Comunicato stampa di Lorenzo Mazzoli Segretario nazionale Fp Cgil
Voglio ringraziarla per quello che ha fatto in tutti questi anni per la Calabria, per la legalità, per ridare e costruire speranza, per essersi battuto a fronte alta, a viso aperto, con rigore, con intelligenza, contro la “stupida” arroganza e prepotenza della ‘ndrangheta.
Non chiederò a chi dovrà decidere di lasciarla continuare a svolgere questo suo enorme impegno; nessuno deve diventare indispensabile.
Mi permetto solo di osservare la gravità della situazione in quella realtà dove tutto è in movimento e dove tutto può pietrificarsi, dove la speranza del cambiamento può trasformarsi in drammatica sfiducia.
Quando le “forze del male” tentano di vincere, quelle del bene devono rimanere compatte; e resistere ed avanzare. Quel trasferimento ad altra sede non rappresenta sicuramente una volontà di fare un passo indietro, ma altrettanto certamente non rende più forte la battaglia per il futuro della Calabria, del Mezzogiorno, del Paese.
Come Lei sa bene, la storia la fanno le persone, ma da queste parti “anche la geografia”.
Roma, 7 novembre 2007
Pubblichiamo il testo del comunicato unitario a firma dei Segretari nazionali Crispi (Fp Cgil), Alia (Cisl Fp), Fiordaliso (Uil Fpl) sulla giornata di mobilitazione del 28 gennaio scorso
Roma, 6 febbraio 2008
Al Presidente dell’ ANCI
Leonardo Domenici
Al “Garante dei Prezzi”
Antonio Lirosi
e p.c.
Al Presidente della Associazione Nazionale
Direttori di Mercato all’Ingrosso
Pietro Cernigliaro
Egregi,
non vogliamo entrare nella disputa sui dati più o meno artificiosi sull’andamento dei prezzi al consumo, però con certezza possiamo affermare, che in Italia una fascia sempre più consistente di famiglie, vive sotto la soglia di povertà.
Nel nostro paese si manifesta sempre più diffusamente una area di disaggio che spinge verso condizioni di sopravvivenza, milioni di famiglie monoreddito e pensionati.
Esiste un vero allarme sociale, l’impossibilità per molti di far fronte quotidianamente all’approvvigionamenti di generi di prima necessità
Un vero allarme per la spesa quotidiana, i beni di consumo di più alta frequenza pane, pasta, latte, frutta e verdura,carne pesce ecc., hanno subito ingiustificati ed incontrollati aumenti
La politica, pur prendendo atto dell’urgenza di un intervento a sostegno del reddito delle famiglie, prospetta i soliti tempi lunghi, eccessivamente distanti dal comune sentire della gente .
Anche a fronte di un Governo dimissionario la CGIL FP ritiene urgente l’adozione di misure fiscali per proteggere il potere di acquisto di famiglie che vivono di reddito fisso e pensioni, e chiama in causa gli Enti Locali, che in materia del contenimento dei prezzi, soprattutto dei prodotti alimentari, possono e debbono poter intervenire, facendo leva su articolazioni organizzative e aziende partecipate con prevalente capitale pubblico, quali i Mercati Generali e quelli Rionali.
A fronte di impennate esorbitanti dei prezzi dei prodotti di prima necessità ( pane, pasta, latte, frutta e verdura, carne e pesce), le organizzazioni mercatali che rispondo ai Comuni debbono svolgere una funzione Calmierante dei prezzi, e garantire ai cittadini vendite di frutta e verdura ed altri generi alimentari a”prezzi stracciati”.
In questo contesto le iniziative assunte autonomamente dai Mercati Generali di alcune grandi città ( Roma, Bologna), stanno a dimostrare che misure praticabili fin da subito contro il caro vita sono possibili.
La FP CGIL, raccogliendo il grido d’allarme di milioni di famiglie, e facendo leva sulla rappresentatività anche in questo settore, nonché e sulla motivazione di molti operatori, assume l’iniziativa di proporre alle SS.LL. un urgente incontro per definire un progetto di sviluppo delle iniziative in essere, da proporre agli operatori dei Mercati Generali e Rionali, e ai produttori locali, su scala nazionale e comunque nelle realtà più significative del paese.
Visto l’urgenza delle questioni poste, si confida in un sollecito e urgente riscontro.
P. Il Comparto AA.LL. P. La Segreteria Nazionale
Mauro Ponziani Antonio Crispi
Durante la riunione del 17 febbraio dove è stata siglata l’ipotesi di accordo sul nuovo sistema di classificazione come da comunicato unitario, il Direttore Generale per il personale civile ci ha fornito alcune informazioni relative alle somme attualmente disponibili per il Ministero Difesa come F.U.A. e relativo importo del FUS di sede.
IL FONDO PREVISTO PER IL 2009 A SEGUITO DEI PROVVEDIMENTI LEGISLATIVI “BRUNETTA” L.133/2008 E’ COSI’
COMPOSTO:
109.000.00 da cui dovranno essere detratte le somme relative a:
4.000.000 POSIZIONI SUPER
7.000.000 DECURTAZIONE 10% ART.67 CO.5 LEGGE 133
15.000.000 PERCORSI FORMATIVI
10.000.000 INDENNITA’ DI AMMINISTRAZIONE
PERTANTO ALLO STATO ATTUALE IL MINISTERO DELL’ECONOMIA HA DATO DISPONIBILE LA SOMMA DI CIRCA
72.000.00 DI EURO meno la mancata assegnazione di tutte le somme previste da leggi speciali bloccate per il 2009 e per il 2010 la decurtazione sarà del 20%, subordinata alle disponibilita’ del M.E.F.
PERTANTO LA SOMMA DEL FUS 2009 SARA’ DI CIRCA 48.000.000 DI EURO. QUINDI UNA QUOTA PRO-CAPITE AL NETTO DEGLI ONERI A CARICO DEL DATORE DI LAVORO DI CIRCA 1147 € LORDI A FRONTE DI €1562 PER IL 2008.
La legge finanziaria 22.12.2008, n.203 (art.2, commi 32,33) recepisce quanto indicato da “Brunetta” nel D.L.112 e convertito in legge 133, cioè decurtazione della contrattazione integrativa.
Il rinnovo contrattuale del biennio economico 2008/2009 NON SIGLATO DALLA CGIL prevede UN IMPEGNO al recupero di parte delle somme al 30.06.2009.
Roma, 19 Febbraio 2009
FP CGIL DIFESA
Noemi Manca
E/11- 87
Roma, 4 gennaio 2010
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Seguito Circolari :
a) n. E/11-38348 dell’8.6.2009 (trasmissione ipotesi di accordo FUA 2008);
b) n. E/11-39947 del 12.6.2009 (primo acconto FUS 2009);
c) n. E/11-40311 del 15.6.2009 (trasmissione allegati A, B, C, anno 2009).
In applicazione dell’art. 11 dell’Ipotesi di Accordo del 3.6.2009 (vedi www.persociv.difesa.it, area pubblicazioni), si trasmettono gli allegati prospetti concernenti le variazioni agli allegati A, B e C alla Circolare a seguito c).
Con detti prospetti (colonna “assegnazioni aggiuntive”) vengono indicati, a correzione di errori materiali o a seguito di richieste pervenute dagli Enti per sopraggiunte nuove esigenze, gli importi destinati ad incrementare, per l’anno 2009, le risorse per le indennità da corrispondere al personale in servizio presso codesti Enti a titolo di particolari posizioni di lavoro, nonché per Turni e Reperibilità.
Con i medesimi documenti vengono altresì indicate le minori esigenze e le variazioni per soppressione / ristrutturazione di Enti sino ad oggi segnalate per l’anno 2009.
Per quanto riguarda le minori esigenze, si rammenta che la differenza tra quanto assegnato sulla scorta delle previsioni di cui ai citati allegati A, B e C e l’effettiva esigenza, costituisce, ai sensi dell’art. 11, comma 3, lettera a) Accordo in oggetto, il risparmio da utilizzare come ulteriore acconto del FUS 2009 del medesimo Ente (cfr. paragrafo 5 della Circolare n. E/11 – 39947 del 12.6.2009). A seguito della rilevazione tramite Direzioni di Amministrazione di cui è cenno ai punti 2 e 5 della Circolare a seguito c), detto risparmio – quale ulteriore acconto FUS – è portato in diminuzione alla assegnazione delle cd. “somme variabili” a saldo FUS 2009, previsto per il prossimo anno 2010.
I fondi necessari per fare fronte agli “incrementi”, ove non sia stato eventualmente
provveduto nel corso del 2009, verranno messi a disposizione nell’esercizio finanziario 2010.
IL DIRETTORE GENERALE
Dir. Dr.ssa Enrica Preti
F.to Enrica Preti
Nel corso della seduta del 9 giugno del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, l’Italia ha respinto la raccomandazione con la quale era stata invitata a introdurre il reato di tortura nel nostro codice penale. Una dimostrazione della scarsa sensibilità che il Governo Berlusconi ha sul tema dei diritti umani, un colpo all’immagine del nostro Paese e della sua democrazia.
Le morti drammatiche di Stefano Cucchi e di Giuseppe Uva, che si aggiungono a casi eclatanti come quello della caserma di Bolzaneto, hanno di recente sollevato sdegno in tutta Italia evidenziando come la tortura rischi di essere una pratica che coinvolge anche il nostro sistema nelle situazioni di restrizione della libertà.
In tempi nei quali il Governo si esercita con furioso accanimento nel ridurre le libertà personali, ci sembra un pessimo segnale.
Spiace constatare come i media non abbiano dato rilievo a un problema che meriterebbe una forte reazione di coloro che ancora vogliono difendere le libertà e la dignità delle persone, che reclamano il rispetto dei diritti umani come cardine per la difesa di una democrazia sostanziale.
Nella stessa seduta il Consiglio per i diritti Umani delle Nazioni Unite ha espresso critiche e preoccupazioni su altre tre questioni: l’aumento di comportamenti razzisti e discriminatori contro gli immigrati e le popolazioni Rom e Sinti;
il trattamento e il respingimento dei migranti irregolari e i richiedenti asilo;
le crescenti restrizioni alla libertà di espressione e al diritto di informazione.
Critiche e preoccupazioni che non possiamo che condividere.
Roma, 11 giugno 2010
Oggi abbiamo firmato – insieme a Cisl e Uil, non hanno firmato gli altri – l’ipotesi di accordo per l’attribuzione del FUA 2006. Come preannunciato, e come appare evidente dalle tabelle allegate all’accordo, la diminuzione dei risparmi 2005 che confluiscono nel FUA 2006 provoca una diminuzione – rispetto alla opportunità di confermare, quantomeno, gli stanziamenti dell’anno precedente – che va a pesare inevitabilmente sul fondo di sede. Ora si apre il percorso – parallelo – per la validazione dell’ipotesi, che (mentre l’Amministrazione sottopone l’ipotesi agli organi di controllo) comporta per noi la consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori. Insieme all’ipotesi di accordo, e alle relative tabelle, abbiamo firmato anche il protocollo d’intesa che impegna l’Amministrazione a corrispondere l’80% dell’indennità di professionalità 2007 entro il prossimo 30 giugno; e la dichiarazione congiunta con la quale impegniamo – vista l’esperienza del 2006 – l’Amministrazione a verificare entro il 30 aprile prossimo la consistenza delle somme che dovranno confluire nel FUA 2007.
Lettera unitaria di richiesta di incontro al Capo di Gabinetto su schema di D.P.R. concernente modifiche al D.P.R. 24/2/2006, n.162 recante “Regolamento di organizzazione degli uffici di diretta collaborazione del Ministro della Difesa”.
Ministero dell’Interno
DIPARTIMENTO PER LE POLITICHE DEL PERSONALE DELL’AMMINISTRAZIONE CIVILE
E PER LE RISORSE STRUMENTALI E FINANZIARIE
PROTOCOLLO D’INTESA
PER L’UTILIZZO DEL FONDO UNICO DI AMMINISTRAZIONE PER L’ANNO 2008
PER LA PARTE RELATIVA ALL’80% DELL’INDENNITA’ DI PROFESSIONALITA’
In relazione alla proposta di Regolamento di organizzazione del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare illustrata nel corso della riunione del 25 u.s., come richiesto nel corso dell’incontro si inviano di seguito le osservazioni di questo Sindacato sul provvedimento.
Preliminarmente, non si può non osservare che il provvedimento fa riferimento ad una nuova Pianta Organica sulla quale sono intervenuti consistenti tagli derivanti dall’applicazione dell’art. 74 della legge 133/08. La consistenza dei tagli condanna definitivamente il Ministero al ricorso all’esterno: si taglia per risparmiare e di fatto si ricorre all’esterno per funzionare. A questo proposito si sottolinea la necessità di riavviare parallelamente al processo di riorganizzazione il processo di stabilizzazione del personale a contratto e, laddove si debba ricorrere all’esterno, chiediamo che questa scelta sia fatta a partire dalle professionalità censite dalla Direzione dei servizi interni di quest’Amministrazione, al fine di garantire il mantenimento di professionalità da tempo utilizzate in maniera continuativa presso i diversi uffici del Ministero. La riorganizzazione della struttura ha come ovvia conseguenza la riallocazione del personale e pertanto particolare attenzione va posta alla salvaguardia delle competenze acquisite e alla valorizzazione delle stesse.
Non si comprende la scelta di “ingessare” la struttura di secondo livello individuando il numero di divisioni spettanti a ciascuna Direzione con il D.P.R. in esame: la riorganizzazione dell’Amministrazione necessita di un tempo di verifica, e nel caso si rendano necessarie modifiche nell’allocazione del numero di Divisioni occorrerebbe reintervenire sul DPR di riorganizzazione, intervento assai laborioso. Si propone di demandare l’individuazione del numero di divisioni dipendenti da ciascuna struttura dirigenziale di primo livello al successivo decreto ministeriale che dovrà prevedere la declaratoria delle competenze di ogni divisione, consentendo così la possibilità di un eventuale adeguamento dell’organizzazione in corso d’opera.
Entrando nel merito relativamente all’articolato:
ART. 3 (Segretario Generale)
L’istituzione del Segretaro Generale è una scelta organizzativa che va nella direzione del coordinamento e pertanto particolare attenzione va posta nel garantire tale funzione evitando ambiguità o dubbi interpretativi:
1) Dal testo non si riesce a desumere con chiarezza chi debba garantire lo svolgimento dei rapporti internazionali del Ministero: alla lettera m) viene istituito un nuovo organismo (l’ennesimo), l’Osservatorio sulle attività comunitarie senza specificarne le competenze. Inoltre, a fronte di una generica competenza di coordinamento del Segretario Generale nel settore internazionale, appaiono qua e là sporadiche indicazioni circa le competenze internazionali delle Direzioni [ad es. art.4, lett. z), e art. 5, lett. o)], che, per quanto è a conoscenza della scrivente O.S., non sembrano esaurire le funzioni in campo internazionale effettivamente spettanti a questo Ministero. Sarebbe forse utile integrare la declaratoria delle competenze delle quattro Direzioni Generali “tecniche” con la seguente: lettera x) supporto per lo svolgimento delle attività internazionali nelle materie di competenza.
2) lettera i) non a tutte le attività delle quali il segretario generale dovrebbe garantire il coordinamento corrispondono le competenze delle direzioni generali.
3) lettera k) cura l’istruzione e la predisposizione, a richiesta del Ministro, degli atti attinenti i poteri di vigilanza, di diffida e sostitutivi nei confronti delle pubbliche amministrazioni e dei privati: che cosa significa? esercita una competenza diretta? e quindi c’è un carico di lavoro? O la competenza rimane alle DG e le attività fanno carico ai singoli uffici?
4) lettera p) assicura il coordinamento delle attività di ricerca, studio e di elaborazioni statistiche in materia ambientale anche in collaborazione con ISPRA. Sul punto, non si fa cenno all’ufficio di statistica, che fa parte del SISTAN e per legge (decreto Legislativo 322/89) deve garantire: la fornitura di informazioni statistiche ufficiali al Paese e agli organismi internazionali (OCSE, EUROSTAT); l’aggiornamento dei dati nazionali (utili anche per la RSA) per le pubblicazioni ISTAT; nonché l’aggiornamento dei dati statistici sul sito WEB del Ministero. Pertanto si propone di modificare la lettera p) come di seguito indicato: p) assicura, anche avvalendosi dell’ufficio di Statistica del Ministero, il coordinamento delle attività di ricerca, studio e di elaborazioni statistiche in materia ambientale anche in collaborazione con ISPRA
ART. 5 (Direzione generale per la protezione della natura e del mare)
Si fa riferimento all’art. 5 lettera q)
1) Si fa presente che presso l’attuale Direzione Protezione Natura operano il Centro Operativo Emergenze in mare quale focal point nazionale ai sensi dell’art.34 della Legge 979/82 ed il Sistema Difesa Mare (Si.Di.Mar), strutture che raccolgono, aggiornano e rendono disponibili importanti dati ambientali marini anche, e soprattutto, per consentire in maniera adeguata gli interventi antinquinamento e di sicurezza ambientale. Ciò determina la possibilità di interventi mirati ed immediati in caso di incidenti in mare con pericolo di inquinamento. Pertanto si propone la seguente modifica: q) “programmazione, coordinamento ed interventi in caso di inquinamento marino, con il supporto operativo di un idoneo sistema informativo, e valutazione degli effetti conseguenti all’esecuzione dei piani e progetti; ”
Art. 6 (Direzione generale per lo sviluppo sostenibile, il clima e l’energia)
1) Con un atto regolamentare non si può procedere all’attribuzione di nuove competenze istituzionali, come al contrario sembrerebbe evincersi dalla lettura della lettera c). La legge 349/86 istitutiva del Ministero dell’Ambiente attribuisce competenze residuali e limitate in materia di energia nucleare, e i successivi interventi di modifica non sono intervenuti sulla materia. Pertanto appare incongruo che all’art. 6 lettera c) venga ampliato il campo delle competenze in materia di promozione della ricerca e dell’innovazione tecnologica in campo ambientale inserendo l’energia nucleare. Si propone la modifica della lettera c) come di seguito indicato: “promozione della ricerca e dell’innovazione tecnologica in campo ambientale, con particolare riferimento ai cambiamenti climatici e alle energie rinnovabili”.
Art. 7 (Direzione Generale per la valutazioni ambientali)
1) Non si comprende, in particolare per la Direzione generale per le valutazioni ambientali, la logica e i criteri utilizzati per ridisegnare le Direzioni generali. Il numero degli uffici dirigenziali di seconda fascia previsto dall’art. 7 appare di gran lunga insufficiente rispetto alle funzioni e alla natura delle funzioni assegnate alla Direzione stessa. Il provvedimento di fatto non innova in maniera radicale l’attuale organizzazione, mantenendo in sostanza inalterato l’attuale assetto delle competenze della ex Direzione per la salvaguardia ambientale, con qualche minima riduzione di funzioni in materia di energie rinnovabili. Alla luce di questo fatto appare incongrua che la prevista Direzione per le valutazioni ambientali sia articolata in soli quattro uffici dirigenziali, rispetto ai dieci della attuale DSA. Questo a fronte di una” riduzione” di competenze tra la vecchia e la nuova Direzione Generale che coinvolgono una o al massimo due Divisioni e neanche per intero.
2) Sempre relativamente all’art. 7 si osserva che le competenze in materia di VIA e di VAS dell’Amministrazione non possono essere ridotte al mero “supporto” alle Commissioni tecniche, essendo il Ministero responsabile dei procedimenti di cui sopra anche ai sensi della normativa sulla Pubblica Amministrazione (v. L 241/1990 e s.m.i.). Peraltro i compiti della Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale sono stati definiti con DLgs 4/2008, art. 8 , laddove è chiaramente specificato che la “commissione (…) assicura al Ministero … il supporto tecnico scientifico per l’attuazione delle norme (in materia di VIA e di VAS)”, e non viceversa come proposto dal regolamento in discussione che, in ogni caso, costituisce un atto regolamentare gerarchicamente subordinato alle norme di legge di ordine superiore. Si evidenzia inoltre che le attività in materia di VIA e di VAS espletate attualmente dalla attuale Direzione per la Salvaguardia ambientale, e che non possono essere né sottovalutate né eliminate – a meno di individuare altro soggetto istituzionale che vi attenda -, non sono limitate né al “supporto” alle Commissioni di cui sopra, né al solo coordinamento delle procedure di VIA (comprendenti a loro volta i procedimenti di VIA, quelli di verifica di assoggettabilità, le istanze di scoping e le verifiche di ottemperanza alle prescrizioni) o di VAS, ma attengono ad una serie di attività istituzionali ulteriori, afferenti ai compiti di indirizzo, coordinamento e vigilanza dell’Amministrazione sull’applicazione delle norme comunitarie e nazionali in materia di VIA e di VAS.
Analogamente il procedimento relativo al rilascio delle autorizzazioni AIA non è circoscritto all’interno delle attività della relativa Commissione: nel caso dell’IPPC c’è tutta la fase successiva all’emanazione del parere da parte della Commissione, che riguarda la gestione delle conferenze di servizi e la predisposizione dei decreti autorizzativi, dei quali il parere rappresenta solo una parte.
Nell’attuale formulazione dello schema di decreto di riorganizzazione l’attività delle Direzione generale per le valutazioni ambientali si limiterebbe invece al solo supporto alla Commissione VIA e VAS da una parte ed a quella IPPC dall’altra. Si ritiene quindi nel complesso estremamente riduttiva la visione che emerge dalla bozza di regolamento, soprattutto in quanto prospetta con tutta evidenza un ulteriore ed ingiustificato avvilimento delle professionalità presenti nell’Amministrazione, che vedrebbero ridurre il proprio ruolo ed apporto al mero supporto logistico e di segreteria alle Commissioni, alle quali invece sembrerebbero essere impropriamente attribuiti compiti dell’Amministrazione.
Si propone pertanto di modificare l’art.7 così come di seguito riportato:
a) attività ed adempimenti tecnici relativi alle procedure VAS e VIA compreso il relativo supporto alle Commissioni tecniche del Ministero;
b) attività ed adempimenti tecnici relativi alle procedure IPPC compreso il supporto alla relativa Commissione;
3) Nel vigente regolamento del MATTM (DPR261/03) la lettera d) dell’articolo 5 indicava: “d) attività relative all’ecolabel-ecoaudit, di cui alla legge 25 gennaio 1994, n. 70, al sistema comunitario di ecogestione ed audit (EMAS), di cui al regolamento CE n. 761/2001, nonché alla promozione di tecnologie pulite e sistemi di gestione ambientale, ivi compresa la promozione del marchio nazionale”.
Nel nuovo Regolamento viene esplicitata una nuova competenza alla lettera g) “esercizio delle competenze previste dalla legislazione in materia di acquisti pubblici verdi”. Con l’eliminazione delle parole evidenziate “alla promozione di tecnologie pulite” alcune importanti attività attualmente svolte dalla Divisione VIII della direzione SA non trovano un adeguato riferimento nella bozza di regolamento. Si tratta in particolare delle attività che rientrano nell’ambito della “Politica Integrata di Prodotto” (Comunicazione delle Commissione UE del giugno2003) tra cui rientra anche l’attività relativa al “Piano d’azione nazionale sugli “acquisti verdi”, ma anche tutti quei temi che riguardano gli strumenti relativi al ciclo di vita dei prodotti (LCA, promozione delle tecnologie e dei cicli produttivi puliti, progettazione ecologica dei prodotti, ecc).
A questi temi sono fortemente legati gli strumenti come EMAS, che riguarda la certificazione ambientale dei sistemi di gestione ambientale delle organizzazioni e L’Ecolabel, che riguarda la promozione e la certificazione dei prodotti e servizi che rispondono a livelli di qualità ambientale di eccellenza. In questo modo le competenze rimaste nella Direzione risultano fuori contesto, scollegate dagli altri temi a cui fanno riferimento (quello della Politica integrata di prodotto o quello del Consumo e Produzione sostenibile). Si propone di integrare tali temi nelle competenze della Direzione generale per le valutazioni ambientali o spostare per intero le competenze sulla certificazione ambientale e sugli acquisti verdi nella Direzione generale per lo Sviluppo sostenibile dove troverebbero qualche connessione in più con le altre tematiche.
4) Con riferimento all’art.7 lettera h): il rischio da incidente nucleare non rientra tra le competenze del Ministero dell’Ambiente, in quanto è escluso dall’applicazione della direttiva “Seveso”; pertanto si propone di eliminare le parole “nonché dall’inquinamento da radiazioni ionizzanti sotto il profilo del rischio industriale”;
Art. 8 (Direzione generale degli affari generali e del personale)
1) Dalla relazione allegata allo schema di decreto si ricava che le direzioni tecniche non dovranno più occuparsi della gestione del personale, che verrebbe demandata totalmente alla competenza della direzione del personale. Ciò non trova puntuale riscontro nel testo del decreto dal cui manca la corretta esplicitazione della competenza relativa alla gestione delle presenze e delle assenze del personale (rilevazione entrate e uscite, visite fiscali ecc.), attualmente gestita autonomamente da ogni singola Direzione. Il testo andrebbe quindi integrato con la previsione di un’apposita voce, che potrebbe essere così formulata: ART. 8 lettera b) gestione del personale, ivi compreso il trattamento giuridico economico, le attività di rilevazione delle presenze e di controllo fiscale sulle assenze per infermità.
ART. 10 (Dotazioni organiche)
1) Si richiede che venga completato il comma 3 mediante un esplicito richiamo al fatto che trattasi di materia oggetto di contrattazione integrativa, così come previsto dall’art. 7 del CCNL 2006/2009 per l’individuazione dei profili professionali.
2) Infine relativamente alla allegata tabella relativa alla dotazione organica del personale dirigenziale (tabella B, art. 10 comma 2), si propone di riportare la dotazione organica secondo il sistema di classificazione previsto dall’Art. 6 del CCNL 2006/2009.
Resto a disposizione per ogni utile approfondimento/delucidazione.
Roma, 27 novembre 2008
La coordinatrice naz.le FPCGIL Ambiente
Maria Letizia Sabatino
Approvata la norma si è ancora in tempo per fermare la formalizzazione del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale di Difesa Servizi Spa.
Riportiamo l’attenzione sul tentativo di privatizzazione di attività istituzionali del Ministero della Difesa, dopo lo stralcio della Protezione Civile Spa. Condanniamo il tentativo di privatizzare funzioni dello Stato, ribadendo inoltre la nostra volontà di conoscere il progetto di questo Governo sulla prevista riorganizzazione dell’intero sistema Difesa.
Niente è stato detto sulle prospettive di lavoro dei 33.000 dipendenti civili della Difesa impiegati nelle aree tecnico industriali-operative ed amministrative del Ministero.
La discrezionalità che la norma affida al Ministro nella scelta delle prerogative da attribuire alla Spa lascia aperti gli stessi spazi che hanno reso impraticabile la strada della Protezione Civile Spa, espone la Pubblica Amministrazione agli stessi rischi.
Non vorremmo dover aspettare un altro scandalo per renderci conto del pericolo insito nella privatizzazione di un apparato sensibile dello Stato come quello delle Forze Armate.
Roma, 18 Febbraio 2010