Riteniamo opportuno segnalarvi gli articoli immediatamente applicabili alle lavoratrici ed ai lavoratori del comparto regioni – autonomie locali, naturalmente sarà un commento interpretativo perché quello tecnico vi è stato inviato ieri dal dipartimento welfare.
Tali norme (dl112/08 con il combinato disposto del ddl approvato in Consiglio dei Ministri nell’ambito della manovre economica) come vedremo nell’esposizione degli articoli, smascherano le reali intenzione del governo: sono pensati ed agiti, con l’ottica di tagli indistinti, contro la pubblica amministrazione ed i lavoratori.
Art. 21 (modifiche alla disciplina del contratto di lavoro a tempo determinato)
Con quest’articolo si rischia di prolungare la durata del contratto a tempo determinato fino alla pensione, ponendo la lavoratrice ed il lavoratore al continuo ricatto del rinnovo periodico. Inoltre si cerca surrettiziamente di smontare il contratto nazionale prevedendo deroghe sulla durata attraverso la contrattazione aziendale. Ciò può determinare condizioni diverse tra realtà omogenee.
Art. 34 (tutela dei consumatori e apparecchi di misurazione)
Il titolo sembra interessante, ma la sostanza è che si rendono virtuali i controlli su tutti gli apparecchi di misura: benzina, olio, alimentari ecc.. Ciò è dovuto all’impossibilità del comune a far fronte a funzioni attribuite senza prevedere professionalità, attrezzatura (costosissima) e tagli dei bilanci attraverso il restringimento del patto di stabilità.
Art. 38 (impresa in un giorno)
Anche in questo caso il titolo nasconde le vere intenzioni, secondo le quali si intrecciano almeno due distorsioni
* vengono meno i controlli effettuati dai comuni ecc.. con rischi soprattutto per le attività pericolose;
* si esternalizza un pezzo del lavoro pubblico perché si autorizzano i controlli di strutture private.
Art. 41 ( modifiche alla disciplina in materia di orario di lavoro)
Si considera turno notturno solo se almeno 3 ore ricadono nella fascia 24,00 – 06,00, peggiorando complessivamente la normativa sull’orario notturno e sul turno intervenendo indebitamente sulla norma contrattuale, confermando la volontà di legificare il rapporto di lavoro.
Art. 46 (Riduzione delle collaborazioni e consulenze nelle Pubbliche Amministrazioni)
In quest’articolo continua l’effetto annuncio perché in realtà, per quanto riguarda le Autonomie Locali, si rinvia ad una regolamentazione dell’ente.
Art. 49 (lavoro flessibile nelle Pubbliche Amministrazioni)
Si smonta l’articolo 36 del D. Lgs 165/01. Questo articolo va letto insieme all’articolo 21 del decreto, in buona sostanza si sminuisce l’affermazione secondo la quale le P.A. assumono solo con contratti subordinati a tempo indeterminato. La volontà è quella di impedire le stabilizzazioni ed aumentare il lavoro precario.
Art. 63 (esigenze prioritarie)
Il titolo è assolutamente generico, la sostanza è che non sono state stanziate risorse economiche per i contratti dei comparti pubblici.
Art. 66 (turn – over)
Con quest’articolo, neanche troppo surrettiziamente, si prevede l’esternalizzazione dei servizi, è evidente infatti che, se si può sostituire solo 1 lavoratore su 10 che vanno in pensione, diventa impossibile espletare le funzioni. Questa parte dell’articolo non è immediatamente applicabile agli enti locali ma, attraverso il patto di stabilità, si interviene in modo indiretto.
Art. 67 (Norme in materia di contrattazione integrativa e di controllo dei contratti nazionali ed integrativi)
Questo è un ulteriore colpo al contratto nazionale istituzionalizzando l’interferenza della Corte dei Conti. Per quanto riguarda la contrattazione aziendale taglia i fondi di ente del 10% nel 2008 e del 20%nel 2009. Per gli enti locali non è immediatamente applicatile ma interverranno con il patto di stabilità.
Art. 70 (Esclusione di trattamenti economici aggiuntivi per infermità dipendente da causa di servizio)
Il titolo in questo caso è assolutamente esplicativo.
Art. 71 (Assenze per malattia e per permesso retribuito dei dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni)
Si interviene per decretazione sugli istituti contrattuali. Si prevede un regime speciale per i dipendenti pubblici, sia per quanto riguarda il trattamento economico e sia per quanto riguarda le fasce orarie. Per come è scritto l’articolo è sicuramente da valutare da un punto di vista della sua valenza giuridica.
Art. 72 (Personale dipendente prossimo al compimento dei limiti di età per il collocamento a riposo)
Si pensa, evidentemente, che la maggior parte dei lavoratori pubblici ha un doppio lavoro. Nessuno può vivere con il 50% del tabellare.
Art. 73 (Part – time)
Trasforma un diritto in una benevola concessione del datore di lavoro. Inoltre i risparmi non possono confluire nei fondi decentrati.
Art. 74 (Riduzione degli assetti organizzativi)
Pur se non immediatamente applicabile agli enti locali, anche quest’articolo evidenzia l’idea del Governo di una Pubblica Amministrazione leggera con la rideterminazione già nel 2008 degli organici prevedendo una riduzione del 10%.
Art. 76 (Spesa di personale per gli enti locali)
Con quest’articolo si preannuncia il taglio con il nuovo patto di stabilità. Le operazioni tecniche sono diverse, segnaliamo che:
* rientrano nelle spese del personale anche le collaborazioni, le consulenze ecc..
* la diminuzione dei fondi per la contrattazione integrativa prendendo a riferimento gli enti centrali.
Quest’articolo rischia di interferire con le risorse aggiuntive previste nel biennio economico firmato lo scorso 11 aprile per l’alterazione dei parametri.
Art. 77 (Patto di stabilità interno)
In quest’articolo si prevede una decurtazione dei trasferimenti pari a 3,1 miliardi nel triennio.
p. il Comparto
Ugo Gallo
p. la Segreteria
Antonio Crispi
L’alchimia era un’arte misteriosa, che pretendeva di fabbricare l’oro con la trasformazione di metalli vili. Leggendo i comunicati di CISL FPS e UIL PA di questi giorni si ha l’impressione di trovarsi di fronte a degli emuli di quell’antica arte. Assistiamo divertiti/ infastiditi ai loro tentativi dialettici volti a dimostrare che il protocollo siglato il 30 ottobre è un buon accordo, ed è quanto i lavoratori chiedevano.
I lavoratori hanno letto il protocollo e hanno capito che l’aumento contrattuale è di circa 40 euro netti per il biennio 2008/2009 e che oltre ad impegni futuri non c’è altro: “il Governo si impegna a recuperare oltre alle risorse relative al taglio dei fondi unici di amministrazione, anche le risorse derivanti dalla disapplicazione di leggi per l’anno 2009 cui all’art 67, comma 2 del D.L.112/2008( COMMA 165)”. Queste risorse sono state decurtate, insieme a quelle della scuola, dell’università e degli altri settori pubblici, per finanziare esclusivamente le banche e le imprese. Questi tagli sono strutturali nel piano economico di Tremonti ed è il motivo per cui manca la sua firma nel protocollo siglato il 30 ottobre, anche se la “UIL PA insiste nell’affermare il contrario ed invita i lavoratori a leggere il Protocollo “al fine di fare chiarezza” ( vedi UIL informa del 4 novembre)”.
Abbiamo sempre sostenuto che un contratto, di lavoro o di altro tipo, debba essere chiaro in tutte le sue parti; la parola “impegno”non è giuridicamente vincolante, fa parte della categoria degli intenti, del fine che ci si propone di raggiungere e a cui tende l’azione e il desiderio. Rendere esigibile un desiderio è difficile, rientra nella sfera della soggettività umana, quindi sottoposta agli umori e capricci del Deus ex machina di turno.
La UIL PA ha raggiunto l’assurdo quando, convinta della bontà delle sue argomentazioni, ha promosso un referendum on line, invitando i lavoratori ad esprimere un giudizio sul protocollo d’intesa, ed il risultato è sorprendente: al quesito ” quale pensi sia la giusta risposta per manifestare il nostro dissenso alle politiche punitive di Brunetta e Tremonti” le risposte sono state
A) sciopero generale : 62.71%
B) proseguire lo stato di agitazione : 24.14%
C) sensibilizzare i cittadini : 13,69%
Se la matematica non è un’opinione, l’86,31% boccia il protocollo siglato e chiede alla UIL di continuare la mobilitazione fino alla proclamazione dello sciopero generale ( 62,71%).
E’ la dimostrazione che la pazienza dei lavoratori sta per terminare, che ogni luogo, la piazza vera o quella virtuale, è buono per gridare e manifestare il proprio dissenso nei confronti di un Governo arrogante, insensibile alle ragioni delle lavoratrici e dei lavoratori, e che umilia la loro dignità e ne offende la professionalità. Tremonti con il D.L. 112 aveva tracciato il percorso, con il protocollo Brunetta si è ribadito chi dovrà pagare i costi della crisi: i lavoratori dipendenti. Se questo obiettivo è condiviso dalla CISL FPS e dalla UIL PA, chiediamo perché abbiano affermato nel COMUNICATO UNITARIO del 3 luglio u.s. che:
” Il D.L. 112/2008 interviene in modo devastante sui nostri stipendi (irrisorio stanziamento per il rinnovo del CCNL), sul salario accessorio ( tagli al comma 165, alla quota incentivante, ai fondi di produttività), sulle condizioni lavorative e sulle prospettive di carriera (riduzione delle dotazioni organiche, blocco delle assunzioni e delle procedure interne), sul salario in caso di malattia, con l’introduzione di norme anacronistiche e dal carattere punitivo e criminalizzante (visite mediche e fasce di reperibilità).
Lo fa in modo unilaterale, utilizzando tra l’altro lo strumento del Decreto Legge e probabilmente del voto di fiducia all’atto della conversione, per soffocare ogni possibile discussione parlamentare, ed evitare qualsivoglia confronto con il sindacato ed i lavoratori”.
La crisi economica sta manifestando giorno dopo giorno i suoi effetti drammatici, con l’ aumento della disoccupazione, della cassa integrazione, con la diminuzione delle tutele sociali, la limitazione dei diritti e la decurtazione salariale. La strada intrapresa dalla CISL e dalla UIL non risolve questi problemi, non dà risposte in termini di recupero del potere d’acquisto degli stipendi,
non sostiene la domanda, non rilancia con forza la lotta all’evasione e all’elusione fiscale e non affronta il drammatico nodo della stabilizzazione dei lavoratori precari.
La massiccia adesione agli scioperi indetti dalla CGIL FP e le piazze gremite sono la dimostrazione che i lavoratori hanno capito qual è la posta in gioco: il loro futuro e quello dei loro figli.
Roma, 7 novembre 2008
p. FP CGIL Nazionale
Agenzia delle Entrate
Luciano Boldorini
Si è svolta questa mattina l’Assemblea Nazionale del Ministero Istruzione Università e Ricerca.
L’Assemblea, molto partecipata, ha evidenziato numerose criticità, comuni a tutti gli uffici, sia dell’Amministrazione Centrale che periferica.
Tali criticità scaturiscono da un lato dalla carenza di personale e dalla poca chiarezza sulle funzioni e competenze assegnate agli uffici periferici del Ministero, dall’altro da una gestione confusa e superficiale del personale che questa Amministrazione sta portando avanti dal suo insediamento, anche in previsione dell’ennesimo regolamento di organizzazione.
Emerge chiaramente la necessità di continuare ad essere presenti in tutti i tavoli di contrattazione, promuovendo iniziative che coinvolgano le lavoratrici ed i lavoratori che, anche con la grande adesione al Referendum sul rinnovo contrattuale e allo sciopero del 13 febbraio, hanno espresso il loro dissenso sullo smantellamento dei servizi pubblici e sull’attacco a tutto il mondo del lavoro, a difesa della scuola pubblica e del diritto costituzionalmente garantito all’istruzione, trovando in noi un punto di riferimento.
L’Assemblea è stata anche l’occasione per individuare la nuova delegazione nazionale trattante FP CGIL MIUR che unisce le due già esistenti.
Colgo l’occasione per ringraziare personalmente e a nome della Federazione Nazionale, la compagna Anna Fortini, coordinatrice nazionale dell’ex Ministero Università e Ricerca.
Anna è riuscita, anche in momenti di grande difficoltà, con senso di responsabilità e grande passione, ad ottenere risultati importanti in tutte le iniziative, facendo crescere la nostra Organizzazione, diventando punto di riferimento per i nostri iscritti e per tante lavoratrici e lavoratori del Ministero.
Il suo contributo continuerà ad essere essenziale, insieme a quello di tutte le altre compagne e compagni, nella nuova delegazione così composta:
Angelo Boccuni Coordinatore Nazionale
Anna Fortini, Gabriella Iannilli, Danilo Esposito, Patrizia Capobianco, Giuseppe Francese, Canio Zarrilli, Anita Sarti, Pino Bologna, Gaetano Placido, Cinzia Cataldo, Bruna Magni.
Roma, 19 febbraio 2009
Per FP CGIL
Funzioni Centrali
Francesca De Rugeriis
ASSEMBLEA NAZIONALE DEI LAVORATORI
DEGLI ARCHIVI NOTARILI
17 LUGLIO
Ore 11, Via Padre Semeria 95
Sala esami, 7° piano
dalle ORE 12.OO
SIT -IN di PROTESTA
CONTRO
1) LA POSIZIONE DELL’AMMINISTRAZIONE DEGLI ARCHIVI CHE HA DICHIARATO CHE NON TERRA’FEDE ALL’ACCORDO SULLE PROGRESSIONI IN CARRIERA
2) L’INERZIA DELL’AMMINISTRAZIONE DELLA GIUSTIZIA CHE NON DA’ RISPOSTE CONCRETE SUL CONTRATTO INTEGRATIVO
3) LE NORME ALTAMENTE LESIVE DEI DIRITTI DEI LAVORATORI PUBBLICI
FACCIAMO SENTIRE LA NOSTRA VOCE!
MINISTERO ISTRUZIONE UNIVERSITA’ E RICERCA
DELEGAZIONE NAZIONALE TRATTANTE FP CGIL
DEL 18 NOVEMBRE
Mercoledì 18 novembre si è svolta presso la sede nazionale della FP CGIL la riunione della Delegazione trattante del Ministero.
All’incontro ha partecipato il Segretario Nazionale delle Funzioni Centrali, Antonio Crispi.
Numerose le problematiche discusse e gli interventi delle compagne e dei compagni presenti.
In primo luogo è emersa la necessità di dare risposte efficaci, anche nel nostro Ministero, alla controriforma Brunetta che, invece di affrontare i veri problemi delle Amministrazioni per risolverli, fa arretrare, insieme ai diritti dei lavoratori, il diritto di tutti a servizi pubblici adeguati, a partire da quelli costituzionalmente garantiti (istruzione, giustizia, salute e previdenza).
Sono stati ribaditi gli interventi che sarebbero necessari nella nostra Amministrazione per migliorare le condizioni di lavoro e conseguentemente il servizio fornito:
* verifica e definizione delle attività e delle funzioni assegnate ai vari Uffici dell’AC e territoriale ai sensi del nuovo regolamento;
* innovata e costante attenzione all’organizzazione del lavoro;
* semplificazione e trasparenza della normativa spesso farraginosa, contraddittoria ed emanata a ridosso delle scadenze;
* un piano di formazione ed aggiornamento del personale adeguato agli obiettivi,
* nuove assunzioni ed eliminazione del blocco del turn over che da decenni falcidia gli organici;
* reperimento di risorse economiche e di strumenti efficaci di lavoro.
La Legge, invece, si accanisce sui pubblici dipendenti portando a compimento la campagna diffamatoria avviata dal Ministro Brunetta contro i “lavoratori pubblici inadeguati e fannulloni”, e sferra un colpo pesante alla contrattazione, perseguendo il suo vero obiettivo che è quello di tornare al primato della politica nella gestione dei diritti del lavoro in tutto il Pubblico Impiego.
Da qui la necessità di intensificare in tutti i posti di lavoro del MIUR le assemblee di informazione e contrasto all’applicazione di questa controriforma del lavoro pubblico. A tal fine si chiede a tutte le strutture territoriali di aiutare le RSU dei posti di lavoro nella predisposizione e nell’effettuazione delle assemblee.
Per quanto riguarda la riorganizzazione del Ministero, a seguito dell’ennesimo accorpamento dell’ex MPI e dell’ex MUR, per l’Amministrazione centrale è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DM di organizzazione degli Uffici, mentre per le Direzioni Generali Regionali è previsto entro il mese l’incontro con le Organizzazioni Sindacali sui Decreti Regionali.
Al tavolo nazionale dovrà essere verificata e confermata la presenza nei provvedimenti delle modifiche che la FP CGIL ha chiesto, oltre al mantenimento d tutte le sedi territoriali:
* conferma a livello di sede delle relazioni sindacali con le RSU e le OO.SS. territoriali;
* omogeneità delle funzioni assegnate agli uffici provinciali;
* definizione dei limiti di delega dei Direttori Regionali nell’assegnazione di ulteriori competenze a tali uffici.
Per l’Amministrazione Centrale vanno in primo luogo messe in atto le necessarie iniziative per la reale unificazione dei due ex Ministeri. Tra le priorità:
* conoscere il numero effettivo dei dipendenti in servizio a Piazza Kennedy, distinguendo tra personale dell’Amministrazione e quello che dipende da Consorzi e /o altri Enti e che comunque presta la sua attività presso i nostri Uffici;
* effettuare una ricognizione del personale precario, utilizzato con contratti stipulati direttamente con l’Amministrazione, per trovare idonee soluzioni;
* garantire una gestione omogenea del personale da parte della Direzione Generale delle Risorse Umane.
Sulla contrattazione nazionale di Ministero in atto, questi i prossimi obiettivi:
* FUA 2009 che completi le procedure di passaggio all’interno delle aree, tenendo fermo il principio della pari opportunità per tutto il personale, seguendo l’impostazione tenuta sul FUA 2008;
* Profili professionali che tengano comunque conto delle professionalità esistenti e necessarie per il raggiungimento dei fini istituzionali, anche alla luce delle osservazioni all’accordo sottoscritto fatte dall’ARAN.
Nella riunione è emersa la necessità di un confronto urgente con la CGIL FLC (sindacato della scuola), in cui verificare le questioni più urgenti che riguardano il personale dei due comparti, in servizio nei nostri uffici, e che necessitano di una posizione e di risposte il più possibile comuni.
Infine la delegazione nazionale trattante ha ribadito l’impegno per la parificazione di trattamento economico del personale del MIUR, attraverso il completamento dell’omogeneizzazione dell’indennità di Amministrazione.
Operazione, in primo luogo, legata al recupero integrale dei 7 milioni di euro attribuiti al Ministero da legge speciale e che il CCNL sul biennio economico 2008/2009 rischia di sottrarci, contratto che la FP CGIL anche per questo, non ha sottoscritto.
Nell’esaminare tale questione si è ritenuto che, anche in base a precedenti esperienze, la “via legale” non fornisca a tutti la certezza del raggiungimento del risultato e che, invece, possa creare ulteriori disparità di trattamento economico e normativo che, spesso, pongono i lavoratori gli uni contro gli altri e, di fatto, rendono più difficile al Sindacato rivendicare pari opportunità e diritti.
Per questo, pur sostenendo nei posti di lavoro e attraverso i legali messi a disposizione dalle nostre strutture territoriali tutte/i le/i colleghe/i che vorranno tentare tale strada, continueremo a rivendicare e a svolgere il nostro ruolo sindacale di tutela dei diritti di tutti i lavoratori del MIUR (e non solo degli eventuali ricorrenti), anche su tale materia.
Roma, 23 novembre 2009
FP CGIL MIUR
A. Boccuni
Da alcuni giorni si è insediato il nuovo Direttore Generale del personale, Dr. Antonio Coccimiglio che sostituisce il Dr. Silvio Criscuoli in pensione dall’1 febbraio.
Al nuovo Direttore Generale sottoporremo le questioni ancora non risolte che parte politica ed Amministrazione si sono da tempo impegnate con le Organizzazioni Sindacali ad affrontare, ad oggi senza alcun risultato:
* Convocazione del tavolo, promesso dal Ministro, di informazione e confronto sull’attuazione del Titolo V della Costituzione relativamente alle competenze sull’istruzione, attuazione che genera nel personale forte preoccupazione per il futuro ed estremo disagio nell’affrontare le attività per l’apertura del prossimo anno scolastico (carenza di organico e di risorse economiche anche per le normali spese di funzionamento);
* Decreti di organizzazione degli Uffici periferici attualmente abbandonati a se stessi, in alcuni casi senza Direttori Regionali, per non parlare dei posti dei dirigenti scoperti per la metà dell’organico;
* Rispetto degli impegni assunti a concludere entro marzo la correzione delle prove scritte del corso concorso per il passaggio dall’ex area B all’ex area C, su cui si sono accumulati forti ritardi che rischiano di compromettere i sacrifici compiuti fino ad oggi dai partecipanti;
* Predisposizione delle graduatorie nazionali degli idonei delle procedure di riqualificazione già ultimate, previste dall’Integrativo di Ministero;
* Assunzioni dei vincitori dei concorsi esterni, molti dei quali conclusisi da tempo, assunzioni che potrebbero dare un primo segnale di potenziamento del personale in periferia ormai ridotto “all’osso”;
* Sollecito agli organi di controllo sul rispetto dei tempi di certificazione dell’ipotesi di accordo sulla seconda parte del FUA 2008, per recuperare il ritardo accumulato, non certo per responsabilità del Sindacato, sulla contrattazione della produttività (solo dopo la certificazione infatti sarà possibile avviare le contrattazioni di posto di lavoro che, ormai, si riferiscono alle attività di due anni fa);
* Confronto sulla circolare applicativa per i passaggi all’interno delle aree previsti nell’ipotesi del FUA 2008, per consentirne una veloce attuazione;
* Apertura del confronto sul FUA 2009.
Sulle questioni che riguardano prevalentemente la parte politica da tempo abbiamo chiesto un incontro al Capo dipartimento.
Come FP CGIL continuiamo, quindi, a chiedere il rispetto degli accordi sottoscritti e degli impegni assunti dall’Amministrazione, non solo per migliorare le condizioni di lavoro e di conseguenza il servizio pubblico fornito, ma soprattutto per fare finalmente chiarezza sull’organizzazione di quest’Amministrazione e sul futuro del suo personale.
In mancanza di risposte sarà necessario avviare iniziative adeguate che proporremo a tutti i lavoratori del Ministero, dopo aver consultato anche le altre Organizzazioni Sindacali, per un eventuale percorso unitario.
In questa fase, ci sembra però che per alcuni sindacati l’attività principale sia quella di proporre al personale ricorsi, piuttosto che soluzione ai gravi problemi da affrontare.
Ricorsi che spesso stridono con i contratti di lavoro e gli accordi sottoscritti dalle stesse sigle sindacali (retrodatazioni, equiparazioni a Ispettori ad esaurimento per i C3, indennità di Amministrazione ecc., ecc.).
A tale proposito abbiamo saputo che da giorni circola negli Uffici una richiesta per la corresponsione dell’indennità di amministrazione sulla tredicesima mensilità.
Tale richiesta sarebbe avvalorata da quanto è scritto nell’allegato B del CCNL del 16.05.1995 e addirittura in un DLCPS n. 263 del 1946.
Relativamente al DLCPS riportiamo uno stralcio della sentenza della Corte di Cassazione Sez. Un. n. 14698 del 13 luglio 2005 (non è l’unica) che nel respingere un ricorso su richiesta analoga dice: “L’art. 7 D.L.C.P.S. n. 263 del 1946 non contiene alcuna previsione di onnicomprensività della tredicesima mensilità. Si desume pertanto che il trattamento economico “complessivo” a cui si fa riferimento non è tale in senso assoluto……”
La ripartizione su 12 mesi, invece che su 13, poi, è stabilita dal Contratto Nazionale di Lavoro, che ha reperito i soldi necessari da destinare a tale indennità prendendoli da quelli complessivi per il rinnovo del Contratto.
Pertanto, solo con un nuovo contratto nazionale di comparto si potrebbero eventualmente destinare a tutti parte delle nuove risorse contrattuali per la tredicesima sull’indennità di amministrazione.
Per fare questo, però, sarebbe anche necessario che, invece di proporre ricorsi, anche gli altri Sindacati chiedessero al Governo, insieme alla FP CGIL, risorse economiche adeguate e non firmassero accordi separati che invece tali risorse riducono!!
Inoltre, perseguire la strada dei ricorsi che si rivolgono a gruppi limitati di persone, oltre a creare false aspettative, accentua le disparità di trattamento giuridico ed economico e comunque ricade sui lavoratori.
A tale proposito ricordiamo, per esempio, la vicenda del ricorso sulla retrodatazione della decorrenza per gli inquadramenti delle ultime riqualificazioni che:
* va ormai avanti da 5 anni e non è ancora conclusa;
* ha visto gruppi di ricorrenti vincere e altri no;
* vede oggi il MEF pretendere dal FUA del Ministero il recupero delle somme per la corresponsione degli arretrati ai vincitori.
Pertanto, pur assicurando consulenze legali a livello territoriale su tali questioni a chiunque ne faccia richiesta, come FP CGIL riteniamo che tra i compiti di una Organizzazione Sindacale ci sia soprattutto quello di occuparsi del rispetto delle regole e dei contratti, e di tutelare sia sul piano economico che su quello della professionalità e del lavoro il personale, cercando di ottenere risultati utili per tutti.
Roma, 11 febbraio 2010
FP CGIL MIUR
Angelo Boccuni
Alle lavoratrici ed ai lavoratori della
Direzione Provinciale dell’Agenzia delle Entrate di Oristano
In data odierna, a seguito di richiesta della FP CGIL del 7 maggio, il Direttore Provinciale ha convocato le OO.SS. e la Rsu aziendale.
Nella nostra richiesta, evidenziavamo diverse problematiche inerenti l’organizzazione degli Uffici della DP di Oristano, ancora rilevabili a 2 mesi dall’attivazione e che abbiamo ribadito durante l’incontro.
A distanza di 2 mesi dall’attivazione della DP di Oristano, abbiamo constatato l’assenza di atti ufficiali, quale ad esempio un ordine di servizio con il quale venissero assegnati gli obiettivi tra i vari Uffici e la conseguente assegnazione del personale; i dipendenti, ad oggi, non sono stati ufficialmente assegnati ad un team, al front–office ed a qualunque altra attività. I lavoratori e le lavoratrici hanno semplicemente proseguito a fare ciò che facevano sino al 7 marzo, tranne 2 assegnazione dall’ex area controlli all’Ufficio Territoriale.
L’assenza di atti ufficiali, è anche rilevabile nelle procedure “ordinarie”, quale ad esempio il sollevamento dal servizio per partecipazione all’attività formativa e l’assegnazione dei carichi di lavoro nell’Ufficio Controlli; assegnazione che evidenzia rilevanti disparità di trattamento non solo tra i 4 team, ma, soprattutto, tra i funzionari. A tal proposito, abbiamo rappresentato il timore che, individuando una ristretta cerchia di “superfunzionari”, che guarda caso corrisponde al 25% circa dei funzionari, si stesse attuando la filosofia del ministro Brunetta.
Abbiamo lamentato la disapplicazione del sistema di gestione per la qualità, soprattutto nell’Ufficio Controlli, nonchè il mancato coinvolgimento del responsabile della qualità che, quantomeno, andavo coinvolto nella riformulazione di tutta la modulistica da utilizzare negli Uffici di nuova istituzione.
Non si ha alcuna certezza sulle figure di coordinamento e di capo team, non art. 18, necessarie all’organizzazione e che erano presenti alla data di cessazione dell’Ufficio Locale. Abbiamo, quindi, richiesto che venissero riconfermate le figure di capo team rimborsi, del coordinatore dell’unità di direzione e del coordinatore dell’attività di intelligence. Oltre a queste figure, riteniamo indispensabile individuare quelle dei coordinatori del back–office (liquidazione dichiarazioni ed atti; accertamenti registro).
Abbiamo richiesto che venissero definite le funzioni ed i compiti del capo area accertamento; il quale dovrebbe svolgere attività di coordinamento tra i team ed il Capo Ufficio controlli, attività che, al momento, appaiono nebulose e non ben identificabili da parte dei funzionari dell’Ufficio stesso.
Con l’approssimarsi del pensionamento di alcune figure professionali, abbiamo richiesto un’immediata individuazione dei sostituti, anche in previsione di un eventuale affiancamento preventivo.
Ancora una volta, abbiamo rilevato le criticità connesse all’attività del coordinatore del front–office, figura di cui i lavoratori lamentano l’intromissione in attività non di sua competenza (vedasi back – office) ed il mancato rispetto delle turnazioni agli sportelli tasse auto e prima informazione.
Poiché dalla direzione non era stato previsto un piano delle ferie residue del 2009, e considerando che la data contemplata dall’art. 44, comma 13, del CCNL, era oramai scaduta, abbiamo richiesto, a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, che tutte le giornate non fruite e non ulteriormente rinviate, potessero essere fruite successivamente, senza penalizzare, quindi, i lavoratori che “distrattamente” non ne avevano chiesto la fruizione o l’ulteriore rinvio.
Relativamente all’Area Legale, infine, abbiamo rilevato che la nomina del Capo Area non è ancora avvenuta e che tale precarietà non agevola il clima lavorativo all’interno dell’Area stessa, anche per via di diverse problematiche connesse alla partecipazione all’attività formativa, segnalate di recente.
Il Direttore, ha preso atto delle nostre richieste e relativamente alle ferie da fruire entro aprile, siamo stati rassicurati che non era intenzione di questa amministrazione irrigidirsi sui dettati contrattuali e, pertanto, ha accolto la nostra richiesta, confermando che a nessuno/a sarebbe stata negata l’opportunità di beneficiare delle ferie residue, in data successiva al 30 aprile.
Per tutto il resto, purtroppo, non abbiamo avuto risposte positive, in quanto la dirigenza, nel suo complesso, ritiene:
di operare nel pieno rispetto del sistema gestione della qualità;
che l’assenza di ordini di servizio sia a favore dei lavoratori (tesi supportata dai rappresentanti cisl e salfi durante l’incontro);
che la figura del capo area accertamento debba essere “fluida”;
che le figure di coordinamento devono essere rigidamente individuate dagli accordi nazionali e non si deve tener conto delle esigenze organizzative “reali”;
che l’Area legale è sotto controllo da parte del Capo Ufficio Controlli e che nessun problema esiste tra le lavoratrici dell’Area stessa;
che il coordinatore del front–office è “adeguato” e che, pertanto, continuerà ad accentrare tutti i ruoli (back–office ed altro) che di volta in volta gli verranno conferiti.
Naturalmente tali risposte non possono soddisfare la FP CGIL e men che mai le lavoratrici ed i lavoratori che, quotidianamente, devono scontrarsi con un assetto organizzativo ancora deficitario.
Assicuriamo che vigileremo costantemente sugli eventuali sviluppi organizzativi ed auspichiamo che, seppur senza ammetterlo durante l’incontro, la Dirigenza ponga in essere tutti quegli atti che noi, così come i lavoratori e le lavoratrici, riteniamo essenziali per una corretta dialettica interna ed una proficua organizzazione della vita lavorativa, anche considerando che gli obiettivi, tanto cari alla Dirigenza, possono essere raggiunti solo se si evitano al massimo le possibili cause che possono ingenerare conflitto interno.
Oristano, 13 maggio 2010
Comitato degli iscritti DP Oristano
Coordinamento Territoriale Agenzie Fiscali
Elisabetta Bianco Emanuele Gentile
La scorsa settimana il Ministro Alfano, confermandosi un abile mistificatore della realtà, durante la sua relazione al parlamento ha celebrato il suo inesistente operato nascondendo la gravissima situazione degli uffici giudiziari. Sappiamo che la giustizia non sta a cuore a questo governo, ma noi, come abbiamo sempre fatto, siamo pronti a discutere e fare proposte concrete per il suo miglioramento. Per questo anche quest’anno la FPCGIL parteciperà alle cerimonie di inaugurazione dell’anno giudiziario, il prossimo 29 gennaio, per illustrare le gravi problematiche che affliggono gli uffici giudiziari e dare possibili soluzioni.
Roma, 26 gennaio 2011
09.03.2011 – Pubblichiamo di seguito, in allegato, il protocollo d’intesa e i comunicati della FP CGIL sull’accordo separato in ACI.
Roma, 20 giugno 2011
Al Ministro della Salute
Prof. Ferruccio Fazio
Situazione dei lavoratori in convenzione presso i Servizi di assistenza sanitaria al personale navigante (SASN).
On.le Ministro,
la presente per illustrarle la situazione in cui versano i lavoratori in convenzione con il Ministero della salute che prestano la propria attività presso gli ambulatori dei SASN che sono ubicati generalmente presso porti e aeroporti.
Si tratta di personale sanitario non medico che garantisce l’erogazione dell’assistenza sanitaria ai marittimi sia in navigazione sia in attesa di imbarco nonché agli aeronaviganti in costanza di rapporto di lavoro
Sono inoltre garantite al personale navigante, marittimo e dell’aviazione civile, anche prestazioni di natura medico legale.
L’ultimo rinnovo della convenzione, che regola il “rapporto di lavoro convenzionale autonomo, coordinato e continuativo, a tempo indeterminato”, è avvenuto con Decreto ministeriale del 30 dicembre 2005, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 7 marzo 2006, con validità dal 1° gennaio 2004 al 31 dicembre 2006.
Quest’ultimo rinnovo ha equiparato i compensi del personale sanitario non medico a convenzione a quelli previsti per le stesse tipologie professionali nel contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto della sanità pubblica alla data del 31 dicembre 2003.
Il 16 dicembre 2009, in sede di contrattazione, si è raggiunto un accordo tra il Ministero e la delegazione delle Organizzazioni Sindacali per dar corso, al relativo adeguamento economico degli stipendi, fermi ormai da oltre 7 anni.
Ma, a 17 mesi dalla firma, l’impegno assunto non è stato ancora onorato.
La FP CGIL ritiene gravissima la situazione che si è venuta a creare perché le persone che lavorano hanno diritto al giusto trattamento economico e le OO.SS. hanno diritto al rispetto di quanto pattuito.
Signor ministro, Lei deve fare al più presto tutto quanto è in suo potere per proteggere l’impegno che la sua amministrazione ha assunto. Si informi presso i suoi uffici che sanno tutto e certamente hanno operato per il meglio, evidentemente gli ostacoli che hanno incontrato nel rapporto con le altre amministrazioni coinvolte, sono stati per loro insormontabili.
Faccia la cosa giusta e la faccia in fretta perché qui c’è in gioco sia la giusta remunerazione del lavoro, sia la credibilità dell’amministrazione che lei rappresenta.
Le preannunciamo una manifestazione del personale SASN per i prossimi giorni sotto la sede del Ministero, non ci riceva se non è in grado di darci risposte positive.
Per FP CGIL Funzioni Centrali
Cosimo Arnone
Nel presente comunicato si indice la Manifestazione per il 27 marzo e si allega l’ipotesi di contratto integrativo.
Si rimanda anche al ddl Bersani per eventuale lettura.
FP–CGIL FPS-CISL UIL–PA
Mobilità
Il 21 marzo u.s. è stato sottoscritto un accordo stralcio (vedi allegato) relativo alla mobilità territoriale che riguarda i lavoratori inseriti nella graduatoria di mobilità generale e svolgente attività di vigilanza in quelle regioni dove è prevista l’immissione in ruolo degli idonei al concorso per ispettori come stabilito dalla Legge Finanziaria, (ad esclusione di quelle dove le graduatorie risultano esaurite) unitamente ai lavoratori che hanno presentato istanza di trasferimento entro il 31/12/2000, indipendentemente dalla qualifica e dalla posizione economica ricoperta.
Le scriventi OO.SS. ritengono che il presente accordo, costituisca un passo iniziale importante anche a tutela di quanti, al momento non ne risultano coinvolti e con l’assoluto impegno affinché anche per questi si realizzi la possibilità di essere trasferiti. Infatti, contestualmente alla definizione di questa prima fase, le parti si sono impegnate a riprendere entro brevissimo tempo i lavori della Commissione di mobilità al fine di rivedere i criteri che, allo stato attuale, necessitano di aggiustamenti per consentire ad un maggior numero di richiedenti l’accoglimento delle proprie istanze. L’inizio dei lavori è programmato per metà aprile e dovranno essere conclusi entro luglio.
Abbiamo firmato questa intesa partendo dal presupposto che, nell’immediato si dovevano dare risposte concrete ad un gran numero di lavoratori che aspettavano un trasferimento da decenni (le prime istanze risalgono al 1988!), congiuntamente all’apertura di un tavolo di confronto su un argomento di rilievo come quello della mobilità, per costruire un sistema di regole nuove ed attuali che potranno consentire di affrontare e definire le situazioni ancora irrisolte.
Roma, 23 marzo 2007
FP–CGIL Giuseppe Palumbo
FPS-CISL Immacolata Dui
UIL–PA Palmina D’Onofrio