Roma, 2 aprile 2008
Al Sottosegretario di Stato
Luigi Li Gotti
Al Capo Dipartimento dell’O.G.
Ministero della Giustizia
Claudio Castelli
Al Direttore Generale del Personale e della Formazione
Carolina Fontecchia
p.c. al Consiglio Superiore della Magistratura
Comitato di Presidenza
p.c. al Presidente della Corte d’Appello di Bologna
Giuliano Lucentini
Le gravi carenze organizzative con le quali si è avviato in data 14 marzo 2008 il processo Parmalat sono state oggetto di attenzione sui mezzi di comunicazione di massa e in sede di incontro sindacale nazionale del 17 marzo 2008 .
Allo stato abbiamo conoscenza di dichiarazione di impegno dell’amministrazione centrale circa la destinazione di quattro unità presso il Tribunale di Parma e una unità presso la locale Procura della Repubblica da assumersi entro il 31 maggio 2008 nel profilo del cancelliere, posizione economica C1, nonché della richiesta inviata alla Corte d’Appello di Bologna circa la individuazione di una “task force” di rafforzamento del personale.
Sul punto sappiamo che da tempo le OO.SS. territoriali hanno avanzato richieste e proposte che sottolineavano l’opportunità di costituire un gruppo di lavoro specifico dedicato al processo Parmalat, attraverso il reperimento di personale a copertura integrale della dotazione organica sofferente di 16 figure professionali, sia mediante le annunciate nuove assunzioni che attraverso la mobilità anche temporanea da altre amministrazioni, nonché la necessità di interventi di supporto tecnologico e strumentale.
Bene, posto che ad oggi non vi è ancora notizia di sviluppo degli impegni dichiarati, si chiede informazione sui tempi certi di assegnazione agli uffici giudiziari di Parma delle unità di nuova assunzione.
Si chiede quali problemi ostacolino l’attivazione di percorsi di mobilità dopo che la stessa Amministrazione aveva invitato informalmente a dare comunicazione fra i lavoratori circa la possibilità di attivare gli strumenti previsti dalla legge finanziaria 2008, comma 128.
In considerazione delle note carenze d’organico di cui soffre tutto il distretto di Corte d’Appello di Bologna, si chiede di conoscere attraverso quali risorse il Presidente di tale Corte d’Appello possa costituire la task force di pronto intervento e rafforzamento del personale presso il Tribunale di Parma. In particolare, se sul punto sia stato attivato il percorso indicato attraverso accordo sindacale in sede distrettuale in data 5/3/2008 per l’individuazione di forme di collaborazione con l’ente Regione -possibilità segnalata anche dal C.S.M. con delibera in data 15.02.2008 n. 3423-.
Tale questione riveste profilo di elevato interesse nazionale per la necessità che un processo che coinvolge l’interesse di centinaia di migliaia di cittadini e risparmiatori si svolga in tempi ragionevoli, esente da rischi di paventata prescrizione .
Certi di un positivo e sollecito riscontro porgiamo distinti saluti
Per FP CGIL Funzioni Centrali
Cosimo Arnone
Abbiamo più volte denunciato, sulla stampa e scrivendo note al Ministro competente, il fatto che nell’ambito di un progetto chiamato “Patto Calabria Sicura”, si è proceduto all’espletamento di una gara informale che ha portato all’assunzione di alcuni lavoratori interinali in uffici giudiziari calabresi.
Ciò significa che in questi uffici, da oggi, entreranno lavoratori a tempo determinato forniti da un’agenzia interinale: sono lavoratori che hanno obblighi solo nei confronti di un datore di lavoro privato e opereranno in settori vitali come gli uffici giudiziari penali, unici destinatari del provvedimento, depositari di dati sensibili, con le conseguenze che ne potrebbero derivare per la sicurezza in una regione tristemente nota per l’alto tasso di criminalità.
Sono state totalmente ignorate le obiezioni della FP CGIL che rimane comunque a favore di assunzioni negli uffici giudiziari nell’ambito del sistema delle regole contrattuali e da tempo denuncia le gravissime carenze organiche in cui operano i lavoratori della giustizia.
In questo modo si mette in pericolo l’azione giudiziaria di molti magistrati che operano in prima linea in Calabria, a dimostrazione che la politica del governo sulla sicurezza, i cui provvedimenti sull’immigrazione sfiorano l’incostituzionalità, non è altro che uno specchietto per le allodole.
Roma, 9 febbraio 2009
A seguito dell’importante risultato raggiunto con la sottoscrizione dell’ipotesi di intesa del CCNL 2008-2009 delle Autonomie Locali, che rappresenta la sintesi di una innovata azione unitaria, è previsto l’attivo unitario dei delegati per la sintesi finale della consultazione unitaria.
La riunione si terrà:
MERCOLEDI’ 22 LUGLIO 2009 con inizio alle ore 10.00
presso l’AUDITORIUM di Via Rieti
Via Rieti, 13 – 00187 ROMA
COMUNICATO FPCGIL DIFESA
FINALMENTE SI PARLA DI DIFESA SPA COME PERICOLO!!!!!!!!!
ORA CHE ARRIVA IN PRIMA PAGINA … FORSE CI SI RENDERA’ CONTO DELLA PERICOLOSITA’ DELLE NOSTRE DENUNCE!!!!!
PERICOLO DI PRIVATIZZAZIONE DI FUNZIONI DELLO STATO CHE SECONDO COSTITUZIONE, E SECONDO NOI, DEVONO RESTARE FUNZIONI PUBBLICHE.
POSSIBILITA’ DI PRODURRE ENERGIA NUCLEARE IN SITI MILITARI. UTILIZZO DI STRUTTURE MILITARI PER FINI DIVERSI DA QUELLI ATTRIBUITI ALLA FUNZIONE DIFESA?
ACQUISTI SENZA CONTROLLO PUBBLICO? PARLAMENTO SVUOTATO DELLE SUE PREROGATIVE DI CONTROLLO SU PROPOSTE DI LEGGE, APPROVAZIONE DELLA COSTITUZIONE DI DIFESA SPA CON EMENDAMENTO ALLA FINANZIARIA.
ORA E SENZA PERDERE TEMPO… BISOGNA CHIEDERE IL COINVOLGIMENTO DI TUTTE LE FORZE POLITICHE, PRIMA CHE LO STATUTO DELLA SPA VENGA APPROVATO!!!!!
SE ALLA DIFESA SERVONO RISORSE, PERCHE’ NON UTILIZZARE NORME GIA’ PRESENTI, COME FATTO PRESENTE DALLA FP CGIL DIFESA?
COME ADERENTE ALLA II MOZIONE, ABBIAMO PROPOSTO UN EMENDAMENTO ALLA MOZIONE II CHE RIGUARDA UN UTILIZZO APPROPRIATO DI STRUTTURE E INFRASTRUTTURE IN DISMISSIONE, RELATIVO ANCHE A DIFESA SPA, CHE SI ALLEGA.
ROMA, 1 FEBBRAIO 2010
FP CGIL DIFESA
NOEMI MANCA
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Ministero Difesa Roma – Proposta di emendamento capitolo Lavoro Pubblico
EMENDAMENTO MOZIONE 2
(Da inserire dopo il penultimo capoverso del capitolo LAVORO PUBBLICO)
A titolo esemplificativo proponiamo di utilizzare le strutture dismesse o in via di dismissione del Ministero della Difesa per riproporle all’utilità sociale.
Tra questi segnaliamo due esempi non esaustivi:
* Lo stabilimento chimico farmaceutico di Firenze, che in passato ha avuto finanziamenti per la produzione di farmaci orfani, potrebbe specializzarsi in questa prospettiva, in tal modo si otterrebbe una valorizzazione delle professionalità e delle lavoratrici e lavoratori civili e si sottrarrebbero dal mercato coloro i quali sono colpiti da malattie per le quali l’industria farmaceutica non intende investire perché non conveniente.
Inoltre si potrebbero produrre farmaci da inviare nei paesi in via di sviluppo per praticare la solidarietà internazionale;
* In un paese nel quale nel giro di pochi mesi si rincorrono le emergenze, il fuoco in estate e l’acqua in inverno, utilizzare le strutture del Ministero della Difesa significherebbe sottrarre al mercato la protezione civile, praticare politiche di programmazione del territorio e formazione specifica, con un notevole risparmio di risorse pubbliche.
Ci sembrano questi esempi simbolici ma importanti per utilizzare al meglio le strutture ed il lavoro pubblico, ed in tale contesto valorizzare e specializzare anche le lavoratrici ed i lavoratori del Ministero che vengono sistematicamente emarginati dalle politiche privatistiche del Ministero della Difesa, come ad esempio l’agenzia servizi spa.
Il crollo della Casa dei gladiatori, potrebbe non essere isolato. C’è forse un censimento delle condizioni statico-ambientali dei siti archeologici italiani? Evidentemente no, se ci fosse però bisognerebbe sapere come era stata classificata l’opera crollata, se erano in atto monitoraggi e stati previsti interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria, se insomma il nostro patrimonio archeologico è, oppure no, sotto il controllo di chi dovrebbe tutelarlo e gestirlo. Come stanno Villa Adriana, la Domus Aurea, Paestum o Aquileia ? E nel caso si sappia, c’è qualche intervento programmato? Non si può fuggire dai problemi: occorre un controllo centralizzato della condizione dei siti archeologici che vada oltre la “Carta del rischio” e, conseguentemente, un piano di intervento che individui le risorse necessarie a conservare e valorizzare ciò che ci è pervenuto dalla storia. Si parla tanto di economia della conoscenza e della creatività e poi non si è in grado di far seguire, alle declamazioni, i fatti .
La cultura produce benessere sociale ed economico, solo gli ignoranti possono dire il contrario. Le nostre strutture sindacali saranno mobilitate per denunciare sito per sito tutte le situazioni che necessitano di interventi urgenti, si potrà quindi fare un discorso sulle risorse economiche e sulle professionalità necessarie per porvi rimedio. Il ministro Bondi o si dimostra all’altezza di questo compito ed è in grado di formulare un progetto in discontinuità con la politica fin qui seguita fatta di tagli al personale e ai fondi oppure è inadeguato al suo ruolo e nessuna fatalità potrà mai trovarlo innocente.
Roma, 10 Novembre 2010
Roma 25 Ottobre 2007
Ai delegati ed eletti RSU Fp Cgil
Ministero della Difesa
Di seguito, per opportuna conoscenza, la bozza di Decreto Ministeriale concernente la soppressione/riorganizzazione di enti e comandi dell’Aeronautica militari di cui al d.lgs n.253/2005 e il Decreto Ministeriale 15 ottobre 2007, modificativo del D.M. 30.9.1996 “costituzione, ordinamento e attribuzioni del raggruppamento autonomo del Ministero della Difesa”.
Fp Cgil Difesa
Noemi Manca
Coordinamenti Nazionali Inpdap
A TUTTO IL PERSONALE
Assemblea Nazionale lavoratori Inpdap: una grande partecipazione!
Venerdì 10 ottobre 2008 presso l’Auditorium della Direzione Generale Inpdap in via Ballarin a Roma, si è tenuta la prevista Assemblea Nazionale dei lavoratori Inpdap indetta da Cgil Cisl Uil.
All’Assemblea, che ha visto una grandissima partecipazione di lavoratrici e lavoratori, erano presenti delegazioni di molte Sedi Inpdap d’Italia.
Nel corso del dibattito è stata sottolineata la necessità di sostenere le azioni che il Sindacato Confederale sta portando avanti e di potenziarne le battaglie.
E’ stata altresì sottolineata l’indispensabilità per l’Inpdap, così per l’intero settore degli EPnE di porre rimedio ai guasti che per il 2009 la legge 133/08 produrrà sul salario incentivante la produttività.
Sotto questo aspetto, la delegazione di lavoratrici e lavoratori che andrà all’incontro con il Commissario dell’Ente avrà il compito di chiedere precisi e concreti impegni sulle iniziative che l’Amministrazione intende intraprendere per non vedere irrimediabilmente compromessa la pianificazione del 2009 e dei progetti ad essa collegati, con il conseguente blocco nell’erogazione delle prestazioni.
Al dibattito hanno partecipato anche due lavoratrici interinali che hanno illustrato la loro drammatica situazione e chiesto sostegno alle Organizzazioni Sindacali affinché venga posto rimedio alla loro condizione che tuttora non presenta sbocchi tranquillizzanti per il futuro.
Al termine l’assemblea ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno che si allega.
Roma, 13 ottobre 2008
FP CGIL CISL FP UIL PA
Camillo Linguella Francesco Nicastro Pasquale Crisalli
COORDINAMENTI NAZIONALI INPDAP
ORDINE DEL GIORNO
dell’Assemblea Nazionale Generale del Personale Inpdap del 10 ottobre 2008
Le lavoratrici ed i lavoratori dell’Inpdap riuniti in Assemblea indetta da FP CGIL – FP CISL – UIL PA il giorno 10 ottobre 2008,
RIAFFERMANO
La validità di tutte le ragioni che hanno portato alla mobilitazione ed alle iniziative che si susseguono dal mese di luglio,
DICHIARANO
Che la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici non può essere calpestata e che non può essere superato il diritto sancito dalla Costituzione italiana per tutti i cittadini ad avere servizi pubblici garantiti,
DENUNCIANO
Il grave attacco del Governo che punta, attraverso la denigrazione e l’umiliazione dei lavoratori pubblici e l’uso di misure vessatorie e discriminanti, allo smantellamento delle Pubbliche Amministrazioni, del lavoro, dei servizi e dei beni pubblici per aprire alla privatizzazione dello Stato Sociale e del Welfare di questo paese anziché attuare l’indifferibile riforma delle Pubbliche Amministrazioni e renderle sempre più efficienti.
SI OPPONGONO
* Al blocco delle assunzioni e delle stabilizzazioni delle lavoratrici e dei lavoratori interinali che fino ad oggi hanno contribuito, con le competenze acquisite in questi anni, al buon funzionamento delle amministrazioni e che in migliaia, si ritroveranno senza posto di lavoro;
* al mancato stanziamento di risorse per i rinnovi contrattuali;
* alla ridimensionamento della contrattazione integrativa che ha garantito il miglioramento della qualità e dei servizi, e l’incremento della produttività,
* alla sottrazione di risorse economiche che all’Inpdap sono stati sempre legate a standard predefiniti di produttività
RESPINGONO
* L’aggressione al lavoro pubblico che allontana i cittadini dalle Pubbliche Amministrazioni invece di coinvolgerli;
* una politica che abbassa la soglia dei diritti garantiti per cittadini e lavoratori;
* i contenuti vessatori, discriminatori e retrogradi della L. 133/08;
Manifestato piena adesione ed incondizionata alle iniziative di sciopero territoriali e poi di quello generale
Danno mandato ai Coordinatori Nazionali CGIL CISL UIL di formare una delegazione che chiederà un incontro al Commissario dell’Inpdap per rappresentare tutte le suesposte problematiche chiedendo l’assunzione di precisi impegni affinché nell’ambito del Comitato di Settore assieme ai Commissari dell’Inps ed Inail siano adottate misure concrete per il rilancio del ruolo del Enti ed il recupero del potere di acquisto dei lavoratori.
APPROVATO ALL’UNANIMITA’
Codice di Condotta nella lotta alle molestie sessuali
I BUONI e I CATTIVI
Il Consiglio dei Ministri ha approvato la bozza del decreto legislativo attuativo della legge 4 marzo 2009 n. 15.
La cosiddetta legge di riforma del pubblico impiego.
Di fatto sparisce il CCNL e tutto viene deciso per legge.
Viene decisa a priori anche la percentuale di buoni e cattivi, di meritevoli e non meritevoli.
Al 25% del personale andrebbe il 100% del trattamento accessorio, al 50% del personale andrebbe il 50% del trattamento accessorio e al restante 25% nulla.
Il tutto legato alla performance individuale.
In pratica, in una sede solo 1 su 4 prenderebbe l’incentivo pieno così come 1 su 4 viene considerato non meritevole di nulla.
Il fatto di aver preso l’incentivo pieno o meno avrà poi ripercussioni sugli eventuali sviluppi professionali.
Una pubblica amministrazione come l’INPS, che da anni applica un modello di lavoro per processi, verrebbe spinta ad un individualismo di “sopravvivenza”, cosa che stiamo già sperimentando, peraltro, con la faccenda dello straordinario, con buona pace di un’organizzazione del lavoro flessibile e in grado di rispondere “realmente” e non a spot alle esigenze dei cittadini.
Non è cosi che si riforma la Pubblica Amministrazione, così la si smantella.
Un segnale è anche quello di sospendere le elezioni per le RSU, ovvero, di impedire il confronto con le OO.SS. e con i lavoratori che, per quanto ci riguarda, sono i soli e unici reali conoscitori della macchina pubblica e quindi i veri possibili artefici del reale cambiamento.
Roma 11/05/2009
p. il Coordinamento Nazionale FP CGIL INPS
Oreste Ciarrocchi
L’approvazione del Decreto nel Cdm è un atto di arroganza, fermeremo Brunetta con l’unità sindacale
L’approvazione in Consiglio dei Ministri del decreto di attuazione della delega in materia di ottimizzazione del lavoro pubblico ed efficienza nella pubblica amministrazione, proposta ed ottenuta ieri dal Ministro Brunetta, sancisce la scomparsa del contratto a discapito della legge, la scomparsa del contratto nazionale. Tutto ciò avviene senza alcuna consultazione delle organizzazioni sindacali. Un fatto gravissimo.
Apprendiamo con soddisfazione la contrarietà di Cisl e Uil a questo provvedimento. Proponiamo quindi a Cisl e Uil di riprendere il percorso unitario, chiedendo al parlamento di esprimere con chiarezza il proprio dissenso a questo provvedimento, e valutando congiuntamente quali possano essere le iniziative di contrasto più efficaci da mettere in atto.
L’iniziativa del Ministro Brunetta, contrassegnata da un decisionismo chiacchierone, non ha portato nessun reale cambiamento per cittadini e aziende, nessuna estensione della qualità dei servizi. L’unico vero interesse del Ministro sembra quello di colpire le libertà. Non altrimenti si spiega la presenza in questo provvedimento di una decisione completamente estranea alla legge varata dal parlamento, che sospende a ridosso della loro naturale scadenza le elezioni delle Rappresentanze Sindacali Unitarie in tutti i posti di lavoro pubblico.
Chiediamo a Cisl e Uil, a partire da questo punto, di chiedere al Ministro e soprattutto al paese: Chi ha paura della libertà?
Roma, 9 Maggio 2009
Carlo Podda
Decreto Legislativo di attuazione della legge 4 marzo 2009 n.15 in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni
Il Sottosegretario alla Giustizia Giacomo Caliendo ha annunciato alla stampa la firma di un accordo stralcio sul nuovo contratto integrativo della Giustizia definendolo ‘un primo passo importante’ verso il miglioramento dell’efficienza e l’efficacia del servizio: ancora una volta, come è spesso avvenuto durante le trattative, ha dimostrato di non conoscere l’argomento di cui parla.
Dice infatti che l’accordo è stato sottoscritto da due OO.SS legittimate, ma omette che queste OO.SS non rappresentano la maggioranza dei lavoratori; quando parla del nuovo ordinamento menziona la ‘flessibilità’ nell’ambito dei profili professionali omettendo che l’accordo in questione viola il Contratto Nazionale in almeno 6 punti proprio per quanto attiene il principio della ‘flessibilità’, in quanto separando le funzioni e demansionando il personale porterà ad un sicuro peggioramento del servizio e ad una divisione del lavoro che va contro ogni principio di buona organizzazione.
Omette altresì che le OO.SS FPCGIL, UILPA, RdB e FLP, che invece rappresentano la maggioranza dei lavoratori, hanno presentato un progetto alternativo, che trova la sua ragione nel DPEF 2010/13 presentato dal Governo, e un ordinamento professionale che rispetta il Contratto Nazionale ed è improntato a principi di flessibilità ed efficienza, ma che la sua Amministrazione non ha ritenuto neanche di prendere in considerazione, in spregio delle numerose proteste dei lavoratori che proprio ieri hanno manifestato a Piazza Montecitorio.
Evidentemente è nello stile del Ministro Alfano e dei suoi collaboratori dire bugie sull’efficacia del servizio della giustizia.
La legge sul ‘processo breve’ come affermato da un importante dirigente del Ministero durante una trattativa, è un’invenzione della stampa ed in realtà si tratta di una legge sull’estinzione dei processi.
Aggiungiamo che con gli uffici giudiziari in queste condizioni e con il nuovo ordinamento l’estinzione dei processi non è una possibilità ma una certezza: è questo l’unico obiettivo che il Governo vuole raggiungere ed i beneficiari non saranno i cittadini.
Roma, 17 dicembre 2009
I REGALI DELLA BEFANA
La Befana ha portato all’Inpdap due grandi regali: un nuovo Direttore Generale, l’altro (il vecchio) è andato via insalutato ospite come si addice ai dittatori esiliati; e ben due Vicari.
Quest’ultimo evento, che per la sua originalità ha meritato la ribalta della carta stampata, racchiude in sé tutta la peculiare stravaganza della gestione di questo Ente.
Infatti, la delibera commissariale di nomina del vicario dovrebbe, di norma, essere fatta su proposta del Direttore Generale.
Qui, invece, non solo il provvedimento è firmato prima dell’insediamento del Direttore Generale, ma addirittura individua due Vicari, uno dei quali neppure Dirigente Generale (in sconfortante coerenza con un altro pessimo precedente provvedimento!).
Quali siano le profonde motivazioni che spingono un Commissario, in attesa di proroga, a procedere in questo modo per niente ortodosso, non è dato di sapere.
Un sospetto però viene: che il Commissario si sia preoccupato di dotare l’Istituto di un Vicario capace di reggere la lampadina e l’altro capace di avvitarla…. come nella migliore tradizione delle barzellette sui carabinieri??
E ALLORA CHE BARZELLETTA SIA!
LA CGIL, INTANTO, CONTINUA AD ESERCITARE IL SUO RUOLO A TUTELA DEI LAVORATORI.
Roma, 8/1/2010
Il Coordinatore Nazionale FP Cgil Inpdap
Marinella Perrini