FUA 2009, proclamazione dello stato di agitazione del personale del Mipaf

 
Roma, 10 settembre 2009
 
Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali
On.le Luca Zaia

Al Capo di Gabinetto del Mipaaf
Dr. Giuseppe Ambrosio

Al Capo Dipartimento dell’ICQ
Dr. Giuseppe Serino

Al Direttore generale dei servizi amministrativi
Dr. Stefano Vaccari

e, p.c. a tutto il personale del MIPAF

LORO SEDI

Oggetto: FUA 2009, proclamazione dello stato di agitazione del personale del Mipaf.

Egregio Signor Ministro,

nella riunione di contrattazione nazionale integrativa tenutasi lo scorso 8 settembre con i responsabili della delegazione Amministrativa, è stata presentata e discussa una proposta di accordo predisposta dall’Amministrazione, riguardante la ripartizione delle somme in assestamento e la quantificazione delle somme afferenti al FUA 2009.

Tra le risorse individuate in applicazione dell’art. 7-ter, comma 15, del decreto legge 10 febbraio 2009 n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 33 del 2009, l’Amministrazione ha quantificato in “zero” euro, le somma da recuperare che invece, ai sensi del vigente CCNL, biennio economico 2008-2009, avrebbe dovuto essere restituire per intero la somma di € 1.550.000, tagliati per effetto della L.133/08.

Tutto ciò configura un quadro ove, ai tagli operati al bilancio – che rischiano di veder compromessa l’operatività del ministero per assolvere ai propri compiti istituzionali – si sommano i tagli al salario accessorio dei lavoratori, indispensabile per l’applicazione degli strumenti premianti di cui si fa tanto parlare da parte dei ministri dell’attuale esecutivo.

Pertanto, oltre a chiedere il ripristino delle risorse previste, restituendo alla contrattazione l’intero importo della legge speciale oggetto del taglio, chiediamo che l’amministrazione sia messa nelle condizioni di poter operare.

Le risposte che ci sono state fornite in sede di riunione, ove si fa riferimento all’eventualità di un accantonamento di una piccola parte delle somme (allo stato attuale riservate alle amministrazioni virtuose che siano state in grado di operare risparmi da processi), ci lasciano completamente insoddisfatti.

Pertanto la FP Cgil Mipaaf proclama sin da oggi lo stato di agitazione di tutto il personale del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.

p. la FP Cgil Nazionale
il coordinatore nazionale

Savino Cicoria

 
 

 
 

Comunicato

 
NUOVA IPOTESI DI ACCORDO FUA 2008 EX MIN. INFRASTRUTTURE

     
  
Nella mattina di oggi, abbiamo sottoscritto, unitamente a CISL e UIL la nuova ipotesi di accordo del FUA 2008 dell’ex Ministero Infrastrutture comprendendo anche il personale proveniente dall’ex Registro Italiano Dighe.

L’impianto dell’accordo è rimasto quello della precedente Ipotesi. Vengono accantonate le risorse per il definitivo inquadramento delle lavoratrici e dei lavoratori dell’ex RID e per le progressioni economiche interne alle aree per circa il 35% del personale. L’accantonamento per le progressioni è percentualmente analogo a quanto accantonato nel Fondo 2008 dell’ex Ministero Trasporti. Le modifiche apportate si sono rese necessarie a seguito dei rilievi di Funzione Pubblica e IGOP.

La firma di questo accordo era necessaria anche per sbloccare i FUA 2009 e 2010 ed avviare la trattativa sui criteri per le progressioni.

Abbiamo chiesto all’Amministrazione di avviare subito le nuove trattative.

Roma, 6 maggio 2010

Per FP CGIL
Funzioni centrali

Francesca De Rugeriis

 
 

 

NEWS

Circolare 11/2010, ai sindacalisti non è preclusa la direzione delle uo, eccetto le uo del personale

 
La Circolare 11/2000 a firma del Ministro Brunetta da ragione a quanto da sempre sostenuto dalla FPCGIL Medici in merito alla possibilità anche per chi svolge attività sindacale e politica di dirigere le strutture semplici e complesse, e gli stessi dipartimenti.
Il divieto, previsto dall’articolo 52 del dlgs 150/2009 riguarda infatti esclusivamente le strutture che hanno come “compito deputato” solo le risorse umane. In sostanza chi gestisce anche il personale – come i responsabili di struttura e i direttori di dipartimento – può essere anche un dirigente sindacale o politico, invece non può dirigere l’unità operativa del personale chi ha avuto incarichi nel sindacato o in politica negli ultimi due anni, anche se di sola collaborazione.

Il Ministro della Salute Livia TURCO sollecita la Camera ad approvare il DDL sull'intramoenia entro luglio. "Mai decreto di proroga dei termini"

“Rivolgo un forte invito alla Camera dei Deputati affinché approvi entro la prossima settimana il ddl riguardante l’intramoenia, che ha già trovato il consenso unanime in sede deliberante da parte della Commissione Igiene e Sanità del Senato.
Questo provvedimento prevede infatti la definizione degli ambiti e delle modalità in cui svolgere l’attività libero professionale, per garantirne ovunque l’esercizio in modo trasparente e sotto la diretta responsabilità dell’azienda sanitaria.
E ciò a tutela, sia del medico che del cittadino.

Con il ddl all’esame del Parlamento si vuole voltare definitivamente pagina ad anni di proroghe inconcludenti, garantendo a tutti i medici gli stessi diritti e le stesse possibilità e a tutti i cittadini le stesse garanzie e le stesse opportunità di assistenza da parte dei medici da loro scelti in forma libero professionale.
Mi auguro quindi che la Camera concluda l’esame del provvedimento anche perché, da parte mia, non verrà mai l’ennesimo decreto di proroga dei termini”.

Nomine Revisori – Comunicato Unitario su incontro del 28 Agosto

Il 28 agosto si è tenuto l’incontro con l’Amministrazione, nelle persone del Capo di Gabinetto e del Capo Dipartimento per la Programmazione, richiesto da queste Organizzazioni Sindacali prima di ferragosto, per acquisire informazioni sulla questione dei revisorati.
Nella riunione ci è stato comunicato che, in base a quanto previsto dalla finanziaria 2007, il Ministro intende procedere, di concerto col Ministro dell’Economia e delle Finanze, a rivedere e riformulare il Decreto Interministeriale 1 febbraio 2001, n. 44 – Regolamento concernente le “Istruzioni generali sulla gestione amministrativo-contabile delle Istituzioni Scolastiche” ridefinendo, tra l’altro, i compiti dei revisori dei conti.
Tale operazione sarà realizzata nel prossimo anno, mentre, sempre in base alla finanziaria vigente, il Ministro intende provvedere, entro la fine di quest’anno, ad emanare provvedimenti di decadenza e nuova nomina dei revisori della Pubblica Istruzione, anche se, ad oggi, nulla è stato ancora definito.
Come FP CGIL, CISL FPS e UIL PA abbiamo sostenuto l’importanza del ruolo dei revisori che, oltre ad effettuare un controllo sull’attività amministrativo/contabile volta a verificare la legittimità, regolarità e correttezza dell’azione amministrativa, fornisce una collaborazione qualificata agli uffici amministrativi ed agli Organi deliberanti delle Istituzioni Scolastiche ai fini del buon andamento della gestione.
Inoltre, abbiamo riconosciuto la necessità, espressa dall’Amministrazione, di individuare modalità di azione che consentano di pervenire ad una maggiore efficacia ed efficienza dell’attività, anche al fine di acquisire informazioni e “dati” che consentano di poter meglio programmare ed operare nella gestione complessiva del Bilancio dell’Istruzione, sottolineando, però, che tale azione è realizzabile soltanto con l’attuazione di un complesso di interventi, quali il miglioramento delle procedure e l’accrescimento della qualità degli strumenti di programmazione e di intervento degli Uffici centrali e periferici, convergenti verso un unico obiettivo.
Abbiamo poi affermato che la soluzione per raggiungere i predetti obiettivi non può essere il “taglio dei costi” dei revisorati, e che tale funzione deve continuare ad essere affidata al personale dell’Amministrazione centrale e periferica del Ministero della Pubblica Istruzione.
Abbiamo infine condiviso con l’Amministrazione che debbono essere individuati criteri di attribuzione degli incarichi al personale, che siano trasparenti ed in grado di valorizzare le esperienze acquisite, aggiungendo, inoltre, che va curata la formazione e l’aggiornamento del personale, esaltandone le professionalità, e che è necessario un maggior coordinamento dell’attività ed un miglior utilizzo dei supporti informatici.
Per questi motivi, pur non essendo tale materia oggetto di contrattazione con le Organizzazioni Sindacali, abbiamo chiesto che si definiscano, per gli incarichi, ambiti territoriali che possano consentire la riduzione delle spese, che venga individuato un limite nel numero dei revisorati assegnati al singolo dipendente e che sia consentita la pubblicizzazione degli incarichi che si attribuiscono, al fine di dare, finalmente, un netto segnale di trasparenza.
Il Capo di Gabinetto si è impegnato a riconvocare le Organizzazioni Sindacali sulla questione, una volta definito il proprio orientamento e comunque prima della emanazione degli incarichi.

FP CGIL   CISL FPS     UIL PA
Boccuni      Vecchio      Ripani

Roma, 30 agosto 2007

Comunicato unitario dei Segretari Generali – elezioni rsu

FPCGIL   FPCISL    UILPA

Roma 19 ottobre 2007

Al Presidente CRI

Al Consigliere Nazionale Delegato
al Personale

Al Direttore Generale CRI

Oggetto: elezioni RSU del 19-22 novembre 2007

Le scriventi Federazioni nazionali, a seguito della pubblicazione degli elenchi del personale, della CRI, avente diritto all’elettorato attivo e passivo, ritirano la firma dall’intesa per la “mappatura” per le elezioni delle RSU previste per il 19-22 novembre p.v..
L’atto si rende necessario, in quanto non esiste più nessuna congruità tra l’effettiva dislocazione del personale avente diritto all’elettorato attivo e passivo e l’individuazione delle RSU da eleggere.
Si diffida, quindi, l’amministrazione dal proseguire negli altri adempimenti per la votazione citata, in quanto essa è possibile solo quando vi sia un accordo, valido, che determini le RSU da eleggere.
Chiediamo che l’elenco degli aventi diritto sia completato con l’inserimento di tutto il personale precario, in quanto lo stesso non può essere considerato estraneo ai processi di stabilizzazione. Questo consentirà anche a tutto il personale della CRI di esercitare il diritto di voto per le RSU del pubblico impiego.

FPCGIL        FPCISL       UILPA
(C.Podda)     (R.Tarelli)     (S.Bosco)

Comunicato ai lavoratori precari CRI – ricorso TAR

Ai lavoratori precari CRI

Esaminati con il legale della FP CGIL gli atti inerenti alle diverse graduatorie per l’avvio del processo di stabilizzazione, abbiamo deciso di inoltrare un ricorso amministrativo al TAR del Lazio come meglio precisato nella nota inviata a tutte le strutture territoriali.
Invitiamo pertanto le lavoratrici ed i lavoratori a rivolgersi alle nostre strutture o ai rappresentanti sindacali per firmare la delega all’avvocato e per inoltrare i documenti necessari.
Restiamo a disposizione dei lavoratori precari per qualsiasi chiarimento in merito.
Per quanto riguarda la bozza di avviso pubblico inviataci dall’amministrazione con prot. n° 0043485 (ossia l’elenco dei precari che raggiungono i tre anni necessari per la stabilizzazione) si sottolinea che pur essendo un atto dovuto da parte dell’amministrazione, non capiamo perché i precari inseriti nel primo bando debbano riconfermare la loro posizione come si evince dall’ultimo modulo allegato.
Ribadiamo la nostra ferma convinzione che tutti i precari della CRI hanno diritto alla stabilizzazione del posto di lavoro
Roma li 25/06/08

Il Coordinatore Nazionale FPCGIL CRI
                   (Pietro Cocco)

 
 

 

Richiesta di incontro con il Ministro, Sottosegretario e Capo del IV Dipartimento

 

 
Roma, 4 maggio 2009
 
Al Ministro dell’Economia e delle Finanze
On. Giulio Tremonti

Al Sottosegretario del Ministero dell’Economia e
delle Finanze
On. Alberto Giorgetti

Al Capo del IV Dipartimento del Ministero
dell’Economia e delle Finanze
Dr.ssa Giuseppina Baffi

Oggetto: Richiesta incontro. D.L. 28-4-09 n. 39: Revisione articolazione periferica del
Ministero dell’economia e delle finanze
.
 

Con il decreto legge n.39/2009 sono state varate misure a sostegno della popolazione abruzzese colpita dagli eventi sismici.

All’interno del decreto legge, a nostro parere impropriamente, trova posto l’articolo 12 con la previsione di un intervento sull’assetto periferico degli uffici del Ministero dell’economia e delle finanze.

Contrariamente agli impegni assunti dal Sottosegretario On.le Giorgetti nel mese di febbraio 2009 in occasione dell’incontro con le OO.SS., nel decreto legge si trova:
‐ una previsione di unilateralità nell’individuazione delle sedi interessate alla chiusura;
‐ una temporalità, trenta giorni dal 28 aprile 2009, inadeguata ad una corretta analisi dell’impatto sia per il personale che per l’esecuzione delle funzioni;
‐ una procedura per il trasferimento ad altre amministrazioni che con il principio della selettività non contempla alcuna garanzia occupazionale per il personale rimanente.

Per quanto sopra, vista l’urgenza e nel rispetto degli impegni assunti dall’Amministrazione, sollecitiamo al Ministro Tremonti ed al Sottosegretario On. le Giorgetti l’apertura immediata di un confronto sul riassetto degli Uffici periferici del Ministero dell’economia e delle finanze.

Tanto premesso ed in attesa di convocazione chiediamo che in sede di conversione del decreto legge in parola sia soppresso il comma 2 dell’articolo 12, fra l’altro ritenendo la questione non ascrivibile alla categoria dell’urgenza quale è il merito del decreto legge.

Come già dichiarato nel corso dell’incontro di febbraio 2009 con l’On.le Giorgetti consideriamo sbagliato il progetto di riduzione degli uffici periferici del MEF per le tante motivazioni esposte anche in passato, in ogni caso ed a nostro avviso una procedura di riassetto di tale portata:
‐ non può escludere il confronto con le organizzazioni sindacali;
‐ deve prevedere una tempistica più ampia, rispetto ai trenta giorni previsti nel decreto, tale da consentire una organica previsione di ricollocazione del personale ed attribuzione di competenze;
‐ deve prevedere una puntuale elencazione delle Amministrazioni riceventi anche in termini di disponibilità di posti;
‐ deve contenere la garanzia occupazionale nel medesimo ambito territoriale dell’ufficio interessato alla chiusura;
‐ deve prevedere una procedura volontaria di indicazione dell’amministrazione di destinazione, regolando solo i casi in cui nell’amministrazione ricevente i posti disponibili fossero inferiori alle richieste;
‐ deve prevedere la tutela dei trattamenti economici maturati, sia collettivi che individuali.

In attesa di urgente convocazione, si porgono distinti saluti.

Il Coordinatore Nazionale Fp Cgil        Il Responsabile del Comparto Funzioni Centrali
                M.E.F.                                                             Fp Cgil Nazionale

           Daniele Nola                                                           Vincenzo Di Biasi

 

LA FP CGIL NON HA FIRMATO IL PROTOCOLLO SULLE LINEE DI ATTIVITA' (O PROTOCOLLO DI PERCORSO)

 

 

La FP CGIL non ha sottoscritto il protocollo sulle linee di attività (o protocollo di percorso) pur partecipando attivamente alla stesura della seconda parte del documento. Tanto è vero, che oltre alla calendarizzazione degli incontri per i “passaggi d’area” e le “progressioni economiche” (argomenti importanti per tutti i lavoratori e tutte le OO.SS), nella programmazione degli incontri sono stati inseriti, nel periodo luglio settembre 2009, altre “questioni” ritenute molto importanti da questa O.S. quali ad esempio “l’orario di lavoro”, “la copertura assicurativa”, “la mobilità volontaria del personale” ecc.

Allora perché la FP CGIL non ha firmato il “protocollo di percorso”?
La nostra organizzazione non condivide assolutamente il preambolo del sopracitato protocollo perché ingloba in se, come già realizzati, due di tre punti di vitale importanza, che non essendo invece stati sottoscritti da questa O.S., devono, a nostro avviso, essere ricondotti sul tavolo di contrattazione:
1) accordo a stralcio sulle politiche di incentivazione della produttività del personale ( FUA 2009)
2) Protocollo 10 dicembre 2008 sul sistema di valutazione delle prestazioni del personale.

E’ di tutta evidenza che il percorso intrapreso è la condizione per poter arrivare in tempi celeri alla conclusione del CCNI ma è altrettanto evidente che ciò che è di prioritaria importanza è la “bontà” del contenuto. Per ottenere un risultato il più possibile positivo per tutti i lavoratori, la FP CGIL assicura la sua presenza su tutti i tavoli di contrattazione previsti per arrivare alla conclusione.

Fermo restando quindi, che il percorso previsto nella seconda parte del protocollo è condiviso da questa O.S., riteniamo assolutamente necessario modificare i due punti sopra citati per arrivare ad un CCNI su cui tutte le parti in causa siano d’accordo e che venga approvato dai lavoratori che saranno i veri destinatari degli accordi presi.

Pertanto questa O.S., ribadisce, che si riserva di valutare l’eventuale sottoscrizione definitiva dell’intero Contratto Integrativo di Ministero, dopo averlo sottoposto alla validazione (con assemblee per ogni sede) dei lavoratori del Ministero stesso” (così come previsto dalla piattaforma unitaria FPCGILCISL FPUIL PA).

Roma, 5 maggio 2009

Il Coordinatore nazionale FP CGIL
Ministero del lavoro e delle politiche sociali

Giuseppe Palumbo

 
 
 

NEWS

E' legge la proroga per la libera professione allargata, ma le Regioni garantiscano la vera intramoenia

 
Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici

 
L’odierna conversione in legge al Senato del DL Milleproroghe contiene anche lo slittamento di un anno, fino al 31 gennaio 2011, della possibilità di poter svolgere la libera professione intramoenia allargata, cioè anche negli studi e nelle strutture private non convenzionate, per i medici pubblici che hanno scelto l’esclusività di rapporto.
Si tratta di una decisione che dovrebbe consentire alle Regioni ed alle aziende sanitarie ed ospedaliere inadempienti di attuare le necessarie misure per garantire locali adeguati per la libera professione presso le stesse aziende, secondo quanto previsto dalla vigente legge 120 del 2007.
L’ interesse comune dei cittadini, e degli stessi medici che vogliono operare solo nel servizio pubblico con qualità del lavoro, è per una libera professione intramuraria svolta in una casa di vetro gestita dall’azienda pubblica.
Il medico deve poter svolgere l’attività libero professionale intramuraria presso la stessa struttura pubblica che si deve assumere l’onere di reperire spazi adeguati, nonchè di gestire sia le prenotazioni che i pagamenti, anche per una maggiore trasparenza, in primo luogo rispetto alle liste di attesa.
Chiediamo pertanto alle Regioni un ulteriore impegno in questo anno di proroga per una libera professione veramente intramoenia, “dentro le mura”. L’esatto contrario del DDL sul Governo Clinico che prevede per le aziende la possibilità di non attivare l’intramoenia: una scelta devastante – condivisa dal Ministro della Salute Prof. Fazio – peggiorata dalla estensione della indennità di esclusività anche a chi sceglie l’extramoenia.
La FPCGIL Medici continuerà a battersi per la valorizzazione economica e professionale di chi sceglie di lavorare solo per il servizio pubblico, con la possibilità di una vera intramoenia, per la qualità del suo lavoro e dell’assistenza per i cittadini.

NEWS

Sindacati a Fazio, il blocco del turn over non deve colpire le prestazioni sanitarie

 
Anaao Assomed; Cimo-Asmd; Aaroi-Emac; Fp Cgil Medici; Fvm; Fassid; Fesmed;
 Anpo-Ascoti – Fials Medici; Sds Snabi; Aupi; Sinafo; Fedir Sanità; Sidirss.

 

Il possibile distinguo – annunciato oggi dal Ministro della Salute Prof. Ferruccio Fazio – che escluderebbe le attività di oncologia dal blocco del turn contenuto nella manovra economica proposta dal Governo, testimonia l’esistenza di spiragli per modifiche che salvaguardino le prestazioni connesse con la tutela della salute dei cittadini.
Invece di cominciare a stilare una gerarchia di prestazioni sanitarie “meritevoli” (ad esempio perché non escludere le unità coronariche, o le terapie intensive, o la assistenza al parto o la chirurgia di urgenza,e la diagnostica strumentale necessaria per scoprirli i tumori, in un elenco interminabile) appare necessario operare per una esigibilità del diritto alla salute globalmente intesa. Esistono forse malati figli di un dio minore?
Le organizzazioni sindacali della Dirigenza Medica, Veterinaria e Sanitaria e Amministrativa rinnovano la richiesta al Prof. Fazio di un urgentissimo incontro per cercare di limitare i danni alla sanità italiana determinati da una manovra che, pensata per il pubblico impiego, mal si adatta alla complessità del SSN.
Per intanto non possono che confermare la giornata nazionale di protesta del 16 giugno con assemblee in tutte le aziende con la manifestazione in camice bianco davanti al Senato, e il preannunciato sciopero del 12 e 19 luglio. 

 

NEWS

Domani presidio della Cgil alla Camera contro la manovra economica iniqua e depressiva

 
Domani in occasione del voto di fiducia alla Camera sul decreto manovra, la Cgil promuove un presidio a Piazza Montecitorio dalle ore 10 alle ore 14, al quale sono invitati a partecipare anche i medici e i veterinari . La mobilitazione della CGIL e” contro una manovra più volte giudicata ‘ingiusta, iniqua e depressiva’ e per rappresentare e sostenere le proposte della Cgil. La manovra “pesa sulle spalle dei ‘soliti noti’, lavoratori pubblici e privati, e nulla chiede a chi invece dovrebbe e potrebbe dare un contributo, operando una manomissione del sistema pensionistico”. Ma è soprattutto una manovra ‘sbagliata’ perché “riduce la crescita e non rilancia l’occupazione e l’economia”.
 
La Cgil chiede quindi al governo di rilanciare la crescita attraverso politiche per l’industria e per l’occupazione; interventi a sostegno dei redditi dei lavoratori e dei pensionati e misure per i giovani, tra i più colpiti dalla crisi; di rivedere i tagli alle Regioni e ai Comuni che porteranno alla diminuzione dei servizi e ad aumentare le tasse locali.
 
In particolare i medici e i veterinari – colpiti dal blocco del contratto, delle retribuzioni, dalle norme su pensioni e liquidazione – protestano per i tagli alla sanita: dal blocco del turn over al dimezzamento dei precari, dagli incarichi revocati in modo arbitrario alla formazione dimezzata.

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