Circolare su prestazioni di lavoro straordinario anno 2007 – Pesonale appartenente alle aree funzionali.

FP CGIL
Lina Lamonica 


 

Sollecito attuazione accordo mobilità orizzontale

Roma, 5 dicembre 2007

Al Direttore Generale
del Personale e della Formazione
S E D E
e, per conoscenza
All’Ufficio per le Relazioni Sindacali DAP

Ai Delegati ed Eletti RSU Fp Cgil nei posti di lavoro

Prot. N. CM 296/2007
Oggetto: Accordo relativo al protocollo d’intesa n.4 al CCNL/C.I.

Questa O.S. con nota n.243/07 del 12 ottobre 2007, nel manifestare il proprio disappunto circa la mancata applicazione, ad oggi, dell’accordo – relativo al protocollo d’intesa in oggetto indicato- sottoscritto il 22 maggio 2006 chiedeva a codesta Direzione Generale informazioni circa lo stato dell’arte della questione al fine di fornire una corretta quanto legittima informazione ai lavoratori interessati.
A tutt’oggi, purtroppo, dobbiamo constatare che sulla problematica non è pervenuta alcuna notizia.
La Fp Cgil con la presente intende sollecitare l’urgente riscontro più volte richiesto sulla questione ritenendo assolutamente poco ortodosso, nonché inefficace, l’uso del silenzio quale strumento metodologico nel sistema delle relazioni sindacali.
Si resta in attesa e si porgono distinti saluti.

Il Coordinatore Nazionale
Penitenziari – C.Ministeri
Lina Lamonica

 

Lettera al Direttore Generale su mobilità provvisoria dirigenti penitenziari

 
Roma 19 giugno 2008

Al Direttore Generale del personale e della formazione
Dr. Massimo De Pascalis

Oggetto: mobilità provvisoria Dirigenti Penitenziari.

Egregio Direttore Generale,
nel prendere atto di quanto comunicato con Sua del 16 c.m. e ferma restando la potestà di auto-organizzazione da parte dell’Amministrazione, si chiede di conoscere quali siano le movimentazioni comunque poste in essere e sulla base di quali criteri siano state identificate le posizioni di funzione dirigenziale da porre in mobilità indipendentemente dall’esito delle controversie attualmente pendenti.
Si chiede, altresì, in caso di più disponibilità espresse per le medesime sedi, di conoscere le relative graduatorie e le modalità di redazione delle stesse.
Si rimane in attesa di urgente riscontro, data anche l’evidente delicatezza della materia e la necessità di continuare a garantire la massima trasparenza su scelte tanto rilevanti per i lavoratori.
Distinti saluti.

p. la Fp Cgil Nazionale
Fabrizio Rossetti

 

 

Odg unitario Assemblea del 18 luglio

 
ORDINE DEL GIORNO ASSEMBLEA LAVORATORI PENITENZIARI
DEL 18 LUGLIO 2008

 

 

Criteri di mobilità Comparto Ministeri – Integrazione

Roma, 29.09.2008

Al Direttore Generale
Direzione Generale del Personale
e della Formazione
Dr. M. De Pascalis

e, per conoscenza
Al Capo del DAP
Pres. F. Ionta

Al Vice Capo del DAP
Dr. E. di Somma

All’Ufficio per le relazioni Sindacali
Dssa P. Conte

Il 22 luglio 2008 è stato sottoscritto l’accordo riguardante i criteri per la mobilità interna del personale penitenziario appartenente al comparto ministeri e all’art.7 ” Anzianità di servizio e di sede” sono state indicate le sedi di servizio disagiate, con relativo punteggio, riproponendo quelle sedi già individuate e sottoscritte nell’ultimo accordo FUA 2007 “posizioni particolari”.
Abbiamo, però, rilevato che tra le sedi indicate risulta mancante la C.R. di Mamone, presente, invece , nell’accordo FUA sopra indicato.
Questa O.S., considerando che nella trascrizione delle sedi vi sia stata una disattenzione delle parti e ritenendo opportuna una rettifica, chiede all’Amministrazione di provvedere con urgenza all’integrazione della CR di Mamone tra le sedi disagiate di cui all’art. 7 dell’accordo in questione.
Si resta in attesa di riscontro e si porgono distinti saluti

Il Coordinatore Nazionale
Penitenziari-Ministeri

Lina Lamonica

 

 
 

FP CGIL LOMBARDIA

 
COMUNICATO SULLA SITUAZIONE DEGLI ISTITUTI E SERVIZI D.A.P. DELLA LOMBARDIA

 

La scrivente O.S., nella crescente esigenza di sicurezza avvertita dai cittadini, segnala lo stato di difficoltà in cui si svolge il delicato servizio dell’esecuzione penale interna ed esterna alle strutture penitenziarie.
L’endemica e costante carenza degli organici, attestata per la polizia penitenziaria su un numero di circa mille unità, ed in misura proporzionalmente maggiore, per quello del comparto ministeri – educatori, assistenti sociali, contabili, operatori amministrativi – ha condotto il sistema ad una gestione emergenziale, evitandone il collasso solo grazie all’impegno straordinario di tutto il personale e all’impiego surrettizio dei poliziotti penitenziari in compiti non istituzionali. Oltre a cio’, i distacchi di questi operatori, che hanno raggiunto l’inaccettabile numero di quasi 600 unità fuori dalla Lombardia, determina che i reparti detentivi siano gestiti con personale operativo assolutamente insufficiente a fronteggiare tutte le difficoltà quotidiane, aumentate dall’impiego di poliziotti penitenziari anche nei servizi di traduzione e piantonamento.
Questi distacchi, oltre a rispondere per buona parte a logiche inaccettabili e clientelari (esclusi quelli legittimi ex art.7), sono incentivati anche dalla mancanza di una seria politica abitativa a favore degli operatori (accordi con l’Aler, edilizia dedicata, sostegni in varie forme).
A tutto ciò si aggiunge la carenza determinata dall’impiego di personale della polizia penitenziaria in altri servizi non istituzionali dentro il territorio regionale (AA.GG., Magistratura di Sorveglianza e Tribunale di Sorveglianza, C.M.O. ecc.).
Questa grave situazione determina anche una condizione di insicurezza e di pericolosità nello svolgimento della propria funzione per gli operatori all’interno degli Istituti: garantire l’ordine, la disciplina e la sicurezza, mandato istituzionale di chi opera nelle carceri, con questi numeri diventa possibile solo al prezzo di sforzi individuali, di sacrifici e forti rischi, non si sa per quanto tempo reiterabili.
L’area penale esterna vede inoltre lo studio di una bozza di decreto regolamentare in applicazione dell’art.71 O.P.:
– senza poter contare sull’apporto di psicologi e criminologi in misura adeguata;
– senza disporre di risorse concrete da utilizzare per il reinserimento socio lavorativo degli utenti;
– senza prevedere un indispensabile preliminare coinvolgimento della Magistratura di Sorveglianza, degli Enti Locali, del terzo settore e della società civile sulla base di un progetto condiviso.
La realtà concreta degli UEPE della Lombardia, vede una drammatica insufficienza degli organici, peraltro precedentemente fronteggiata in assenza di concorsi, grazie alla mobilità intercompartimentale, quella che oggi è bloccata per mancanza di finanziamenti dedicati.
Le carenze sono visibili negli UEPE di Pavia, di Como, di Milano, Mantova, tutte rappresentate più volte da questa O.S. e ad oggi irrisolte.
Il processo di decentramento degli uffici sul territorio si arresta per mancanza di personale tecnico ed amministrativo, spesso attingendo di volta in volta dagli istituti penitenziari. Gli operatori attendono mesi prima di avere il rimborso delle missioni per gli spostamenti di servizio…
Gli istituti non versano in migliore situazione, sostenendo il carico di dover surrogare le carenze degli organici propri ed altrui sia con personale di polizia penitenziaria che con contabili ed operatori amministrativi.
Questa è la situazione, non sanabile con la mera costruzione di nuove strutture penitenziarie o attivazioni estemporanee di reparti o padiglioni già esistenti – a cui peraltro non viene concessa dall’ultima finanziaria adeguata copertura economica – né con il solo riposizionamento delle esigue forze in campo; anche perché l’emergenza dal punto di vista strutturale è presente in quasi tutti i plessi della Lombardia, alcuni dei quali versano, come peraltro denunciato dalla CGIL in più occasioni, in condizioni che in qualsiasi struttura differente verrebbero definite “inagibili”. A questo si aggiunge la completa inefficienza e talora la mancanza di sistemi adeguati di sicurezza che, se attivati, comporterebbero un risparmio in termini di risorse umane e, ovviamente, una maggiore sicurezza.
Inoltre, in maniera non meno problematica per tutto il sitema carcerario, grazie alla riduzione dei fondi operata con la finanziaria, c’è una strutturale impossibilità ad agire mancando dei più elementari strumenti di lavoro (mezzi di trasporto insufficienti ed obsoleti, divise adeguate, carta, supporti informatici ecc.).
Siamo qui dunque ad invitare l’Amministrazione centrale ad aprire nell’immediato un serio e proficuo confronto sulle questioni rappresentate, così come già concretamente avviato a livello regionale lombardo, nell’ottica di un corretto ed efficace funzionamento sia dell’azione dell’esecuzione penale sia della sicurezza dei cittadini.

Milano, 19 febbraio 2009

La FP CGIL Lombardia
Comparto Ministeri e Sicurezza

 
 

Lettera al Capo Dap su problematiche UEPE della Sicilia

Roma 10 marzo 2009

Al Capo del DAP
Pres. F. Ionta

Al Vice Capo Vicario del DAP
Dr. E. di Somma

Al Direttore Generale
del Personale e della Formazione
Dr. M. De Pascalis

Al Direttore Generale
dell’Esecuzione Penale Esterna
Dr.R. Turrini Vita
e, per conoscenza
Al Provveditore Regionale A.P
della Sicilia.
Dr. O. Faramo

All’Ufficio per le Relazioni Sindacali
Dssa P. Conte

Alle Segreterie Regionale e territoriali
Fp Cgil -Sicilia
Ai Delegati ed Eletti RSU FpCgil nei posti di lavoro
Prot.N.CM 59/2009

Oggetto: Problematiche UEPE della Sicilia

I forti tagli alle risorse apportati dal DL n.112 del 25 giugno 2008 convertito in Legge n.133 del 6 agosto 2008 stanno evidenziando nell’amministrazione penitenziaria i previsti devastanti effetti e i primi segnali del gravissimo disagio operativo dagli stessi determinati ci giungono dagli UEPE, gli Uffici dell’Esecuzione penale Esterna , che stanno rischiando la paralisi operativa.

In particolare intendiamo rappresentare le notevoli difficoltà operative determinatesi presso gli UEPE della Sicilia per i quali la decurtazione delle risorse risulta essere stata per l’anno 2009 di circa l’80-90% rispetto al 2008 con pesanti ricadute sul quotidiano espletamento del mandato istituzionale.

La grave carenza di risorse finanziarie, infatti, incide negativamente sulla possibilità di poter disporre degli strumenti (auto di servizio,utilizzo delle linee telefoniche) indispensabili all’espletamento dei compiti istituzionali degli UEPE, come previsto dall’art.72 L.354/75, e pone gli operatori del settore, gli assistenti sociali, in una condizione di grave disagio operativo e di mortificazione professionale in quanto limita e vanifica il loro intervento istituzionale che, giova ricordare, si esercita particolarmente sul territorio (inchieste sociali) ed in sinergia con le istituzioni pubbliche e del privato sociale per promuovere programmi e progetti di inclusione sociale delle persone in esecuzione penale
Le auto di servizio, guidate dal personale di polizia penitenziaria, necessarie per espletare interventi in zone e/o quartieri ad alto rischio di criminalità e/o non facilmente raggiungibili dai mezzi pubblici, sono praticamente inutilizzabili perché le risorse economiche a disposizione (€500,00 nel primo semestre 2009 per la manutenzione auto) rendono impossibile l’acquisto della benzina e non viene, neppure, assicurato ai lavoratori il rimborso dei biglietti e/o abbonamenti dei mezzi pubblici.

Insomma, la situazione, a dir poco, preoccupante è stata denunciata dalle RSU di tutti gli UEPE della Regione e dalla Fp Cgil Regionale che hanno rappresentato, annunciando lo stato di agitazione, l’urgenza di un intervento da parte dei vertici del DAP presso le sedi opportune per scongiurare le pesanti conseguenze che certe scelte inique e scellerate possono determinare al sistema penitenziario.

La Fp Cgil ritenendo la problematica esposta estremamente drammatica e degna di una urgente e particolare attenzione, chiede che vengano intrapresi con urgenza i necessari interventi atti a non svilire il mandato istituzionale del sistema penitenziario e la professionalità degli operatori cui lo stesso è affidato.

Restiamo in attesa di urgente riscontro e porgiamo distinti saluti.

La Coordinatrice nazionale
Penitenziari -Ministeri

Lina Lamonica

 
 
 

Documento

 
Coord. Penitenziario: risposta DAP sulla ricognizione personale UEPE 
 

 
 

 
 

Circolare del Ministero della Giustizia – Penitenziaria

 

Di seguito la ministeriale GDAP-0374417-2009 del 14.10.09 relativa Proroga dei distacchi del personale appartenente al Comparto Ministeri in scadenza al 30 settembre 2009.
 
 
FP CGIL NAZIONALE
Lina La Monica
 

 
 

 
 

Informativa del Ministero

Diritto allo studio – 150 ore di permessi straordinari retribuiti
 

 
 
 
 

Comunicato congiunto

FP CGIL FLP RdB
 
I lavoratori penitenziari
aderiscono alla manifestazione nazionale per la giustizia e per i diritti di chi ci lavora
sabato 24 aprile tutti in piazza !!!

La volontà governativa di smantellare un pezzo istituzionale importante di questo paese, quello della Giustizia in tutte le sue articolazioni dipartimentali, è un assunto palesemente innegabile e gli ultimi fatti e propositi enunciati dal Ministro Alfano,- dalla firma di un contratto integrativo di comparto fortemente iniquo siglato da sole due OO.SS. (CISL e UNSA-SAG) alla riforma della giustizia senza adeguata discussione in parlamento fino al tanto pubblicizzato quanto inadeguato “piano carceri” -, rappresentano la drammaticità di scellerate scelte, in termini politico culturali, e la loro ricaduta devastante sull’operatività dei lavoratori tutti.

Con la sottoscrizione del contratto integrativo, peraltro ancora bloccato dagli organi di controllo, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP) ha dimostrato totale incapacità di produrre un serio e coerente progetto organizzativo mirato ad arginare il totale stato di abbandono in cui si trova il sistema penitenziario manifestando totale approssimazione se non indifferenza nella valutazione delle gravi problematiche che lo caratterizzano e che abbiamo da sempre a gran voce evidenziato.

La complessità del sistema e le pesanti difficoltà in cui versa richiede un intervento mirato e a tutto tondo, richiede la necessaria ed opportuna valorizzazione delle professionalità considerando che la ricaduta del loro intervento professionale è sulla “persona” in esecuzione penale, in ottemperanza ai principi enunciati dall’art.27 della Carta costituzionale.

E se a ciò aggiungiamo gli interventi del governo mirati alla drastica riduzione delle risorse economiche e umane in un contesto già fortemente provato, possiamo senz’altro affermare che la situazione risulta assolutamente preoccupante.

FpCgil- Flp- RdB penitenziari aderiscono, pertanto, alla manifestazione del 24 aprile ritenendo questo un momento di mobilitazione importante e necessario per dar voce al dissenso dei lavoratori penitenziari riguardo l’accordo siglato e a ciò che ne consegue.
Invitiamo, quindi, tutti i lavoratori a mobilitarsi a fianco dei colleghi degli altri dipartimenti del Ministero contro l’accordo per contrastare la volontà del governo di distruggere l’intero sistema della Giustizia.

Per questo vi invitiamo a non mancare all’appuntamento: tutti in piazza a Roma il 24 aprile, per la giustizia e per i diritti di chi ci lavora.

Roma, 09.04.2010

FP CGIL FLP RdB
Lamonica Piazza Roscioli

 
 

 

Comunicato

 
Progressioni economiche in applicazione del contratto integrativo del 29 luglio 2010

 

 
Si è svolto il 5 ottobre l’incontro con l’amministrazione, riguardante la partita delle progressioni economiche previste dal contratto integrativo di comparto sottoscritto dalla minoranza delle OO.SS. il 29 luglio 2010.

Anche questa volta l’amministrazione ha diffuso il materiale che avrebbe dovuto essere “informazione preventiva”, nel corso dell’incontro, reiterando quella modalità, non propriamente ortodossa riguardo le normali relazioni sindacali, che già avevamo contestato nel corso dei precedenti incontri.

In pratica ci è stato sottoposto il prospetto complessivo- suddiviso per aree, fasce economiche e profili professionali – dei posti disponibili che saranno messi a concorso per le relative progressioni economiche.

Tale tabella (A), che alleghiamo, è il risultato dell’elaborazione del prospetto costituente l’ allegato N al C.I., che non è stato oggetto di discussione al tavolo negoziale presso il Ministero della Giustizia in quanto, evidentemente, presentato al momento della sottoscrizione.
Abbiamo cercato di leggere i dati proposti e soprattutto di comprendere i criteri adottati dall’amministrazione nella predisposizione della tabella allegato N e di rimando anche quelli relativi alla puntuale ripartizione.

Le risposte dell’amministrazione, ai diversi dubbi rappresentati e ai chiarimenti che abbiamo proposto, hanno evidenziato che la ripartizione di cui alla tabella A altro non è che il risultato di un mero calcolo matematico, una mera proporzione matematica tra il numero di personale presente ed i posti previsti nell’allegato N.

Abbiamo quindi chiesto quali sono stati i criteri adottati per determinare i dati riportati nell’allegato N del CI: la risposta, molto evasiva, è bastata per comprendere che i criteri non sono oggettivi né tanto meno trasparenti ma evidentemente sufficienti per chi ha sottoscritto il contratto.

Insomma, il risultato è che su una presenza di 6019 unità di personale solo 2305 unità potranno usufruire della progressione economica.
Un numero, a nostro parere, molto esiguo e ripartito in maniera iniqua non riconoscendo al personale pari opportunità.

Per tale motivo e per informare i lavoratori della questione, la FpCgil con UIL Pa, RdB, e INTESA hanno ritenuto sospendere i lavori contrariamente alla CISL e al SAG UNSA che ancora una volta erano pronti a siglare in tutta fretta l’accordo.

La richiesta del rinvio è stata accolta dall’Amministrazione che ha aggiornato l’incontro al 13 ottobre p.v. invitando le OO.SS. alla formulazione di eventuali altre proposte rispettando comunque gli stessi parametri che, essendo stati sottoscritti non possono essere modificati.

A questo punto, riteniamo sia difficile trovare una soluzione che garantisca equità e che plachi il malcontento che echeggia tra il personale tutto. A ciascuno le responsabilità delle proprie scelte intraprese sulla intera questione.

La Fp Cgil ha ribadito la sua posizione di contrarietà riguardo l’impostazione e i contenuti del Contratto Integrativo che, come era prevedibile, sta evidenziando appieno le sue contraddizioni.

Vi terremo informati sulla questione

Roma, 7 ottobre 2010

La coordinatrice Nazionale
Penitenziari Ministeri
Lina Lamonica

 
 
 
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