In allegato comunicato stampa unitario, lettera unitaria e la piattaforma elaborata unitariamente a seguito degli impegni assunti con il documento dello scorso febbraio .
Roma 27 Maggio 2009
Nota Europea sulla situazione rispetto all’entrata in vigore del Trattato di Lisbona A cura di Andrea Albertazzi e Roberto Montefusco – Ufficio CGIL Bruxelles 8 dicembre 2009.
Il 1 dicembre 2009, in seguito all’esito del secondo referendum irlandese e alla ratifica della Repubblica Ceca, entra in vigore in tutti i 27 paesi dell’Unione Europea, il Trattato di Lisbona. Il movimento sindacale europeo è e sarà impegnato a valutarne le ricadute positive e negative sui processi decisionali e le possibilità per il consolidamento e l’ampliamento dei diritti sociali.
Enzo Bernardo Ufficio Internazionale Fp Cgil
Pubblichiamo di seguito il testo del comunicato stampa
La Funzione Pubblica CGIL Nazionale e la Fondazione “Luoghi comuni” hanno promosso per il giorno 22 maggio alle ore 10.00, a Roma – sala delle Carte geografiche, Via Napoli, 36 – un seminario di approfondimento sui risultati elettorali del 13 e 14 aprile 2008 dal titolo “Il voto del lavoro dipendente e dei pensionati” .
La presentazione del seminario sarà fatta da P. Leon – Presidente del Comitato Scientifico della Fondazione e da S. Ruggini Presidente della Fondazione. Il relatore sarà il Dott. C. Buttaroni, sociologo e politologo.
Al seminario parteciperanno: G. Berni, P. Bertoletti, S. Chiloiro, A. Cotugno, L. D’Isabella, P. Errico, W. Fabiocchi, F. Fammoni, V. Fedeli, G. Folegatti, M. Fuso, A. Genovesi, A. Giacobbe, R. Ghiselli, A. Gramolati, M. Guzzonato, V. La Monica, M. Mariotti, F. Martini, M. Maolucci, A. Megale, M. Moccia, A. Morselli, D. Pivanti, C. Podda, N. Rocchi, O. Rosati, W. Schiavella. F. Solari, I. Tripi, E. Viafora.
Roma, 20 maggio 2008
FP CGIL CISL/SINADI UIL FIALP CISAL RDB
I lavoratori nell’analizzare l’attuale situazione politica contestano fortemente le scelte del governo in merito alle politiche lavorative.
Si ritiene che queste scelte non costituiscano un modello economico alternativo all’esistente ma un attacco al pubblico impiego finalizzato al suo smantellamento.
Per quanto riguarda il nostro ente i lavoratori esprimono serie preoccupazioni per l’attuale condizione politica che non sembra tener in giusto conto le problematiche del personale sia di ruolo sia precario.
A tal proposito si fa presente che alla semplice richiesta d’informazioni fatta dalle OO.SS. e da tutto il personale, il Presidente dott. Barra, ha reagito in modo spropositato alzando la voce e scappando in maniera isterica dal suo ufficio.
Questi atteggiamenti non possono far altro che alzare la conflittualità tra l’ente ed il personale e di questo il dott. Barra ne sarà il responsabile.
Ribadiamo il nostro no deciso alle scelte del governo in merito alle politiche lavorative che riteniamo un attacco a tutto il mondo del lavoro.
A tal proposito chiediamo alla parte politica che governa l’ente di pronunciarsi sulle scelte del governo in merito al pubblico impiego.
Per quanto riguarda il precariato si rinnova la richiesta d’incontro urgente fatta da tutte le sigle sindacali per sapere se l’organo politico ha attuato tutta la prassi prevista dalla finanziaria precedente e quali passi ulteriori ritiene attuare per la stabilizzazione di un personale gia fortemente penalizzato.
In merito si ricorda che le OO.SS., consapevoli di tutti i soprusi e le vessazioni che sembrano aumentare, contro il personale precario,
DIFFIDA CHIUNQUE
nel proseguire con questi comportamenti. Aumenteremo la vigilanza e se le angherie non cesseranno ci doteremo di strumenti adeguati per affrontare la situazione.
I sindacati, su mandato dell’assemblea, confermano lo stato d’agitazione e ritengono questo comunicato come informativa ai sensi della L.146.
Le OO.SS. stabiliranno un calendario delle iniziative di lotta, compatibilmente con quelle nazionali, con la determinazione che se non ci saranno risposte dovute si procederà a forme di lotta più aspre.
Roma, 14 ottobre 2008
FP CGIL CISL/SINADI UIL FIALP CISAL RDB
Di fronte alla platea dei giovani del Pdl, il Presidente del Consiglio ha fornito notizie distorte sulla Giustizia.
Si racconta che si sta procedendo alla digitalizzazione e all’informatizzazione degli atti giudiziari e che sono state emanate riforme che produrranno l’accelerazione dei tempi dei processi.
La verità è che i fondi per l’informatizzazione sono stati tagliati e che non basteranno a portare a termine i progetti già avviati; la verità è che le riforme del processo civile, nonché le nuove norme sui decreti di espulsione, andranno ad intasare gli uffici giudiziari già in difficoltà per la carenza di personale.
Nessuna accelerazione dei tempi dei processi e nessun investimento per la giustizia: presto alcuni uffici giudiziari saranno costretti a chiudere.
L’unica intenzione chiara di questo Governo, sulla Giustizia, è quella di attuare una riforma che riduca l’indipendenza della magistratura; altro che efficienza e promesse mantenute.
Roma, 10 settembre 2009
FP CGIL – UIL PA – FLP – RDB PI
Proclamiamo per l’intera giornata del 5 febbraio 2010 uno sciopero di tutto il personale degli uffici giudiziari.
Lo sciopero è a sostegno della vertenza sulla mancata riqualificazione e contro il nuovo Ordinamento professionale siglato dall’Amministrazione e dalla minoranza delle OO.SS che demansiona e dequalifica i lavoratori, separa le funzioni con il conseguente peggioramento del servizio ed il rallentamento dei tempi dei processi.
Nessuna riforma della giustizia è possibile senza la valorizzazione del personale, nuove assunzioni, investimenti adeguati ed un serio progetto di riforma che assicuri la modernizzazione, l’efficacia e la funzionalità del sistema.
Roma, 07/01/10
Illustri esponenti del governo in molteplici occasioni hanno affermato che sarà l’export a trainare la ripresa, stimandone una crescita del 4% nel 2010, nonché che ” il 2010 sarà un anno decisivo per le riforme per l’internazionalizzazione delle imprese italiane”.
Ma mentre sembra che i mercati recuperino e le esportazioni riprendano a crescere, il governo affonda l’attività dell’ICE, l’ente governativo che ha il compito di sostenere e promuovere le nostre imprese all’estero, non assicurando i fondi necessari al suo funzionamento.
Attualmente in esercizio provvisorio del bilancio, se l’Istituto non otterrà entro il prossimo aprile gli stanziamenti necessari per mantenere attiva la propria rete di uffici all’estero, si vedrà costretto a ridurre pesantemente la propria attività, chiudendo numerose unità operative e richiamando in Italia parte del proprio personale di ruolo.
E’ questo il supporto che il governo vuole dare alle nostre piccole e medie imprese che con fatica si affacciano sui mercati internazionali? E’ così che intende stimolare la ripresa economica?
E’ in questo modo che il governo vuole utilizzare la delega al riordino del settore?
Roma, 2 febbraio 2010
Il collegio dei revisori dei conti dell’Agenzia ha ratificato gli accordi sottoscritti il 5 di agosto rendendo possibile il pagamento del premio di produttività entro il mese di novembre. Non trova invece conferma la notizia del nullaosta sulla verifica delle risorse per le progressioni economiche all’interno delle aree, anche perché non è compito del collegio dei revisori rilasciare simili “autorizzazioni”.
Nel verbale d’intesa del 5 agosto l’Agenzia ha assunto l’impegno di verificare con non ben definiti “Organi di Controllo” “la misura delle risorse qualificabili come certe e stabili e utilizzabili per il finanziamento delle progressioni economiche”.
Allo stato attuale le risorse disponibili sono esigue, la richiesta sindacale avanzata il 5 agosto era di una certificazione da parte dell’autorità politica di risorse aggiuntive, per consentire una percentuale accettabile di progressioni economiche , anche in considerazione del maggiore impegno chiesto al personale nel combattere l’evasione fiscale, come stabilito dalla manovra finanziaria del 2010.
E’ stato firmato nei giorni scorsi il D.M. relativo al c. 165 del 2009. L’importo assegnato all’Agenzia delle Entrate ammonta a 128.141.000 euro, viene confermato il taglio di circa il 20% previsto dall’art. 67 della legge 133/2008, decreto Tremonti. Un vero furto, considerato che, dai dati forniti dall’Agenzia, il 2008 si è concluso con 6,9 miliardi di entrate, 8% in più rispetto al 2007, con 645 mila accertamenti su imposte Dirette, IVA e IRAP , + 29% rispetto al 2007:
+ Accertamenti + Entrate Tributarie = – Salario
In considerazione di ciò, l’avvio di una nuova stagione di progressioni economiche è ancora incerto e necessiterà probabilmente di una massiccia mobilitazione di tutta la categoria per raggiungere l’obiettivo che unitariamente tutti i sindacati si sono prefissati.
Siamo sempre più convinti che la conflittualità tra sindacati indebolisce la capacità di mobilitazione dei lavoratori, necessaria per contrastare il clima autoritario/ repressivo instauratosi negli uffici dell’Agenzia. Le iniziative dei Direttori Regionali dell’Emilia Romagna e del Piemonte trovano il loro brodo di coltura nel decreto Brunetta e nella sua scellerata campagna di odio nei confronti dei lavoratori pubblici. E’ un attacco senza precedenti alla dignità dei lavoratori. E’ il tentativo di importare negli uffici pubblici quanto Marchionne sta cercando di imporre agli operai di Pomigliano. E’ il tentativo di ridurre i lavoratori pubblici e privati a meri ingranaggi di un sistema che distrugge i diritti, il lavoro, il salario e mina alla base la convivenza civile.
Non comprendiamo come si possa inneggiare all’accordo di Pomigliano, che riduce i diritti e gli spazi di democrazia in fabbrica, e non capire che l’attacco ai dipendenti pubblici è in perfetta sintonia con quella logica. Non aver contrastato il ministro Brunetta, aver appoggiato le iniziative di Marchionne ha creato le condizioni per l’affermarsi delle loro elucubrazioni mentali negli uffici dell’Agenzia.
Riteniamo necessario, almeno nella difesa dei diritti e della dignità dei lavoratori, l’unità sindacale, partendo dalla richiesta unitaria delle convocazioni.
Roma, 21 ottobre 2010
FP CGIL Nazionale
Coordinamento Agenzia delle Entrate
Luciano Boldorini
Roma, 2 Gennaio 2008
Al Capo Dipartimento
Organizzazione Giudiziaria
Ministero della Giustizia
Dott. Claudio Castelli
p.c. Sottosegretario
Avv. Luigi Li Gotti
Ministero della Giustizia
Egregio Capo Dipartimento,
abbiamo ricevuto la sua nota avente per oggetto la stabilizzazione del personale in servizio a tempo determinato ai sensi della legge 242/2000 e cogliamo quindi l’occasione per argomentare il nostro dissenso sulle determinazioni che l’amministrazione intende assumere.
Come è noto la stabilizzazione del personale di cui alla sua nota deriva da una norma della finanziaria per il 2007, precisamente dai commi 519 e 521 anche se è il comma 519 in questo momento l’oggetto del contendere.
La norma intorno alla quale si discute contiene alcuni dati incontrovertibili.
La stabilizzazione avviene a domanda.
Alla stabilizzazione accedono i lavoratori con i seguenti requisiti: che siano in servizio a tempo determinato da almeno tre anni, anche non continuativi, o che conseguano tale requisito in virtù di contratti stipulati anteriormente alla data del 29 settembre 2006 o che siano stati in servizio per almeno tre anni, anche non continuativi, nel quinquennio anteriore alla data del 1 gennaio 2007.
Stabilito il requisito legato alla permanenza in servizio la norma introduce una condizione: purchè queste persone siano state assunte o con procedure selettive di natura concorsuale o previste da norme di legge. Le due fattispecie sono equiparate.
Potremmo fermarci qui per il caso che ci interessa, ma il legislatore ,diabolico, ha inserito una terza possibilità, si potrebbe dire una subordinata: fatto salvo il requisito temporale potrebbero esserci dei lavoratori assunti in maniera diversa da quelle legate ad una procedura selettiva di natura concorsuale oppure in forza di una legge. Ebbene in questo, solo, caso, il legislatore ha previsto che debbano essere espletate delle prove selettive.
Come si direbbe in diritto questa circostanza è pacifica.
Come l’ufficio legislativo del Ministero della Giustizia sia riuscito a formulare un parere difforme da ciò che si evince dalla lettura del comma 519, francamente ci sfugge.
Certamente la lettura di una sentenza del TAR Veneto potrebbe aiutare, pensi alla 3646/2007 ebbene questa sentenza stabilisce che: “il procedimento di formazione delle graduatorie per la stabilizzazione del personale precario ai sensi delle richiamate disposizioni normative, infatti non costituisce una procedura concorsuale in senso proprio, in quanto manca, rispetto agli aspiranti, non solo qualsiasi giudizio comparativo, ma anche qualsivoglia discrezionalità nella valutazione dei titoli di ammissione….”
Se invece si legge la sentenza 3746/2007 sempre del TAR Veneto ci si può fare una cultura sulle concessioni edilizie ma non sulla stabilizzazione del precariato.
Se qualcuno per sbaglio avesse invertito un numero, cosa che può sempre succedere, non ci sarebbero problemi, se invece qualcuno ha inventato una massima giurisprudenziale che non esiste la questione è notevolmente più complicata e si evidenzierebbe un problema gigantesco nell’amministrazione.
Ma riprendiamo il filo del ragionamento generale.
La norma non prevede per i lavoratori assunti in virtù della legge 242/2000 lo svolgimento di una procedura selettiva, ciò è dimostrato dal comportamento di altre amministrazioni nelle stesse condizioni del ministero della giustizia come ad esempio il ministero dei beni e delle attività culturali che infatti ha dato avvio alle procedure per la stabilizzazione del personale assunto in virtù delle leggi 448/98 e 61/98 esattamente nel modo da noi prospettato e cioè attraverso l’accertamento dei requisiti previsti dalla legge per l’accesso all’impiego. Per sua documentazione la circolare del ministero dei beni culturali che descrive il processo di cui parliamo è la numero 243 dell’11 ottobre 2007. La stessa Agenzia del Territorio si è comportata nel modo da noi sostenuto, la documentazione è in nostro possesso e non possiamo pensare che non sia anche nella vostra disponibilità. Ci risulta difficile credere che il ministero dei beni e delle attività culturali o l’agenzia del territorio siano amministrazioni meno rigorose della nostra anche se non si sono rivolte al nostro ufficio legislativo, prova ne sia che il ministero per i beni e le attività culturali ha espletato procedure selettive di natura concorsuale per i lavoratori assunti in maniera diversa da quella indicata nella prima parte del comma 519, quella diabolica, si tratta di lavoratori ex Co.Co.Co.
Ma c’è di più, una parte dello stesso ministero della giustizia ha proceduto nel senso da noi sostenuto. Il dipartimento della giustizia minorile, infatti, ha avviato la stabilizzazione del personale a tempo determinato, secondo la lettura della norma che hanno le persone che si muovono con spirito costruttivo . E’ pacifico che i lavoratori a tempo determinato della giustizia minorile siano stati assunti in virtù della stessa legge che ha assunto quelli del dipartimento dell’organizzazione giudiziaria ed è pacifico che non si può comprendere una diversità di orientamento per la stessa identica situazione .
Infine ma soltanto come esercizio teorico.
La vostra procedura non garantisce la stabilizzazione del personale a tempo determinato e ciò lacera non soltanto la lettera della norma ma anche lo spirito.
Egregio Capo Dipartimento, la norma che stabilizza il precariato nelle pubbliche amministrazioni è stata varata dal parlamento ma è il prodotto di anni di iniziative da parte delle organizzazioni sindacali, di manifestazioni da parte di lavoratori e lavoratrici che hanno sacrificato il necessario e non il superfluo. La nostra organizzazione non permetterà che ciò per cui hanno lottato quei lavoratori e quelle lavoratrici, sia subordinato a procedure non previste dalla legge e anzi a volerla dire tutta, contro la legge.
Distinti saluti
Per FP CGIL Funzioni Centrali
Cosimo Arnone
Agli iscritti e simpatizzanti della FP CGIL
Povertà politica e mancanza di pudore
In questi giorni proprio in prossimità delle olimpiadi di Pechino, alcuni politici della Maggioranza e del Governo invocano il gesto eclatante degli atleti per protestare contro la violazione dei diritti umani in Cina con particolare riferimento a ciò che succede in Tibet.
Il tema dei diritti umani è fondamentale, non può essere lasciato in mano a persone che sempre più diventano personaggi, macchiette.
Il governo italiano manda alla cerimonia inaugurale il Ministro degli Esteri e membri dello stesso governo, invocano il gesto eclatante da parte degli atleti?
Se questi stessi politici avessero a cuore i diritti umani nel mondo il loro atteggiamento sarebbe diverso e certamente non si batterebbero come leoni per un po’ di visibilità solo in certe occasioni, sopratutto avrebbero un po’ di pudore questi politici che a proposito di diritti umani promuovono e difendono in Italia i centri di detenzione temporanea per i migranti e le impronte digitali per i bambini rom .
La situazione però alla fine ha il suo punto di caduta per questi politici, per questo modo di fare politica, le battaglie le devono fare gli altri.
Per i diritti umani gli atleti, contro Coni Servizi i lavoratori.
Mai, quando ne hanno le occasioni, al momento giusto, nel posto giusto, un comportamento coerente.
per FP CGIL Funzioni Centrali
Cosimo Arnone
Roma 6 Agosto 2008
Convenzioni 2010: confermato il taglio del salario accessorio
Si è concluso venerdì 9 il confronto tra il MEF e le OO.SS sulle convenzioni per l’anno 2010.
Se ancora c’erano dei dubbi in merito al salario di produttività per il 2009, sono stati dissipati dalla parte pubblica, che ha confermato l’impianto dell’art. 67 del D.L. 112/2008 che, ricordiamo, ha disapplicato con il c.2 tutte le disposizioni speciali che finanziano i fondi per la contrattazione integrativa relativa al 2009 e che prevede al c. 3 il loro ripristino nel 2010 decurtati del 20%.
Quindi nessun recupero integrale dei fondi come affermato in questi giorni da qualche sindacato. Dopo lo scippo del c. 165 del 2008, sanato con i risparmi di gestione delle Agenzie Fiscali, il c. 165 del 2009 sarà costituito dai fondi relativi all’esercizio del 2010 con la relativa decurtazione. A fronte di maggiori entrate,come sostenuto nei giorni scorsi dal direttore della Agenzia delle Entrate, i lavoratori delle Agenzie percepiranno meno salario di produttività: è l’unico dato certo scaturito alla fine del confronto sulle convenzioni.
La sola nota positiva è stato l’impegno preso dalla parte pubblica di non applicare alle Agenzie fiscali i tagli delle dotazioni organiche previsti dal decreto “mille proroghe”.
Roma, 13 aprile 2010
FP CGIL. Nazionale
Comparto Agenzie Fiscali
Gianni Serio