Si pubblica l’articolo di Mario Pirani uscito oggi sul quotidiano La Repubblica nel quale sono contenute diverse critiche alla deriva ragionieristica per la tutela della salute, peraltro immotivata nel nostro Paese dove non spendiamo di più rispetto alla media EU e OCSE. Si tratta di una posizione più volte assunta dalla FPCGIL Medici, insieme alla FPCGIL e alla CGIL, e che non potremo che continuare a ribadire.
Sull’invio dei certificati medici on line pesa l’adeguamento informatico dei pc dei camici bianchi che, a detta dei sindacati, ancora non esiste. “La trasmissione telematica dovrebbe partire dal prossimo 15 dicembre – spiega a LABITALIA il segretario nazionale Fp Cgil Medici Massimo Cozza – ma credo che siamo in presenza di un altro spot del ministro Brunetta. Se da una parte l’iniziativa del ministro è condivisibile e ‘lodevole’ perché comunque consente a milioni di lavoratori di esimersi dal presentare il certificato, dall’altra non basta scriverlo in una legge”. “In realtà – continua Cozza – non ci sono assolutamente le condizioni per fare effettuare l’invio on line. E’ vero che i medici hanno un computer, ma devono anche avere il software e il collegamento all’Inps. Per non parlare poi della privacy”.
Ma per Cozza “la cosa grave è quanto stabilito dall’articolo 55 del decreto”. “L’inosservanza degli obblighi di trasmissione per via telematica della certificazione medica concernente assenze di lavoratori per malattia – rimarca – comporta l’applicazione della sanzione del licenziamento ovvero, per i medici in rapporto convenzionale con le aziende sanitarie locali, della decadenza dalla convenzione, in modo inderogabile dai contratti o accordi collettivi”. “Peraltro – ricorda il sindacalista – in una nota il ministero per la Pubblica amministrazione e l’innovazione ha chiarito che entro la settimana prossima sarà emanato il decreto del ministero del Welfare che definirà le modalità dell’invio telematico del certificato di malattia all’Inps e che sempre entro la settimana prossima sarà emanata dal ministero la circolare esplicativa della trasmissione telematica. Dal 26 novembre è poi previsto l’avvio della distribuzione alle Aziende Sanitarie dei pin per i medici. Tutto questo – conclude – ci dice quindi che ancora bisogna partire”.
L’intersindacale ha unitariamente inviato oggi la formale richiesta di sospensione del Protocollo di intesa del 20 gennaio 2010 tra Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento della Funzione Pubblica, Formez, AgeNaS, FIASO e 17 aziende sanitarie (al quale sembra abbiano successivamente aderito diverse altre aziende) al fine di sperimentare il sistema di valutazione delle performance individuali del personale Asl e ospedaliero previsto dal Dlgs 150/2009, la cosiddetta “riforma Brunetta”. E finita la sperimentazione (che dovrebbe iniziare a maggio 2010 e terminare ad agosto 2010), come si legge sul sito della Pubblica Amministrazione: “l’esperienza acquisita consentirà di avviare una vera e propria rivoluzione in un comparto, quello sanitario, dove fino a oggi ha prevalso il sistema di incentivazione a pioggia del personale“. Sono state altresì diffidate le aziende interessate a non avviare la sperimentazione.
Si allegano il comunicato stampa, la richiesta di sospensione e la diffida alle aziende interessate.
Si è svolto oggi presso l’ARAN l’incontro per la definizione dei comparti e delle aree di contrattazione per il triennio 2013 – 2015. L’ARAN ha presentato il documento allegato sul quale si è aperta la discussione. La delegazione CGIL ha espresso la posizione già nota, dichiarando il suo dissenso sul documento presentato, e per quanto riguarda l’area medico-veterinaria contro la proposta di unificare le aree dirigenziali delle regioni e della sanità. L’Aran ha preannunciato la convocazione a breve di una nuova riunione per affrontare il tema dell’accordo quadro per la definizione dei comparti e delle aree di contrattazione.
La Commissione incaricata del collaudo del sistema di trasmissione telematica dei certificati di malattia- composta da rappresentanti dei Ministeri della Funzione pubblica, della Salute e dell’Economia, dell’INPS, dell’INPDAP, della FNOMCeO e delle Regioni – ha comunicato ieri sera l’esito positivo del collaudo ma ha rilevato come “a tutt’oggi esistano ancora delle difficoltà di tipo organizzativo, sia in alcune aree territoriali specifiche sia in ambito ospedaliero”.
Ha quindi ribadito l’obbligo di trasmissione on line e ha annunciato un’apposita circolare del Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione per chiarire il fatto che fino alla piena andata a regime del sistema (e in ogni caso non oltre il 31 gennaio 2011) la non osservanza di quanto previsto dalla normativa non costituisce illecito disciplinare.
Anche l’ennesima odierna scadenza per l’avvio a regime del sistema di trasmissione telematica dei certificati di malattia, come avevamo ampiamente previsto, non è stata quindi rispettata. Il Ministro Brunetta persiste nel flop, visto che la piena andata a regime del sistema slitta per ora al 31 gennaio 2011, data in cui dovrebbero entrare in vigore le sanzioni per i medici inadempienti. Il sistema doveva essere operativo fin dal 15 dicembre 2009 e nove mesi dopo ancora deve essere conclusa perfino la distribuzione dei pin e i medici incontrano gravi difficoltà per la trasmissione on line. Anche la bacchetta magica del numero verde funziona male, con lunghe attese e senza la certezza di poter comunque inviare il certificato on line. A fronte di circa 50milioni di certificati cartacei di malattia all’anno, dal mese di agosto ne sono stati trasmessi on line appena qualche centinaio di migliaia. Il Ministro Brunetta, ottimo interprete della politica illusionistica del Governo, ancora una volta ha mancato l’obbiettivo, peraltro da noi pienamente condiviso, della rivoluzione telematica.
I medici però devono poter accedere al sistema facilmente e senza ripercussioni negative nell’assistenza e nei tempi di attesa per i cittadini negli studi dei medici di famiglia, nelle guardie mediche e soprattutto nei pronto soccorso. Si tratta di un obbiettivo sul quale siamo impegnati ma fino alla sua realizzazione ci batteremo contro ogni forzatura e minaccia a tutela del lavoro di tutti i medici del servizio sanitario nazionale e dei cittadini. Il Ministro si è stato comunque costretto dall’evidenza dei fatti a rinviare le sanzioni finché il sistema non entrerà effettivamente in funzione (febbraio ?).
Comunicato Stampa di Cecilia Taranto, Segretaria Nazionale Fp-Cgil e di Massimo Cozza, Segretario Nazionale Fp-Cgil Medici
L’accordo sul federalismo fiscale siglato ieri nella Conferenza Stato Regioni ha sancito che il blocco del turn over e il taglio del 50% della spesa per i precari non si applicano agli Enti del Ssn delle Regioni che non sono interessate ai piani di rientro.
E’ giusto, ed è quello che abbiamo chiesto, che Regioni con livelli di compatibilità economica positivi possano programmare piani occupazionali e di stabilizzazione del lavoro precario in un idea di rafforzamento dei servizi ai cittadini e di innalzamento della qualità delle prestazioni. Non è assolutamente giusto, né moralmente accettabile, che questa opportunità sia negata aprioristicamente e centralmente a quei territori nei quali (praticamente più o meno la metà delle realtà regionali) la scarsa possibilità di accesso alle prestazioni, la precarietà dei servizi, gli interventi riduttivi dei piani di rientro già compromettono la debole tenuta dei sistemi sanitari di quelle regioni e la caratteristica universale del diritto alla salute per i cittadini. Resta, infatti, ancora tutto da affrontare il nodo centrale e prioritario rappresentato da circa 40.000 operatori della sanità, medici compresi, delle Regioni con piani di rientro dal Lazio alla Campania, dalla Sicilia alla Calabria, dalla Puglia all’Abruzzo, dal Piemonte al Molise.
Si tratta di operare una scelta intelligente che sia veramente garante dei diritti di tutti e di decidere che i servizi sanitari ai cittadini, dal pronto soccorso alle emergenze, dall’assistenza ospedaliera a quella sul territorio, non possono essere frammentati e selezionati in relazione alla latitudine dei rispettivi sistemi sanitari. L’intesa, come detto, è un primo parziale risultato della battaglia della Fp-Cgil e della Fp-Cgil Medici, nell’ambito della campagna più generale del sindacato sul precariato, a difesa dei servizi della sanità pubblica e dei diritti di chi quotidianamente vi opera.
Una battaglia che, per quanto ci riguarda, continua con la precisa richiesta di procedere alla proroga dei contratti di lavoro in scadenza e all’immediato avvio dei percorsi di stabilizzazione anche per le regioni escluse dall’intesa di ieri sul federalismo.
Care Compagne, cari Compagni,
Il decreto legge n. 5/2011 relativo alla celebrazione del 150° anniversario dell’unità d’Italia è stato convertito con la legge n. 47 in data 21 aprile 2011.
In sede di conversione del decreto sono state apportate delle modifiche con le quali viene definita la riduzione a tre delle quattro giornate di riposo riconosciute dall’art. 1, c. 1, lett. b), della legge n. 937/1977 e dai contratti collettivi nazionali di lavoro.
Ancora una volta siamo di fronte ad un intervento legislativo che riduce i diritti contrattuali e individuali dei lavoratori pubblici e per questo non possiamo che confermare la nostra contrarietà e tutte le perplessità manifestate a suo tempo nei confronti del decreto legge.
In ogni caso siamo di fronte ad una legge più esplicita nei suoi riferimenti, ed è oggi più che mai evidente che tutte le varie iniziative assunte dalle singole Amministrazioni al di fuori dell’intervento su una delle quattro giornate di cui all’art. 1, c. 1, lett. b), della legge 937/1977 siano da ritenersi illegittime.
È il caso di quelle Amministrazioni che hanno ridotto il “congedo ordinario” (ferie), che hanno interrotto d’ufficio periodi di assenza per malattia, per astensione obbligatoria dal lavoro, per infortunio, ecc.
Sin dal primo momento abbiamo denunciato tali iniziative e sono molte le lavoratrici ed i lavoratori che, vedendosi intaccati diritti individuali, si rivolgono a noi per essere tutelati.
Per tutti i casi citati, o altri che non siano la sola riduzione di una delle quattro giornate di cui all’art. 1, c. 1, lett. b), della legge 937/1977, invitiamo tutte le nostre Strutture e le nostre istanze ad attivarsi presso le Amministrazioni affinché, in modo collettivo, siano rimosse d’ufficio tutte le iniziative anomale e contrarie alla legge fin qui adottate.
Esperito questo primo tentativo collettivo, considerato che si tratta di istanze individuali invitiamo tutte le nostre Strutture a mettere a disposizione dei singoli lavoratori che si rivolgono a noi per essere tutelati gli uffici legali di riferimento territoriale.
Al fine di avere un quadro complessivo delle iniziative intraprese, e poterle mettere a conoscenza di tutte le nostre Strutture, vi chiediamo di comunicarci quanto in merito da voi deciso.
p. Dipartimento Sindacale FP CGIL
il Coordinatore nazionale
(V. Di Biasi)
Si pubblica il nono bollettino informativo sullo stato delle trattative all’Aran per il rinnovo del contratto dei dirigenti medici e veterinari per il quadriennio normativo 2006-2009 e per il biennio economico 2006-2007.
Si pubblica il dossier di Manuela Cartosio “No grazie pago io” Medici con sane abitudini, uscito sabato 29 novembre 2008 a pagina 7 del quotidiano Il manifesto, con la posizione di Massimo Cozza, segretario nazionale della FPCGIL Medici.
COMUNICATO TAVOLO SUI PROFILI PROFESSIONALI
Oggi si è svolta, dopo una lunghissima pausa dell’Amministrazione, un incontro avente all’ordine del giorno la definizione dei nuovi profili professionali del neo Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a norma del CCNL 2006-2009.
Ad inizio incontro, il capo del Personale, Dott- Migliorini ha dato un’informativa su quanto da noi sollecitato circa la risoluzione dei disagi che stanno gravando sui colleghi dell’Abruzzo a causa del terremoto. Il Capo del Personale, infatti, ha sostenuto che l’Amministrazione sta procedendo, di comune accordo con i lavoratori interessati, a stabilire modalità di impiego degli stessi garantendo massima collaborazione.
Al riguardo, inoltre, abbiamo chiesto, con determinazione, che l’Amministrazione faccia una immediata verifica dei capitoli di bilancio per individuare somme idonee per destinare una indennità, una tantum, a favore dei colleghi in questione, alla stregua di quanto stanno facendo altre amministrazioni (vedi Min. Beni Culturali – Min. Lavoro – Inpdap – Inail).
Nel prosieguo dell’incontro, l’Amministrazione, sulla base del precedente lavoro fatto a ministeri separati, ha informato che vi sono al momento due distinti elaborati che individuano, di massima, i Profili professionali delle due amministrazioni oggi accorpate. L’intento è, però, quello di redigere una bozza di lavoro che comprenda una declaratoria di profili unici per tutto il Ministero sulla base delle precise indicazioni del CCNL nonché delle direttive impartite, in proposito, dall’Aran, rimarcando che nel definire i profili professionali che si riterranno necessari, si dovrà tener conto delle specifiche norme di legge che impongono di non aumentare l’attuale costo del personale.
L’Amministrazione, poi, ha cercato di spiegare il lavoro fatto nella redazione dei profili proposti per l’ex settore Trasporti, dato che il precedente tavolo tecnico era stato interrotto senza produrre nessun documento condiviso, come invece avvenuto per il settore ex Infrastrutture.
Abbiamo sollecitato l’Amministrazione a preparare per il prossimo incontro una proposta che comprenda entrambi i lavori già avviati così da poter procedere in tempi brevi all’analisi completa delle specificità del Ministero. Siamo convinti che raggiungere un accordo sui profili professionali nel minor breve tempo possibile sia nell’interesse di tutti i lavoratori del Ministero.
Nell’aggiornarsi, quindi, al giorno 29 aprile, l’Amministrazione ha fornito un calendario di incontri che vanno ad affrontare diverse problematiche in atto quali l’inquadramento del personale ex RID, il FUA 2007 e 2008 per la parte relativa alle progressioni interne alle aree e cosi via.
Abbiamo chiesto che nel calendario degli incontri venga inserito anche un incontro specifico sulla mobilità del personale.
Vi terremo Informati.
per la delegazione nazionale FPCGIL
Ministero infrastrutture e Trasporti
Michele Capuano
Roma, 21 aprile 2009
A tutte le lavoratrici e i lavoratori
del Ministero Infrastrutture e Trasporti
Si è svolta ieri mattina la prevista riunione sul nuovo ordinamento professionale e sui nuovi profili di Ministero.
Pur condividendo l’impianto generale del documento presentatoci a fine luglio dall’Amministrazione e riscontrando la reale volontà di arrivare ad un accorpamento dei profili esistenti, in linea con la nuova filosofia del CCNL, abbiamo rappresentato la necessità di integrare i profili proposti per adattare il nuovo sistema di classificazione alle specificità del Ministero.
La discussione non ha consentito un’analisi dettagliata del documento che, a nostro avviso, necessita di variazioni e integrazioni. Vanno valorizzate le figure professionali che caratterizzano la natura stessa del Ministero Infrastrutture e Trasporti, così come occorre intervenire anche sull’organizzazione del lavoro e sulla flessibilità all’interno delle Aree.
Abbiamo inoltre rappresentato la necessità di costruire un nuovo contratto integrativo ponendo le basi necessarie che consentano di effettuare progressioni economiche e passaggi tra le aree, senza disperdere le professionalità presenti nei vari “settori” dell’Amministrazione.
Abbiamo chiesto al Dott. Migliorini di intensificare gli incontri per tentare di chiudere in tempi brevi l’Accordo sul nuovo sistema di classificazione. E’ appena il caso di ricordare che già con gli accordi sui Fondi Unici del 2007 e 2008 abbiamo accantonato, per le progressioni, risorse che potremo utilizzare solo dopo l’istituzione dei nuovi profili.
Il prossimo incontro è previsto per il 1 ottobre prossimo, vi terremo informati.
Fraterni saluti
Per FP CGIL
Funzioni Centrali
Francesca De Rugeriis
Roma 22 Settembre 2009
Si pubblica l’articolo del Corriere della Sera, cronaca di Milano, nel quale si riporta la richiesta della FPCGIL Medici per l’adeguamento dei buoni pasto (“battaglia” portata avanti con successo in primo luogo dalla FPCGIL Medici nell’Ipotesi di contratto nazionale 2008 -2009, attualmente rimessa in discussione dall’Economia).