Comunicato

 

MAGAZZZINO SALTO DI QUIRRA
INTERROGAZIONE E RISPOSTA ON.LE SOTTOSEGRETARIO ALLA DIFESA COSSIGA

    Si rende noto che in relazione alle notizie recentemente apparse sugli organi di stampa, in merito alla presenza di “munizioni all’uranio impoverito” presso il Poligono Interforze del Salto di Quirra (PISQ), è stata fatta un interrogazione parlamentare (allegata in copia). 

    In merito poi agli esiti di quanto emergerà dall’indagine della Procura di Lanusei effettuata sulle aree del poligono, il Sottosegretario ha ribadito l’impegno del governo a sospendere le attività addestrative, qualora dovessero emergere oggettive situazioni di rischio per gli abitanti delle aree circostanti e per il personale della Difesa.

Roma, 15.3.2011

 
FPCGIL DIFESA
Noemi Manca

 
 
 
 

 
 

 
 

Comunicato

 
 

CONTRATTAZIONE INTERLOCUTORIA E TAVOLI TECNICI

 
Si è svolta oggi riunione di contrattazione nazionale con vari punti all’ordine del giorno. Una riunione che già nelle premesse non era risolutiva delle varie e delicate problematiche all’analisi del tavolo, ma che ci ha consentito di mettere a fuoco alcune tematiche e le modalità di affrontarli.
Per punti:
* Accordo di estensione dal 30 al 50% dei festivi lavorati: sul punto non abbiamo firmato in quanto lo stesso è oggetto di vertenza nazionale unitaria. Rispetto alle situazioni di fatto in cui si è superato il limite del 30% ai lavoratori spetta comunque il pagamento di quanto dovuto, fatta salva ogni azioni di messa in mora dei Dirigenti che autorizzano lo sforamento in assenza di accordo nazionale. Pur comprendendo la delicatezza della problematica noi riteniamo che sino a che non vi saranno risposte alle questioni che abbiamo posto a base dello stato di agitazione nazionale, in primis l’incontro con il Ministro, vanno mantenute le opzioni di protesta predefinite;
* verifica progetti aperture straordinarie: sul punto, non avendo ancora acquisiti tutti gli esiti delle verifiche attuate in sede locale l’Amministrazione ha rinviato alla prossima settimana la disamina e il conseguente via libera ai pagamenti. Noi abbiamo sollecitato l’immediato pagamento delle aperture su cui la verifica del tavolo locale è andata a buon fine, l’Amministrazione è in attesa della registrazione dell’assegnazione somme sul capitolo 1321, contiamo la settimana prossima di chiudere la partita e far partire i pagamenti;
* abbiamo approvato la proroga dell’accordo sull’applicazione dell’art.12, comma 3, fino al 31 dicembre. Al riguardo l’Amministrazione ha proposto un parere all’Aran sul trattamento economico e normativo del personale che adotta questa tipologia dell’orario di lavoro. Abbiamo ribadito che non ci può essere riduzione di ferie o riduzione del periodo di comporto per la malattia in quanto i lavoratori svolgono tutto l’orario contrattualmente definito, così come peraltro l’ARAN stessa ha già interpretato, e che a questi lavoratori spetta il buono pasto in quanto l’orario continuativo è definito sulla base di esigenze di servizio;
* sulle spese di missione ci sarà un approfondimento per verificare se gli uffici periferici nella prassi amministrative ottemperano le disposizioni contenute nella Circolare Mibac sulla materia, come in molti casi non ci risulta venga fatto;
* flessibilità tra i profili all’interno delle aree e passaggi orizzontali: è stato concordato di comporre un tavolo tecnico che abbia il compito di affrontare compiutamente la questione degli scostamenti professionali orizzontali, in modo propedeutico alla determinazione del nuovo fabbisogno organico. Su tale questione abbiamo ribadito la necessità di procedere ad una corretta definizione delle posizioni lavorative, riconoscendo da subito gli scostamenti in essere in modo continuativo ed accertato e procedendo alla fotografia degli scostamenti esistenti in tutti gli Uffici per individuare i corretti fabbisogni professionali. E su questa linea andremo al confronto;
* Accordo sull’incentivazione alla progettazione (2%, art.92 del D. Lgs. 163/2006): tavolo tecnico e approfondimenti in quella sede della proposta CGIL avanzata a suo tempo. Si dovrebbe chiudere in fretta;
* Questione restauratori: tavolo tecnico per modificare il profilo dell’assistente tecnico, così come da nostra richiesta, e quello del funzionario restauratore, proposta da altra O.S.. Sul punto noi abbiamo contestato la necessità del tavolo tecnico, vista la ormai acclarata problematicità dei profili esistenti. E, prendendo atto della volontà del tavolo, abbiamo chiesto una rapidissima disamina della questione, e quindi di chiudere in tempi brevissimi questa vicenda che sta causando grandissime difficoltà all’organizzazione di questo servizio;
* Mobilità ETI e Ente Tabacchi: definito il decreto di inquadramento per i lavoratori in transito dall’Ente Tabacchi. Sulla questione ex ETI è stata annunciata una riunione plenaria per la prossima settimana, ove verranno illustrate le conclusioni della Commissione in relazione alle tabelle di equiparazione ed alle condizioni economiche e normative dei passaggi. In attesa di questo noi abbiamo fortemente contestato l’interpretazione dell’Amministrazione che assimila i contratti dei lavoratori ex ETI con la previsione della sosta stagionale al part-time. Al riguardo l’Amministrazione si è impegnata ad approfondire la questione con il MEF e la Funzione Pubblica, facendo intendere che quella interpretazione è provenuta da questi soggetti esterni all’Amministrazione. Noi abbiamo ribadito che la decisione della modalità di inquadramento di questi lavoratori è assegnata dalla legge solo al MIBAC, e che queste interessate e capziose interpretazioni esterne non possono produrre soluzioni autolesioniste dei legittimi interessi dell’Amministrazione, bisognosa dei lavoratori, e dei lavoratori stessi, costretti all’inquadramento part-time;
* Cedolino unico: abbiamo denunciato al D.G. l’incredibile confusione che regna in periferia sulla materia ed i ritardi ingiustificabili riscontrati nella gran parte delle Direzioni Regionali sugli adempimenti di competenza. Tanto più che in alcuni territori, come la Campania e la Lombardia, si sta procedendo regolarmente nei tempi previsti. Il D.G. ha comunicato una specifica iniziativa del Segretario Generale verso le direzioni Regionali di sollecito ad adempiere in tempi brevissimi. Noi abbiamo ribadito che il ritardo, ormai senza alcuna giustificazione, dei pagamenti comporta il mantenimento dello stato di agitazione ed anche le iniziative di messa in mora dei Direttori regionali inadempienti. Verificheremo nei prossimi giorni;
* Comandati dalle altre Amministrazioni: il D.G. si è dichiarato disponibile ad una soluzione definitiva del problema, noi pensiamo si possa fare, considerando contemporaneamente la soluzione del nostro personale in comando presso altre Amministrazioni e le altre questioni che riguardano l’organico del MIBAC (assunzioni e riqualificazioni);
* Questione del personale trattenuto in servizio: vicenda incredibile in cui l’Amministrazione ha proceduto al trattenimento in servizio di 23 lavoratori, senza tener conto delle norma sopravvenute che subordinano il trattamento stesso all’autorizzazione all’assunzione, e poi sta procedendo all’annullamento dei decreti. Il D.G., riconoscendo il grave errore, ha specificato che allo stato è solo disposto l’avvio del procedimento di annullamento dei decreti di trattenimento, e nessuna comunicazione formale è stata inviata ai lavoratori circa l’interruzione della prestazione lavorativa. Fino a tale comunicazione secondo noi i lavoratori interessati devono rimanere in servizio, e poi vanno verificate le finestre di uscita previste dalla recente normativa per i pensionamenti di vecchiaia;
* Infine vi comunichiamo l’uscita del bando di reclutamento di 57 posti di prima area, in applicazione della legge 68/99 e relativo alle quote riservate da questa normativa ai cittadini disabili.

Roma, 27 giugno 2011
 
 
FP CGIL MIBAC
Claudio Meloni


 
 

Lettera unitaria all'On.le Ignazio La Russa

 
FP CGIL     CISL FP     UIL PA

A On.le Ignazio LA RUSSA
Ministro della Difesa
Palazzo Baracchini
Via XX Settembre, 8
00187 – ROMA

On.le Ministro,
sebbene siano trascorse poche settimane dal Suo insediamento al Vertice del Dicastero Difesa, crediamo Le siano state sufficienti per prendere atto della situazione in cui versa l’Amministrazione della Difesa, le sue prospettive di evoluzione, le difficoltà economiche e strutturali degli Enti centrali e periferici, la profonda crisi delle attività manutentive dello strumento militare.
Riteniamo che nell’attuale situazione, potremmo contribuire ad offriLe tutti gli strumenti di conoscenza diretta delle problematiche della Difesa chiedendoLe di favorire al più presto la convocazione di un incontro.
Incontro che, oltre allo scambio dei formali e rituali saluti, potrà costituire anche l’occasione per fornirLe le nostre osservazioni in ordine alla discussione che si sta per avviare sul Documento di programmazione Economica e Finanziaria.
L’Amministrazione della Difesa e le rappresentanze dei lavoratori, si inseriranno nel dibattito e nelle scelte che ne scaturiranno; la ormai insostenibile mancanza di risorse ci fa chiedere un Suo intervento che possa invertire il trend negativo che ormai da anni sembra negare le prospettive di miglioramento e di riorganizzazione dell’A.D.
Ci riferiamo alla richiesta di ricapitalizzazione del sistema Difesa mediante la destinazione di adeguate risorse per:
* Investimenti sul lavoro;
* Attività manutentive;
* Ammodernamento e messa a norma dei luoghi di lavoro dell’ Area Tecnico – Industriale;
* Valorizzazione delle professionalità civili mediante un piano di formazione continua;
* Sospensione del processo di esternalizzazione dei servizi e reinternalizzazione degli stessi contribuendo ad una riduzione dei costi mediante un concreta razionalizzazione delle attività e delle risorse umane.
I processi riorganizzativi che hanno riguardato la Difesa nelle sue tre Aree (Centrale,Operativa e Tecnico-Industriale) necessitano di un confronto con il Vertice Politico al quale il Sindacato, da tempo, ha offerto le sue riflessioni e la necessità di interventi che rilancino tutte le attività svolte dal Ministero.
Non possiamo non evidenziare come i recenti e drammatici accadimenti presso l’Arsenale di Taranto, siano l’espressione straordinaria di una situazione di crisi che investe l’intera Area Tecnico – Industriale della Difesa (Arsenali Navali, Poli di Mantenimento dell’Esercito, Stabilimenti Agenzia Industria Difesa- Stabilimenti di Capua e Pavia). CGILCISLUIL, con senso di responsabilità e di equilibrio, hanno sottoscritto in data 4.7.2007 un “memorandum d’intesa sulle riorganizzazioni del Ministero della Difesa e sulle soluzioni delle vertenze in atto” concordando un percorso per il raggiungimento degli obiettivi attraverso una serie di interventi e mediante l’avvio di un programma di lavoro che si è concluso solo in parte.

On.le Ministro,
ciò che Le chiediamo è il proseguimento di quel programma di lavoro caratterizzato dalla condivisione di una serie di punti sottoscritti oggetto di quel memorandum di intesa che, ad ogni buon fine, di seguito riportiamo:
1) i memorandum d’intesa sul lavoro pubblico e sulla riorganizzazione delle Amministrazioni Pubbliche sottoscritti il 18.1.2007 e il 6.4.2007 tra le OO.SS e il Governo costituiscono i documenti di riferimento per creare nel Dicastero, con il coinvolgimento delle Parti Sociali, condizioni di efficacia ed efficienza dell’azione amministrativa;
2) il ruolo del Sindacato ed i principi della concertazione e delle preventiva informazione nei confronti delle Parti Sociali sono tra gli elementi ispiratori delle iniziative che l’Amministrazione intende assumere per la risoluzione delle tematiche in atto;
3) una profonda riorganizzazione dell’Amministrazione è un passaggio obbligato affinché il Ministero della Difesa rilanci la sua azione nell’obiettivo di accrescere la sua capacità produttiva, la qualità dei servizi assicurati e garantire la funzione ed il valore pubblico delle diverse attività lavorative;
4) la riorganizzazione delle strutture e degli Enti delle diverse aree in cui si articola il Dicastero avverrà con il coinvolgimento delle Organizzazioni Sindacali e con esplicazione dei costi e degli impatti sull’organizzazione del lavoro;
5) nella riorganizzazione dell’Amministrazione dovrà trovare conferma l’obiettivo di “civilizzare” le funzioni del Ministero non specifiche della componente militare;
6) la riorganizzazione dell’Amministrazione dovrà essere improntata alla valorizzazione della componente civile in termini di accresciute responsabilità dirigenziali, di miglioramento delle condizioni di lavoro e di possibili reinternalizzazioni di attività attualmente affidate all’esterno.
Per quanto sopra, le scriventi OO.SS. sottopongono alla Sua autorevole valutazione ed alla Sua ben nota sensibilità politica, l’esigenza di un urgente incontro, pur nel rispetto delle numerose ed importanti problematiche che la S.V. dovrà sicuramente affrontare.
Tale incontro potrà costituire l’occasione per riprendere il confronto su una serie di altre non meno importanti questioni già poste all’attenzione del precedente Vertice Politico fra le quali ricordiamo:
* l’incremento del Fondo Unico di Amministrazione;
* il ripristino, anche per i dipendenti civili, dell’indennità di missione;
* l’autorizzazione a completare le procedure di riqualificazione per il passaggio fra le Aree con particolare riguardo all’insostenibile situazione determinata dal mancato passaggio dei dipendenti dell’Area A all’Area B.
In attesa di cortese riscontro inviano distinti saluti.
Roma, lì 29 maggio 2008

FP CGIL        CISL FP         UIL PA
 MANCA       CAFFARATA     COLOMBI

 
 

Bilancio preventivo 2009 -Incontro con l'Amministrazione

 

A TUTTE LE LAVORATRICI E I LAVORATORI ACI

Il giorno 21 ottobre u.s. si è svolto l’incontro con l’Amministrazione per l’illustrazione del bilancio preventivo 2009 dell’Ente, presentato poi al Consiglio Generale, del giorno successivo, unitamente alla proposta di Ordinamento dei Servizi.

Il bilancio preventivo costituisce un passaggio importante per poter comprendere di quali strumenti l’Ente vuole dotarsi per raggiungere i propri obiettivi. In particolare, il fatto che esso sia stato presentato insieme all’Ordinamento dei Servizi, poteva costituire una circostanza importante per avere indicazioni rispetto alle reali intenzioni sul progetto di rilancio dell’Ente.

L’impressione registrata dalle OO.SS., e manifestata all’Amministrazione dopo l’esposizione, è che al momento non è possibile avere ancora una indicazione precisa di quale sia concretamente l’azione di rilancio poiché non risultano investimenti di rilievo, in considerazione anche della particolare congiuntura negativa del mercato dell’auto, su obiettivi strategici; al momento possiamo valutare quindi solo l’esistenza di segnali, peraltro piuttosto deboli e dai contorni ancora sfumati.

Ad esempio, se si afferma, come si è fatto nel preambolo politico contenuto nella proposta di Ordinamento dei Servizi, che il progetto di rilancio dell’Ente pone al centro il ruolo delle risorse umane e delle competenze interne, si deve poi coerentemente prevedere un congruo stanziamento sulle risorse destinate alla formazione. Invece su questo capitolo troviamo gli stanziamenti dell’anno precedente, ben distanti da quell’1% previsto dal Contratto nazionale di comparto.

A proposito di “segnali” invece, possiamo registrare il fatto che le risorse verranno gestite internamente e non più destinate alla Scuola di Formazione, così come più volte chiesto dalle OO.SS. Su questo punto ci aspettiamo quindi una maggiore trasparenza e possibilità di verifica rispetto all’utilizzo delle risorse e alla efficacia delle attività formative. Resta però inderogabile la necessità, se veramente si vuole affrontare un progetto di “valorizzazione e potenziamento” del ruolo dell’Ente, di prevedere uno stanziamento coerente con tali affermazioni, oltre che con le previsioni contrattuali.

Allo stesso modo, se il progetto di rilancio deve vedere le attività istituzionali al centro dell’azione strategica, ci si sarebbe potuto aspettare uno stanziamento importante sulle attività istituzionali.

Anche il progetto “Guida Sicura”, presentato come un progetto strategico che rientra nell’obiettivo di potenziamento delle attività istituzionali, e al quale viene pure destinato uno stanziamento importante pari a 5 milioni di euro, si concretizza in effetti in una ricapitalizzazione della Società Vallelunga.

Sul fronte delle Società collegate, dobbiamo registrare che per questo esercizio non sono previsti ripianamenti di bilancio. Anche qui verificheremo la reale volontà di avviare una efficace azione di coordinamento e controllo delle società, attraverso la struttura di governance creata con l’Ordinamento dei Servizi; ma soprattutto sarà necessario aprire il confronto con le OO.SS. sui processi di reinternalizzazione.

Anche sul piano della logistica, della sicurezza e della vivibilità degli ambienti di lavoro, argomento che soprattutto negli ultimi anni è stato oggetto di confronto anche aspro con l’Amministrazione, non possiamo registrare nessun incremento delle risorse rispetto agli anni precedenti (per la manutenzione degli immobili vengono impiegate circa il 12 % delle risorse assegnate al Servizio Patrimonio pari a circa 5 – 6 milioni di euro). Rispetto a questa voce di bilancio, considerate le situazioni esistenti sul territorio, sarebbe necessario avere maggiore contezza dell’efficacia della spesa oltre che della quantità di risorse messe a disposizione.

A questo proposito, le OO.SS. intendono rinnovare la richiesta di un confronto specifico sull’argomento per la predisposizione di un piano coordinato di interventi sulle sedi.

Il Consiglio Generale, quindi, ha approvato il bilancio di previsione insieme all’Ordinamento dei Servizi. Quest’ultimo è stato oggetto di ulteriori interventi in sede di approvazione e pertanto presenta modifiche rispetto al documento presentato alle OO.SS. in sede di concertazione.

Tali modifiche, che alleghiamo al presente comunicato, confermano quanto già espresso dalle sottoscritte OO.SS. in sede di concertazione rispetto al fatto che non sono chiare le motivazioni funzionali di tali decisioni, mentre sembrano prevalere altre logiche più legate alle necessità individuali. Lascia perplessi il balletto di sede della Direzione Interregionale Marche/Umbria di cui è impossibile capirne la motivazione. Oppure l’accorpamento e successivo scorporo della Regione Calabria da una direzione regionale all’altra.

Allo stesso tempo, però, vengono istituite due unità progettuali, della cui necessità non si è mai parlato nel corso della concertazione, che riportano al Segretario Generale (quindi un ruolo centrale?) per la realizzazione di non meglio identificate iniziative sul territorio (??). Insomma, ancora una volta si fa fatica a capire quale logica funzionale esista dietro a tali decisioni e quale beneficio ne avrà l’Ente e i cittadini.

Anche su questo, le OO.SS. chiederanno all’Amministrazione un incontro per avere maggiori delucidazioni.

Roma, 27 ottobre 2008

 
 

FP CGIL ACI FP CISL ACI UIL PA ACI ACP CISAL FIALP ACI RdB P.I. ACI
(D. Priami) (M. Semprini) (S. Pagani) (L. De Santi) (R. Sirano)

 

comunicato del Coordinamento Regionale Puglia, sui lavoratori dell'area A

 
Roma,  29 settembre 2009

Al Dirigente Generale
Avv. Vincenzo Schiavone

e, p.c. Organizzazioni Sindacali Regionali
Cisl, Uil, Cisal ed RdB

e, p.c. A tutto il Personale


In questo momento difficile e di transizione dell’Istituto, che ha coinciso con il rilascio del nuovo Piano Industriale dell’INPDAP e le famigerate norme brunettiane della L. 133/2008 e L. 15/2009, la Cgil deve fare qualche doverosa riflessione circa il personale inquadrato nella qualifica A, non solo per ricordare l’impegno profuso da questa O.S. nell’evidenziare all’Amministrazione un problema che non può più essere sottovalutato, ma anche per sollecitare ed individuare insieme a tutte le parti coinvolte una soluzione non più procrastinabile.

La gestazione e creazione di questo Istituto, ha visto l’impegno di tutte le sue componenti; in particolare molti dipendenti dell’area A sono stati per anni impegnati per raggiungere e realizzare gli obiettivi di produzione e si sono resi protagonisti dei risultati raggiunti, svolgendo, salvo sporadici casi, quasi sempre mansioni superiori. Senza averne mai un riconoscimento né formale né economico.

L’applicazione alcuni anni fa dell’art. 25 ha permesso di dare un giusto riconoscimento verso l’area B a molti di questi lavoratori. Ma l’obiettivo che le OO.SS. tutte si erano prefissato era lo svuotamento dell’Area A. E purtroppo quelli transitati all’Inpdap dopo una certa data risultano essere stati più sfortunati di colleghi transitati all’INPS ed INAIL. La CGIL si e’ attivata, affinché venga riconosciuto il giusto inquadramento a chi svolge ormai da anni mansioni ben più superiori a quelle di appartenenza ( è un fatto noto ed accertato che il lavoro svolto da questi colleghi all’interno delle nostre aree è completo e variegato: c’è chi si occupa di pensioni, chi di liquidazioni, chi di tfr, chi del protocollo informatico) inseriti, insomma, a pieno nella produzione di pratiche utili a tutti per il raggiungimento degli obbiettivi assegnati alle sedi. In particolare, a Bari ed a Taranto, dove al momento vi sono ben 15 lavoratori di area A. E proprio in quest’ultima Sede, invece di riconoscere le attività prevalenti che questi dipendenti svolgono, quasi sempre di mansioni superiori, il dirigente sta procedendo in queste ore a convocazioni del personale di Area A per chiedere loro di non far risultare prevalenti queste mansioni, ufficialmente si intende, per evitare a se stesso doverose assunzioni di responsabilità. In questo ricatto morale sta poi tutta l’ipocrisia di un sistema e di una dirigenza. Che approfitta delle competenze e capacità, oltre che del lavoro senza poi volerlo riconoscere.

E questo getta un’ombra molto inquietante rispetto alla divisione del salario accessorio, operativa dal 2010, che vedrà la divisione del 100% al 25% del personale, il 50% del salario al 50% del personale, ed al 25% neanche un euro. E chi saranno questi sfortunati se non i dipendenti più deboli, il cui lavoro è meno appariscente (anche perché NON può comparire) anche perché ricattabili con presunte “messe a disposizione”?! Questo timore non è peregrino. E purtroppo trova fondamento nella capacità conclamata della nostra dirigenza di essere forte solo con i deboli. Ecco perché è fondamentale dare tutela a questi lavoratori, e dare loro un giusto riconoscimento ed una giusta prospettiva.
Non sarà un percorso facile, ma questa sigla sindacale ci crede e si è già attivata in tal senso, chiedendo che le risorse finanziarie del fondo vengano prima di tutto impiegate per i passaggi del personale di area A. Chiederemo con forza lo svuotamento dell’area A così come del resto è già avvenuto in altri istituti previdenziali. Lo dobbiamo a tutti questi lavoratori.

Il Coordinatore regionale INPDAP FP CGIL
Antonio Spinelli

Comunicato

 
IL SALDO DEL PRESALDO: L’Apologia della Provvisorietà! 
 
 

 
 

Comunicato

 
PROPOSTA CGIL PER LA PIATTAFORMA UNITARIA 2010

 

Il Coordinamento Nazionale FPCGIL INPDAP si è riunito il 6 settembre per la piattaforma contrattuale 2010; contrattazione che risulta, a parere unanime, molto ardua.

Da un lato, infatti, il blocco dei contratti nazionali, il blocco delle retribuzioni e delle carriere previste dal prossimo anno, gli ulteriori tagli ai fondi per la contrattazione integrativa operati sia dalla L.133/09 che dalla L.122/10, riducono consistentemente gli spazi economici a disposizione e pongono un serio problema di salvaguardia del potere d’acquisto degli stipendi.
Dall’altro, il potere negoziale e’ compresso da un atteggiamento dell’amministrazione, che a tutti i livelli, è sempre più condizionante, forte dei provvedimenti legislativi di riforma del pubblico impiego; e la capacità di contrattazione non è certo favorita dalle difficoltà, sempre maggiori, di adozione di una visione univoca delle vertenze e delle rivendicazioni a tutela dei lavoratori.
La L. 122/2010 ha, inoltre, previsto la devoluzione all’INPDAP di compiti, funzioni e personale ENAM. Tra lavoratori ENAM e lavoratori INPDAP non può esserci una disparità di trattamento, ma va garantito il trattamento economico migliore a tutti.

Questo, in linea generale, è il quadro di cui bisogna tenere conto nella contrattazione 2010 che deve andare nella direzione di un maggior sostegno al reddito, della salvaguardia della professionalità, di una maggiore garanzia dei diritti.

Il CCIE 2010 deve prevedere:
1) L’aumento delle indennità fisse e continuative (ad ex art. 23) a 400 € per tutti. Questo permette di riconoscere ai lavoratori lo sviluppo professionale acquisito e di tesaurizzare in busta paga risorse che altrimenti potrebbero essere sottratte a tutti i lavoratori. La stessa operazione è già stata fatta con il CCIE 2009 dei Dirigenti e professionisti e la Cgil rivendica la necessità che la stessa operazione venga fatta anche per il contratto delle Aree.
2) Lo scorrimento delle graduatorie e le selezioni 2010, in modo da garantire a tutti i lavoratori la possibilità di un passaggio economico. I concorsi interni avviati nel 2008 si devono concludere con il 2010, riconoscendo a tutto il personale in servizio l’opportunità di un nuovo profilo che sia più adeguato alla professionalità già acquisita.
3) La riparametrizzazione per le Aree ai fini della distribuzione del compenso incentivante. E’ da vari anni che il progetto di ridurre a tre soli parametri( uno per Area) il salario accessorio legato alla produttività collettiva viene rinviato per mancanza dei fondi necessari. Oggi la Cgil ritiene non si possa più rimandare l’attribuzione del progetto generale secondo nuovi e più soddisfacenti parametri di retribuzione per tutti.
4) Una nuova attribuzione delle indennità ex art. 32 CCNL 98/01, la riassegnazione dell’indennità agli addetti URP(come da CCIE 2008), la valorizzazione della professionalità dei colleghi con qualifica apicale ( A3, B3e C5) che non hanno partecipato alle selezioni interne alle aree.
5) La revisione della tabella indicativa delle causali di presenza e assenza utili per la maturazione delle 1440 ore necessarie per ottenere il 100% del progetto generale ( esonero, diagnostica pre-natale, ferie pregresse).
6) L’inserimento nel contratto 2010 delle voci di contrattazione eliminate dal precedente CCIE ( ad es. telelavoro e straordinario).
7) La formazione permanente per tutti i dipendenti, che garantisca l’acquisizione e lo sviluppo di professionalità, anche in costanza di blocco delle carriere.

Ulteriori, ma non per questo meno importanti, accordi per il sostegno al reddito dei lavoratori che non rientrano nel CCIE:

– Concorsi tra le Aree già autorizzati dal Ministero della Funzione Pubblica
– Aumento dei buoni pasto a 13€ (come per il personale Enam) e la corresponsione di tutti gli arretrati derivanti dalla errata applicazione dell’aliquota di tassazione
– Modifica della Circolare n. 12 del 11/06/2010 in merito all’impossibilità dell’utilizzo del mezzo proprio.

Roma, 7/9/2010
 
 
Il Coordinatore Nazionale
FP CGIL Inpdap
Marinella Perrini

 
 
 

News! Sbloccati i concorsi giuridici

SBLOCCATA LA SITUAZIONE CONCORSI

 

Le iniziative messe in atto in quest’ultimo mese da quando è stato proclamato lo stato di agitazione, culminate nella partecipatissima Assemblea Nazionale del 16 Giugno, hanno ricevuto dall’Amministrazione una serie di risposte contraddittorie.
Ieri l’accordo firmato in tutta fretta solo da CISL e UIL, frutto acerbo del ricatto dell’Amministrazione per il riconoscimento dell’acconto di Luglio, su cui torneremo con un altro più approfondito comunicato.
Oggi la comunicazione che nella settimana dal 3 al 7 ottobre si dovrebbero svolgere le prove relave ai concorsi per le posizioni giuridiche B1 e C1
Il condizionale è d’obbligo visto che l’Amministrazione si è riservata di sciogliere definitivamente il nodo delle date per le prove e della pubblicazione dei titoli e dei quiz in occasione dell’incontro con le OO.SS. programmato per il 30 p.v.
Lo svolgimento delle prove concorsuali, punto qualificante la piattaforma di CGIL,CISAL e USB, approvata nell’assemblea del 16 Giugno è certamente un fatto rilevantissimo faticosamente raggiunto anche grazie alla mobilitazione dei lavoratori.
Per altro verso, il verbale sottoscritto ieri da CISL e UiL che certifica insieme al riconoscimento dell’acconto di Luglio, l’apertura definitiva ad una valutazione che sta trovando attuazione solo in INPDAP tra tutte le P.A. del Paese, impone a tutti i lavoratori mantenere alto il livello della mobilitazione per sovvertire la logica del minor danno e degli accordi a ribasso.

Roma 21 Giugno 2011

                               FP CGIL                           USB                               CISAL
                            M. Perrini                    M. Briguori                          P. Re

Comunicato unitario

 
F.P. CGIL INPS UIL PA INPS FIALP-CISAL INPS RdB/USB
 
 
NELL’INTERESSE DEI LAVORATORI
LA MAGGIORANZA DEL SINDACATO DICE NO!

 
 

Il contratto integrativo di ente 2009 è ancora ostaggio dei ministeri vigilanti e nessuno sa dire con certezza se sarà approvato così come sottoscritto il 13 novembre del 2009 (otto mesi fa!!!) o se subirà tagli economici.

I piani di produzione 2010 sono stati decisi autonomamente dall’amministrazione centrale e da tempo comunicati al territorio, senza che su tale tema sia stata data informativa al tavolo sindacale nazionale.

Allo stesso tempo, la manovra economica del governo blocca il rinnovo dei contratti ed il valore delle retribuzioni complessive individuali fino a tutto il 2013, allunga la permanenza in servizio per il diritto alla pensione, sostituisce il Tfs con il Tfr.

In un tale contesto, perché avremmo dovuto firmare in tutta fretta le “Linee guida per il contratto integrativo 2010”, all’interno delle quali è prevista l’applicazione della Riforma Brunetta, la ratifica di programmi di attività ed obiettivi 2010 sui quali non c’è stata fornita neanche una minima informativa, oppure norme che collegano la retribuzione accessoria degli ispettori di vigilanza alla contribuzione riscossa e che avevamo chiesto con decisione di tagliare dal testo?

Chi ha sottoscritto l’accordo del 14 luglio, senza avvertire l’esigenza di un preventivo confronto sindacale, interno a quel percorso unitario deciso collegialmente dalle cinque organizzazioni sindacali rappresentative, cerca ora di giustificare tale scelta con l’esigenza di assicurare ai lavoratori dell’Inps l’anticipo dell’incentivo ordinario con lo stipendio di luglio. Niente di più falso, dal momento che, anche chi poi ha firmato, in trattativa aveva affermato che l’accordo e l’anticipo dell’incentivo erano due cose distinte, ricordando quanto previsto dagli artt. 26 e 27 del CCNI 2003 di ente. Anche questo è un fatto e i fatti sono argomenti testardi, come ci ricorda qualcuno. Persino il direttore generale, intervenendo al tavolo sindacale nazionale, aveva tenuto distinte le cose, affermando che l’accordo proposto dall’amministrazione era “un’opportunità”, tuttavia non vincolante ai fini della corresponsione dell’acconto di luglio. A leggere bene le carte lo afferma anche il verbale sottoscritto il 14 luglio, dove c’è scritto testualmente “… visti gli artt. 26 e 27 del CCNI 2003 sottoscritto in data 13 maggio 2004 con il quale sono disciplinate le modalità di corresponsione dei compensi incentivanti …”.

Che dire poi della questione dell’adeguamento del buono pasto a 12 euro, che ha assunto toni grotteschi?
L’Amministrazione ne ha fatto un’arma di ricatto, mentre l’INAIL e l’INPDAP hanno già determinato in proposito senza grossi drammi.
Il Presidente si decida a firmare la determinazione che, a nostro avviso, rappresenta ormai un atto dovuto.

Fatta chiarezza su questo punto, restano da capire alcune cose.
Come mai, ad esempio, nel documento non c’è alcun richiamo al nuovo assetto organizzativo dell’Istituto, scaturito dalla determinazione commissariale N. 140 del 2008 ed applicato in questi mesi in fase sperimentale in 20 sedi? Non era forse il cavallo di Troia dell’amministrazione per poter reperire nuove risorse economiche? Dalla lettura delle “Linee guida per il 2010” sembrerebbe, invece, che l’Inps abbia “archiviato” la riorganizzazione e si concentri quasi esclusivamente sulla valutazione della performance, tanto cara al ministro Brunetta. Probabilmente la “fretta” nel predisporre il documento ha giocato un brutto tiro alla stessa amministrazione.

Le “Linee guida per il 2010”, a nostro avviso, sono l’ennesimo documento che rappresenta e risolve le esigenze organizzative e produttive dell’amministrazione, mentre sono mortificate o addirittura assenti le istanze sindacali che dovranno trovare spazio nel contratto integrativo 2010. C’è un timido accenno ai passaggi interni alle aree professionali, ma non si affronta la questione dei passaggi di area. Non si accenna minimamente all’esigenza di riconoscere l’accresciuta professionalità dei lavoratori ed il maggiore impegno, dovuto anche al mancato turn over, con la stabilizzazione di consistenti quote di salario accessorio. Nel frattempo rimangono aperti i nodi che nel contratto integrativo 2009 ci si era impegnati a sciogliere.

Decidere di non firmare un accordo è una prova difficile e dolorosa, soprattutto quando si rivendica il diritto alla contrattazione, in un contesto di relazioni sindacali complesso e sulle quali pende la spada delle nuove regole dettate dalla Riforma della Pubblica Amministrazione. E’ per questo che riteniamo di aver avuto coraggio a dire NO all’accordo sulle “Linee guida per il 2010”, rifiutando i ricatti dell’amministrazione, i condizionamenti di legare questo o quel beneficio dovuto ai lavoratori alla firma di un accordo che non ci piace nei contenuti, ma prima ancora nelle modalità con cui ha visto la luce. Abbiamo detto con chiarezza che non ci facciamo ricattare sull’aumento di 2 euro del buono pasto, un provvedimento che riteniamo, come abbiamo affermato in precedenza, è un atto dovuto.

I cattivi accordi si fanno sempre d’estate, quando i lavoratori sono distratti dal desiderio di concedersi una meritata pausa di riposo. A settembre, quando l’attenzione e la presenza saranno di nuovo a livelli normali, sottoporremo alla consultazione dei lavoratori l’accordo sulle “Linee guida in materia di sistema premiante per il 2010”, impegnandoci, nel frattempo, ad elaborare una piattaforma comune per il contratto integrativo 2010.

Roma, 22 luglio 2010

 

 
F.P. CGIL INPS UIL PA INPS FIALP-CISAL INPS RdB/USB
f.to O. CIARROCCHI f.to A. PETRICCA f.to A. GIAMBELLI l.to L. ROMAGNOLI
 

 
 
 

Cmunicato

 
LA UIL ROMPE L’UNITA’ SINDACALE
E SI RICOMPATTA ALLA CISL

 

Nel pomeriggio di giovedì 16 dicembre si è arrivati alla firma del contratto integrativo 2010. La UIL ha deciso di consumare una frattura insanabile con le altre tre organizzazioni sindacali con le quali in questi mesi aveva portato avanti un percorso unitario e, senza procedere ad una riflessione comune sul testo definitivo presentato dall’amministrazione, ha firmato il contratto insieme ad una CISL ansiosa di chiudere la trattativa.
Non disconosciamo il pieno diritto di ciascuna organizzazione sindacale di fare le proprie scelte in piena autonomia, è tuttavia il modo con cui si è arrivati alla firma dell’accordo che ci lascia una profonda amarezza. La UIL si è comportata nello stesso modo della CISL in occasione dell’accordo del 14 luglio sulle Linee guida per il 2010. Allora aveva aspramente criticato il comportamento della CISL, oggi ne ha seguito l’esempio.
Perché meravigliarci? Questo è il Paese dei Scilipoti, dei Calearo, dei Razzi e di tutti quelli disposti ogni giorno a tradire, a rinnegare una coerenza di pensiero, se non proprio di ideale (termine ormai quasi offensivo!!!), per perseguire un tornaconto personale o per la propria parte.
Noi restiamo orgogliosi di quanto abbiamo fatto in questi mesi e sappiamo quanto abbiamo lavorato e quanto il nostro lavoro sia servito anche ad altri per ricostruirsi un’immagine con i lavoratori. Siamo orgogliosi dei risultati raggiunti con l’accordo triennale di programma 2010-2012 e del contributo che abbiamo fornito alla costruzione del contratto integrativo 2010, che tuttavia abbiamo deciso di non firmare perché contiene alcune cose per noi inaccettabili e dimostra, nel complesso, uno scarso coraggio in un momento in cui occorreva, invece, spuntare le armi del governo rispetto ai continui tagli del salario accessorio.
Questo contratto sancisce il trionfo della discrezionalità sul confronto sindacale, sull’attribuzione delle posizioni organizzative, sulla concessione di super incentivi.
Abbiamo tenuto fede all’impegno comune, che era stato preso anche con la UIL, di chiedere l’intervento del direttore generale per cercare soluzioni che permettessero la firma di tutte le organizzazioni sindacali. Il direttore generale ha ritenuto, evidentemente, non prioritario incontrarci ed a questo punto il tempo è scaduto.
Proviamo rabbia ed amarezza per quanto accaduto e volevamo condividere con voi questi sentimenti, sempre più convinti che l’unità sindacale si costruisca dal basso con i lavoratori e non rappresenti la semplice sommatoria di sigle sindacali.

F.P. CGIL INPS FIALP-CISAL INPS RdB/USB
O. CIARROCCHI A. GIAMBELLI L. ROMAGNOLI

 


 

 

Volantino Assemblea Nazionale

 
 

Assemblea Nazionale
di tutti i Lavoratori dell’INPS

22 GIUGNO 2011
Roma Direzione Generale

Riempiamo noi le “panchine” lasciate vuote dai “vertici” dell’INPS
(vedi mi manda raitre!)

Appuntamento alle ore 10:00 in piazzale delle Nazioni Unite (via Cristoforo Colombo, ingresso lato INPS)

* Difendiamo l’accordo di programma 2010/2012
* Difendiamo l’incentivo 2010 che spetta a tutti i lavoratori
* Difendiamo l’Istituto dalle continue esternalizzazioni
* Difendiamo la nostra dignità di lavoratori pubblici

DIFENDIAMO L’INPS

 
 

Comunicato unitario

 

 
 

 
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