Comunicato stampa

MANIFESTAZIONE NAZIONALE
“PER LA GIUSTIZIA E PER I DIRITTI DI CHI CI LAVORA”
ROMA, 24 APRILE 2010
ore 10.30 piazza Bocca della Verità, corteo sino a Piazza Navona

Comunicato stampa di Lina Lamonica Coordinatore nazionale penitenziari
e Gianfranco Macigno Coordinatore nazionale Giustizia minorile

Sabato 24 aprile i lavoratori penitenziari e della Giustizia minorile scenderanno in piazza a fianco dei colleghi degli altri dipartimenti della Giustizia contro la politica demagogica e securitaria del governo, per difendere il diritto alla giustizia nel nostro paese e l’art. 27 della costituzione.

Il Governo annuncia grandi ed epocali riforme al sistema giustizia oramai alla paralisi.

Il Ministro Alfano annuncia interventi strutturali e legislativi per risolvere la drammatica condizione di vita nelle carceri italiane determinata da un eccessivo ed inarrestabile sovraffollamento;
Il Ministro Alfano annuncia imminente l’approvazione del disegno di legge, in discussione in commissione giustizia alla camera, che prevede la messa alla prova per chi deve scontare tre anni e la detenzione domiciliare per chi deve scontare un anno: una strana panacea alle problematiche.

Annunci propagandistici i cui contenuti ravvisano scarsa conoscenza del contesto e delle sue complesse problematiche, e la ricaduta di tali provvedimenti sulla operatività e sul servizio degli operatori rischia di essere devastante:
* mancano le necessarie risorse umane e ed economiche, pregiudiziali all’effettivo raggiungimento dell’obiettivo;
* manca una seria attenzione verso i lavoratori che con l’accordo integrativo siglato da solo due OO.SS. risultano dequalificati e mortificati professionalmente;
* manca una visione globale delle problematiche e la capacità di un progetto che prevede un intervento a tutto campo.

Il problema carceri riteniamo che non trova soluzione se non abrogando principalmente le leggi Bossi-Fini, Fini-Giovanardi ed ex Cirielli; leggi che determinano l’incessante ingresso nelle carceri di microcriminalità e di disagio ed emarginazione sociale. Esso non trova soluzioni se gli interventi non sono condivisi e partecipati con le professionalità che quotidianamente nel contesto svolgono il proprio compito istituzionale demandato dalla carta costituzionale.

Ad oggi il Ministro Alfano ed il suo Governo hanno dimostrato totale disinteresse al reale funzionamento del sistema giustizia e di tutte le sue articolazioni; hanno dimostrato pressapochismo ed improvvisazione nelle “non soluzioni”: una politica iniqua che ha determinato per il pianeta carcere una involuzione culturale e sociale, un punto di non ritorno.

Per questi motivi ci appelliamo a tutte le forze democratiche del paese, all’associazionismo e alla società civile tutta, perché aderiscano e partecipino il 24 aprile alla manifestazione nazionale “per la giustizia e per i diritti di chi ci lavora”, per rafforzare il dissenso ai tagli e all’accordo siglato dalla minoranza delle OO.SS. contravvenendo alle normali regole democratiche.

La civiltà giuridica e democratica di un paese si riscontra e non può prescindere dalla condizione del suo sistema giustizia e dalla condizione delle sue carceri.

Roma, 22 aprile 2010

 
 

 

Comunicato ai lavoratori

 
 
Nei posti di lavoro stanno sottoponendo ai lavoratori, per la relativa sottoscrizione, la scheda individuale di valutazione della prestazione lavorativa per gli anni 2008-2009 curata dal dirigente responsabile e, in considerazione del fatto che molti di essi (a ragione) non intendono accettare il coefficiente 0,9 abbiamo approntato un modello-istanza di contestazione che alleghiamo.

Raccomandiamo di inviare detta istanza subito dopo aver preso visione ufficialmente della scheda di valutazione.

Si pregano tutti i compagni che operano sui posti di lavoro e sui territori di mettersi a disposizione dei lavoratori per assisterli nella procedura di contestazione di cui all’art. 14 dell’accordo, da noi non firmato.

Roma, 10 novembre 2010

La coordinatrice nazionale DAP
Lina Lamonica

 
 
 

 
 

Comunicato

 

 
Il 25 gennaio u.s. il Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria ha pubblicato le graduatorie del personale che ha partecipato alle progressioni economiche all’interno delle aree, previste dal CCNI di comparto del 29 luglio 2010 che la Fp CGIL non ha firmato contestando fortemente l’impianto ed i suoi contenuti.

Fin dall’emanazione dei bandi sono state rilevate alcune incongruenze e forti perplessità riguardo i criteri di valutazione, criticità che pare si siano evidenziate in maniera ancora più rilevante al termine dell’iter.

Siamo, infatti, a conoscenza che molti lavoratori, ritenendo essere stati lesi propri diritti, intendono proporre ricorso.

Pertanto, si chiede, a supporto dei lavoratori penitenziari interessati ai ricorsi, la massima collaborazione e disponibilità offrendo la preziosa consulenza degli Uffici Legali delle strutture della FPCGIL dei territori.

Si ringrazia per la collaborazione.

Roma 31 gennaio 2011

La Coordinatrice Nazionale DAP
Lina Lamonica


 
 

C O M U N I C A T O

Il 25 gennaio u.s. il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria ha finalmente pubblicato sul sito web della Giustizia le graduatorie finali relative alle progressioni economiche all’interno delle aree previste dal CCNI del comparto Giustizia del 29 luglio 2010 .
A tutt’oggi, comunque, contrariamente a quanto enunciato dalla circolare del direttore generale del personale e della formazione, ci risulta che non è ancora possibile ai lavoratori accedere alla propria cartella per verificare la congruità della valutazione attribuita .
Tale disservizio, del quale non è dato comprenderne le motivazioni , sta alimentando disagio e malumore tra i lavoratori già fortemente provati ed indignati per gli effetti negativi che il contratto integrativo, non condiviso, sta determinando al percorso e alla vita professionale di ciascuno .
La Fp Cgil, come è noto non ha siglato tale contratto ritenendolo iniquo e non condivisibile nel suo impianto complessivo. Un contratto che prevede un ordinamento professionale mirato al demansionamento e alla dequalificazione delle professionalità penitenziarie, che mortifica i lavoratori, la loro esperienza professionale ed il loro bagaglio culturale e che rischia di determinare ricadute prevedibilmente significative, dal punto di vista organizzativo-culturale, nel contesto .
Fin dalla pubblicazione dei bandi avevamo riscontrato alcune incongruenze con quanto previsto dal contratto integrativo di per se sbagliato e non in linea con il CCNL 2006/2009, e a poco sono valsi i numerosi e scandalosi “errata corrige” dell’amministrazione intervenuti nel corso del procedimento mirati a chiarire titoli e valutazioni. Modalità poco ortodossa e maldestra di fare chiarezza (avevamo chiesto, infatti, di interrompere il procedimento) considerando che molti lavoratori sono stati penalizzati da errate valutazioni e/o arbitrarie interpretazioni.
A seguito della pubblicazione della graduatoria finale riguardante le recenti progressioni economiche, numerose sono le richieste dei lavoratori a questa O.S. perché si metta in campo un intervento a sostegno e a difesa dei diritti lesi.
Richieste che la FpCgil accoglie manifestando la propria disponibilità fin da subito, offrendo l’assistenza legale per i ricorsi che i lavoratori vorranno intraprendere facendo riferimento, laddove presente, al coordinatore regionale FpCgil penitenziari, o alla sede territoriale della Fp Cgil .
Inoltre informiamo i lavoratori che non solo è possibile richiedere l’accesso agli atti ma anche, una volta abilitati all’accesso della propria cartella, per la verifica del punteggio, stamparne la pagina e chiedere all’amministrazione la revisione della propria situazione.
Siamo consapevoli che la delusione e l’amarezza dei lavoratori penitenziari siano notevoli ed oltremodo significative sono le richieste di chiarezza, correttezza, coerenza e trasparenza, motivi per i quali crediamo che insieme potremo riuscire a sollecitare all’amministrazione della Giustizia la modifica del Contratto integrativo.

La Coordinatrice Nazionale DAP
Lina Lamonica

 

 
 

Circolari

 

 
Articolo 16 della Legge 4 novembre 2010, n. 183, recante “disposizioni in materia di rapporto di lavoro a tempo parziale”.
 

 
 
 

 
 

Convocazione e Rinvio riunione sindacale per apertura tavolo di consultazione su atto di indirizzo per il miglioramento della gestione dell'esecuzione penale

22.03.2011 – Pubblichiamo in allegato la convocazione del 23 marzo ed il suo rinvio al 6 aprile 2011.


 

Osservazioni alla bozza di DM riguardante l'inserimento del corpo di P.P. negli UEPE

Roma, 23 aprile 2007
 
Al Ministro della Giustizia On. C. Mastella

Al Sottosegretario Ministero Giustizia Prof. L. Manconi

Al Capo del DAP Pres. E. Ferrara

Al Vice Capo del DAP Dr. E. di Somma

Al Vice Capo del DAP Dr. D’Alterio

Al Direttore Generale del Personale e della Formazione Dr. M. De Pascalis

Alla Direzione Generale dell’Esecuzione Penale Esterna Cons. R. Turrini Vita

All’Ufficio per le Relazioni Sindacali

Alla Segreteria Regionale e Comprensoriale Fp Cgil

Ai Delegati ed Eletti RSU FpCgil nei posti di lavoro

Osservazioni alla bozza di DM riguardante l’inserimento del corpo di P.P. negli UEPE

A seguito dell’informativa relativa alla bozza del D.M. concernente l’inserimento del Corpo di polizia penitenziaria negli UEPE, la Fp Cgil intende rappresentare il proprio disappunto all’avvio della sperimentazione dei nuclei di verifica prevista nel succitato provvedimento ritenendo la proposta, allo stato, assolutamente non prioritaria alla definizione delle problematiche organizzative ed operative che interessano gli UEPE e più complessivamente l’amministrazione penitenziaria nella sua complessità.
In particolare ci riferiamo :
alla predisposizione del nuovo regolamento degli UEPE, secondo le modalità previste dall’art.17 c.3 della legge n. 400 del 23 agosto 1988, con il quale si definisce la loro organizzazione. Provvedimento che risulta ad oggi disatteso nonostante la sua impellenza
derivante dal recente intervento normativo, legge 154 del 2005- cd Meduri,, che ha apportato modifiche alla normativa di riferimento, art. 72 della l.354/75;
al progetto di riordino e riorganizzazione dell’amministrazione penitenziaria ancora in fase di definizione;
alla necessità di rideterminazione dell’organico afferente all’intera organizzazione ed in particolare al settore dell’esecuzione penale esterna cui l’ultimo intervento normativo ha demandato ulteriori interventi professionali ( vedi decreto Mastella – introduzione della messa alla prova)
alla modifica del codice penale e di procedura penale, in via di definizione, ed ai conseguenti effetti che questa determinerà nella gestione dell’esecuzione penale e, più in particolare, dell’esecuzione penale esterna.
Se a tutto ciò poi aggiungiamo che:
– nonostante l’esiguo numero di assistenti sociali, la limitata disponibilità di mezzi e risorse, una utenza di poco inferiore al numero complessivo della popolazione ristretta negli istituti penitenziari, il settore dell’esecuzione penale si è caratterizzato positivamente per il suo efficiente intervento professionale e per i positivi risultati raggiunti evincenti dalla riduzione della recidiva;
– il controllo della polizia penitenziaria andrebbe a sommarsi e a sovrapporsi a quello delle forze dell’ordine già operanti in modo efficiente sul territorio del quale, in virtù della loro peculiarità operativa, hanno una conoscenza capillare; 
– le risorse economiche e umane che richiederebbe l’istituzione dei nuclei di verifica e controllo, risultano ingenti;
la FP CGIL rafforza ancor più il convincimento nel ritenere la proposta in esame non praticabile in quanto avulsa dai provvedimenti che interesseranno prossimamente l’intero sistema penale e penitenziario, dai reali bisogni dell’organizzazione, nonché, assolutamente non rispondente alla mission cui è demandato il settore dell’esecuzione penale esterna e, pertanto, ne chiede l’immediata sospensione .

Il Coordinatore Nazionale Fp Cgil
Settore penitenziario C. Ministeri
Lina Lamonica

Incontro al DAP su sperimentazione Pol. Pen. negli UEPE

 
– C O M U N I C A T O –

Lo scorso 17 dicembre si è tenuto l’ennesimo confronto con l’Amministrazione sulla bozza di decreto interministeriale (Giustizia ed Interni ) che prevede la sperimentazione dell’inserimento della Polizia Penitenziaria con l’istituzione dei Nuclei di verifica e controllo.
La Fp Cgil ha evidenziato il permanere delle perplessità già ampiamente rappresentate negli incontri precedenti, riferendosi in particolare alla collocazione logistica e funzionale dei nuclei presso gli UEPE e all’impatto negativo che questo comporterebbe sia in termini organizzativi sia in termini di risorse, e pertanto sull’opportunità di collocazione presso i PRAP o i Nuclei di traduzione e Piantonamento; alla necessità di escludere dalla sperimentazione la misura alternativa dell’affidamento in prova al Servizio sociale ribadendo le motivazioni gia ampiamente espresse, confermando che la sperimentazione, se di sperimentazione si tratta, debba prendere in considerazione solo misure come la detenzione domiciliare e la semilibertà.
Infine si è ribadito la necessità dei criteri e degli indicatori necessari per la valutazione finale della sperimentazione a sostegno della scientificità ma anche a garanzia dell’imparzialità .
Punti che risultano imprescindibili per questa O.S. e che non hanno trovato alcun riscontro nella predisposizione dell’ultima bozza di decreto che in maniera assolutamente demagogica, a parere della Fp Cgil, intende offrire un contributo al bisogno di sicurezza sul territorio.
Si è evidenziato, a tal proposito, con determinazione che il livello di sicurezza nei cittadini non si innalza solo intervenendo sull’esecuzione penale esterna, ma va affrontato in una visione politica e culturale più ampia che, ad esempio, portasse a ridurre il numero dei detenuti nelle carceri, che dopo l’indulto risultano nuovamente sovraffollati.
L’Amministrazione, pur tentando di definire in breve tempo la problematica, ha dovuto prendere atto della necessità di un ulteriore confronto della parte pubblica e ha rinviato l’incontro ad altra data.
Non possiamo che essere contenti di tale decisione, auspicando che la riflessione vada nella direzione sperata, tenendo conto che diversamente saranno intraprese le dovute iniziative politiche e sindacali a sostegno della nostra posizione.

Il Coordinatore nazionale FP CGIL
Settore Penitenziario
Lina Lamonica
 
Il Coordinatore Nazionale FP CGIL
Polizia penitenziaria
 
Francesco Quinti

 
 

Accordi

Fondo Unico Amministrazione 2007

 

Comunicato a seguito dell'assemblea nazionale del coordinamento del 17 giugno

 
Il giorno 17 giugno 2008 si è svolta l’assemblea nazionale del coordinamento dei lavoratori penitenziari Fp Cgil alla quale hanno partecipato delegati ed eletti FpCgil nelle RSU dei posti di lavoro nonché la delegazione trattante del coordinamento ed alcuni componenti delle segreterie territoriali FpCgil.
Presente inoltre all’incontro il Segretario Nazionale FpCgil -Funzioni Centrali.
I lavoratori condividendo i contenuti della relazione introduttiva hanno avviato il confronto ed il dibattito sulle tematiche nella stessa esposte.
E’ stata evidenziata forte preoccupazione per la situazione di grave crisi politica e culturale in cui versa da tempo il sistema penitenziario, allo stato minato da processi involutivi che vedono a rischio il nostro sistema giuridico in tema di esecuzione della pena con ricadute drammatiche nel contesto. Rispetto a tale problematica i lavoratori penitenziari FpCgil si impegnano a difendere e sostenere ogni iniziativa che porti a contrastare tale percorso.
Si è evidenziata la necessità di insistere con i referenti politici ed amministrativi del settore perché si elabori una seria politica penitenziaria che intervenga sui bisogni del personale, che si attivi per proporre investimenti di risorse umane ed economiche mirate ad incrementare l’organico del personale e alla sua ottimizzazione organizzativa e crescita professionale .
Rispetto a quest’ultimo punto risulta fondamentale puntare alla definizione del nuovo contratto integrativo mirato alla valorizzazione dei lavoratori ed, in linea con i principi del CCNL, ad un ordinamento del personale basato sul principio della ricomposizione del lavoro che risponda ad una nuova etica delle responsabilità.
Occorre, infatti, puntare all’efficienza del lavoro pubblico che risponda alle esigenze dei cittadini cui deve assicurare l’esercizio dei diritti. Nell’ottica dell’efficienza ed efficacia del “servizio carcere” deve intendersi l’intervento professionale dei lavoratori penitenziari.
Si è inoltre affrontato il problema della ripresa e del riconoscimento delle relazioni sindacali sui posti da lavoro ed in tal senso è stata accolta la proposta di costituire in ogni Regione un coordinamento di settore che risulta, laddove sia stato già costituito, uno strumento fondamentale a supporto della FpCgil territoriale in quanto, rappresentativo di una specificità lavorativa e pertanto percepito più vicino alle problematiche afferenti il settore e più funzionale ai relativi interventi.
Una tale organizzazione aiuta a favorire, inoltre, l’interscambio di esperienze e di informazioni sull’operatività e dei diversi contributi.
L’assemblea ha, inoltre, discusso sulla necessità di incentivare percorsi di formazione mirati alla acquisizione di competenze sindacali e indirizzati ai componenti delle RSU nonché ai delegati e ai componenti il comitato degli iscritti dei posti di lavoro rafforzando il ruolo organizzativo dei primi e il ruolo politico sindacale dei comitati.
La Fp Cgil Nazionale, per favorire la comunicazione tra le varie componenti professionali nonché tra le sedi operative, si è impegnata, al momento, a potenziare il sito già esistente con l’intento di predisporre a breve una pagina web specifica del Coordinamento nazionale lavoratori penitenziari Comparto Ministeri che agevoli il contatto con i territori e faciliti la diffusione delle informazioni.
Il Coordinamento si è inoltre impegnato a richiedere un incontro al Ministro della Giustizia sulle tematiche penitenziarie e più specificamente un urgente intervento sulle problematiche afferenti il comparto.
Roma 24.06.2008

Il Coordinatore Nazionale
Penitenziari C. Ministeri
     Lina Lamonica

 
 

 

Comunicato

 

Il Governo costretto a fare i primi passi indietro !

Il decreto Anticrisi, approvato il 26 giugno u.s., ha apportato correttivi alle norme riguardanti le assenze per malattie, le fasce orarie ed i permessi retribuiti previsti nell’art.71 del DL 112/2008. Vengono, infatti, ripristinate le fasce orarie precedenti, 10/12-17/19, per le malattie e, le assenze di coloro che assistono portatori di handicap gravi(L.104/92) e dei donatori di sangue o midollo osseo, saranno nuovamente equiparate alla presenza in servizio.

La Fp Cgil fin dall’entrata in vigore del DL 112 del giugno 2008 convertito in legge 133/08, ha avviato una forte mobilitazione ritenendo tali norme inaccettabili ed inique mettendo in campo azioni di lotta continuative che hanno contribuito ad ottenere questo risultato.

Tali norme, adesso abrogate, erano tutte contenute nel FUA 2008 ed è per tale motivo che la FpCgil non ha firmato l’accordo.

Molto singolare, per usare un flebile eufemismo, riteniamo sia il comportamento di quelle OO.SS. firmatarie il FUA 2008 che, oggi, rivendicano il successo di tali correttivi nascondendo ai lavoratori il danno, in termini di perdita della retribuzione, derivante dalla loro sottoscrizione incondizionata dell’accordo.

Ci chiediamo se e come, queste OO.SS. riusciranno a sostenere nei confronti dei lavoratori le ragioni della loro scelta .

Quanto ottenuto non è certo sufficiente ma dimostra che la nostra lotta è giusta e che le nostre giornate di sciopero, fatte con sacrificio, non sono state vane.

Pertanto, vi invitiamo tutti a partecipare alle iniziative programmate e che prossimamente metteremo in campo per la difesa dei nostri diritti e del servizio pubblico.

Roma, 1 luglio 2009

La Coordinatrice Nazionale
Penitenziari- C. Ministeri

Lina Lamonica

 
 

Coordinamento Regionale DAP/DGM – TOSCANA

Il Coordinamento Regionale Toscano del personale Comparto Ministeri Fp Cgil dei Dipartimenti penitenziari, presenti i Coordinatori nazionali Lina Lamonica e Gianfranco Macigno, si e’ tenuto in un momento politico-sindacale particolarissimo. Momento caratterizzato innanzitutto dalla controriforma della Pubblica amministrazione.
 
La controriforma della Pubblica amministrazione, che passa sotto il nome di “Legge Brunetta”, costituisce nei fatti una grave e drastica irruzione dell’esecutivo nella normativa pattizia che ha regolato il rapporto di lavoro dei pubblici dipendenti in misura crescente dal D. Lgs. 29/93 in poi.

Il mondo penitenziario poi, attraversato da tensioni che riguardano sia i cittadini reclusi giunti alle 65.000 unita’ – numero mai raggiunto neanche prima del piu’ recente indulto -, sia il personale tutto impegnato come sempre ad operare in condizioni di estrema dificolta’, sembra sia stato eletto dal governo e dai suoi ministri, come banco di prova per testare tutta la portata dei provvedimenti Brunettiani.

Non si spiega diversamente, se non con un intento beffardamente provocatorio, la proposta di ripartire il salario accessorio per il 2009, ormai agli sgoccioli, con le pagelline ed i criteri brunettiani che non possono essere utilizzati prima del 2010.

E la Cgil, in perfetta solitudine, ha gia’ dichiarato la propria indisponibilita’ ad impiegare quei criteri.

Sospetta appare peraltro la tempistica, dopo un biennio di assenza di vere relazioni sindacali, tra la pubblicazione del Decreto attuativo sulla Legge 15/09 e la proposta brunettizzata avanzata dai vertici ministeriali.

Inoltre la ripartizione immaginata tra un 40% da distribuire alle Posizioni organizzative, un altro 40% alle Particolari posizioni e solo il residuo 20% all’intera platea di lavoratori appare oltdata remodo discriminante.

Negativo anche il giudizio sulle crescenti riduzioni operate attraverso i provvedimenti di bilancio, a carico dei fondi necessari alle normali necessita’ dell’Amministrazione Penitenziaria.

Riscontro positivo solo sul rinnovo dell’accordo di mobilita’; elemento di tradizionale criticita’ per il personale dell’amministrazione, precedentemente gestito con logiche poco trasparenti se non proprio clientelari.

Occorre dunque attuare nella sua interezza all’accordo, per dare soddisfazione alle legittime istanze dei lavoratori. Tra questi gli Educatori cui era destinato il piu’ recente interpello, cui non si e’ ancora data totale applicazione visti i numerosi differimenti resi necessari dalla assunzione limitata a sole 77 unita’ delle 397 previste. Ed al proposito sara’ cura della nostra organizzazione, regione per regione, segnalare le condizioni di particolare necessita’ degli istituti.

Sul fronte della Giustizia Minorile alle problematiche condivise con il DAP, si aggiunge la persistente incertezza sul futuro del settore.

Se da un lato segnali di un “ripensamento” in cui sarebbe impegnato il Ministro Alfano, dall’altro l’acquisizione di strutture dei minori della Regione Abruzzo da parte del Dipartimento Organizzazione Giudiziaria, vedrebbe avvalorarsi l’ipotesi di accorpamento. Certe invece le riduzioni di bilancio che colpiscono istituti e servizi, cosi’ come la mancata assunzione di nuovo personale.

Un quadro politico-sindacale dunque di particolare gravita’, nel quale i lavoratori dei Dipartimenti penitenziari vivono un assoluto disagio; al quale la Cgil intende dare voce attraverso la proclamazione sui territori dello stato d’agitazione. Ma anche spendendosi con forza nell’azione di denuncia, senza rinunciare ad ogni residuo spazio lasciato alla contrattazione.

Completata la discussione sugli aspetti politico-sindacali la struttura regionale, nell’intenzione di aumentare la presenza e l’azione del Coordinamento di settore sull’intero territorio, avanza la proposta di costituire una Delegazione, col compito di affiancare il Coordinatore nel lavoro di raccordo con territori e sedi di lavoro.

La Delegazione si intende composta da tre membri compreso il Coordinatore, ciascuno con il compito di sviluppare l’azione del Coordinamento presso le seguenti aree:
* MS – LU – PI – LI
* PT – PO – FI
* AR – SI – GR
Per l’area costiera la struttura regionale propone il compagno Stefano Turbati, attuale Coordinatore.
Per l’area nord, la FPCgil Regionale propone la compagna Laura Cosentino, Delegata presso i servizi del Centro Giustizia Minorile.
Per l’area sud, considerata l’assenza dei rispettivi Responsabili funzioni centrali, sara’ cura del Responsabile regionale Santi Bartuccio condividere con loro la proposta per l’individuazione di una delegata o delegato degli istituti e servizi interessati.
L’assetto organizzativo proposto, stante l’approvazione all’unanimita’ dei delegati presenti, si intende infine deliberato.

Firenze, 26 ottobre 2009

Il Coordinatore Regionale DAP/DGM
Stefano Turbati

 
 

 

Coordinamento Regionale DAP/DGM – LOMBARDIA

ORDINE DEL GIORNO
COORDINAMENTO REGIONALE PENITENZIARIO COMPARTO MINISTERI TENUTOSI A MILANO IL 2 NOVEMBRE 2009

Il Coordinamento Regionale del Comparto Ministeri del Penitenziario congiuntamente al settore Giustizia Minorile ha esaminato, anche con riferimento alle vertenze in atto a livello locale, i contenuti della proposta di legge Catanoso.

La legge appare inequivocabilmente guidata dalla vocazione securitaria che sta caratterizzando ogni iniziativa governativa in materia di sicurezza. Soprattutto la questione concernente l’accorpamento dei ruoli e la dichiarata contrapposizione rigida della custodia rispetto al trattamento rieducativo, rappresenta un ulteriore possibile peggioramento della situazione organizzativa e professionale di tutti gli operatori inquadrati con il contratto collettivo del comparto dei Ministeri.

Inoltre, tutte le questioni concernenti la perdita progressiva delle retribuzioni sono gestite con superficialità e senza alcuna considerazione specifica delle differenziazioni tra i comparti o, comunque, senza alcun riferimento alla situazione grave già vissuta nel Comparto Sicurezza a causa dello scarso finanziamento delle risorse per tutti i contratti delle Forze di Polizia.

Il Coordinamento evidenzia, inoltre, come l’impianto della proposta di legge Catanoso contenga diversi elementi affini alla stessa Legge 15 sul piano della cancellazione delle prerogative che riguardano l’azione sindacale, con particolare riferimento alle forme di rappresentanza e alla democrazia nei luoghi di lavoro.

Per queste motivazioni, in ragione della gravità delle ricadute della proposta di Legge, anche con riferimento al tema del rapporto tra le funzioni di custodia e la completa declinazione del trattamento rieducativo, nel pieno rispetto delle previsioni costituzionali in materia di rieducazione penale, occorre che la FP CGIL, in uno con la CGIL confederale, dispieghi ogni iniziativa utile a sostenere una campagna di informazione e le iniziative necessarie a evitare tutte le ricadute negative già presenti nella proposta di legge di cui sopra.

Il Coordinamento del Comparto Ministeri Penitenziario dà mandato alla FP CGIL Lombardia di continuare, con il pieno sostegno dello stato di agitazione a livello regionale, un’azione di raccolta e sistematizzazione delle problematiche riguardanti la carenza di personale, che nello specifico attengono a:

1) Mancanza di risorse dedicate alle retribuzioni dei servizi di missione, fondi di amministrazione e in genere, necessità operative proprie del mandato istituzionale;

2) Insufficienza degli organici (quando non più esistenti, come nel caso degli psicologi penitenziari) del Comparto Ministeri, al presente pesantemente integrati con personale di polizia penitenziaria distolto dai compiti istituzionali.

Il Coordinamento Penitenziario del Comparto Ministeri, a fronte anche delle valutazioni che giungeranno da tutti i territori lombardi, dà mandato alla FP CGIL Lombardia di predisporre un documento che recuperi il punto di vista di tutte le realtà lavorative sul tema in questione, allo scopo di sollecitare a livello nazionale un dibattito aperto tra tutti gli operatori del settore, per garantire un’operazione coordinata di azione sindacale contro l’approvazione della proposta di legge Catanoso.

Milano, 2 novembre 2009

 
 

Circolare

 
Piano di assegnazioni educatori vincitori della procedura concorsuale per 397 posti di Educatore Area III FI

 
 

 
 

 
 
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