Vi allego il comunicato unitario in formato pdf.
Roma, 4 ottobre 2007
FP CGIL NAZIONALE
Giuseppe Palumbo
Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici
Le odierne parole del Presidente della Camera Fini e il documento della Federazione degli Ordini dei Medici rispondono positivamente all’allarme che avevamo lanciato a difesa della laicità dello stato e della scienza contro un testamento biologico ideologico approvato dal Senato.
La Camera tenga presente quanto ufficialmente affermato ieri dalla Federazione degli Ordini e riconosca che l’alimentazione e l’idratazione artificiale sono trattamenti sanitari e non sostegno vitale da somministrare obbligatoriamente fino alla fine.
Si affermi anche per le dichiarazione anticipate il principio dell’autodeterminazione e si consenta comunque al medico di poter agire in scienza e coscienza, prevedendo l’obiezione di coscienza per chi ritiene di dover staccare il sondino, in accordo con le volontà anticipate del paziente in stato vegetativo permanente.
LA CGIL RICONQUISTA LA MAGGIORANZA
In Camera di Commercio il vento del rinnovamento non si ferma al cambio del Segretario Generale e, a breve termine, alla elezione di tutti i nuovi organi di vertice (Consiglio, Giunta, Presidente).
Anche il personale è stato chiamato a rinnovare la propria Rappresentanza Sindacale Unitaria (RSU).
Nei giorni scorsi (14-15-16 dicembre), infatti, i 113 dipendenti attualmente in forza all’ente sono tornati a votare, in anticipo rispetto alla scadenza normale per il rinnovo delle RSU nei vari comparti pubblici (in programma nell’autunno 2010).
La RSU eletta in Camera di Commercio nel 2007 si era infatti sciolta nei mesi scorsi, dopo che la maggioranza dei componenti (4 su 7) si era dimessa.
La partecipazione dei dipendenti al voto dei giorni scorsi è stata molto elevata: quasi il 93% degli aventi diritto si è recata a votare (105 dipendenti su 113) e a scegliere tra le tre liste presentate: Cgil,Cisl,Uil.
E la Cgil è tornata a conquistare la maggioranza, ribaltando il risultato di due anni fa.
Sono stati, infatti, 53 i voti di preferenza raccolti dalla CGIL, pari al 51% dei voti validi (35% nel 2007); alla Cisl sono andate 41 preferenze, pari al 39% dei voti validi (50% nel 2007); la lista della UIL ha ottenuto infine 10 voti pari al 9,6% (15,5% nel 2007).
Per quanto riguarda la distribuzione dei 7 seggi tutto rimane invece immutato. Con il meccanismo dei resti le tre liste confermano infatti i seggi che avevano nella precedente RSU: 3 alla CGIL, 3 alla CISL (di cui 1 con i resti), 1 alla UIL (ottenuto con i resti).
Soddisfazione, naturalmente, tra i candidati eletti nella lista Cgil “con il loro voto i dipendenti ci pare abbiano dato indicazioni molto chiare, hanno espresso una precisa valutazione sul passato e allo stesso tempo hanno premiato la proposta di iniziativa della CGIL per il futuro e cioè: nel confronto con la dirigenza dell’ente saranno i lavoratori a scegliere obiettivi e ad approvare o respingere eventuali proposte e mediazioni.
Tutto ciò in un quadro generale certamente non favorevole per la contrattazione decentrata. Questo a causa dei recenti provvedimenti del ministro Brunetta che ha tagliato risorse economiche e diritti e per contro “offerto” ai dipendenti pubblici insulti e banalità. L’impegno della nuova RSU dovrà limitare i danni di questa controriforma e rilanciare la valorizzazione e la professionalità dei dipendenti pubblici, fondamentale e vera innovazione per migliorare i servizi all’utenza “.
E’ arrivata la convocazione ufficiale dell’Aran per la ripresa della trattativa per il 28 gennaio 2010 alle ore 16 e per il 2 febbraio 2010 alle ore 10 “fino alla conclusione dei lavori“. Il Tavolo tecnico sulle sanzioni disciplinari è stato invece convocato per il 1 febbraio alle ore 17.30.
Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FPCGIL Medici
e di Nicola Preiti, coord. naz.le FP CGIL Medici Medicina Generale
E’ arrivato febbraio 2010 e i lavoratori pubblici e privati sono ancora costretti a far pervenire personalmente i certificati di malattia alle proprie amministrazioni o ad inviarli per posta all’Inps.
Eppure il ministro Brunetta li aveva annunciati da gennaio 2010 – la legge li prevedeva fin dal dicembre 2009 – ma era solo una delle sue solite promesse da marinaio, o meglio da gondoliere.
Ai medici non sono state date le necessarie risorse per poter inviare direttamente on line i certificati all’Inps e nell’atto di indirizzo per il rinnovo della convenzione si vuole perfino scaricare sugli stessi medici l’onere di tutte le attività informatiche.
Ma la legge del Ministro Brunetta – Dlgs 150/09 già in vigore – parla chiaro: i medici che in modo reiterato non ottemperano agli obblighi di trasmissione telematica sono licenziati. E se non sono in grado per motivi che non dipendono da loro ?
Il buon senso, fino ad oggi, ha prevalso perché le sanzioni del Ministro non possono naturalmente trovare applicazione da parte di Regioni e Aziende Sanitarie.
C’è però un altro gravissimo vulnus: anche per tutte le assenze brevi la legge impone il riscontro di dati clinici direttamente riscontrati e/o oggettivamente documentati, pena per il medico licenziamento e carcere. E se, ad esempio, viene riferita una cefalea ?
Annunci e punizioni non funzionano, come già da noi inutilmente denunciato fin dalla uscita della legge. Il Ministro Brunetta cambi registro e adegui le norme per il condiviso obbiettivo di rendere più efficace ed efficiente l’amministrazione pubblica, ricostruendo un clima di fiducia tra medici, cittadini e istituzioni.
Si pubblicano le note di agenzia e le pagine del Fatto Quotidiano e della Gazzetta del Mezzogiorno che hanno ripreso la contrarietà della FPCGIL Medici al Ddl sul Governo Clinico in discussione alla Camera.
Ieri è stato approvato dalla Conferenza Stato Regioni l’ Accordo relativo all’attività libero professionale intramuraria con le modifiche alla lettera e) dell’articolo 2, come proposte dalla FPCGIL Medici, che limitano l’intramoenia allargata al periodo di proroga e negli ambiti in cui non sia stato garantito l’esercizio dell’attività libero-professionale intramuraria ai sensi della Legge 120/2007.
Si allega il testo definitivo pubblicato su www.sanita.ilsole24ore.com
Un sistema incentivante – criteri FUA 2011 – che basa la premialità su un sistema di valutazione che ad oggi non è ancora partito (quanti sono gli uffici che hanno assegnato gli obbiettivi a tutto il personale dal 1° gennaio 2011?) è un sistema di fatto totalmente discrezionale.
Un sistema incentivante – criteri FUA 2011 – che basa la premialità su un sistema di valutazione “propinato” in tutto il ministero da nord a sud e su tutto il personale attraverso “un atto datoriale” quale è il D.M. del 7/4/2011 è un sistema di fatto non oggettivo e vessatorio.
Un sistema incentivante – criteri FUA 2011 – che basa la premialità su un sistema di valutazione non contrattato, ma imposto da una legge punitiva nei confronti dei lavoratori pubblici quale è la legge 150/2010 è inaccettabile.
Un sistema incentivante – criteri FUA 2011 – che prevede di applicare l’intesa interpretativa del 4 febbraio 2011 su eventuali risorse aggiuntive a fronte dei tagli effettuati sulle risorse destinate alla “produttività” con l’entrata in vigore della legge 133/2008, tenendo presente anche il blocco del rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale, è un sistema che prende … i lavoratori.
Inoltre, a nostro parere, ancora una volta non è stata inserita nell’accordo la possibilità di avere informative sull’andamento e sul raggiungimento degli obbiettivi a livello Regionale.
Questa O.S. non poteva “ratificare” un “accordo” costruito su leggi e atti datoriali e in queste condizioni, per questo motivo, la FP CGIL non ha firmato un “accordo” costruito su basi del tutto discrezionali.
Il Coordinatore nazionale FP CGIL
Ministero del lavoro e delle politiche sociali
Giuseppe Palumbo
Roma, 21 febbraio 2007
Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali
On.le Prof. Paolo De Castro
Al segretario particolare del Ministro
Avv. Ernesto Carbone
Al Capo di Gabinetto
Dr. Ezio Castiglione
e, p.c. Ai Sottosegretari di Stato
Dott. Guido Tampieri
Dott. Stefano Boco
Prof. Gianni Mongiello
Al Capo Dipartimento delle politiche di sviluppo
Dott. Giuseppe Ambrosio
Al Direttore Generale dell’amministrazione
Dott. Giuseppe Cacopardi
A CISL e UIL
Egregio Signor Ministro,
abbiamo ricevuto tempo fa, e l’abbiamo analizzata attentamente, la comunicazione sul rinnovo dell’appalto “Somministrazione lavoro”, relativo ai lavoratori interinali impiegati nel Ministero dal 2003.
Pur nella consapevolezza che vi è stato uno sforzo per affrontare e superare le pesantissime questioni di legittimità che Le avevamo posto nella nostra nota del 18 dicembre scorso, non possiamo che ribadire l’assoluta contrarietà della FP CGIL al reclutamento, tramite la forma del lavoro somministrato, di personale precario per la copertura di cicli lavorativi interni e qualificati dell’Amministrazione.
Il ricorso alla fornitura di lavoro intermittente mantiene tuttora delle caratteristiche di eccezionalità e provvisorietà che non vengono certo risolte dalla procedura che la Sua Amministrazione sta seguendo: ormai data dal 2003 il ricorso costante a queste forme lavorative, presupponendo quindi un fabbisogno strutturale dell’Amministrazione che non può più essere coperto dal ricorso a queste forme di rapporto di lavoro.
Siamo reciprocamente consapevoli del ruolo determinante che Lei ha avuto per la firma del Memorandum d’intesa sul Lavoro pubblico e riorganizzazione delle Amministrazioni Pubbliche, firmato il 18 gennaio scorso tra Governo e parti sindacali che, tra i suoi punti qualificanti prevede, al punto 5, l’impegno a riassorbire il precariato che si è stratificato negli anni e ribadisce che il ricorso al lavoro flessibile potrà avvenire, in base a tipologie e limiti individuati nella contrattazione collettiva, che comunque non dovrà riguardare attività che formano le attività core dell’Amministrazione come, in realtà, avviene.
Il memorandum indica, fra le altre cose, l’esigenza di una profonda e radicale riorganizzazione del lavoro, aspetto che rappresenta il tema centrale della nostra nota che non è stato invece affrontato: richiama la necessità della puntuale e preliminare verifica delle esigenze dell’Amministrazione, in funzione della rigorosa corrispondenza fra l’espletamento del mandato istituzionale e le effettive esigenze dell’amministrazione.
Questo ci costringe a dirLe che questa modalità di reclutamento non è altro che la mera reiterazione dell’errore precedente e che il perseverare in tale politica aggrava le divisioni tra i lavoratori di ruolo e quelli esternalizzati e non risolve certo i problemi organizzativi dell’Amministrazione.
Pertanto riteniamo opportuna una ulteriore riflessione sulla situazione che Le abbiamo evidenziato, finalizzata alla ricerca di soluzioni più idonee, compatibili con il quadro macro economico e normativo di riferimento, che pongano al centro la riorganizzazione dei servizi del Ministero e l’attivazione di processi di stabilizzazione occupazionale.
Le facciamo presente quindi la situazione di estremo disagio (se non di mancanza di dignità umana, addirittura prima ancora che professionale) nella quale versa una larga parte del personale al quale, in diversi casi, non è attribuita alcuna competenza (sebbene previsto dall’art. 97, c.2, Cost.), marginalizzati così dai processi lavorativi, mentre assistiamo ad una irrazionale assegnazione di stanze, di risorse ed apparecchiature informatiche nonché materiale d’uso comune a personale estraneo all’Amministrazione impiegato invece per compiti istituzionali.
Le ricordiamo al riguardo le dichiarazioni che l’ex Ministro Alemanno ha fatto nel corso della trasmissione “Ballarò”, circa una presunta maggiore produttività del personale precario rispetto al personale di ruolo: una dichiarazione, offensiva, che la dice lunga sulla mancata valorizzazione dei lavoratori interni e delle loro funzioni.
Non Le sarà sfuggito – ci auguriamo – che una parte del personale non ha una propria postazione di lavoro, che alcuni non hanno una stanza mentre, di contro, vediamo operare personale estraneo all’Amministrazione (e non ci riferiamo ai precari), che continua peraltro ad aumentare! Specialmente in una direzione generale.
A queste condizioni, Le chiediamo pertanto se non ritenga sia giunto il momento di dare un chiaro segnale di discontinuità.
Non è ulteriormente accettabile che questi lavoratori, dipendenti di associazioni di categoria, siano in alcuni casi utilizzati – come abbiamo già denunciato più volte – per compiti propri dei dipendenti ministeriali, con una illogicità che sfugge ai più…
Noi compresi.
p. la CGIL Funzione Pubblica Nazionale
Savino Cicoria
Questa mattina Massimo Cozza, segretario nazionale della FPCGIL Medici, è intervenuto alla trasmissione radiofonica della RAI Radio Anch’io – su i temi della malasanità, a partire dal caso di Vibo – insieme al Ministro della Salute Livia Turco, al Presidente della Regione Calabria Agazio Loiero, al VicePresidente della Commissione Sanità del Senato, Cesare Cursi , al Presidente del Tribunale del Malato Teresa Petrangolini ed al Direttore di Repubblica Salute Guglielmo Pepe. La trasmissione si può riascoltare sul sito della RAI
http://www.radio.rai.it/radio1/radioanchio/search.cfm?V_ARCHIVIO=S
La possibilità di esercitare la libera professione esterna per i medici della Presidenza del Consiglio, – prevista dalla finanziaria 2008 e adesso sancita con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 20 febbraio di un apposito Dpcm – è imbarazzante.
Lo stesso Governo che si era impegnato per varare una legge di regolamentazione della libera professione intramoenia per i dirigenti medici del Ssn, consente invece ai medici, inquadrati come dirigenti alla Presidenza del Consiglio, l’extramoenia.
Si tratta di una schizofrenia inaccettabile e di un grave vulnus alla credibilità di un Governo che aveva sempre affermato di voler premiare i medici che scelgono solo il servizio pubblico, con la rivalutazione della indennità di esclusività e con altri provvedimenti, mai attuati.
La FPCGIL Medici continua la sua battaglia a difesa di chi sceglie il pubblico, e chiede a chi si candida a governare l’Italia, un preciso impegno per la valorizzazione professionale e d economica della esclusività del rapporto di lavoro dei medici e dei veterinari della sanità pubblica.
Di seguito il volantino che vi invitiamo a diffondere in tutte le Sedi del territorio nazionale a partire da lunedì 14 luglio p.v.
Ove è possibile coinvolgere anche giornali locali, reti locali e qualsiasi altro utile mezzo di comunicazione. Seguiranno ulteriori iniziative.
IL COORDINATORE NAZIONALE
FP CGIL INAIL
Roberto Morelli