Ministero Interno: dichiarazione congiunta FUA anno 2007

 
Ministero dell’Interno
DIPARTIMENTO PER LE POLITICHE DEL PERSONALE DELL’AMMINISTRAZIONE CIVILE E PER LE RISORSE STRUMENTALI E FINANZIARIE

Direzione Centrale per le Risorse Umane
Ufficio Relazioni Sindacali

DICHIARAZIONE CONGIUNTA

Il giorno 1 del mese di febbraio dell’anno 2007, presso il Dipartimento per le politiche del personale dell’Amministrazione civile e per le risorse strumentali e finanziarie, la delegazione di parte pubblica e la delegazione di parte sindacale si impegnano ad incontrarsi entro il 30 aprile 2007 per una verifica delle risorse finanziarie destinate a confluire nel Fondo unico di amministrazione relativo all’anno 2007.

Per l’Amministrazione Per le OO.SS.
CGIL FP
CISL – FPS
UIL P.A.
FLP
FEDERAZIONE INTESA

Vertenza unitaria su problematiche Agenzia Industrie Difesa

 
CGIL FP     CISL FP      UIL PA 

 

 
Alle Segreterie Territoriali
Alle Strutture Sindacali delle Unità Produttive dell’Agenzia Industrie Difesa
LORO SEDI

E’ tuttora in atto una specifica Vertenza Unitaria riguardante le problematiche dell’ Agenzia Industrie Difesa.
Una piattaforma unitaria, sottoposta al Ministro On.le Antonio MARTINO ed al Sottosegretario On.le CICU il 13 ottobre u.s., le cui caratteristiche di gravità indussero le Segreterie Nazionali a proclamare lo stato di agitazione e l’indizione di iniziative di mobilitazione e protesta tese a realizzare un repentino e visibile cambiamento di rotta nelle politiche gestionali dell’Agenzia.
Responsabilmente, quella mobilitazione fu sospesa dopo l’incontro con il Sottosegretario On.le CICU il quale assicurò, da un lato un intervento normativo teso a ricondurre l’Agenzia Industrie Difesa all’interno di un quadro di riferimento istituzionale più rispondente agli interessi dell’Amministrazione della Difesa ed alla tutela dei diritti di chi in quell’Agenzia lavora ed opera e, dall’altro, all’apertura di un tavolo di confronto a livello di Gabinetto Difesa su ogni singolo aspetto di quella piattaforma.
Oggi, ormai a più di due mesi da quell’incontro, registriamo che solo la prima parte degli impegni assunti sono stati onorati con l’emanazione del già noto decreto del Ministro che affida un nuovo ruolo ad UGGEATI nelle relazioni istituzionali che legano l’A.I.D. al Ministero della Difesa, ma purtroppo, nulla ancora si è mosso rispetto a tutte le altre rilevanti questioni poste a base della rivendicazione unitaria.
Infatti, nulla è successo in riferimento al D.M.- unilateralmente assunto dal Ministro – inerente il piano industriale e relativo organico dello Stabilimento Grafico di Gaeta, né sulle garanzie richieste circa la doverosa rispondenza all’accordo sindacale dell’emanando decreto riguardante lo Spolettificio di Torre Annunziata, così come privi di risposte restano gli interrogativi sulle prospettive industriali ed occupazionali dell’Arsenale di La Maddalena.
Silenzio assoluto anche sulle altre, non meno importanti, questioni che riguardano le procedure di riqualificazione del personale dipendente dalle prime cinque Unità Produttive entrate in Agenzia, procedure già avviate ma, di fatto, ancora sospese; lo stesso dicasi in ordine alla richiesta avanzata di un ulteriore accordo per la riqualificazione riferita agli Stabilimenti di Messina e Torre Annunziata recentemente entrati in Agenzia.
A fronte di tale quadro di insostenibili difficoltà, non possiamo che riprendere l’iniziativa di mobilitazione, così come a suo tempo preannunciato; una mobilitazione che deve rendersi visibile e che deve poter costringere il vertice dell’A.D. al rispetto di tutti gli impegni assunti.
Per questo CGIL CISL UIL Nazionali, coerentemente con quanto deliberato in occasione dell’Attivo Unitario Nazionale del 12 ottobre 2005, hanno deciso di organizzare una prima manifestazione nazionale di protesta di tutti i lavoratori degli Enti confluiti nell’A.I.D., da svolgersi a Roma il 24 febbraio p.v., alla quale seguiranno altre iniziative a livello territoriale nelle forme che verranno successivamente concordate.
Le modalità di svolgimento della manifestazione nazionale saranno successivamente comunicate.
I Vertici dell’Amministrazione Difesa e dell’Agenzia sappiano che le sacrosante rivendicazioni dei lavoratori interessati non arretreranno fino a quando non si avranno soddisfacenti risposte alle questioni poste in piattaforma.

Roma 20 gennaio 2006 
 
CGIL FP – Rossetti
CISL FP – Caffarata
UIL PA – Colombi

15° anniversario strage di Via D'Amelio: lettera aperta di Lorenzo Mazzoli a Rita Borsellino

Pubblichiamo il testo di una lettera aperta scritta da Lorenzo Mazzoli, segretario nazionale Fp Cgil, a Rita Borsellino in occasione del 15° anniversario della strage di Via D’Amelio

 
Cara Rita,

come tu ricordi riferendoti a quel tragico 19 luglio 1992 “Non è il momento delle lacrime. E’ il momento di riflettere e capire come andare avanti”.

Ci rivolgiamo a te per parlare a tutti coloro che si battono per sconfiggere la mafia, per portare piena luce sulle responsabilità delle stragi, per evitare che l’enorme tristezza per il tributo di sangue innocente versato si tramuti in rassegnazione.

L’elenco di quanti hanno perso la vita per difendere lo Stato di diritto rappresenta la drammatica realtà di un Paese che non è in grado di liberarsi dal terribile cancro generato dal patto scellerato tra criminalità/politica/istituzioni, correndo il rischio, per alcuni territori, di vedere minate le basi stesse della democrazia.

Il nostro impegno per la legalità e la trasparenza rappresenta un punto fondamentale della nostra iniziativa sindacale cercando di dare, per questa via, un contributo significativo nella lotta per un Paese più giusto e, dunque, più libero.

Un abbraccio.

Lorenzo Mazzoli
Segretario Nazionale F.P.CGIL 

 
 
 

Comunicato unitario circoli ricreativi

CGIL FP  CISL FP  UIL PA

A MINISTERO DELLA DIFESA
Gabinetto del Ministro

e, p.c. SOTTOSEGRETARIO ALLA DIFESA
On.le Marco VERZASCHI

Oggetto: Organismi di Protezione Sociale.

Le scriventi OO.SS. hanno appreso che dal 6 aprile 2007 è in vigore il DM 317 del 29.12.2006 che modifica il “Regolamento recante modalità per la gestione e la rendicontazione delle attività di protezione sociale a favore del personale militare e civile delle FF.AA.” emanato con DM 522/1988.
Tale ulteriore atto unilaterale emanato dall’Amministrazione, senza nemmeno informare le OO.SS., oltre ad inserirsi in quadro già più volte rappresentato di insoddisfazione sull’andamento delle relazioni sindacali nel Ministero della Difesa, appare ancor più grave se si considera che il citato DM 317 di fatto sembra avere come unico obiettivo quello di non consentire più alle Associazioni costituite tra dipendenti di avere priorità nell’affidamento rispetto a terzi e Ditte esterne.
E’ incomprensibile per le Parti Sociali condividere il principio che dare in affidamento le strutture dell’Amministrazione a ditte esterne, possa dare al personale che ne usufruisce maggiori garanzie rispetto a quelle che possono essere date da Associazioni costituite tra il personale dipendente, sia in tema di economicità che di affidabilità.
Inoltre il C.C.N.I. sancisce l’impegno dell’Amministrazione a sviluppare un reale processo di contrattazione e concertazione a livello nazionale anche su indirizzi generali sulla fruizione dei servizi sociali. E’ del tutto evidente che la fruizione è strettamente legata al metodo di gestione.
Per quanto sopra detto, in attesa dell’emanazione di disposizioni da parte degli organi centrali, che non risulta siano state ancora formulate, si rende indispensabile la sospensione degli affidamenti che fanno riferimento al DM 317 in attesa che un confronto sull’argomento possa in qualche modo porre riparo ai prevedibili danni che un incauto provvedimento come quello sopra citato creerebbe ove applicato alla lettera.
Roma, 8 maggio 2007

CGIL FP   CISL FP     UIL PA
Manca      Caffarata    Colombi

Comunicato stampa – Manifestazione Nazionale il 10 dicembre

Comunicato unitario che rilancia la vertenza sull’art. 36/121

NO A UN MINISTERO DI POLIZIA
AMATO CONTINUA A NON DARE RISPOSTE
MANIFESTAZIONE NAZIONALE IL 10 DICEMBRE

 
 

Carceri: l'emergenza non è affatto finita. Affrontare la crisi umanitaria, costruire i presupposti per la riforma del sistema. Comunicato stampa di Rossana Dettori, Segretaria Generale Fp-Cgil Nazionale

 
“L’Fp-Cgil è disposta a discutere della riforma di tutto il sistema dell’esecuzione penale, ma qualunque confronto deve partire da una presa d’atto sulla gravità della situazione. Le iniziative assunte dal Governo in questi anni sono state inutili o dannose. Siamo ancora in piena emergenza”.
 
Queste le parole di Rossana Dettori, Segretaria Generale dell’Fp-Cgil, in merito all’incontro tenutosi stamane tra Franco Ionta, Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, e le organizzazioni sindacali del settore.

“Sostenere che siamo usciti dall’emergenza è un atto di sottovalutazione. Una riforma è necessaria e se il Dap vuole affrontare questa discussione saremo i primi a dare una mano. Ma sono necessari interventi urgenti. Il lavoro in carcere – continua Dettori – non è mai stato tanto difficile: il numero dei suicidi e delle morti rimane allarmante; le incerte assunzioni di poliziotti promesse sono già state ridimensionate; per il personale dell’area trattamentale (educatori etc…) solo tagli; non c’è il contratto della dirigenza; lo sbandierato piano carceri è un miraggio, nonostante l’annuncio del Governo di stato di emergenza e la promessa di 1,5 miliardi di euro”.

“La Fp-Cgil continuerà a denunciare l’emergenza umanitaria, a proporre soluzioni per la diminuzione delle presenze negli istituti e per la realizzazione di un sistema che punti tutto sul reinserimento e sugli strumenti alternativi alla detenzione. Lo abbiamo già fatto con le nostre “10 proposte per uscire dall’emergenza”. È necessaria una maggiore collaborazione, maggior realismo, ma soprattutto va sottratto il tema carcerario all’opprimente peso della propaganda”.

Roma, 6 Aprile 2011

 

Ministero Interno: protocollo d'intesa su straordinario

PROTOCOLLO D’INTESA

Vista l’ordinanza n. 3425 del 20 aprile 2005, con la quale il Presidente del Consiglio dei Ministri, nell’individuare ulteriori interventi straordinari ed urgenti per il contrasto e la gestione del fenomeno dell’immigrazione clandestina, ha disposto che il Ministero dell’Interno può autorizzare unità di personale in servizio direttamente coinvolte nelle attività connesse al superamento dell’emergenza, allo svolgimento di prestazioni di lavoro straordinario, oltre il limite previsto dalla normativa vigente e nel limite massimo di 40 (quaranta) ore mensili pro-capite;

Vista l’ordinanza n. 3506 del 23 marzo 2006, con la quale il Presidente del Consiglio dei Ministri ha disposto, in ragione del protrarsi dello Stato di emergenza, che il Ministero dell’Interno può autorizzare ulteriori 40 (quaranta) unità di personale direttamente coinvolte nelle attività connesse al superamento dell’emergenza, allo svolgimento di prestazioni di lavoro straordinario oltre il limite previsto dalla normativa vigente, fino ad un massimo di quaranta ore mensili pro-capite;

Vista l’ordinanza n. 3551 del 9 novembre 2006, con la quale il Presidente del Consiglio dei Ministri ha disposto che con le medesime risorse e procedure di cui al comma 3 dell’articolo 2 dello stesso provvedimento, si provvede agli oneri conseguenti all’espletamento di prestazioni di lavoro straordinario da parte delle unità di personale in servizio presso il Ministero dell’Interno autorizzate ai sensi dell’articolo 3, comma 2, dell’ordinanza di Protezione Civile n. 3425/2005 e successive modifiche e integrazioni;

Considerato che le predette unità di personale, nel limite complessivo massimo di 1660 unità di cui 590 per le esigenze delle Prefetture – Uffici Territoriali del Governo, delle Commissioni Territoriali per il Riconoscimento dello Status di Rifugiato, della Commissione Nazionale per il Diritto d’Asilo e della Sezione Stralcio della stessa e 1070 per le esigenze delle Questure, vengono individuate per le singole sedi con successivo provvedimento del Ministro dell’Interno;

Rilevata l’esigenza di determinare in sede di confronto con le Organizzazioni Sindacali modalità e criteri attuativi delle disposizioni di cui sopra è cenno;

LE PARTI CONCORDANO

sulla necessità che le risorse finanziarie disponibili connesse allo svolgimento delle attività finalizzate al superamento dell’emergenza immigrazione, riferite all’anno 2006, vengano ripartite:

per il Personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno, in servizio presso le Questure, direttamente impiegato per le esigenze connesse al servizio immigrazione, le risorse finanziarie andranno distribuite in proporzione ai carichi di lavoro e alla stregua degli analoghi criteri fissati per il personale dei ruoli della Polizia di Stato, considerate nel periodo di riferimento, così come da prospetto allegato A. L’individuazione dei destinatari delle risorse di cui sopra, è definita, entro il 30 dicembre 2006, d’intesa con le Organizzazioni Sindacali Territoriali firmatarie del C.C.N.L. e la R.S.U., in sede decentrata;
per il personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno in servizio presso la Commissione Nazionale per il Diritto d’Asilo, la Sezione Stralcio della stessa e le Commissioni territoriali per il riconoscimento dello Status di rifugiato (Crotone, Foggia, Gorizia, Milano, Roma, Siracusa e Trapani), le risorse finanziarie andranno distribuite secondo la ripartizione delle unità e fino ad un massimo di 40 (quaranta) ore mensili pro-capite nei limiti dello stanziamento assegnato alla sede, cosi come da prospetto allegato B. L’individuazione dei destinatari delle risorse di cui sopra, riferite al periodo in premessa indicato, è definita, entro il 30 dicembre 2006, d’intesa con le Organizzazioni Sindacali Territoriali firmatarie del C.C.N.L. e le R.S.U., in sede decentrata;
per il personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno in servizio presso le Prefetture – Uffici Territoriali del Governo direttamente impegnato per le esigenze connesse all’attività dello sportello unico per l’immigrazione, le risorse finanziarie andranno distribuite secondo la ripartizione delle unità e fino ad un massimo di 40 (quaranta) ore mensili pro-capite nei limiti dello stanziamento assegnato alla sede, così come da prospetto allegato C. L’individuazione dei destinatari delle risorse di cui sopra, riferiti al periodo in premessa indicato, è definita, entro il 30 dicembre 2006, d’intesa con le Organizzazioni Sindacali Territoriali firmatarie del C.C.N.L. e la R.S.U., in sede decentrata.
L’importo delle risorse finanziarie di cui al presente protocollo, finalizzato al pagamento delle prestazioni di lavoro straordinario eccedenti il limite previsto dalla normativa vigente, determinato per singole sedi, secondo i criteri individuati, verrà contestualmente comunicato alle Organizzazioni Sindacali Nazionali.

Risposte chiare o conferma sciopero: Comunicato stampa di Carlo Podda Segretario Generale Funzione Pubblica CGIL

Pubblichiamo di seguito il testo del Comunicato stampa

E’ necessario ancora una volta chiarire che la conferma dell’accordo raggiunto il 6 aprile u.s. sui 101 euro di incremento medio, necessari per il rinnovo del contratto del dipendenti dei Ministeri e l’assunzione di questa cifra come parametro di riferimento per i contratti degli altri comparti pubblici, sono le facce della stessa medaglia e quindi questi due problemi vanno risolti insieme.

Si deve quindi sapere che, in assenza di una risposta positiva a queste questioni, non potremo che confermare la giornata di sciopero del 1° giugno.

Roma, 16 maggio 2007

Ministero dell'Ambiente: I lavoratori difendono l'ambiente e il proprio ruolo. Comunicato stampa di Antonio Crispi Segretario Nazionale FP CGIL

Mentre sui giornali il Ministro Prestigiacomo annuncia misure drastiche per combattere lo smog, al Ministero che dirige gli uffici sono allo sbando. Nonostante da ottobre sia in vigore il nuovo regolamento che organizza uffici, compiti e funzioni del Ministero dell’Ambiente, il Ministro non ha, ancora, colpevolmente, proceduto a nominare i responsabili delle nuove direzioni, a dare legittimità e certezza alla gestione quotidiana di quelle attività che dovrebbero garantire ai cittadini interventi efficienti per combattere l’inquinamento, governare e tutelare il territorio, avviare seri interventi in materia di mobilità, rifiuti e risorse idriche.

I lavoratori del Ministero dell’Ambiente, nel corso di un’affollata assemblea svoltasi, martedì 26 gennaio, e proclamata unitariamente da fpcgil, fpcisl e uipa, hanno denunciato con forza l’insostenibile stato di caos organizzativo in cui versa la struttura.

Il Ministro, nella sua intervista al Corriere della Sera, afferma che il Ministero sta lavorando da oltre otto mesi per realizzare un Piano nazionale contro lo smog con i competenti uffici, ma quali?

Quelli esistenti sono drammaticamente deboli e possono contare su pochissime unità di personale, a causa di una disorganizzazione che ha rari precedenti nella storia delle amministrazioni dello Stato: dal 16 ottobre 2009, da quando è entrata in vigore la riforma organizzativa fortemente voluta dal Ministro (D.P.R. 3 agosto 2009, n.140), nessuna delle nuove Direzioni generali (cinque) ha un Direttore generale incaricato.

Le strutture dirigenziali di secondo livello (Uffici) operano nella “fase transitoria” secondo il precedente assetto organizzativo, assicurando l’ordinaria amministrazione. E ci chiediamo: un Piano nazionale per la riduzione delle polveri sottili rientra nell'”ordinaria amministrazione”?

Ma vi è ancora di più: il 30 dicembre 2009 il Governo ha approvato il decreto-legge n.195/2009 che prevede, all’art. 17, l’istituzione di un Ispettorato Generale per la gestione degli interventi nelle situazioni a più elevato rischio idrogeologico: a tale Ispettorato sarebbero preposti 3 nuovi direttori generali, con ulteriore taglio di strutture dirigenziali del Ministero stesso e congelamento delle posizioni lasciate libere dal personale che ha cessato servizio nel 2009 (pensionamento).

Intento nobile, si dirà, vista l’emergenza idrogeologica che sta interessando il Paese. Certo è strano fare una riforma organizzativa il D.P.R. 3 agosto 2009, n.140 che aveva previsto l’accorpamento della ex Direzione Generale per la difesa del suolo in un’unica Direzione Generale “per la tutela del territorio e delle risorse idriche” e poi non darvi attuazione.

Si nominano Commissari per l’emergenza in presenza di uffici sia del Ministero e che dell’ ISPRA (altro ente vigilato dal Ministero) che già svolgono funzioni in materia di rischio idrogeologico e che rappresentano un grande patrimonio di competenze e professionalità. E’ questa l’efficienza di cui parla il Governo? Moltiplicare strutture per effettuare nomine sembra questa la strategia, non la difesa dai rischi idrogeologici.

Purtroppo, di ristrutturazione in ristrutturazione il Ministero dell’Ambiente scompare: nel 2003, il regolamento di organizzazione del Ministero adottato con il D.P.R. 17 giugno 2003, n. 261 prevedeva 8 direttori generali, 62 dirigenti non generali e 928 tra funzionari e impiegati.

Con il nuovo D.P.R. 3 agosto 2009, n.140 i direttori generali sono passati da 8 a 6 (5 direttori generali ed 1 segretario generale), i dirigenti non generali da 62 a 50 e i funzionari e gli impiegati sono passati da 928 a 770.

Di questi 770 posti, circa 200 dell’attuale organico risultano tutt’ora scoperti (dal 2003 ad oggi il Ministero dell’Ambiente non ha mai bandito alcun concorso per coprire i posti vacanti della sua pianta organica continuando con l’affidamento a terzi di compiti e funzioni proprie dell’Ente, attraverso Convenzioni ed esternalizzazioni che generano precariato e clientele, con costi e spese poco trasparenti.

E soprattutto, chi elaborerà il Piano nazionale per la riduzione delle polveri sottili che milioni di cittadini stanno aspettando con preoccupazione?

Roma 27 gennaio 2010

 
 

RIUNIONE DEL 4 MAGGIO 2011 AL MIBAC

 

 
di seguito il progetto non firmato dalla CGIL ma da Cisl, Uil e UNSA.
 
Le motivazioni di ciò risiedono: introduzione -pretestuosa- in una fase interpretativa del progetto del riferimento all’art.18 del 150; la direttiva ai dirigenti di applicarlo senza che prima siano stati contrattati criteri e modalità; vengono smentiti gli obiettivi del progetto stesso che era volto a retribuire tutto il personale. Senza aggiungere che ai 701 idonei del passaggio fra le aree il progetto si applica senza riferimenti alle performances!

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Accordo interpretativo all’accordo di incentivazione delle attività svolte dal personale della I, II e III area sottoscritto in data 14 dicembre 2010

L’Amministrazione e le OO.SS.

VISTO l’accordo di incentivazione delle attività svolte dal personale della 1^ area sottoscritto in data 21 ottobre 2009;
VISTO l’accordo di proroga al progetto di incentivazione delle attività svolte dal personale della 1^ area sottoscritto in data 4 ottobre 2010;
VISTO l’accordo di incentivazione delle attività svolte dal personale della I, II e III area sottoscritto in data 14 dicembre 2010;
VISTO il D.lgs. 150/2009 e successive modificazioni;
RILEVATA l’esigenza di procedere ad un chiarimento interpretativo del richiamato accordo sottoscritto in data 14 dicembre 2010;

CONCORDANO

Art. 1) La partecipazione al progetto di cui all’Accordo di incentivazione sottoscritto in data 14 dicembre 2010, va interpretata nel senso che tale partecipazione è prevista per il personale appartenente alla 1^ Area in possesso dei requisiti indicati nel suindicato accordo, fermo restando che tale partecipazione non è consentita al personale che partecipi al progetto di incentivazione delle attività svolte dal personale della 1^ Area sottoscritto in data 4 ottobre 2010.

L’Amministrazione chiede ai direttori di Istituto, ai fini della corresponsione del compenso previsto, di redigere una relazione sottoscritta ai sensi dell’art. 18 del D.lgs. 150/2009.

Roma,

___________________________________________________________________________________________________________________
 

Primo grande risultato della nostra “agitazione” Galan ha scritto a Tremonti invitandolo ad adempiere alle procedure del “cedolino unico”(v.Allegato). La situazione la stiamo controllando periodicamente affinché i soldi siano presenti nel SICOGE.


 

COMUNICATO

TRANSITO DEGLI EX LSU NELL’ALES
 

Oggi si è svolta al Mibac una riunione “tecnica” col Segretario generale del Ministero del lavoro; erano presenti un po’ tutti gli uffici interessati.
Riunione con un nulla di fatto. Sembra solo che tutti i problemi siano stati messi a fuoco, ma ora aspettiamo notizie sul da farsi.
L’Amministrazione un po’ stralunata, ha cominciato a misurarsi coi problemi: blocco delle assunzioni e risparmi (piano di rientro), finanziamenti costanti all’Ales, procedure per assorbire i lavoratori (clausola sociale o no?), inquadramenti/livelli retributivi, cassa integrazione ( un anno, e perché gli altri per tre mesi?) ecc. Questo come inizio di una procedura che comunque prevedo lunga. Mi sembra che tuttora manchi la drammaticità del dato dei lavoratori che oltre a non riscuotere da qualche mese non hanno certezza dei tempi del loro rientro e di quali saranno i canali, i possibili contenziosi che si apriranno ecc.
Ho chiesto quanto prima una riunione per una road map definitiva.
Roma. 4 maggio 2011

Fp-Cgil bac
Libero Rossi

P.S.: DI SEGUITO PUBBLICO I PARERI TECNICI DELLA FP E DEL MEF SUGLI ACCORDI SOTTOSCRITTI A DICEMBRE SULLE PROGRESSIONI ECONOMICHE.
Su queste ci siamo riservati una risposta dura.

 
 
 

Ministero Interno: iniziativa unitaria

Riprendiamo il lavoro sindacale con una forte iniziativa unitaria, che si colloca organicamente nel quadro di un percorso strategico – coerentemente perseguito in questi anni – che vede gli interventi sulla condizione professionale del personale civile, e sull’organizzazione del lavoro, al centro delle politiche che proponiamo per il rilancio dei servizi e delle funzioni dell’Amministrazione dell’Interno, nell’interesse dei cittadini e dei lavoratori.
Dunque, intendiamo sviluppare l’iniziativa sullo sportello immigrazione, per il quale la piattaforma costituisce la proposta unitaria da valutare nel confronto con l’Amministrazione, da noi rilanciato nell’incontro con la sottosegretaria Lucidi del 22 dicembre scorso, e in vista della convocazione che abbiamo richiesto con la nota del 27 dicembre; contemporaneamente, con la lettera odierna al viceministro Minniti e al sottosegretario Pajno, chiediamo di avviare un confronto sull’attuazione dell’art. 36 della legge 121/81, relativo alle funzioni del personale civile negli uffici della Polizia.

Inoltre, abbiamo – con note unitarie – chiesto:
al nuovo Capo Dipartimento per le politiche del personale, prefetto Procaccini, un urgente incontro per avviare la stagione contrattuale, a partire dalla firma dell’accordo sul FUA 2006 (e pagamento dell’80% dell’indennità di professionalità 2007 entro il 30 giugno), insieme all’accordo sulla formazione per l’anno 2007, all’accordo sul trasferimento del personale in graduatoria dal 1995 (come concordato nell’incontro del 24 luglio 2006), alla definizione del trattamento stipendiale per il personale transitato in mobilità da altre amministrazioni nell’autunno del 2005, alla modifica dell’accordo sul diritto allo studio (stipulato in attuazione degli art. 13 e 14 del CCNL 16/5/2001) al fine di recepire le previsioni più favorevoli maturate in altre amministrazioni statali;
al Dipartimento della P.S., la ripresa del confronto sul costo – per il personale civile – delle mense della Polizia, sull’indennità per i servizi della Polizia Postale, sulla riorganizzazione dei servizi a cavallo (ricordo che è già aperto il confronto sulla riorganizzazione della Polfer). Aggiungiamo per completezza – anche se ai più non sarà sfuggito – che le questioni più rilevanti, ovvero la riorganizzazione degli uffici centrali del Dipartimento P.S. e l’istituzione dell’Ufficio tecnico-logistico provinciale, sono materie che affronteremo direttamente con il Viceministro.


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