Comunicato Stampa di Rosa Pavanelli, segretaria nazionale della FP CGIL
Nella seduta odierna il Parlamento europeo ha approvato, in prima lettura, con 290 voti, 120 contrari e 152 astenuti, la proposta di Direttiva per il diritto dei pazienti alle cure transfrontaliere sulla base dell’art. 95 del Trattato Europeo, sulla base, cioè, dei principi del libero mercato nella UE.
L’emendamento del PSE che proponeva definire il fondamento giuridico della direttiva anche sull’art.152, che riconosce la salute come interesse generale, è stato respinto con soli 4 voti di differenza (281 contro 277 e 12 astenuti).
Il lavoro svolto dal movimento sindacale europeo, dalla CGIL e dalla Funzione Pubblica ha mostrato quanto fosse fondata la nostra posizione sulla questione della base giuridica, tanto che il Parlamento europeo si è diviso a metà.
La maggioranza conservatrice del Parlamento europeo ha deciso però di piegare anche i servizi sanitari alle logiche liberiste del mercato, smentendo la decisone che una vasta maggioranza aveva approvato nel 2006 escludendo la sanità dalla direttiva servizi.
Per una decisione definitiva bisognerà attendere gli esiti della procedura di codecisione tra il consigli dei ministri della salute, che si riunirà il 9 giugno, la CE e al nuovo Parlamento che uscirà dalle elezioni europee di giugno.
Si tratta ora di premere sul Consiglio dei ministri europei della sanità e sulla Commissione perché si rendano conto che la difesa del mercato nel campo della sanità è una posizione puramente ideologica che rischia di produrre gravi danni, aumentare le disuguaglianze e, perciò, destinata al fallimento.
Infatti, mentre l’approfondirsi della crisi mette milioni di persone di fronte a crescenti difficoltà e a un drastico impoverimento, la maggioranza liberista del Parlamento europeo pretende di spingere verso la mercificazione della salute e, in questo modo, di negare ai cittadini europei la necessaria tutela di un diritto fondamentale della persona.
E’ una vergogna che denunceremo durante tutta la campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento europeo ed è una priorità sulla quale dobbiamo esplicitamente chiedere l’impegno dei candidati che decideremo di votare!
Si pubblica l’odierno articolo del Corriere della Sera in merito alla volontà di richiamare i medici in pensione per la possibile emergenza da virus A.
La FPCGIL Medici continua ad essere contraria e a proporre il blocco delle rottamazioni dei medici con 40 anni di contributi e dei medici precari e l’utilizzo dei medici in graduatoria già formati e più che motivati a lavorare.
Si pubblica l’interessante ed in gran parte condivisibile articolo “Informazione medica e ricerca” uscito oggi su La Repubblica Salute.
ANAAO ASSOMED – CIMO-ASMD – AAROI-EMAC – FP CGIL MEDICI – FVM –
FASSID – FESMED – ANPO-ASCOTI-FIALS MEDICI – SDS SNABI – AUPI –
SINAFO – FEDIR SANITA’ – SIDIRSS
Le organizzazioni sindacali della Dirigenza medica, sanitaria, veterinaria ed amministrativa del servizio sanitario richiamano ancora una volta l’attenzione del Governo sugli effetti della manovra economica per la quale si appresta a chiedere la fiducia del Parlamento.
In una lettera inviata oggi al Presidente della Repubblica e ai Presidenti di Camera e Senato, i professionisti della sanità italiana denunciano di essere sottoposti di fatto ad una doppia manovra con penalizzazioni senza pari quali il blocco contrattuale, tagli stipendiali, annullamento delle progressioni di carriera ancorchè finanziate non dalle casse pubbliche, ma dal contratto nazionale di lavoro.
E passa sotto silenzio il destino di migliaia di giovani che dopo un decennale periodo formativo si vedono taglieggiate le loro retribuzioni fino ad un terzo del loro valore. Senza contare lo stravolgimento del loro stato giuridico aperto alla invadenza della politica.
Chi valuta le conseguenze sul sistema di cure ed assistenza alle prese con una progressiva e devastante decimazione degli organici e licenziamenti di massa di giovani medici addetti all’emergenza?
Chi oggi e nei prossimi anni si prenderà cura dei cittadini assicurando loro la piena esigibilità del diritto alla salute garantito dalla Costituzione?
Chi salverà il sistema sanitario pubblico a fronte della drastica riduzione di risorse economiche e professionali?
Le organizzazioni sindacali, in rappresentanza di categorie fortemente esposte sul fronte della tutela della salute e delle risposte da assicurare ai cittadini in momenti critici delle loro vite, chiedono al Governo e al Parlamento di tenere nella dovuta considerazione le esigenze espresse e si dicono pronte comunque a continuare ed inasprire le azioni di protesta avviate fino allo sciopero nazionale del 19 luglio.
Si pubblica il link al sito di Quotidiano Sanità con il Forum “Solo scoop o vera emergenza ?” al quale ha partecipato anche il segretraio nazionale della FPCGIL Medici, Massimo Cozza.
Le Consultazioni pubbliche sull’ipotesi di contratto – dopo gli incontri regionali che si sono già tenuti in Emilia Romagna, Veneto, Toscana e Sicilia – continuano con le assemblee nelle Marche, in Lombardia e in Campania. Contemporaneamente si stanno svolgendo negli ospedali di tutte le Regioni le assemblee aziendali. Tra queste segnaliamo l’Assemblea che si terrà venerdì 19 settembre alle ore 14 presso l’Azienda Ospedaliera delle Molinette a Torino, con la partecipazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FPCGIL Medici. Tutti i dirigenti medici e veterinari, iscritti e non, sono invitati a partecipare e ad esprimere il loro parere.
Dichiarazione stampa di Massimo Cozza, segretario nazionale FPCGIL Medici
La maggioranza, senza alcun pudore, ha approvato ieri alle Commissioni riunite Bilancio e Finanze della Camera il testo di un emendamento al DL Anticrisi, come preannunciato dal Ministro Brunetta, con il quale si reintroduce la facoltà per le aziende di rottamare i dirigenti medici e veterinari con 40 anni di contributi, compresi anche i periodi riscattati.
Lo stesso testo già bocciato qualche settimana fa dall’Aula della Camera, con una perfidia in più: la validità dei preavvisi di prepensionamento antecedenti alla cancellazione della precedente norma.
Un medico pubblico potrà essere prepensionato obbligatoriamente a 59 anni, in quanto spesso ha riscattato 10 anni tra laurea e specializzazione. Il Ministro Brunetta, sempre a 59 anni, rimarrà tranquillamente al suo posto di professore universitario, categoria esclusa dalla rottamazione come i magistrati e i dirigenti medici di struttura complessa. I cittadini sapranno giudicare.
Nello stesso DL, in modo paradossale, si obbligano invece le donne medico a lavorare fino a 65 anni e non c’è nessun riconoscimento di lavoro usurante per le guardie notturne.
Abbiamo già manifestato la nostra contrarietà a queste norme, unitariamente alle altre OO.SS mediche e veterinarie con un sit-in sotto Palazzo Vidoni. Se il Governo e la sua maggioranza perseverassero senza cambiare, ci aspetterà un autunno caldo negli ospedali e nella sanità pubblica.
Si allega comunicato unitario relativo alla riunione di ieri.
Seguirà specifico comunicato Fp Cgil e documentazione ricevuta durante l’incontro.
Roma, 31 luglio 2009
FP CGIL DIFESA
Noemi Manca
COSA (NON) SERVE ALLA SALUTE MENTALE
10 giugno 2010 Roma Senato della Repubblica
ore 10-13(Sala degli Atti Parlamentari, Palazzo Minerva – piazza della Minerva 38 )
L’incontro nasce dalla volontà di tanti di noi di discutere e affrontare con autenticità la questione della salute mentale e di quanto si è fatto e si deve fare per far crescere le possibilità di rimonta, di guarigione e di protagonismo delle persone con l’esperienza del disturbo mentale.
L’incontro nasce anche dal clamore intorno alle proposte di legge presentate da molti parlamentari della maggioranza. Proposte tutte che, nel rimaneggiare nel senso restrittivo le dimensioni di garanzia, libertà e diritto alla cura, pretendono di dire che daranno risposte più adeguate alle famiglie. Noi sappiamo che il problema non è la Legge 180, non lo è mai stato.
Nell’incontro, a partire da questo riconoscimento, vorremmo cominciare a proporre ragionamenti sensati che vedano, come per altro il ministro Fazio ha spesso affermato, le programmazioni regionali, le risorse messe in campo a livello locale, i percorsi di formazione per gli operatori, le opportunità concrete di abitare, di lavorare, di vivere nel contratto sociale per le persone con l’esperienza del disturbo mentale quali punti centrali di ogni attenzione intorno alla salute mentale e alle sue leggi.
Di queste questioni, con operatori, familiari, persone con l’esperienza, giornalisti e politici attenti, cercheremo di parlare sperando in una svolta, malgrado tutto possibile, nei modi e nelle pratiche per affrontare i bisogni reali di emancipazione delle persone.
In occasione della riedizione del volume di Peppe Dell’Acqua ‘ FUORI COME VA? FAMIGLIE E PERSONE CON SCHIZOFRENIA – MANUALE PER UN USO OTTIMISTICO DELLE CURE E DEI SERVIZI’ (Feltrinelli, 2010)
Alberta Basaglia, Gian Luigi Bettoli, Stefano Cecconi, Vittorio Cogliati Dezza, Massimo Cozza, Giovanna Del Giudice, Girolamo Digilio, Tommaso Losavio, Paola Menetti, Gisella Trincas, Rosy Bindi, Maria Antonietta Farina Coscioni, Gero Grassi, Ignazio Marino, Margherita Miotto, Livia Turco, Marco D’Alema, Luigi Attenasio, Santo Della Volpe, Federico Scarpa, Emanuele Sirolli
discutono di COSA ( NON ) SERVE OGGI ALLA SALUTE MENTALE
introduce Maria Grazia Giannichedda
coordina Massimo Cirri
per partecipare occorre iscriversi e ricevere conferma: forumsegreteria@yahoo.it (Forum Salute Mentale)
Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FPCGIL Medici
e di Nicola Preiti, coord. naz.le FP CGIL Medici Medicina Generale
Dopo il primo positivo incontro al Ministero della Salute con i sindacati medici promosso ieri dal Ministro Fazio finalmente, dopo un anno di flop e di insulti ai medici, anche il Ministro Brunetta sembra iniziare a comprendere le reali difficoltà sulla trasmissione dei certificati di malattia on line.
Leggiamo infatti nell’odierno comunicato congiunto dei due Ministri che si riconosce, come da un anno per primi abbiamo denunciato, l’esistenza di criticità da risolvere e che le sanzioni ai medici non si applicheranno in caso di impossibilità a procedere per motivi tecnici alla trasmissione telematica.
Adesso si tratta di proseguire nella giusta direzione continuando il confronto con i sindacati perché le criticità sono ancora tante, dai pronto soccorso alle visite domiciliari, dalle zone prive di banda larga al call center, fino alle modalità sanzionatorie da ricondurre a quanto previsto da contratti e convenzioni.
Comunicato stampa
I medici precari licenziati prima del 24 novembre 2010, sia nella sanità pubblica che privata, hanno solo poco più di un mese di tempo per l’impugnazione dei licenziamenti individuali contro legge già intervenuti.
ll 23 gennaio 2011, infatti, scadono i termini temporali posti dal Collegato Lavoro (art. 32 della Legge 183/2010) che elimina il precedente termine di 5 anni di prescrizione per i licenziamenti annullabili.
Per i licenziamenti successivi al 24 novembre 2010 i medici precari per l’impugnazione hanno invece 60 giorni di tempo dal licenziamento o dalla conoscenza dei motivi dello stesso.
Entro i successivi 270 giorni devono depositare il ricorso nella cancelleria del tribunale competente o dare comunicazione all’azienda della richiesta di tentativo di conciliazione o arbitrato, dopo il quale in caso di mancato accordo il ricorso al giudice dovrà essere presentato entro 60 giorni.
Le impugnazioni potranno riguardare diversi casi, dai contratti la cui durata complessiva sia stata superiore ai 3 anni previsti dal d.lgs. 368/2001 alla conclusione del rapporto di lavoro senza atti formali o precedentemente alla scadenza. La FPCGIL Medici con la FPCGIL e la CGIL sarà a fianco di tutti i precari licenziati.
“Siamo impegnati a difendere i diritti dei 15.000 medici precari nella sanità pubblica e privata” ha affermato Massimo Cozza, segretario nazionale FPCGIL Medici” attaccati anche dal famigerato Collegato Lavoro, che nel silenzio farà scattare il 23 gennaio 2011 la tagliola della perdita del diritto a presentare ricorso in caso di pregressi licenziamenti con irregolarità“.
“Stante l’indicazione della riduzione” ha concluso Cozza “del 50% delle spese sostenute nell’anno 2009 per il precariato pubblico – dal quale abbiamo comunque ottenuto l’esclusione dei medici e del personale del Ssn nelle Regioni non soggette ai piani di rientro – queste nuove inique norme sulla impugnazione del licenziamento potrebbero interessare in particolare i medici precari di Lazio, Campania, Sicilia, Calabria, Puglia, Abruzzo, Piemonte e Molise.”
RIUNIONE 15 GIUGNO 2011
PERSONALE REIMPIEGATO PAVIA ED ALTRI ENTI.
Apprendiamo dalla Direzione Generale per il Personale Civile, che le OO.SS. CISL e UIL sulla proposta di protocollo d’intesa a soluzione della problematica del personale reimpiegato di Pavia e altri Enti soppressi sulla base di provvedimenti subiti dai lavoratori, HANNO DETTO NO!!!
Non comprendiamo e non condividiamo questa chiusura a tutela dei lavoratori che, durante il corso dell’anno 2010 appartenenti ad uno stesso Ente, sono stati reimpiegati. Sulla base di criteri concordati anche da noi con la firma del FUA 2010.
Tali reimpieghi, differenziati nel tempo, ed effettuati per personale appArtenente ad uno stesso Ente, hanno creato evidente situazione di disparita’ di trattamento. E’ per questo che insieme a CISL e UIL, chiedemmo una soluzione condivisa. Oggi apprendiamo che non e’ più’ cosi e, per sanare una situazione che provoca tra i lavoratori DISPARITA’, abbiamo fatto una proposta.
Pertanto a fronte di un’Amministrazione propensa a sanare questa problematica, con un PROTOCOLLO D’INTESA, da inviare agli organi di controllo contestualmente all’ipotesi di Accordo FUA 2011, la FP CGILDIFESA DICE SI.
FP CGIL DIFESA
Noemi Manca