Si pubblica il sesto bollettino informativo sullo stato del rinnovo del contratto della dirigenza medico-veterinaria all’Aran per il biennio economico 2008-2009. Si allegano il testo della bozza generale oggi consegnata dall’Aran e la bozza sulla parte disciplinare .
A TUTTI I LAVORATORI DELLA GIUSTIZIA
IPOTESI DI ACCORDO STRALCIO DEL C.C.I DELLA GIUSTIZIA
NON C’E’ NULLA DI OPERATIVO
L’ARAN RIMANDA INDIETRO L’ACCORDO PER MODIFICHE
Abbiamo ricevuto una convocazione da parte dell’Amministrazione della Giustizia per procedere alle modifiche dell’Ipotesi di Accordo stralcio del C.C.I. a seguito di alcuni rilievi fatti dall’ARAN.
Ciò significa che quindi c’è spazio, modo e tempo per combattere l’accordo che inopinatamente l’Amministrazione ha firmato con la CISL e l’UNSA-SAG, e contro il quale abbiamo scioperato compatti il 5 febbraio scorso.
L’unica strada per riformare la giustizia è quella della ricomposizione dei profili professionali e della riqualificazione di tutto il personale.
La nostra lotta continua: partecipiamo convinti alle iniziative messe in campo nei prossimi giorni per la giustizia e per i diritti di chi ci lavora.
Roma, 22 febbraio 2010
Di seguito il comunicato Stampa relativo alla vertenza che nella Regione Sicilia, stanno effettuando i lavoratori dell’Arsenale Militare di Siracusa, rivendicando quel lavoro, che come specificato nella lettera di ieri, a seguito dell’incontro al Gabinetto del Ministro, la FPCGIL Difesa da anni rivendica.
Vi pregherei di diffondere la notizia al fine di portare a conoscenza dei lavoratori civili della Difesa, che la FPCGIL Difesa, non ha dimenticato di essere ancora in attesa di una “fantomatica” riorganizzazione degli Arsenali Militari per un loro efficientamento.
Roma, 03 dicembre 2010
FP CGIL DIFESA
Noemi Manca
Roma 09 Ottobre 2007
Ai delegati ed eletti RSU Fp Cgil
Ministero della Difesa
Vi informiamo che, così come preannunciato, ieri si è svolto l’incontro presso il Gabinetto del Ministro avente ad oggetto: gli aggiornamenti intervenuti nella legge finanziaria 2008 e i riflessi sul personale civile della riorganizzazione degli Uffici giudiziari militari.
L’introduzione alla riunione da parte del sottosegretario Verzaschi ha da subito delineato il clima di tensione rispetto a quanto comunicateci nella riunione del 28 settembre e quanto da tutti letto nel testo licenziato dal Consiglio dei Ministri rispetto agli impegni per la Difesa.
Il sottosegretario ha espresso le difficoltà che la Difesa incontra presso il Consiglio dei Ministri nelle proposte formulate, ma ha manifestato un atteggiamento positivo per una riformulazione delle stesse.
Nell’ascoltare le motivazioni che l’Ufficio Legislativo ha esposto per la mancata approvazione delle proposte formulate, ci riferiamo alla stabilizzazione dell’incremento a regime del FUA, al ripristino dell’indennità di trasferta e al passaggio tra aree, il sindacato ha ribadito l’esiguità degli importi per l’attuazione di queste sentite e motivate proposte per il personale civile della Difesa.
Nonostante l’apprezzamento per la volontà politica dimostrata nel formulare ed argomentare le richieste per la legge finanziaria 2008, abbiamo chiesto di venire informati su tutte le iniziative che verranno poste in essere per l’attuazione delle proposte.
Abbiamo chiesto che ci sia un preciso impegno politico affinché entro il mese di ottobre le nostre richieste vengano inserite nella finanziaria e ove ciò non si verificasse, il sindacato metterà in atto tutte le iniziative di lotta che riterrà opportune.
Il sottosegretario nel comprendere le nostre richieste ha ribadito che sia il vertice politico, che l’Amministrazione, si adopereranno per emendare la finanziaria ed inserire quelle richieste che i lavoratori legittimamente si aspettano.
Quindi chiediamo ancora una volta:
* Stabilizzazione del finanziamento per le missioni all’estero dei 10 milioni di euro ad integrazione FUA;
* Ripristino dell’indennità di trasferta;
* Stanziamento per la riqualificazione del personale(passaggi tra aree);
* Sblocco del turn over;
* Finanziamenti per la funzionalità e il rilancio degli stabilimenti dell’Area Tecnico Industriale della Difesa;
* Stabilizzazione dei precari.
Per quanto riguarda il secondo punto all’ordine del giorno, “giustizia militare” la CGIL ha ribadito come sia mancata l’informazione preventiva così come previsto dalla normativa vigente e dal memorandum d’intesa sottoscritto il 3 luglio, che in casi di riorganizzazione prevede appunto il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali.
Per il provvedimento inserito in finanziaria “contenimento dei costi della giustizia militare” il sindacato ha espresso in primo luogo, delle perplessità sui risparmi che da tale provvedimento deriverebbero e poi, relativamente ai riflessi sul personale civile è stato evidenziato come nella disposizione non si sia tenuto conto del personale amministrativo che comunque opera nelle strutture della giustizia militare.
Per gli Enti in soppressione è prevista una fase di confronto sindacale successiva, in tale occasione la CGIL opererà affinché siano attuate tutte le tutele previste e sia garantita la migliore ricollocazione possibile del personale soggetto a processo di ristrutturazione.
Fp Cgil Difesa
Noemi Manca
Riordino degli Istituti di istruzione per il personale del ruolo Appuntati e Carabinieri
L’assurda ed immotivata esclusione della FP CGIL dalla contrattazione integrativa da parte dell’Agenzia delle Entrate sta provocando una serie di reazioni a catena che investono i Direttori Regionali ed i direttori di uffici locali che, in virtù della loro autonomia decisionale e libertà di pensiero (sic) si adeguano puntuali alla decisione del grande capo.
Da parte di qualche dirigente ci saremmo aspettati una posizione più critica e democratica. Sbagliavamo!
L’interesse dell’Agenzia, in questa fase di grandi sconvolgimenti organizzativi è di mettere il bavaglio al dissenso e di limitare la partecipazione democratica.
Pertanto sosterremo, sia sindacalmente che legalmente, tutte le iniziative che i responsabili territoriali e di posti di lavoro adotteranno nei confronti della Dirigenza Regionale e Locale per affermare il diritto/dovere della FP CGIL a sedersi ai tavoli di confronto, a partire da Piemonte e Puglia.
Roma 27 febbraio 2009
BERLUSCONI CHIAMA… L’INAIL SI INCHINA
Abbiamo appreso, non senza qualche stupore, che nell’intervento effettuato nel corso dell’Assemblea annuale di Confartigianato, il Presidente del Consiglio Berlusconi si sia prodotto in un pesante attacco nei confronti dell’Istituto definendo “scandalose” le tariffe Inail applicate a tale categoria produttiva e sollecitando un’immediata iniziativa tesa a ridurre l’onere tariffario per il mondo artigiano.
Pur valutando di per sé non negativamente il concetto che un Ente pubblico come Inail si faccia promotore di iniziative mirate al rilancio di settori produttivi essenziali per il nostro sistema economico, ciò che poco o nulla ci convince è relativo al fatto che, a fronte di un’esplicita richiesta del Governo, l’Inail nello spazio di poche ore, si sia subito fatto carico della sollecitazione “aderendo senza esitazioni” alla richiesta del Presidente del Consiglio.
E’ del tutto evidente come l’immediata risposta e la totale disponibilità ad intervenire sulla questione appare, in assenza di valide e motivate giustificazioni, da un lato, come un’assunzione di responsabilità rispetto alle scelte fin qui attuate dall’Istituto sconfessandone palesemente l’operato; dall’altro ponendo l’Istituto in una situazione di debolezza a fronte di eventuali nuove “sollecitazioni”.
Ci permettiamo, inoltre, di fare una domanda. Perché a seguito di pressanti, ripetute istanze di coloro i quali, riteniamo con qualche ragione in più, richiamano maggiore attenzione rispetto alle tutele nei confronti dei lavoratori infortunati e tecnopatici, l’Inail non si è ancora mostrato sensibile a recepire immediatamente tale istanza? Attendiamo fiduciosi …….. non senza perplessità e preoccupazione.
La vicenda, peraltro amplificata dai telegiornali e dalla carta stampa, ha reso trasparente un clamoroso rapporto di causa ed effetto (il Governo chiama – Inail risponde) ponendo, per l’ennesima volta ed in maniera sempre più pervasiva, il problema dell’autonomia che Istituti come l’Inail hanno via via perso nel corso di questi ultimi anni e soprattutto durante i Governi guidati dal centrodestra.
Crediamo che si debba prestare ancora più attenzione al problema dell’autonomia anche in previsione di ciò che potrà comportare l’eventuale approvazione dello schema di decreto legislativo attuativo della legge 15/2009 (cd. Legge Brunetta).
Non può sfuggire a nessuno, leggendo attentamente gli articoli del decreto, il ritorno ad una forte centralizzazione del potere contrattuale; inoltre, quando si prevedono interventi di soggetti esterni ed indipendenti su materie proprie della contrattazione, quando si ipotizza la modifica sostanziale del comitato di settore che opererà sotto la diretta dipendenza del Presidente del Consiglio attraverso il Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’innovazione in cui il parere delle singole amministrazioni è ridotto al solo parere consultivo, quando il controllo strategico ed il monitoraggio è demandato alla legge sottraendolo al patrimonio degli Enti, è di tutta evidenza che, vicende come quella relativa alla “sollecitazione” del Presidente del Consiglio diverranno prassi comune una volta approvato lo schema del decreto Brunetta.
Significa tornare indietro di parecchi anni quando invece sarebbe necessario guardare avanti per dare efficienza e qualità ai servizi che una Pubblica Amministrazione deve offrire per rispondere ai bisogni e ai diritti di ogni cittadino che quotidianamente con essa si misura.
Roma, 15 giugno 2009
IL COORDINATORE NAZIONALE
FP CGIL INAIL
Roberto Morelli
A seguito della nostra istanza del 23.09.2009, prendiamo atto dell’autorevole intervento del Sottosegretario presso il Gabinetto del Ministro dell’Economia (vedi allegato) ed auspichiamo che tale iniziativa possa sortire in tempi brevi l’erogazione degli emolumenti in argomento.
Rimaniamo in attesa di ricevere tempestivamente comunicazione della sottoscrizione del decreto di attribuzione delle risorse.
Roma, 24 settembre ’09
COORDINAMENTI NAZIONALI – MINISTERO DELLA DIFESA
FP CGIL CISL FP UIL PA
Noemi Manca Ruggero Bellotto Sandro Colombi
Ai Colleghi INAIL
Ai Colleghi della PA
Il 19 luglio 2010 si è svolta presso l’Auditorium l’assemblea dei lavoratori INAIL così come richiesto a tutte le OOSS con la presentazione delle firme dei colleghi della Direzione Generale di P.le Pastore.
La richiesta dei lavoratori di parlare con tutti i sindacati è nata dall’ennesima bastonata ricevuta con la nuova manovra finanziaria: blocco dei contratti fino al 2013 compreso, limite degli emolumenti ricevuti nel 2010 anche per il 2011, 2012 e 2013, etc., questo argomento ha rappresentato solo lo stimolo iniziale della discussione che ha avuto successivamente un respiro più ampio sul Sistema Italia in generale.
Sono stati presenti all’incontro la UIL, la CGIL, la RdB e la CISAL mentre la CISL ha deciso di non intervenire spiegando le proprie ragioni con un comunicato ai propri iscritti (vedi comunicato*).
Nell’introduzione dell’assemblea è stato chiarito che l’incontro doveva evitare di diventare uno “sfogatoio” per le lamentele di tutti, specialmente riguardo i provvedimenti gravosi per il personale INAIL decisi dal governo antecedentemente alla manovra finanziaria. Nonostante ciò è stata fatta una rapida sintesi dei principali eventi che si sono succeduti a partire dalla Riforma Brunetta in poi e cioè: il pagamento delle malattie, la riduzione dello stipendio accessorio (sistema premiante), il blocco della contrattazione (rinnovo per legge), la meritocrazia senza garanzie, l’aumento dei carichi di lavoro conseguente la riduzione dei lavoratori che non vengono sostituiti, l’aumento dei tempi di decorrenza delle pensioni per lo slittamento delle finestre, etc., con l’ipotesi di scenari anche peggiori per il futuro.
E’ stato chiesto ai sindacati presenti di fare fronte unico sugli obiettivi comuni perché le iniziative di lotta intraprese in modo frammentario perdono di efficacia. La strategia deve essere unitaria e condivisa instaurando relazioni intersindacali basate sul rispetto reciproco ed il supermento della “logica dell’opportunismo” che in più occasioni ha deviato l’azione comune, come i risultati ottenuti negli ultimi tempi dimostrano.
Inoltre, è stato ribadito che nessun sindacato deve “strumentalizzare” ai propri fini questa iniziativa dei lavoratori ma, anzi, gli stessi devono adoperarsi per sostenerla e pubblicizzarla non solo tra i colleghi INAIL ma anche verso i colleghi delle altre P.A. allo scopo di sensibilizzare e di far prendere maggiore coscienza della situazione attuale.
I problemi presentati dai lavoratori non hanno riguardato solo quelli contingenti sopra ricordati o il tema cocente dell’ultimo momento sui criteri discrezionali dell’attribuzione delle posizioni-organizzative, ma hanno spaziato sul Sistema Italia in generale: la crisi economica, la crisi morale, il mercato del lavoro e il futuro delle nuove generazioni. Ciò nella consapevolezza che solo un’azione comune può sperare di avere successo in un cambiamento di rotta.
Alcuni dei presenti hanno rilevato che in assemblea c’erano meno persone di quelle che avevano firmato la richiesta d’incontro con i sindacati e questo ha evidenziato la mancanza di una coscienza collettiva condivisa e l’esigenza di una capillare sensibilizzazione anche interna tra i colleghi INAIL sui temi in discussione.
Tutti i sindacati presenti hanno concordato sull’attuale gravità dello stato dei dipendenti pubblici e dopo una prima iniziale difesa delle proprie posizioni e azioni da parte di alcuni, si è rapidamente passati a riconoscere, ad eccezione di RdB, (che ha sostenuto che l’unità dei lavoratori si basa sui contenuti e che allo stato non ci sono le condizioni politiche per arrivare ad una unità sindacale*), l’esigenza di superare i propri particolarismi e specificità per andare invece verso un’azione unitaria adeguata a fronteggiare con efficacia lo stato delle cose e far uscire i dipendenti pubblici dall’isolamento in cui si trovano a seguito delle politiche denigratorie di cui sono oggetto. La progressiva perdita dei diritti è stata individuata come la minaccia principale da combattere per salvare la democrazia del nostro paese e il futuro dei nostri figli.
E’ stata ripetutamente apprezzata questa iniziativa da parte dei lavoratori quale segnale inequivocabile di una mutata volontà rispetto allo “stato di torpore” e passività in cui sembrava che i lavoratori dell’INAIL si adagiassero da tempo.
Numerosi sono stati gli interventi “appassionati” dei colleghi e le proposte di nuove forme di lotta anche in alternativa allo sciopero che, almeno nei confronti dell’attuale maggioranza di governo, non sembra sortire effetti tangibili. Tra le proposte più interessanti che si potrebbero prendere in considerazione ci sono le possibili attività di divulgazione, volte all’interno e all’esterno verso i cittadini, come le assemblee aperte a tutti il sabato mattina, gli incontri con i rappresentanti delle OOSS delle altre P.A., la pubblicazione sui maggiori quotidiani delle ragioni dei dipendenti della P.A., lo sciopero dei consumi, la notte bianca dei dipendenti pubblici, etc. etc.
L’assemblea si è conclusa con l’impegno di pianificare i prossimi incontri in modo tale da dare continuità e forza all’iniziativa comune.
Infine, la riunione si è conclusa con la chiara volontà di dire BASTA alle politiche che offendono e screditano i dipendenti pubblici penalizzandoli moralmente, oltre che economicamente, come pure di RIALZARE LA TESTA e riconquistare la dignità perduta.
I lavoratori INAIL dell’assemblea del 19 luglio 2010
* testo inserito a cura dei sindacati
A seguito della riunione del 09.6.2010 e del resoconto di riunione siglato da CGIL–CISL e UIL, questo Coordinamento Nazionale prega tutti i territori coinvolti nella riorganizzazione di cui abbiamo avuto informativa, di inviare le eventuali trattative che su iniziativa dello Stato Maggiore Esercito – Enti periferici sono state avviate.
Ribadendo quanto rappresentato dalle OO.SS. in sede di riunione del 9.6.2010 e di quanto comunicato ai territori in data 10.6.2010 (allegato).
Roma, 07 ottobre 2010
FPCGIL DIFESA
Noemi Manca
“Il Governo Berlusconi ha impresso una svolta centralista all’organizzazione, alla governance e alle relazioni sindacali nella pubblica amministrazione. Un centralismo operato attraverso la controriforma Brunetta a suon di norme molto vincolanti per dirigenti e amministratori che, unite al sedicente federalismo, hanno ristretto il perimetro di azione di Enti Locali ormai soffocati dai tagli indiscriminati”. Queste le parole pronunciate da Rossana Dettori, Segretaria Generale della Fp-Cgil Nazionale, nel suo intervento all’iniziativa promossa dall’Fp-Cgil Veneto, “Un patto per i diritti del lavoro e di cittadinanza. Rilancio del ruolo della contrattazione integrativa”, a cui ha preso parte, tra gli altri, il Sindaco di Venezia Giorgio Orsoni.
“Lo dico con chiarezza – aggiunge Dettori – in un terra che ha bocciato Brunetta nelle urne e che spesso subisce il populismo leghista: questo
centralismo causerà maggiore tassazione e servizi peggiori, Autonomie Locali meno autonome e più burocratiche. Gli amministratori sanno di non poter governare con norme che depotenziano il ruolo della dirigenza e tagliano fuori i lavoratori. Da Anci, Upi e Regioni infatti non abbiamo avuto la chiusura e l’arroganza che ha invece caratterizzato l’azione del Governo, ma un’attenzione ai problemi del lavoro e alla tenuta dei servizi che è frutto di una maggiore conoscenza della realtà, del rapporto diretto con i cittadini e i loro problemi”.
“Va costruita una proposta di riforma dal basso che produca risparmi attraverso la valorizzazione delle competenze, ad esempio con l’abolizione delle consulenze e l’utilizzo di risorse interne, e che punti all’efficientamento e alla modernizzazione, attraverso una digitalizzazione vera, ovvero finanziata e il più velocemente possibile. Ma soprattutto va sbloccato il contratto dei lavoratori delle Autonomie Locali e messa in campo una contrattazione di secondo livello che investa sulla partecipazione dei lavoratori all’organizzazione degli uffici. Il cambiamento – conclude la Segretaria Generale – non può essere calato dall’alto e portato avanti senza strumenti di partecipazione”.
Venezia, 26 maggio 2011
Lettera dell’Avv. Li Gotti alle OO.SS.