Chiarimenti Piattaforma contrattuale 2006-2009

Cari colleghi,
nella vostra nota in primo luogo chiedete conto “dell’indennità sempre più decurtata per coloro che non hanno beneficiato della riqualificazione e di posizioni Super”.
Sulla questione va fatta una debita premessa: la trattativa sul FUA si è avviata con l’obiettivo, assunto da OO.SS. ed Amministrazione alla chiusura della precedente trattativa, a pervenire ad un accordo che potesse costituire un accordo durevole nel tempo, da non dover smontare e ricontrattare ogni anno.
Per questo si era deciso che si sarebbero dovute ridurre la pluralità di indennità, alcune delle quali davvero poco dignitose. Tra queste, si è discusso anche di quell’indennità alla quale fate riferimento, la quale è stata introdotta (lo ricorderete), in via transitoria, in attesa che fosse offerta a tutti l’opportunità a partecipare ad una nuova tornata di riqualificazione.
Com’è andata poi la trattativa lo avete seguito, le indennità non sono state eliminate ma quella prevista per coloro che non hanno potuto beneficiare della riqualificazione è stata ridotta. Una scelta davvero incoerente…
Sul riferimento “che risulta mortificante ed estremamente deludente l’assoluta mancanza di interesse verso questo sparuto gruppo di funzionari che da oltre 18 anni sono inchiodati nella posizione intermedia C2, senza alcuna progressione giuridica ed economica, a parte quelle legate ai rinnovi contrattuali, che contribuiscono ad amplificare le differenze tra le qualifiche intermedie ed apicali. Nessuna riqualificazione, nessuna posizione super, nessuna prospettiva considerate le nuove piante organiche proposte” va detto che l’azione di GCIL, CISL e UIL, nella riunione di concertazione sui criteri per i passaggi tra le aree, nel corso della quale si è espresso anche una parere sulla distribuzione dei posti per gli ulteriori passaggi, è stata di chiedere che parte di quelle disponibilità fossero destinate alla posizione C3 per poter dare uno sbocco anche ai colleghi C2 che non erano stati beneficiari di riqualificazione. Ed inoltre, in coda, aggiungete “La nuova pianta organica sembra invece contenere concrete possibilità per progressioni a C1 (30 posti), con pari progressioni a cascata per B1 e B2. Perché non prevedere analoghe opportunità anche per tutti i C2 di vecchia nomina (meno di 30 unità) e non solo per 2 o 3 privilegiati che potrebbero sembrare già individuati? Riteniamo prioritario e improrogabile il riconoscimento di un avanzamento di carriera per tutti i C2 “anziani”, che ricordiamo essere vincitori di concorso pubblico riservato a laureati, bandito oltre 18 anni fa, ed ormai fanalini di coda della nostra Amministrazione.”
E’ necessario premettere che per poter programmare nuovi processi riqualificazione debbano esistere vacanze di fatto nella dotazione organica del profilo giuridico ed economico superiore, che può essere realizzato attraverso una procedura apparentemente complessa: la rimodulazione degli organici. Essa si realizza a tavolino, in base al costo lordo delle posizioni libere spostato nei livelli superiori. Così, per essere concreti, si possono realizzare circa 7-8 posti in C2 con la contestuale cancellazione di circa 11 posti in C1 e via a seguire.
Nell’ultima occasione in cui questa procedura è stata applicata, il 16 aprile 2006, quando CGIL, CISL e UIL chiesero di riservare una parte di posti disponibili alla riqualificazione verso C3 degli attuali C2 la risposta dell’Amministrazione fu negativa, e giustificata da due argomentazioni:

1) si è reputava l’attuale distribuzione nell’area (tra C1, C2 e C3) equilibrata così com’è tutt’ora. Questa valutazione, che rientra a pieno titolo tra le prerogative esclusive dell’Amministrazione, è fondata dall’analisi delle esigenze organizzativo/funzionali dell’Amministrazione.

2) la proposta non fu accolta anche in considerazione del fatto che la possibilità concreta di spostare alcuni posti nella posizione C3, tramite la rimodulazione dell’organico, era estremamente ridotta e stimata dal dott. Lo Piparo, a non più di 3-4 unità (per ragioni di costo delle posizioni C3), che avrebbero quindi soddisfatto solo in parte le vostre legittime aspettative.

A sostegno di quanto sopra descritto vi indico i relativi riferimenti contrattuali che hanno legittimato l’amministrazione ad agire. Infatti, dopo il confronto, ascoltati i pareri espressi dalle Organizzazioni sindacali, l’amministrazione ha autonomamente deciso (art.15, CCNL 98/01, comma 1, lettera B, sub. a). Di seguito il CCNL specifica ulteriormente: “i passaggi avverranno nei limiti dei contingenti così definiti” (art.15, CCNL 98/01, comma 1, lettera B, sub. b). I predetti passaggi (specifica il medesimo art.15, al comma 2) “avvengono nei limiti della dotazione organica e dei contingenti in essa previsti, nel rispetto della programmazione triennale del fabbisogno del personale per le assunzioni dall’esterno in base alle vigenti regole di cui agli artt.6 del D.Lgs 165/01”.
Quindi la scelta operata dall’Amministrazione, anche se può non essere condivisibile, è stata adottata coerentemente con i principi contrattuali e nel rispetto delle prerogative delle parti sindacali. Alcune ulteriori considerazioni vanno fatte e riguardano il taglio alle dotazioni organiche che hanno ridotto le già scarse prospettive esistenti, avvenuto una prima volta in applicazione dell’art. 96 della Legge Finanziaria 2005 e una seconda volta per la cancellazione di 10 posti in C3 per la creazione di due posti dirigenziali generali quando è stato istituito il Dipartimento dell’ICRF, ad apparente invarianza di costo, ma in realtà operato riducendo le prospettive di sviluppo di carriera dei lavoratori.

La lettera prosegue con “Nessuna riqualificazione, nessuna posizione super, nessuna prospettiva considerate le nuove piante organiche proposte. Eppure le professionalità ed i titoli non erano e non sono inferiori a quelli di funzionari che hanno avuto la possibilità di progressioni sia giuridiche che economiche. L’assunzione di nuovo personale ha costituito un’ ulteriore beffa morale, in quanto dopo 18 anni, lavoriamo insieme a personale di nuova nomina con identica posizione giuridica ed economica, essendo “nominale” l’indennità di anzianità corrisposta. Sottolineiamo che la differenza stipendiale tra un funzionario inquadrato nella posizione C2 ed un funzionario nella posizione C3 e C3S è significativa, mentre non lo sono i titoli, le professionalità ed “i meriti”. Ridicola risulta invece la differenza tra la posizione C1S e C2. Dopo tanti anni è questa la valorizzazione del nostro lavoro e del nostro “titolo accademico”? Ed è questa la tutela della nostra professionalità? Come potremmo essere qualificati se non irrimediabilmente incapaci, inetti o dannatamente sfortunati.”.
In primo luogo va chiarita la questione riguardo l’importo dell’incremento determinato per la posizione super per i C1S, che è pari a circa l’80% della differenza tra C1 e C2. Il vero nodo è che lo spirito cui si ispira il CCNL prevede che le posizioni super siano assegnate solo ad una parte dei lavoratori inquadrati nella corrispondente qualifica (A1, B3, C1 e C3), proprio con lo spirito di istituire un sistema premiante per coloro che in quelle qualifiche fossero ritenuti meritevoli. In realtà nella nostra amministrazione è stata riconosciuta a tutti, ingenerando scontento. Perché sia stata prevista per quelle posizioni e non per la posizione giuridica ed economica C2 è presto detto. Nella grande famiglia dei dipendenti ministeriali, alla data in cui fu elaborato il CCNL, esistevano un gran numero di dipendenti privi di titolo di laurea, fattore determinato dall’applicazione della compattazione, soprattutto e in elevatissimo numero nel Ministero della difesa. Per creare anche per costoro almeno una prospettiva di sviluppo professionale fu istituita la posizione super per la qualifica C1.
Riguardo la soluzione del vostro problema va detto che le future prospettive di sviluppo professionali secondo la piattaforma contrattuale che CGIL, CISL e UIL hanno proposto, per il quadriennio normativo 2006-2009, prevede che le progressioni professionali siano svincolate dalla disponibilità di posti nella posizione superiore, tramite la previsione di una modifica del sistema classificatorio e l’introduzione del concetto dei contingenti di area, secondo le determinazioni della Commissione Paritetica costituita all’ARAN. Secondo la bozza di CCNL proposto, che gli organismi direttivi di Cgil, Cisl e Uil discuteranno nella prossima settimana, dal 16 al 21 di ottobre ’06, si potranno rimodulare i contingenti delle aree (B e C) e la progressione professionale avverrà in funzione della disponibilità di risorse economiche nella parte fissa del Fondo Unico di Amministrazione; l’inquadramento giuridico sarà riferito all’area e le attuali posizioni giuridiche diverranno solo posizioni economiche; saranno individuate 4 posizioni economiche per l’area B e 7 per l’area C. Un modello volto al superamento della problematica da voi evidenziata, che potrebbe vedere la luce al prossimo rinnovo contrattuale.

Poco c’è da dire – ad integrazione della discussione – riguardo l’eliminazione, della Retribuzione Individuale di Anzianità (più nota come RIA) superata nei fatti proprio dal modello contrattuale che ha introdotto la possibilità degli sviluppi professionali. Riguardo l’indennità per coloro che non hanno beneficiato del passaggio essa è stata ridotta per il 2006, ma nulla vieta che sia ripristinata nella precedente consistenza, d’altronde l’opinione su un suo ripristino sembra sia largamente condiviso tra il personale, ma non da tutti, e questo va detto.

L’argomento “L’assunzione di nuovo personale ha costituito un’ ulteriore beffa morale” affronta un aspetto sicuramente mortificante, alla luce dei processi di riqualificazione, però insito nelle procedure di selezione stesse, di qualsiasi voglia genere. Ci si mette in gioco, si mettono sul tavolo i propri titoli (anzianità, corsi, ecc.) e il resto, correttezza di chi giudica permettendo, è procedura. D’altronde il nuovo modello contrattuale, introdotto con il CCNL 1994/97, ha ovviato al problema dell’eliminazione della retribuzione individuale di anzianità, che veniva corrisposta automaticamente a 5, 10 e 20 anni di anzianità di servizio. E’ nota a tutti l’opinione che i cittadini italiani si sono formati sul dipendente pubblico (sempre lavativo e nullafacente), una delle ragioni portate a sostegno per l’eliminazione degli automatismi privi di valutazione delle capacità individuali della RIA ed alla contestuale introduzione delle procedure di selezione insite nella riqualificazione.
Il meccanismo delle riqualificazioni, attuate utilizzando le risorse certe del Fondo Unico, è stato lo strumento che i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil hanno introdotto. Meccanismo che, lo ricordo, fu soggetto all’approvazione delle assemblee dei lavoratori in tutti i posti di lavoro nel ’95.
E’ evidente a tutti che tale meccanismo, se da un lato ha introdotto una prospettiva di sviluppo professionale per i lavoratori dei settori pubblici, tradizionalmente penalizzati rispetto ai settori privati, ha posto tutti di fronte alla necessità di mettere in gioco le proprie capacità in una procedura concorsuale.
Spero di aver, anche se in ritardo, risposto alle domande poste e avervi fornito concrete spiegazioni rispetto a future possibilità di sviluppo professionale che diverranno concrete con l’approvazione del nuovo modello contrattuale così come proposto, già in vigore per i dipendenti della Presidenza del Consiglio.
Roma, 10 ottobre 2006

FP CGIL Mipaaf

Comunicato sull'incontro con il Ministro Bianchi sui D.M. di II° livello

 
COMUNICATO A TUTTO IL PERSONALE

Si è svolta nel tardo pomeriggio di oggi 18 febbraio ’08, una riunione tra le OO.SS. ed il Ministro Prof. A. Bianchi, presenti i Capi Dipartimento, e il futuro Capo del personale dott. Massimo Provinciali, sulla concertazione relativa al D.M. di II° livello, a seguito del DPR di riorganizzazione del Ministero dei Trasporti.
Non sono state molte le osservazioni, visto la particolarità del momento politico e la quasi certezza del riaccorpamento.
Diciamo che è un atto dovuto, che andava fatto, nel rispetto della normativa vigente…e che, in realtà potrebbe durare non più di tre o quattro mesi.
Per queste ragioni ci siamo limitati, sul D.M., a segnalare piccole correzioni o mere dimenticanze, come alcuni Uffici degli Ustif dimenticati
( Genova, Bologna, Pescara, Firenze e Cagliari ), qualche chiarimento sul personale della D.G. e quello della Programmazione… etc.
Come CGIL, abbiamo posto l’attenzione sulla problematica delle Capitanerie di Porto, per le quali abbiamo chiesto, in ottemperanza alla I° Conferenza Nazionale del settore, l’attivazione del tavolo tecnico sul quale discutere anche di tabelle di equiparazione tra personale civile e militare, per restituire pari dignità a questi lavoratori.
Su questo punto, registriamo l’impegno del dott. Provinciali che ha già avviato contatti con il Comandante Pollastrini, che appena nominato ufficialmente ( entro fine mese ), si farà carico di convocare il tavolo.
Le OO.SS. hanno chiesto l’intervento del Ministro per riattivare la Cassa di Previdenza ed Assistenza, sia con un Decreto di proroga del vecchio Consiglio di Amministrazione, sia valutando la possibilità di nuove elezioni.
E’ stato richiesto anche di estendere l’indennità di Amministrazione dei Trasporti a quel personale dell’ex Ispettorato circolazione e traffico ed ex abusivismo transitato a questo ministero, e di procedere di concerto con il Ministro Di Pietro a sistemare il personale ancora in bilico ( poche unità ) tra i due ministeri, rispettando le volontà dei lavoratori.
Inoltre, abbiamo ribadito al Ministro l’importanza dell’emendamento, inserito nel “Mille proroghe “, che domani va in Aula, ci hanno assicurato che faranno il massimo sforzo per portare a casa un risultato che sarebbe strategicamente e politicamente importantissimo, per tutto il Ministero.
Il Ministero dei Trasporti ha necessità, bisogno di riconoscere anche alle lavoratrici e ai lavoratori dell’area ex “B” di potersi riqualificare, e poi ci sono i contratti della Dirigenza da rinnovare, senza contare che si potrebbero operare anche delle nuove assunzioni,…caro Ministro, noi il massimo lo abbiamo fatto, per i miracoli ci stiamo ancora attrezzando,…domani ci aspettiamo, sull’emendamento la “fumata bianca”.
Infine abbiamo suggerito al ministro, che sarebbe bello e necessario, nel rispetto della rappresentanza di genere, che ci fosse la possibilità, e c’è, di nominare un Dirigente Generale “donna”, non sarebbe male visto che adesso tra le fila dei D.G. c’è n’è soltanto una, altro che pari opportunità.
Roma, 18 febbraio 2008

p.FPCGIL M.ro
Gianni Massimiani


 

Siglato il CCNI 2006-2009

 
Comunicato incontro OO.SS. e delegazione parte pubblica

Si è tenuta oggi tra la delegazione di parte pubblica e le organizzazioni sindacali la riunione sul Contratto Collettivo Nazionale Integrativo 2006-2009 del Ministero dello sviluppo economico – Comunicazioni per il quale avevamo presentato una piattaforma già nel marzo 2008, fin qui rinviata per i noti problemi politici e di titubanze amministrative.

L’accordo che abbiamo raggiunto darà, finalmente, concreta attuazione ai contenuti del nuovo C.C.N.L., con particolare riguardo alla definizione dei nuovi profili professionali ed ai criteri di applicazione del nuovo ordinamento professionale, nonché agli sviluppi economici all’interno delle aree.

E’ stata anche affrontata il tema delle progressioni tra le aree, impegnando l’amministrazione a reperire le risorse necessarie e, in fase di prima applicazione e con i limiti imposti dalla Funzione Pubblica, ad adoperarsi in particolare per i passaggi tra la prima e la seconda area, rendendo disponibile una quota del FUA.

Nel corso della stessa riunione è stato siglato anche l’accordo economico relativo all’utilizzo del F.U.A. anno 2008 che ripartisce la parte fissa del fondo, rinvia la contrattazione sulla parte variabile ancora in via di definizione, destinando agli sviluppi economici all’interno delle aree il 60 % della parte fissa del FUA e il rimanente disponibile alla contrattazione di posto di lavoro e alle indennità previste.

Ciò permetterà di attribuire agli eventi diritto i benefici economici con decorrenza 1/1/2008 e di soddisfare le specifiche esigenze con la contrattazione R.S.U.

Ci sembra un soddisfacente risultato, nelle restrittive condizioni date, che è comunque soggetto alle valutazioni, per noi vincolante, che i lavoratori ne daranno nelle assemblee di ciascun luogo di lavoro.

Roma, 24 ottobre 2008

FP CGIL
Ministero dello sviluppo economico
Comunicazioni

Francesco di Carlo

 
 

 

 
CCNI 2006-2009 e Ipotesi di accordo FUA 2008

 
 

Comunicato Unitario Progressioni economiche

Ai lavoratori Ministero del Lavoro,
della Salute e delle Politiche Sociali

PROGRESSIONI ECONOMICHE

Si è svolto, il giorno 17 giugno u.s., il primo incontro relativo al sistema delle progressioni economiche.
Durante tale incontro, di carattere esclusivamente interlocutorio, l’Amministrazione ha presentato la propria proposta; una proposta che CGIL, CISL e UIL hanno giudicato insoddisfacente e sulla quale verranno fatte le dovute osservazioni e proposte di modifica attraverso la presentazione di un documento unitario.
Vi terremo aggiornati in merito alle nostre proposte ed allo stato di evoluzione delle trattative.

       FPCGIL                CISLFP              UILPA
Giuseppe Palumbo Antonella La Rosa  Palmina D’Onofrio
 
Roma, 24 giugno 2009

NEWS

La manifestazione dei medici ripresa dai mezzi di informazione

 
Si pubblicano l’articolo del quotidiano “Il Manifesto” e la pagina di “Repubblica.it” sulla manifestazione di ieri contro il Decreto Brunetta, che è stata ripresa ieri dal TG1 delle 17, dal TG3 nazionale delle 14 e 20, dai TG di SKY, dal TG di Canale Italia e Rete News, nonchè da numerose radio ed agenzie.
 

Convocate le OO.SS.

     
    
Di seguito la lettera di convocazione delle OO.SS. per il 12 maggio.
 

 
 

 

 
 

Assemblea Nazionale Quadri e Delegati FP CGIL Corte dei Conti

 
 

Coordinamento Nazionale FP CGIL -Corte dei conti
Pensare agli altri oltre che a se stessi,
al futuro oltre che al presente
Vittorio Foa

Assemblea Nazionale Quadri e Delegati FP CGIL Corte dei Conti
24 giugno 2011
Aula Bonadonna
Roma

 

Quella di oggi è la prima Assemblea Nazionale dei Quadri e dei Delegati della Cgil della Corte dei conti che ci vede riuniti dopo circa cinque anni, l’ultima l’avevamo tenuta subito prima delle elezioni delle Rsu del 2007 che avevano segnato una nostra grande tenuta confermandoci quale secondo sindacato della Corte dei conti.
In quella occasione, sebbene negli uffici centrali della Corte perdemmo un seggio, passando da tre a due, ne acquistammo nelle sedi decentrate (+ 4 in campania, liguria, trentino e veneto) riuscendo quindi a mantenere il secondo posto come sindacato della Corte; in definitiva i seggi ottenuti a livello nazionale furono pari a quelli ottenuti dalla Cisl, 28 contro i 26 del 2004.
In questo lungo periodo che ci divide dall’ultima riunione Nazionale, molte cose sono cambiate: è stato stravolto completamente il rapporto tra le Confederazioni Cgil-Cisl-Uil, di fatto l’unità sindacale ne è uscita a pezzi.
Questa crisi in verità era già avvenuta nel 2006 quando il famoso Patto per l’Italia sottoscritto da Cisl e Uil con il Governo Berlusconi, regalò al centrodestra una preziosa spaccatura che, di fatto, isolava la Cgil.
Tenemmo duro, convinti delle nostre buone argomentazioni; le vicende successive ci hanno dato pienamente ragione sulla politica dei redditi e della difesa del lavoro che era alla base della nostra piattaforma politica: fummo essenziali per la tutela e la difesa dei diritti e degli interessi di tutti i lavoratori.
Arrivò il centrosinistra e Cisl e Uil si riallinearono con la nostra Confederazione ma poco dopo, in seguito alla caduta del governo di centrosinistra (chi non ricorda il famoso voltafaccia di Mastella e la riconferma delle destre al governo del Paese) ecco di nuovo Cisl e Uil defilarsi ed aderire (strumentalmente) alle false promesse del Governo Berlusconi.
Tutto questo, unito alla feroce crisi finanziaria che ha colpito il mondo intero, producendo anche nel nostro paese una notevole riduzione dei posti di lavoro nell’industria ma anche nel pubblico impiego (basti pensare ai precari della scuola), crisi governata malissimo da un governo tutto orientato a tutelare i privilegi delle classi più abbienti, privo di un piano industriale e di aiuto alle imprese e che, contrapponendo strumentalmente i dipendenti pubblici ai lavoratori privati, ha generato un calo di attenzione nei confronti dei sindacati.

Gli iscritti
La Cgil, a livello nazionale, mantiene anzi incrementa gli iscritti e avanza nei consensi, ma non si riesce a erodere in maniera rilevante (e questo per me è quasi un mistero) il consenso alle altre due confederazioni (in verità alla Corte qualche passaggio da Cisl e Uil verso la Cgil c’è stato); ma è più importante il consenso che registriamo tra i nuovi assunti e ciò ci fa ben sperare per il futuro.
La Corte dei conti, infatti, invecchia, di conseguenza molti nostri iscritti sono andati in pensione facendo registrare una flessione del numero degli iscritti specialmente nelle sedi romane, dove le nuove iscrizioni che pure ci sono, (l’ultima risale allo scorso lunedì ed è proprio una nuova assunta) sono in numero inferiore rispetto alle uscite da pensionamento.
Un’eccezione “romana” è costituita dalla Sezione regionale di controllo per il Lazio, dove nell’ultimo anno c’è stato un notevole incremento di iscritti fra i nuovi entrati alla Corte e dove il saldo tra pensionati e new- entry è positivo: qui gli iscritti alla Cgil sono il 33% dei dipendenti.
Nelle sedi decentrate continuiamo ad avere un buon ascolto che spesso si tramuta in iscrizioni; ciò è avvenuto per esempio a Torino, a Potenza, a Palermo (dove la Cgil ha riconquistato finalmente degli iscritti) e dove quindi dovremo costruire un comitato degli iscritti per essere presenti alle prossime elezioni Rsu.
I nostri iscritti sono distribuiti: l’1,00% nella I° area, il 57,00% nella II° area, il 38,59 nella III° area, il 3,41 nella area dirigenza e l’1,00% nell’area magistratura.

Commissione Nazionale Trattante
Il lavoro sindacale alla Corte

Il lavoro svolto a Roma dalla Commissione Nazionale Trattante è stato molto faticoso, si sono comunque ottenuti ottimi risultati.
Voglio qui ricordare per capitoli il grande lavoro svolto in questi anni dalla Commissione a partire:
-dalla preparazione, Settembre/novembre 2007, della campagna per le elezioni ed elezione Rsu,con assemblee in tutta Italia;
-riunioni di contrattazione (decine e decine, forse centinaia) per:
– la sottoscrizione degli accordi sul FUA 2007, 2008;2009;2010
-riunioni in commissioni di lavoro per Il comitato Mobbing;
– per il comitato Pari Opportunità;
– per i progetti finalizzati;
– per i nuovi profili professionali;
– per la distribuzione delle indennità di disagio, etc,etc.
-inoltre contatti giornalieri (migliaia di telefonate e mail) con i colleghi e gli iscritti.
Infine la sottoscrizione definitiva, il 22 novembre 2010, dell’importantissimo protocollo d’intesa per gli sviluppi economici all’interno delle aree che, iniziato nel lontano ottobre 2007, dopo vari aggiustamenti, ha portato all’accordo che ha permesso a tutto il personale della Corte, il passaggio alla fascia retributiva superiore.

Purtroppo negli incontri ci manca molto la presenza delle compagne e dei compagni delle sedi decentrate che fanno parte della Commissione trattante, dovuta principalmente alla difficoltà economica e logistica di far intervenire anche loro alle riunioni di contrattazione.
Comunque ci siamo tenuti in costante contatto per concordare una linea condivisa sui problemi di grande rilevanza.
Non c’è stato di conseguenza il predominio delle decisioni dei compagni di Roma; infatti, abbiamo operato e continueremo a farlo in “new progress” inviando i documenti elaborati su temi di interesse nazionale a tutti i compagni della commissione trattante, al “quadro attivo”(delegati, rsu e responsabili di sede) e,quando è possibile, anche a tutti gli iscritti restando disponibili per commenti e modifiche e mantenendo un costante contatto con i compagni della Commissione e con tutti gli iscritti sia con telefonate sia attraverso il magnifico strumento informatico.
Le difficoltà maggiori le avvertiamo in quelle riunioni di contrattazione dove spesso dobbiamo prendere decisioni immediate.
Questa situazione è causa, a volte, di critiche e divisioni nella condivisione delle scelte che si operano.
Avvertiamo quindi, con forza, la necessità di incontrarci più spesso; abbiamo bisogno di avere a disposizione maggiori risorse economiche e di agibilità sindacale; abbiamo bisogno di corsi di formazione sindacale per i giovani iscritti che dovranno proseguire il nostro lavoro.
La giornata odierna è la dimostrazione che la Fp Cgil ha risposto positivamente alle nostre richieste.

Rivolgo al Segretario Nazionale Fp Cgil Antonio Crispi, alla compagna Nicoletta Grieco che, per le Funzioni Centrali Fp Cgil, segue il nostro posto di lavoro il nostro ringraziamento per aver permesso i lavori odierni.
E’ giusto che io rivolga in questa occasione, che ci vede riuniti tutti insieme, un pensiero al compagno Alessandro Grazia componente della delegazione romana della Commissione Nazionale Trattante.
Il suo ricordo e il suo esempio di grande compagno, attento ai problemi di tutti, sempre pronto a prodigarsi per dare solidarietà e risolvere le situazioni più complicate e difficili, sono sempre presenti in noi; la Cgil Corte dei conti ha perso un grande punto di riferimento.
Abbiamo integrato la delegazione romana, con il consenso dei compagni della Commissione e del territoriale, con il compagno Mauro Marinucci, che già da anni segue le contrattazioni centrali.

L’attualità normativa che ha riguardato la Corte

Come sapete il momento attuale alla Corte è molto delicato e problematico.
Con l’emanazione della direttiva annuale del nuovo Presidente si comincia a capire l’indirizzo che si vuole dare all’Istituto. Andiamo per gradi:

La legge 15 del 2009
Questa normativa ha fortemente limitato l’autonomia contrattuale; conseguentemente c’è stato il rinvio delle elezioni delle Rsu; siamo tornati indietro agli anni 80′ prima del periodo delle conquiste ottenute con la contrattualizzazione del rapporto del lavoro pubblico (con il d.lgs. 29/93) facendoci tornare in pratica alle vecchie “regolamentazioni del pubblico impiego” quando i contratti copiavano ciò che veniva previsto nei Dpr con limitati margini di manovra per le OOSS e per i lavoratori da essi rappresentati.
Tale normativa, intervenuta in un momento molto delicato della vita politica del paese, in cui l’attacco allo Stato e alle sue funzioni è forte, sebbene abbia attribuito nuovi e importanti compiti alla Corte con un cospicuo finanziamento di 5 milioni di euro per l’attuazione delle nuove competenze attribuite, rischia, però, come evidenziato anche nella dichiarazione pubblica del coordinatore del dipartimento settori pubblici della nostra Confederazione Michele Gentile “di stravolgere pesantemente il ruolo della Corte dei conti e di minarne l’ autonomia; di stravolgerne l’ assetto istituzionale ed organizzativo; infatti, il Presidente, tuttora scelto dal Governo fra i magistrati della Corte, stabilirà la “composizione nominativa” delle Sezioni Riunite, ovvero del massimo organo di controllo e giurisdizionale della stessa Corte, senza alcuna predeterminazione di criteri…, l’ organo di autogoverno verrà del tutto esautorato a favore dei poteri monocratici del Presidente, non circondati da alcuna garanzia per i magistrati della Corte…..al Presidente saranno attribuite funzioni di indirizzo politico-istituzionale benché alla stessa Corte e ai suoi componenti la Costituzione garantisce l’ autonomia e l’ indipendenza”.
E, infatti, all’interno della magistratura si è manifestata una forte tensione anche con conflitti di attribuzione tra il Presidente (inteso come organo di direzione monocratica) e gli altri organi della Corte.
Il conflitto di attribuzione è avvenuto anche, in maniera eclatante, in occasione della emanazione del nuovo Regolamento della Corte su quale fosse l’organo legittimato ad emanarlo.

Il nuovo Regolamento
Importante è stata l’emanazione del regolamento di organizzazione della Corte dei conti (deliberazione n. 1/Del/2010 del 26 gennaio 2010). Per la prima volta abbiamo avuto la possibilità, su sollecitazione del Segretario generale, di svolgere le nostre considerazioni.
Alcuni suggerimenti sono stati accolti, ma l’impianto generale sconta molti limiti.
Cito in questa sede soprattutto la disomogenea applicazione rispetto ai vincoli e alle indicazioni dell’art. 74 della legge 133/2008 (“riduzione degli assetti organizzativi”).
Un esempio indicativo: si decide, all’interno del regolamento, di accogliere il criterio dell’unificazione delle strutture che svolgono funzioni logistiche e strumentali per l’organizzazione periferica della Corte con l’istituzione dei Servizi Amministrativi Unici Regionali (art. 74, co. 1, lett. a), mentre al centro si aumenta l’organico di una direzione generale e si aumenta il numero dei dirigenti che svolgono funzioni logistiche e strumentali.
Vi è nel regolamento un’evidente logica dei “due pesi e due misure” (riduzione delle strutture in periferia, aumento al centro)
Ho voluto evidenziare questo particolare aspetto proprio perché è legato all’attualità; infatti l’avvio dei SS.AA.UU.RR (servizi amministrativi unici regionali) senza alcuna consultazione sulle modalità applicative, ha creato non pochi problemi.
La commissione Nazionale Trattante, soprattutto su suggerimento di compagni delle sedi decentrate, ha chiesto all’Amministrazione, allo scopo di coinvolgere tutto il personale, la convocazione delle conferenze di servizio in tutte le sedi territoriali coinvolte alla presenza dei Capi degli Uffici, dei dirigenti dei SS.AA.UU.RR., delle OO.SS. e dei delegati RR.SS.UU; ma al momento non ci sono riscontri in tal senso.

 
Ma Veniamo agli ultimi accadimenti
L’attuazione del FUA

Come sapete, anche dai numerosi messaggi inviati di recente, è stato rideterminato l’importo del FUA 2004 che, a seguito dell’accordo firmato lo scorso anno, ha portato all’accertamento congiunto effettuato con la Funzione pubblica ed ha permesso il recupero di € 631.000 per gli anni 2009 e 2010
(€ 315.000 per ogni anno) che, come già ricordato nei comunicati, sarà distribuita come premio di produttività collettiva 2009/2010 in base alla presenza.
Questo ci consente di avere, anche per il FUA 2011 un’ulteriore somma a disposizione. Sapete che il FUA per grande parte concorre alla spesa dei passaggi di fascia e che, quindi, le disponibilità sono molto esigue. Perciò alla Corte c’è una grande tensione sull’applicazione della ripartizione delle risorse per fondo unico di amministrazione.
Lo scorso anno la pubblicazione di tutti gli importi e dei nomi dei colleghi che hanno ottenuto i premi ha creato rivalità e sconcerto in buona parte dei lavoratori.
Le criticità più evidenti si sono concentrate sulle Posizioni Organizzative sui premi di produttività individuale e sui progetti di produttività.
Per la prima volta, e qui si concorda con nuovi vertici, sono stati resi pubblici i nomi dei destinatari delle P.O., ma questo ha scatenato un grosso malcontento principalmente per due motivi:
* il primo riguarda alcuni uffici che hanno conferito molte p.o senza una adeguata motivazione;
* La seconda criticità è di tipo statistico: il centro riceve più p.o. rispetto alle sedi periferiche.
Ma il vero malcontento si è scatenato sui premi individuali; qui come sapete, il premio era legato alla compilazione di una scheda di valutazione predisposta dal servizio di controllo sulla gestione. Il malcontento generalizzato tra il personale ha riguardato proprio la compilazione delle schede di valutazione da parte di dirigenti e dei preposti agli uffici che, secondo i lavoratori, sono state compilate senza rispettare le indicazioni previste dall’accordo del 19 febbraio 2010, dalla circolare 68/2010 del Segretariato generale e dall’articolo 22 del CCNL 2006-2009, nella parte in cui si prevede un contraddittorio con il personale, per il tramite delle OOSS.
Per questo chiederemo all’amministrazione (lo abbiamo già scritto nella nota a verbale sul fua 2010), di porre rimedio attraverso il contraddittorio (previsto peraltro già nella nota congiunta del 22 febbraio 2010).Chiediamo che la scheda di valutazione sia firmata esplicitamente per presa visione dal singolo dipendente e che siano resi pubblici non soltanto i nomi dei destinatari, ma anche le relative motivazioni e che sia individuata una specifica procedura di contestazione di eventuali valutazioni non soddisfacenti anche con la possibilità da parte del lavoratore di farsi assistere da un rappresentante sindacale di fiducia.
Come sapete, per il 2011, proprio per ovviare a questi inconvenienti e per cercare di uscire da situazioni come quella dei “premi individuali” che servono soltanto a peggiorare il clima organizzativo degli Uffici e a disincentivare il lavoro; abbiamo lanciato, in un comunicato, la proposta di sperimentare su base volontaria una diversa distribuzione del salario accessorio per il corrente anno da far decollare in sede di accordo FUA 2011. Ci è sembrato di particolare interesse l’esperienza che nei mesi di novembre e dicembre 2010 (e che è stata protratta per tutto il 2011) è stata avviata al Consiglio di Stato con l'”indennità di flessibilità organizzativa”: si tratta di un’indennità fissa mensile, rapportata all’area di appartenenza e quantificata in € 200 lordi per l’ area I, € 250 lorde per l’ area II ed € 300 lordi per l’ area III. E’ stata corrisposta riguardo al protrarsi dei tempi richiesti dallo svolgimento delle attività istituzionali per il conseguimento degli obiettivi dell’ Amministrazione con quattro prestazioni mensili aggiuntive di due ore ciascuna. Una proposta simile è stata formalizzata nell’ultima riunione con l’amministrazione dalla Flp.

Nuovi profili professionali
Nell’ultimo incontro del 17 u.s. l’amministrazione ci ha consegnato una bozza sui nuovi profili professionali.
E’ un documento emendabile ed è quindi una base dalla quale partire.
Come abbiamo già scritto l’amministrazione sconta un notevole ritardo nell’affrontare questo importante argomento. In verità nel 2009 fu costituita una Commissione paritetica per i nuovi profili professionali che, viste le divergenze, anche notevoli, all’interno delle OOSS discordanti tra loro e tra le OOSS e l’amministrazione non portarono a una scelta condivisa.
L’amministrazione ha il torto, a mio giudizio, di ripartire da quel documento e quindi sconta già un pregiudizio iniziale.
Il nodo che ci sembra più importante ed urgente da sciogliere è quello relativo al fatto che le singole dotazioni di area vanno articolate in nuovi profili professionali che superino l’attuale configurazione asse profilo/sub profilo per sostituirlo con quello settore-profilo.
L’articolazione per settori è importante soprattutto per i profili specialistici in sede di primo inquadramento.
Restiamo perplessi sull’ipotesi di doppio livello di accesso, nell’area III (specialistica) sopratutto se posto in maniera generalizzata. Le nostre perplessità sul doppio livello di accesso nascono dal fatto che, nella P.A., e alla Corte non c’è un modello di gestione delle risorse umane “per competenze” l’unico che potrebbe far emergere in maniera coerente i profili specialistici, come la citata suddivisione per settori suggerirebbe.
E chiaro che la “partita profili” non va disgiunta dalla rivendicazione di una sezione autonoma per gli Enti di rilevanza costituzionale e dalla completa applicazione del nuovo regolamento di organizzazione.
Infatti, come abbiamo più volte ribadito, per noi l’autonomia dell’Istituto non può essere rivendicata soltanto per un fatto istituzionale o per giustificare pur importanti richieste economiche, ma va riempita di precisi contenuti, tra cui i nuovi profili.
Non vado oltre su questo argomento, rinvio al documento preparato della Delegazione Nazionale Trattante del 24 06 2011 (allegato) che individua la nostra posizione sul tema dei profili.

RSU
Ribadiamo con forza che è merito della CGIL se siamo riusciti a far votare le RSU. Queste, come tutti sappiamo, hanno due scopi principali: costruire la rappresentanza sui posti di lavoro e svolgere l’attività contrattuale.
Purtroppo è capitato, alla sede centrale in particolare, che le RSU non hanno svolto compiutamente la loro attività contrattuale per problemi legati all’assetto organizzativo nell’ambito delle RSU stesse. Alludo alla grave spaccatura che si è ingenerata all’interno della CISL della Corte dei conti che ha paralizzato le giuste rivendicazioni del personale di via Baiamonti. (esempio, orario di lavoro, banca delle ore, ecc….).
Anche le norme derivanti dalla cd “riforma Brunetta” hanno limitato fortemente l’attività sindacale a difesa delle istanze dei lavoratori.
Appare, pertanto, di primaria importanza la sentita partecipazione alle prossime elezioni delle RSU, che si terranno a marzo del 2012, per contrastare una politica arrogante che sta tentando di ridurre al silenzio la voce dei lavoratori.
Le RSU devono tornare ad avere il ruolo che compete loro, al fine di migliorare le condizioni dei lavoratori e il funzionamento dei servizi della PA.
Quindi, compagni, è necessario fin d’ora preparare le liste, coinvolgendo anche la forza giovane degli iscritti e individuare colleghi, anche non iscritti, che siano interessati alla causa dei lavoratori.
Abbiamo già una bozza di piattaforma per il “progetto Corte” su cui lavorare, che adesso vi illustrerà il compagno Rosario Marra.
Chiedo all’assemblea di approvare l’ordine del giorno di adesione al Patto per la giustizia, che vi leggo.
Buon lavoro a tutti.

Coordinatore nazionale CGIL Cdc
Michele Pietrafesa


documentazione da scaricare:
 

 
 

Lettera al Ministro su Regolamento incentivo alla progettazione

Roma 3 Aprile 2007

Al Sig. Ministro delle Infrastrutture
On.le Antonio DI PIETRO
R O M A

Al Direttore AA.GG.e del Personale
Dott. Aldo CAPPIELLO
R O M A

Oggetto: Regolamento per incentivo alla progettazione.

Egregio Sig. Ministro,
ieri le OO.SS. sono state convocate per la firma del nuovo regolamento per l’incentivo alla progettazione di cui all’articolo 92, del decreto legislativo 12 aprile 2006. La proposta dell’Amministrazione ci è stata consegnata il 20 Marzo u.s. e, nonostante riprendesse una precedente proposta del 2004, abbiamo richiesto il tempo necessario per avviare la consultazione dei nostri iscritti e simpatizzanti, poiché erano trascorsi già tre anni e nel frattempo ci erano state rappresentate diverse problematiche. Infatti, l’applicazione del regolamento, soprattutto nei Provveditorati, ha creato forte disagio tra il personale in servizio, per la difficoltà di applicazione, la mancanza di rotazione degli incarichi e di qualsiasi informativa alle Organizzazioni Sindacali, la esclusione di un numero considerevole del personale, il quale, anche se applicato in settori non direttamente coinvolti nella progettazione e in tutte le fasi successive, contribuisce con il proprio lavoro a far si che la struttura si esprima al meglio. Quindi, il confronto con il personale è stato per noi essenziale al fine di poter spiegare il nuovo regolamento e rappresentare le modifiche richieste in alcuni articoli del regolamento per poter arrivare ad un punto di mediazione soddisfacente per tutti.
Avevamo chiesto il rinvio della riunione di ieri, poiché stavamo concludendo le consultazioni e volevamo poter essere in grado di avere un confronto più proficuo e rappresentare al meglio le istanze del personale.
Ad una impossibilità dell’Amministrazione di accogliere la nostra richiesta di rinvio, Le inviamo solo oggi quanto emerso dalle nostre assemblee, che riteniamo debba trovare una opportuna valutazione da parte della S.V.
Ieri, infatti, non abbiamo firmato il regolamento poiché riteniamo che, senza alcune modifiche in alcune declaratorie dello stesso e senza la previsione di utilizzare una parte di questo incentivo per la Cassa di Previdenza ed Assistenza non rappresenteremo al meglio le legittime aspettative del personale.
Pertanto richiediamo un incontro per rappresentarLe al meglio le indicazioni emerse dalle assemblee dei lavoratori.
Distinti saluti

p.FPCGIL ( coord. Naz. )
Gianni Massimiani

 

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE
REGOLAMENTO PER INCENTIVO ALLA PROGETTAZIONE DI CUI AL COMMA 5 DELL’ART. 92, DECRETO LEGISLATIVO 12 APRILE 2006, N. 163.

La FP CGIL dopo aver ricevuto dal Ministero delle Infrastrutture la proposta del nuovo regolamento per l’incentivo alla progettazione in data 20 marzo 2007, ha avviato la consultazione dei propri iscritti e simpatizzanti in tutte le sedi del Ministero. Le assemblee sono terminate il 2 aprile e, in sintesi, le problematiche e le richieste emerse sono le seguenti:
1) prevedere nel regolamento un finanziamento della Cassa di Previdenza ed Assistenza. All’articolo 6, comma 3) si propone di utilizzare anche i fondi non utilizzati per corrispondere l’incentivo interno riscrivendo così la frase: “La quota dell’incentivo non corrisposta al personale interno sarà riversato nel fondo per la Cassa di Previdenza ed Assistenza”;
2) chiarire che il regolamento si applica anche per i lavori in convenzione;
3) necessità di dare l’ informativa alle RSU e alle OO.SS. al momento dell’affidamento degli incarichi;
4) nel regolamento è stata prevista solo la figura del Coordinatore per la fase di Progetto ma è assente quella del Coordinatore per la sicurezza in fase esecutiva. Si chiede di conoscere a cosa è dovuta la sua omissione tra gli aventi diritto all’incentivo;
5) articolo 4 – lettera g), articolo 5 e lettere e) dell’articolo: va previsto tutto il personale amministrativo e tecnico non firmatario in quanto partecipa, in qualsiasi forma, alle attività del Provveditorato. Si chiede, pertanto, una diversa scrittura dell’articolato che consenta di prevedere tutte le predette figure;
6) inserire al comma 3, dell’art. 6 “Incarichi interi o parziali per la redazione dei progetti” dopo le parole ….preposto alla struttura competente “con motivazione formale e previa consultazione dei funzionari incaricati della redazione dei progetti”;
7) ultimo paragrafo dell’articolo 5: si chiede di riscriverlo con la seguente aggiunta: “L’attribuzione del maggior incentivo deve essere disposta dal Dirigente di cui al comma 1 e con le procedure in esso previste, a seguito di proposta espressamente ed adeguatamente motivata dal Responsabile del Procedimento”;
8) all’articolo 9 sarebbe opportuno che il pagamento degli incentivi, in tutto o in parte, sia effettuato ad avvenuta ad avvenuta approvazione del C.R.E. o degli atti di collaudo;
9) articolo 10: della relazione periodica dovrà esserne data adeguata informativa alle RSU e alle OO.SS.
Da tutte le assemblee è arrivata la richiesta di attivare quanto prima l’assicurazione per il personale tecnico ed è stata ampiamente sottolineata la necessità di corrette relazioni sindacali per la corretta applicazione del regolamento.
Roma, 2 Aprile 2007

FPCGIL

Lettera inviata al Capo del Personale, relativa alla sospensione dell'erogazione dei buoni pasto in alcune regioni

Roma, 6 Marzo 2007

Al Dott. Aldo Cappiello
Direttore Generale AA.GG. e
del Personale
Ministero delle Infrastrutture
R O M A

Oggetto: Buoni pasto – problemi per erogazione.

Gentile Direttore,
la scrivente O.S. è stata informata della sospensione dell’erogazione dei buoni pasto per le regioni Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige e Toscana.
Visto che i tempi previsti per la nuova convenzione sono molto lunghi (settembre – dicembre 2007) Le chiediamo di attivare quanto prima tutte le procedure necessarie per assicurare, nell’attesa della convenzione stessa, l’erogazione dei buoni pasto nelle regioni oggetto della sospensione.
Nell’attesa di un cortese ed urgente cenno di riscontro alla presente la salutiamo cordialmente.

p.FPCGIL ( coord. Naz. )
Gianni Massimiani

Ripresa delle trattative sindacali

Prime aperture verso ripresa trattative

A fronte di una nota del Direttore dell’Agenzia delle Entrate, pervenutaci nei giorni scorsi e nella quale l’Amministrazione si dichiara disponibile ad affrontare con impegno costruttivo i nodi maturati in questi mesi in materia di corrette relazioni sindacali e manifesta condivisione, circa la nostra richiesta per l’avvio di una nuova procedura di passaggio dalla 2 alla 3 area, nonché, vista la positiva conclusione del confronto circa la definizione e ripartizione delle risorse del comma 165 art. 3, Legge 350/2003.
Abbiamo valutato unitariamente di sollecitare la ripresa del confronto al fine di verificare in concreto la possibilità di una ripresa costruttiva delle relazioni con l’Agenzia. 
Di seguito il testo del Comunicato unitario emesso nella giornata di ieri sottolineando la nostra richiesta di convocazione su tavoli separati le cui motivazioni “avevamo anticipato con il documento del 15 marzo 2007.
Roma, 16 maggio 2007

p. la FP CGIL Nazionale
Agenzia delle Entrate
Carlo Cielo


CGIL FP  CISL FP  UIL PA
COMUNICATO UNITARIO 
Agenzie fiscali

Al Direttore dell’Agenzia delle Entrate
Dr. Massimo ROMANO

Al Direttore Centrale del Personale
dell’Agenzia delle Entrate
Dr. Girolamo PASTORELLO

Le scriventi Segreterie Nazionali in considerazione degli esiti dell’incontro con il Direttore dell’Agenzia e, da ultimo, valutata la nota a firma dello stesso Direttore del 10 maggio u.s., prendono atto degli impegni formalmente assunti dal vertice dell’Agenzia delle Entrate con particolare riguardo a:
Indizione (entro l’anno chiedono le scriventi sigle) di una nuova procedura di passaggio tra la II^ (ex B) e la III^ (ex C) area.
Immediata apertura del confronto teso al raffreddamento dei conflitti ingeneratisi in più parti del territorio nazionale tra OO.SS. locali e direttori regionali.
L’assunzione formale di tali impegni, l’intesa con il vertice politico per il riparto tra le varie Agenzie delle risorse di cui al comma 165 dell’art.3 legge 350/2003, nonché la “parziale” risoluzione dell’allargamento dei posti disponibili relativi alle procedure per il passaggio dall’ex area B alla ex area C, fanno ritenere possibile, ad avviso delle scriventi Segreterie Nazionali, la ripresa delle relazioni sindacali.
E’ doveroso, tuttavia, precisare che permangono ancora forti criticità in ordine alla qualità delle relazioni sindacali, con particolare riferimento agli istituti di partecipazione previsti dal CCNL di comparto nonché dal Contratto Integrativo di Agenzia ed alla positiva soluzione della vertenza idonei.
In tema di informazione preventiva è stata sistematica la violazione contrattuale operata da codesta Agenzia.
Se non bastassero gli “incidenti” già occorsi:
in tema di delocalizzazione delle attività del CAM di Venezia presso l’ufficio delle entrate di Foggia,
in tema di costituzione banca dati per indagini fiscali e verifiche a soggetti di grandi dimensioni (GRADIF),
in tema di chiusura di uffici delle entrate,
è della scorsa settimana (per la precisione, del 9 maggio u.s.) l’ultima circolare, proveniente dalla Direzione Centrale Accertamento, inviata a tutte le DRE e a tutti gli uffici
locali, con la quale vengono unilateralmente modificati, seppur in via provvisoria, i parametri di consuntivazione dell’attività di controllo (circostanza, questa, che comporta ovvie ricadute sui carichi di lavoro), senza aver fornito, almeno, la preventiva informazione alle scriventi OO.SS.
Non v’è dubbio che il ripetersi di tali iniziative, vedrà inevitabilmente, come logica conseguenza, l’apertura di una nuova “fase critica” nei rapporti con codesta Agenzia.
Le scriventi, pertanto, tornano a chiedere il rispetto delle regole e l’emanazione di una urgentissima direttiva nei confronti dei Direttori Centrali e dei Direttori regionali in tema di corrette relazioni sindacali.
Tutto ciò premesso, nelle more di una auspicabile e sollecita ripresa del confronto, le scriventi Segreterie nazionali colgono l’occasione per formalizzare la richiesta di essere convocate a tavoli separati dalle altre OO.SS.
Roma 15 maggio 2007

CGIL FP      CISL FP   UIL PA
Serio/Cielo   Silveri      Cefalo

Comunicato unitario – "Riordino attribuzioni – Mobilità del personale"

FPCGIL FPCISL UILPA

Roma, 17 maggio 2007

A TUTTI I LAVORATORI del Ministero del Lavoro e della P.S.
e Ministero della Solidarietà Sociale

RIORDINO ATTRIBUZIONI MINISTERO DEL LAVORO E MINISTERO DELLA SOLIDARIETA’ SOCIALE – MOBILITA’ DEL PERSONALE

Nella mattinata di venerdì 11 u.s. si è tenuto l’incontro relativo alle modalità di applicazione del DPCM – del quale si attende ancora la pubblicazione – riguardante il riordino delle attribuzioni dei due Ministeri interessati.
Al riguardo, le Scriventi OO.SS. hanno stigmatizzato l’atteggiamento delle due Amministrazioni, totalmente censurabile, in quanto il ruolo del Sindacato è stato distorto rispetto alle previsioni contrattuali e normative soprattutto per gli aspetti riguardanti la mobilità del personale.
Nel merito le stesse OO.SS. hanno evidenziato la netta difformità esistente tra i ripetuti pronunciamenti, formulati dai massimi esponenti delle due Amministrazioni nel corso dei vari incontri tenuti sulla materia, riguardo ad una assoluta volontarietà di scelta per l’eventuale transito da un Ministero all’altro.
Invece il dettato del DPCM in questione, costruiti unilateralmente dalle due Amministrazioni, propone la predisposizione di una graduatoria di mobilità da stilarsi con criteri concordati (questa volta guarda caso con le OO.SS.), da applicarsi solo al personale in servizio rispettivamente presso la Direzione Generale delle risorse umane e la Direzione della Innovazione Tecnologica. Lo stesso problema si ripropone anche per la Direzione Generale della Comunicazione.
Ovviamente il disaccordo delle Scriventi è stato netto nel richiamare l’opportuno e corretto coinvolgimento delle Stesse sugli argomenti disciplinati contrattualmente, contrastando allo stesso tempo il tentativo di rendere marginale l’azione del sindacato procedendo alla codificazione di regole che, se applicate penalizzerebbero una quota parte di colleghi che invece intende continuare il percorso professionale all’interno della propria struttura di appartenenza.
Rincresce segnalare che, nonostante i propositi iniziali con i quali i nuovi interlocutori intendevano improntare il confronto ad una totale disponibilità al dialogo con il presupposto di un cambio radicale rispetto al recente passato, purtroppo invece, le attuali vicende – così come la irragionevole gestione da parte del Governo dei rinnovi contrattuali – segnano un ritorno a sistematiche biasimate e combattute con l’adozione di provvedimenti discutibili sul piano della metodologia e della efficacia.
Se dovessero persistere da parte delle due Amministrazioni simili intendimenti, si ravvisano tutte le premesse per pervenire da parte delle Scriventi ad una mobilitazione del personale finalizzata all’ottenimento di quelle risposte da tempo auspicate riferibili alle seguenti materie:
DPCM sullo “spacchettamento”;
problematiche dell’attività ispettiva;
cooperazione;
contenuti accordo sottoscritto in data 15 febbraio 2007;
riorganizzazione Uffici Territoriali;
protocollo d’intesa siglato in data 15 febbraio 2007

E’ impegno di queste OO.SS. di informarvi puntualmente sull’evoluzione delle situazioni presenti nonché sulle decisioni ed iniziative che le stesse assumeranno.

FPCGIL
FPCISL
UILPA
Giuseppe Palumbo
Immacolata Dui
Palmina D’Onofrio

Ministero della Solidarietà Sociale – Piano di formazione 2007/2008

Alle strutture Regionali e Territoriali FP CGIL
Ai lavoratori e agli iscritti CGIL del ministero della
Solidarietà Sociale e del ministero del Lavoro e della P.S

In data 24 Luglio u.s. si è svolto il primo incontro con l’Amministrazione per la contrattazione del piano di Formazione 2007-2008 inerente l’attività formativa e di aggiornamento del personale del Ministero della Solidarietà Sociale.

Premesso che la FP CGIL attribuisce ampio valore alla proposta di piano di formazione 2007-2008 presentato nel corso della riunione dall’Amministrazione, ed esprime, quindi, notevole apprezzamento per l’impegno profuso nell’individuazione delle attività formative, utili a qualificare il personale tutto del Ministero della Solidarietà Sociale.

Tuttavia questa O.S. non può fare a meno di sottolineare la preoccupazione che il personale delle DPL del Ministero del Lavoro, impiegato presso gli Sportelli Unici con funzioni attualmente di competenza del Ministero della Solidarietà Sociale, abbia salvaguardato il diritto/dovere alla formazione, così come viene assicurato a tutto il personale dei due Ministeri; la FP CGIL, inoltre, ritiene indispensabile, al fine di affrontare e risolvere tale problema, uno specifico tavolo congiunto di contrattazione tra i rappresentanti datoriali delle due amministrazioni e le OO.SS..

Pertanto, pur prendendo atto delle difficoltà affrontate dall’Amministrazione nel contesto della istituzione e della organizzazione strutturale del Ministero della Solidarietà Sociale, la FP CGIL auspica venga accolta la proposta che in seguito all’emanazione della direttiva e alla sottoscrizione delle convenzioni che disciplineranno le modalità organizzative, venga riaperto il dibattito tra l’Amministrazione e le parti sociali sul piano di formazione 2007-2008 a salvaguardia del diritto/dovere dei lavoratori alla formazione.

Il Coordinatore nazionale FP CGIL
Ministero del lavoro e delle politiche sociali
Giuseppe Palumbo

Roma, 26 luglio 2007

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