Si pubblica il piano industriale per il pubblico impiego – che interessa anche i dirigenti medici e veterinari – presentato ieri dal Ministro Brunetta ai sindacati confederali. Di seguito la posizione della CGIL ripresa dall’ASCA.
STATALI: CGIL ABBANDONA TAVOLO, GRAVE ERRORE METODO
(ASCA) – Roma, 28 mag – La Cgil lascia il tavolo di trattativa con il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, per la riforma della Pubblica amministrazione. Il coordinatore dei settori pubblici della Cgil, Michele Gentile, uscendo dalla sede del ministero a palazzo Vidoni ha spiegato che la convocazione e’ avvenuta con ”un grave errore di metodo” in quanto ”si e’ deciso di far partecipare un solo componente per sigla nell’incontro di oggi rinunciando cosi’ a far partecipare chi gestisce poi il piano industriale”.
In una nota, poi, Carlo Podda, Segretario Generale Funzione Pubblica Cgil, afferma che ”i libri sul management che descrivono quali sono i fattori critici ed i fattori di successo nei processi di riforma e cambiamento nelle aziende, mettono in evidenza che le organizzazioni complesse, non si possono modificare in assenza di consenso e di condivisione degli obiettivi da parte dei dipendenti. Figurarsi senza neanche un negoziato! Il neo-ministro della Funzione Pubblica On.le Prof. Brunetta dovrebbe saperlo bene”.
”Presentare un piano industriale per la riforma delle Pubbliche Amministrazioni, non solo decidendo come debbano essere composte le delegazioni delle Organizzazioni presenti al tavolo, ma soprattutto escludendo la possibilita’ di un negoziato vero e proprio – prosegue Podda -, chiedendo che vengano inviate entro 48 ore osservazioni scritte, e’ un modo certo per rendere molto impervia la strada per arrivare all’obiettivo”.
Ho letto su “Repubblica” di ieri, 28 agosto, l’articolo che riporta stralci dell’intervento del Ministro Brunetta intervenuto a Capalbio alla presentazione del libro “L’altra Casta”.
Tra le altre cose, il Ministro se la prende anche con gli effetti devastanti (secondo lui) della legge 104 che consisterebbe (sempre secondo il Ministro) in “tre giorni di assenza al mese, senza controlli, per assistere la nonna ammalata”. Brunetta non lo dice chiaramente, ma dal tono sarcastico si intuisce che sta pensando che la maggior parte di quei permessi sono invece semplicemente una scusa per non andare a lavorare.
Vorrei dire al Ministro e a tutte quelle italiane e quegli italiani che lo accolgono con ovazioni ovunque vada (così almeno sembra leggendo l’articolo), che la legge 104 è molto di più. Innanzitutto è una legge dello Stato che riguarda tutti i lavoratori non solo quelli appartenenti al comparto pubblico (forse allora il problema è che per i lavoratori del settore privato i diritti non sono esigibili come per i pubblici? Allora forse dovremmo risolvere questo problema, di come migliorare le condizioni dei lavoratori anzichè abbassare la soglia dei diritti).
La legge 104 nasce per garantire l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone con disabilità accertate o che necessitano di interventi assistenziali. In campo lavorativo, prevede determinate tutele per loro o per i familiari che li assistono. I controlli ci sono, contrariamente a quanto dice il ministro, perché la legge interviene su casi di gravità accertata da parte degli organi sanitari competenti.
E’ dunque una legge di civiltà, un passo avanti e non un arretramento sulla strada della modernità e della piena attuazione dei principi costituzionali che sono alla base del nostro vivere comune. Se l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, allora dobbiamo essere orgogliosi di aver prodotto leggi che tutelano i lavoratori sia nel caso siano essi stessi portatori di handicap come nel caso debbano assistere familiari.
Mi sembra chiaro che l’intento del ministro e di questo governo non è quello di riformare la Pubblica Amministrazione per migliorarne l’efficacia e l’efficienza, ma è quello di aprire un varco nel settore dei diritti dei lavoratori utilizzando la condivisibile crociata contro i “fannulloni”, che sono una minoranza ma danneggiano tutti – cittadini e lavoratori onesti – colpendo per primi i dipendenti pubblici forte del consenso popolare, per avere poi mano libera con il mondo privato. Se l’obiettivo vero non fosse questo si potrebbero applicare quelle norme che già ci sono nei contratti per sanzionare i furbi senza colpire in modo generalizzato, richiamando anche la dirigenza, a cui spetta il compito di organizzare il lavoro e di verificarlo, alle sue responsabilità.
Ma poiché non sembra questa la strada che Brunetta vuole percorrere, a quando la criminalizzazione dei genitori che usufruiscono della legge sui congedi parentali? Passerà anche questa legge come una agevolazione per gli statali fannulloni dal momento che i datori di lavoro privati spesso non consentono alle mamme e ai papà che lavorano di usufruirne?
Che c’entra questo con la modernizzazione della P.A. e l’efficienza? Perché invece non si affrontano i veri nodi del sistema pubblico che non garantisce servizi di qualità ai cittadini?
Denia Priami
FP CGIL ACI
Ministero Sviluppo Economico
ex Ministero Commercio Internazionale
Roma, 26 agosto 2008
AL CAPO DI GABINETTO
del MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Via Molise
R O M A
(fax 06.47887796)
p.c.:
Sottosegretario URSO
Direttore Generale DG AGRU
Direttore Generale
DGPS
DGPI
DGPC
SEDE
OGGETTO: proroga contratti a tempo determinato – applicazione art. 24 della legge 28/2/2008
n. 31
Egregio Presidente,
con nota del 13/8/2008 prot. n. 20080133338 il Dr. Di Pietro, Direttore Generale della DG AGRU, ha richiesto agli Uffici in indirizzo di fornire “le valutazioni di competenza” ai fini della conferma del personale a tempo determinato, assunto ai sensi della legge 56/2005, specificando che non procederà in caso di mancanza di comunicazioni, intendendosi il silenzio come valutazione negativa.
Al riguardo, queste OO.SS. esprimono notevoli perplessità sul fatto che la proroga possa essere determinata solo dalle valutazioni discrezionali richieste dal Direttore Di Pietro, trattandosi di personale assunto con concorso pubblico, che potrebbe addirittura vantare un diritto soggettivo alla proroga, a norma dell’art. 24 della legge 28/2/2008 n. 31, che individua chiaramente il contingente di personale, le risorse destinate al finanziamento e il termine del rapporto al 31/12/2010.
Per le stesse ragioni queste OO.SS., in applicazione del principio dell’economia degli atti amministrativi, chiedono che l’Amministrazione proceda ad una proroga unica dei contratti, con scadenza 31/12/2010, e non a 3 distinte proroghe, con scadenza 2008, 2009 e 2010, come ventilato dalla DG AGRU. La previsione di diverse fonti di finanziamento ed il relativo frazionamento annuale non costituisce infatti, a parere delle scriventi, condizione ostativa alla stipula di un unico contratto, trattandosi invece di condizione tipica, derivante dalla periodicità annuale del bilancio dello Stato.
FP–CGIL – Monica Bellisario
CISL-FPS – Adriano Leone
UIL–PA – Mario Rau
Vi pubblica il testo del disegno di legge sul Federalismo fiscale approvato dalla Camera il 24 u.s.. Il testo si trova ora al Senato col n° 1117-B.
LA FP CGIL TOSCANA SUI PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI
Si pubblica l’articolo uscito oggi sulla Repubblica di Torino nel quale la responsabile aziendale della FPCGIL Medici Clara Peroni denuncia la situazione delle Molinette dove i medici hanno raggiunto 156.000 ore di straordinario non retribuito e le perfomance sono sempre più scandite dai numeri con stress aumentato, terreno fertile per gli incidenti.
PROGRESSIONI ECONOMICHE
RISULTANZE DELLE DOMANDE ON LINE
Nel prendere in esame le “risultanze ottenute in automatico dal sistema applicativo utilizzato per le procedure di sviluppo economico e prodotte sulla base di quanto dichiarato nelle domande di partecipazione pervenute in via telematica” non può non riscontrarsi la presenza di forti criticità sul alcune progressioni economiche.
Questa O.S. ritiene che per fare una corretta e seria valutazione bisognerà attendere la “vera graduatoria” dopo che verranno espletati da parte degli organi preposti, controlli rigorosi e completi su tutte le graduatorie, delle dichiarazioni immesse nella domanda telematica.
Comunque sin da subito si può evincere un fatto, ritenuto quantomeno inopportuno e da stigmatizzare, seppure legittimo, che molti neo dirigenti che avevano poco prima firmato il contratto, ex funzionari di questa amministrazione, hanno ritenuto di dover presentare una domanda per l’attribuzione di una posizione economica di cui non usufruiranno se non per pochi mesi di arretrati, togliendo, molto probabilmente, il posto a molti colleghi.
Roma, 21 gennaio 2011
Il Coordinatore nazionale FP CGIL
Ministero del lavoro e delle politiche sociali
Giuseppe Palumbo
CHI TUTELA GLI ISPETTORI?
Sig. Ministro, Lei, recentemente, ci ha ricordato che l’azione ispettiva deve seguire la logica della protezione dei diritti fondamentali delle persona e dei lavoratori.
Naturalmente, quando si tratta di garantire i diritti dei lavoratori non possiamo che trovarci d’accordo, ma ci domandiamo nella categoria dei lavoratori rientrano anche gli Ispettori del Lavoro?
Poiché quasi quotidianamente Lei interviene su molti argomenti, a volte non proprio inerenti al suo dicastero, troviamo piuttosto strano che non abbia sentito la necessità di chiarire la posizione del Ministero rispetto agli attacchi subiti dagli Ispettori del Lavoro e alla conseguente messa in discussione del ruolo istituzionale degli organi ispettivi come garanti della legalità complessiva del mondo del lavoro senza la quale non può esservi sviluppo e futuro per il paese.
Per questi motivi ci permettiamo di chiederLe:
– a seguito della vicenda, apparsa sulla stampa nazionale, che ha riguardato l’Assessore allo Sport della Regione Lombardia contro un “Suo” Ispettore non ritiene di dover intervenire a difesa dell’autorevolezza degli Uffici Territoriali del Ministero da Lei diretto e, naturalmente, della dignità di chi ogni giorno, con sacrifici personali, tenta di far rispettare la legge?
– è più importante mantenere buoni rapporti con gli alleati politici, che pretendere rispetto per i propri funzionari?
– a seguito delle numerose notizie di aggressioni, minacce ed insulti subiti dagli Ispettori del Lavoro e dai Funzionari Amministrativi, su tutto il territorio nazionale, non ritiene sia il caso di assumere una posizione ferma a difesa di chi ogni giorno si trova in prima linea nella lotta al lavoro nero e nell’azione di contrasto del fenomeno degli infortuni sul lavoro?
– Lei ha pensato a qualche forma di tutela, anche di tipo legale, da fornire agli Ispettori nei casi in cui si dovessero trovare coinvolti in denunce, chiaramente tendenziose, derivanti dalla loro azione istituzionale?
– non è, finalmente, venuto il tempo di predisporre una forma di assicurazione per la responsabilità civile che possa tutelare gli Ispettori del Lavoro e i Funzionari Amministrativi a fronte di una attività che diventa ogni giorno più complicata?
Se non verranno chiare risposte a queste domande, non potremo che comprendere il sentimento di “solitudine” che investe gran parte del personale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Alle lavoratrici e ai lavoratori, tuttavia, diciamo che la CGIL non lascerà mai solo chi, ogni giorno, lavora per difendere la legalità in questo paese.
Roma, 4 aprile 2011
Il Coordinatore nazionale FP CGIL
Ministero del lavoro e delle politiche sociali
Giuseppe Palumbo
P.s.: I Direttori Generali per l’Attività Ispettiva e per l’Innovazione Tecnologica hanno “promulgato”, tramite circolare, che entro il 4 aprile 2011 deve essere “obbligatorialmente” utilizzato, su tuttto il territorio nazionale lo “SGIL”; a tale proposito vogliamo ricordare la circolare del 29 luglio 2009 della Direzione Generale per l’Innovazione Tecnologica e la Comunicazione – avente per oggetto: avviamento software applicativo per la vigilanza – che nell’ultimo capoverso dice:
“Si precisa che questa attività è assulutamente propedeutica all’utilizzo in esercizio della applicazione e pertanto deve essere svolta con cortese sollecitudine entro la data del 3 agosto 2009. A partire da tale data il sistema entrerà in produzione e gli Uffici non profilati non potranno utilizzarlo.”
Ci sembra che sia passato solo poco più di un anno e mezzo e molti problemi sono ancora irrisolti (ultima ora – ci risulta che in questo momento il software “SGIL” è ancora in manutenzione e pertanto non utililizzabile).
TANTI ARGOMENTI TANTE DOMANDE … QUALCHE RISPOSTA.
In data 1° giugno si è tenuto l’incontro previsto fra le OO.SS. e il Segretario Generale.
Il Segretario Generale dopo aver ribadito che la definitiva formulazione del Decreto sul federalismo fiscale dovrebbe garantire il ruolo dell’Aci fino alla scadenza delle convenzioni in atto ha illustrato alcune progettualità finalizzate a rafforzare il ruolo pubblico dell’Ente oltre che a reperire nuove risorse economiche.
In particolare ha esposto i seguenti progetti:
* Collaborazione con l’Agenzia delle Entrate sul riordino della imposta r.c. auto.
* Mediazione nelle controversie civili e commerciali.
* Fermo amministrativo
* Modifica ordinamento dei servizi
* Riassetto federazione Aci
Collaborazione Agenzia delle Entrate
Il Segretario Generale ha sottolineato l’importanza che nel Decreto sul Federalismo fiscale le operazioni di riscossione della imposta R.C. auto siano state assegnate all’Agenzia delle Entrate in quanto con essa ACI ha già stipulato una Convenzione finalizzata alla collaborazione per la gestione anche di queste attività.
I tempi per la realizzazione del progetto non sono certi poiché la materia deve essere ancora disciplinata nel dettaglio da un apposito decreto attuativo.
Mediazione nelle controversie civili e commerciali
In base alla normativa vigente in materia ACI intende proporsi come organismo di conciliazione nelle controversie nel settore automobilistico. Tale progetto potrebbe rafforzare e completare il profilo della funzione pubblica dell’Ente oltre che garantire nuove entrate.
Fermo Amministrativo
Sono in corso interlocuzioni con il MEF e Equitalia al fine di razionalizzare e normalizzare il sistema delle cancellazioni dei fermi amministrativi .
Il progetto prevede la contestualità delle operazioni di estinzione del debito e di cancellazione del fermo.
La realizzazione dell’obiettivo comporterebbe per il cittadino una importante semplificazione delle procedure e per ACI la certezza di un archivio sempre più aggiornato.
Ordinamento dei servizi
L’Amministrazione, per rispondere a esigenze di maggiore efficienza, ritiene necessario dotarsi di un nuovo assetto nella organizzazione.
Gli interventi riguarderanno le strutture sia centrali che periferiche.
Riassetto Federazione.
L’Amministrazione ha avviato delle riflessioni, costituendo anche gruppi di lavoro, allo scopo di verificare quali interventi adottare per incidere fin da ora sulle situazioni più critiche ed per operare, in seguito, una più radicale riforma dell’assetto federativo.
Le scriventi OO.SS., pur considerando positivamente le iniziative intraprese, si riservano una più compiuta valutazione al momento in cui le progettualità illustrate arriveranno a definizione.
Riteniamo, comunque, che la valutazione non potrà prescindere dal quadro complessivo che si verrà a delineare anche in considerazione dei necessari interventi in tema di:
* politiche di bilancio che non dovranno avere alcuna ricaduta sul personale;
* governance delle società collegate che dovrà corrispondere ai dettami del controllo analogo;
* gestione del credito all’interno della Federazione il quale dovrà essere concretamente esigibile anche a costo di interventi radicali sugli AA.CC. debitori.
Appare poi necessaria maggiore oculatezza in scelte gestionali come l’introduzione del SAP del quale non sono ancora chiari i costi effettivi, mentre sono ben chiare le ripercussioni negative su tutti gli Uffici dell’Ente.
Attendiamo, poi, di conoscere gli esiti della operazione di cessione del patrimonio immobiliare da ACI a PROGEI S.p.a. su cui il Segretario Generale ha riferito che si è ancora nella fase di stima degli immobili e , che comunque, prima della deliberazione che dovrebbe essere sottoposta al Consiglio Generale di ottobre, che riguarderà una parte degli immobili, verrà rispettato quanto previsto in sede di concertazione in tema di consultazione delle OO.SS.
Roma, 6 giugno 2011
FP CGIL ACI FP CISL ACI UIL PA ACI ACP CISAL FIALP ACI RdB P.I. ACI
(D. Figliuolo) (M. Semprini) (S. Pagani) (L. De Santi) (R. Sirano)
A TUTTO IL PERSONALE
Ieri le OO.SS. hanno ricevuto copia dello schema di direttiva in materia di incarichi ai dipendenti del Ministero delle Infrastrutture (di seguito allegato) e ieri sera sono state convocate dal Capo di Gabinetto per definire le modalità di costituzione delle commissioni per le gare delle concessionarie (appalti per lavori, fornitura, servizi) in attesa dell’emanazione della direttiva.
La soluzione proposta dall’Amministrazione è di usare, in via transitoria, la banca dati dei funzionari che hanno chiesto di essere inseriti per quanto riguarda l’area C ed il personale di area A e B (che avranno le funzioni di segretario di commissione a cui dovrebbe essere corrisposto un gettone pari a € 100,00 a seduta) dovrà essere individuato con criteri di massima trasparenza dai Provveditori e Direttori Generali. Le commissioni dovrebbero sedici ubicate nelle regioni dove si trovano le concessionarie e, quindi, sarà individuato, in via prioritaria, il personale in servizio nelle regioni interessate.
Come FP CGIL, dovendo istituire tali commissioni con urgenza, e per non bloccare il tutto, abbiamo chiesto che la transitorietà, comunque, sia tale e non diventi definitiva e che vengano date delle regole chiare e leggibili per tutti.
Per questa fase abbiamo chiesto di utilizzare i principi dello schema della direttiva per gli incarichi. Su tale schema abbiamo espresso un primo giudizio positivo e, seppure con qualche aggiustamento minimale, riteniamo che tale direttiva pone, finalmente, un punto fermo sulla giungla retributiva che si è creata con la “consueta”concessione di incarichi.
Inoltre, lo schema della direttiva pone essenziali punti di chiarezza e trasparenza.
Come FP CGIL, inoltre, condividiamo in pieno principi generali quali la rotazione e la previsione di tetti retributivi.
Il nostro auspicio è che la direttiva non subisca stravolgimenti visto che costituisce un cambiamento importante nel sistema di assegnazione degli incarichi.
La FP–CGIL ha chiesto che, una volta firmata, la direttiva sia notificata a tutti i dipendenti considerato che spesso molti uffici non danno alcuna comunicazione su circolari, direttive e altro. Infatti, la lettera del 30 novembre 2006 che istituiva la banca dati in alcuni uffici non è stata portata a conoscenza del personale, infatti è rintracciabile solo sul sito del ministero.
Abbiamo aderito, con spirito confederale, alla richiesta della quasi totalità delle Organizzazione Sindacali che hanno chiesto alcuni giorni per presentare le proprie osservazioni alla direttiva.
Allegato al comunicato vi inviamo lo schema della direttiva consegnataci per le eventuali osservazioni.
Roma, 13 Aprile 2007
p.FP–CGIL ( coord.naz.)
Gianni Massimiani
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Schema di direttiva in materia di incarichi ai dipendenti del Ministero delle Infrastrutture:
Ai lavoratori e agli iscritti CGIL del ministero del
Lavoro e della P.S. e del ministero della Solidarietà
Sociale
Alleghiamo l’Accordo economico del Fondo Unico di Amministrazione anno 2006 firmato in data 13 giugno 2007.
Al riguardo, ci sembra utile evidenziare che, il tetto limite di assegnazione delle quote pro capite negli accordi riferiti agli anni precedenti fissato a 3000 euro è stato, in questo accordo, innalzato a 3800 euro, per il semplice e positivo fatto che rispetto al pregresso sono state rese disponibili più risorse.
Il Coordinatore nazionale FP CGIL
Ministero del lavoro e delle politiche sociali
Giuseppe Palumbo
Roma, 26 giugno 2007
Approvato dalla 12ª Commissione Igiene e sanità, nella seduta n. 100 del 17/07/2007, il ddl sulla libera professione.
La commissione Sanità del Senato, presieduta dal senatore Marino, ha approvato ieri il disegno di legge sulla libera professione intramuraria.
La Commissione ha inoltre deciso di richiedere, alla Presidenza del Senato, il trasferimento del disegno di legge n. 1598 alla sede deliberante per accelerare i lavori parlamentari. Ciò significherebbe il passaggio diretto all’altro ramo del Parlamento del ddl.