Roma 9 giugno 2008
Al Direttore Generale del personale e della formazione
Dr. Massimo De Pascalis
Oggetto: mobilità provvisoria Dirigenti Penitenziari.
Egregio Direttore Generale,
sono trascorsi due mesi dalla sottoscrizione dell’accordo relativo alla copertura urgente dei posti di funzione privi di dirigenti, in attesa dell’apertura delle procedure negoziali per la sottoscrizione del I° CCNL di categoria.
Pur consapevoli delle difficoltà che il processo di mobilità ha incontrato e continua ad incontrare, Le chiediamo di volere rapidamente procedere alla movimentazione in questione, nonché all’indizione contestuale di nuovo interpello per le sedi che dovessero ancora risultare vacanti all’esito della movimentazione stessa.
Infine Le chiediamo di volere rendere note, ove disponibili, le graduatorie stilate per ciascuna sede, unitamente ai parametri utilizzati per declinare e sostanziare i criteri sottoscritti nell’accordo succitato.
Distinti saluti.
p. la Fp Cgil Nazionale
Fabrizio Rossetti
Roma, 01.08.2008
Al Capo del DAP
Al Vice Capo del DAP
Al Direttore Generale del Personale e
della Formazione
e, p. c.
All’Ufficio per le Relazioni Sindacali
Prot.n. 198/08
Oggetto: D.L. n.112 del 25 giugno 2008 – richiesta chiarimenti
Questa O.S. con nota 160/2008 chiedeva con urgenza a codesta amministrazione una nota informativa, lettera circolare, atta a fornire specifiche e puntuali indicazioni riguardo le modalità applicative del DL 112 del 25 giugno u.s. al fine di consentire una chiara ed omogenea applicazione della norma in questione sul territorio nazionale.
A tutt’oggi nulla di fatto e, da notizie che ci pervengono dai lavoratori, crediamo che a livello periferico si stia verificando ciò che la richiesta suddetta mirava a scongiurare, ovvero la diversificazione delle interpretazioni e delle modalità di applicazione del D.L. con conseguente naturale allarmismo e disorientamento tra i lavoratori.
La Fp Cgil , pertanto, ribadisce la necessità e l’urgenza di chiarimenti a riguardo.
In attesa di sollecito riscontro si porgono distinti saluti.
La coordinatrice nazionale
Penitenziari – Ministeri
Lina Lamonica
Roma,20.09.2008
Ai Delegati ed eletti RSU Fp Cgil nei posti di lavoro
Prot. n. CM 224/08
Si è svolto il giorno 18 u.s. l’incontro tra il nuovo capo del DAP Pres. Franco Ionta e le OO.SS. rappresentative dei lavoratori penitenziari, comparto sicurezza e comparto ministeri.
L’incontro dal carattere prettamente interlocutorio e di presentazione, ha consentito, come era giusto che fosse, un primo ampio confronto con il nuovo vertice dell’amministrazione penitenziaria sullo stato delle cose, ovvero, sulle problematicità e sulla complessità del sistema penitenziario e sugli obiettivi che nell’immediato si intendono perseguire.
Il Capo del DAP nel dare avvio alla discussione ha rappresentato l’importanza delle relazioni sindacali nel contesto ma, ha tenuto anche a sottolineare la distinzione dei ruoli: quello delle OO.SS., che auspica, essere propositivo e quello dell’amministrazione, mirato alla gestione amministrativa dell’organizzazione.
La Fp Cgil, comparto ministeri, ha rappresentato la grave situazione di impasse in cui si trova il comparto dovuto, prioritariamente, alla gravissima carenza di organico riguardante tutte le professionalità ad esso afferenti ( educatori, contabili,assistenti sociali, personale amministrativo) ed il grave disagio operativo e professionale che i lavoratori vivono quotidianamente nelle loro realtà operative, reso ancora più gravoso dalla percezione di solitudine e di abbandono alimentata, nel corso degli anni, da una amministrazione non sempre attenta alle problematiche rappresentate. A tal proposito abbiamo chiesto un intervento perché vengano assunti i vincitori dei concorsi già espletati.
Abbiamo evidenziato che la credibilità ed il “prestigio”(termine menzionato dal Pres. Ionta) dell’amministrazione si fonda, a nostro parere, su una politica mirata ad accrescere e valorizzare la professionalità dei suoi dipendenti e della sua classe dirigente che fa fatica a proporsi in un ottica manageriale, che non riconosce l’autonomia professionale delle diverse componenti professionali del sistema, che si caratterizza e si riferisce, ancora oggi, a vetusti metodi gestionali.
Il “prestigio” dell’amministrazione penitenziaria, abbiamo affermato, passa, anche, attraverso il recupero di quel processo culturale che l’ha fortemente caratterizzata per alcuni anni, intervenendo sull’organizzazione nella sua complessità e nel sistema dell’esecuzione penale, dalla Legge di riforma del ’75 alla Legge 395 del 1990 , alla legge Gozzini, un processo interrotto da una involuzione culturale molto pericolosa che, accrescendosi nel tempo, rischia effetti devastanti sia in termini organizzativi che di politica penitenziaria. Effetti che per certi versi si stanno delineando.
Abbiamo evidenziato la necessità di riportare, quindi, con una certa urgenza, l’amministrazione nel suo quadro istituzionale di riferimento affinché si rafforzi il suo peso politico e valoriale.
Abbiamo, inoltre, sottolineato, quanto sia importante nei posti di lavoro il ruolo delle RSU che, ancora oggi, dopo dieci anni dalla loro istituzione, faticano ad essere riconosciute e, pertanto, abbiamo chiesto la necessità di ristabilire, in particolare nelle sedi periferiche, le normali relazioni sindacali nel rispetto delle norme contrattuali.
In conclusione abbiamo manifestato la disponibilità immediata della FpCgil al confronto non solo su tematiche contrattuali da definire a breve, ma anche sugli aspetti più generali di politica organizzativa e specifici del mandato istituzionale di riferimento del sistema penitenziario, tematiche che vedrà la FpCgil, – sicurezza, ministeri, dirigenza,- orientata ad offrire il proprio contributo.
Il Capo del Dipartimento è sembrato molto interessato alle questioni rappresentate e ha comunicato che appena avrà predisposto un programma di interventi convocherà, sulle specifiche problematiche, le OO.SS..
Naturalmente vi terremo informati dei prossimi incontri
Fraterni saluti
Il Coordinatore nazionale
Penitenziari – Ministeri
Lina Lamonica
DIPARTIMENTO DELL’AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA
CRITERI DI MOBILITA’ INTERNA DEL PERSONALE
Di seguito l’interpello nazionale per la mobilità degli educatori e contabili penitenziari
documenti allegati
Roma, 20 febbraio2009
Al Capo del DAP
Pres. F. Ionta
Al Vice Capo Vicario del DAP
Dr. E. di Somma
Al Direttore Generale dell’Esecuzione Penale Esterna
Dr. R. Turrini Vita
Al Direttore Generale del Personale
Dr. M. De Pascalis
All’Ufficio per le Relazioni Sindacali
Dssa P. Conte
Prot. N. 45/2009
Oggetto: Schema di Decreto regolamentare attuativo dell’art. 72 c.1 della Legge 25 luglio 1975 n.354- Richiesta di incontro
A seguito della nota n. 24640 del 21 gennaio 2009, con la quale l’Ufficio delle Relazioni Sindacali ha trasmesso per opportuna informativa alle OO. SS. lo Schema di Decreto regolamentare attuativo dell’art. 72 c.1 della Legge 25 luglio 1975 n.354 , come modificato dalla legge 27 luglio 2005 n.154 art. 3, questa O.S. ritiene necessario un confronto con l’Amministrazione sui contenuti dell’articolato in questione in quanto si evidenziano criticità che richiedono un adeguato approfondimento.
Si resta in attesa di riscontro e si porgono cordiali saluti.
Il Coordinamento Nazionale La coordinatrice Nazionale
della Dirigenza Penitenziaria Penitenziari – Ministeri
Lina Lamonica
Un intero anno trascorso discutendo sulla questione “passaggio al ruolo tecnico”, sembra aver prodotto un solo risultato: soffocare ogni altro argomento di rivendicazione.
La Cgil ritiene dunque di dover dire basta ad una discussione vera quanto un reality show, per restituire il dibattito alle ragioni dei lavoratori che ogni giorno vivono sulla loro pelle il dramma della realtà penitenziaria.
Per questo oggi affermiamo con ancora maggiore forza e chiarezza le ragioni del nostro assoluto dissenso. Dissenso che nasce dalla volontà di riaffermare il valore dei principi che portarono alla riforma del ’75, nonché dall’analisi di una situazione politica che renderebbe ogni “passaggio” un rischiosissimo ed improbabile salto nel buio: non verso le “pingui” retribuzioni della Polizia Penitenziaria, ma nella direzione della dissoluzione dei diritti del lavoro che già ha contraddistinto il “passaggio” dei Vigili del Fuoco.
Istituire in assenza di finanziamenti ad hoc il tanto decantato “ruolo tecnico” per il personale Comparto Ministeri dell’amministrazione penitenziaria, significherebbe infatti mantenere ferme le retribuzioni in atto intervenendo in senso peggiorativo sullo status giuridico, così come già accaduto per quei dipendenti del Ministero dell’Interno.
E ad oggi non risulta che ne’ l’amministrazione ne’ l’esecutivo abbiano mai comunicato l’esistenza di fondi disponibili per questa o per altre virtuali riforme.
Certo, tutto questo i paladini del “passaggio” non lo raccontano.
Così come non raccontano di aver firmato un contratto che toglie diritti ( ad esempio non piu’ piena retribuzione in caso di malattia) per sostituirli con la carità (pochi euro di aumento); non raccontano di aver firmato un FUA che non riconosce neppure i diritti dei lavoratori che si assentano per donare il midollo osseo; ma che soprattutto non raccontano di aver presentato, in barba ad ogni “passaggio” annunciato nelle diverse assemblee, piattaforme contrattuali riguardanti il nuovo contratto integrativo di comparto, anticipando l’amministrazione e confermando, così, l’esistenza del comparto Ministeri.
Noi invece vogliamo raccontarvi tutto questo e molto di più.
Lo faremo attraverso i nostri comunicati ed attraverso le assemblee sui luoghi di lavoro per denunciare con forza:
– L’attacco in essere ai diritti fondamentali (sciopero, malattia, equa retribuzione, pensione)
– Le insostenibili condizioni di lavoro (povertà di risorse, assenza di sicurezza, carichi operativi da costante emergenza)
– Lo spreco tutt’ora in essere (le tre diverse indennità percepite dal Dr. Ionta, il crescente numero di consulenze esterne, il sacco della Cassa delle Ammende a favore dei privati, l’annunciata cessione a privati della gestione degli spacci)
La nostra sarà una capillare campagna informativa, per porre l’accento sulle giuste e doverose rivendicazioni:
– L’attuazione di un corretto modello contrattuale (pieno recupero del potere d’acquisto, reintroduzione dei diritti cancellati dai decreti Brunetta/Tremonti, rispetto della contrattazione integrativa)
– Un piano industriale di sviluppo dell’amministrazione (maggiori risorse, politiche di assunzione e formazione, corretta e trasparente gestione delle procedure di mobilità)
– Corretto riconoscimento dei diritti contrattuali (erogazione buoni pasto, anticipo e rimborso spese di missione, permessi)
– Un utilizzo della Cassa delle Ammende realmente rispondente all’obiettivo previsto dalla Legge più che a costruire nuovi carceri, i fondi devono servire a perseguire l’obiettivo del reinserimento dei detenuti. Ciò significa potenziare le risorse umani e strumentali utili al trattamento intra ed extra murario, ciò significa anche ridare dignità alla condizione lavorativa degli operatori.
Denunce da far conoscere ed obiettivi da condividere per opporsi ad un disegno che mira a smantellare il trattamento penitenziario come strumento di sicurezza sociale, che vede nell’edilizia carceraria il solo investimento, che apre in definitiva la via alla privatizzazione degli istituti.
Per tutto questo la Cgil dice no ad un salto nel buio; per tutto questo la Cgil vi invita ad affiancarla nella difesa dei vostri diritti.
Roma, 19 marzo 2009
La Delegazione Trattante
del Coordinamento nazionale Penitenziari – C. Ministeri
Domani mattina la Fp Cgil organizza, presso il carcere romano di Regina Coeli, un’assemblea nazionale dei dirigenti penitenziari iscritti e simpatizzanti della nostra organizzazione.
Discuteranno dello stato di gravissima crisi in cui versano gli istituti penitenziari e delle inumane condizioni di vita detentiva e lavorativa cui sono sottoposti i cittadini momentaneamente privati della libertà personale e i lavoratori del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria e licenzieranno una vera e propria piattaforma rivendicativa per il ripristino di condizioni di civiltà nelle nostre carceri.
Il Piano carceri, che da mesi il Governo ed il Ministro Alfano dichiarano essere pronto, è già roba vecchia ed inutilizzabile: l’idea di fronteggiare l’inarrestabile sovraffollamento della popolazione detenuta con una fantomatica costruzione di nuovi carceri denota l’inadeguatezza dell’Esecutivo nell’affrontare quella che si sta già prefigurando come una vera e propria emergenza democratica.
Più di 150 morti dall’inizio dell’anno ed il contestuale, tristissimo primato dei suicidi (61 fin ad oggi) sono la drammatica spia di un sistema che non è più in grado di rispondere al mandato costituzionale né di offrire garanzie di rispetto dei diritti, di cittadinanza, del lavoro.
Occorre, e su questo discuteranno i direttori delle carceri, un vero e proprio piano Marshall sul penitenziario, le cui direttrici non possono che essere: massiccio ricorso alle misure alternative alla detenzione, introduzioni di misure sanzionatorie diverse dal carcere, comunità e servizi per i tossicodipendenti, cancellazione del reato di immigrazione clandestina.
Al termine dell’assemblea i direttori delle carceri presenti saranno disponibili ad incontrare gli organi di stampa per informarli direttamente sull’esito della riunione.
Roma 24 Novembre 2009
Roma, 13 agosto 2010
Al Direttore Generale
del Personale e della Formazione
dott. Riccardo Turrini Vita
ROMA
e, per conoscenza,
Vice Capo Vicario del Dipartimento
dott. Emilio di Somma
Al Direttore Ufficio per le Relazioni Sindacali
dott.ssa Pierina Conte
ROMA
Alle Segreterie Regionali e Territoriali FP CGIL
Ai Delegati ed eletti RSU FpCgil nei posti di lavoro
LORO SEDI
Oggetto: Mobilità del personale
Sempre più frequentemente giungono a questa O.S. segnalazioni e relative rimostranze da parte dei lavoratori che ci rappresentano la mancata trasparenza delle procedure e dei criteri utilizzati per i provvedimenti di mobilità temporanea previsti da alcune norme e dagli accordi sottoscritti con codesta amministrazione.
In particolare ci sono stati segnalati provvedimenti di mobilità, emessi recentemente e manifestamente in tempi brevi , dalle sedi del nord verso sedi del centro e del sud .
Tali provvedimenti hanno interessato in particolare lavoratori neo assunti determinando non solo un disagio operativo nelle sedi di assegnazione ma anche una sorta di indignazione tra coloro che da tempo attendono una risposta alla loro richiesta di mobilità, seppur temporanea, per gravi motivi e/o ai sensi dell’art. 42 bis dl 151/2001 nonché ai sensi della legge 104 /92 .
Nella certezza che tali provvedimenti siano stati emessi nel rispetto degli accordi, crediamo comunque opportuno ed urgente un incontro per definire, anche attraverso un accordo ad hoc, i criteri certi e le procedure necessarie a garantire una più trasparente applicazione dei distacchi ex art.42 bis ed ex legge 104.
Riteniamo, infatti, che la concessione di tali istituti normativi molto spesso sia viziata, a nostro parere, da diversificate e soggettive interpretazioni da parte di codesta Direzione Generale che richiede sovente, ad integrazione della richiesta, documentazione non necessaria tanto da ritardane o implicarne ingiustamente l’applicazione.
In attesa di sollecito riscontro si porgono cordiali saluti.
La Coordinatrice Nazionale
Penitenziari- Ministeri
Lina Lamonica
Roma, 24 marzo 2011
Al Capo del DAP
Pres. F. Ionta
Al Vice Capo Vicario del DAP
Dott. E. di Somma
Al Direttore Generale
del Personale e della Formazione
Dott. R. Turrini Vita
Al Direttore Generale
dell’Esecuzione Penale Esterna
Dssa L. Culla
e, per conoscenza
All’Ufficio per le Relazioni Sindacali
Dssa P. Conte
Alle Segreterie Regionali e Provinciali FpCGIL
Ai Delegati ed Eletti RSU FpCGIL nei posti di lavoro
Oggetto: Criteri di applicazione della legge n.183 del 4 novembre 2010- Rapporto di lavoro a tempo parziale.
Come avevamo previsto e preannunciato nella nota del 7 marzo 2011, ci risulta che in molte realtà lavorative si stanno avviando le revoche e/o le revisioni dell’orario di lavoro a tempo parziale cui una parte di lavoratori sono beneficiari.
Le disposizioni impartite dalle circolari ministeriali riguardanti il part-time stanno purtroppo determinando grave insofferenza e disorientamento tra le lavoratrici ed i lavoratori interessati.
La Fp Cgil ribadisce la necessità di un urgente confronto sulla materia.
Si resta in attesa di sollecito urgente riscontro.
La Coordinatrice Nazionale DAP
Lina Lamonica
Schema D.M. individuazione e rideterminazione posti funzione dirigenziale e riorganizzazione amministrazione penitenziaria
Roma 13 Dicembre 2007
Al Direttore Generale del personale
e della formazione
dr. Massimo De Pascalis
Oggetto: anzianità di servizio dei dirigenti penitenziari
Egregio Direttore Generale
in tutte le sedi in cui questa Organizzazione Sindacale ha avuto occasione di esprimersi sulla cd. legge “Meduri”, ha espresso le proprie perplessità sull’assetto ordinamentale da essa istituito, ma nel rispetto della volontà del legislatore non ha mai nascosto la precisa volontà di aderire al dettato normativo garantendo, nel contempo, a tutti i lavoratori la più corretta interpretazione della stessa legge.
In tal senso non si può omettere una riflessione sull’art. 28 del decreto legislativo n. 63/06, ed in particolare sul contenuto del comma 2, in tema di anzianità di servizio maturata dai dirigenti penitenziari.
La norma appare assolutamente chiara quando afferma che, ai fini dell’applicazione di tutti gli istituti giuridici, i funzionari conservano l’anzianità maturata con riferimento sia alle qualifiche dirigenziali pregresse che alle posizioni economiche di provenienza.
Non si può non leggere in ciò l’esplicita volontà di garantire i diritti già maturati dai dirigenti penitenziari per l’attività professionale svolta in precedenza.
Pertanto si ritiene che l’Amministrazione nell’applicazione degli istituti giuridici, allo stato estesi ai dirigenti penitenziari fino alla definizione del tavolo contrattuale, non possa prescindere dal considerare l’ anzianità di servizio complessivamente maturata dagli stessi dirigenti.
In tale senso appare quantomeno opportuno che la Direzione Generale del Personale e della Formazione adegui con urgenza le disposizioni emanate e da emanare al contenuto del citato articolo.
L’occasione è gradita per porgere distinti saluti.
p. la Fp Cgil Nazionale
Fabrizio Rossetti