ACCORDO
attribuzione posizione di risultato dirigenti di seconda fascia
Criteri per la corresponsione della retribuzione di risultato anni 2006-2007-2008.
All’Avv. Paolo CRESCIMBENI
Presidente Commissario INPDAP
Al Dr. Massimo PIANESE
Direttore Generale INPDAP
Al Dr. Vincenzo CARIDI
Dirigente Generale
D.C. Risorse Umane INPDAP
A TUTTE LE LAVORATRICI E LAVORATORI
E FU TERREMOTO…..
IL DIRETTORE GENERALE ABBANDONA IL TAVOLO NAZIONALE
Il Tavolo nazionale, convocato sul sistema di valutazione e le posizioni organizzative, si è aperto con una pesante pregiudiziale, inizialmente condivisa da tutte le organizzazioni sindacali, sui temi ritenuti prioritari e urgenti dai rappresentanti dei lavoratori:
– CCIE 2010, approvazione definitiva del fondo e pagamento del saldo;
– Acconto di Luglio per il 2011
– Concorsi giuridici B1 e C1
L’Amministrazione, differentemente da quanto comunicatoci nella riunione del 5 Aprile, ha chiarito che le controdeduzioni mandate ai Ministeri Vigilanti per l’autorizzazione alla sottoscrizione definitiva del CCIE 2010, hanno convinto solo in parte i burocrati ministeriali, più preoccupati di forzare l’applicazione del Dlgs. 150/09 che della qualità dei contratti siglati negli Enti.
In sostanza è stata chiesta all’Inpdap una riduzione del fondo 2010 di 277mila Euro e il recupero dell’assegno di garanzia così come previsto dalla riforma Brunetta.
Per quanto riguarda le progressioni:
1) quelle economiche, con decorrenza 2010, sono all’ esame della Corte dei Conti, in quanto sarebbero state autorizzate da parte del Collegio dei Sindaci ad anno finanziario terminato. Infatti, il Collegio, pur avendo ricevuto dalla tecnostruttura i bandi il 7 dicembre 2010, ha rilasciato il proprio parere positivo solo a gennaio 2011.
2) quelle giuridiche (B1e C1) bandite a seguito di autorizzazione Ministeriale rispettivamente a marzo e maggio 2010, l’Amministrazione ha confermato che il Collegio dei Sindaci ha ripresentato un ulteriore rilievo sostenendo che sebbene il DPCM abbia accordato l’assunzione, mancherebbe l’autorizzazione a bandire tali concorsi. Si registra, quindi un rallentamento dell’intera procedura che presumibilmente lunedì prossimo, giorno di riunione del Collegio, potrebbe essere riconsiderata.
Intanto titoli e quiz, che sono pronti rispettivamente per la pubblicazione del 10 e del 15 maggio, subiranno ulteriori ritardi.
Il Direttore Generale messo alle strette da una serie di richieste, e preoccupato, unico in tutta Italia, più della valutazione e della presenza del Prof. Valotti ( Presidente OIV), che della sorte degli stipendi dei lavoratori ha deciso di abbandonare il tavolo.
A questo punto, in assenza della delegazione trattante di parte pubblica, CGIL , USB e CISAL hanno immediatamente proclamato lo stato di agitazione nazionale programmando iniziative di lotta su tutti i posti di lavoro, mentre altre organizzazioni sindacali presenti al tavolo (firmatarie dell’accordo del 4 febbraio) hanno ritenuto necessario prendersi la loro consueta pausa di riflessione.
Siamo convinti che in un momento così delicato ed importante per i lavoratori dell’Inpdap, sarebbe stato auspicabile, dopo aver condiviso tutte le pregiudiziali, difendere in maniera unitaria il CCIE 2010, in precedenza siglato da tutti.
Ma siamo anche convinti che i lavoratori sapranno trovare l’unità necessaria per partecipare compatti alle iniziative che saranno assunte su tutto il territorio nazionale.
Roma 11/5/2011
FP CGIL USB CISAL
M. Perrini M. Briguori P. Re
Il Rapporto della Corte dei Conti smentisce i “catastrofisti” sui conti della sanità. La spesa cresce meno del previsto e il disavanzo cala, soprattutto nelle regioni con i piani di rientro. Tuttavia, le regioni sono state impegnate in uno sforzo eccezionale per governare i bilanci. E la situazione sarà ancora più critica nel 2011 e 2012 a causa dei tagli operati dal Governo. La stessa Corte dei Conti, riferendosi più in generale alla situazione economica, segnala giustamente: “Il rischio che una manovra di bilancio impostata col dovuto rigore, ma non sostenuta da un’adeguata strategia di crescita, eserciti effetti depressivi non auspicati e si riveli, per questo, non pienamente sostenibile”.
Si pubblica la lettera della Turco – comparsa oggi sul Corriere della Sera – in merito alle polemiche sollevate in Liguria sulla nomina dei direttori di struttura complessa e non solo.
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 8 dicembre 2007, n. 271
Regolamento di riorganizzazione del Ministero dei trasporti
a norma dell’articolo 1, comma 404, della legge 27 dicembre 2006, n. 296
pubblicato sulla G.U. l’8 febbraio 2008
Si pubblica l’articolo del quotidiano La Repubblica sullo scandalo ospedali in Sicilia, nel quale è intervistato il segretario regionale della FPCGIL Medici Sicilia, Renato Costa
Federambiente: Continua ancora a non voler applicare l’Accordo di rinnovo del CCNL 2007/2010 – Comunicato Unitario delle Segreterie Nazionali
Incredibilmente, dopo più di due mesi dalla firma di rinnovo del CCNL, Federambiente continua a non voler comunicare alle proprie aziende associate che il contratto nazionale è stato sottoscritto e, conseguentemente, va applicato a tutti i lavoratori e le lavoratrici del settore.
Ad oggi, le uniche arroccate “volontà” espresse dall’associazione datoriale raccomandano di erogare solamente degli acconti economici, come forma di anticipazione sui futuri miglioramenti contrattuali, con il chiaro e spregiudicato tentativo di indebolire il contratto nazionale, il sindacato ma soprattutto i lavoratori del settore, nella vana attesa dei propri diritti.
Poco interessa che il contratto nazionale, sottoscritto lo scorso 5 aprile, sia arrivato dopo un percorso durissimo di partecipazione e confronto che, attraverso l’impegno di migliaia di lavoratori nelle assemblee – negli scioperi e nella manifestazione nazionale, ha portato quest’ultimi e le imprese pubbliche e private a sottoscrivere, convintamente, un rinnovo contrattuale indispensabile per il settore.
Purtroppo sembra non basti neanche la firma delle Parti impressa visibilmente nel Testo del 5 aprile per convincersi che l’accordo esiste e, pur di mantenere in equilibrio il proprio impegno di rappresentanza, si dimentica che la stessa firma ha un valore politico, giuridico e professionale.
C’è una chiara e forte volontà di modificare e mortificare pesantemente le politiche e le tematiche forti che qualificano l’Accordo di rinnovo come il campo di applicazione, la regolamentazione delle esternalizzazioni, il sistema della classificazione del personale, il sistema degli orari, il mercato del lavoro e la parte relativa alla sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici.
Spesso si è pensato che l’atteggiamento di Federambiente oltre ad essere poco comprensibile sia assolutamente poco serio ma, poi, si comprende che il ” nuovo” progetto in corso d’opera, che non si vuole neanche troppo nascondere, è finalizzato a cancellare il contratto dell’igiene ambientale, il presente e il futuro del comparto.
Il tentativo, come detto, che qualcuno al Tavolo porta avanti è quello di frantumare il comparto dell’igiene ambientale, il compito gli viene affidato da chi ha già deciso di superare gli attuali assetti produttivi ed ambientali del settore, seppure positivi.
Per chi esegue, il compito è chiaro:
– scassare il ciclo integrato dei rifiuti attraverso la deregolamentazione del sistema degli appalti ( anche cancellando le necessarie protezioni sociali ) e lo svuotamento del bacino dei lavoratori a cui si applica il CCNL;
– stracciare l’Accordo riposizionando le lancette della trattativa a quindici mesi fa;
– dare una lezione al sindacato in quanto portatore di interessi collettivi;
– cancellare il contratto dell’igiene ambientale e spostare tutto il settore nel ccnl del gasacqua (più ore lavorate, meno 20% della retribuzione, possibilità di licenziamento senza giusta causa o giustificato motivo).
La situazione è gravissima e la mobilitazione che occorre non può che essere di pari misura all’atteggiamento assunto dai responsabili di Federambiente e da alcune imprese del settore.
Tutte le forme e le iniziative di lotta, decise a suo tempo, vanno inasprite e, come previsto dall’attivo nazionale di Roma, le Segreterie Nazionali hanno individuato in venerdì 4 luglio 2008 un ulteriore iniziativa di sciopero che verrà articolata sull’intera giornata.
Nel frattempo molte aziende del Paese hanno deciso di non assecondare il progetto folle di federambiente dando immediata applicazione all’accordo sottoscritto lo scorso 5 aprile.
Infatti tra le aziende più grandi si segnala la scelta di Roma, Napoli ( peraltro l’azienda del Presidente di Federambiente ), Venezia, Varese, Taranto, Ancona, Foggia, Avellino, Treviso, Rovigo, Legnano e molte altre che, consapevoli del rischio che corre il settore in questa situazione assurda, hanno deciso di applicare, in accordo con le strutture territoriali, immediatamente il contratto sottoscritto.
E’ chiaro che sulla base del comportamento assunto da ogni singola impresa che applica o decidesse di applicare il contratto nazionale prima del 4 luglio sarà, conseguentemente, revocata per le stesse qualsiasi forma di lotta o di sciopero.
La situazione com’è ben comprensibile è delicata e grave ma, evidentemente, la categoria non può accettare questo tipo di ricatto e difenderà con determinazione il contratto nazionale e il settore da chi sottoscrive gli accordi con la mano destra e li stralcia con la mano sinistra.
Le Segreterie Nazionali
FP CGIL – FIT CISL – UILTRASPORTI – FIADEL
Si pubblica l’11° bollettino informativo sulla firma all’Aran del rinnovo del contratto dei dirigenti medici e veterinari per il quadriennio normativo 2006-2009 e per il biennio economico 2006-2007.
Così titolava un quotidiano bolognese …
Si pubblicano le linee guida della Regione Marche relative all’art. 5 comma 1 del CCNL 2006-2009, che, tra l’altro, vedono l’introduzione del principio dell 11 ore di riposo almeno dopo la notte, non ottenuta nel contratto nazionale. La FPCGIL Medici continua con coerenza il suo impegno per la qualità del lavoro medico a tutti i livelli.
I cittadini italiani sono scesi in piazza sabato in difesa della Costituzione e Berlusconi, ancora una volta, ha attaccato con parole volgari e violente la magistratura.
Ricordiamo al Presidente del Consiglio che la nostra Costituzione, baluardo a salvaguardia della democrazia, stabilisce che i giudici sono soggetti solo alla legge e che la ‘conta dei voti’ alle prossime regionali non è uno strumento di difesa contro le inchieste che lo riguardano.
La giustizia è al collasso ed i lavoratori giudiziari lo scorso 5 febbraio hanno scioperato compatti contro il progetto del governo di smantellamento della giustizia, il costante impoverimento delle risorse e provvedimenti che puntano al peggioramento del servizio.
Gli attacchi alla magistratura sono parte di questo progetto distruttivo e deve essere chiaro che molti principi della nostra Carta Costituzionale sono a rischio: è a rischio il diritto alla giustizia e quello di uguaglianza di fronte alla legge.
Le dichiarazioni del Premier offendono tutti i cittadini italiani.
Roma 1 marzo 1020
LA NOSTRA RISPOSTA A FLP.
La crisi economica mostra ogni giorno di più i suoi effetti devastanti sulle condizioni di vita dei lavoratori italiani:l’aumento della disoccupazione, del lavoro precario, la diminuzione delle retribuzioni sono la causa della disgregazione sociale in atto. E’ incerto il futuro della Nazione, il federalismo fiscale rischia di recidere quei pochi legami di solidarietà che ancora tengono unito lo Stato Italiano. Una situazione che dovrebbe agitare il sonno di tutti i cittadini dotati d’intelligenza e buonsenso, sembra invece non preoccupare L’UFFICIO STAMPA di FLP, che nel NOTIZIARIO N° 47 ritiene utile per la difesa dei lavoratori attaccare frontalmente la CGIL FP, rea di aver espresso solidarietà e sostegno incondizionato alla vertenza messa in atto dai lavoratori della DP delle Entrate di Foggia e colpevole di aver invitato FLP ad evitare strumentalizzazioni e facile demagogia. Purtroppo il bon ton è una merce rara, difficilmente acquistabile, a differenza della rozzezza, molto diffusa e a basso prezzo: si è passati dagli attacchi alla CGIL FP agli insulti personali . E’ una modalità di confronto che non ci interessa e non vogliamo perseguire: le risse da pollaio non fanno parte della storia della CGIL, è uno spazio, il pollaio, che non frequentiamo, i nostri spazi sono le piazze italiane piene di lavoratori in lotta per la difesa dei loro diritti e del loro salario: ognuno sceglie gli spazi che vuole. Noi stiamo al merito delle questioni.
Il problema delle mansioni superiori è annoso, tutti i sindacati nel corso degli anni hanno cercato delle soluzioni. Un primo tentativo ci fu con la Legge 312/1980, che istituì i profili professionali e diede la possibilità, in prima applicazione, di veder riconosciute le mansioni superiori;anche la cosiddetta legge Bartolomei, nome del senatore che la presentò, permise a molti lavoratori, su semplice attestazione del capo reparto di essere inquadrati in un livello giuridico superiore. Purtroppo l’applicazione clientelare di queste due leggi determinò ingiustizie che ancora oggi molti lavoratori ricordano. Un coadiutore superiore, (qualifica ante L. 312/80), ebbe la possibilità con la legge Bartolomei di essere inquadrato nella carriera superiore di segretario o segretario principale; successivamente con la L. 312/80 venne inserito nel profilo professionale della sesta qualifica e ricompattato nel settimo livello; con la istituzione delle aree professionali venne inserito in terza area, livello economico C1, e transitato successivamente in F2 o F3 con le progressioni economiche del CCNL delle Agenzie Fiscali. Altri colleghi, nonostante avessero svolto mansioni superiori, ma che non vennero certificate dal capo reparto, rimasero bloccati al V livello e forse solo recentemente qualcuno è riuscito ad essere inquadrato nella terza area. Attualmente nell’Agenzia delle Entrate ci sono circa 18 mila lavoratori inquadrati nella seconda area, di cui circa 9 mila svolgono sicuramente mansioni superiori. L’art. 52 del D.Lgs. 165/2001, purtroppo non dà nessuna certezza d’inquadramento nella terza area funzionale:ciò è possibile solo per sei mesi e per comprovate esigenze di sevizio. Se fosse un diritto acquisito, perché FLP non ha mai promosso ricorsi al giudice del lavoro? Perché l’art. 52 non è stato applicato in nessuna Amministrazione Pubblica?
Se con il CCNI del 2006 fosse stato possibile per circa 2000 o 3000 lavoratori essere inquadrati nella qualifica superiore, che garanzie si sarebbero date agli altri 7 mila? Quali criteri si sarebbero utilizzati? Quali attestati sarebbe stato necessario produrre? Non pensa L’UFFICIO STAMPA di FLP, che se l’Amministrazione fosse stata disponibile avrebbe avuto pronto l’elenco dei potenziali prescelti? Tale ipotesi era talmente indefinita che ancora oggi FLP non conosce di preciso l’eventuale numero di passaggi: 2000 o 3000?
Rinnoviamo a FLP l’invito: serietà, non giocate con le legittime aspettative dei colleghi.
P.S.
Non conosciamo i livelli di democrazia interni a FLP, conosciamo i nostri :sappiamo che i nostri congressi sono veri, gli iscritti con il loro voto decidono i programmi e le linee della Confederazione e tutta l’organizzazione si attiene alle scelte congressuali. I nostri segretari durano in carica per due mandati congressuali;i nostri coordinatori sono eletti dai delegati. Se tutto ciò suscita stupore e derisione dobbiamo pensare che FLP è una organizzazione a gestione monarchica? Gli incarichi sono assegnati per tutta la vita?
Roma, 26 aprile 2010
FP CGIL Nazionale
Coordinatore Agenzia delle Entrate
Luciano Boldorini