Ieri
si è tenuto il tavolo tecnico sugli organici: la cosa più importante è che
abbiamo richiesto e ottenuto un rinvio nella trasmissione delle nostre
osservazioni al 12 agosto. Questo perché l’operazione sta determinando una
serie di fibrillazioni dei lavoratori alle quali oggi non saremmo stati in
grado di fornire risposte. E probabilmente non lo saremo per un aspetto
fondamentale, che è quello che deriva dalla fisionomia organizzativa che impone
la nuova riorganizzazione del Ministero. Una scelta da noi non condivisa e che
presuppone il fatto che noi non possiamo condividere la conseguente
ripartizione dell’organico. È questo il motivo che, unito alla impossibilità
normativa di contrattare gli organici, ci porta a non ricercare alcuna
condivisione che non sia quella riferita al metodo di confronto e agli step
programmatori che ci siamo dati. E ci siamo seduti al tavolo consci che
l’applicazione di questa seconda ristrutturazione avrebbe comportato criticità
più importanti di quelli registrati nella prima fase, sia per le nuove scomposizioni
derivanti dal l’istituzione dei nuovi musei autonomi che per le ricomposizioni
da effettuare nell’ambito delle nuove Uniche. Ma ci siamo seduti al tavolo
convinti che fosse quanto meno fondamentale tentare di evidenziare le criticità in una struttura ministeriale che continua a
non essere adeguatamente governata e che ancora registra sui territori vere e
proprie fughe in avanti che stanno determinando comprensibile sconcerto tra i
lavoratori. Per effetto di scelte unilaterali, come quelle che dispongono
assegnazioni provvisorie che hanno tutta l’aria di sembrare definitive, spesso
frutto di decisioni improvvisate e di accordicchi tra dirigenti. Per questo non
abbiamo ritenuto sufficienti i tempi concessi e abbiamo chiesto una proroga,
ottenendo questo rinvio al 12 agosto. La richiesta è conseguente alla mole di
segnalazioni, veramente impressionanti, che stiamo ricevendo da tutta Italia,
da cui emergono in molti casi numeri considerati allarmanti rispetto alla
dotazione attuale, nonché segnalazioni di ulteriori “dimenticanze”,
derivanti da insufficienti segnalazioni dei dirigenti periferici. Insomma ci è
parso che questo lavoro risentisse delle brevità dei tempi imposti e certo la
quantità di segnalazioni abbisogna di una valutazione anche da par te nostra.
L’altro aspetto è che emergono con maggiore impatto in alcune regioni e nella
distribuzione degli organici per singolo uffici molti casi di surplus di
personale che naturalmente pone la necessità di rapportarle alla possibile
soluzione tramite la mobilità volontaria e in altri casi tramite la valutazione
delle uscite per pensionamento nel medio periodo.
Accanto a questo
abbiamo posto la questione dei decreti di assegnazione provvisoria di
personale, denunciandone la prassi estranea agli accordi fatti sul tavolo
nazionale. Abbiamo chiesto che l’Amministrazione nei prossimi giorni emani una
Circolare di chiarimento che ribadisca che l’attuale fase non consente nessuna
assegnazione con cambio di dipendenza e che pertanto gli atti emessi vanno
modificati nel senso di indicare le collaborazioni dovute in attesa di definire
il transito del personale tramite la mobilità volontaria. Circolare che ci
verrà portata in visione preventiva.
Anche sulla mobilità
volontaria c’è stato un tentativo di accelerazione, che noi abbiamo stoppato
non perché non ci interessa definire il processo nei tempi brevi, ma perché a
nostro avviso occorre riflettere sulle sue modalità di attuazione solo dopo che
abbiamo verificato le criticità che emergono dalla nuova ripartizione degli
organici. Ad esempio se è ancora utile definire tempi diversi dell’urbana da
quella extraurbana o se è utile una semplificazione dei controlli e dei
criteri. Quanto alla previsione, contenuta nella bozza inviateci, di non
reversibilità della scelta una volta conseguito il diritto alla mobilità, non
l’abbiamo certo presa in considerazione. Per noi un processo è volontario sino
alla fine, anche se a nostro avviso la delicatezza della prossima fase di
mobilità potrà indurre a valutare con più attenzione l’esercizio dell’eventuale
rinuncia. L’altro aspetto è che ancora il processo in atto non si è concluso, e
noi vogliamo verificarne gli effetti. Non dovremo attendere molto, visto che
per oggi è attesa la pubblicazione della mobilità extraurbana e i dati che ci
hanno dato sono i seguenti:
su 1360 domande,
quella accolte risultano essere state 370. Per questi lavoratori il diritto di
rinuncia può essere esercitato entro il 5 settembre, per il 12 settembre è
prevista l’assegnazione alla nuova sede.
L’altra notizia è
che hanno certificato i progetti locali. A questo giro senza rilievo, ma con la
raccomandazione di applicare i criteri che stanno nell’accordo. Insomma abbiamo
registrato una grande perdita di tempo e i conseguenti ritardi nella
disponibilità di queste risorse. E adesso occorre capire come distribuirle,
considerato il rivolgimento in atto. Per questo abbiamo chiesto di rinviare
l’avvio delle contrattazioni locali al 15 settembre, anche se è chiaro che i
progetti devono iniziare il primo ottobre per concludersi entro fine anno.
Ritornando agli
organici occorre in questi giorni uno sforzo supplementare per poter
presentare, entro il 12 agosto, un documento il più possibile ampio rispetto
alle criticità che emergono dai territori. Per questo motivo siamo costretti,
malgrado il periodo feriale, a chiedervi un ulteriore sforzo di sintesi
rispetto ai dati che ci avete inviato, per i quali vi ringraziamo di cuore.
Chiediamo di
inviarci, entro l’undici agosto, una relazione sintetica su base regionale che
produce le specifiche osservazioni sulla bozza di decreto di ripartizione degli
organici che vi inviamo in allegato con questo comunicato, molte delle quali
già ricomprese neo documenti da voi trasmessi. Sulla base dei seguenti criteri:
raffronto tra l’attuale distribuzione dell’organico con quella prevista dalla
bozza di DM, conseguenti criticità evidenziabili e formulazione di proposte
motivate di modifica degli organici degli Uffici, tenendo conto della
disponibilità prevista per ciascun profilo su base regionale e della concreta
situazione lavorativa dei lavoratori interessati. In tale contesto vi preghiamo
di segnalarci la presenza dei laboratori di restauro e di quelli fotografici,
ancora su questo si registrano informazioni parziali che rischiano di non
corrispondere adeguatamente alle necessità funzionali di queste importanti
realtà lavorative. Sappiamo che siamo in un periodo non felice e pertanto le
richieste le limitiamo a questi tre criteri, che comunque potranno essere
integrati da ulteriori ritenuti importanti da voi. Le vostre comunicazioni vi
preghiamo di indirizzarle a meloni@fpcgil.it
e tiziana.pizziconi@beniculturali.it,.
Noi stiamo predisponendo un documento che riflette alcune delle considerazioni
contenute nelle premesse di questo comunicato che integreremo con le
osservazioni specifiche provenienti dai territori. Pertanto restiamo in attesa
dei vostri contributi.
FP
CGIL
Claudio Meloni
Precisazione:
Abbiamo
deciso di rendere noto questo documento di lavoro (essendo oggetto di
confronto in sede tecnica), solo al fine di acquisire
osservazioni il più possibile congrue sulle criticità evidenziate e non
è il documento contenente la ripartizione finale delle dotazioni
organiche che immaginiamo saranno rese note solo dopo la data di invio
delle osservazioni della parte sindacale.
“Colgo l’occasione per fare a tutti voi i miei migliori auguri di una
buona estate”.
Con queste parole si conclude
la nota, pubblicata sulla intranet dell’Istituto, con la quale Boeri ha
annunciato lo scorso 28 luglio il varo degli ultimi atti della riorganizzazione
Inps.
Peccato che la stessa cosa non
possano dire tutti quei colleghi che sulla base delle dichiarazioni rese dallo
stesso Presidente nel corso dell’ultima informativa sindacale si sono visti di
punto in bianco privati di qualsivoglia prospettiva di crescita professionale,
di stabilizzazione o di assunzione a pieno titolo nei ruoli dell’INPS: la
sensazione, che incomincia a diventare quasi una certezza, è che all’attuale
Vertice politico del nostro Ente poco interessi del futuro di persone in carne
e ossa che hanno dato tanto in questi anni o che potrebbero con la loro
assunzione contribuire non poco alle carenze di personale nelle sedi.
Dire che l’Istituto ha bisogno
per il futuro solo di personale di area C, “di colleghi che ci aiutino ad
essere dei veri e propri consulenti al servizio dei cittadini”, e che per
questo motivo il reclutamento di nuove unità deve essere fatto esclusivamente
in quell’area per poi riservare un misero 20% agli interni, vuol dire non solo
abbandonare al loro destino i 155 idonei della graduatoria del concorso
pubblico a B1, valida fino al 31.12.2016, ma significa soprattutto ignorare che
in questa Amministrazione operano colleghi di area A e B, che quotidianamente,
insieme al resto del personale, svolgono attività qualificate, caratterizzate
da quella consulenza, nei confronti di lavoratori, pensionati, percettori di
prestazioni a sostegno del reddito, aziende e professionisti, che si vorrebbe
reperire altrove.
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Roma, 4 Agosto 2016
Al Ministro della Difesa
sen. Roberta Pinotti
S e d e
Egregia
Ministra,
certo rammenterà i contenuti degli argomenti discussi
nell’incontro avuto con i responsabili nazionali delle scriventi organizzazioni
sindacali confederali nel Suo ufficio lo scorso 14 Dicembre,
apprezzabilmente convocato solo poche ore prima della manifestazione dei
lavoratori civili della difesa indetta da Fp Cgil – Cisl Fp e Uil Pa per
protestare contro l’immobilismo reso manifesto dall’inerzia del vertice
politico di codesto dicastero, in relazione alla sollecitata soluzione di
talune importanti questioni che permanevano irrisolte ormai da troppi anni.
Una riunione che non esitammo a definire soddisfacente,
perché ci permise di riconoscerle il merito di aver saputo mettere ordine alle
questioni ritenute di maggiore rilevanza dai lavoratori interessati, recependo
appieno le nostre richieste e offrendo ai nostri rappresentati quelle risposte
tangibili ai problemi sollevati che poi, nelle ore immediatamente successive,
ebbe anche modo di confermare per iscritto, facendoci pervenire una nota
ufficiale di impegno che ne riassumeva perfettamente i contenuti (allegata alla
presente).
Eppure a tutt’oggi, ovvero a distanza di ben 8 mesi da
allora, di quei sei obiettivi sui quali Lei a suo tempo si era
formalmente impegnata con le scriventi rappresentanze, due soli – seppure
importanti – sono stati quelli poi effettivamente portati a compimento, sebbene
con notevole ritardo:
a) Il Protocollo d’intesa
sulle funzioni del personale civile della difesa;
b) Le progressioni
economiche all’interno delle aree funzionali della difesa, che peraltro abbiamo
appena terminato di definire nell’ambito del confronto avviato con la direzione
generale del personale civile – non senza difficoltà e colpevole ritardo – con
l’accordo F.U.A. 2016 sottoscritto ieri mattina.
Un po’ poco, non crede? In effetti:
Non abbiamo ancora contezza della quota parte dei risparmi
derivanti dalla progressiva riduzione del personale civile – accertata secondo
quanto previsto dall’articolo 4, comma 1, lettera d) della legge 31 dicembre
2012 n. 244 – destinata ad alimentare i fondi per la retribuzione della
produttività del citato personale, che doveva essere “aumentata nella misura
dal 4% al 10%, e anticipata la disponibilità a decorrere dal 2016”;
Non ci è ancora dato di conoscere quando verrà trasmessa
dal Dipartimento della Funzione Pubblica – ammesso che sia ancora lì, ovvero
che non sia magari trattenuta da qualche altra parte, considerato il notevole
lasso di tempo fin qui trascorso – la ormai tristemente famosa “tabella di
equiparazione tra gradi militari e qualifiche funzionali civili”, visti anche i
numerosi transiti dei militari disposti peraltro ormai troppo spesso senza
alcuna reale congiunzione tra i titoli in possesso e le esperienze pregresse
maturate;
Non ci è dato di sapere se sono stati compiuti i necessari
approfondimenti per adottare ogni praticabile iniziativa – leggi attuazione
norma – atta a sviluppare una soluzione che consenta almeno nel prossimo anno
l’attuazione delle “progressioni tra le aree funzionali, con particolare
riferimento al transito del personale della 1^ alla 2^ area con modalità
progressive”, ingiustamente penalizzato;
Non ci è stata ancora accordata la sessione informativa
riferita al “Libro Bianco per la sicurezza internazionale e la difesa”,
malgrado queste OO.SS. abbiano ormai da molto, troppo tempo fatto pervenire al
Gabinetto le proposte avanzate da esaminare al tavolo di confronto da Lei garantito.
Se, poi, ai temi non risolti e appena menzionati
aggiungiamo anche:
Il mancato avvio del tavolo di confronto
sull’omogenizzazione dei trattamenti economici di cui Lei stessa si fece
carico, sulla proposta di risoluzione della quale – invero molto attesa da
tutto il personale civile della difesa – ci risulta Le siano state da
tempo prospettate diverse praticabili soluzioni peraltro già discusse con le
OO.SS. del personale;
Il mancato avvio del tavolo di confronto richiesto e
accordato alle scriventi OO.SS. – con tanto di delega scritta conferita alla
direzione generale di Persociv dal Gabinetto su ordine del Sottosegretario,
tuttora disattesa dall’A.D. – sulla delicatissima questione afferente i
“Benefici pensionistici derivanti da supervalutazione di periodi di servizio in
lavori insalubri, polverifici, e imbarchi”, sulla quale abbiamo già avanzato
proposte di soluzione, che rischia di arrecare danni rilevantissimi soprattutto
nei confronti di quei lavoratori che erano ormai prossimi alla pensione e che
ora, per effetto dell’applicazione delle ultime circolari diramate da Persociv,
rischiano di permanere in attività di servizio per almeno i prossimi 4 anni;
L’oggettiva difficoltà di interloquire in termini adeguati
e di merito con la direzione generale del personale civile dell’amministrazione
della difesa sui temi rimessi alla responsabilità di quel tavolo, anche con
riferimento ad una discutibile e talvolta irrazionale modalità di relazione
imposta alle parti sulla quale le scriventi molto altro avrebbero da
aggiungere;
La colpevole
sottovalutazione del problema afferente l’attuale modalità di convocazione
delle riunioni tenute a livello territoriale, più volte rappresentata e sulla
quale il vertice politico di codesto dicastero si era da tempo impegnato ad
attivare il confronto. Di seguito alla disdetta unilaterale dell’A.D. di una
parte del C.C.N.I. Difesa, tali riunioni possono essere convocate solo “al di fuori dell’orario di lavoro”.
I quasi due anni di applicazione di tale procedura hanno però evidenziato tutti
i limiti di tale procedura, sia sotto il profilo dell’economicità che sotto
quello della sicurezza. Mentre, infatti, le parti sociali partecipano alle
riunioni convocate dall’amministrazione facendo spesso ricorso al proprio tempo
libero, o ai permessi personali, le delegazioni di parte pubblica partecipano
di norma con un numero rilevante di rappresentanti, tutti in regime di lavoro
straordinario. Permangono, inoltre, molti dubbi sull’opportunità di far
permanere fino a tarda sera le delegazioni sindacali in sedimi militari
soggetti a particolare regime di “allerta”
senza che siano mai state date garanzie certe ai partecipanti sotto il profilo
della sicurezza;
Le ampie e diverse difficoltà incontrate nella corretta
applicazione, da parte degli Enti coinvolti e dell’A.D., del “Sistema di
misurazione e valutazione della performance individuale”, i cui guasti con ogni
probabilità finiranno per produrre pesanti ed ingiustificabili ripercussioni
sulle carriere e sui trattamenti economici della stragrande maggioranza dei
lavoratori civili della difesa, per
effetto di una serie di problematiche e variabili negative puntualmente
riscontrate ed evidenziate dalle scriventi OO.SS. anche al vertice politico di
codesto dicastero, invero senza ottenere alcuna reale attenzione,
il quadro sconfortante appena delineato diviene purtroppo
completo.
Siamo fermamene convinti che non sfuggirà alla
Sua attenzione il senso del grave vulnus provocato al sistema delle
relazioni sindacali e, soprattutto, il danno arrecato alla credibilità stessa
dell’istituzione da Lei rappresentata, ormai percepita dai
lavoratori come distante ed
inaffidabile, sorda ai richiami e alle istanze consegnate dalle rappresentanze
sindacali al tavolo di confronto, proprio – e purtroppo ancora una volta – in
ragione del mancato raggiungimento di quegli importanti impegni sui quali Lei
si era formalmente impegnata a dare soluzione lo scorso mese di Dicembre.
Per quanto ci riguarda, considerata la delicatezza e
l’importanza delle questioni trattate, riteniamo opportuno informarLa
che se dovessero continuare a protrarsi il disimpegno e l’inerzia fin qui
registrati sui temi poc’anzi richiamati anche alla ripresa ufficiale dei lavori
prevista per il prossimo mese di Settembre, ovvero non venissero
tempestivamente risolte molte delle questioni avanzate, e fissati i necessari
tavoli di confronto per le rimanenti altre, le scriventi organizzazioni
sindacali confederali si riterranno libere di riprendere con maggior forza e
determinazione la mobilitazione nazionale dei lavoratori civili della difesa a
suo tempo sospesa.
Restiamo in attesa di cortese cenno di riscontro.
Con viva cordialità
FP CGIL UIL
PA
Francesco Quinti Sandro Colombi
Il
giorno 2 agosto si è tenuto l’incontro con l’Amministrazione per il Fua 2016.
Nella
proposta presentataci, contestualmente all’incontro, ed esposta dal Segretario
generale, l’unica novità positiva che segnaliamo è l’aumento complessivo del
fondo di circa 470.000€
Tutti
gli istituti vedono un incremento, TRANNE IL PREMIO DI PRODUTTIVITA’ COLLETTIVA
che si riduce di 32.000€.
LE
NOSTRE RICHESTE
La
Fp Cgil ha chiesto l’aumento, in omogeneità con tutte le altre voci, del premio
di produttività collettiva, di un importo ALMENO UGUALE A QUELLO DELL’ANNO
2015.
Il
numero delle posizioni organizzative è passato da 149 a 182, tra uffici
centrali e periferici; di questo abbiamo chiesto che vengano esplicitate e
motivate ufficio per ufficio, in un contesto di massima trasparenza.
Individuare
tutte le indennità previste (rischio, disagio, etc) per la Sezione Regionale di
Controllo per il Lazio che è stata penalizzata ed esclusa dagli istituti
previsti, fin dal momento in cui è stata considerata una sede centrale e non
più una sede periferica.
Riteniamo
l’aumento mensile degli RSPP esiguo, posto che i colleghi dovranno
sottoscrivere a loro carico, una polizza assicurativa per la responsabilità
civile e penale.
Ancora
una volta, dobbiamo lamentare il 70% del personale ESCLUSO dal premio
individuale, che prevede la quota pro capite in aumento a 680€.
La
Fp Cgil ritiene questa esclusione discriminatoria e ha chiesto un aumento della
percentuale del personale percettore.
In
sintesi, una proposta uguale a tutti i Fua precedenti, mentre invece noi vorremmo
si cominciasse a ragionare su una riqualificazione e conseguenti progressioni
economiche del personale, anche parziale, visti i pochi fondi a disposizione.
Il
prossimo incontro si terrà domani, giovedì 4 agosto e sul quale vi
aggiorneremo.
Roma,
3 agosto 2016
Il Coordinatore Nazionale FP Cgil Corte dei conti
Susanna Di
Folco
Nell’incontro del 4 agosto, il Segretario generale si
è reso disponibile ad AUMENTARE LA
PRODUTTIVITA’ COLLETTIVA fino al raggiungimento del 51% del fondo.
Accolta la nostra richiesta per la sede di VIA
MONZAMBANO, per le indennità previste –
tipologia 3 -, che pone rimedio all’ingiustizia
subita dai colleghi per due anni.
In controtendenza alle nostre richieste, AUMENTANO
LE POSIZIONI ORGANIZZATIVE
PER LE SEDI CENTRALI E DIMINUISCONO QUELLE DELLE SEDI
REGIONALI,
rispetto alla precedente stesura.
Diminuisce l’importo per i PROGETTI FINALIZZATI,
ma resta il fatto che
l’Amministrazione ritiene di valutare e finanziare
motu proprio, senza nessun confronto
con le OO.SS.
Viene leggermente rivista la quota mensile per gli RSPP
che comunque vede un
aumento notevole rispetto al 2015.
Quello su cui, l’accordo non trova la nostra
approvazione è non voler rivedere in aumento
il 30% del personale percettore del PREMIO
INDIVIDUALE, escludendone il 70%,
nemmeno in una forma graduale che avrebbe trovato
sicuramente il nostro favore.
Le trattative riprenderanno dopo la pausa estiva.
Cogliamo l’occasione per augurare a tutte le colleghe
e a tutti i colleghi buone e serene
vacanze.
Il Coordinatore Nazionale FP Cgil Corte dei conti
Susanna Di
Folco
Roma,
4 Agosto 2016
–
Comunicato –
Sottoscritta
l’ipotesi di Accordo relativo alla distribuzione del FUA 2016 con le
Progressioni
economiche orizzontali all’interno delle aree funzionali della
Difesa.
Si
è formalmente chiusa ieri, con la firma apposta dalle scriventi
organizzazioni sindacali confederali in calce all’ipotesi di Accordo
FUA 2016, la trattativa che
consente di conseguire più di 19.000 progressioni economiche
orizzontali del personale civile della difesa, di cui 7002 con
decorrenza 1° Gennaio 2016 e 12.000 dal 1° Gennaio 2017 – con
l’impegno tra le parti di proseguire anche per il 2018, tenendo anche
conto dei risparmi di gestione. Ragionamenti che hanno sempre tenuto
conto delle necessità di mantenere un FUA congruo anche per il
pagamento di PPL , turni, reperibilità e P.O. -.
Ben
3000 passaggi in più di quelli inizialmente proposti dall’A.D., il
massimo “provato” che si poteva obiettivamente ottenere con lo
stanziamento economico complessivo reso disponibile al FUA 2016, come
peraltro sostenuto dalla stessa Direzione generale del personale per
iscritto nell’ambito delle informative fatte pervenire nel corso
dell’intera negoziazione.
Nel
suo insieme, e a condizioni date, seppure non esente dalle criticità
che abbiamo inteso consegnare sia al dibattito che alla nota a
verbale, riteniamo possa essere considerato un buon risultato che, in
ogni caso, è stato possibile raggiungere solo in seguito agli
impegni a suo tempo assunti dal Ministro della Difesa Pinotti con il
sindacato confederale, in seguito all’avvio della mobilitazione
nazionale messa in campo nel mese di Dicembre 2015, creando le
condizioni per realizzare anche il Protocollo d’intesa sulla
distinzione delle funzioni, e quello sulla mobilità
Tuttavia,
alla definizione dell’accordo FUA 2016 si è alla fine giunti pur
essendo costretti a superare non pochi ostacoli e difficoltà, strani
giochi al rialzo e talune incomprensibili fughe in avanti che non
hanno affatto contribuito a rendere più agevole e maggiormente
produttiva la discussione di merito, spesso insolitamente traversata
da posizioni rispettabili ma francamente confusionarie e
improduttive, se rapportate ai soldi resi disponibili al contesto in
cui queste venivano espresse, costantemente divulgate con la chiara
intenzione di indurre a supportare pretese poi dichiarate sempre
insostenibili ed inammissibili dalla stessa A.D.
Un
dibattito complicato, che ha evidenziato ancora una volta il nostro
forte dissenso sull’inserimento del sistema di misurazione e
valutazione della performance individuale sui FUS e anche nei criteri
di valutazione, che fino all’ultimo momento abbiamo invano tentato di
disinnescare, considerata l’evoluzione negativa che tale attività
sta avendo all’interno del Ministero della Difesa.
Un
elemento di fortissima criticità, quest’ultimo, che intendiamo
affrontare quanto prima con il Ministro Pinotti, se ce ne verrà data
la possibilità, insieme a diverse altre importanti problematiche
(che porremo al Ministro oggi stesso con nota a parte).
L’Amministrazione
in proposito non ha inteso sentire ragioni, ritenendo che questo
elemento fosse imprescindibile per la certificazione del contratto da
parte degli organismi di controllo.
Abbiamo
inoltre segnalato come elemento di pesante ed inaccettabile iniquità,
chiedendo almeno un’assunzione di reciproco impegno da tradurre in
concreto dentro l’accordo per l’anno 2017 che l’A.D. non ha inteso
accettare, l’assenza
a tutt’oggi di iniziative politiche concrete da parte del Dicastero
titolato – leggi produzione della norma necessaria – idonee a
sviluppare una soluzione che consenta nel prossimo anno di attuare le
“progressioni verticali tra le aree funzionali, con particolare
riferimento al transito del personale della 1^ alla 2^ area
professionale con modalità progressive”,
al fine di sanare la ormai odiosa e non più sopportabile situazione
afferente quest’ultimo personale, che ormai da troppo tempo attende
il doveroso riconoscimento professionale ed economico.
L’accordo
è certamente perfettibile, ma è un intesa che:
riavvia
dopo tanti anni le procedure di avanzamento di fascia economica,
ponendo a regime, con i 7002 passaggi di fascia del 2016, il
percorso iniziato e interrotto nel 2010;
sterilizza,
almeno economicamente, l’attuazione del sistema della performance,
attribuendole un peso del 15% nel FUS e mantenendo il peso dei
progetti sul miglioramento dei servizi all’85%;
aumenta
in maniera sostenibile la cifra dello stanziamento a bilancio per i
passaggi di fascia del 2017, in modo da sopportare i 12.000
sviluppi;
pianifica
sin d’ora i prossimi passaggi di fascia anche per il 2018;
istituisce
un tavolo tecnico teso a sterilizzare gli eventuali sprechi tuttora
presenti nel FUA;
evidenzia
la necessità di affrontare il problema dell’apertura dei passaggi
tra le aree per risolvere l’annoso problema della prima area;
Alla
luce di quanto appena sostenuto, crediamo che dopo sei anni di blocco
delle attività contrattuali da parte dei Governi che si sono fin qui
succeduti, questo accordo possa almeno considerarsi soddisfacente, in
costanza di una politica sindacale fermamente supportata all’alto
senso di responsabilità, ragionevolezza e coerenza, patrimonio
esclusivo delle scriventi rappresentanze sindacali, la cui pratica
concreta spesso diventa molto più gravosa – eppure se possibile
anche più gratificante – di quella costantemente avanzata soltanto
per criticare l’altrui operato, come ormai scientificamente
dimostra l’azione di talune altri organismi sindacali che poi
scelgono, in ogni caso rispettabilmente, di non firmare.
FP CGIL
|
UIL PA
|
Francesco Quinti
|
Sandro Colombi
|
04.08.2016 – La Fp Cgil VVF, come sapete, chiede da sempre l’applicazione delle regole nel rispetto delle lavoratrici e dei lavoratori ma anche delle corrette relazioni sindacali.
Ogni qualvolta però si sente parlare di Scuole Centrali Antincendi, aleggia nell’aria l’odore dell’inciucio.
Anche in occasione della mobilità e dell’assegnazione dei neo CR, l’amministrazione ha prestato il fianco ai soliti mercanti promotori di grandi politiche di equità, di uguaglianza e di diritto ma pur sempre pronti a trovare il modo per fregare il prossimo. Il prossimo, in questo caso le lavoratrici e i lavoratori, gente comune che crede nelle regole e nelle istituzioni, ignaro però che proprio queste ultime sono li a trovare l’escamotage per fregarli o per ledere un proprio diritto, un legittimo diritto.
Pubblichiamo la nota inviata all’amministrazione, e fatta conoscere al Sottosegretario, con la speranza che, leggendo quanto il suo Dipartimento di competenza mette in atto, prenda seri provvedimenti nei confronti di coloro i quali si prestano a tali soprusi.
Come
richiesto dalle scriventi, si è tenuta nella mattinata di ieri in Funzione
Pubblica una nuova riunione della cabina di regia prevista dall’art. 6, comma 5, del D.Lgs. n.
178/2012.
Aprendo l’incontro, i
rappresentanti di Funzione Pubblica, hanno evidenziato che:
– la scorsa settimana è
stata pubblicata sul portale mobilità.gov la graduatoria definitiva dei
lavoratori CRI che saranno ricollocati a conclusione della 1^ fase del processo
di mobilità. Tale graduatoria non ha subìto mutamenti di rilievo rispetto a
quella a suo tempo pubblicata in via provvisoria;
– a chiusura della 1^ fase,
con la presa di servizio presso le rispettive amministrazioni di destinazione
fissata all’1/9/2016, saranno complessivamente ricollocate n. 681 unità di
personale. Rimangono pertanto da collocare n. 1249 lavoratori, tra i quali
figurano n. 415 autisti soccorritori;
– lunedì 1/8 u.s. è stata
attivata la funzionalità relativa alla domanda di mobilità. Fino al 5/8 p.v.
CRI potrà aggiornare l’elenco del personale interessato da processi di mobilità
verso le altre PP.AA. La prossima settimana sarà altresì attivata la
funzionalità relativa all’offerta di mobilità. Le domande potranno
presumibilmente essere presentate fino al 16/9 p.v. La 2^ fase si dovrebbe
concludere entro la fine del prossimo mese di settembre;
– in considerazione delle
difficoltà di ordine tecnico che stanno caratterizzando il processo di
materiale trasferimento delle risorse alle Regioni, nel corso di un incontro
tenutosi nei giorni scorsi, Funzione Pubblica ha proposto alle stesse Regioni
di avvalersi degli autisti soccorritori fino al 31/12/2016 sulla base di
convenzioni da sottoscrivere con l’Ente Strumentale alla CRI. Detto personale
verrebbe quindi trasferito in mobilità presso gli Enti e le Aziende del SSN
regionali ad intervenuto trasferimento delle risorse e, quindi, a far data
dall’1/1/2017. Se la proposta di Funzione Pubblica dovesse essere accolta dalle
Regioni, gli autisti soccorritori verrebbero pertanto espunti dal portale e non
prenderebbero parte alla 2^ fase del processo di mobilità.
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Nota ministeriale n.0263128 del 3.8.2016
Con riferimento alla convocazione del 6 settembre p.v. in ordine al F.E.S.I. 2017 si allega lo schema di ripartizione delle risorse economiche relative al Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità.
Oggetto:
Osservazioni al
Piano della performance della struttura amministrativa
dell’Avvocatura dello Stato
2016/2018.
Di seguito trasmettiamo alcune
osservazioni al Piano indicato in oggetto.
Rispetto agli obiettivi di
miglioramento dell’azione amministrativa.
-Gestione
delle risorse umane.
Il trasferimento di personale in
mobilità (l. 190/14) richiede, a nostro avviso,
una verifica del fabbisogno
effettivo dell’Avvocatura, riferito all’ufficio centrale e
ai singoli uffici periferici; quindi
occorre, finalmente, rideterminare le dotazioni
organiche, valutata anche l’incidenza
delle nuove modalità operative introdotte
dal processo di informatizzazione.
Si tratta di un’attività di razionalizzazione,
diretta a migliorare l’efficienza
dell’attività istituzionale.
Il coinvolgimento delle OO.SS. in
tale percorso, quale forma di partecipazione
prevista in materia, contribuisce
altresì a soddisfare l’esigenza di massima
trasparenza in materia di
assunzioni di personale, quale area “sensibile” rispetto
al rischio corruzione.
A tal proposito, dobbiamo qui
sottolineare un difetto di informazione, del
tutto omessa in via preventiva, in
occasione della recente pubblicazione di
fabbisogno sul portale della
mobilità della Funzione Pubblica, che ha portato al
trasferimento nei ruoli di
personale proveniente dalle province, già in posizione
di comando, presso le sedi di
Lecce, Torino e di Roma.
Pertanto, gli obiettivi operativi
A.1 e A.2 dell’allegato 2, del tutto condivisibili,
non possono rimanere un’enunciazione
di intenti, ma debbono tradursi in fatti
concreti.
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Coordinamenti Nazionali Agenzie Fiscali
Si è tenuto oggi, come preannunciato, il
confronto sulla Convenzioni 2016
presieduto dal Capo del DF, al quale quest’anno erano presenti i Direttori delle Agenzie.
L’incontro è stato, peraltro, preceduto da
una riunione tenutasi ieri sera con il Vice Ministro del Mef On. Casero che,
almeno nelle nostre intenzioni, doveva compiere un passo importante per il
ripristino del taglio, come sapete sempre più penalizzante per i lavoratori del
fisco, delle risorse del comma 165
riferite all’anno 2014.
In realtà l’incontro politico di ieri sera,
pur approfondendo su nostra richiesta tematiche assolutamente rilevanti quali
la necessità di riconoscere i livelli di
autonomia alle Agenzie fiscali per ridare senso alle richieste di
valorizzazione economica e professionale dei lavoratori del fisco, non è stato però risolutivo della questione “doppio
taglio” del comma 165, nel senso che è stata riconosciuta la giustezza delle
nostre richieste, ma per ulteriori approfondimenti è stato preannunciato un nuovo passaggio da
tenersi ai primi di settembre con il Sottosegretario Baretta.
Per questo motivo abbiamo deciso di
utilizzare anche il confronto odierno sia per ribadire la necessità
sopraesposta che per chiedere garanzie certe affinchè il sistema di
finanziamento delle Agenzie Fiscali e degli incentivi per le prestazioni rese dal
personale, quale elemento essenziale per il recupero della dignità e della
valorizzazione delle professionalità esistenti, possa trovare garanzie
sull’ammontare e tempi certi di erogazione all’interno del testo delle
Convenzioni
Nei due incontri abbiamo pertanto ribadito
che, se da un lato è assolutamente indispensabile che i vertici delle Agenzie e
l’Autorità politica trovino una soluzione per recuperare il taglio delle
risorse del comma 165, dall’altro è per noi altrettanto pacifico che il nuovo
sistema di finanziamento introdotto con
il Dlgs 157/2015 non sia peggiorativo dell’esistente.
Così come abbiamo evidenziato che lo schema
di Convenzioni, costruito sui contenuti di politica fiscale introdotti dal
citato decreto legislativo 157/2015, non tiene sufficientemente conto delle
raccomandazioni dell’OCSE e del Fondo Monetario Internazionale che, come noto,
hanno stigmatizzato il tasso di evasione fiscale, con particolare riferimento alla
base imponibile IVA sottratta a tassazione, ancora presente nel nostro Paese e
che, secondo gli organismi internazionali, dovrebbe prevedere invece un aumento
del numero e della qualità dei controlli.
Non è condivisibile ad esempio la
ripartizione delle attività nel piano aziendale delle Entrate, dove viene prevista
la riduzione delle risorse impiegate nell’area controllo (appena il 27,8%), per
privilegiare attività, pur importanti e strategiche come l’assistenza al
contribuente e l’area della prevenzione,
che però non possono essere rafforzate a discapito della capacità di controllo
dell’Agenzia, quanto piuttosto operando nei settori dell’autogestione e delle
attività indirette.
Abbiamo, inoltre, evidenziato come
inaccettabili i continui tagli alla macchina fiscale anche con particolare
riferimento al tourn over che consente, all’attualità, il reintegro di risorse
umane solo con una percentuale del 25% rispetto alle uscite dell’anno
precedente.
Così come è risultato improprio
l’inserimento del sistema di valutazione delle prestazioni individuali inserito
nelle due Convenzioni con un tentativo, neanche tanto malcelato, di sottrarre
una materia tanto delicata al confronto tra le parti.
Il Capo del Dipartimento delle Finanze,
preso nota delle osservazioni di parte sindacale ha garantito l’invio nei
prossimi giorni di un verbale di riunione contenente, nel dettaglio, le singole
osservazioni di ogni Organizzazione Sindacale assicurando, nel contempo,
l’invio dello stesso al Ministro dell’Economia e delle Finanze.
Nel frattempo confermiamo l’impegno delle
scriventi Segreteria nazionali a continuare, subito dopo la pausa estiva, il
pressing nei confronti dell’Autorità politica per evitare gli ingiusti tagli al
comma 165 e per modificare tutte quelle norme punitive e restrittive approvate in questi anni, al fine di
ridefinire un quadro normativo di riferimento che sia in grado di accompagnare
in modo efficace lo sforzo delle lavoratrici e dei lavoratori delle Agenzie
fiscali che non dimentichiamolo mai, svolgono un lavoro difficile
nell’esclusivo interesse del paese.
Roma, 2 agosto 2016
FP CGIL
|
CISLFP
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UILPA
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Confsal/Salfi
|
FLP
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Boldorini
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Silveri
|
Procopio
|
Callipo
|
Cefalo
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|
|
Pergoloni
|
Toscano
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Patricelli
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Anzalone
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