Oggi vengono pubblicati, nei siti del Ministero, i quesiti a risposta multipla oggetto delle prove selettive per i passaggi di area, prove che si svolgeranno il 10 e 11 settembre p.v. Le sedi e le modalità di svolgimento saranno comunicate in seguito.
(26 luglio 2007)
Circolare prot. n° E/11 – 52201 dell’11 luglio 2008 relativa alla Ipotesi di Accordo sulla distribuzione del Fondo Unico di Amministrazione della A.D. – anno 2008.
Reimpiego del personale civile conseguente alla soppressione del Comando Reclutamento e Forze di Completamento Regionale “Calabria” di Reggio Calabria
BENESSERE DEL PERSONALE
Nonostante le reiterate richieste e l’incontro avuto a Segredifesa e aver sottoposto all’attenzione del sottosegretario la questione del “pacco dono”, permangono da parte dell’Amministrazione le direttive emanate nell’anno 2007.
In sede di trattativa locale si potrà individuare , la distribuzione della somma relativa alla quota benessere del personale nelle forme consentite dalla destinazione del capitolo di bilancio che non prevede la possibilità di utilizzarla per “beni voluttuari”, pertanto è in quella sede di trattativa che verrà decisa la modalità di distribuzione.
NUOVO SISTEMA DI CLASSIFICAZIONE DEL PERSONALE
In data 27 novembre, presso la Direzione Generale per il Personale civile si è concluso il confronto tecnico per la stesura del N.O.P., la discussione non ha registrato significative modifiche rispetto alla bozza che vi alleghiamo, riguardo alle declaratorie dei profili nautici, l’Amministrazione ha sciolto le riserve avanzate nel precedente incontro accogliendo di fatto le proposte che abbiamo concordato in sede unitaria, inoltre nel profilo di Op. Chimico Fisico sono stati ampliati i profili che vi confluiscono con l’aggiunta di Coadiutore Tecnico dei S. Gen.li (ex Ag. Ausiliario di laboratorio). Come già annunciato permangono alcune questioni che sosterremo nel confronto politico. Non appena in possesso dell’ultima versione aggiornata provvederemo ad inoltrarla alle strutture.
Ovviamente a differenza del 2004 quando si firmò un accordo relativo al N.O.P., allo stato attuale ci riserviamo di firmare un accordo non appena verranno definite le altre questioni relative al CCNI Difesa, al fine di consentire a tutto l’impianto del contratto integrativo una, per quanto possibile, stesura conforme alle proposte delle OO.SS., vista la complessità dell’applicazione di alcune parti del CCNL per i dipendenti civili della Difesa.
Nella riunione della Delegazione Nazionale Trattante abbiamo ritenuto opportuno prevedere dei coordinamenti territoriali, con lo scopo di divulgare i contenuti e la filosofia che ha prodotto questa ipotesi di accordo inerente il N.O.P. , contestualmente vista l’importanza della seconda fase del lavoro che comporterà la definizione del Contratto Integrativo contenente anche le delicate questioni riguardanti i criteri per i passaggi di fascia economica e tra le Aree, è opportuno cominciare ad affrontare anche questo argomento al fine di produrre delle proposte che seguendo la filosofia del C.C.N.L. e delle linee guida unitarie relative al CCNI Difesa saranno poi oggetto di discussione in Delegazione Trattante.
CARTA MULTISERVIZI DIFESA
La riunione tenuta in data 01.12.2008 con il sottosegretario Cossiga, oltre alla problematica dello Stabilimento di Pavia, per la quale si rimanda a quanto comunicato nella lettera unitaria del 02.12.2008 e che avrà da parte della FPCGIL Difesa tutta l’attenzione che tale delicata questione merita, poneva all’ordine del giorno la richiesta unitaria di avere informazioni relative all’emanazione e utilizzo della Carta multiservizi.
Le perplessità rilevate sono state esposte durante la riunione sia nel merito, relativamente ad alcuni dati richiesti al personale civile in maniera difforme a seconda della Forza Armata dove tale personale presta servizio e rispetto alla legittimità o meno della richiesta di dati sensibili; sia nel metodo e cioè nella mancanza di informazione alle Organizzazioni Sindacali Nazionali e alle differenti disposizioni diramate sui territori creando disparità di trattamento dati e rilascio della carta.
L’Amministrazione nell’esporre il progetto di emanazione della CMD ha fornito le informazioni relative al rilascio e all’utilizzo, riconoscendo la mancanza di informazioni e la difformità delle disposizioni emanate.
Pertanto a conclusione dell’argomento, l’Amministrazione si è impegnata ad emanare una circolare che chiarisca in modo univoco il rilascio e l’uso di tale carta. Non appena in possesso di tale circolare sarà nostra cura inviarla alle strutture e riprendere i confronti in sede locale per i quali unitariamente si era chiesto la sospensione.
Relativamente poi alla mancata corresponsione del lavoro straordinario in caso di assenza di rilevazione automatica dell’orario di lavoro (applicazione finanziaria 2007), Il Ministero della Difesa ha chiesto in presenza di una eccessiva parcellizzazione dei posti di lavoro, una deroga al Ministero dell’Economia e delle Finanze al fine di poter pagare anche al personale civile le ore di lavoro straordinario effettuato.
Il Dipartimento della Ragioneria Generale del Ministero Economia e Finanze ha autorizzato la Difesa al pagamento per l’anno 2008, delle ore di lavoro straordinario effettuato dal personale civile pur in assenza di rilevazione automatica dell’orario di lavoro.
Ovviamente l’Amministrazione della Difesa dovrà procedere all’installazione di quanto previsto dalla normativa vigente rispetto alla rilevazione automatica, ma occorrerà prestare particolare attenzione affinché in quegli Enti dove non sarà possibile, in tempo utile, procedere all’installazione di rilevatori automatici dell’orario, se ne dovrà tener conto e l’Amministrazione in tal caso dovrà come per l’anno in corso procedere alla richiesta di deroga.
Le OO.SS. anche in tale occasione, hanno ribadito che a parità di condizioni lavorative doveva esserci un trattamento uguale tra personale militare e civile, così come dovrebbe essere per il ripristino della indennità di missione per il personale civile che ancora una volta è stata sottoposta all’attenzione del sottosegretario.
Durante il corso della riunione è stata rappresentata la necessità di chiarire alcune situazioni verificatesi all’Arsenale di Taranto e poste all’attenzione delle OO.SS. Nazionali. Ci riferiamo a delle disposizioni della Direzione dell’Arsenale che ha predisposto una serie di movimentazione di personale all’interno dell’Arsenale, senza tener conto di quanto proposto dalle rappresentanze locali e in contraddizione con quanto definito in altro incontro con il sottosegretario per evitare il blocco delle lavorazioni in quelle officine soggette a prescrizioni giudiziarie.
Si è ritenuto di chiedere al sottosegretario spiegazioni rispetto a quanto rappresentato e il riconoscimento del legittimo ruolo della R.S.U. e delle OO.SS. territoriali.
Il sottosegretario si è riservato di effettuare gli appositi approfondimenti e di comunicarci gli eventuali sviluppi del caso.
Per il momento…
Roma, 4 dicembre 2008
FP CGIL DIFESA
Noemi Manca
Dopo il conflitto nato a Bari tra il sindaco Michele Emiliano e le organizzazioni sindacali, a seguito della pubblicazione sul profilo Facebook del primo cittadino, di foto di alcuni dipendenti che chiacchieravano presumibilmente durante l’orario di lavoro, c’è stato un incontro tra le parti che ha sancito un risultato davvero importante.
Oltre al chiarimento da parte del Sindaco di non aver mai avuto intenzione di ledere l’immagine né del Sindacato né dei lavoratori, si è definito un percorso per raggiungere l’obiettivo condiviso di migliorare i servizi erogati dal Comune, sia direttamente, sia tramite le aziende partecipate.
La strada scelta è stata quella di lavorare per raggiungere un accordo su un memorandum per una nuova qualità dei servizi anche attraverso il coinvolgimento della cittadinanza, con possibili forme di partecipazione degli utenti sulla verifica della qualità dei servizi.
Ci pare davvero una buona notizia, perché dimostra che da un conflitto si può arrivare ad un buon accordo.
Ci pare davvero una buona notizia perché dimostra che non è né con l’autoritarismo né con le improbabili riforme Brunetta, che si può lavorare per migliorare i servizi rispondendo alla esigenza ed ai bisogni dei cittadini.
A noi pare che sia questa una strada da seguire e, magari senza Facebook, una strada da imitare.
Roma, 18 gennaio 2011
Ancora una volta il Governo Berlusconi ricorre al voto di fiducia per mascherare le divisioni interne e le crescenti difficoltà. Si blindano provvedimenti e si impedisce il confronto democratico, sale della democrazia.
Il Governo, con il voto di fiducia, conferma di lavorare alacremente per indebolire le tutele del mondo del lavoro, a partire da quelle delle lavoratrici e dei lavoratori precari, i più deboli e i più colpiti dalla crisi.
Se il testo licenziato al Senato sarà approvato alla Camera per la definitiva conversione, oltre 100 mila precari saranno espulsi definitivamente dal lavoro pubblico, determinando il taglio dei servizi e rendendo di fatto inesigibili alcuni diritti costituzionali da parte dei cittadini.
Per questo, per evitare un ulteriore declino sociale ed economico del Paese (su quello morale ed etico non ci sono più parole per esprimere sdegno e indignazione), la Fp-Cgil, coerentemente con le ragioni alla base dello Sciopero Generale indetto da Fp-Cgil ed Flc-Cgil e con le motivazioni per cui la Cgil non ha sottoscritto l’accordo separato del 4 febbraio, intensificherà le azioni di lotta e di mobilitazione dei lavoratori precari, all’interno di un movimento generale che ha come obiettivo la democrazia nei luoghi di lavoro, la rimozione del blocco dei contratti nazionali ed il superamento della piaga del lavoro precario.
Roma, 16 Febbraio 2011
All’emergenza sociale dei rifiuti per strada ed ai rischi connessi alla loro esposizione per i cittadini della nostra regione si aggiunge un ulteriore danno: PAGARE LE PROMESSE NON MANTENUTE DA BERLUSCONI, CALDORO E CESARO.
I cittadini di Napoli nel giro di un anno e mezzo hanno visto quasi raddoppiare la TARSU che con la recente deliberazione della Provincia di Napoli si arricchisce di un ulteriore 25% portando il costo dello smaltimento complessivo dei rifiuti a 140 euro a tonnellata.
Nel novembre scorso, in piena emergenza rifiuti, presso la prefettura di Napoli Berlusconi, Caldoro e Cesaro presero impegni precisi con i Sindaci ed i cittadini di Napoli e della Campania: fare il miracolo di liberare dai rifiuti i territori, avviare la raccolta differenziata per il recupero dei materiali, realizzare gli impianti di compostaggio per la frazione umida, individuare nella provincia di Napoli siti di smaltimento e costruire altri termovalorizzatori.
Ai sindaci venne promesso l’arrivo di risorse finanziarie per la raccolta differenziata e per le “compensazioni ambientali” a ristoro dei disagi per quei territori che hanno insediato discariche e impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti.
Tali impegni furono formalizzati in un apposita intesa alla presidenza del consiglio dei Ministri il 4 gennaio 2011.
Ma le risorse per la Raccolta Differenziata non sono mai giunte e nemmeno quelle dovute ai comuni per le compensazioni. Mentre si citano le amministrazioni efficienti sulla differenziata come il caso del comune di Portici non si fa nulla per sostenere proprio i Sindaci più impegnati ed esposti finanziariamente in questo campo.
Il Presidente della Provincia di Napoli anziché far onorare l’accordo stipulato con i Sindaci prende atto che il Presidente Berlusconi fa solo spot propagandistici e promesse. Di conseguenza, delibera un ulteriore aumento della TARSU per reperire i 14 milioni di euro occorrenti e li fa pagare ai cittadini che vivono sommersi proprio dai rifiuti non smaltiti. Tutto ciò in plateale assenza del Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti.
Siamo di fronte all’ennesimo fallimento dovuto all’incapacità politica del Governo, della Regione e della Provincia di Napoli che promettono e non mantengono che non sono in grado di dare soluzioni concrete allo smaltimento dei rifiuti e scelgono unicamente di portare fuori regione e fuori nazione i rifiuti in modo insufficiente e costosissimo.
Al DANNO per il dover subire il disagio ed invivibilità dei rifiuti per strada si aggiunge la BEFFA di dover pagare la incapacità politica di chi è preposto alla risoluzione del problema.
I cittadini ed i comuni della provincia di Napoli attendevano e meritavano soluzioni in grado di farci uscire dalla gravissima emergenza rifiuti che attanaglia le città ed i territori non un ennesima gabella da pagare ed uno scaricabarile da parte del Governo, della Regione e della Provincia.
Condanniamo fermamente questo comportamento e sollecitiamo, per l’ennesima volta, le Istituzioni tutte chiedendo responsabilità ed impegno comune per liberare i cittadini ed i territori dalla morsa dei rifiuti dando risposte normative per il ritorno alla gestione ordinaria e assegnando le risorse necessarie a che tutto ciò possa effettivamente realizzarsi.
FP CGIL Nazionale – CGIL Campania – FP Campania – CGIL Napoli – FP Napoli
Napoli, 27 aprile 2011
CGIL FP CISL FP UIL PA
LETTERA APERTA AL MINISTRO DELLA DIFESA,
ON.LE PROF. ARTURO PARISI
Onorevole Ministro,
in una lunga lettera a Lei inviata nel mese di luglio le scriventi Organizzazioni Sindacali Le sollecitarono l’apertura formale di un sistema di relazioni con le rappresentanze dei lavoratori.
Lo fecero offrendo a Lei un possibile quadro d’interventi tesi a recuperare prospettive d’avanzamento dell’intera Amministrazione della Difesa, da tempo avviata pericolosamente verso approdi di disfunzionalità e disorganizzazione.
Era il periodo in cui il Governo stava discutendo del documento di programmazione economica e finanziaria.
Infatti, in quella nota ponemmo alla Sua autorevole attenzione l’esigenza di rilancio dell’intero sistema Difesa a partire da scelte chiare sulle risorse da rideterminare per investimenti sul lavoro, per le attività manutentive, per l’ammodernamento delle strutture e delle grandi realtà tecnico-industriali, per la qualificazione professionale dei suoi dipendenti.
Nella stessa lettera CGIL CISL UIL cominciarono ad offrirLe anche spunti, che ancora reputano qualificanti, per una complessiva e generale riorganizzazione dell’ A.D.: parlammo delle esternalizzazioni e dell’esigenza di invertire questo processo di svuotamento delle attività; di modelli organizzativi da ridefinire (Aree Amministrativa-Centrale, Tecnico-Operativa ed Industriale); di politiche per il personale.
In più recenti occasioni, poi, abbiamo evidenziato ripetutamente la necessità di affrontare anche problematiche specifiche quali ad esempio l’insostenibile situazione dell’Agenzia Industrie Difesa; la crisi degli Arsenali Navali e dei Poli di Mantenimento e di altri Enti dipendenti dall’Ispettorato Logistico dell’Esercito; gli Stabilimenti Militari di Capua e Pavia; i processi di riorganizzazione territoriale dell’Esercito nonché della Sanità Militare in ottica interforze.
Tutto ciò sempre accompagnato da rivendicazioni specifiche afferenti, in senso stretto, la contrattazione integrativa ed il trattamento economico e giuridico del personale civile della Difesa, quali, ad esempio, l’aumento dei fondi a disposizione della contrattazione integrativa; il ripristino della soppressa indennità oraria di missione; il completamento della prima fase di riqualificazione con l’avvio delle procedure di passaggio fra le aree professionali, a cominciare da quella che abbiamo già avuto modo di definire anche una vera e propria questione sociale: il passaggio dei circa 2.000 dipendenti dell’Area “A” alla posizione economica “B 1”.
Se, come saremo costretti a fare, provassimo a tracciare un bilancio di questi primi dieci mesi di Governo, il risultato sarebbe, come purtroppo è, allarmante, oltre che insoddisfacente.
Ad una seppur tardiva, ma apprezzata offerta di una nuova sensibilità al dialogo con le Parti Sociali, che ha avuto, formalmente, il suo “picco” più alto nel protocollo di intesa sottoscritto il 29 novembre u.s. con il Sottosegretario VERZASCHI, non ha corrisposto alcun, ripetiamo alcun, atto concreto.
Onorevole Ministro, provi a verificare: non una delle questioni da noi poste sono state affrontate con responsabilità e pragmaticità; non una delle problematiche che qualificavano la piattaforma rivendicativa unitariamente sottopostaLe è stata portata concretamente ed esaustivamente a soluzione!
Prendiamo atto di una serie di incontri, una sommatoria di impegni, anche una apparente, forse sincera, condivisione delle questioni da noi poste, ma nel concreto ancora NULLA!!
E’ passata una legge finanziaria che ha visto ancora una volta tradite le minimali, seppur legittime, aspettative dei lavoratori civili della Difesa e il tutto a fronte di significativi riconoscimenti economici previsti per colleghi di altri Ministeri; nessun confronto di qualità sui processi di riorganizzazione complessiva del Ministero della Difesa; nessun intervento sul tema delle professionalità e della contrattazione integrativa; un’Agenzia Industrie Difesa sempre più allo sbando; nessuna prospettiva diversa da quelle assolutamente buie sul tema del lavoro e delle attività qualificanti il “lavoro civile” in questo Ministero militare; il futuro degli Stabilimenti di Capua e Pavia ancora nel limbo; gli Enti dell’Area Tecnico-Operativa ulteriormente destinatari di interventi di riorganizzazione e/o soppressione scoordinati e contraddittori.
Insomma, egregio Ministro, dal Dicastero che Lei dirige ancora nessun chiaro e credibile progetto.
Il tutto, ci spiace constatarlo, accompagnato da un sempre più evidente atteggiamento di assoluta distanza fra le nostre esigenze di entrare in una discussione -che reputiamo difficile ma ineludibile – e le insensibilità dei vari segmenti dell’A.D. che rappresentano di volta in volta le nostre controparti, dove sono sempre più evidenti scetticismo, sufficienza, difesa corporativa di interessi specifici, lontananza da un indirizzo di Governo che, per amor di verità, dobbiamo confessare come nemmeno noi siamo ancora riusciti a ben focalizzare.
L’ultimo caso è davvero emblematico di una situazione al limite del corto circuito istituzionale: il 31 gennaio u.s., così come prevedeva il sopra richiamato protocollo di intesa, siamo stati convocati dallo Stato Maggiore della Marina per essere informati “dell’orientamento della Marina Militare sulle prospettive degli Arsenali e sugli eventuali studi in materia”.
Ci creda, sarebbe stato meglio – così come autorevoli esponenti del Governo avevano provato a “ordinare” – che quella riunione non fosse mai stata realizzata, tanto inutile ed imbarazzante si è rivelata rispetto sia al contenuto che alle prospettive confuse che ha tentato di offrire.
Un quadro, insomma, che a nostro giudizio va ben oltre il reiterato allarme delle Rappresentanze Sindacali, ben oltre fino a sconfinare nel terreno di una denuncia chiara e precisa: non è questo il sistema delle relazioni sindacali al quale CGIL CISL UIL aspirano; su questo tema, quello cioè del valore della nostra rappresentanza di interessi collettivi e della responsabile partecipazione ad una fase di costruzione di un processo evolutivo per il Ministero della Difesa non riteniamo possa esserci spazio di mediazione.
Nella lettera alla quale abbiamo fatto riferimento in apertura, CGIL CISL UIL dichiararono la precisa volontà a non ripercorrere quella passata esperienza di forti mobilitazioni e di clamorose iniziative di lotta per l’affermazione dei diritti inalienabili del lavoro chiarendo, però, che se qualcuno oggi ancora accarezzasse l’idea che del Sindacato si può fare a meno, avrebbe sicuramente trovato la giusta, doverosa e determinata reazione dei lavoratori.
Egregio Ministro, siamo arrivati, invece, proprio a quel punto!
Le scriventi OO.SS. non sono in grado di garantire ulteriormente quell’atteggiamento responsabile che sin qui ha caratterizzato la loro linea di condotta sindacale; troppi i problemi, troppi i rischi di tenuta dell’intero sistema. Non abbiamo avvertito quei cambiamenti nei quali tutti i lavoratori civili della Difesa speravano e, pertanto, a nulla servono quelle diverse sensibilità al dialogo dimostrate recentemente anche dal Sottosegretario VERZASCHI che rimangono, purtroppo, quel che appunto sono: solo sensibilità.
Sottoponiamo, quindi, dunque, alla Sua autorevole valutazione l’improcrastinabile esigenza di una netta inversione di tendenza da concretizzarsi, innanzitutto, nella programmazione di un urgente incontro con la S.V. On.le in occasione del quale procedere alla stesura di un protocollo d’intesa in cui fissare, in maniera inequivocabile, un preciso percorso di realizzazione di obiettivi condivisi al fine di giungere alla soluzione dei tanti problemi sul tappeto da affrontare con altrettanto condivise priorità.
Onorevole Ministro, per tutto quanto sopra rappresentato appare superfluo sottolineare come l’assenza di un preciso e concreto segnale di discontinuità rispetto anche al più recente passato, non potrà che innescare una serie di iniziative sindacali – oltre a quelle già poste in essere in alcune realtà periferiche – delle quali tenore e portata saranno definite in occasione di un Attivo Nazionale Unitario di quadri e delegati già fissato dalle scriventi per la terza decade di febbraio a Roma.
Confidando ancora nella Sua spiccata sensibilità politica e, più in generale, su un’azione di Governo che possa concretamente segnare l’auspicata discontinuità con il passato, restiamo in attesa di un Suo autorevole, per quanto possibile urgente riscontro e cogliamo l’occasione per porgere distinti saluti.
Roma, 6 febbraio 2007
CGIL FP – Rossetti
CISL FP – Caffarata
UIL PA – Colombi
Pubblichiamo il comunicato di ieri sera sull’incontro avuto nel pomeriggio con il Capo Dipartimento Procaccini. E’ evidente che abbiamo deciso di provare a definire, insieme all’Amministrazione, Cisl Uil e Sinpref, il contenuto dell’accordo che il Ministro dovrebbe firmare entro gennaio, e che riguarda le funzioni del personale civile, tanto negli uffici di polizia quanto nelle prefetture. A fine gennaio trarremo le nostre conclusioni nelle sedi appropriate, ovvero nell’assemblea nazionale di ministero, che convocheremo dopo le feste, e che darà il mandato alla delegazione trattante per la verifica unitaria con le altre organizzazioni sindacali.
Resoconto riunione – 9 giugno 2010
Roma, 20 maggio 2011
Al Capo Dipartimento per i Trasporti terrestri, la navigazione ed i sistemi Informativi e Statistici
Ing. Amedeo FUMERO
Al Capo Dipartimento per le Infrastrutture, gli Affari Generali ed il personale
Ing. Domenico CROCCO
Al Direttore Generale del Personale degli Affari Generali
Dr. Alberto Migliorini
All’Ufficio Relazioni sindacali
Dr.ssa Fiammetta Furlai
Oggetto: Problematiche Direzioni Generali Territoriali. Richiesta di incontro.
La scrivente O.S. desidera richiamare l’attenzione dell’Amministrazione su talune problematiche emerse a seguito degli incontri avuti con i Direttori Generali delle Direzioni Generali Territoriali.
Particolare rilevanza riveste l’attuale impossibilità di svolgimento, tranne casi eccezionali, di attività istituzionali inerenti la sicurezza stradale a seguito della mancanza di fondi sui capitoli di pertinenza.
La sicurezza stradale, peraltro, rappresenta un obiettivo rilevante della linea politica del Ministro.
La poca chiarezza con la quale sono state fornite informazioni ai colleghi ha contribuito al verificarsi di situazioni incresciose che mostra la mancanza di riconoscimento del valore sociale delle attività svolte.
Le visite ispettive, le attività di controllo con i CMR, i controlli sulle autolinee di competenza statale finora effettuate non si sa con quale modalità saranno retribuite e, in taluni casi si è intervenuti con atti amministrativi retroattivi riconoscendo il mero trattamento di missione.
In tale contesto è inoltre ascrivibile una gestione del personale quanto mai difforme, sul territorio e nel singolo ufficio provinciale, dall’impiego del personale che effettua le h.7.12 all’organizzazione delle turnazioni per l’espletamento di attività esterne, che vedeva privilegiare esclusivamente determinate persone cosiddette “specializzate” che a fronte del blocco della retribuzione per dette attività hanno ceduto tale incombenza ai colleghi.
La recente emanazione della Circolare n. 10099 del 28.3.2011 da parte della Direzione Generale della Motorizzazione Civile “Modifiche alla normativa concernente il conseguimento del certificato di idoneità alla guida di un ciclomotore”, genera particolari perplessità nel momento in cui viene a prevedere per gli esaminatori CIGC la necessità di un diploma quinquennale di istruzione di secondo grado, di contra a quanto previsto per gli esaminatori abilitati al rilascio della patente categoria A o B che prevede il possesso del diploma di istruzione di secondo grado.
Le modalità per l’espletamento degli esami moto e ciclomotori (obbligati dal 1.4.2011) comporta per l’esaminatore evidenti rischi legati agli incidenti stradali che, in qualche misura andrebbero regolamentati.
Relativamente all’installazione di telecamere di video sorveglianza, abbiamo richiesto diverse volte il rispetto delle norme in materia di informativa sindacale e l’eventuale adozione di soluzioni alternative (aperture di finestre o porte) che pur garantendo la pubblicità delle sedute di esame comportino minori oneri all’Amministrazione e tutelino l’attività dell’esaminatore.
Stante le carenze di organico in alcune DGT riteniamo necessario un accordo nazionale sulla mobilità, (già richiesto con nota del 6 aprile 2011) che preveda nel contempo una stabilizzazione dei distacchi.
Nel richiamare l’Amministrazione ad una corretta gestione delle relazioni sindacali vogliamo porre l’attenzione sull’istituto della mobilità, soprattutto con riferimento all’assunzione di personale proveniente da altre Amministrazioni.
Si rende pertanto improrogabile una verifica dei posti vacanti nelle diverse DGT, ed in tutti gli Uffici periferici, e la contestuale attivazione di un percorso concertativo con le O.S. che renda trasparenti i processi di mobilità.
Invitiamo l’Amministrazione a sospendere immediatamente ogni procedura di mobilità attivata e non concordata.
Si resta in attesa di un urgente incontro.
FP CGIL MIT
La coordinatrice Nazionale
Alessandra Allegrucci
CGIL FP CISL FP UIL PA
Roma, 09 aprile 2008
A On.le Prof. Arturo PARISI
Ministro della Difesa
Palazzo “Baracchini”
Via XX Settembre, 8
00187 ROMA
e, p.c. Amm. Sq. Paolo LA ROSA
Capo di Stato Maggiore Marina
Palazzo Marina
Piazzale della Marina, 4
00196 ROMA
On.le Ministro,
è ben noto a Lei, così come ai suoi più recenti predecessori, come le scriventi OO.SS., ormai da anni, non tralasciano alcuna occasione per manifestare un generale stato di grande preoccupazione riferito all’evidente, progressivo degrado di tutta l’area tecnico-industriale della Difesa.
CGIL–CISL–UIL, ormai da anni, denunciano la costante riduzione delle risorse umane e la conseguente perdita di elevate professionalità che hanno creato un vuoto generazionale causato dal cronico blocco del turn-over, il mancato ammodernamento degli impianti, pur imposto delle innovazioni tecnologiche, il degrado delle infrastrutture, spesso ridotte palesemente in condizioni di inagibilità.
CGIL–CISL–UIL, con grande senso di equilibrio e responsabilità, ma con altrettanta fermezza, hanno sempre indicato, quale pericolosa ed inaccettabile conseguenza di tale situazione, una crescente riduzione delle potenzialità manutentive degli Stabilimenti ed Arsenali militari, prefigurando l’ancor più inaccettabile rischio di discutibili quanto diseconomici affidamenti al privato di molte lavorazioni non più garantite dalla forza lavoro della Difesa.
Se, infine, tale drammatico, ma purtroppo realistico, quadro di situazione viene calato nell’arco temporale degli ultimi 15 anni in cui la Difesa è risultata, e risulta ancora, coinvolta in un epocale processo di ristrutturazione, aggettivata sempre con il termine “riduttiva”, non possiamo non richiamare anche la costante e coerente posizione del Sindacato Confederale che ha sempre ritenuto impercorribile, e quindi destinata al fallimento, qualsiasi iniziativa di ristrutturazione aziendale se non accompagnata e realizzata attraverso adeguati finanziamenti straordinari.
On.le Ministro,
oggi, purtroppo, dobbiamo amaramente constatare che le nostre previsioni e preoccupazioni si stanno pericolosamente concretizzando con aspetti di vera drammaticità.
Ci riferiamo, ovviamente, alle notizie che ci giungono dall’Arsenale Militare di Taranto in ordine agli ultimi recenti sviluppi relativi all’intervento della magistratura che, ponendo sotto sequestro un bacino di carenaggio, con conseguente indiretto sequestro addirittura di una unità militare, ha di fatto creato le condizioni per un blocco totale delle attività manutentive in atto in quello stabilimento, con conseguenze difficilmente inimmaginabili e quantificabili sia sul piano strettamente occupazionale che su quello altrettanto importante che attiene al mantenimento in efficienza dello strumento militare.
Non è, comunque, certo nostra intenzione e compito entrare nel merito delle attività della magistratura, ma sentiamo il dovere di esprimere, come sempre, la nostra responsabile opinione circa l’opportunità di contemperare con grande equilibrio esigenze di assoluto rispetto delle prescrizioni antinfortunistiche di legge (il Sindacato ha sempre dato assoluta priorità alla salubrità e sicurezza dei luoghi di lavoro!) con altrettanto importanti (a volte vitali) esigenze istituzionali nonché di salvaguardia dei posti di lavoro evitando conseguentemente pesanti ricadute sul tessuto socio-economico del territorio.
On.le Ministro,
riteniamo che quanto sta verificandosi presso l’Arsenale Militare di Taranto non può che essere considerato il primo (speriamo l’unico) evento veramente straordinario che, alla luce delle considerazioni sopra esposte, CGIL–CISL–UIL ritengono debba essere affrontato con interventi governativi di assoluta urgenza ed altrettanta straordinarietà. A tal proposito, è ben noto quanto siano considerate assolutamente insufficienti le risorse economiche, previste in finanziaria 2008, per i primi interventi di adeguamento degli stabilimenti industriali.
Per questo chiediamo a Lei, e tramite la Sua autorevole persona, ai Vertici della compagine governativa in carica, di porre in essere le più opportune iniziative politiche per far fronte a tale emergenza.
Le scriventi OO.SS. chiedono, infine, l’attivazione di un urgente incontro per fare il punto della situazione e conoscere quali iniziative l’Amministrazione intende assumere per affrontare e risolvere le problematiche in oggetto che coinvolgono quasi duemila lavoratori interessati.
In attesa di riscontro, porgono distinti saluti.
CGIL FP CISL FP UIL PA
MANCA CAFFARATA COLOMBI