Di quanto diminuirà la lunghezza dei processi? A questa domanda non si risponde. La riforma della giustizia presentata al Consiglio dei Ministri è un ennesimo attacco alla Costituzione e all’indipendenza della magistratura. E’ una riforma che va contro gli interessi dei cittadini che non avranno più certezza della perseguibilità di tutti i reati e dunque saranno meno uguali davanti alla legge; la magistratura, oggi sottoposta solo alla legge nel perfetto equilibrio dei tre poteri della nostra Costituzione, sarà meno indipendente.
Separazione delle carriere, doppio Csm, disponibilità della polizia giudiziaria, responsabilità civile dei magistrati: i provvedimenti presentati ieri dal Ministro Alfano hanno l’unico scopo di controllare i magistrati, colpevoli di perseguire i reati del Premier, con la certa conseguenza di rendere i cittadini meno garantiti. E’ noto a tutti lo stato della giustizia italiana, priva di mezzi e di risorse atte a fornire un servizio efficiente alla cittadinanza; una riforma politica che non ha come fine colmare le carenze strutturali e organizzative non servirà a dare un servizio più celere.
Si tratta infatti di un progetto a costo zero mentre sono necessari investimenti, assunzioni di personale, la modernizzazione del sistema e un modello organizzativo efficace.
Roma, 11 marzo 2011
Di seguito (insieme al comunicato unitario interno, e al comunicato stampa) il protocollo d’intesa firmato oggi, per la piena attuazione dell’art. 36/121.
Come potete leggere, il governo si impegna – con la firma del Viceministro Minniti, e del Sottosegretario Pajno – ad avviare un percorso di fattiva soluzione al problema della carenza di personale civile negli uffici della Polizia; in una cornice di certezza, relativamente alle funzioni, e alle reali carenze di organico. Mai l’Amministrazione dell’Interno ha assunto un impegno politico così esplicito, e questo è un grande risultato dell’azione sindacale unitaria che abbiamo coerentemente condotto in questi anni.
Il percorso che adesso si apre dovrà portare ad una intesa che, sul modello di quella ottenuta per gli uffici tecnico-logistici provinciali, definisca puntualmente l’articolazione degli uffici centrali e periferici del Dipartimento P.S. dove è impiegato il personale civile, le responsabilità anche apicali del personale civile, le reali carenze di organico e i provvedimenti che – nell’arco della legislatura – dovranno essere attuati per dare concretezza alle soluzioni che individueremo.
Mi preme particolarmente ricordarvi che gli accordi che stipuleremo saranno, dal nostro punto di vista, orientati a garantire la massima applicabilità nella contrattazione decentrata di posto di lavoro: ciò non toglie che, già oggi, questo rilevante successo politico, questa intesa già raggiunta al massimo livello, può darvi una importante carta da giocare nella contrattazione decentrata, soprattutto in quelle realtà dove minore è il rispetto verso il ruolo fondamentale del personale civile.
FP CGIL NAZIONALE
Lino Ceccarelli
Roma, 17 aprile 2009
Al Sig. Capo del Dipartimento per la Giustizia Minorile
Presidente Bruno Brattoli
Egregio Presidente,
a seguito dei danni registrati durante il terremoto, per l’inagibilità dei locali del tribunale, gli operatori degli uffici giudiziari di L’Aquila stanno prendendo possesso degli uffici dei servizi minorili del capoluogo dell’Abruzzo. Secondo le prime informazioni ciò, peraltro, sta avvenendo senza che i fascicoli dei minori ed i dati “sensibili” archiviati nei compiuter siano stati messi in sicurezza.
Come è possibile immaginare, anche per la mancanza di informazioni coerenti, ciò sta creando ansia e preoccupazione tra gli operatori della giustizia minorile, che oltre ad aver perso in alcuni casi le proprie abitazioni ed essere stati in parte spostati dalla protezione civile negli alberghi della costa, ancora non sanno come, quando e dove potranno prendere servizio.
Le chiediamo, pertanto, un incontro urgentissimo per individuare le migliori condizioni per la ripresa dei servizi e le soluzioni organizzative più idonee per gli operatori dei servizi minorili di L’Aquila.
Distinti saluti
il Coordinatore Nazionale
FP CGIL Giustizia Minorile
Gianfranco Macigno
Roma, 18.06.09
Al Ministro della Giustizia
On. Avv. Angelino Alfano
p.c. Al Capo Dipartimento dell’Organizzazione
Giudiziaria
Cons. Luigi Birritteri
p.c. Al Direttore Generale della DGSIA
Dr. Stefano Aprile
Signor Ministro,
ci risulta che Lei, in un’intervista rilasciata ad una rete locale lo scorso 2 giugno a Termini Imprese, oltre ad attribuirsi ingiustamente i meriti della stabilizzazione dei precari ex lsu, afferma che la Sua Amministrazione sta lavorando per risolvere le problematiche dei lavoratori esternalizzati dell’assistenza tecnica informatica.
Nella riunione dello scorso 11 giugno, a cui erano presenti il Dr. Birritteri e il Dr. Aprile, la Sua Amministrazione ha invece dichiarato che molti contratti non verranno rinnovati e che dunque molti lavoratori saranno mandati a casa: ciò in conseguenza della sospensione di progetti già avviati per mancanza di fondi e della nuova convenzione di assistenza tecnica ‘da remoto’, sulla cui sicurezza sono stati sollevati dubbi da noi ed altri senza risposte convincenti da parte dell’Amministrazione.
A questo punto vorremmo sapere qual è la posizione dell’Amministrazione, visto che le Sue dichiarazioni non corrispondono a quelle dei Suoi collaboratori.
I lavoratori ex Atu interessati hanno diritto ad una risposta certa ed univoca sul loro futuro.
La coordinatrice nazionale
FPCGIL Organizzazione Giudiziaria
Nicoletta Grieco
STATO DI AGITAZIONE TRIBUNALE DI VICENZA
Roma 2 agosto 2007
Ai Coordinatori degli Enti Pubblici non Economici
Come sapete ieri abbiamo sottoscritto l’ipotesi di accordo per il rinnovo contrattuale degli Enti Pubblici non Economici, 2006/2009 parte normativa e 2006/2007 parte economica.
Gli incrementi medi a regime sono di 127,42 euro (si collocano all’incirca tra il C2 e il C3). Per rispettare gli aumenti tabellari, finali, già individuati nello Stato, si impegnano circa 103 euro (la differenza è causata dal diverso addensamento nelle posizioni economiche), Circa 4 euro servono per conglobare l’ex I.I.S. al 100% nell’indennità di fine servizio. 6 euro circa incrementano l’Indennità di Ente. Poco più di un euro copre il costo, fino ad oggi, dell’inserimento dell’Indennità di Ente nel TFR, mentre per coprire il costo dei lavoratori che nel futuro aderiranno al TFR, è stato individuato un meccanismo di prelievo dal Fondo (si tratta di pochi centesimi annui per ogni dipendente al quale si applicherà il TFR). E’ un risultato importante perché consentirà, per chi vorrà entrare nella Previdenza Complementare, di avere una retribuzione utile più elevata. I 13 euro circa rimanenti, confluiscono sul Fondo per il trattamento accessorio, una parte dei quali già finalizzati per sostenere la sperimentazione sul grado di soddisfazione dell’utenza e sul merito individuale.
Le decorrenze sono quelle già fissate con il CCNL dei Ministeri. Quindi dopo l’approvazione della Finanziaria si aprirà una sessione negoziale nella quale è già individuata la retrodatazione dell’ultima colonna (31.12.2007) al primo febbraio, sempre del 2007.
Nella parte normativa la novità maggiore è data dall’introduzione del nuovo sistema di classificazione del personale. Un sistema che elimina tutte le posizioni giuridiche all’interno, tranne quella iniziale. A differenza del sistema dello Stato, l’accesso dall’esterno è sempre sul primo livello dell’Area. Questo comporta che la dotazione organica sia di area e non di profilo, aumentando il grado di flessibilità nelle progressioni interne alle aree. In prima battuta il numero delle posizioni economiche rimane lo stesso, mentre una Commissione paritetica Aran-Sindacati verificherà la congruità del loro numero nelle tre aree.
Viene definita la disciplina delle elevate professionalità, con un forte sistema di relazioni sindacali, che entrerà in vigore a seguito della coda contrattuale post Finanziaria. Coda nella quale dovrà essere definito il sistema di finanziamento e se ci dovrà essere un limite al numero degli incarichi definito dal CCNL o dalla contrattazione integrativa.
Anche in questo accordo si è rafforzato il sistema delle relazioni sindacali in caso di esternalizzazioni e internalizzazioni; si è intervenuti sul CPO e si è incrementata al 20% la quota da destinare alla contrattazione di posto di lavoro.
Proseguendo nell’esperienza dei miglioramenti continui della qualità del servizio negli Enti, si è introdotto, in via sperimentale, il parametro del grado di soddisfazione dell’utenza e del merito individuale. Come abbiamo già detto è un’opportunità che la contrattazione integrativa dovrà saper utilizzare, anche sul versante dell’acquisizione di risorse aggiuntive.
Si tratta, quindi, di un accordo positivo che riprende la piattaforma unitaria presentata ad aprile, muovendosi sia nell’alveo del Memorandum sulla valorizzazione del Lavoro Pubblico, firmato in via definitiva il 6 aprile, che dell’accordo firmato con il Governo il 29 maggio per le quantità economiche. Quantità che consentono la copertura del potere d’acquisto delle retribuzioni.
Un accordo che interviene su questioni da tempo attese dai lavoratori e dalle lavoratrici del comparto, sia in ordine alle questioni economiche che sulla normativa.
E’, inoltre, un altro passo del consolidamento della stagione dei rinnovi contrattuali che dovrà, a settembre, proseguire con gli altri Comparti.
Adesso la parola passa alle lavoratrici e ai lavoratori che, come da nota unitaria, dovranno essere consultati sull’ipotesi di contratto, registrandone la volontà.
Il Segretario nazionale FP–CGIL
Funzioni Centrali e Agenzie Fiscali
(A.Garzi)
Nel rendervi noto che nella giornata di domani si riuniranno le segreterie nazionali CGIL–CISL e UIL per fare il punto di situazione su tutta la vertenza difesa, vi comunico inoltre che nell’ambito del decreto legge relativo alle missioni dei militari all’estero è stata autorizzata per il personale “contrattualizzato appartenente alle aree funzionali in servizio presso il Ministero della Difesa, la spesa di € 10.000.000 per l’anno 2008, da destinare, attraverso la contrattazione integrativa, all’incentivazione delle produttività del predetto personale”.
Vi allego la circolare di Persociv relativa ai soggiorni e la convocazione di SME sulla riorganizzazione dei Poli di Mantenimento, CEPOLISPE e CETLI.
Roma, 5 febbraio 2008
Fp Cgil Difesa
Noemi Manca
FP CGIL CISL FPS UIL PA
Roma, 23 settembre 2008
All’Onorevole
Roberto MARONI
Ministro dell’Interno
Onorevole signor Ministro,
in occasione dell’incontro del 10 luglio scorso la S.V. anticipò che nel corrente mese di settembre avrebbe sottoposto alle OO.SS. un progetto di riorganizzazione del Ministero dell’Interno, e segnatamente per ciò che concerne le Prefetture – Uffici Territoriali del Governo.
Ad oggi non abbiamo ancora ricevuto nulla. Nel frattempo, abbiamo avuto modo di leggere l’atto Camera n. 603/2008, a firma Caparini più altri, recante “Disposizioni per il trasferimento delle competenze del Prefetto al Presidente della Regione, al Presidente della Provincia, al Sindaco, al Questore e alle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura”.
E’ evidente che con il citato progetto di legge non si opera alcuna riorganizzazione delle Prefetture – UTG, al contrario, molto più semplicemente, se ne dispone la chiusura e si trasferiscono le relative competenze ad altre amministrazioni pubbliche locali e territoriali.
Non si capisce la ratio, né a nostro avviso si intuisce quale possa essere il progetto. Lo diciamo da sempre: CGIL, CISL e UIL condividono il concetto di giungere ad uno Stato più leggero ma ritengono inaccettabile un arretramento totale dello Stato sul territorio.
La chiusura delle Prefetture-UTG quale organo di rappresentanza dello Stato sul territorio e di autorità provinciale di pubblica sicurezza vanno proprio nella citata direzione: assenza totale dello Stato a livello locale a favore di un aumento di competenze ai Comuni, che a quel punto sarebbero chiamati a gestire le relative funzioni in totale autonomia, senza alcuna forma di coordinamento e senza garantire i medesimi livelli di efficienza dei servizi erogati.
Non possiamo, altresì, non rammentare le possibili conseguenze che l’approvazione del citato disegno di legge comporterebbe per i lavoratori dell’Amministrazione civile dell’Interno che operano nelle Prefetture. Il malcontento, unitamente alla rabbia ed alla preoccupazione, sta assumendo dimensioni rilevanti.
Per tutti questi motivi riteniamo indispensabile aprire un tavolo di confronto con la S.V. per confrontare le rispettive posizioni sul ruolo e sulle funzioni del Ministero dell’Interno.
Certi della Sua attenzione e sensibilità politica, restiamo in attesa della convocazione.
FP CGIL CISL FPS UIL PA
Fabrizio SPINETTI Paolo BONOMO Enzo CANDALINO
FP CGIL CISL FPS UIL PA
Roma, 23 settembre 2008
Al Ministero dell’Interno
Dipartimento per le politiche del personale
dell’Amministrazione civile e per le
risorse strumentali e finanziarie
Ufficio relazioni sindacali
SEDE
Si fa riferimento all’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 703 del 12 settembre 2008, recante “ulteriori disposizioni urgenti di protezione civile per il contrasto e la gestione dell’eccezionale afflusso dei cittadini stranieri extracomunitari giunti irregolarmente in Italia”, pubblicata nella G.U. n. 220 del 19 settembre scorso.
Al riguardo, con riferimento a quanto disposto nell’art. 5 del citato provvedimento, le scriventi OO.SS. chiedono un immediato incontro al fine di sottoscrivere un protocollo d’intesa per la distribuzione delle ore di lavoro straordinario agli uffici interessati.
Si resta in attesa della convocazione.
FP CGIL CISL FPS UIL PA
Fabrizio SPINETTI Paolo BONOMO Enzo CANDALINO
I lavoratori degli Uffici giudiziari di Palermo, riuniti in assemblea, dichiarano quanto segue:
1) Respingono con fermezza la proposta di Ordinamento Professionale dell’Amministrazione Giudiziaria perché mortifica la professionalità dei lavoratori che verrebbero ingiustamente dequalificati. Essa porterebbe certamente ad un peggioramento del servizio riportando l’Amministrazione ai modelli organizzativi di 10 anni fa. La proposta di separare le funzioni delle figure professionali, renderà il servizio giustizia meno efficiente, rallentando i tempi dei procedimenti e disegnando un ordinamento del tutto superato.
2) Denunciano le condizioni di lavoro degli uffici giudiziari di Palermo che soffrono per gravi carenze di organico e mancanza di risorse. Nello specifico, la proposta dell’Amministrazione ridurrebbe gli attuali n.51 ufficiali giudiziari, tra C/1 e B/3, addetti al servizio di notificazione a soli n.29, sui quali ricadrebbero i pesanti ed insostenibili carichi di lavoro dei n. 22 colleghi C/1 che sarebbero costretti a svolgere solo gli atti di esecuzione forzata arrecando inoltre un grave danno all’utenza. Improvvisamente, da un giorno all’altro i 29 ufficiali giudiziari B/3 subirebbero un repentino aumento dei loro carichi di lavoro in misura pari al 76%. Questi sono i numeri e sono inconfutabili. Tuttavia, l’amministrazione pur conoscendoli, da più di un decennio non indice i concorsi per il personale B/3. Il tutto si traduce in una operazione a costo zero e ad organico invariato degli ufficiali giudiziari B/3 i quali, ormai hanno una età media superiore ai cinquanta anni e avvertono gli effetti del gravoso lavoro quotidiano svolto sul territorio palermitano, tant’è che a 10 di loro è già stato riconosciuto di non poter svolgere il servizio esterno di notificazione per motivi di salute. Inoltre, la proposta dell’Amministrazione non tiene conto che in virtù dell’interfungibilità delle funzioni i lavoratori hanno acquisito da anni una maggiore professionalità, proponendo un’ ipotesi organizzativa dequalificante e umiliante.
3) Alla luce del dibattito politico istituzionale sul ‘processo breve’ si evidenzia la mancanza assoluta di risorse e di progetti. Solo a Palermo rischiano di cadere in prescrizione dal 20 al 30% dei processi negando giustizia alle vittime e alle parti lese, costituite come parti civili. Come ammonisce il Presidente dell’ ANM di Palermo “per anni molti siciliani hanno preferito rivolgersi al mafioso di turno per la risoluzione delle proprie controversie private adesso che un percorso di legalità è stato fatto, non si possono deludere le aspettative dei cittadini”. Sono dunque necessari, per garantire una effettiva accelerazione dei tempi di processi, investimenti adeguati per il giusto riconoscimento professionale dei lavoratori, per nuove assunzioni e per la modernizzazione del sistema.
In un avamposto della lotta alla mafia come la Procura di Palermo mancano ben 16 pubblici ministeri ed il personale è sottorganico del 50% , nonostante la riduzione del 10% già effettuata . Unico caso in Sicilia e forse anche del resto d’Italia. A fare le spese di questa situazione saranno, come sempre, i cittadini onesti.
4) Chiedono ai Capi degli Uffici Giudiziari di Palermo di affiancare i lavoratori della Giustizia nel contrastare la proposta dell’Amministrazione e di farsi portavoce delle difficili condizioni di lavoro degli uffici.
5) Danno mandato alle OO.SS. FPCGIL, UILPA-UIDAG, FLP, RdB che unitariamente hanno avviato una mobilitazione, di proseguire e intensificare le iniziative di contrasto al disegno dell’Amministrazione per ottenere la ricomposizione dei profili professionali e la riqualificazione del personale della giustizia.
Palermo, 30 novembre 2009