E’ per giovedi’ 6 maggio alle ore 16.00 la convocazione Aran per la sottoscrizione del contratto 2008 -2009.
La FPCGIL Medici conferma il NO se, nonostante le osservazioni della Corte dei Conti, rimane l’articolo 12 del contratto che compromette il valore politico della indennità di esclusività – disapplicando l’art. 5 comma 2 del contratto dell’8 giugno del 2000 che specificava l’indennità di esclusività quale “elemento distinto della retribuzione che non viene calcolato al fine della determinazione del monte salari“, peraltro senza nessuna certezza di una sua effettiva rivalutazione.
(da www.quotidianosanita.it) Potrebbe arrivare a breve una nuova stretta all’esercizio della libera professione. Tetto ai volumi e alle ore dedicate, calcolati su base individuale, e più attenzione alle tariffe intramoenia. Le proposte del ministro contenute in un’ipotesi di intesa inviata alle Regioni.
Rispetto alla legge in vigore, mentre si ribadisce che i volumi dell’attività libero professionale non possono superare quelli dell’attività istituzionale, si prevede però che il calcolo dei volumi sia fatto per ciascun dipendente e non globalmente. Inoltre, e questa è una novità assoluta, viene previsto anche un tetto all’impegno orario della libera professione che non potrà superarre il 50% di quello dedicato all’attività istituzionale.
Vengono inoltre meglio specificate le modalità con cui individuare le tariffe per la libera professione che dovranno essere remunerative di tutti costi sostenuti dall’azienda ed evidenziare le voci relative ai compensi del libero professionista, dell’equipe, del personale di supporto e i costi pro quota per l’ammortamento e la manutenzione delle apparecchiature. Un compito che l’intesa affida all’azienda e ai dirigenti interessati, previo accordo in sede di contrattazione collettiva integrativa.
L’intesa ribadisce poi l’obbligo per le Regioni, che potranno avvalersi della collaborazione dell’Agenas, di monitorare e controllare l’attività libero professionale per garantire che tale attività non vada a detrimento di quella istituzionale.
Il segretario nazionale FPCGIL Medici Massimo Cozza è intervenuto dagli studi di RAI NEWS sui certificati on line e su SKY TG 24, La Stampa, Repubblica.it e Adn Kronos sui dati della Commissione errori del Senato sulla malasanità.
Alla luce della corretta interpretazione dell’Accordo Stato-Regioni del 1 agosto 2007, concernente il “Riordino del sistema di Formazione continua in Medicina” – così come confermata dall’apposito Call Center Ecm del Ministero della Salute (numero telefonico 06/59942102 dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 16, opzione 1) – i crediti Ecm obbligatori nel corso degli anni sono:
Biennio 2002 – 2003, nessun credito Ecm
Quadriennio 2004-2997, 1 credito Ecm (fino a 60 crediti potranno essere utilizzati per il triennio 2008-2010)
Triennio 2008-2010, 150 crediti formativi ripartiti in 50 crediti/anno (minimo 30 e massimo 70 per anno). Almeno 90 dovranno essere “nuovi” crediti, mentre fino a 60 potranno derivare dal riconoscimento di crediti formativi acquisiti negli anni della sperimentazione, a partire dall’anno 2004 fino all’anno 2007.
In conclusione, per gli anni 2002-2004 non è necessario avere acquisito crediti.
Per il quadriennio 2004-2007 è sufficiente avere acquisito almeno 1 credito, e tutti quelli acquisiti fino a 60 possono essere utilizzati per arrivare ai 150 del triennio 2008-2010. Per ogni anno del triennio 2008-2010 dovranno essere acquisiti da un minimo di 30 ad un massimo di 60, per un totale di 150, dai quali è possibile detrarne fino a 60 acquisiti nel quadriennio 2004-2007.
Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici
La discussione al Senato sull’emendamento che avrebbe ripristinato subito il Ministero della Salute – presentato dai senatori Marino e Bianco al Decreto Legge n. 85 riguardante l’adeguamento delle strutture di Governo – si è risolta oggi in aula con il suo ritiro, a fronte dell’approvazione di un Ordine del Giorno bipartisan che impegna il Governo a ricostituirlo, in futuro e nelle forme opportune.
Per noi l’assenza di un Ministero della Salute rappresenta una sconfitta per quanti credono nella unitarietà del servizio sanitario nazionale – a partire dai medici che quotidianamente lavorano negli ospedali e nel territorio – per contrastare le disuguaglianze tra Nord e Sud, per una migliore tutela dei cittadini e di tutti gli operatori della Sanità.
Prima si ripristina, meglio è.
Intanto, nulla impedisce di colmare l’assenza del Ministro della Salute almeno nel Governo Ombra, essendo già stati nominati in questo ultimo altri rappresentati non corrispondenti all’attuale struttura del Governo Berusconi.
Il 27 settembre 2008 si terranno manifestazioni con la CGIL in tutte le piazze d’Italia per cambiare le scelte sbagliate del Governo che cancellano diritti individuali e collettivi, impoveriscono salari e pensioni , penalizzano giovani, lavoratori, pensionati e il futuro del paese.
“E ci saranno anche i medici ed i veterinari pubblici dipendenti” ha dichiarato Massimo Cozza, segretario nazionale FPCGIL Medici “che si troveranno a lavorare in una sanità sempre più povera, vessati dalle inique decurtazioni economiche per la malattia, dall’arbitraria rottamazione da parte delle aziende per chi ha 40 anni di contributi, dal taglio delle risorse per la contrattazione integrativa, dalle insufficienti risorse per il rinnovo del contratto 2008-2009, e dall’assenza della rivalutazione della indennità di esclusività ferma ai valori del 1999.”
“E ci saranno” – ha continuato Cozza – “anche i medici convenzionati e della sanità privata che aspettano ancora il rinnovo dell’accordo nazionale scaduto da 32 mesi.”
“Infine“- ha concluso Cozza – “ci saranno anche i medici precari che, grazie al Governo Berlusconi, rischiano il posto di lavoro, e gli specializzandi che saranno sempre più sfruttati per il taglio del personale medico di ruolo, costretti impropriamente a svolgere da soli le guardie notturne e festive“.
La FPCGIL Medici – che unitariamente con le altre OO.SS medico-veterinarie della dirigenza ha già annunciato 3 giorni di sciopero e una manifestazione nazionale a Roma per ottobre contro la manovra economica del Governo – continua la sua battaglia per il diritto alla salute, a difesa della sanità pubblica nazionale contro il rischio di un iniquo federalismo fiscale, per la qualità del lavoro medico e per la valorizzazione della professionalità.
Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici
E’ paradossale che lo stesso Governo che depenalizza il falso in bilancio arrivi a voler punire i medici pubblici dipendenti e convenzionati – se rilasciano certificazioni “che attestano dati clinici non direttamente constatati né oggettivamente documentati” – con la reclusione da uno a cinque anni, il licenziamento, una multa e la radiazione dall’Albo.
E’ giusto punire in modo rigoroso chi compila certificati falsi, come già peraltro previsto dal vigente codice penale, ma francamente il Decreto Brunetta segue una spropositata logica punitiva che pervade gran parte degli articoli che colpiscono i medici pubblici, insieme a tutti i dipendenti.
Finita la stagione della propaganda politica, che ha già visto i medici additati da questo Governo come macellai e fannulloni, il rischio è una sempre maggiore demotivazione di chi vuole lavorare con onestà ed impegno solo per la sanità pubblica.
In linea, forse, con la valorizzazione del pilastro privato contenuta nel Libro Bianco del Ministro Sacconi e preannunciata da Presidente Berlusconi, ma a danno dei cittadini senza le necessarie risorse per visite, analisi ed operazioni, e mentre negli USA e nella stessa Cina si vuole tornare ad una copertura sanitaria universale con la valorizzazione del pubblico.
Si pubblica l’articolo di Paolo Del Bufalo uscito oggi sul quotidiano Sole 24 Ore “Pensione dei medici senza rottamazione” nel quale viene ripresa la posizione della FPCGIL Medici.
Si pubblicano alcuni primi appunti sulle ricadute che il Decreto Legislativo 150/09 potrà avere sulla dirigenza medico – veterinaria e STPA del Servizio Sanitario Nazionale.
D.P. Catanzaro. Problematica sezione staccata di Soverato.