Al Ministro per le Pari Opportunità
On. Le Mara Carfagna
On. Le Ministro,
Con la recente legge 183/2010 un ulteriore intervento restrittivo è stato posto ai fini della concessione della trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale.
In precedenza, con il Dl 112/2008, era stata rivista la normativa derubricando l’automaticità della trasformazione da tempo pieno a tempo parziale a concessione discrezionale da parte delle Amministrazioni.
L’ultimo intervento normativo (L. 183/2010) consente alle Amministrazioni di sottoporre a nuove valutazioni, e quindi revocare, anche i provvedimenti di autorizzazione concessi antecedentemente all’anno 2008.
A seguito di tale ultima norma nelle pubbliche amministrazioni, in modo piuttosto diffuso e generalistico, sta avvenendo che i provvedimenti di autorizzazione al part-time vengono revocati stante la totale discrezionalità dei datori di lavoro.
Nelle Amministrazioni pubbliche i dati della Ragioneria Generale dello Stato, con il Conto Annuale 2009, evidenziano che a fronte di 170.587 unità di personale in part-time ben l’85%, e cioè 144.549, sono donne.
È evidente che tali dati riflettano e sono il frutto di una organizzazione socio-economico-familiare che, nei fatti, costringe le donne a farsi carico delle responsabilità e delle incombenze della famiglia a partire dai bambini fino alle persone anziane e, se del caso, non autosufficienti.
Alle donne, nella distorsione dei modelli organizzativi e culturali in essere nel nostro Paese, è stato sistematicamente chiesto di rinunciare alla reale parità retributiva e conseguentemente, nell’età post-lavorativa, questo si riflette con trattamenti pensionistici inferiori a quelli degli uomini. Fra l’altro, in questo contesto, ci preme sottolineare come la supposta parità di accesso alla pensione fra uomo e donna, portando a 65 anni anche per le donne nel lavoro pubblico il requisito per l’accesso alla pensione, non abbia fatto altro che danneggiare le donne.
Sono oltre 200.000 le donne che, prossime al compimento dei 60 anni, si sono viste repentinamente portare l’età pensionistica da 60 a 65 anni.
Appaiono pretestuose le tesi di coloro che sostengono che con queste norme si aiutino le donne verso la parità con gli uomini, i dati e la realtà mostrano tutt’altro e da essi si evince che chi continuerà a subire le negatività saranno le donne.
A Lei On.le Ministro queste causali e queste distorsioni sono ben note, causali e distorsioni che dovrebbero essere rimosse affinché vi sia una reale condizione di pari opportunità fra uomo e donna.
È utile evidenziare che, proprio in ragione dei dati prima riportati e delle distorsioni evidenziate, le norme restrittive (Dl 112/2008 e L. 183/2010) appaiono in netta contraddizione con il Dlgs 198/2006 “Codice delle pari opportunità tra uomo e donna”.
È nostra convinzione che occorra procedere alla rimozione di tutti gli ostacoli che impediscono una reale pari opportunità tra uomo e donna, attuando una strategia che veda insieme norme e crescita culturale. Nel frattempo, stante gli attuali limiti, sarebbe quanto mai auspicabile un intervento normativo di modifica delle attuali norme restrittive, individuando le causali che riportino alle regole previgenti al Dl 112/2008 e lasciando alle parti sociali la possibilità di individuarne di ulteriori in relazione alle necessità dei singoli e delle Amministrazioni.
Al fine di poterLe esplicitare con maggiore puntualità le nostre osservazioni, certi della Sua sensibilità sul tema e della Sua disponibilità, Le chiediamo un incontro.
In attesa di un Suo cortese cenno di riscontro.
Distinti saluti.
La Segretaria Generale Fp Cgil
Rossana Dettori
Ipotesi di accordo integrativo – contenuti economici – fua 2010
Accordo Economico FUA 2010: La CGIL Non ha firmato – comunicato
Roma, 13 aprile 2007
Nella serata di ieri, presso l’Aran, dopo una trattativa durata vari mesi sono state sottoscritte le ipotesi di accordo del CCNL per il personale Dirigente e Professionisti dell’ENAC relative al Quadriennio normativo 2002-2005, biennio economico 2002-2003, ed al Biennio economico 2004-2005.
E’ stata inoltre sottoscritta l’ipotesi di accordo relativa alle “Code contrattuali” dei Professionisti di 2° livello, ipotesi che ci consente di completare gli aspetti normativi lasciati in sospeso in occasione della stipula del CCNL per il personale delle aree professionali dell’ENAC.
Nel merito, considerato che già nel corso della trattativa avevamo comunicato i passaggi positivi di volta in volta concordati, non possiamo che esprimere la nostra soddisfazione per avere finalmente chiuso una vertenza che consentirà l’erogazione dei trattamenti dovuti al personale interessato.
p. FP CGIL Funzioni Centrali
(V. Di Biasi)
Le Organizzazioni Sindacali dell’area medica, veterinaria e sanitaria, considerato il mancato raggiungimento degli accordi locali sui contenuti del CCNL 2002/2005 e su altre fondamentali proposte organizzative, aprono una vertenza nei confronti delle Aziende sanitarie della Regione Toscana. In particolare, l’azione sindacale è legata alle seguenti motivazioni:
* a due anni dalla firma del CCNL e a più di un anno e mezzo dalla sottoscrizione dell’accordo regionale applicativo, le trattative decentrate su importanti aspetti normativi ed economici sono bloccate in gran parte delle Aziende sanitarie della Regione dagli atteggiamenti dilatori e al limite della provocazione delle Direzioni aziendali. In questo modo vengono elusi gli obblighi di utilizzo di ingenti risorse economiche, valutabili tra i 20 e i 30 milioni di € a livello regionale, a favore dei dirigenti (1% del monte salari per il risultato degli anni 2004/2005/2006; risorse RIA maturate dopo il 2001; ricostruzione dei fondi contrattuali aziendali relativi al periodo 2002/2007; 5 % dei proventi della Libera Professione per il fondo perequativo).
* Sul piano regionale, non vengono remunerate ogni anno circa 500.000 ore di lavoro straordinario, per un valore economico intorno a 15 milioni di €, che i dirigenti effettuano per garantire, in un periodo di riduzione degli organici, di crisi economica e di sofferenza sociale, l’efficienza e l’equità del Servizio Sanitario Regionale. Altro che l’assenteismo prospettato in strampalate ricerche di società che collaborano con l’Assessorato!
* La produttività aggiuntiva, un utile strumento di flessibilità nell’organizzazione del lavoro, utilizzato per la sostituzione temporanea del personale e per la riduzione delle liste d’attesa, viene decurtata da scelte politiche incomprensibili, mentre si consumano risorse pubbliche per consulenze faraoniche, contratti libero-professionali ad personam e ricerche di dubbia utilità.
* Si cerca di imporre sulla Libera Professione Intramoenia una scelta autoritaria e dirigista, ignorando quanto previsto in materia dalla recente Legge nazionale 120/2007 e disconoscendo volutamente il ruolo delle rappresentanze professionali (Collegio di Direzione) e delle commissioni paritetiche con i sindacati, previste per la verifica delle soluzioni organizzative e dei costi del nuovo sistema, il cui incremento viene così scaricato sugli utenti.
* Il ricorso ai contratti atipici continua ad essere l’unica via perseguita per far fronte alle crescenti carenze di organico della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria del SSR, contribuendo ad una preoccupante destabilizzazione e dequalificazione del sistema. Pertanto, reclamiamo con forza la definizione di un piano di intervento, concertato le OO.SS., che porti innanzitutto ad interrompere il processo e quindi ad avviare una programmata stabilizzazione del lavoro precario.
* La cosiddetta riorganizzazione degli ospedali per “intensità di cura”, viene condotta in alcune aziende sedi della sperimentazione senza il necessario confronto con gli organismi di governo clinico e sindacali, svilendosi in una bieca riduzione di posti letto, di turni di guardia medica e di turni infermieristici, con l’evidente rischio di creare conflitti all’interno delle professioni e tra le diverse professioni. Nello stesso tempo si elude il confronto proposto dalle OO.SS. volto a fornire ad ogni ospedale della rete, in base alle tipologie individuate sulla scorta di indicatori condivisi (accessi al P.S., presenza di punto nascita, ecc.), gli standard organizzativi in termini di organici, guardie e tecnologie per garantire la sicurezza dei pazienti e degli operatori.
Chiediamo su questi punti un impegno esplicito dell’Assessore per il diritto alla salute Enrico Rossi, per quanto di sua competenza, e l’apertura dei tavoli di contrattazione decentrata per giungere ad una intesa nell’arco di 60 giorni. Superato tale termine, le OO.SS. proclameranno uno sciopero regionale ed avvieranno un contenzioso legale di massa contro le Aziende sanitarie della Regione Toscana.
Segreterie Regionali e Aziendali:
Anaao Assomed – Aupi – Cimo Asmd – Cisl Medici – Civemp (Sivemp-Simet) – Fesmed – F.P. Cgil Medici – Federazione Medica aderente Uil Fpl – Sinafo – Snabi Sds – Umsped (Aaroi, Snr, Aipac)
COMUNICATO AL PERSONALE
Il 6 agosto 2008 si svolto un incontro tra l’Amministrazione e le OO.SS. avente all’ordine del giorno l’accordo FUA dell’anno 2007 (sottoscritto da tutte le OO.SS. e dall’Amministrazione a febbraio 2008), a seguito dei rilievi fatti pervenire dalla Funzione Pubblica.
Come è noto l’accordo di febbraio, tra le altre cose, prevedeva:
* lo scorrimento delle graduatorie degli idonei,
* il passaggio dei colleghi dell’ ex Area A all’ ex Area B, (nella posizione economica B1)
* sviluppi economici all’interno delle aree a seguito della definizione condivisa dalla parti dei nuovi Profili Professionali.
I criteri e le modalità attuative degli sviluppi economici dovevano essere stabiliti entro 60 giorni a seguito di specifici incontri sull’argomento.
Il Dipartimento della Funzione Pubblica, nonostante il parere favorevole della Ragioneria Generale dello Stato, ha sollevato dei rilievi, il più penalizzante dei quali stabilisce l’impossibilità di poter inquadrare i colleghi dell’ ex area A alla posizione ex B1, in quanto in contrasto con il disposto all’art.36 del CCNL 2006-2009, per la parte riguardante la previsione delle percentuali previste per l’accesso dall’esterno.
Il Dipartimento, inoltre ha sollevato osservazioni in merito al piano triennale di assunzioni.
L’Amministrazione, pertanto, ha proposto al tavolo di trattativa una nuova ipotesi di accordo che in sostanza recepisce le osservazioni del Dipartimento della Funzione pubblica.
La FP CGIL, ha criticato la proposta di revisione dell’accordo e ha chiesto l’intervento dell’ Amministrazione e dell’Autorità politica perché si affermino i contenuti dell’accordo firmato a febbraio.
Inoltre abbiamo criticato l’Amministrazione responsabile del ritardo con cui ha coinvolto le OO.SS. sulla questione tenendo conto che l’accordo è stato firmato a febbraio u.s. e l’assenza di un intervento politico volto a tutelare i lavoratori del Ministero e il servizio da loro svolto spesso in assenza di risorse e in endemica carenza di personale svolgendo compiti e competenze che per la maggior parte dei casi dovrebbero avere un riconoscimento professionale più elevato.
La FP CGIL ha ribadito che è necessario che l’Amministrazione nel difendere l’accordo sottoscritto dia un segnale che contrasti il discredito che si sta diffondendo in maniera capillare contro i lavoratori pubblici e contro il lavoro pubblico.
p. La Delegazione Nazionale Trattante
Michele Capuano
Fiorella Puglia
Roma, 07 agosto 2008
Si pubblica l’ottavo bollettino informativo sullo stato del rinnovo della convenzione alla Sisac per il quadriennio normativo 2006-2009 e per il biennio economico 2006-2007.
Questa mattina si è svolto il secondo incontro relativo al tavolo tecnico richiesto dalla FP CGIL e da tutte le altre OO.SS, all’Amministrazione, a seguito dell’emanazione, da parte del Ministro Matteoli, del decreto 285 “riduzione delle tessere di polizia stradale”.
All’incontro erano presenti il Direttore Generale del Personale, Dott. Migliorini, l’Arch. Vitelli, per il Dipartimento dei Trasporti e, l’Ing. Cialdini, per il Dipartimento Infrastrutture.
Il Dr. Migliorini, ad inizio incontro, nel fare il punto su quanto detto nel precedente incontro, ha ribadito la disponibilità del Ministro a riconsiderare la riduzione delle tessere di p.s., concordando con le OO.SS. sul fatto che le stesse non sono semplicemente un “benefit”, ma sono sicuramente un giusto strumento per poter espletare, al meglio, un importante compito dell’Amministrazione quale è quello della sicurezza stradale.
Nel corso della riunione l’Amministrazione è sembrata piuttosto incerta e divisa su come affrontare la problematica evidenziando forti contrapposizioni evidenziate peraltro dalla mancata presentazione di una relazione, come richiesto, sull’attività e le modalità di espletamento del servizio di polizia stradale svolto nel triennio pregresso.
Dopo svariati interventi, i rappresentanti dei due Dipartimenti, seppur con pregiudiziali diverse, hanno proposto di addivenire ad una nuova disciplina dei criteri di espletamento del servizio di polizia stradale, attraverso una nuova regolamentazione delle attività che sono da considerarsi di “supporto” alle attuali funzioni di sicurezza stradale, già esercitate dalle Direzioni Generali preposte, nell’ambito della normativa vigente e dell’attuale organizzazione degli Uffici del Ministero Infrastrutture e Trasporti.
Ciò, al fine di consentire anche al personale che non presta servizio negli Uffici cui è demandato precipuamente il compito delle funzioni di sicurezza stradale, di dare un supporto alle attività di prevenzione e sicurezza, previa adeguata formazione ed abilitazione, onde implementare l’attività di controllo, anche prescindendo, se necessario, dall’aspetto prettamente remunerativo, con la conseguente valorizzazione di una abilitazione che sicuramente, nei numeri, sarà adeguata alle esigenze di questa importante missione dell’Amministrazione.
La FP CGIL, ha quindi ribadito la richiesta di avere una circostanziata documentazione sull’attività di polizia stradale svolta in tutti gli Uffici, sul numero delle tessere attualmente in vigore, come esse sono distribuite sul territorio nazionale, quanto personale è impiegato in detto servizio, il numero delle ispezioni effettuate nel suo complesso.
La documentazione richiesta è necessaria per poter discutere sulla validità dell’azione messa in campo oppure se l’organizzazione del servizio di polizia stradale, per essere più efficiente ed efficace, nonché per avere una giusta visibilità nei confronti dell’opinione pubblica debba essere riorganizzato secondo criteri più incisivi ed implementata rispetto al potenziale di personale abilitato.
L’Amministrazione, nel riservarsi di fornire i dati richiesti, ha aggiornato il prossimo incontro al 18 marzo prossimo.
Roma, 3 marzo 2009
p. FP CGIL
La Delegazione Nazionale
Oggi alla Sisac la FPCGIL Medici, nell’ambito di INTESA SINDACALE CISL MEDICI-FPCGIL MEDICI – SIMET – SUMAI, ha sottoscritto l’ipotesi di Accordo Collettivo Nazionale (ACN) Convenzione dei Medici di Medicina Generale relativo al Biennio 2006 – 2007, che dovrebbe essere definitivamente approvata entro 40 giorni da parte della Conferenza per i Rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome. Di seguito la dichiarazione di Nicola Preiti, Coordinatore Nazionale Medicina Generale FPCGIL Medici e il testo sottoscritto oggi. Si pubblicano altresì i testi delle Ipotesi ACN per la Medicina Specialistica, Veterinaria e altre Professionalità e per la Pediatria di Libera Scelta, non sottoscritte dalla FPCGIL Medici, in quanto per il biennio 2006-2007 non ha raggiunto la necessaria rappresentatività per l’ammissione al tavolo negoziale.
Si sottolinea nell’ambito dell’ACN della Medicina Generale il risultato positivo, fortemente voluto dalla FPCGIL Medici, di un riequilibrio economico a favore dei medici della continuità assistenziale e del 118, che avranno un aumento del 2% in più rispetto ai medici dell’assistenza primaria.
Il documento, prodotto della riflessione dei compagni e delle compagne del Veneto, costituisce un valido contributo di osservazioni e di proposte che pensiamo utile socializzare e assumere come base di una riflessione nazionale su “dove stanno andando le CC.I.AA” .
Si pubblica l’articolo uscito oggi sul Sole 24 Ore Sanità che riporta le motivazioni della Vertenza salute e la mobilitazione del 19 gennaio.
Si pubblica il decimo ed ultimo bollettino informativo sul rinnovo del contratto della dirigenza medico-veterinaria all’Aran per il biennio economico 2008-2009. Il contratto è stato infatti definitivamente sottoscritto oggi, senza la firma della FPCGIL Medici e della UIL FPL Medici.
ANAAO ASSOMED – CIMO-ASMD – AAROI-EMAC – FP CGIL MEDICI – FVM – FASSID – FESMED – ANPO-ASCOTI-FIALS MEDICI – SDS SNABI – AUPI – SINAFO – FEDIR SANITA’ – SIDIRSS
Le organizzazioni sindacali della dirigenza medica, veterinaria, sanitaria e amministrativa del Ssn confermano per LUNEDI 19 LUGLIO 2010 lo SCIOPERO NAZIONALE di 24 ore ed il sit-in di protesta alle ore 12.00 a piazza Montecitorio a Roma.
Questa la risposta unitaria della categoria alla manovra economica approvata oggi con il voto di fiducia al Senato.
Il Governo e il Parlamento – denunciano i sindacati – hanno dimostrato di non avere alcun interesse per la salute dei cittadini di questo Paese e per i professionisti chiamati a tutelarla, perseguendo un progressivo
impoverimento del servizio pubblico, destinato ad un ruolo residuale, povero per i poveri.
Il testo finale del provvedimento non contiene alcuna risposta ai temi sollevati nell’ultimo mese:
– nessuna risposta sul blocco del turnover che determinerà nei prossimi 4 anni una carenza di circa 30.000 medici e dirigenti sanitari necessari al funzionamento degli Ospedali e dei Servizi Territoriali, anche a fronte del licenziamento della metà dei precari in settori fondamentali quali il pronto soccorso e i trapianti;
– nessuna risposta sulla precarizzazione di tutti gli incarichi professionali, non rinnovabili a prescindere da merito e competenze, che spalanca le porte alla invadenza della politica;
– nessuna risposta sul congelamento della progressione economica prevista e finanziata dal CCNL e non dalla spesa pubblica, e sulla mancata retribuzione dei turni notturni e festivi;
– nessuna risposta alla richiesta di attenzione per i giovani medici esageratamente penalizzati nel trattamento economico e nelle prospettive di carriera.
Le richieste di varie categorie sono state accolte con deroghe ed attenuazioni. Solo nei confronti dei medici e dei dirigenti sanitari, veterinari ed amministrativi del SSN il Governo è rimasto assolutamente indifferente, insensibile al valore sociale di un lavoro gravoso e rischioso a tutela di un bene costituzionalmente tutelato, anche a fronte delle ricadute negative nei confronti dei cittadini a partire da liste di attesa sempre più lunghe.
Le organizzazioni sindacali ritengono alcuni aspetti del provvedimento di dubbia legittimità costituzionale e comunque insostenibili per il sistema sanitario a causa delle pesanti e negative ripercussioni sulle condizioni di lavoro, sulla qualità e sicurezza delle cure, sulla sperequazione già esistente tra i cittadini nella esigibilità del diritto alla salute e chiedono a tutti coloro che hanno a cuore le sorti della sanità pubblica di far sentire la propria voce ai Deputati ai quali passa l’esame del decreto.
Scioperiamo e manifestiamo anche per i diritti dei cittadini che rispettano gli obblighi fiscali.
Se non ora quando?
Si invitano i dirigenti medici e veterinari a partecipare allo sciopero nazionale
Alle ore 12 a piazza Montecitorio a Roma sit-in in camice bianco.