Bandi di selezione

Bandi di selezione per gli sviluppi economici all’interno delle aree e quelli per l’individuazione delle figure dei vicari nelle sedi provinciali dirigenziali dell’Aci.

 
 

 
 

 
 

Trasmettiamo la risposta dell’Amministrazione MEF alla lettera aperta che abbiamo inviato venerdì u.s. sul tema in oggetto.
Si fa riserva di ulteriore comunicazione durante la settimana in corso.

p. FP CGIL MEF
D. Nola


Lettera aperta

 
 

  

Roma, 1 luglio 2011

Alla cortese attenzione:

Dr.ssa Giuseppina Baffi
Capo Dipartimento Amministrazione generale,
del Personale e dei Servizi

Dr.ssa Antonella Manno
D.C. Politiche del Personale
Ufficio Relazioni sindacali

Oggetto: Cartelle Agenzia Entrate per Cassa Sovvenzioni

La sottoscritta O.S. chiede alle SS.LL. un’attenzione riguardo la vicenda che in questi giorni sta coinvolgendo molti dipendenti del Mef, collegabile alla chiusura, avvenuta alla fine degli anni novanta (1997), della Cassa Sovvenzioni. Tale istituzione avendo liquidato quanto dovuto ai propri aderenti, vede oggi una spiacevole conclusione della vicenda, con l’invio di cartelle di pagamento ai singoli interessati, recanti la notifica di importi in pagamento francamente spropositati e rapportati a redditi imponibili impensabili per dei dipendenti pubblici delle aree professionali.

Certi della sensibilità e della sollecitudine che le SS.LL. staranno già dedicando alla questione in oggetto, si chiede comunque un autorevole intervento presso l’Agenzia delle Entrate che sia in grado di risolvere positivamente il problema, oggi frammentato in tanti singoli casi individuali, sicuramente in buona parte (pensando agli importi) erronei.

p. FP CGIL naz.MEF
Daniele Nola


 
 

Circolare ministeriale

 
DECRETO MINISTERIALE in data 6 novembre 2008 di adozione del “Codice di condotta nella lotta contro le molestie sessuali”
 

 
 

 

Sistema di valutazione delle aree funzionali… La Fp Cgil non firma il protocollo

 

CCNI: SISTEMA DI VALUTAZIONE DELL AREE FUNZIONALI
LA FP CGIL NON FIRMA IL PROTOCOLLO

 
Ai lavoratori e agli iscritti CGIL del Ministero
del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali

IL FATTO: il 10 dicembre u.s. si è svolto l’ennesimo incontro di contrattazione sul sistema di valutazione delle aree funzionali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali; la FP CGIL ha deciso di non firmare il protocollo riguardante questo argomento, perché non ha condiviso né il merito né il metodo utilizzato.

PREMESSO che la FP CGIL è convinta dell’utilità di un efficace sistema di valutazione per la valorizzazione delle competenze e delle capacità di sviluppo professionale dei lavoratori, nel merito, tuttavia, ritiene che per poter effettuare una oggettiva valutazione individuale si debba partire dall’analisi e dalla valutazione collettiva dell’ufficio inteso nel suo complesso, attraverso l’esame della verifica dei risultati delle diverse linee di attività, come peraltro previsto nella piattaforma unitaria.
In sostanza, la misurazione e la valutazione della qualità dei servizi aventi come obiettivo generale quello di migliorare i livelli di efficacia e di efficienza nell’organizzazione dei servizi pubblici, si esplicano praticamente secondo i principi enunciati nell’ art. 21 del CCNL 2006/2009, con particolare riguardo al quarto comma dello stesso articolo; in tale ambito la progressione del sistema costruito è chiarissimo.
Viceversa, l’Amministrazione fonda tutto il sistema sull’applicazione dell’art. 22 che riguarda soltanto la valutazione individuale dei lavoratori.
Ma non basta. Il metodo proposto e sottoscritto prevede l’avvio immediato di una fase sperimentale (non siamo sfavorevoli ad una ipotesi di sperimentazione) che a nostro parere dovrebbe essere realizzata solo dopo la sottoscrizione dell’intero CCNI.
In merito alla sperimentazione prevista, ci chiediamo con quali criteri siano stati individuati gli uffici pilota per la sua realizzazione e perché non siano state selezionate DPL che operano in aree metropolitane. Inoltre, perché non sono state interessate DPL operanti nel Mezzogiorno? Ci piacerebbe saperlo.

SUL METODO: troppo spesso il comportamento della rappresentanza datoriale non si è dimostrato consono al ruolo istituzionale ricoperto ed improntato alle corrette relazioni sindacali, in quanto si caratterizza per il frequente ricorso a toni, linguaggio e intemperanze non adeguati ad un “tavolo paritario”. E sempre riguardo al metodo, facciamo notare che, nel corso della contrattazione del 10 dicembre scorso, l’ultima proposta per l’Amministrazione non era più modificabile, tanto che la FP CGIL, considerata la situazione, decide di non accettare l’ultimatum e abbandona il tavolo. Ma….

….Ma il giorno dopo, durante la riunione del tavolo tecnico per la rivisitazione dei profili professionali, inaspettatamente, oplà, il tavolo per magia diventa di contrattazione sul sistema di valutazione e l’Amministrazione annuncia di accogliere alcune proposte di modifica presentate da una O.S. (modifiche migliorative, ma non sufficienti per questa O.S.). Firmato in via definitiva il protocollo da tutte le altre OO.SS. presenti, oplà, il tavolo ridiventa tecnico.

Possono considerarsi queste “corrette relazioni sindacali”?

Roma, 15 dicembre 2008

Il Coordinatore nazionale FP CGIL
Ministero del lavoro e delle politiche sociali

Giuseppe Palumbo

 
 

 

Lettera unitaria

FPCGIL UIL PA UGB3 RDB FLP

Roma, 18 febbraio 2010  

Al Sottosegretario di Stato
Sen. Giacomo Caliendo

Al Capo Dipartimento
dell’Organizzazione Giudiziaria
Luigi Birritteri

Al Direttore generale del Personale
e della Formazione
Carolina Fontecchia

Al Presidente della
Corte di Appello
ROMA

Alla Procura della Repubblica
ROMA

Oggetto: denuncia-esposto

Le scriventi OOSS con la presente denunciano i gravissimi comportamenti posti in essere dai responsabili ai rami di servizio dell’ufficio NEP della Corte di Appello di Roma.
Premesso
* Che in data 5 febbraio 2010 è stato proclamato, dalle scriventi OOSS, per l’intera giornata, lo sciopero di tutto il personale giudiziario
* Che, in data 4 febbraio 2010, gli ufficiali giudiziari in servizio presso l’UNEP della Corte di Appello di Roma, che avrebbero aderito allo sciopero, provvedevano tempestivamente a consegnare all’ufficio gli atti a data fissa la cui esecuzione doveva essere garantita obbligatoriamente ed improrogabilmente il giorno 5 febbraio 2010
* Che detti ufficiali giudiziari aderivano allo sciopero legittimamente proclamato per l’intera giornata del 5 febbraio 2010
* Che, successivamente, in data 6 e 8 febbraio 2010, il preposto al ramo di servizio dell’ufficio NEP di Roma, su indicazione del dirigente, restituiva inevasi, agli ufficiali giudiziari scioperanti, gli atti la cui esecuzione era fissata improrogabilmente per il giorno 5 febbraio 2010, dando in merito disposizioni di una procedura di esecuzione in palese violazione delle leggi del codice di procedura civile che disciplinano la materia (si allega disposizione di servizio a firma al preposto ramo di servizio esecuzioni)
* Che, inoltre, è a conoscenza delle scriventi che il giorno 5 febbraio 2010 non hanno aderito allo sciopero 54 ufficiali giudiziari in servizio presso l’UNEP della Corte di Appello di Roma e che, nonostante la presenza di tali ufficiali giudiziari competenti alle attività, pare che il dirigente UNEP responsabile dell’ufficio NEP di Roma abbia omesso di attribuire al personale non scioperante tali atti la cui esecuzione doveva essere garantita improrogabilmente il 5 febbraio 2010
* Che nel settore penale il dirigente UNEP ha disposto, con ordine di servizio verbale, di non fare registrare al cronologico gli atti pervenuti il giorno 5 febbraio 2010; al personale amministrativo non scioperante il Preposto responsabile del settore penale, in esecuzione di quanto disposto dal dirigente UNEP ha imposto di non “caricare” gli atti, se non gli ultimi giorni e, di non fare neppure i “ripassi” a nuova notifica, l’ordine era riferito anche agli atti giacenti in ufficio e vi era l’indicazione di non caricare alcun atto e di non passare nulla in notifica, nonostante la presenza di personale non scioperante per un totale di 166 unità (54 ufficiali giudiziari CI, 8 ufficiali giudiziari B3 e 104 operatori giudiziari)
Tutti gli atti pervenuti all’Ufficio in prima mattina del giorno 5 febbraio ed il preposto ha apposto il timbro indicante per ricevuta falsamente la data 06 febbraio, e, di fatto, gli atti sono stati registrati successivamente nei giorni 08/09 e 10 febbraio 2010.
Tanto premesso, le scriventi OOSS denunciano alle SSVV quanto accaduto per le opportune valutazioni delle eventuali violazioni operate dal c.d. dirigente UNEP coordinatore responsabile dell’UNEP della Corte di Appello di Roma, ed affinché vengano adottate le opportene risoluzioni del caso per il ripristino nel succitato ufficio NEP del rispetto delle norme.
Nel contempo si riservano di adire le competenti Autorità Giudiziarie per la valutazione dei comportamenti antisindacali posti in essere dai menzionati ufficiali giudiziari responsabili dell’ufficio NEP di Roma, nonché per i danni patrimoniali subiti dai Lavoratori scioperanti e per il danno esistenziale derivante dalla violazione di un diritto costituzionalmente garantito.

FPCGIL UIL PA UGB3 RDB FLP
(Nicoletta Grieco) (Iole Attisani) (Giuseppa Todisco) (Piero Piazza)

 
 
 
 

Dai Territori

A TUTTI I LAVORATORI DELLA GIUSTIZIA

Sia l’amministrazione ad individuare il personale necessario
allo svolgimento del lavoro post-elettorale

Mentre prosegue la mobilitazione del personale con presidi e manifestazioni in tutte le sedi giudiziarie, l’Amministrazione ed il Governo restano sordi alla protesta dei lavoratori.

Con una precaria condizione di lavoro è già difficile garantire l’ordinario, figuriamoci cosa potrà accadere con lo straordinario impegno richiesto al personale in occasione delle prossime consultazioni elettorali.

Siamo fermamente convinti che vada garantito il diritto dei cittadini ad esprimersi democraticamente, tuttavia, dato lo stato di emergenza, è opportuno lasciare all’Amministrazione, che non vuole occuparsi dei veri problemi che da anni affliggono i lavoratori della giustizia, la responsabilità di individuare i dipendenti incaricati dello svolgimento delle operazioni post- elettorali.

In un momento in cui non è possibile garantire, per carenza di personale, il quotidiano smaltimento delle attività ordinarie rendiamo evidenti le nostre ragioni non offrendo spontaneamente la nostra disponibilità al lavoro post elettorale.

Roma, 11 marzo 2010
 
 

 
 

NEWS

Il Commissario dell'Aran Naddeo replica a Cozza (Cgil Medici): "Nessun blocco del contratto da parte del Ministero dell'Economia"

 
Replicando al segretario della Fp Cgil Medici Massimo Cozza, il capo Dipartimento della Funzione pubblica e commissario straordinario dell’Aran Antonio Naddeo dichiara:

Non esiste alcun pasticcio nel contratto dei medici 2008/2009, tantomeno un fantomatico ‘gioco delle tre carte’ all’interno del Governo. Com’è prassi per l’approvazione dei contratti, il Ministero dell’Economia ha semplicemente richiesto alcuni chiarimenti in ordine ad alcuni suoi aspetti, tra cui la dichiarazione congiunta dell’indennità di esclusività. Nessun problema invece sul suo incremento, che lo stesso Ministero dichiara compatibile con la copertura finanziaria del contratto. Alla richiesta di informazioni (non rilievi) l’Aran ha già risposto e a breve il contratto sarà portato all’esame del Consiglio dei Ministri. Mi auguro che tutta la procedura termini nel più breve tempo possibile con l’approvazione del contratto da parte della Corte dei Conti e la conseguente erogazione degli incrementi che i medici attendono da molto tempo. Forse Cozza ha nostalgia dei passati contratti, che non sono mai stati certificati dalla Corte dei Conti?”

Caldoro investe un gruppo di lavoratori con l'auto blu e li fa malmenare. Si dimetta. Comunicato stampa di Rossana Dettori, Segretaria Generale Fp-Cgil Nazionale

 
“Il Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, ha commesso un atto di una tale violenza da non essere conciliabile con la carica che ricopre. Investire con l’auto blu dei lavoratori della sanità in lotta e farli caricare indiscriminatamente dalle forze dell’ordine, il tutto dopo aver disertato l’incontro in cui si sarebbe dovuto discutere del loro futuro, è un fatto gravissimo e inaccettabile. Caldoro dovrebbe dimettersi”. Con queste parole Rossana Dettori, Segretaria Generale dell’Fp-Cgil Nazionale, commenta i disordini avvenuti a Napoli davanti alla sede della Regione Campania.

“I lavoratori delle cliniche Villa Russo e Villa Alba, da quando le strutture sono state chiuse, attendono una ricollocazione.

Ricollocazione prevista dal Decreto 75 del 2011, bloccato però dal Ministro Tremonti per problemi di copertura, essendo la Regione Campania soggetta a piano di rientro. Una situazione difficile – continua Dettori – quella vissuta da questi lavoratori a tempo indeterminato del Sistema Sanitario Nazionale, sospesi tra mille incertezze, a cui il Presidente Caldoro dovrebbe guardare con attenzione e della quale dovrebbe occuparsi con maggiore impegno”.

“Invece di partecipare alla riunione, di ascoltarli e di negoziare con loro per trovare una soluzione tempestiva e, visti i risultati, pacifica, il Presidente Caldoro pensa di risolvere la vertenza a suon di tamponamenti e randellate. Niente a che vedere con la democrazia. Caldoro – conclude la sindacalista – chieda scusa o si dimetta”.

Roma, 5 Luglio 2011

 

Comunicato

Comunicato in merito al rinvio dell’incontro previsto per oggi tra i segretari generali nazionali di funzione pubblica e il Ministro dell’Economia e delle Finanze Tommaso Padoa Schioppa
 

Medici

Test, medici e nepotismo: superare i vecchi sistemi di selezione

 Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici

 
Lo scandalo test, che ha avuto il suo epicentro nelle facoltà di medicina, dove sono coinvolti anche medici e figli di medici, e l’articolo odierno della Repubblica “Di padre in figlio nei posti di potere quando i medici diventano casta”, pongono all’attenzione della opinione pubblica il sistema di selezione della classe dirigente medica italiana.

La maggioranza dei medici, che quotidianamente garantisce il diritto alla salute negli ospedali e nel territorio, ha conquistato sul campo con le proprie forze il suo ruolo ed ha raggiunto una professionalità fondamentale per far giudicare alla Organizzazione Mondiale della Sanità il servizio sanitario italiano come uno tra i miglioro al mondo.

E proprio per tutelare, dalla “casta” che occupa per nepotismo i posti potere, le capacità personali degli studenti e la professionalità dei medici pubblici, c’è bisogno di superare i vecchi sistemi di selezione.

Per tutti va valorizzato il merito. Ed in particolare il merito acquisito negli anni difficilmente si può truccare.

Per le ammissioni alle Facoltà di Medicina ed alle Scuole di specializzazione va preso in considerazione il percorso degli studi, senza affidare ad un semplice test la valutazione delle capacità.

Per i concorsi per dirigente medico ed in particolare per i primari e per i responsabili di struttura semplice, va effettuata con trasparenza la valutazione dei curriculum professionali in relazione al posto da ricoprire, senza lasciare la scelta del vincitore alla discrezionalità di un colloquio.

La FPCGIL Medici da tempo porta avanti queste richieste, e ci auspichiamo che, per quanto concerne i dirigenti medici, la Ministra Livia Turco ne terrà conto nel disegno di legge sulla sanità, ormai prossimo.

News su emendamento sul personale

 
Care compagne/i, lavoratrici e lavoratori,
domani 16 gennaio 2008, deve essere approvato il Decreto sulla Sicurezza stradale, nel quale è stato inserito l’Emendamento sul personale del Ministero dei Trasporti, che stanzia le risorse necessarie per i passaggi d’Area, per il contratto della Dirigenza e per nuove assunzioni.
Come voi tutti sapete, la FPCGIL, ha fatto tutto quello che andava fatto, e anche di più, e che le lavoratrici e lavoratori avevano chiesto con forza e nell’assemblea dell’Area A e dell’Area B, svoltasi a Roma, e nella raccolta di oltre 1500 firme, consegnate al Ministro Bianchi.
Ora è la volta delle risposte concrete da parte del Ministro e del Capo del DTT, che devono sostenere con ogni mezzo l’emendamento, per dare sostanza alle aspettative dei lavoratori, che non possono essere più rinviate, né andare deluse.
E’ evidente che questo sarebbe un risultato straordinario e che aprirebbe scenari importanti per il nuovo contratto integrativo di Ministero, che dovrà necessariamente prevedere anche la riqualificazione degli idonei.
Pertanto, noi, domani ci aspettiamo un risultato positivo, anche perché…se non passa un emendamento che ha la copertura economica…qualcuno dovrà, inevitabilmente, assumersi delle responsabilità importanti.
Roma 15 gennaio 2008

FP CGIL NAZIONALE
Gianni Massimiani

 

GERMANIA: Lipsia: i cittadini con un referendum bloccano la privatizzazione dei servizi pubblici locali

GERMANIA: i cittadini di Lipsia con un referendum bloccano la privatizzazione dei servizi pubblici locali (acqua, rifiuti, trasporti, sanità).
 
Gli abitanti di Lipsia hanno respinto, il 27 gennaio 2008, un piano per la vendita del 49,9 % dell’azienda municipalizzata di servizi Leipziger Stadtwerke (SWL) a Gaz de France per 520 milioni di euro.
 
Nel primo referendum nella storia della Germania orientale la città di Lipsia, 416.000 abitanti, ha votato contro la vendita della sua azienda municipalizzata, con circa l’ 87% dei voti (104.000), e con la partecipazione di circa il 42 cento della popolazione (148mila). Il limite per la validità del referendum era il 25%.

Il risultato del referendum è vincolante per tre anni, con il divieto di vendita che colpisce tutte i servizi municipali gestiti dalla Leipziger Stadtwerke, tra cui l’acqua potabile, la raccolta dei rifiuti, l’energia, l’edilizia popolare, il trasporto e gli ospedali.

Il sindaco socialdemocratico della città, Burkhard Jung, aveva appoggiato la vendita a causa del debito pubblico di 900 milioni di euro. Gaz de France aveva vinto la gara con 520 milioni di euro.

Il referendum era stato indetto dopo che erano tate raccolte 42mila firme (ne occorrevano 21mila), dal comitato civico “Stoppt den Ausverkauf unserer Stadt!”, “Fermiamo la vendita della nostra città”, per una petizione contro la vendita dell’azienda municipale. Azienda che produce oltre 50 milioni di euro di profitto l’anno, reinvestiti nel trasporto pubblico. Anche l’opposizione democristiana ha appoggiato il referendum.

Il sindacato dei servizi, Ver.di, tra i promotori del comitato cittadino. aveva appoggiato con forza il no alla vendita dell’azienda.

 
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