FSESP – Conferenza 2009 sulla contrattazione collettiva e il dialogo sociale Per un lavoro decoroso (3-4 dicembre 2009)

Oltre 150 rappresentanti dei sindacati dei servizi pubblici in oltre 30 paesi europei si sono riuniti a Bruxelles il 3-4 dicembre per discutere l’impatto della crisi economica sul settore pubblico ed hanno discusso le sfide della contrattazione collettiva in un contesto economico così difficile. La conferenza ha ascoltato le esperienze dei sindacati provenienti da diversi paesi dell’Europa centrale e orientale e in un comunicato ha osservato che: “Lo scorso anno, i lavoratori del pubblico impiego di alcuni paesi non soltanto sono stati confrontati al congelamento dei salari e ad un’effettiva riduzione delle retribuzioni reali, ma anche a sostanziali tagli ai salari nominali nonché a soppressioni di posti di lavoro e blocco delle assunzioni” .

Dave Hall, professore dell’università di Greenwich e ricercatore dello PSIRU, il centro di ricerca sui servizi pubblici, ha sostenuto che i tagli alla spesa pubblica mettono a rischio i tentativi di ripresa economica mentre è sempre più evidente, data la natura della crisi, il ruolo e l’importanza del settore pubblico per rimettere l’economia europea sulla giusta strada. La Conferenza ha sottolineato: “l’importanza di contrattare incrementi dei salari nominali e reali, in quanto elemento essenziale per mantenere e accrescere la domanda in tutti i settori dell’economia, nonché di respingere l’appello della Banca centrale europea, tra gli altri, secondo cui il settore pubblico debba essere di esempio al settore privato moderando le rivendicazioni salariali” .

In una serie di workshop sulla contrattazione collettiva, l’uguaglianza, il lavoro precario e la formazione permanente, i partecipanti sono stati in grado di scambiarsi informazioni sulle risposte alla crisi e le azioni che si è cercato di mettere in atto per difendere le condizioni di lavoro, i salari e l’occupazione.

La Conferenza ha approvato la seguente dichiarazione sulla crisi e la contrattazione nei servizi pubblici .

Oltre 150 partecipanti provenienti da più di trenta paesi si sono riuniti a Bruxelles il 3 e 4 dicembre per l’edizione 2009 della Conferenza FSESP sulla contrattazione collettiva e il dialogo sociale. La presente dichiarazione evidenzia i principali motivi di preoccupazione dei delegati alla conferenza rispetto alla crisi economica e alla contrattazione collettiva.

Nella sua risposta alle previsioni d’autunno dalla Commissione europea, la CES sottolinea la gravità della recessione in corso, con una crescita dell’economia europea inferiore del 7% rispetto all’andamento previsto. I primi segnali di recupero devono essere interpretati con estrema prudenza ed esiste un rischio reale che alcuni governi stiano già pianificando tagli ai programmi di ripresa prima ancora che venga assicurato un completo ritorno alla crescita economica. Di fronte alle ristrutturazioni operate dal settore privato in risposta alla crisi finanziaria, il settore pubblico non soltanto apporta un contributo vitale a sostegno dell’attività economica, ma offre un ampio ventaglio di servizi e assistenza ai milioni di persone colpite dalla recessione.

Purtroppo, questo messaggio giunge troppo tardi per svariati paesi europei in cui i governi nazionali, talvolta per adeguarsi alle condizioni previste dai prestiti del Fondo monetario internazionale e della Commissione europea, hanno adottato strategie volte a ridurre la spesa pubblica e, in particolare, le retribuzioni e le condizioni di lavoro degli addetti dei pubblici servizi. Lo scorso anno, i lavoratori del pubblico impiego di alcuni paesi non soltanto sono stati confrontati al congelamento dei salari e ad un’effettiva riduzione delle retribuzioni reali, ma anche a sostanziali tagli ai salari nominali nonché a soppressioni di posti di lavoro e blocco delle assunzioni.

I partecipanti alla conferenza hanno ribadito il loro sostegno alle risoluzioni del Congresso della FSESP sulla crisi e la contrattazione collettiva, alla dichiarazione del Comitato esecutivo della FSESP dell’11 novembre e alle iniziative promosse dalla CES, sottolineando in particolare:

 

  • la necessità di preservare ed estendere la copertura dei contratti collettivi o, in base alla prassi nazionale, le disposizioni legislative in materia di salari e condizioni di lavoro; 
  • l’importanza di contrattare incrementi dei salari nominali e reali, in quanto elemento essenziale per mantenere e accrescere la domanda in tutti i settori dell’economia, nonché di respingere l’appello della Banca centrale europea, tra gli altri, secondo cui il settore pubblico debba essere di esempio al settore privato moderando le rivendicazioni salariali; 
  • l’importanza di migliorare il coordinamento della politica di contrattazione collettiva e lo scambio di informazioni, nonché di trasmettere ai governi e ai datori di lavoro del settore pubblico un chiaro messaggio: i tagli ai salari non sono soltanto inaccettabili, ma metteranno a repentaglio qualsiasi tentativo di coordinare una risposta europea alla crisi; 
  • Il sostegno che può essere fornito ai lavoratori a bassa retribuzione, rappresentati in prevalenza da donne, incrementando i salari minimi legali, ove questi esistano, e i livelli salariali di base nei contratti collettivi; 
  • la pressante necessità di ridurre l’entità del precariato nei pubblici servizi; 
  • la necessità, conformemente al Trattato di Lisbona, di ottenere che i governi e la Commissione europea promuovano reali consultazioni con le forze sindacali nell’ambito del dialogo sociale settoriale al fine di garantire la piena partecipazione dei paesi candidati. Chiediamo ai datori di lavoro di istituire formalmente un comitato di dialogo sociale settoriale nel pubblico impiego.
 

 
Documentazione:

 

Comunicato unitario a seguito della Manifestazione di ieri

FP CGIL
FP CISL
UIL PA
RDB CUB PI
CISAL FIALP
ASDACI

Straordinaria la partecipazione dei dipendenti dell’ACI, che ringraziamo per la presenza massiccia e combattiva, alla manifestazione al Ministero dello Sviluppo Economico, tenutasi ieri 27 marzo 2007.
La delegazione delle OO.SS. aziendali unitamente alle Federazioni è stata ricevuta dall’On.le Raffaldini, Capo della Segreteria Tecnica del Ministro Bersani, e dal dott. Antonio Lirosi, Direttore Generale per l’Armonizzazione del Mercato e la Tutela dei Consumatori.
Le OO.SS. hanno fortemente contestato nel metodo l’operato del Ministro Bersani, che ha finora rifiutato il confronto con le parti sociali, disattendendo gli impegni presi dal Governo, anche recentemente, e rinnovati in vista dei prossimi confronti per i rinnovi contrattuali. Nel merito, hanno ampiamente rappresentato l’esigenza di pervenire allo stralcio della parte che riguarda il P.r.a. dal disegno di legge n. 2272, al fine di poter aprire un tavolo di confronto per arrivare a una seria riforma del settore. Nonostante le argomentazioni siano state ampie ed esaustive, non sono state rilevate aperture da parte della delegazione del Ministero per lo Sviluppo Economico.
Il Ministero ha dovuto, comunque, prendere atto della determinata e ferma posizione delle OO.SS. sulla vicenda e della massiccia e significativa mobilitazione dei lavoratori che hanno voluto lanciare un forte segnale al Governo sulla determinazione a condurre l’intera vertenza fino ad un risultato effettivamente soddisfacente.
Quindi, si è riusciti ad ottenere l’immediata apertura di un tavolo di confronto i cui lavori dovranno essere calendarizzati nelle prossime ore. Verificheremo, in questa sede, le reali intenzioni del Ministero in considerazione anche delle proprie competenze attribuite a questo dicastero e ai tavoli sulla Pubblica Amministrazione di prossimo avvio a Palazzo Chigi e l’effettiva ( se esiste) volontà politica di questo governo di confrontarsi con le OO.SS.
Manteniamo perciò lo stato di agitazione nella profonda convinzione che solo con tale pressione si potrà pervenire a significative modifiche dell’attuale testo del disegno di legge. La manifestazione di oggi è, pertanto, da considerarsi solo una tappa di un percorso di lotta, in cui la partecipazione compatta di ognuno di noi è fondamentale e indispensabile. Questo percorso che continuerà con l’indizione di una riunione unitaria delle segreterie nazionali con l’obiettivo di elaborare una proposta univoca da portare al tavolo di confronto, comprenderà anche altri incontri con i diversi gruppi politici e con le Commissioni Parlamentari della Camera e del Senato.
Ci riserviamo di indire ulteriori iniziative unitarie sia a livello locale che nazionale che verranno formalizzate dopo la riunione delle segreterie nazionali.
Vi terremo tempestivamente informati sugli sviluppi,
cordiali saluti
Roma, 28 marzo 2007

FP CGIL
FP CISL
UIL PA
RDB CUB PI
CISAL FIALP
ASDACI

D. Priami
M. Semprini
S. Pagani
L. Rocchi
L. De Santi
V. Pensa

Telegramma unitario al Ministro della Difesa su Arsenale di Taranto

 
CGIL FP    CISL FP    UIL PA

Roma, 8 maggio 2008
 
A On.le Ignazio LA RUSSA
Ministro della Difesa
Palazzo Baracchini
Via XX Settembre, 8
00187 – ROMA

Le scriventi OO.SS., nell’esprimere i sensi delle più vive felicitazioni per l’alto incarico a Lei affidato, unitamente agli auguri per un proficuo lavoro, non possono attendere il rituale primo incontro di conoscenza per rappresentarLe la straordinarietà e la gravità della situazione politico-socio-sindacale che riguarda l’Arsenale Militare Marittimo di Taranto, gli oltre duemila lavoratori civili in esso occupati e, complessivamente, la realtà socio -economica di quel territorio.
Tale situazione che, senza tema di esagerazioni, deve ritenersi esplosiva, mettendo finanche in grave pericolo l’ordine pubblico, richiede la Sua più puntuale ed autorevole considerazione al fine di affrontare e risolvere, con carattere di estrema urgenza, una questione sicuramente difficile ed assolutamente straordinaria.
Per quanto sopra, le scriventi OO.SS. sottopongono alla Sua valutazione ed alla Sua ben nota sensibilità politica, l’esigenza di un urgente incontro che, reputano, dovrebbe assumere la più alta priorità pur nel rispetto delle numerose ed altrettanto importanti problematiche che la S.V. dovrà sicuramente affrontare.
In attesa di cortese riscontro inviano distinti saluti.

CGIL FP     CISL FP          UIL PA
MANCA       CAFFARATA     COLOMBI

 
 

Siglata ipotesi di CCNI per il Fua 2008 e procedure di valutazione individuale

 

 
Nella giornata del 22 luglio è stata siglata l’ipotesi di CCNI del CNEL per il 2008.
L’accordo prevede la distribuzione del FUA per l’anno 2008, pari a 470.000€.
Le somme sono così ripartite
 
FUA: 470.000, di cui:
– produttività individuale: 105.000;
– sviluppi economici: 125.000;
– indennità CNEL: 60.000;
– produttività generale: 133.250;
– indennità per i servizi di portineria, anticamera del presidente, fotoriproduzione e sala server: 46.750.

L’accordo completa il percorso avviato nel 2007 di sviluppo economico nelle aree, per tutti i dipendenti posti in graduatoria dopo aver partecipato ad una procedura di valutazione con esame finale.
L’accordo prevede una procedura analitica per la valutazione del merito individuale, basata su alcuni punti:

– comunicazione preventiva del dirigente al dipendente dei risultati da lui attesi;
– monitoraggio trimestrale del grado di realizzazione;
– compilazione di una scheda di valutazione del dirigente, con articolazione in parametri oggettivi e soggettivi, e assegnazione dei relativi punteggi;
– valutazione collegiale della produttività individuale, nonché possibilità di rappresentare le proprie ragioni da parte del dipendente.

Roma, 23 luglio 2008

 
 

Solidarietà a Pino Masciari vittima della mafia prima delle istituzioni poi: comunicato stampa di Lorenzo Mazzoli Segretario Nazionale FP CGIL e Gianni Nigro Segretario Generale FP CGIL Lazio

La FP CGIL esprime piena solidarietà a Pino Masciari, un cittadino libero che ha combattuto la mafia, un imprenditore coraggioso che ha denunciato e fatto condannare i suoi aguzzini, che ha svelato gli intrecci perversi tra politica e malaffare in Calabria. Un uomo che è stato abbandonato dalle istituzioni, che vive il tragico paradosso di dover essere invisibile, di non poter riacquistare la dignità di cittadino per sé e per la sua famiglia, di non poter lavorare. Chiediamo che sia lo Stato, attraverso le sue istituzioni preposte, a continuare a garantire la sicurezza di Pino e della sua famiglia, perché solo in presenza di forti garanzie per l’incolumità di chi ancora trova il coraggio di denunciare, di indignarsi, di reagire, è possibile sperare in un futuro migliore per il sud e per tutto il paese.

A Pino ed alla sua famiglia viene negato il diritto alla sicurezza, alla libertà: non può ritornare in Calabria. Gli è stato imposto il prezzo spaventoso della clandestinità come costo per il suo impegno civile, gli è stata incomprensibilmente negata la tutela di quello Stato che ha difeso in una regione dove lo Stato è spesso assente.

Da domani (12 Maggio) Pino Masciari intraprende lo sciopero della fame e della sete davanti al Quirinale, dalle ore 10.00, sciopero annunciato lo scorso 26 marzo e rinviato per rispetto delle vittime in Abruzzo, per richiamare insieme alla società civile l’attenzione del Capo dello Stato sulla sua situazione, per rivendicare il diritto primario alla dignità ed al lavoro.

E noi, che riteniamo la legalità uno dei presupposti della crescita civile e democratica del nostro Paese, invitiamo le Istituzioni a dare le risposte immediate che il cittadino Pino Masciari attende da troppo tempo, a non lasciare che la mafia vinca e che la vicenda di un coraggioso imprenditore diventi l’esempio negativo di cosa può accadere a chi crede nella legalità e nelle regole della democrazia.

Roma, 11 maggio 2009

Comunicato

Alle lavoratrici e ai lavoratori
della Giustizia Minorile

 

Si comunica che in data odierna ci è pervenuta la notizia di un’integrazione del Fondo Unico di Amministrazione per l’anno 2007.

Le somme verranno attribuite secondo i criteri dell’accordo del 2007 e ammontano a: 189.021,00 € per la Giustizia Minorile.

Tra oggi e domani è prevista la firma dell’integrazione dell’accordo del 2007 per cui si auspica che il pagamento avvenga in tempi celeri.

Roma, 30.07.09

FP CGIL NAZIONALE
GIUSTIZIA MINORILE
Gianfranco Macigno
 

 
 

GRADUATORIA PROVVISORIA PROGRESSIONI ECONOMICHE ANNO 2010

 

 
PRIMA AREA

 
SECONDA AREA

 
TERZA AREA

 

 

Accordo e schema di decreto riqualificazioni

ALLE LAVORATRICI E AI LAVORATORI DEGLI ARCHIVI NOTARILI

Di seguito gli ultimi accordi sottoscritti.

Per FP CGIL Funzioni Centrali
Cosimo Arnone

Firmato il FUA 2008

 
ex Ministero Commercio Internazionale
COMUNICATO AL PERSONALE

FIRMATO IL FUA 2008 
 

 
 

 

Circolare n°1/2009 – Proroghe precari

 
 
 

 

DIRETTIVA SERVIZI: stato di applicazione in Italia – Note della CGIL

 
La CGIL ha inviato “alcune note informative e indicazioni di lavoro sullo stato di attuazione della Direttiva Europea sui Servizi nel Mercato Interno Direttiva 2006/123/CE. A livello nazionale è stato approvato il testo di Legge Europea dal Senato e trasmesso alla Camera dei Deputati (AC 2320 art.38).

A livello europeo vi è stata una recente discussione organizzata dal Parlamento di Strasburgo nella quale si è verificato che allo stato esistono grandi differenze nello stato di attuazione con Paesi che non hanno ancora iniziato l’iter di approvazione che scade a dicembre del 2009 e con Paesi che intenderebbero muoversi con una precisa specificazione delle attività e dei servizi rientranti nel campo di applicazione in direzione diversa dalla direttiva che indica esplicitamente i settori esclusi.

Per quanto riguarda il testo approvato al Senato e trasmesso alla Camera (art.38 AC 2320 allegato) rileviamo che:

  • non sono trattate le ricadute sociali e le clausole contrattuali relative alle applicazioni del CCNL come richiesto dal sindacato europeo e per evitare le operazioni antidumping; 
  • viene indicato il principio dell’assenza di ricadute economiche nell’attuazione della Direttiva che a noi sembra del tutto incoerente con gli obiettivi di sviluppo indicata dalla Commissione Europea a livello di ampliamento del mercato unico e con la strumentazione prevista dalla Direttiva (sportello unico, sistemi informativi, qualità dei servizi, punti di contatto a livello europeo per assicurare la piena reciprocità tra i diversi stati); 
  • l’operazione di semplificazione, che riguarda l’amministrazione centrale e locale, presuppone il coinvolgimento dei poteri locali per garantire unitarietà dei processi decisionali, trasparenza, efficacia dell’azione amministrativa,individuazione certa dei soggetti responsabili; non basta quindi il solo richiamo dei poteri di sostituzione dello Stato centrale previsti dalla nostra Costituzione; 
  • analogamente al dibattito europeo esiste un problema relativo al campo di applicazione che non esce completamento chiarito dal testo approvato al Senato rispetto al quale riteniamo preferibile mantenere l’impostazione della Direttiva che privilegia i settori esclusi rispetto alla esplicazione dettagliata dell’area di applicazione.

 
Il processo di attuazione della direttiva richiede il più ampio coinvolgimento delle forze sociali e delle autonomie locali. Per questo stiamo costruendo e lavorando assiduamente per realizzare una sede di confronto presso il CNEL che coinvolga le associazioni di rappresentanza degli enti locali, le controparti datoriali, il Governo e le istituzioni. Invitiamo a svolgere lo stesso lavoro anche nei confronti delle istituzioni locali rispetto al quale vi dichiariamo la nostra disponibilità a portare il contributo della struttura nazionale per rafforzare l’azione di coordinamento tra i vari livelli delle nostre organizzazioni.

Vi rimandiamo, inoltre in allegato, un promemoria nazionale unitario, le comunicazioni unitarie alla CES, il Dossier Servizio Bilancio dello Stato – Servizio Commissioni della Camera.”

Ufficio Internazionale Fp Cgil Enzo Bernardo

Roma 29, aprile 2009

Allegati:

 

 

Comunicato

 

IL MIBAC A BRUNETTA?

 
Il Mibac ha imboccato dritto dritto la strada dello scontro con le parti sindacali e con i lavoratori. Questo è dovuto alla decisione di stravolgere gli accordi sottoscritti sulla base di dubbie interpretazioni normative che applicano agli accordi sottoscritti sulla base delle normative contrattuali precedenti i cosiddetti principi riformatori delle normative brunettiane. Che in sostanza si configurano come un vero e proprio attacco alla contrattazione integrativa, stravolgendone principi e prerogative e introducendo un vero e proprio modello autoritario nella gestione delle relazioni sindacali e nei rapporti con i lavoratori.
Abbiamo assistito ai primi tentativi tramite l’introduzione delle relazioni ai sensi dell’art.18 della legge 150 nel progetto di incentivazione al personale, una pretesa incongruente con lo spirito dell’accordo e avanzata (ed accettata dalle altre OO.SS.) solo in ossequio deferente al “nuovo corso”. Noi non abbiamo firmato quella integrazione all’accordo certamente per coerenza con le nostre posizioni ma anche perché ritenevamo che quella firma avrebbe creato un pericoloso precedente sulle delicatissime partite contrattuali aperte. Cosa puntualmente avvenuta ieri in sede di confronto tecnico sulle progressioni economiche, laddove l’Amministrazione, ormai eteroguidata dallo staff brunettiano, ha tentato di stravolgere i criteri concordati negli accordi del novembre-dicembre 2010 introducendo la valutazione della performance individuale (3 punti per anno!) sulle progressioni in atto e sostanzialmente marginalizzando i criteri dell’esperienza professionale nella valutazione dei titoli. In sostanza per accedere alla chance di progressione sarà molto più pregnante la valutazione delle attività svolte da parte dei dirigenti che la valutazione dell’attività svolta sulla base di dati oggettivi riferiti al conferimento di incarichi, sullo svolgimento di progetti, sull’esperienza professionale acquisita e documentabile, sulla stessa anzianità di servizio ritenuta un elemento assolutamente ininfluente. Con i risultati che potete immaginare: una rincorsa clientelare alle valutazioni meritocratiche, una guerra tra i lavoratori con gli inevitabili strascichi di contenzioso, il tutto per corrispondere agli obiettivi di una guerra ideologica alla contrattazione che nulla ha a che vedere con il perseguimento delle finalità di efficienza, efficacia ed economicità del servizio.
Accanto a questo gli ormai ingiustificabili ritardi nella conclusione dei processi di riqualificazione relativi ai passaggi tra le aree, in attesa di un ormai fantomatico parere dell’Avvocatura che sembra un Golem.
E la questione irrisolta del pagamento degli accessori al personale, su cui non abbiamo risposte dal Ministero perché lo stesso non ne riceve dal MEF, che non stanzia le somme dovute, con buona pace del cedolino unico, pensato dallo stesso MEF per dare certezza e tempestività alle retribuzioni.
Insomma la controparte da una parte prende tempo per campare, dall’altra si dimostra in tutto e per tutto supina ed acquiescente a linee imposte dall’esterno.
Ci si chiede: chi fa il Ministro al MIBAC, Brunetta, Tremonti o Galan?
E non è una domanda peregrina o provocatoria: rimaniamo sempre in attesa di avere un incontro, non vorremmo ripetere la tragica esperienza avuta con Bondi, ministro in crisi di identità e solo entità virtuale.
E ci si chiede: avrà la volontà e l’autorevolezza il nuovo Ministro di dare certezza agli accordi sottoscritti e di impedire che il suo già disastrato Ministero finisca nelle morse di una battaglia ideologica che finirebbe per completare l’opera di sfascio già ampiamente avviata dai suoi predecessori?
Ma, seppur sempre in paziente attesa di un segnale politico di disponibilità e di autorevolezza, noi pensiamo sia finito il tempo dei sotterfugi e degli inganni e sia cominciato quello della mobilitazione dei lavoratori.
Abbiamo registrato con piacere la contrarietà espressa da tutto il tavolo sindacale alle ipotesi di revisione fino all’affossamento, dell’accordo sulle progressioni – con la perdita di 13milioni di euro del FUA 2009/10 – e riteniamo che questa situazione non possa avere altra risposta che non sia lo sciopero e la protesta attiva dei lavoratori, una mobilitazione con un fronte unitario il più vasto possibile che metta da parte, per una volta e sulle questioni di merito, divisioni e contrapposizioni.
Abbiamo inviato una nota unitaria con la UILBAC che programma una serie di iniziative di protesta sulla questione del cedolino unico e dei ritardi odiosi nei pagamenti e una lettera-diffida di richiesta delle retribuzioni dovute, comprensive degli interessi di mora per ritardato pagamento, ci apprestiamo a procedere unitariamente alla proclamazione dello sciopero e delle iniziative conseguenti.
E, in assenza di fatti concreti ed immediati, non ci fermeremo: la nostra deve essere una battaglia in difesa dei lavoratori, per la qualità dei servizi, per impedire la morte civile del Ministero.
Roma, 24 maggio 2011
 

Claudio Meloni
Coordinatore Nazionale FP CGIL MIBAC

 
 

 

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