ADULTI , MINORI E ASINELLI…
Finalmente appare chiaro il vero obiettivo della strategia portata avanti, in tutti questi anni, dai sindacati votati alla causa del “ruolo tecnico”: distrarre i lavoratori e nascondere la verità su quello che davvero si andava costruendo in loro danno.
Potremmo dire che la CGIL aveva sempre avvertito dell’impraticabilità della soluzione “ruolo tecnico”; ma a poco servirebbe tale affermazione e la vostra eventuale conferma.
Serve invece avvicinarsi e dare piena fiducia a chi ha sempre continuato a difendervi e ad informarvi anche quando – spesso – le notizie non erano buone. Sia rispetto al “ruolo tecnico” che nel merito del passaggio all’Organizzazione giudiziaria, novità per l’Amministrazione Penitenziaria ma contro il quale ci battiamo già da tempo nella Giustizia Minorile.
Gli altri intanto sono stati alla finestra, o peggio: aiutando la controparte a rubarci salario (nessun aumento in busta paga prima del 2014), diritti (dagli arresti domiciliari in malattia all’azzeramento della contrattazione), possibilità di votare la propria rappresentanza sindacale (mancata indizione delle elezioni RSU).
Occorre dunque un serio, coerente ed attivo impegno anche da parte di ciascuno di voi. Prima di tutto rimettendo le tessere a chi ve le ha fatte sulla promessa del “ruolo tecnico” o di vincere ricorsi che avevano le stesse possibilità di azzeccare la combinazione del jackpot… poi impegnandovi in prima persona al fianco di chi davvero ha sempre tenuto fede al mandato della difesa dei diritti dei lavoratori.
Oppure, potete sempre aspettare che passi il prossimo ciuco con le ali…
Roma, 21 ottobre 2010
La delegazione nazionale trattante
Fp CGIL DAP
Roma, 11 Febbraio 2011
Al Capo del DAP
Pres. F. Ionta
Al Vice Capo Vicario del DAP
Dott. E. di Somma
Al Direttore Generale
del Personale e della Formazione
Dott. R. Turrini Vita
All’Ufficio per le Relazioni Sindacali
Dssa P. Conte
e, per conoscenza
Alle Segreterie Regionali e Provinciali FpCGIL
Ai Delegati ed eletti RSU FpCGIL nei posti di lavoro
Oggetto: Progressioni economiche del personale C. Ministeri- Richiesta di sospensione delle graduatorie
Egr. Presidente,
Il 25 gennaio u.s. codesto Dipartimento ha pubblicato le graduatorie finali relative alle progressioni economiche all’interno delle aree previste dal CCNI del comparto Giustizia del 29 luglio 2010 e dal 3 febbraio u.s. i lavoratori interessati hanno potuto accedere alla propria cartella per verificare la congruità della valutazione attribuita ai titoli dichiarati nella domanda di accesso in conformità a quanto previsto nel relativo bando e al contratto nazionale integrativo.
Ebbene, giungono a questa O.S. numerose istanze di lagnanze da parte dei lavoratori interessati che denunciano non solo errori che potrebbero essere annoverati tra quelli meramente materiali, ma riferiscono di errori valutativi determinati da interpretazioni più o meno arbitrarie delle varie commissioni riguardo i titoli, di studio ed esperienziali. Addirittura, in molti casi, risulterebbe che alcuni titoli, pur non previsti nel bando della professionalità di riferimento e comunque dichiarati dal lavoratore, siano stati valutati, a nostro parere, impropriamente.
Questa O.S. ancor prima dell’avvio della procedura e, ancor più, nel corso della stessa, aveva rappresentato alla Direzione Generale del Personale e della Formazione la necessità e l’opportunità di formulare puntuali e precise indicazioni riguardo i titoli oggetto di valutazione previsti dal CCNI e dal bando, ritenendo, e lo ribadiamo, che trattandosi di valutazioni quantitative e non qualitative il mandato delle numerose istituite commissioni, avrebbe dovuto esplicarsi in maniera conforme, lineare ed omogeneo.
Evidenziamo, invece, da quanto ci riferiscono, forti incongruità nell’indice valutativo dei titoli presi in esame e difformità di comportamento tra le varie commissioni ravvisando, in alcuni casi addirittura palesi possibili comportamenti di illegittimità nella valutazione, ad esempio, di titoli non afferenti alla professionalità di riferimento piuttosto che di quelli che benché afferenti non sono stati valutati oppure, ordini di servizio assolutamente non contemplati ma valutati.
La Fp Cgil, come è noto non ha siglato tale contratto ritenendolo iniquo e non condivisibile nel suo impianto complessivo. Un contratto che prevede un ordinamento professionale mirato al demansionamento e alla dequalificazione delle professionalità penitenziarie, che mortifica i lavoratori, la loro esperienza professionale ed il loro bagaglio culturale e che rischia di determinare ricadute prevedibilmente significative, dal punto di vista organizzativo-culturale, nel contesto .
Avevamo riscontrato nei bandi alcune incongruenze con quanto previsto dal contratto integrativo di per se sbagliato e non in linea con il CCNL 2006/2009, e a poco sono valsi i numerosi e scandalosi “errata corrige” dell’amministrazione intervenuti nel corso del procedimento mirati a chiarire titoli e relative valutazioni . Una modalità evidentemente maldestra di fare chiarezza considerando che molti lavoratori sono stati ingiustamente penalizzati e che sicuramente avvieranno opportuni ricorsi a tutela dei loro diritti violati.
Numerose, infatti, risultano le richieste inoltrate dal personale finalizzate al riesame della propria situazione e altrettante numerosi saranno i ricorsi amministrativi e/o ordinari che investiranno l’amministrazione penitenziaria su una questione, di per se scandalosa come quella del CCNI Giustizia, che nel contesto specifico ha raggiunto livelli di criticità tali da ritenere necessario un intervento dirimente specificando che diversamente tutta la questione finirà per ridicolizzare la classe dirigente del DAP rappresentandone appieno l’inefficienza e la superficialità, volendo usare meri eufemismi.
La Fp Cgil, alla luce di quanto esposto, nel ribadire, quindi, un sostanziale intervento sulla tematica chiede l’immediata sospensione delle graduatorie per consentire con la dovuta trasparenza la revisione e la legittimità dei titoli relativi alla esperienza della professionalità maturata, dei titoli di studio e culturali afferenti alle specifiche professionalità nonché dei rispettivi criteri di valutazione assegnati.
Si resta in attesa di urgente cortese riscontro .
La Coordinatrice Nazionale DAP
Lina Lamonica
RISPOSTA DELL’UFFICIO DEL CAPO DI DIPARTIMENTO del 13 giugno 2011 alla nostra lettera su accesso dati – circolare GDAP 0236642/11
Roma, 18 aprile 2011
Al Capo del DAP
Pres. F. Ionta
e, per conoscenza
Al Vice Capo Vicario del DAP
Dott. E. di Somma
Al Vice Capo del DAP
Cons. S. Consolo
OGGETTO: Accesso ai dati della Amministrazione Penitenziaria (INTRANET)
In considerazione della perdurante fase di sovraffollamento degli istituti e del sovraccarico di lavoro per i servizi, è più che mai utile che gli operatori penitenziari – addetti ai lavori – possano accedere ai dati concernenti la presenza numerica dei detenuti nei singoli istituti, e a quelli riguardanti l’organico degli operatori, distinti per professionalità.
Tale possibilità, fino a qualche anno fa, era ordinariamente rilevabile attraverso il sistema informa-tizzato dell’Amministrazione (intranet) che, garantendo una sostanziale trasparenza dell’informazione, evitava quel clima intriso di dubbi e di diffidenza circa la fondatezza ed affidabilità dei dati.
Attualmente, constatiamo purtroppo che agli operatori penitenziari è preclusa la possibilità di accedere a tali dati se non per quelli riferibili il proprio Istituto, tanto che per conoscere quelli di interesse nazionale sono costretti ad affidarsi a fonti di tipo non istituzionale, quali agenzie di stampa ( es. Ristretti Orizzonti) ove comunque gli stessi seppur disponibili in forma parziale non rivestono certamente carattere ufficiale.
Ritenendo incomprensibile tale preclusione e ravvisando, pertanto, in tale impedimento un comportamento inopportunamente censorio da parte dell’amministrazione, chiediamo che venga ripristinato il sistema di accesso informatico ai dati dell’Amministrazione Penitenziaria, del tipo di quello in funzione fino al 2008, al fine di favorire a tutte le professionalità un maggiore livello di conoscenza e trasparenza informativa altresì utile per l’espletamento del compito istituzionale.
In attesa di cortese riscontro porgiamo cordiali saluti.
La Coordinatrice Nazionale DAP
Lina Lamonica
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Roma, 12 luglio 2011
Al Capo del DAP
Pres. F. Ionta
Al Vice Capo del DAP
Dott. E. di Somma
Al Direttore Generale
del Personale e della Formazione
Dott. R. Turrini Vita
Al Direttore Generale
dell’Esecuzione Penale Esterna
D.ssa L. Culla
e, per conoscenza
All’Ufficio per le Relazioni Sindacali
Dssa P Conte
Oggetto: problematiche del sistema dell’esecuzione penale esterna – UEPE
Che il sistema penitenziario sia precipitato in una crisi culturale, politica ed istituzionale senza precedenti è oramai un dato di fatto.
Così come è un dato di fatto che il sistema dell’esecuzione penale trova la sua immediata e maggiore rappresentazione nella drammatica ed inumana condizione delle carceri, contenitore di gravi problematicità gestite malamente, con pressapochismo da un apparato istituzionale miope e/o incapace tanto da dover oggi fare i conti con una vera e propria crisi umanitaria determinata dal sovraffollamento incontrollabile degli istituti penitenziari per la maggior parte angusti e fatiscenti e da una grave carenza di risorse umane ed economiche che porta a vanificare i principi della carta costituzionale cui si riferisce il mandato istituzionale.
Il sistema dell’esecuzione penale, però, non si caratterizza esclusivamente per la detenzione intramuraria. Allo stesso appartiene, quale parte integrante del sistema penitenziario, il settore degli UEPE (uffici per l’esecuzione penale esterna) cui sono demandati per Legge gli interventi di osservazione e di trattamento in ambiente esterno per l’applicazione e l’esecuzione delle misure alternative, delle sanzioni sostitutive e delle misure di sicurezza, nonchè gli interventi per l’osservazione e il trattamento dei soggetti ristretti negli istituti ed il coordinamento delle attività di competenza nell’ambito dell’esecuzione penale con quella delle istituzioni e dei servizi sociali che operano sul territorio.
Un settore complesso ed importante, dunque, le cui competenze sfuggono non solo all’immaginario collettivo ma, purtroppo, anche agli addetti ai lavori soprattutto se ne sono i massimi responsabili istituzionali.
Le gravissime problematiche che interessano gli UEPE e tutti gli operatori del settore sono state più volte rappresentate da questa O.S. ai vertici dell’amministrazione e, dalla periferia numerose a tutt’oggi sono le mobilitazioni avviate sui territori che denunciano il grave disagio operativo e professionale delle lavoratrici ed i lavoratori divenuto intollerabile e fortemente insostenibile
Gravissima è la carenza di risorse umane notevolmente inadeguate ai carichi di lavoro sempre più gravosi.
Alcuni dati: a fronte di un organico previsto di 55 dirigenti di esecuzione penale attualmente ne sono in servizio solo 38, numero assolutamente insufficiente a coprire i 57 uffici dei quali 37 dirigenziali e di questi 11 sono gli UEPE senza dirigente. Gli assistenti sociali risultano essere in organico 1077 unità a fronte delle 1507 con una carenza di 430 unità.
Una situazione evidentemente drammatica che, con i previsti tagli degli organici e delle risorse economiche, con il blocco del turn over e delle assunzioni (l’ultimo concorso risale a più di dieci anni fa), a breve comporterà la paralisi totale del sistema.
Se a ciò aggiungiamo la gravissima carenza di risorse economiche e strumentali tali da compromettere l’espletamento del compito istituzionale demandato agli UEPE, possiamo senz’altro affermare che il blocco del sistema è già in corso.
Lascia basiti l’atteggiamento dell’amministrazione che, invece di avanzare un progetto organico mirato ad arginare con urgenza l’imminente devastante deriva che investe tutto il sistema dell’esecuzione penale, interviene con disposizioni inique e vessatorie (vedi circolare sull’orario di lavoro o la disposizione discriminante relativa al part-time) le quali, oltre a non tener conto dello status quo, gravano in maniera persecutoria sul già esiguo numero di lavoratori e sul loro disagio operativo, mortificandone i bisogni personali e familiari e gli aspetti professionali.
Alle numerose denunce di malessere del settore da tempo rappresentate ai vertici dell’amministrazione, all’oramai acclamato stato di agitazione del personale, indetto dalla nostra OS e non solo, che a macchia d’olio si sta estendendo alle varie sedi territoriali, ha fatto seguito solo qualche timido intendimento che però non trova nell’immediato alcuna incisiva e seria soluzione .
Crediamo sia venuto il momento di dire basta, basta ai falsi annunci e alle false aspettative (vedi ad es. il progetto Master finanziato dalla cassa per le ammende, ecc. ) è ora di interventi concreti e urgenti a tutto campo che non possono essere procrastinati ulteriormente.
A tal proposito sarebbe interessante conoscere se i gruppi di lavoro la cui istituzione è stata annunciata nel documento programmatico presentato nel corso dell’incontro con le OO.SS. del dello scorso aprile, abbiano avviato i lavori su specifiche tematiche tra le quali”la riforma della disciplina delle misure alternative”e le cui risultanze dovrebbero contribuire alla formulazione di proposte per il miglioramento del sistema dell’esecuzione penale.
Sarebbe oltremodo interessante conoscere i tempi che necessari per la formulazione di un eventuale progetto .
Ebbene Presidente, il personale penitenziario, la popolazione detenuta, la società civile, non possono più attendere.
La CGIL FP chiede, pertanto, che venga avviato a breve un tavolo di confronto sulla questione degli UEPE, sulla loro specificità istituzionale e sui lavoratori agli stessi afferenti, e comunica sin d’ora che ulteriori differimenti riguardo la sua definizione, ci vedrà costretti ad intraprendere tutte le iniziative di prerogativa sindacale necessarie per tutelare i lavoratori e per sostenere il diritto all’esercizio del loro mandato istituzionale.
In attesa di sollecito riscontro si porgono cordiali saluti.
La Coordinatrice Nazionale DAP
Lina Lamonica
Roma, 9.05.2007
Alle Segreterie Regionali e Comprensoriali FP CGIL
Ai delegati ed eletti FP CGIL RSU nei posti di lavoro
CM125/2007
Come vi avevamo informato nei giorni scorsi, il 7 maggio 2007 presso il DAP alla presenza del Capo del Dipartimento Dott. Ferrara, si è svolto l’incontro con le OO.SS. avente per oggetto lo schema di decreto regolamentare attuativo dell’art. 72, co. 1, della legge 25 luglio 1975 n. 354, come modificato dalla legge 27 luglio 2005, n. 154 (Legge Meduri).
Alla richiesta da parte dell’Amministrazione Penitenziaria di avviare il confronto sulla proposta, la Fp Cgil ha, innanzitutto, evidenziato la circostanza di aver preso visione della documentazione soltanto il giorno precedente l’incontro e ha richiesto, pertanto, di rinviare la discussione ritenendo, altresì opportuno, aprire sulla questione il confronto tra gli operatori degli UEPE in quanto la delicatezza e l’importanza della tematica che cambia il regolamento dei CSSA oggi UEPE, in vigore da circa trenta anni, esige , sicuramente , una riflessione ed un approfondimento
Nel corso dell’incontro abbiamo, inoltre, ribadito, come negli ultimi cinque anni questi Servizi abbiano fortemente risentito delle conseguenze devastanti della politica di immobilismo perpetuata da parte dell’Amministrazione che non ha voluto affrontare le problematiche che da tempo affliggono gli uffici e più volte denunciate da questa O.S. riconducibili alla carenza di risorse umane, materiali ed economiche .
Il Capo del Dap prendendo atto di quanto rappresentato ha accolto la richiesta di fissare il prossimo incontro tra circa un mese.
Pertanto, vi inviamo la proposta del nuovo regolamento (come potete constatare dal materiale che vi inviamo la confusione al DAP è sovrana, delle due bozze di regolamento allegate, A e B, dovete esaminare lo schema B.) invitandovi a discuterlo in assemblea sindacale nei posti di lavoro ritenendo necessaria e preziosa ogni vostra osservazione e contributo che dovranno pervenire, via Fax o e-mail, alla stanza sindacale Fp Cgil DAP entro 15 giorni.
Per la delegazione nazionale trattante
Settore Penitenziario Comparto Ministeri
Paola Fuselli
Roma, 28 Novembre 2007
Al Capo Del Dipartimento
Presidente Ettore Ferrara
E p c
Al Direttore Generale del Personale e della Formazione
Dr. Massimo De Pascalis
Oggetto: contratto della dirigenza penitenziaria
Questa Organizzazione sindacale ha rappresentato, fin dalla sua approvazione, l’inadeguatezza dell’ordinamento professionale tracciato dal decreto legislativo n. 63/06 per i dirigenti penitenziari.
Per tale ragione interviene nuovamente ad auspicare una celere azione amministrativa volta a definire le procedure negoziali che riconducano la dirigenza penitenziaria nell’ambito dei principi generali della dirigenza del pubblico impiego.
Pur riconoscendo la spinta democratica nella attuale gestione del personale, si richiama l’attenzione della S.V. sul diritto dei lavoratori ad avere un ordinamento professionale certo e definitivo.
A tal fine, inoltre, appare necessario il reperimento di adeguate risorse economiche che possano consentire di quantificare le responsabilità e i risultati dei dirigenti, che possano concorrere a definire un corretto sistema di attribuzione e rotazione degli incarichi ai dirigenti penitenziari.
Con l’occasione si chiede anche un intervento risolutore presso i competenti Organi istituzionali, affinché sia retribuito il lavoro straordinario gia effettuato dai dirigenti in attesa della definizione del nuovo modello ordinamentale.
Distinti saluti.
p. la Fp Cgil Nazionale
Fabrizio Rossetti
Lettera al Capo Dipartimento su passaggi fra le aree e assunzioni dirigenti
Lettera al Direttore Generale del Personale e la Formazione sulle cause applicative dell’articolo 10 del decreto legislativo n. 63/06
E’ chiaro che per noi è motivo di grande soddisfazione, riconfermarsi per la terza volta ( lle ultime elezioni non votammo ) 1°sindacato del Ministero non era facile…ma noi ci siamo riusciti e godiamoci questa straordinaria vittoria.
Sembrava tutto contro…ma l’impegno e la qualità delle candidate/i hanno fatto ancora una volta la differenza.
Adesso ci aspettano degli impegni importanti ed urgenti che non dobbiamo nè possiamo rimandare, ed è chiaro che il risultato del voto ci consente di partire da una posizione di forza non trascurabile.
Questo Ministero ha necessità di ripristinare le regole e rilanciare il CCNI, ed il mandato dei lavoratori va in questa direzione, e noi siamo pronti a raccogliere la sfida.
Un abbraccione a tutti
FP CGIL NAZIONALE
Gianni Massimiani
Roma, 5 dicembre 2008
Prot.n.CM 318/2008
Al Ministro della Giustizia
On.Avv.A. Alfano
Al Sottosegretario di Stato
Ministero della Giustizia
On. Caliendo
Al Capo del DAP
Pres. F. Ionta
Al Vice Capo Vicario del DAP
Dr. E. di Somma
Al Direttore Generale del Personale
e della Formazione
Dr. M. De Pascalis
e, per conoscenza
All’Ufficio per le Relazioni Sindacali
Dssa P. Conte
Eg. Ministro,
abbiamo apprezzato la Sua dichiarazione nel corso dell’audizione in Commissione Giustizia volta a rassicurare i vincitori del concorso a 396 posti di educatore penitenziario della loro certa assunzione che potrà avvenire, per carenza di risorse economiche, nell’arco dei prossimi due anni, 2009 e 2010.
La Sua dichiarazione ha rassicurato anche noi che da tempo auspichiamo l’incremento numerico della professionalità dell’educatore, fondamentale al mandato istituzionale cui tende l’esecuzione penale, che nel corso degli ultimi dieci anni ha raggiunto una carenza di organico gravissima, di circa 700 unità , tanto da definirla endemica.
Ma la FpCgil Le chiede sulla questione un maggior impegno mirato, infatti, ad assumere i 396 vincitori del concorso anzidetto in una sola soluzione e non diluita nell’arco dei due anni, contribuendo, in tal modo, non solo a soddisfare le aspettative di coloro che attendono da tempo l’assunzione ma anche quelle meramente istituzionali svolte con impegno e abnegazione dall’esiguo numero di educatori in servizio negli istituti penitenziari.
In tal senso Le chiediamo, considerando l’urgenza, la possibilità di avvalersi del Fondo della Cassa delle Ammende che provvisoriamente potrebbe essere impiegato per un fine comunque afferente alle sue finalità, ovvero, “il reinserimento del detenuto”; quale professionalità, in via prioritaria, se non quella dell’educatore penitenziario può rappresentare tale assunto costituzionale?
Siamo certi che tale proposta possa trovare in Lei giusto accoglimento e sostegno.
Restiamo in attesa di riscontro e le porgiamo distinti saluti.
Il Coordinatore Nazionale
Penitenziari C.Ministeri
Lina Lamonica
Benessere organizzativo e misure di contrasto del disagio lavorativo del personale dell’Amministrazione Penitenziaria.
Comparto Ministeri
Alle lavoratrici e ai lavoratori
della Giustizia
Si è svolta oggi la prevista riunione con l’Amministrazione relativa ai rilievi fatti dal Ministero dell’Economia e della Funzione Pubblica sull’accordo del FUA 2008 da noi non sottoscritto.
L’Amministrazione ci ha fornito una bozza che ricalcava integralmente la precedente fatta eccezione per 10.000.000€ da accantonare nel fua 2009 da corrispondere sulla base di criteri ‘premianti’ da definire nell’ambito della contrattazione integrativa 2009.
La FPCGIL non ha ritenuto possibile firmare tale accordo in quanto non superava le obiezioni che ci avevano portato a non sottoscrivere il precedente e inoltre lo peggiorava con l’attribuzione di una quota al fua 2009 non assicurando, a nostro giudizio, il superamento dei rilievi posti dal Ministero dell’Economia.
Abbiamo dunque chiesto all’Amministrazione di rivedere totalmente l’impianto dell’accordo in modo da renderlo più soddisfacente per i lavoratori e inattaccabile da eventuali rilievi.
L’Amministrazione non si è resa disponibile a nessuna revisione ed ha proseguito la trattativa sulla bozza iniziale senza ascoltare le nostre proposte.
Alla fine della trattativa l’accordo è stato firmato dall’Amministrazione e da due OO.SS, che non raggiungono la percentuale necessaria a rendere l’accordo esigibile.
Ciò dimostra l’incapacità dell’Amministrazione a condurre le trattative e la sua indisponibilità a risolvere i problemi nell’interesse dei lavoratori della giustizia.
Lavoreremo nei prossimi giorni per rivedere l’impianto dell’accordo e giungere ad una sintesi che incontri la più ampia condivisione possibile.
Roma, 30/03/09
FP CGIL O.G. e Archivi Notarili FPCGIL Giustizia Minorile FPCGIL DAP Ministeri
Nicoletta Grieco Gianfranco Macigno Paola Fuselli