiere al proprio mandato in modo trasparente e rispettoso dei cittadini e dei propri operatori, senza sprechi di risorse e senza vessazioni.
Tuttavia, non intendiamo limitarci alla speranza, ma pretendiamo di essere parte e motore del cambiamento, nell’ovvio riconoscimento dei rispettivi ruoli.
Chiediamo perciò che – da subito – il DAP chiarisca in modo inequivocabile lo stato giuridico ed il trattamento economico applicabile ai propri dirigenti nell’attuale fase transitoria, che si protrae oramai dal 16 agosto 2005.
Chiediamo, altresì, una rapida convocazione delle organizzazioni sindacali per esaminare eventuali progetti di individuazione delle sedi dirigenziali, per discutere dell’iter per la sottoscrizione del primo contratto collettivo di lavoro dei dirigenti penitenziari, per esaminare lo stato dell’arte e le proposte dell’Amministrazione in tema di mobilità dei dirigenti penitenziari.
Nella certezza di un rapido e positivo riscontro, cogliamo l’occasione per porgere distinti saluti.
p. la Fp Cgil Nazionale
Settore Penitenziario
Fabrizio Rossetti
Roma, 16 Giugno 2008
Al Capo del Dipartimento
dell’Amministrazione penitenziaria
Pres. Ettore Ferrara
Al Signor Direttore dell’Istituto
Superiore di Studi penitenziari
Dr.ssa M.L.Culla
Al Direttore Generale del personale
e della formazione dell’Amministrazione penitenziaria
Dr. Massimo De Pascalis
Oggetto: Formazione per i dirigenti penitenziari
Sono ormai passati tre anni dalla approvazione della legge n. 154/05 cd. legge “Meduri e più di due anni dall’emanazione del decreto legislativo n.63/2006.
A ciò ha fatto seguito il completamento delle procedure di assunzione del personale dirigenziale di Area 1 e, dunque, è stata finalmente definita la consistenza organica della classe apicale dell’Amministrazione penitenziaria.
Si è preso atto favorevolmente del corso di formazione che ha conseguito all’attribuzione degli incarichi per i dirigenti contrattualizzati, ma non può sottacersi che nessuna analoga iniziativa è stata assunta per i dirigenti penitenziari destinatari della legge 154/05.
E poco cambia, a nostro giudizio, il fatto che le procedure previste dall’ordinamento di tali dirigenti non sono concluse; resta il fatto che il bisogno formativo è probabilmente anche più forte, atteso i numeri dell’organico e la particolare rilevanza delle funzioni di direzione di Istituti penitenziari, anche complessi.
Conoscenza delle tecniche di ruolo con particolare attenzione all’attuale stato delle relazioni sindacali, innovazione gestionale con riferimento al lavoro per obiettivi, aggiornamento normativo anche alla luce delle recentissime riforme che hanno riguardato l’Amministrazione penitenziaria, sono solo alcuni dei bisogni formativi della nuova classe dirigente.
La Fp Cgil Le pone, quindi, l’esigenza che il DAP si doti al più presto di un piano organico e straordinario per la formazione dei dirigenti, esigenza resa ancor più stringente non solo dalle incertezze normative e dai dubbi interpretativi sulle compatibilità ordinamentali e contrattuali di questa dirigenza con il quadro più generale di riferimento, ma dai sempre più evidenti conflitti professionali e dalle spinte neo corporative che un adeguato intervento formativo può concorrere a governare con intelligenza..
Restiamo in attesa di un cenno di riscontro alle questioni da noi sollevate e offriamo piena e totale disponibilità a partecipare a qualsivoglia confronto il DAP voglia attivare sull’argomento della formazione dei dirigenti.
Distinti saluti.
p. la Fp Cgil Nazionale
Fabrizio Rossetti
Roma, 18 settembre 2008
Al Direttore Generale
Detenuti e Trattamento
Cons. Ardita
Al Direttore Generale
del Personale e della Formazione
Dr. De Pascalis
e, per conoscenza
Al Capo del DAP
Pres. Ionta
Al Vice Capo del DAP
Dr. di Somma
All’Ufficio per le Relazioni Sindacali
Dssa Conte
Al Provveditore DAP
Regione Piemonte
Dr. Fabozzi
Alla Segreteria Regionale FpCgil-Torino
Prot. N220 /08
Oggetto: Area pedagogica C.C. Vercelli – ulteriore sollecito
A seguito della intercorsa corrispondenza, riguardante le problematiche relative all’area pedagogica della C.C. di Vercelli, questa O.S. è ancora in attesa di conoscere determinazioni da parte di codesta Amministrazione finalizzate a dirimere la questione evidenziata.
Benché in data 21/08 u.s., per conoscenza, sia pervenuta a questa O.S. la nota con la quale la Direzione Generale Detenuti e Trattamento chiedeva al Provveditorato di Torino di conoscere quali azioni si intendevano porre in essere per risolvere le problematiche evidenziate, a tutt’oggi, purtroppo, non abbiamo alcun riscontro in merito.
La Fp Cgil, pertanto, nel rispetto del mandato istituzionale conferito all’area in questione e dei diritti e della dignità professionale, operativa e personale dei lavoratori ad essa afferenti, sollecita il riscontro ribadendone l’urgenza.
Si resta in attesa e si porgono distinti saluti.
Il coordinatore nazionale
Penitenziari – Ministeri
Lina Lamonica
APPELLO AI LAVORATORI PENITENZIARI
REFERENDUM 9 – 10 FEBBRAIO
SCIOPERO 13 FEBBRAIO
Alle lavoratrici e ai lavoratori
dell’Amministrazione Penitenziaria
Si comunica che in data odierna ci è pervenuta la notizia di un’integrazione del Fondo Unico di Amministrazione per l’anno 2007.
Le somme verranno attribuite secondo i criteri dell’accordo del 2007 e ammontano a: 842.174,00 € per l’Amministrazione Penitenziaria.
Tra oggi e domani è prevista la firma dell’integrazione dell’accordo del 2007 per cui si auspica che il pagamento avvenga in tempi celeri.
Roma, 30.07.09
La coordinatrice nazionale
Penitenziari- Ministeri
Lina Lamonica
Roma,12 agosto 2009
Al Capo del Dap
Pres. F.Ionta
Al Vice Capo Vicario del DAP
Dr. E di Somma
Al Direttore Generale
del Personale e della Formazione
Dr. M. De Pascalis
e, per conoscenza
All’Ufficio per le Relazioni Sindacali
Dssa P. Conte
Prot. N.173/2009
Oggetto : Mobilità interna personale comparto ministeri.
In riferimento alla informativa dell’Ufficio per le Relazioni sindacali n. 0290819 del 8.8.2009 con la quale è stata inviata alle OO.SS. la nota della Direzione del Personale riguardante la mobilità interna del personale del comparto Ministeri – educatori e contabili – a seguito interpello anno 2009, questa O.S. non può esimersi dal rappresentare serie perplessità riguardo la modalità con la quale detta Direzione Generale ha inteso dare esecuzione ai trasferimenti del personale risultato vincitore all’interpello del 4 febbraio 2009.
Risulta, infatti, che alcuni trasferimenti avverranno dal 14 settembre c.a. ed altri in un secondo momento, ovvero a seguito dell’assunzione delle restanti unità di educatori vincitori del concorso a 397 posti e di contabili vincitori del concorso a 110 posti.
Fermo restando le motivazioni esplicitate nella nota,”esigenze delle sedi di assegnazione rapportate a quelle di destinazione a seguito di interpello”, che in qualche modo tendono a giustificare tale scelta, riteniamo evidenziare che in alcuni casi, a noi segnalati, pur non sussistendo particolari esigenze, il trasferimento è stato differito al prossimo anno determinando tra gli interessati gravi disagi riguardanti la organizzazione familiare (nuova locazione abitativa, iscrizione scolastica dei figli, ecc.) e professionale.
Se a ciò aggiungiamo l’implicazione emotiva e le aspettative che l’interpello di mobilità hanno determinato tra i lavoratori, che dopo anni di permanenza nella sede di assegnazione (in alcuni casi anche 20 anni) possono finalmente ricongiungersi ai loro affetti, il disagio diviene maggiore.
Ci risulta, ad esempio, e non ne comprendiamo il motivo, che nella prima tranche di trasferimenti è stata differita la mobilità da sedi di servizio che, a dire il vero, anche in virtù delle recenti assunzioni non hanno particolari sofferenze di organico come la CR di Saluzzo o la CC di Brescia.
La Fp Cgil, pertanto, chiede con urgenza di conoscere i criteri che giustificano effettivamente la metodologia adottata nel dare esecuzione alla mobilità legittimandone, per alcuni lavoratori, il differimento ad altra data.
In attesa di riscontro si porgono cordiali saluti
La Coordinatrice nazionale
Penitenziari- Ministeri
Lina Lamonica
Roma, 19.10.2009
Al Direttore Generale
del Personale e della Formazione
Dott. M. De Pascalis
e, per conoscenza
Al Capo del Dap
Pres. F. Ionta
Al Vice Capo Vicario del DAP
Dott. E. di Somma
All’Uffcio per le Relazioni Sindacali DAP
D.ssa P.Conte
Egr. Dott. De Pascalis
E’ di oggi la notizia che le OO.SS. del Comparto Ministeri sono state convocate dal Sottosegretario Sen. G. Caliendo il giorno 29 ottobre p.v. alle ore 16 presso la Sala Verde del Ministero della Giustizia per discutere il seguente ordine del giorno: “l’individuazione dei criteri di valutazione del personale ai fini dell’attribuzione degli emolumenti accessori. Piante organiche provvisorie. Contratto integrativo.”
Alla nota di convocazione sono state allegate le bozze di accordo riguardanti l’Amministrazione Giudiziaria e l’Amministrazione Penitenziaria rappresentando che quest’ultima, essendo pervenuta al Ministero solo in data 8.10.09, non è stata sottoposta al vaglio della delegazione di parte pubblica per non ritardare l’incontro con le OO.SS. , sarà oggetto di discussione nel corso dell’incontro stesso.
Bene, senza voler entrare nel merito dell’accordo né tanto meno esprimere valutazioni riguardo i contenuti, che potranno essere oggetto di discussione il giorno 29 p.v., intendiamo rappresentare non senza indignazione il disagio che abbiamo provato nel constatare che alla bozza dell’accordo è apposta la Sua firma in quanto elaborato dalla Direzione Generale del Personale della quale è responsabile.
Abbiamo percepito il venir meno di quell’impegno fiduciario tra le parti, pubblica e sindacale, che lo strumento del tavolo tecnico, da Lei avviato, si era proposto e che ha trovato condivisione ed espressione nel suo esplicarsi; l’accordo sulla mobilità volontaria del personale, gli accordi sul FUA 2007 e FUA 2008 sono solo alcuni esempi.
Dott. De Pascalis, più volte e purtroppo senza riscontro, nell’ambito degli incontri tecnici nonché informalmente, questa O.S. Le ha chiesto di aprire un confronto dialettico sulla materia in questione per elaborare un progetto condiviso dai lavoratori che rappresentiamo, pur nella consapevolezza delle difficoltà a tutt’oggi incontrate durante gli incontri del tavolo negoziale.
Richieste espresse nell’ottica, da Lei avanzata e assolutamente condivisa non solo da noi ma da tutte le OO.SS., di significare le relazioni sindacali un valore aggiunto per il raggiungimento degli obiettivi dell’amministrazione in termini di efficacia ed efficienza.
Relazioni sindacali che Lei opportunamente e tenacemente ha mirato a rafforzare attraverso gli incontri del tavolo tecnico nonostante alcune critiche e dissensi.
E’ in questo clima di assoluta onestà e lealtà intellettuale che avremmo auspicato un confronto dialettico sugli argomenti sopra indicati soprattutto perché la questione, ribadiamo non certo di semplice soluzione, ha una forte ricaduta ed un forte pericoloso impatto sul personale del comparto ministeri, una parte di quei lavoratori penitenziari cui Lei è stato demandato a “governare” in termini amministrativi e politici.
Una occasione persa per l’Amministrazione che Lei rappresenta, che non scoraggerà certamente i lavoratori che noi rappresentiamo.
La coordinatrice nazionale
Penitenziari – C. Ministeri
Lina Lamonica
Mobilità interna del Personale del Comparto Ministeri Interpello Nazionale anno 2009 – 2010 – Educatori